Scritto da: :   Zac Poonen Categorie :   Conoscere Dio Discepolo
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La scorsa settimana abbiamo iniziato a considerare cosa voglia dire compiere appieno il Grande Incarico: non solo raggiungere persone fino ad ora non raggiunte, ma fare discepoli che sono attenti a fare tutto quello che Gesù ha comandato.

Abbiamo visto che, quando Gesù vide una grande moltitudine di persone venire con Lui, si voltò e disse alcune delle parole più dure che abbia mai rivolto a qualcuno.

La maggior parte dei predicatori e dei pastori, se vedono una grande folla venire ad ascoltarli, non si sognerebbero mai di pronunciare parole del genere, e questo ci mostra come Gesù fosse diverso. Non era interessato ai numeri. Oggi ci sono pochissimi predicatori Cristiani che non sono interessati ai numeri; ma quello che vediamo alla fine di Luca 14 è che Gesù sottolinea la qualità.

Gesù voleva discepoli e quindi si girò verso la folla e disse, “Se qualcuno di voi viene a Me e non odia suo padre, sua madre, sua moglie, i suoi figli, i suoi fratelli e le sue sorelle e persino la sua stessa vita, non può essere mio discepolo”. Non è che si può essere discepoli di secondo livello; non si può essere discepoli, punto e basta.

Qui vediamo la prima condizione del discepolato. La Bibbia dice che dobbiamo onorare nostro padre e nostra madre. Cosa voleva dunque dire Gesù quando dice che dobbiamo “odiare”? È un’affermazione relativa.

Gesù ha usato a volte un linguaggio forte, ad esempio: “Se il tuo occhio destro ti offende, cavalo”. “Se la tua mano destra ti offende, tagliala”. “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio”. “Se non mangiate la Mia carne e il Mio sangue, non avete la vita eterna”. Ha pronunciato molte parole forti. Ma le parole che pronunciò erano spirito e vita. Quindi, ciò che Gesù intendeva dire qui è che, in confronto al nostro amore per Lui, il nostro amore per i nostri parenti terreni dovrebbe essere come le tenebre in confronto alla luce.

Per usare un’illustrazione, se il vostro amore per i genitori, la moglie, i figli, i fratelli e le sorelle è come la luce delle stelle, allora il vostro amore per Cristo deve essere come la luce del sole. Quando esce il sole, le stelle sembrano offuscarsi. Sono sempre presenti, ma non le potete vedere con la luce del sole. Quindi la parola “odiare” qui significa che il vostro amore per vostro padre e vostra madre è quasi invisibile: li amate comunque, ma nella luce del vostro amore per Cristo, che è come il sole splendente, questo amore è come un’oscurità a confronto.

L’amore per i membri della nostra famiglia è come l’odio se paragonato al nostro amore per Cristo. Vuol anche dire che non dovremmo permettere a nessuno dei membri della nostra famiglia di ostacolarci nel seguire qualsiasi cosa il Signore ci chiami a fare.

Quindi, la prima condizione del discepolato è un amore supremo per Cristo, in cui amiamo Cristo più dei nostri genitori, più delle nostre mogli, più dei nostri figli, più di ogni fratello e sorella nel nostro rapporto di sangue o all'interno della Chiesa, e più della nostra stessa vita. Direste che il lavoro missionario e l'evangelizzazione hanno portato i Cristiani a questo punto?

Ogni persona che afferma di essere un Cristiano nato di nuovo è arrivato a questo punto? Voi stessi, se affermate di essere Cristiani nati di nuovo, siete giunti a questo? Potete dire onestamente di amare Cristo in modo supremo più di chiunque altro su questa terra? Osservando i credenti in molti paesi nell'ultimo mezzo secolo, non mi sembra che questo sia vero. Molti hanno accettato Cristo e cantano “i miei peccati sono tutti perdonati e sto andando in paradiso”, ma non sono diventati discepoli.

La prossima settimana considereremo la seconda condizione del discepolato.