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Il libro di Isaia al capitolo 42:1 parla di Gesù come il Servo di Geova che è unto dallo Spirito Santo " Ecco il mio servo, io lo sosterrò". Un vero servo di Dio è quello che viene sostenuto da Dio, non dai soldi o da un'organizzazione o qualsiasi tipo di agenzia. È il Signore, Colui che dovrebbe sostenerci in ogni istante. Gli uomini possono farci dei doni. Ma non dobbiamo mai essere dipendenti dalle persone o dai soldi. La parola "sostenere" fa riferimento a quello da cui siamo dipendenti. Noi dobbiamo dipendere unicamente dal Signore. È quando arriviamo al punto di totale impotenza che Dio mette il Suo Spirito su di noi.

In Isaia 42:2 " Egli non griderà, non alzerà la voce, non la farà udire per le strade ". Questo è citato in riferimento a Gesù nel vangelo secondo Matteo 12:19,20, dove continua dicendo " Nessuno udrà la sua voce nelle piazze. Non frantumerà la canna rotta ". Questo significa che il Signore non scoraggerà mai nessuno che ha distrutto la propria vita, ma piuttosto lo incoraggerà e lo guarirà. Il Signore non spegnerà il lucignolo fumante. Piuttosto soffierà per trasformarlo in una fiamma. Dio è interessato ad aiutare i deboli credenti che hanno fallito. Si interessa ad aiutare coloro che sono scoraggiati e depressi, per sollevare i loro spiriti. Un vero servo di Dio avrà sempre un simile ministero di incoraggiamento, sostenendo gli spiriti di coloro che sono depressi e scoraggiati, che si sentono senza speranza e sono stufi della vita. Ricerchiamo un ministero così perché le persone ne hanno bisogno in ogni luogo.

Isaia 42:19 "Chi è cieco, se non il mio servo, e sordo come il messaggero inviato da me? Chi è cieco come colui che è mio amico, cieco come il servo del Signore?" . Questo verso può sembrare un grattacapo, soprattutto perché si riferisce chiaramente a Gesù (come possiamo vedere dal verso 1). Cosa vuol dire? Vuol dire che il vero servo di Dio sarà cieco e sordo a molte cose che vede e ascolta. Vede molte cose, ma non si ferma ad osservarle (verso 20 ). Non va in giro a cercare il peccato negli altri. Non va in giro ascoltando le altre persone in modo da coglierle in fallo per qualcosa che hanno detto. I farisei erano così - sempre aspettando di cogliere in fallo Gesù per qualcosa che aveva detto, per avere qualcosa con cui accusarlo. Sfortunatamente anche molti cristiani sono così - sempre aspettando di poter accusare qualcuno per qualcosa che ha detto - molto spesso perché sono gelosi del ministero di questa persona. Non siate come loro. Siate sordi e muti a molte cose che sentite e vedete attorno a voi. Avete sentito che qualcuno vi ha accusato falsamente? Se foste stati sordi non avreste sentito l'accusa. Perché siete "sordi"! Non è forse bene per un buon servo di Dio essere "cieco" nei confronti delle donne attraenti? Avete gli occhi, ma non vedete. Siete "ciechi"! Avete orecchie, ma non sentite! Perché non giudicate da quello che i vostri occhi vedono o le vostre orecchie sentono. Così è come ha vissuto Gesù ed è come dobbiamo vivere anche noi ( Isaia 11:3).

Isaia 50:4 è una profezia riguardo a Gesù. Qui dice che Gesù avrebbe disciplinato la Sua lingua usandola per confortare al momento giusto le persone stanche. La lingua è la parte principale del nostro corpo che Dio usa e quindi ogni servo di Dio deve disciplinarne l'utilizzo. Vediamo che la bocca di Gesù era come una spada tagliente (Isaia 49:2). La Parola di Dio che esce dalla nostra bocca a volte è affilata come una spada tagliente che apre il cuore ed espone le motivazioni sbagliate, e alle volte è una parola gentile che incoraggia. Leggiamo che Gesù si sarebbe alzato ogni mattina per ascoltare quello che il Padre aveva da dirgli (Isaia 50: 4). E appena sentito qualcosa, subito obbediva. Accettò la volontà di Suo Padre anche se includeva il permettere ad altre persone di schiaffeggiarlo, percuoterlo e di sputargli addosso (versi 5,6). E quando le persone fecero tutto questo, Gesù " rese la sua faccia dura come la pietra" (verso 7), non per vendicarsi su di loro o minacciarli ma per perdonarli e benedirli. Sapeva che non sarebbe stato deluso, perché Colui che lo giustifica era sempre vicino (verso 8).