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Nelle scorse settimane abbiamo analizzato le condizioni del discepolato. Queste condizioni sono i prerequisiti per il battesimo. Tornando al grande incarico che si trova nel Vangelo secondo Matteo 28:19, Gesù ha detto: “Quando li avrete fatti discepoli, dovrete battezzarli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

In altre parole, prima di battezzare una persona, dobbiamo presentarle le richieste di discepolato e dirle: “Quando vieni a Cristo, non ti invitiamo solo per andare in paradiso quando muori. Non ti stiamo invitando solo per avere il perdono dei tuoi peccati. Ti invitiamo a fare di Gesù il Signore della tua vita. Non qualcuno che visiti occasionalmente una volta alla settimana, ma colui che sarà tuo Marito”.

Quando una donna si sposa, rinuncia persino al nome dei suoi genitori e diventa un tutt'uno con il marito. Questo è il modo in cui dovrebbe essere, e questo è il rapporto che Cristo vuole avere con ciascuno di noi. Questo è il significato di essere un discepolo. Una donna non deve sposarsi pensando: “Devo passare solo un giorno alla settimana con mio marito”, oppure: “Posso continuare a vivere la mia vita e andare a trovarlo ogni tanto”. Deve essere resa consapevole del fatto che il matrimonio è un impegno totale nei confronti dell'uomo che sta per sposare.

Anche nella predicazione del Vangelo deve essere chiaro il modo in cui spieghiamo alle persone a cui predichiamo che la vita Cristiana richiede un impegno totale. Significa discepolato. Significa seguire il Signore. Chi è pronto per questo, è pronto per essere battezzato. Non aspettiamo che una persona diventi perfetta, ma diciamo che a una persona devono essere presentate le richieste del discepolato. Quando accetta queste affermazioni di Cristo come Salvatore e Signore, allora la battezziamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ecco perché nelle nostre chiese ci piace aspettare di vedere se una persona è disposta a seguire il Signore prima di battezzarla.

Nei Paesi in cui c'è persecuzione o dove non è molto popolare essere Cristiani, potrebbe non essere necessario aspettare così a lungo. Nei primi tempi, per un ebreo diventare Cristiano era un sacrificio enorme (come lo è anche oggi), ed è per questo che potevano battezzare una persona quasi immediatamente (come vediamo negli Atti degli Apostoli). Per un adoratore di idoli abbandonare la propria idolatria e diventare Cristiano significava essere completamente tagliato fuori dai propri parenti. In questo modo era facile sapere che erano disposti a diventare discepoli e quindi potevano essere battezzati molto presto. Ma al giorno d'oggi, nei Paesi in cui non c'è persecuzione, non è così facile sapere se una persona ha compreso le richieste di discepolato. Potrebbe aver accettato Cristo solo perché vuole andare in paradiso. Le richieste del discepolato potrebbero non essergli state presentate, oppure potrebbe non averle capite, o anche se le avesse capite, potrebbe non essere disposto a soddisfare le condizioni del discepolato. Non abbiamo il diritto di battezzare queste persone.

Una persona può ricadere dopo il battesimo - questo è un altro problema - ma le richieste del discepolato devono essere rese chiare alle persone fin dall'inizio. Gesù ha sempre proclamato la verità in questo modo. Quando un giovane ricco venne da Lui e Gli chiese: “Che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”, gli disse praticamente di rinunciare a tutto ciò che aveva. Quando non fu disposto a farlo e se ne andò, il Signore non lo inseguì mai. Il Signore non ha mai cercato di ridurre le condizioni per renderle convenienti. Non gli ha nemmeno chiesto di seguirlo un po’ alla volta, passo dopo passo. Ha detto: “È assoluto. Se vuoi seguirmi, devi rinunciare a tutto”.

Il battesimo è significativo perché, come leggiamo nella Lettera ai Romani 6, è il simbolo della sepoltura del vecchio io: il mio vecchio stile di vita, che fondamentalmente faceva la mia volontà, faceva ciò che mi piaceva, cercava di piacere a me stesso o di piacere agli altri esseri umani. Quella persona, quella persona adamica che viveva dentro di me, è morta. Ho preso il mio posto con Cristo sulla croce e quella persona è morta. Quando lo accetto, allora posso essere battezzato. Uscendo dalle acque del battesimo, testimonio che ora sono una persona nuova. Questo è il significato di essere battezzati, cioè immersi. Se questo non è vero per un convertito, allora il battesimo diventa privo di significato.

Non si può seppellire un uomo che non è morto, e molte persone che vengono battezzate non sono morte perché non hanno scelto di morire a sé stesse. Invece, entrano nelle acque come un rituale. Molti genitori vogliono spingere i loro figli a farsi battezzare per il proprio onore. Oppure i genitori pensano che il battesimo proteggerà in qualche modo i loro figli dal mondo. Non è così.

Il battesimo è solo il simbolo di una scelta che una persona ha già fatto: morire alla propria volontà. Se non ha fatto questa scelta, allora è un rituale senza senso.