Scritto da: :   Zac Poonen Categorie :   Conoscere Dio
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Nel Vangelo secondo Matteo 4:9, Satana, in un momento, mostrò a Gesù tutti i regni del mondo e la loro gloria e disse, “tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori.” Questo è quello che ha sempre volute e questo lo ha reso il diavolo. Era a capo degli angeli, creato da Dio, bello, pieno di saggezza, con la posizione più alta nell’universo, molto prima che l’uomo fu creato. Leggiamo la storia di questo angelo superiore in Isaia 14 ed Ezechiele 28. Non sappiamo il suo nome, solo che viene chiamato astro mattutino (Isaia 14:12), che è tradotto come “Lucifero” in Latino. Così quel titolo gli rimase impresso, ma non è il suo nome. Non conosciamo il suo nome, ma questo capo degli angeli voleva che gli angeli non adorassero Dio, ma adorassero lui. Ecco cosa dice in Isaia 14: “Mi farò simile a Dio”. Ricordate che è così che è nato il peccato: Con il desiderio di essere adorato, il desiderio di ribellarsi a Dio e quando il cuore di qualcuno si è innalzato con orgoglio desiderando l’ammirazione degli angeli.

Questa è l’origine del peccato. Il primo peccato nell’universo non fu l’omicidio o l’adulterio; ma il desiderio di essere ammirato dagli altri. Se hai quel desiderio, non importa chi tu sia, anche se ti chiami un Cristiano o un predicatore, se vuoi che le persone ammirino te e non Cristo, stai camminando sul sentiero che ha percorso Satana. È un posto molto pericoloso perché alla fine porta all’inferno. Satana non riuscì nel suo intento, perché fu cacciato dal cielo ma durante la tentazione a Gesù ci ha provato di nuovo. “Prostrati,” disse Satana, “adorami.” Ma Gesù rispose, “Vattene Satana,” Vangelo secondo Matteo 4:10, “poiché sta scritto, adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto”. C’è solo una Persona che dobbiamo adorare. Possiamo commettere l’errore di adorare esseri gloriosi e grandi servi di Dio. Nell’Apocalisse 22:8, anche il grande apostolo Giovanni fece questo errore. Vide un angelo e si prostrò ai suoi piedi dopo aver visto le cose meravigliose che erano state rilevate nel Libro dell’Apocalisse. Immaginate: se l’Apostolo Giovanni che all’età di 95 anni aveva conosciuto tanto a lungo il Signore, ha potuto fare questo errore di ammirare un potente servo di Dio, chiunque tra di noi può fare questo errore. Non dobbiamo ammirare potenti servi di Dio a tal punto che il nostro contatto con Dio avvenga attraverso quel servo.

Quando un predicatore o un pastore cerca di essere un secondo mediatore tra Dio e gli uomini, bisogna stare attenti. I profeti dell'Antico Testamento erano persone che comunicavano la volontà di Dio agli uomini, ma sotto il Nuovo Patto c'è un solo mediatore tra Dio e gli uomini, ed è il Signore Gesù Cristo. Non avete bisogno di un pastore o di un predicatore o di un qualsiasi uomo di Dio che faccia da secondo mediatore tra Cristo e voi. Non avete bisogno di Maria. Non avete bisogno di nessun altro. Potete andare direttamente a Gesù e, attraverso di Lui, al Padre. Ma possiamo sbagliare, proprio come ha fatto Giovanni. In Apocalisse 22, vediamo anche la fedeltà di questo potente angelo. Egli dice: “Non fare così, non adorarmi”.

Dove sono i predicatori, i pastori e i leader Cristiani che non permetteranno ad altri Cristiani di essere attaccati a loro, che lì allontaneranno dicendo, “Non essere attaccato a me, piuttosto cerca di collegarti direttamente a Cristo”? Questo è un vero uomo di Dio che potete seguire senza timore – colui che rifiuta che voi stiate attaccati a lui, che si rifiuta di cercare la volontà di Dio per poi dirvela, ma che piuttosto vi dice “Dio è tuo Padre. Vai direttamente da Lui, e Lui ti mostrerà la Sua volontà.” Perché la promessa di Dio nel Nuovo Patto nella Lettera agli Ebrei 8:11 è, “Nessuno istruirà più il proprio concittadino e nessuno il proprio fratello dicendo: “Conosci il Signore!” Perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande.” Ciò significa che anche chi è appena nato di nuovo, un neonato in Cristo, fino al più grande, al più potente servitore di Dio, tutti possono conoscerlo personalmente. Così l'angelo dice: “Non adorarmi. Sono uno dei tuoi fratelli, sono un tuo compagno di servizio e tu devi adorare Dio”.