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A volte ci imbattiamo in situazioni in cui le persone si arrabbiano molto con noi. Anche da giovani ci capita. Ci sono delle liti tra fratelli in casa, a scuola ci sono i bulli, o amici crudeli per esempio. Quando diventiamo più grandi possono essere i nostri colleghi o la famiglia che decidono di non parlarci più per mesi o anche anni. Forse abbiamo fatto qualcosa di sbagliato e quindi è colpa nostra, forse abbiamo peccato contro di loro. Oppure non è primariamente il nostro errore, ma è successo qualcosa che li ha fatti infuriare contro di noi.

Questo può indurci ad arrabbiarci a nostra volta, a sentirci tristi o ansiosi se non ci perdonano, oppure a guardarli dall’alto verso il basso per il loro atteggiamento poco santo per essere arrabbiati con noi. Niente di tutto ciò è la volontà di Dio.

Cosa dobbiamo fare quando qualcuno è arrabbiato con noi?

Credo che la prima cosa da fare sia ESSERE UMILI. E parte dell’essere umili consiste nel fatto che dovremmo essere i primi a cercare la riappacificazione.

Durante una lite la persona più spirituale è quella che si scusa e che cerca la riappacificazione. Se voglio seguire Gesù, devo essere il primo a cercare questa pace.

Nel Vangelo secondo Matteo 5:23-24, Gesù dice che, se un nostro fratello è arrabbiato con noi, dobbiamo andare da lui e cercare di riappacificarci prima di andare da Dio. Chiediamo scusa, mettiamo a posto la cosa, cerchiamo di riconciliarci – potremmo essere noi nel torto. Anche se non siamo noi in errore, possiamo comunque cercare la riappacificazione… possiamo anche dover chiedere scusa per qualcosa che non è stato un nostro errore! Credo che questo sia il cuore di Gesù che è morto per i peccati che non aveva commesso – cercare la riconciliazione, anche se vuol dire che dobbiamo morire a noi stessi. Questo non garantisce che l’altra persona accetterà le nostre scuse, ma la domanda è, se abbiamo fatto tutto quello che è in nostro potere per riportare la pace:

Lettera ai Romani 12:18 – „Per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini.

Un’altra cosa che ho visto è che parte del renderci umili è ricordarmi quanto sono stato perdonato da Dio, e con quanta misericordia mi inonda in ogni momento.

Per esempio, una cosa che mi aiuta quando mi arrabbio per qualcosa che mio figlio ha fatto disobbedendomi, è ricordarmi che la mia rabbia è più grave della disobbedienza di mio figlio, perché sono più grande e lo so bene! Dio mi ha parlato del Suo amore, della Sua misericordia e del Suo perdono e so molto bene come ho disobbedito a Dio… quando dunque mi sento molto arrabbiato con i miei figli per la loro disobbedienza nei miei confronti, mi aiuta ricordare che sono io, in primo luogo, ad avere bisogno della grazia e misericordia da Dio, più di loro.

Se abbiamo fatto tutto il possibile per riappacificarci con l’altra persona ma resta comunque arrabbiata con noi, è possibile che questo possa renderci ansiosi, turbati o spingerci ad arrabbiarci a nostra volta. Qualche volta mi sono sentito molto frustrato in situazioni come queste, quando gli altri non sono stati veloci nel perdonarmi. Ho imparato che devo trovare il mio riposo e la mia forza solo in Dio – il Suo amore e la Sua approvazione sono le uniche cose che importano.

Un grande esempio di questo è Davide:

1 Samuele 30:6 Davide fu grandemente angosciato: la gente parlava di lapidarlo, perché tutti erano amareggiati a motivo dei loro figli e delle loro figlie; ma Davide si fortificò nel Signore, nel suo Dio.

L’amore di nostro Padre è ciò su cui ci poggiamo, non l’amore o l’approvazione di qualcun altro. La Sua approvazione e amore sono tutto quello di cui abbiamo bisogno per essere fortificati.

Se qualcuno non mi parla, posso essere incoraggiato dal fatto che Dio mi sta ancora parlando! Se qualcuno mi rinfaccia il mio peccato anche dopo che mi sono pentito, non c’è bisogno di preoccuparmi perché Dio non lo fa! Dio non mi rinfaccia il mio peccato, questo è infinitamente più importante del fatto che siano le persone a farlo.

Ho notato perciò che, se gli altri sono arrabbiati con noi, non ci perdonano immediatamente o non rispondono alla nostra richiesta di riappacificazione, non dobbiamo rinunciarci subito. Dobbiamo essere pazienti con loro come Dio lo è con noi. Dobbiamo lasciare che si calmino se ci siamo scusati e non ci hanno ancora perdonati. È come cuocere sulla griglia – ci buttate la brace, l’accendete e ci saranno grandi fiamme che bruciano per un po’. Non ci si può ancora cucinare – dovete aspettare che le fiamme si spengano per essere pronti a cucinare e utilizzare al meglio quella brace. Allo stesso modo, qualche volta dovete aspettare che le fiamme della rabbia in un'altra persona si spengano prima che ci possa essere un dialogo costruttivo. Può essere che Dio stia cercando di insegnarmi la pazienza verso gli altri proprio come Lui lo è verso di me.

La bibbia dice “Non rendete male per male, ma, al contrario, benedite” (Prima Lettera di Pietro 3:9). Se vogliamo essere come Gesù, non c’è modo migliore del ripagare il male con il bene, piuttosto che con il male. Ricambiate il furore con una risposta dolce (Proverbi 15:1). Ricambiate il rancore dell’altro con pazienza e gentilezza. Questa è stata la storia della vita di Gesù – venuto a dare la vita per un mondo che lo disprezzava. A Lui dobbiamo guardare.

“Considerate infatti colui che ha sopportato una tale ostilità da parte dei peccatori contro di sé, affinché non vi stanchiate e non vi perdiate d'animo.” (Lettera agli Ebrei 12:3 versione Bibbia New American Standard)

Possiamo essere incoraggiati guardando a Gesù e vedendo quanto è gentile, quanta ostilità sopporta con pazienza e misericordia.

Che Dio ci aiuti a dominare su ogni minima presenza di rabbia in noi, con la potenza del Suo Spirito, e a essere pieni di amore verso gli altri (inclusi i nostri nemici), saggi nelle nostre risposte, pazienti e misericordiosi quando gli altri sono arrabbiati con noi.