Prima di studiare la Parola di Dio, dobbiamo capire perché Dio ce l'ha data. È possibile studiare la Bibbia per dei motivi sbagliati - io penso che siano molti i Cristiani a farlo. Dobbiamo studiare le Scritture per lo stesso motivo per il quale ci sono state date da Dio.
Mentre stavo considerando questo studio attraverso tutta la Bibbia, stavo cercando di vedere nel cuore di Dio, e il verso che mi arrivò alla mia mente fu: "Dio ha così amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca." (Giovanni 3:16). Il motivo principale per cui Dio ci ha dato le Scritture, era di far sapere a tutte le persone che Dio li ama così intensamente da mandare Suo Figlio a salvarli dalla presa del peccato per portarli a vivere in comunione con Lui. Nel cuore di Dio c'è un grande desiderio che nessuno venga rovinato dal peccato e perisca.
Teniamolo a mente mentre studiamo la Parola di Dio. Anche se ci sono alcune cose nella Bibbia che non comprendiamo completamente, preghiamo, "Signore, vogliamo capire il Tuo cuore, anche se non capiamo il significato di ogni cosa nella Tua Parola".
Mentre studiamo le Scritture dobbiamo pregare per capire cosa c'è nel cuore di Dio. Possiamo essere presi da molti piccoli dettagli durante lo studio e così mancare di vedere il cuore di Dio. Dio rivela il Suo cuore nella Sua Parola.
Ma lo scopo di Dio non si ferma qui - proprio come la costruzione di un edificio non si ferma alle fondamenta. Leggiamo in 2 Timoteo 3:16, 17: "Ogni Scrittura è ispirata da Dio (soffiata da Dio) e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo (perfetto) e ben preparato per ogni opera buona."
Dio ha soffiato in questo libro, esattamente come ha soffiato in Adamo. Se Dio non avesse soffiato in Adamo, Adamo sarebbe stato solo un mucchio di polvere; e qualsiasi libro in cui Dio non ha soffiato è solo un mucchio di polvere.
La Parola di Dio ci è stata data:
Per insegnarci - per mostrarci la via giusta.
Per rimproverarci e sgridarci. Abbiamo bisogno di forti rimproveri per essere preservati sulla strada che ci porta a prendere sempre più parte alla Sua natura divina.
Per correggerci quando sbagliamo strada, e dirigerci sulla strada giusta.
Per addestrarci nella giustizia. È un manuale di addestramento.
Perciò vediamo che la Parola di Dio ci è stata data per cambiare il nostro carattere così da diventare uomini e donne di Dio.
Lo scopo finale è "che l'uomo di Dio sia adeguato" - perfetto e completo. Come un bicchiere d'acqua riempito fino all'orlo, il nostro carattere deve essere smussato, equilibrato e completo. Dobbiamo essere unti ed equipaggiati per servire Dio, così da poter fare ogni opera buona che Dio ha programmato per noi. Questo è lo scopo della Scrittura.
Quindi se studiate la Bibbia, dovete studiarla per queste ragioni.
Solo lo Spirito Santo può insegnarci la Parola di Dio. Lo stesso Spirito Santo che ha insegnato agli apostoli del I secolo vuole insegnare anche a noi nel XXI secolo. In questo modo ho studiato le Scritture fin dal momento in cui sono nato di nuovo nel Luglio del 1959. Non ho mai frequentato una scuola Biblica o un'università di teologia. Lo Spirito Santo mi ha insegnato la Parola di Dio mentre ci ho speso molte ore a studiarla. Quando Gesù camminò con i due discepoli sulla via per Emmaus, "spiegò loro le Scritture". Questo è quello che Gesù vuole fare per noi anche oggi mentre camminiamo con Lui. Quei discepoli scoprirono che i loro "cuori ardevano dentro di loro mentre il Signore spiegava loro le Scritture" (Luca 24:32). Questo è quello che ci accadrà anche a noi oggi quando lo Spirito Santo ci apre le Scritture.
Le verità che Dio rivela nella Sua Parola non possono mai essere noiose, perché Gesù non è mai noioso. Se camminiamo con il nostro Signore e Lo ascoltiamo allora i nostri cuori arderanno dentro di noi - perché vedremo la Gloria di Cristo nella Parola.
Sotto l'antico patto, le persone meditavano sulla Parola scritta di Dio. Ma adesso noi meditiamo sulla Parola diventata carne, il nostro Signore Gesù Cristo (Giovanni 1:14). Oggi vediamo la Gloria di Gesù mentre meditiamo (Vedi 2 Corinzi 3:18). Un uomo che guarda costantemente a quella Gloria sarà come un albero piantato vicino ai corsi d'acqua, e sarà sempre fecondo, anche nella vecchiaia porterà frutto (Salmi 1:3; 92:14). Questa è la volontà di Dio per ognuno di noi.
Proverbi 25:2 dice, "È la gloria di Dio nascondere le cose; ma la gloria dei re sta nell'investigarle". L'oro e i diamanti si trovano in profondità, molte centinaia di metri sotto la superficie terrestre. È lo stesso con le Scritture, le sue ricchezze sono nascoste in profondità. Noi siamo re in Cristo e la nostra gloria è quella di trovare questi tesori nascosti nella Parola di Dio.
Gesù una volta disse, "Ti rendo lode Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli" (Matteo 11:25). Non dobbiamo essere intelligenti per capire le Scritture, ma dobbiamo avere dei cuori puliti, umili e fiduciosi, come i bambini. È la condizione del nostro cuore e non la nostra intelligenza che determina se capiamo o meno la Parola di Dio.
La Parola di Dio ci dà promesse in cui credere e comandamenti ai quali obbedire. Ha parole per rimproverarci e anche parole per confortarci.
Se non rendiamo la Bibbia la nostra autorità in tutte le questioni legate alla nostra fede, saremo sballottati di qua e di là fino a perdere la fede stessa.
Ci è stato detto dal salmista che Dio ha reso grande la Sua Parola oltre il Suo Nome (Salmo 138:2). Quindi rigettarla, ignorarla o trattarla con superficialità porterà a una incommensurabile perdita. Rispettarla vuol dire invece scoprire una porta per ricchezze inestimabili.
Quindi, con queste parole d'introduzione iniziamo il nostro studio della Parola di Dio.
Bangalore Zac Poonen
Novembre 2015
L |
a parola 'Genesi' significa "principio". In questo libro leggiamo il principio della creazione, il principio dell'uomo, il principio del peccato nella razza umana, il principio della redenzione, il principio di due correnti, quella della religiosità e quella della spiritualità, il principio di Babilonia, il principio di Gerusalemme, il principio della religione contraffatta e di quella vera.
Le Scritture iniziano con le parole, "Nel principio Dio". Questo è come la nostra vita dev'essere ogni giorno. Dio deve essere al principio di ogni cosa nelle nostre vite, e non l'uomo. In ogni area della nostra vita - nei nostri obiettivi e nelle nostre ambizioni, in tutto - Dio deve essere al primo posto. Ovunque Dio trovi un uomo o una donna che gli daranno il primo posto in ogni ambito - nel lavoro, nelle finanze e nella vita quotidiana - non ci sarà limite a quello che Dio farà dentro ed attraverso questa persona.
Al Capitolo 1, abbiamo una descrizione della creazione. Notate due parole diverse che si trovano in questo capitolo - 'creato' e 'fatto'. C'è una differenza tra queste due parole. Dio creò la terra (1:1), ma fece il firmamento (1:7). Creò l'uomo (1:27) ma fece gli animali selvatici della terra (1:25). 'Fatto' fa riferimento a qualcosa che deriva da un qualcosa di già esistente, mentre 'creato' fa riferimento a qualcosa che non è mai esistito prima.
In principio Dio creò i cieli e la terra. Questo può essere successo milioni e milioni di anni fa - non lo sappiamo. Quando i cieli e la terra furono creati da Dio attraverso la Sua parola (Ebrei 11:3), Dio li fece perfetti. Niente di quello che Dio crea è imperfetto. Com'è successo che allora la terra diventò vuota, coperta di tenebre ed informe (1:2)? Dio non crea nulla di vuoto, oscuro ed informe. Diventò così perché qualcosa accadde tra i versi 1 e 2.
L'angelo Lucifero cadde e divenne il diavolo. Fu qui la prima volta che il peccato entrò nell'universo. Non è menzionato in questo punto perché la Bibbia non fu scritta per gli angeli, ma per l'uomo. Questo è il motivo per il quale la creazione dell'uomo viene menzionata nel primo capitolo, mentre la caduta di Lucifero è menzionata solo più tardi (in Isaia 14 e Ezechiele 28).
Quello che leggiamo nel resto del Capitolo 1 è il rifacimento della terra corrotta, rovinata, tenebrosa e vuota. Ma giungendo alla fine del capitolo la terra tornò ancora una volta ad essere bella. Tanto che Dio guardandola disse, "È molto buono". [1]
IlCapitolo 1ha un messaggio per tutti noi. Anche Satana è entrato nella razza umana ed ha reso l'uomo esattamente come descritto nel verso 2 - vuoto, tenebroso ed informe. Abbiamo perso l'immagine di Dio. Dio non creò Adamo in questo modo. Adamo fu creato perfetto. Ma arrivò il diavolo e rovinò l'uomo. Perciò Dio dovette iniziare a rifare l'uomo.
Oggi Dio si occupa di rifare l'umanità rovinata. Non importa quanto siate informi, tenebrosi o vuoti. Il Capitolo 1 ci insegna che Dio può rifarvi. Può farvi così perfetti che alla fine potrete riflettere perfettamente la Sua immagine e Dio stesso sarà in grado di dire di voi "Molto bene". Questo è il messaggio del primo capitolo della Bibbia.
Ma come ebbe luogo questo cambiamento? Se capite come è successo allora la stessa cosa può accadere anche nella vostra vita.
Dio parlò ogni giorno. Disse qualcosa il primo giorno. E disse qualcosa anche il secondo giorno. Parlò ogni giorno. Questo è quello che dovete notare nel primo capitolo della Bibbia - che il nostro Dio è un Dio vivente, che parla. Se volete essere trasformati, la cosa più importante di cui avete bisogno è sentire Dio che vi parla. "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio". (Matteo 4:4) . Così è come Dio ha programmato che l'uomo vivesse. Perciò se non ascoltiamo quotidianamente la sua voce non saremo trasformati.
Dobbiamo sviluppare l'abitudine di ascoltare Dio. Dio parla ogni giorno. Ma molti credenti non lo ascoltano. Anche quelli che leggono la Bibbia ogni giorno non ascoltano Dio. Ascoltare Dio non è uguale a leggere la Bibbia. Potete leggere la Bibbia come se leggeste un romanzo o studiarla come studiereste un libro di chimica - e così non ascoltare mai quello che Dio sta cercando di dire al vostro cuore.
L'altra cosa che vediamo qui è che lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque (1:2). Dopo il sentire la voce di Dio, dovete permettere allo Spirito Santo di muoversi su di voi. Solo in quel momento potete essere trasformati. Fin dal principio vediamo lo Spirito Santo cooperare con la Parola di Dio. Solo lo Spirito Santo può cambiare l'uomo. Fu il lavoro in comunione tra la Parola di Dio e lo Spirito Santo che portò cambiamento e bellezza alla terra che era caduta nel caos.
Il grande bisogno che c'è nella Cristianità di oggi è quello di essere bilanciati. Molti credenti enfatizzano lo studio della parola di Dio, ma non enfatizzano allo stesso modo il dipendere dallo Spirito Santo. Se studiate la parola di Dio senza l'abilitazione dello Spirito Santo, sarete aridi come il deserto, come morti. Altri enfatizzano il ministero dello Spirito Santo, ma trascurano la Parola di Dio e vengono quindi portati fuori strada dalla loro emotività che confondono con il lavoro dello Spirito. Proprio come delle locomotive che sono uscite dai binari (dalla Parola di Dio), fischiano furiosamente e fanno un sacco di rumore, ma sono bloccati nel fango e non fanno progressi, questo perché non permettono alla parola di Dio di guidarli.
Perciò proprio nel primo paragrafo delle Scritture, vediamo che possiamo ricevere correzione ed istruzione nella giustizia per raggiungere la perfezione.
Al Capitolo 1:4 leggiamo che "Dio separò la luce dalle tenebre" . Questa separazione è ripetuta il quarto giorno (1:18). È una cosa molto importante, per questo motivo viene ripetuta. Quando Dio creò la luce, non volle che le tenebre si mischiassero con lei, ed è questo il motivo per cui operò questa separazione.
Molte persone immaginano che ogni separazione venga dal diavolo. Ma qui leggiamo che la prima persona a separare qualcosa fu Dio. La luce non può avere comunione con le tenebre. Quando la luce entra nei nostri cuori, la prima cosa che Dio vuole fare nelle nostre vite è quella di separarci da tutto quello che è tenebre. In 2 Corinzi 4:6 abbiamo un commento Divino sulla creazione della luce. Ci viene detto che fu una raffigurazione della luce della conoscenza della Gloria di Dio, che risplende nel volto di Gesù Cristo che entra nei nostri cuori. Poi, due capitoli più tardi, in 2 Corinzi 6:14-17, ci viene spiegata la necessità che abbiamo di separarci da tutto ciò che è tenebre. Il mondo è pieno di tenebre, e non ci deve essere traccia del mondo nei nostri cuori. Quando i Cristiani non si separano dalle tenebre generano confusione.
Quando Dio posizionò il sole e la luna al centro dei cieli, ancora una volta separò la luce dalle tenebre (1:18). In entrambe le occasioni leggiamo che "Dio vide che questo era buono". Solo quando siete separati da tutto ciò che è tenebre Dio può dire "questo è buono" , non altrimenti. Molti che hanno ricevuto la luce non si sono separati dalle tenebre. Questo è il motivo per cui hanno molti problemi nella loro vita Cristiana.
L'uomo fu creato il sesto giorno. Anche gli animali selvatici della terra furono creati lo stesso giorno, proprio prima di Adamo (verso 24). Quelle bestie furono fatte dalla stessa polvere dalla quale fu fatto l'uomo. Solo una cosa distingueva l'uomo da quelle bestie: Dio soffiò nell'uomo . È solo lo Spirito di Dio nell'uomo che lo innalza sopra il livello degli animali. Da questo impariamo che se smettiamo di vivere guidati dallo Spirito di Dio, scenderemo presto al livello degli animali! Dio fece l'uomo dalla polvere per insegnargli che non ha nessun valore, se non per il soffio di Dio.
Dio mantenne il settimo giorno come un giorno di riposo. Fu il settimo giorno per Dio, ma il primo giorno per l'uomo. L'uomo fu creato verso la fine del sesto giorno e quindi il suo primo giorno di vita fu un giorno di riposo. Con questo Dio stava cercando di insegnare all'uomo che prima deve stare in comunione con Dio e poi uscire a lavorare per Lui. Adamo ed Eva dovevano lavorare nel giardino dell'Eden solo dopo aver speso un giorno in comunione con il loro Dio. Questo è l'ordine Divino per l'uomo: Prima la comunione e poi il servizio. Prima Dio in Persona - e poi il lavoro di Dio. Dimentichiamo questo ordine a nostro pericolo. Questo fu il motivo per il quale Dio insegnò così fermamente ad Israele a rispettare il riposo del sabato. Oggi, rimane da vivere un riposo sabatico per il popolo di Dio (Ebrei 4:9).
Al Capitolo 1:28 Dio disse ad Adamo ed Eva "siate fecondi e moltiplicatevi". Come si aspettava lo facessero? Ovviamente avendo rapporti sessuali. Fu Dio a creare la funzione sessuale e a dire all'uomo di usarla per avere figli. La funzione sessuale nell'uomo era dunque compresa in quello che Dio alla fine dice essere "molto buono" (1:31). Vediamo quindi che il sesso nel matrimonio è qualcosa che Dio stesso ha determinato come "Molto buono". Il sesso non va bene fuori dal matrimonio ma molto bene al suo interno. Ci sono molti Cristiani che pensano che il sesso sia una cosa sporca anche nel matrimonio ed immaginano perciò di poter essere più santi se non sposati. Questo è in disaccordo con la Bibbia.
Quando Dio creò l'uomo lo benedisse (1:28). Non solo gli disse di essere fecondo, ma anche di dominare su ogni cosa. Vediamo quindi che Dio creò l'uomo per essere un sovrano, e non uno schiavo. Dio creò l'uomo per essere un vincitore, con ogni cosa sotto i suoi piedi. Nella Genesi , leggiamo del desiderio che Dio ha per l'uomo, cioè quello di governare . E nell' Apocalisse leggiamo il desiderio di Dio che ha per l'uomo, cioè che sia un vincitore (Apocalisse 21:7). Questa è la volontà originale che Dio ha per l'uomo, ma alla fine riesce a trovare pochi che compiono il Suo progetto e diventano vincitori. Lo scopo di Dio per voi è che governiate su tutto. Dio vuole che governiate sul peccato nella vostra vita, sulla vostra rabbia, sui vostri desideri e le vostre passioni. Vuole che poniate tutte queste sotto i vostri piedi. Dio non vi ha mai creati per essere schiavi. Vi ha creati per essere dei conquistatori e governatori. Questo può succedere in voi solo se Dio vi benedice (come leggiamo in 1:28).
Notate al Capitolo 1 che Dio esaminò il lavoro di ogni giorno e lo dichiarò come buono. (Non lo disse al secondo giorno perché fu il giorno in Satana fu espulso dall'immediata presenza Dio, ma gli fu permesso di dimorare nel secondo cielo). Anche noi dovremmo permettere a Dio di esaminare il nostro lavoro di ogni giorno, per vedere se riceve la Sua approvazione.
Al Capitolo 2 vengono dati più dettagli sulla creazione dell'uomo. Vediamo che Dio diede all'uomo tre doni - una coniuge (Eva), una casa in cui vivere (Eden) ed un lavoro da svolgere (come giardiniere). Queste sono tre cose che molti giovani cercano oggi. Dio era interessato a provvedere tutte queste tre cose per Adamo ed è interessato oggi a provvedere tutte queste tre cose per i Suoi figli. Adamo non ha nemmeno dovuto chiedere. Dio vide il bisogno di Adamo e provvide. Dio conosce anche il vostro bisogno di avere un coniuge, una casa ed un lavoro. Se camminate con Lui, provvederà per queste ed altre necessità.
Al Capitolo 2:11, 12, dice che l'oro nell'Eden era buono ! È solo alla presenza di Dio che l'oro è buono. Lontani da Dio, l'oro è una trappola e può essere una maledizione.
Al Capitolo 2:19, 20, leggiamo che Dio condusse gli animali da Adamo - affinché Adamo potesse dar loro dei nomi. Poi leggiamo queste parole: "ma per l'uomo non si trovò un aiuto che fosse adatto a lui." Questa frase sembra indicare che quando Adamo vide ognuno degli animali avere un suo simile come compagno, e quindi si domandò se uno di quegli animali potesse essere il compagno adatto per lui!! Il leone aveva la sua leonessa, l'elefante la sua simile, il gatto la sua simile e così via. Adamo esaminò ognuno di essi, uno per uno e li rigettò uno ad uno, perché nessuno corrispondeva alla sua natura. E quando Adamo li ebbe rigettati tutti, Dio disse, "Va bene, ti farò un aiutante". Fece quindi cadere Adamo in un sonno profondo e gli fece una moglie.
C'è un'applicazione spirituale per questo: Se siete un figlio di Dio e state cercando una coniuge, Dio magari permetterà inizialmente ad alcune belle ragazze (o uomini di bell'aspetto), che non hanno la vostra stessa natura Divina che avete ricevuto quando siete nati di nuovo, di avvicinarsi a voi. Attraverso queste persone, Dio vi metterà alla prova per vedere se sceglierete uno di loro per essere il vostro compagno/a. Se cederete, perderete quell'uno/a che Dio ha programmato per voi. Onorate Dio ed obbedite alla Sua parola che dice, "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi" (2 Corinzi 6:14) - e Dio vi darà il meglio che ha preparato per voi.
Notate questo: Dopo che Dio disse "era buono" per sei volte in 6 giorni (1:4, 10, 12, 18, 21, 25), improvvisamente disse, " NON è bene" (2.18). Non era bene per Adamo stare solo. Perciò, dopo che fece Eva, Dio disse, "È MOLTO buono" (1:31). Questa è la differenza che fece una coppia felicemente sposata nella creazione di Dio!
Al Capitolo 2:24, leggiamo qualcosa alla quale tutte le persone sposate devono fare attenzione: Quando una persona si sposa, deve lasciare suo padre e sua madre e diventare uno con il compagno. Questo non si riferisce principalmente a lasciare i propri genitori fisicamente (anche se potrebbe essere necessario farlo), ma ad essere emozionalmente separati da loro. Una volta sposati, il proprio coniuge deve diventare molto più importante dei propri genitori. Una coppia sposata deve prendere le proprie decisioni familiari consultandosi a vicenda e non consultandosi con i propri genitori. Vorrei viaggiare per tutta l'India e proclamare questo importante messaggio a tutte le coppie sposate. Ci sarebbero molti più matrimoni felici nel nostro paese, se solo ogni persona sposata obbedisse a questo comandamento. Questo è un comandamento dato da Dio, ed è stato dato ancora prima che il peccato entrasse nel mondo. In effetti è proprio il primo comandamento scritto per noi nella Bibbia. Perché Dio ha messo questo comandamento come il primo comandamento nelle Scritture per noi? Perché Colui che ha ordinato il matrimonio conosceva la vitale importanza di dover compiere questo passo. Nonostante questo molte coppie sposate non ne hanno capito l'importanza.
Ai Capitoli 3 e 4, leggiamo di due uomini che hanno ascoltato il diavolo - Adamo e Caino. Possiamo imparare delle lezioni da come ognuno di loro cadde nella trappola degli inganni di Satana.
Quando Dio mandò Adamo nell'Eden, non mandò un angelo a controllarlo. Perché? Perché è solo quando non siamo osservati che Dio può testare l'attitudine del nostro cuore. Ci mette alla prova quando non c'è nessuno attorno a noi. Adamo ed Eva erano da soli e potevano peccare senza essere osservati da altre creature viventi.
Nel Giardino dell'Eden c'erano migliaia di alberi con dei frutti bellissimi. C'era anche l'albero della vita che avrebbe portato Adamo ed Eva alla vita eterna. Ma Adamo ed Eva non scelsero nessuno di questi. Scelsero la "conoscenza".Rigettarono la vita e scelsero la conoscenza - esattamente come l'uomo fa oggi.
Se poteste scegliere tra la conoscenza biblica e la vita, che cosa scegliereste? Sono sicuro che tutti darete la stessa risposta: "la vita". Ma mettetevi alla prova: State studiando la Bibbia per ottenere conoscenza o per obbedire a Dio? Se state studiando la Bibbia per ottenere conoscenza, anche voi state andando all'albero della conoscenza del bene e del male. E la conoscenza del bene e del male vi porterà solo morte. Dio vuole che otteniamo la conoscenza di ciò che è bene e di ciò che è male attraverso una connessione vivente con Lui, e non solamente attraverso lo studio delle Scritture. Se abbiamo una conoscenza del bene e del male senza una connessione vivente con Dio, allora andremo fuori strada. Così è come morì Adamo - ricevette una conoscenza del bene e del male senza una connessione vivente con Dio. La nostra conoscenza del bene e del male deve venire attraverso lo Spirito Santo che ci dice cosa è giusto e cosa è sbagliato, passo dopo passo. Ogni altro modo di conoscenza del bene e del male porterà solo morte.
Il diavolo disse ad Eva che sarebbe potuta diventare come Dio (3:5). Gesù venne con un messaggio che suona molto simile. Ma era totalmente differente. Mentre Satana disse ad Eva che poteva essere come Dio in conoscenza, autorità e potenza, Gesù ci dice che possiamo essere come Dio in umiltà, purezza ed amore. Quale di questi due messaggi desidera la maggior parte delle persone? Ahimè, persino la maggior parte dei credenti desidera il primo!! Ma è così che possiamo distinguere tra la voce del diavolo e la voce di Gesù. La tentazione è molto sottile. Il diavolo è un ingannatore. Le sue contraffazioni dal di fuori sembrano come le cose vere.
Quando il diavolo tentò Eva insinuò che Dio non l'amasse. Se Dio l'avesse amata (intendeva per implicito Satana), le avrebbe permesso di mangiare da quest'albero così bello. In questo stesso modo, Satana cerca di entrare anche nei nostri cuori - facendoci dubitare dell'amore di Dio.
Gesù disse a Pietro,"Satana ha deciso di vagliarvi ed ha chiesto a Dio il permesso di farlo" (Luca 22:31). Dio diede quel permesso a Satana, proprio come gli diede il permesso di vagliare Adamo ed Eva nell'Eden. Il Signore disse a Pietro, "Sto pregando per te, che una volta testato la tua fede non venga meno" (Luca 22:32). Gesù non pregò che Pietro superasse quella prova, ma che una volta fallito avesse avuto la fede di credere che Dio lo amasse ancora.
Nell'ora della difficoltà e della tentazione, anche se siamo caduti, se abbiamo ancora fede nell'amore di Dio allora abbiamo trionfato. Anche se la vostra preghiera non ha ricevuto risposta, anche se non avete ricevuto qualcosa che volevate, anche se attraversate delle difficoltà profonde come quelle di Giobbe, dove muoiono i vostri figli e perdete ciò che avete - non dubitate mai dell'amore di Dio. Questa è la vera fede.
Che cosa vuol dire vivere per fede? Vuol dire essere costantemente sicuri (non importa che cosa accade) che Dio vi ama. È una fede come questa, nell'amore di suo padre, che riportò a casa il figliol prodigo. Sapeva che pur avendo fatto tante cose sbagliate ed avendo rovinato la propria vita, suo padre continuava ad amarlo. Così tornò a casa da suo papà.
L'albero della conoscenza del bene e del male all'apparenza era molto attraente! E fu Dio a farlo così attraente, perché solamente con un albero attraente avrebbe potuto testare se Adamo ed Eva scegliessero Dio o la Sua bella creazione. In ogni tentazione, quello che essenzialmente affrontiamo è questo: scegliamo il Creatore o la Sua creazione? La tentazione potrebbe essere una bella donna, oro, o qualsiasi altra cosa creata. Lo stesso vale quando si cerca l'onore e l'approvazione degli uomini, quando l'alternativa è l'approvazione da parte di Dio. Quale volete? Pecchiamo quando scegliamo la creazione piuttosto che il Creatore. Vinciamo quando scegliamo il Creatore piuttosto che tutta la Sua creazione. È davvero così semplice. Nonostante questo la maggior parte delle persone (compresi i credenti) falliscono questa prova quotidianamente.
O adoriamo la creazione di Dio - un bel viso, oro, o un po' di approvazione da parte degli uomini - oppure consideriamo tutto questo come spazzatura se paragonato a Dio. Per il vincitore, la bellezza di Gesù e la sua approvazione sono molto più importanti di qualsiasi cosa da Lui creata. Se decidete di prendere questa posizione in ogni scelta della vostra vita, allora sarete un uomo di Dio. O una donna di Dio. Conoscerete Dio e la Sua Parola in modo personale - meglio di quello che possa insegnarvi qualsiasi altra persona. Fate questa scelta in ogni tentazione e dite, "Signore, scelgo Te al di sopra di tutte le cose da Te create". Questo è il segreto.
Quale fu il peccato di Adamo? Fu solo quello di aver mangiato il frutto dall'albero proibito? No. Fu più di questo. Al Capitolo 3:17 , Dio gli disse, "Hai ascoltato la voce di tua moglie". È peccato ascoltare la voce della propria moglie? Sì, se porta a disobbedire a Dio. Dio fece Adamo come capo della casa. Ma Adamo non esercitò la sua autorità. Vide sua moglie parlare con il diavolo e stette lì ad ascoltare la conversazione senza fare nessuno sforzo per fermarla. Avrebbe dovuto puntare i piedi e dire 'Vieni via Eva. Non stare ad ascoltarlo'. Al giorno d'oggi ci sono molti mariti come Adamo. Non sono i capi delle loro case. Adamo peccò quando non esercitò la sua autorità.
Dio è un Dio buono. Maledisse il serpente ed il suolo, ma non maledisse Adamo. Qui vediamo lo straordinario amore di Dio. Dio uccise un animale per coprire Adamo ed Eva. Questa fu la prima morte sulla terra. Un animale innocente fu ucciso come sacrificio per il peccato di Adamo, e la pelle di quell'animale fu usata per fare indumenti e coprire la nudità di Adamo ed Eva (3:21). Questa fu un'illustrazione di quello che Dio avrebbe un giorno fatto sulla Croce al Calvario, permettendo a Suo Figlio di morire affinché la Sua giustizia possa coprirci.
Prima che l'uomo peccasse non c'era una spada fiammeggiante davanti all'albero della vita. Adamo era libero di avvicinarsi a quell'albero, mangiarne il frutto e ricevere la vita eterna. Ma dopo che l'uomo peccò, Dio mise una spada fiammeggiante a protezione dell'albero. Oggi, se volete prendere parte a quest'albero, dovete permettere alla spada di cadere sulla vostra carne. Oggi non dobbiamo essere puniti per i nostri peccati, perché quella spada cadde su Gesù sul Calvario. Ma oggi la spada deve cadere sulla nostra carne. Come disse Paolo, " Sono stato crocifisso con Cristo … ed io vivo." (Galati 2:20). Quando siamo uniti a Gesù sulla croce, quella spada cade sulla nostra carne e possiamo prendere parte alla vita eterna. Non c'è altra via per la vita. Questa spada è a guardia di quest'albero anche oggi.
Notate alcune parole che Dio disse ad Adamo come punizione per il suo peccato - maledizione, dolore, spine, sudore, polvere, morte (3:16-19). Tutte queste parole si trovano nella sofferenza e nella morte di Gesù sulla croce. Gesù ha preso tutto questo su di Sé, per liberarci totalmente dalla punizione che fu posta su Adamo ed Eva.
Vediamo che non appena la comunione di Adamo con Dio si spezzò, si spezzò anche la comunione con sua moglie. La prova di questo è data dal fatto che iniziò ad accusarla. Non appena iniziate ad accusare gli altri significa che la vostra comunione con Dio è rotta. Quando siete in comunione con Dio non accusate gli altri. Ma giudicate voi stessi. Satana l'Accusatore dei fratelli.
Al Capitolo 4, leggiamo di un altro uomo che ascoltò il diavolo - Caino. Eva concepì Caino e disse, "Ho acquistato un uomo con l'aiuto del Signore" (4:1). Una nascita umana a quel tempo fu un miracolo, perché Caino fu la prima persona nata in questo mondo con un'anima vivente. Ed Eva disse, "Dio ha fatto un uomo. Ora ne ho fatto uno anch'io!! Ho creato un uomo dal mio corpo". Fu uno spirito orgoglioso a manifestarsi in quel momento: "Ho fatto, ho creato. Dio mi ha aiutato un poco, ma l'ho fatto io" . Così suo figlio Caino crebbe imparando da quello spirito sbagliato.
Caino e Abele vennero per presentare le loro offerte a Dio. Se leggete attentamente al Capitolo 4:4, scoprirete che qui non dice (come alcuni immaginano) che Dio accettò l'offerta di Abele e dunque Abele fu accettato grazie alla sua offerta. No. Dice "Il Signore guardò con favore Abele(prima)e(poi) la sua offerta" - non al contrario. Allo stesso modo, non è perché il Signore rigettò l'offerta di Caino che quindi rigettò anche Caino. No. Prima rigettò Caino e per questo motivo rigettò anche la sua offerta. La Bibbia dice, "Il sacrificio dell'empio è abominevole per il Signore" , non importa quanto buono sia il sacrificio (Proverbi 21:27). Caino era un uomo empio, e fu per questo che Dio rigettò la sua offerta.
Quando Caino si arrabbiò, Dio venne per avvisarlo del pericolo in cui si trovava. Nell'Eden Dio cercò Adamo, ed ora cercò anche Caino. Dio è sempre Colui che viene a cercare le persone che sono cadute. Anche Gesù venne nel mondo per cercare le persone cadute. Dio è Colui che viene a cercarci ogni volta che cadiamo nel peccato o che sbagliamo strada. Questo è un grande incoraggiamento per noi. Dio venne ed avvisò anche Caino, ma Caino non diede importanza a questo avvertimento. Permise al peccato, che era accovacciato davanti alla porta del suo cuore, di entrare e di distruggerlo.
La Gelosia è il primo peccato menzionato nelle Scritture dopo che l'uomo fu cacciato dall'Eden - la gelosia nei confronti di un fratello più giovane che fu benedetto da Dio. Ogni volta che vedete qualcuno più giovane di voi, che è stato benedetto ed unto da Dio più di voi, allora state attenti a non ingelosirvi, così eviterete di incamminarvi per la strada di Caino.
Notate cosa Dio disse a Caino, "Tu sei maledetto"(4:11). Perché Dio ha maledetto Caino e non Adamo? Nel caso di Adamo, Dio maledisse solo il suolo e non Adamo. Il motivo è che quando Adamo peccò, fece del male solo a sé stesso. Ma quando peccò Caino, fece del male anche ad un'altra persona. Quando commettete un peccato come fumare o bere distruggete il vostro corpo, ma fate del male solo a voi stessi. Ma quando parlate male degli altri allora fate del male ad un'altra persona, e per questa ragione questo peccato è più grave. Ma quanti Cristiani credono che il parlar male è peggio di fumare? I peccati che fanno del male alle altre persone sono più gravi agli occhi di Dio rispetto ai peccati che fanno del male solo a voi stessi. Questo è il motivo per cui Caino fu maledetto. Quindi, fate attenzione ad ogni volta che fate del male ad un'altra persona.
Dio disse a Caino (4:10), "La voce del sangue di tuo fratello grida a Me dalla terra". Il sangue di quella persona, la cui reputazione che hai rovinato sparlando, sta gridando a Dio. Non smetterà mai di gridare, finché non confessi il tuo peccato a Dio chiedendogli perdono, e finché non confessi il tuo peccato alla persona contro la quale hai sparlato e chiedi perdono anche a questa persona.
Quando Caino fu punito disse, "Il mio castigo è troppo grande finché io possa sopportarlo!". Questo è il linguaggio di quelli che vanno all'inferno. Non dicono "Il mio peccato è molto grande". Dicono solamente, "La mia punizione è molto grande". Vi disturba più il vostro peccato o la punizione? Attraverso la risposta a questa domanda potete scoprire se siete un uomo di Dio o no. Un uomo che non è di Dio è preoccupato per la punizione, mentre un uomo di Dio ha il cuore spezzato dal proprio peccato.
Caino se ne andò dalla presenza di Dio, ed i suoi figli divennero come lui. Uno dei suoi figli diventò un assassino. Sposarono molte mogli. Fecero strumenti musicali per il proprio intrattenimento. Qui vediamo l'inizio della musica rock e dell'intero mondo dell'intrattenimento. Questo è quello che accade ai figli quando il padre si allontana dal Signore (4:16-24).
In Caino e Abele vediamo l'inizio di due correnti - la corrente religiosa e quella spirituale. Caino non era ateo. Era un uomo profondamente religioso. Era un precursore del sistema babilonico della religione contraffatta. Abele fu il precursore degli uomini di Dio. Gesù fa riferimento ad Abele come un uomo giusto (Matteo 23:35). Caino era religioso, mentre Abele era spirituale.
Abbiamo visto due esempi di uomini che camminarono con il diavolo - Adamo e Caino. Adesso consideriamo due uomini che camminarono con Dio - Enoc e Noè.
Al Capitolo 5 leggiamo otto volte l'espressione 'poi morì'. Ma proprio al centro del capitolo leggiamo di uno che non morì affatto!! Era Enoc. Camminò con Dio e Dio lo portò in cielo vivo. Questa è un'illustrazione della vita di risurrezione nel mezzo della morte. Enoc era un uomo che visse nella potenza della risurrezione, vinse la morte e fu portato su in cielo - una figura di una chiesa di Dio che vive nel mezzo della morte spirituale, vincendo attraverso la potenza della risurrezione, e che poi viene rapita.
Enoc probabilmente fu un uomo senza Dio per i primi 65 anni della sua vita. Ma a 65 anni ebbe un figlio. Per rivelazione divina gli diede il nome "Metusela" . "Metusela" significa "alla sua morte, le acque si leveranno" . Questo pare indicare che Dio diede ad Enoc una rivelazione alla nascita di suo figlio. Dio disse ad Enoc che alla morte di suo figlio, il mondo sarebbe stato giudicato da un'inondazione. Questa rivelazione del giudizio arrivò prima ad Enoc che a Noè. Quindi diede a suo figlio il nome Metusela.
Ora, quando generate un figlio non sapete quanto vivrà. Quindi ogni volta che Metusela si ammalava, Enoc si chiedeva se fosse vicino il tempo del giudizio. Potete immaginare un neonato avere il nome che vuol dire, "alla sua morte arriverà l'inondazione" ? Ogni volta che lo chiamate vi ricorderete del giudizio imminente. È proprio la paura del giudizio di Dio che esortò Enoc a camminare con Dio, perché realizzò che le cose dell'eternità erano più importanti di quelle temporanee. Questa fu la crisi nella vita di Enoc che lo fece camminare ogni giorno con Dio per i successivi 300 anni.
La Bibbia dice, "Il mondo passa"(1 Giovanni 2:17). Se crediamo in questo, realizzeremo anche noi, come fece Enoc, che le cose dell'eternità sono più importanti di quelle temporanee.
L'immensa pazienza di Dio con l'uomo viene vista nel fatto che permise a Metusela di vivere più a lungo di qualsiasi altro essere umano - 969 anni. Per 969 anni, in qualsiasi momento le persone sentivano il nome di Metusela, ascoltavano il messaggio del giudizio futuro. Ma le persone rigettarono quel messaggio. Non fu soltanto Noè a predicare l'arrivo del giudizio. Anche Enoc lo predicò per 300 anni, e Metusela lo predicò attraverso il suo nome per altri 669 anni.
Anche Noè camminò con Dio e predicò il giudizio per gli ultimi 120 anni della vita di Metusela. Enoc e Metusela non conoscevano i dettagli dell'inondazione così bene come Dio più tardi li rivelò a Noè. Ma sapevano che un giudizio collegato ad un'inondazione sarebbe arrivato dopo la morte di Matusela.
La lettera di Giuda ci dice che Enoc profetizzò il giudizio contro tutti gli empi del suo tempo (Giuda 14, 15). Enoc fu un profeta e camminò con Dio. Adamo aveva 622 anni quando nacque Enoc, e morì all'età di 930 anni (5:5-23). Quindi Enoc deve aver conosciuto Adamo per 308 anni. Posso immaginare che Enoc deve aver chiesto spesso ad Adamo come fossero le cose nell'Eden, dove Adamo aveva camminato con Dio. Ed Enoc deve aver avuto un grande desiderio di camminare anche lui con Dio. Enoc divenne il primo uomo a testimoniare che si può camminare con Dio anche fuori dall'Eden. Anche dopo l'entrata del peccato nel mondo, l'uomo può camminare con Dio.
Ho incontrato tanti grandi predicatori nella mia vita, ma ne ho conosciuti ben pochi che camminano con Dio. Ma sono stati quei pochi a produrre fin dalla mia giovane età, questo desiderio nel mio cuore, di camminare anche io con Dio.
Noè era il nipote di Metusela. Visse con Metusela per 600 anni. Deve aver chiesto spesso a Metusela di come Enoc camminò con Dio. Nel cuore di Noè arrivò un desiderio di camminare anche lui con Dio. Leggiamo al Capitolo 6:9 che anche Noè camminò con Dio. Siccome Noè camminò con Dio, Dio gli rivelò il motivo del giudizio.
Alle prime due persone che camminarono con Dio (nelle Scritture), Dio decise di rivelargli la verità del giudizio contro ilpeccato. Enoc e Noè predicavano fedelmente questo messaggio, anche se nessuno gli credette. Da quel momento ogni vero profeta di Dio ha predicato lo stesso messaggio: Dio giudicherà credenti e non credenti per i loro peccati.
Enoc e Noè sono i primi due predicatori menzionati nella Bibbia, ed entrambi camminarono con Dio. Ed è così che Dio avrebbe voluto che ogni predicatore camminasse.
Dio disse a Noè di costruire l'arca, e Noè iniziò immediatamente. Noè non chiese a Dio chi avrebbe finanziato l'arca. E se avesse chiesto, Dio gli avrebbe risposto, "Senza alcun dubbio la devi pagare tu".
Avete mai sentito Dio che vi dice che dovete pagare le spese per il Suo lavoro di tasca vostra? La maggior parte dei lavoratori Cristiani sentono che se loro fanno il lavoro di Dio, allora è giusto che qualcun' altro lo paghi! Ma Noè non la pensò in questo modo. Si finanziò da solo, guadagnando abbastanza per sua la famiglia e per servire il Signore. Sicuramente fece gli straordinari per guadagnare i soldi necessari alla costruzione dell'arca. Ma lo fece volentieri. Anche oggi Dio ha bisogno di uomini così. Se, come disse Gesù, gli ultimi giorni saranno come i giorni di Noè allora Dio deve aver bisogno di molti "Noè" anche negli ultimi giorni - uomini come l'apostolo Paolo, che si finanziano lavorando con le loro mani e servono il Signore.
Le persone devono aver fatto domande a Noè su come avrebbe fatto a far entrare gli animali nell'arca. Noè sapeva che questo era un compito di Dio e non il suo. E Dio in modo soprannaturale portò gli animali nell'arca. Noè fece solo quello che era stato chiamato a fare - costruire l'arca. Tutte le altre questioni le lasciò a Dio. Anche noi dobbiamo fare solo quello che Dio ci ha detto di fare. Tutte le impossibilità le possiamo lasciare a Dio.
Alla fine leggiamo che Dio chiuse la porta (7:16). Fu Dio a chiudere la porta dell'arca e non Noè. Dio chiuderà anche la porta della salvezza un giorno, quando il tempo per entrare nel regno di Dio sarà terminato.
L'arca è un'illustrazione di Cristo e del suo corpo, cioè la chiesa. Non sarà stato confortevole vivere all'interno dell'arca, proprio come può non essere confortevole stare nella chiesa! In chiesa dobbiamo convivere con persone diverse da noi, a volte molti di loro ci potranno trattare in modo sbagliato. Ma nonostante l'arca non fosse confortevole, in quel tempo era l'unico posto sicuro nel mondo. Così è della chiesa oggi. Io sono felice di essere nella chiesa, anche se in essa ci sono persone difficili. Spero che anche voi ne siate felici. È il motivo per il quale invitiamo le persone ad unirsi a noi.
Quando il diluvio stava per terminare, Noè mandò un corvo ed una colomba fuori dall'arca - un'illustrazione della carne e dello Spirito . Il corvo non tornò più. Trovò carcasse di uomini e di animali e fu felicissimo per il banchetto che gli era stato messo davanti. Similmente, coloro che vivono secondo le regole della propria carne, trovano che il mondo sia un posto molto piacevole. La colomba invece tornò indietro molto velocemente. È così anche per coloro che vivono in accordo con lo Spirito. Non si sentono mai a casa nel mondo e desiderano sempre tornare in comunione con le persone di Dio nella chiesa.
Quando Noè uscì dall'arca, la prima cosa che fece fu quella di costruire un altare al Signore sul quale offrì un sacrificio di ringraziamento (8:20). Questo è un esempio di mettere Dio al primo posto; offrirgli la nostra lode ed il nostro ringraziamento è una buona pratica da seguire sempre.
Noè però non era perfetto. Un giorno si ubriacò e rimase steso nudo nella sua tenda. Suo figlio Cam lo vide ed andò a dirlo ai suoi fratelli. Poiché in questo modo Cam disonorò suo padre, una maledizione cadde su di lui. Sem e Iafet invece camminarono all'indietro, dando le spalle a loro padre, così da non vederlo, ed in questo modo coprirono la sua nudità. Furono benedetti per questo. Qui c'è un messaggio importante per noi. È il primo punto delle Scritture in cui leggiamo che Dio punisce un figlio e la sua discendenza per aver disonorato il proprio padre. Il non rispettare l'autorità è una cosa che Dio prende seriamente. Se vedete una debolezza in vostro padre, o in un uomo di Dio, non esponete la sua nudità agli altri, come fece Cam, a meno che non vogliate subire una maledizione. Siate come Sem e Iafet e copritela. "L'amore copre una gran quantità di peccati"(1 Pietro 4:8; Proverbi 10:12) . Noè benedisse Sem e Iafet con la benedizione dello stare in comunione dicendo, "Dio estenda Iafet! E abiti nelle tende di Sem"(9:27) . Anche noi dobbiamo creare comunione con coloro che vivono con noi, e coprire l'uno i peccati dell'atro. Solamente questo tipo di credenti può costruire la chiesa di Gesù Cristo.
Al Capitolo 10 vediamo la continuazione delle due correnti che iniziarono con Caino e Abele - religiosità e spiritualità . Se queste due correnti fossero state ateismo e spiritualità, la differenza tra le due sarebbe stata così chiara com'è quella che c'è tra nero e bianco. Ma la religiosità e la spiritualità sono come il color crema ed il bianco. È solamente esponendoli ad una forte luce che questi due colori possono essere distinti chiaramente. Il diavolo è un ingannatore e fa sembrare il contraffatto il più possibile simile al genuino. La porta per la via larga sembra molto simile a quella per la via stretta, tante persone che vi entrano per essa non realizzano che stanno entrando nella via larga. Sono ingannati da predicatori astuti. Dobbiamo stare attenti.
Sto parlando di credenti che vengono ingannati. Considerate solamente un'area: Quanti credenti realmente credono che Gesù disse, "Non puoi servire Dio e i soldi" (Luca 16:13) ? Pochi, anzi pochissimi. Ci sono moltitudini di Cristiani, e Cristiani che lavorano in attività Cristiane, che credono di poter servire entrambi, Dio ed i soldi. Questo è solo un esempio del grande lavoro che Satana ha fatto nell'ingannare i Cristiani. Ci sono credenti che amano i soldi e che immaginano di amare anche Dio, nonostante Gesù ha detto che è impossibile. Queste persone non sono spirituali, ma sono religiose.
Al Capitolo 10 leggiamo dell'inizio di Babilonia. La sua distruzione viene descritta in Apocalisse 18. Babilonia appare all'inizio della Bibbia e continua fino alla fine della Bibbia. Leggiamo qui di un uomo chiamato Nimrod (10:8, 9) che era un potente cacciatore "davanti al Signore" (Traduzione letterale). Il principio del suo regno fu Babel (o Babilonia). Originariamente Babel voleva dire la "porta di Dio". Nimrod non era ateo. Proprio come Caino, era un uomo religioso, la cui professione era quella di portare le persone a Dio! Così è come funziona il sistema di Babilonia.
Babilonia è un sistema religioso (Apocalisse 17) e finanziario (Apocalisse 18). I soldi ed il lavoro di Dio vengono uniti, così Babilonia è formata. Ed è così che le persone vengono ingannate. Pensano di fare il lavoro del Signore, ma sono attratti dal lavoro perché in esso ci sono anche dei soldi da guadagnare! E non solo i soldi, ma ci si guadagna anche la fama.
La Cristianità di oggi è diventata così. Vediamo predicatori che usano i soldi offerti a Dio, da gente povera, per costruirsi case costose o comprarsi macchine costose, vivendo con uno stile di vita che assomiglia a quello delle stelle del cinema e non a quello di Gesù Cristo e dei Suoi apostoli. Non dobbiamo giudicarli, perché la Bibbia ci dice di non giudicare. Ma non dobbiamo nemmeno seguirli. Tantomeno dovremmo permettergli d'ingannarci. Seguiamo Gesù invece. Un sistema religioso "C ristiano", che alle persone porta fama, ricchezza e potere è certamente il sistema di Babilonia. Babilonia pretende di mostrare alle persone la strada verso Dio (Babel). Ma in realtà li porta alle porte dell'inferno. Gesù disse "Io sono la porta"(Giovanni 10:9). Gesù è la porta per Gerusalemme, la vera chiesa di Dio.
Nimrod è un precursore dell'Anticristo che sorgerà in futuro. Qui dice che era un cacciatore. È possibile che in quei giorni tante persone venivano uccise da animali selvaggi, e Nimrod cacciandoli si era acquisito la fama di essere un liberatore. Perciò divenne un capo nel mondo. L'Anticristo sarà così negli ultimi giorni. Libererà le persone in un modo tanto stupefacente da guadagnarsi il rispetto di molti. Nell' Apocalisse leggiamo che un falso profeta sarà molto vicino all'Anticristo. Religione e politica saranno molto uniti negli ultimi giorni. Lo vediamo durante le elezioni in India, ma anche negli Stati Uniti. I capi politici sanno che l'utilizzare la carta della religione è un modo per procurarsi più voti. Anche la "religione Cristiana" è sfruttata dai politici per promuoversi. Ma questa non è la fede di Gesù Cristo. Gesù disse "Il mio regno non è di questo mondo"(Giovanni 18:36) . Questa è la caratteristica identificativa della vera fede. Non avreste mai potuto persuadere Gesù o i Suoi apostoli ad essere dei re in questo mondo come lo fu Nimrod. Perché erano servi. Una volta, quando cercarono di incoronare Gesù come loro re, Gesù scappò. Non voleva essere il loro re.
Al Capitolo 11:4 leggiamo che le persone del mondo decisero di costruire una torre. Dissero tra di loro " Venite, costruiamoci una città ed una torre la cui cima giunga fino al cielo". Volevano che la loro torre fosse la porta verso Dio (Babele). Lo sforzo umano per raggiungere Dio è l'ingrediente principale per la falsa religione. La falsa religione è sempre una religione fatta di opere - e non di fede e dipendenza da Dio. I capi delle false religioni hanno sempre personalità forti, con un carisma simile a quello delle stelle del cinema. Non sono uomini deboli, o uomini insignificanti come lo era Paolo, e nemmeno uomini sconosciti al mondo come lo era Pietro. I capi della falsa Cristianità sono persone che cercano fama ed onore per loro stessi. I veri profeti di Dio, invece, vengono sempre incompresi, chiamati "eretici" ed esclusi dalla Cristianità religiosa. Così erano anche Gesù e gli apostoli.
Ci può essere molta unione in Babilonia. Qui dice che tutta la terra parlava la stessa lingua (11:1) - non solo la stessa lingua in termini di espressione, ma anche la stessa lingua dell'intelligenza umana, abilità umane e gloria umana. Questa è lingua parlata dal mondo, e purtroppo questa è la lingua parlata anche da molti capi "Cristiani". Gesù Cristo infatti fu crocifisso per la sua debolezza e nessuna bellezza in lui attraeva le persone (2 Corinzi 13:4; Isaia 53:2). Gesù era un servo che lavava i piedi delle persone. Non era un Direttore Generale, un sovrintendente o un papa. Si autodefiniva un uomo come tanti ("figlio dell'uomo") e non aveva nessun tipo di titolo . Queste sono le caratteristiche che identificano un vero servo di Dio.
In Babilonia dicono, "Venite, costruiamo". Non hanno bisogno di consultare Dio per questioni del genere. Potevano costruirsi un'entrata per il cielo da soli! La falsa religione non essendo conscia della sua impotenza, non ha bisogno di dipendere totalmente da Dio per ogni sua necessità. Magari pregano. Tutte le religioni hanno delle preghiere. Ma saranno preghiere senza significato. I profeti di Baal pregarono per ore sul Monte Carmelo, ma non accadde nulla. Elia pregò per un minuto ed il fuoco di Dio cadde dal cielo! Alcuni di noi magari si gloriano delle ore che hanno passato pregando. Può essere cosa buona. Anche Gesù spese tutta la notte in preghiera. Ma la preghiera ha valore soltanto se è un'espressione dell'impotenza dell'uomo e dunque della sua totale dipendenza da Dio, per questo si ricerca la Sua guida ed il Suo aiuto. I Babilonesi invece non hanno bisogno di cercare la volontà di Dio, perché dipendono dall'intelligenza umana. La falsa religione inizia con l'uomo, non con Dio. Il suo motto è: "In principio l'uomo" non "In principio Dio ", (come in 1:1). La falsa religione nasce nell'uomo, è fatta attraverso la potenza dell'uomo ed è propagata per la gloria dell'uomo.
La Bibbia parla di costruire con legno, fieno e paglia o con oro, argento e pietre preziose(1 Corinzi 3:12) . Che cosa vuol dire costruire con oro, argento e pietre preziose? La risposta si trova in Romani 11:36: "Da Dio, per mezzo di Dio e per Dio". Così è come è costruita Gerusalemme (la vera chiesa di Dio). L'opposto di questo è "Dall'uomo, per mezzo dell'uomo e per l'uomo". Così è come è costruita Babilonia.
Babilonia è costruita dalle idee dell'uomo. Tante organizzazioni Cristiane di oggi stanno facendo il loro lavoro attraverso idee umane e non di Dio. Preferiscono seguire i princìpi delle multinazionali e delle grandi società di capitali piuttosto che gli insegnamenti degli apostoli. Gestiscono le loro organizzazioni come imprese e non come le chiese costruite dagli apostoli. Perché Gesù non affidò il Suo vangelo ad un'agenzia pubblicitaria? Non avrebbero fatto un lavoro migliore che quei dodici apostoli? Ma questo sarebbe stato il metodo usato dall'uomo. I metodi di Dio sono diversi.
Realmente poche persone conoscono i metodi di Dio, perché poche persone conoscono Dio. L'uomo è una creatura religiosa e preferirebbe la religione a Dio. È scomodo vivere con Dio. Mentre è comodo vivere con la religione . Non puoi vivere con Dio ed essere un grande uomo nel mondo. Ma puoi avere la "religione Cristiana" e poter diventare ancora un grande uomo nel mondo. Le persone non vogliono Dio. Anche molti credenti vorrebbero avere la Cristianità, piuttosto che avere Dio. Non vogliono il giogo di Gesù Cristo sui loro colli.
Babilonia è costruita attraverso la potenza dell'uomo. Non ha bisogno dell'unzione dello Spirito Santo o dei doni soprannaturali che Dio dispensa. Con doni naturali, buona musica e gadget elettronici, il lavoro può essere svolto! Non c'è da meravigliarsi che il nostro lavoro con Dio è di bassissima qualità! Non conosciamo la potenza che conobbero i primi apostoli. Il battesimo nello Spirito Santo che molti oggi affermano di aver ricevuto , sono convinto si tratti di un battesimo contraffatto dalla loro anima umana - un'esperienza psicologica che li soddisfa ma allontana anni luce da quello che ricevettero gli apostoli il giorno di Pentecoste. Pochi oggi hanno sperimentato quell'unzione genuina dello Spirito Santo, che venne su Gesù e sugli apostoli. Vi esorto a cercare quella potente e genuina unzione che Gesù promise ai Suoi apostoli prima di salire al cielo. Solo così possiamo veramente servire Dio. Perché affermo che tanto di quello che si vede oggi in giro nel nome dello Spirito Santo è contraffatto? Perché Gesù disse che saremmo stati capaci di identificare i falsi profeti dai loro frutti. Oggi, l'amore per i soldi è evidente nella maggior parte di coloro che affermano di essere battezzati nello Spirito Santo. Questo frutto non è certamente da Dio, perché lo Spirito Santo non è un amante del denaro. Queste persone amano la potenza, le alte posizioni e l'onore degli uomini. Questi non sono i frutti dello Spirito Santo. Quindi il loro "potere" deve derivare da qualche altra sorgente, da qualche altro spirito.
Babilonia è costruita per la gloria dell'uomo. "Acquistiamoci fama" è quello che leggiamo al Capitolo 11:4. Anni dopo, leggiamo in Daniele 4:30, che Nabucodonosor guardò a Babilonia la città che costruì. Ho sentito che fu costruita come un quadrato, lunga ed ampia 25 km, con mura con uno spessore di 87 piedi (26,6 metri) e alte 350 piedi (106,68 metri). Aveva anche un bel giardino pensile che fu poi una delle meraviglie del mondo antico. Nabucodonosor disse, "Non è questa la grande Babilonia che io ho costruita con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?" Fu costruita dall'uomo, attraverso l'uomo e per l'uomo. Nabucodonosor visse quasi 2000 anni dopo la costruzione della torre di Babele. Ma aveva la stesso spirito. Oggi, 2500 anni dopo Nabucodonosor, vediamo operare lo stesso spirito nella Cristianità. Questo è perché Babilonia è - dall'uomo, attraverso l'uomo e per l'uomo. Ed è l'esatto contrario di Gerusalemme.
Leggiamo al Capitolo 11:5 che "Il Signore discese per vedere ciò che l'uomo aveva costruito". Ricordate che Dio scenderà ad esaminare qualsiasi cosa costruita. Non viene ad esaminare la grandezza della chiesa o dell'organizzazione, ma il motivo per il quale è stata costruita. Per la gloria di chi è stata costruita?Se Dio avesse esaminato le dimensioni della Torre di Babele, di sicuro erano molto impressionanti. Ma Dio discese per cercare altro. Ed anche oggi discende per cercare altro.
Al Capitolo 12:1, leggiamo l'inizio della costruzione della vera Gerusalemme. Gerusalemme iniziò con Abraamo dal quale discese la nazione d'Israele di cui Gerusalemme è la capitale. Non ci sarebbe stata nessuna Gerusalemme se non ci fosse stato Abraamo. Osserviamo in Abraamo qualcosa di completamente differente da quello che vediamo in Babilonia. Il verso dice, "Il Signore disse ad Abramo: 'Va' Via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, va' nel paese che io ti mostrerò'". [2]
Per Abraamo, non fu come le persone in Babilonia; non gli balenò improvvisamente in testa un'idea e disse "Penso di aver vissuto abbastanza qui ad Ur. Mi trasferirò a Canaan e lì farò qualcosa". No. Il suo spostamento fu totalmente dettato dal Signore. Abraamo aveva 75 anni. È bene aspettare anche 75 anni per sentire Dio e poi muoversi. Mosè aspettò 40 anni facendo il pastore, e poi, quando Dio gli parlò si mosse. E pensate quello che ha compiuto! Non sto dicendo che dobbiamo aspettare 75 o 80 anni. Tutto quello che sto dicendo è che dobbiamo aspettare di sentire Dio e poi muoverci. Ma credete che l'uomo sempre indaffarato del 21esimo secolo ha tempo di aspettare? No.
Sono grato che Dio mi insegnò questa lezione quando ero giovane: "Non fatevi muovere dagli uomini. Fatevi muovere solo da Dio." Molti uomini con buone intenzioni mi hanno esortato a fare varie cose - compresi i miei collaboratori. Ascolto i loro consigli, ma non mi muovo fino a quando non sia anche Dio a parlarmi. Aspetto di ascoltare Dio, perché so che finirebbe in modo disastroso se ascoltassi le opinioni degli uomini. Non sto dicendo che non dobbiamo considerare le opinioni dei nostri collaboratori. Tutto quello che sto dicendo è che la voce finale alla quale dobbiamo dare retta è quella di Dio. Dio disse ad Abraamo " Vai" ed Abraamo andò. Dio disse a Mosè "Vai" e Mosè andò. Dio disse a Paolo "Vai" e Paolo andò. Queste sono le persone che hanno compiuto qualcosa nelle loro vite. Al giorno d'oggi le persone corrono in giro cercando di fare qualcosa per Dio. Ma non compiono nulla che abbia un valore eterno. Ma se guardiamo alle statistiche allora quello che fanno può essere impressionante. Ma fa tutto parte di Babilonia, e non di Gerusalemme.
" Andiamo, muoviamoci. Facciamo qualcosa per il Signore. Facciamo dei mattoni, facciamoci del bitume, facciamo qualcosa." Certo, così gli uomini potrete impressionarli. "Acquistiamoci fama" . E magari costruendo Babilonia potrete farvi anche un gran nome - come fece Nabucodonosor. Questo sta accadendo oggi nel lavoro Cristiano ed è il messaggio contenuto nell'Apocalisse ai Capitoli 17 e 18. Abraamo, invece aspettò il "Vai" da parte di Dio.
Notate che Abraamo finì nei guai ogni volta che andò da qualche parte senza che Dio l'avesse guidato. Per esempio: Leggiamo che Dio disse ad Abraamo di lasciare Ur dei Caldei per andare in un luogo che gli avrebbe indicato in seguito. Ma nel Capitolo 11:31 leggiamo che fu Tera (il padre di Abraamo) che prese Abraamo e si spostò da Ur. Cosa aveva detto Dio ad Abraamo? "Lascia i tuoi parenti e la casa di tuo padre". Qui però vediamo che il 75enne Abraamo tenne la mano di suo papà per andarsene assieme a lui! Così iniziò Abraamo!!
Coloro che vi ostacoleranno dal fare la volontà di Dio saranno prima di tutto i vostri parenti - i vostri genitori, i vostri fratelli, le vostre sorelle, vostra moglie ed i vostri figli. Gesù disse, "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle non può essere mio discepolo" (Luca 14:26).Magari voi volete seguire il Signore. Ma vostro padre o vostra moglie potrebbero dire "No"!
Tera prese con sé Abraamo ed arrivarono fino a Caran (11:31) e là soggiornarono. Questa non era la volontà di Dio. Perché decisero di fermarsi lì? Questa fu un'idea di Tera. Forse a Caran c'erano terreni adatti per far pascolare le greggi. Ma non era il posto che Dio aveva deciso. Ma Abraamo si stabilì lì con suo padre! Abraamo fu un uomo che fece degli errori - il primo fu quello di ascoltare suo padre quando Dio gli aveva già detto di fare altro. Perciò quale fu la mossa di Dio? Dio riesce a gestire facilmente queste situazioni. Portò via Tera facendolo morire (11:32) ! Così "Abramo partì come il Signore gli aveva detto" (12:4) .
Dovete aspettare che Dio faccia qualcosa di così drastico prima di muovervi? Se Dio vi ama allora farà qualcosa di drastico. Ma se Dio vede che siete disposti a compromettervi, potrebbe lasciarvi per tutta la vita a Caran e così vi perderete totalmente la volontà che Dio aveva programmato per voi. Imparate a muovervi con Dio. Non ascoltate i parenti che non conoscono Dio. Imparate da vostro padre se è un uomo di Dio, e se conosce Dio - ma non imparate da un padre che è del mondo. (Mi sto riferendo a princìpi spirituali). Finalmente quando Abraamo raggiunse Canaan "il Signore apparve ad Abramo e disse 'Io darò questo paese alla tua discendenza'"(12:5, 7) .
Poi Dio mise nuovamente alla prova Abraamo. Dio mi alla prova Adamo, mise alla prova Abraamo e Dio metterà alla prova anche voi e me. Questa volta la prova venne attraverso una carestia nel paese (12:10). Che cosa fareste se Dio vi ha detto di andare a Canaan ma in Canaan c'è una carestia? O vivete in base ai vostri sensi oppure in base a quello che Dio vi ha detto attraverso il Suo Spirito. C'è un bel verso che dice di Gesù che "Non giudicherà all'apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire" (Isaia 11:3, 4) . Ma non è il modo in cui vive l'uomo. Se sentiamo parlare, o vediamo qualcosa, di una carestia in Canaan, prendiamo immediatamente una decisione in base a quello che i nostri occhi, orecchie ed il nostro cervello astuto ci dice. Decidiamo che Canaan non è certamente il posto dove dobbiamo rimanere. Dobbiamo andarcene. Non abbiamo bisogno di consultare Dio perché stiamo vivendo grazie ai nostri sensi! Questo fu quello che fece Abraamo: "Quindi Abramo scese in Egitto" (12:10). Chi gli disse di andare in Egitto? Non Dio, ma i suoi sensi!
Dio non può forse preservare un uomo durante una carestia? Certo che può. "Benedetto l'uomo che confida in Dio. Non cessa di portare frutto, nemmeno durante la carestia"(Geremia 17:5-8). L'uomo che ripone la sua fiducia in Dio non si muoverà prima che sia Dio a dirgli di farlo. Questo è quello che il nostro Signore disse a Satana quando fu tentato nel deserto. Satana disse a Gesù di trasformare le pietre in pane. C'era carestia nel deserto e non c'erano negozi di alimentari nei dintorni. Ma Gesù rispose, "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio" (Matteo 4:4) .
Ma Abraamo non viveva in questo modo. Decise di vivere soltanto di pane. Quindi, visto che in Egitto c'era pane in abbondanza, Abraamo andò in Egitto. Questo è come tanto lavoro Cristiano viene svolto anche ai giorni nostri. I lavoratori vanno dove possono ricevere un buono stipendio, cioè dove il pane è disponibile in abbondanza. Si associano ad organizzazioni dove non c'è carestia di soldi. Magari in "Egitto" si può soggiornare confortevolmente - durante una carestia. La domanda però è se è quello il posto in cui Dio vuole che voi andiate. Se Dio vi ha detto di stare in "Canaan" allora non dovreste spostarvi in "Egitto" . Se non ascoltate quello che Dio vi sta dicendo adesso, magari farete lo stesso quando sarete messi alla prova. Vivete dalle parole che provengono dalla bocca di Dio, come fece Gesù. L'attitudine di Gesù era " Sì, il pane è necessario per vivere. Ma obbedire a Dio è ancora più necessario per vivere".
Se Satana tentò Gesù in questo modo, non credete che tenterà anche voi - ad andare dove c'è pane in abbondanza? Se siete impegnati a tempo pieno in un lavoro Cristiano ed affrontate delle difficoltà economiche, Satana vi dirà che riceverete più soldi in un'altra organizzazione o un'altra chiesa e vi dirà di andare lì. Che Dio abbia misericordia di voi in quel momento, affinché non ascoltiate Satana rovinandovi la vita.
Quale fu il risultato della decisione di Abraamo di andare in Egitto? Dovette raccontare una bugia, e cioè dire che sua moglie era sua sorella. Potreste trovarvi ad affrontare grandi problemi se andate in 'Egitto'. Dovrete raccontare bugie, scrivere dei resoconti falsi, affermare cose che non sono vere al 100%, compromettere la vostra coscienza ecc.
Sara aveva circa 65 o 70 anni. Deve comunque essere stata una donna ancora molto attraente per far sì che il Faraone, re d'Egitto, la volesse nel suo harem. La cosa triste è che Abraamo, anche vedendo sua moglie portata via per essere disonorata nell'harem, amò così tanto la propria vita da non dire la verità al Faraone. È quando ci troviamo con le spalle al muro che scopriamo se amiamo la verità.
Vediamo dunque che il grande Abraamo fu un uomo che fece gravi errori. Per primo, restò con suo papà disobbedendo a Dio. Poi disse una bugia per salvarsi la vita, anche se voleva dire perdere sua moglie. Questo fu l'uomo che Dio scelse - un uomo debole ed egoista. Abraamo era proprio come noi. Questo è un incoraggiamento per noi. Dio può usare anche noi.
Nonostante i fallimenti, Dio salvò Abraamo da entrambe le situazioni. Lo salvò da Caran e salvò anche Sara dal Faraone. Anche se abbiamo commesso degli errori, Dio libererà anche noi se vede che il nostro cuore è sincero come fu sincero quello di Abraamo. Questo è il nostro incoraggiamento.
Fu il Faraone a sgridare Abraamo per aver detto una bugia (12:18). Riuscite ad immaginare un re ateo che sgrida un profeta di Dio per aver raccontato una bugia? Alcune volte le persone di Dio si compromettono tanto da venire poi rimproverate dalle persone del mondo. Questo è quello che succede quando andiamo in 'Egitto'.
Adesso voglio evidenziare qualcosa di ancora più serio. Avvenne qualcosa in Egitto che dal quel momento in poi produsse delle conseguenze per i futuri 4000 anni. Quando Abraamo arrivò in Egitto vide che le persone ricche avevano delle cameriere (serve) in casa, e decise di averne una anche lui. Abraamo scelse quindi una serva di nome Agar. Quando tornò dall'Egitto la portò con sé. Sara non doveva più svolgere tutto quel lavoro nella tenda. C'era Agar ad aiutarla. Più tardi, quando Sara non riuscì ad avere figli, anche per questo c'era Agar pronta ad aiutarla! Attraverso Agar nacque Ismaele, la cui discendenza è in conflitto con la discendenza di Isacco da 4000 anni. Tutto questo iniziò con un uomo che non ascoltò Dio una sola volta . Ora potreste dire, "Bene, la maggior parte delle volte ascolto Dio". Bene. Quello che però vediamo qui è la conseguenza per non aver obbedito a Dio una sola volta. Spero che questo messaggio ci arrivi con tutta la sua serietà.
Chi sono le persone che possono costruire Gerusalemme? Uomini che ascoltano Dio. Se c'è una carestia, dobbiamo aspettare Dio e dire, "Signore, cosa vuoi che io faccia?" Magari Dio ci dirà di andare da un'altra parte. Magari no. Anni dopo, Dio disse a Giacobbe di andare in Egitto durante un periodo di carestia. Ma per Abraamo quella non era la volontà di Dio. Se Dio vi dice di andare da qualche parte, andate. Se Dio vi dice di trasformare le pietre in pane, fatelo. Se Dio vi dice di entrare a far parte di un'altra chiesa, fatelo. Aspettate però che sia Dio a parlarvi. Questa è la cosa importante.
Adesso voglio mostrarvi qualcosa di buono di Abraamo. Ho menzionato queste cose solo per mostrarvi che Abraamo era un uomo comune, proprio come noi. Non dovremmo essere scoraggiati per i nostri errori. Al Capitolo 13:7 leggiamo che ci fu una lite tra i servitori di Abraamo e quelli di Lot. Abraamo e Lot ottennero una grande ricchezza dal loro viaggio in Egitto, ed ora quella ricchezza causava dei problemi. La ricchezza è sempre causa di problemi. Lot e sua moglie rimasero colpiti da quello che videro in Egitto. Ma ora volevano ancora più soldi. Abraamo, al contrario, era una persona che non voleva litigare con nessuno. Ma nonostante questo i suoi servi stavano litigando.
"Scoppiò una lite fra i pastori di bestiame di Abramo e i pastori del bestiame di Lot. I Cananei e i Ferezei abitavano a quel tempo nel paese." Perché è inclusa quest'ultima frase? Perché queste persone atee stavano assistendo a questa lite. Questo è molto rilevante se applicato alla situazione nella Cristianità odierna. Gli atei stanno abitando nel paese e cosa vedono? Gruppi Cristiani che litigano tra di loro. In mezzo a tutto questo riusciremo a trovare un uomo di Dio come Abraamo che chiamerà Lot (la persona del mondo che ama i soldi) e gli dirà "Non ci sia discordia tra me e te (verso 8) siamo fratelli"? . Non erano fratelli. Abraamo era lo zio, Lot era suo nipote. Guardate la gentilezza di questo uomo di 75 anni nei confronti di suo nipote di 35. "Siamo fratelli!". Un uomo di Dio è un uomo umile. Abraamo aveva 75 anni ma poteva guardare suo nipote più giovane e dirgli "Siamo fratelli. Sei uguale a me. Ti lascerò la prima scelta. Scegli quello che vuoi." Gerusalemme è costruita da uomini di questo genere. La Cristianità ha bisogno di capi così - e non si trovano facilmente.
Oggi abbiamo molti capi che impongono la loro autorità, che al posto di Abraamo avrebbero detto, "Ho 75 anni, sono tuo zio. Io sono quello chiamato da Dio, non tu. Tu mi hai solo seguito". Ma Abraamo non si rivolse a Lot in questo modo. Gli disse, "Se vai a destra, io andrò a sinistra. E se vai a sinistra, io andrò a destra. Scegli quello che vuoi per primo". Lot, da uomo avido che era, con lo spirito di Babilonia, afferrò per primo. Vide i bei campi di Sodoma, ci vide l'opportunità di fare soldi, e che le persone ricche vivevano lì, e disse, "Mi sposterò lì, e servirò Dio anche da lì".
Molti predicatori Cristiani mossi dall'amore per il denaro si sono traferiti in paesi ricchi per predicare in delle chiese ricche. Ma così facendo ne hanno perso spiritualmente. Queste cose le ho viste succedere continuamente. Vi spostate da qualche parte perché vi ci ha mandato Dio o perché siete attratti dai soldi?
Mentre Abraamo stava prendendo questa decisione, Dio discese (come a Babel) per vedere cosa stessero facendo Abraamo e Lot. Il Signore vide il modo santo in cui Abraamo si comportò. Appena Lot lo lasciò, il Signore disse qualcosa di molto importante ad Abraamo (versi 14-17). Dio separò Abraamo prima da suo padre (facendolo morire), poi lo separò da un altro parente (che con la sua avidità sarebbe stato di ostacolo).
Il Signore disse, "Ora sei solo e adesso ti posso portare dove voglio portarti e farti diventare quello che io voglio che tu sia. Ho visto esattamente quello che è successo". Lo sapete che Dio guarda ogni transazione che avviene tra le persone? Guarda le nostre attitudini. Hai rinunciato ad un tuo diritto perché sei un Cristiano? Dio ti dice, "Ho preso nota di questo".
Poi Dio disse ad Abraamo, "Alza gli occhi e guarda a nord, sud, est, ovest. Tutto il paese che vedi un giorno apparterrà alla tua discendenza. Lo prometto. Non apparterrà alla discendenza di Lot". Dio disse questo ad Abraamo 4000 anni fa. Guardate oggi quel paese, 4000 anni dopo e chiedetevi chi ci sta vivendo. I discendenti di Abraamo, non quelli di Lot. Dio mantiene la Sua parola. Sono magari passati migliaia di anni, ma se Dio ha detto ad Abraamo "Darò questo paese alla tua discendenza per sempre," (verso 15), allora sarà esattamente così.
Poi al Capitolo 14 vediamo di come Lot si trovò nei guai. Vi troverete sempre nei guai se uscite dalla volontà di Dio. Lot fu catturato dai suoi nemici. Abraamo avrebbe potuto dire, "Gli sta bene. Quel tizio mi ha portato via qualcosa". Ma Abraamo non reagì in questo modo. Qui vedete un'altra prova alla quale fu sottoposto Abraamo: Quale sarebbe stata l'attitudine di Abraamo sentendo che l'uomo che lo aveva tradito ora era nei guai? Quando qualcuno che vi ha tradito si trova nei guai scoprirete molto velocemente se siete un uomo di Dio - o no. La reazione di Abraamo fu, "Fammi andare ad aiutare Lot. È vero, mi ha tradito. Per cosa sono stato tradito? Per qualche ricchezza terrena che considero spazzatura. Non vale niente. Io ho ricevuto ricchezze celesti. Mi dispiace per Lot, che ha inseguito le ricchezze terrene ed ora si trova nei guai. Fammi andare ad aiutarlo". Abraamo andò a liberare Lot. Questa è l'attitudine di un uomo di Dio. Solo questo tipo di persone possono costruire Gerusalemme.
Sulla strada del ritorno, dopo la battaglia, Abraamo era esausto e forse anche orgoglioso di aver sconfitto così tante armate di tanti re con solo 318 servitori. Si trovò anche in pericolo di raccogliere tutta la ricchezza accumulata grazie alla vittoria. A quei tempi se si vinceva una battaglia si raccoglieva tutto l'oro e l'argento del nemico. In quel momento Dio mandò un Suo servo da Abraamo. Non è meraviglioso vedere questo? Un uomo sconosciuto di nome Melchisedec che viveva là fuori nel deserto, era in contatto con Dio. Leggete di lui al Capitolo 14:18.
La ragione per la quale Melchisedec è importante, è perché nel Salmo 110:4 , Gesù è chiamato Sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec. Questo viene confermato in Ebrei 7. L'unica parte delle Scritture in cui appare Melchisedec è al Capitolo 14:18-20 - tre versi, tutto qui. Melchisedec appare, compie il suo ministero e scompare. E Dio disse a Suo Figlio, "Sei un Sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec." Non un sacerdote secondo l'ordine di Levi - il sacerdozio dell'Antico Testamento. In che modo quest'uomo, Melchisedec, che appare in soli tre versi della Bibbia, è diventato così importante? È bene per noi conoscerne il motivo.
Punto primo, Melchisedec era il re di Salem (14:18) - Gerusalemme. Gerusalemme, come abbiamo visto, è la figura della vera chiesa, l'opposto di Babilonia. Gesù è il Sommo Sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec in questa chiesa, e noi dobbiamo essere sacerdoti secondo lo stesso ordine. Gesù è il Re in Gerusalemme, ed anche noi siamo chiamati ad essere re. Il nostro Signore ci ha fatti re e noi dovremmo regnare su questa terra. Siamo chiamati a regnare sul peccato ed a regnare sulle nostre passioni.
Che cosa fece Melchisedec? Per prima cosa portò del cibo per Abraamo ed i suoi 318 servi. La Cristianità è pratica. Se un uomo è esausto ha bisogno di cibo e non di un sermone! Non c'è niente di poco spirituale nel procurare del cibo ad un uomo affamato. Anzi in quel momento è la cosa più spirituale che possiate fare per quell'uomo. Quando Elia era esausto un angelo scese due volte dal cielo e gli diede da mangiare (1 Re 19:6-8). Dopo che Gesù fu risorto, quando una mattina vide tornare i Suoi discepoli esausti dopo una notte passata fuori a pescare, gli fece trovare del cibo pronto per loro (Giovanni 21:9). Questa è la vera spiritualità, aiutare gli altri con cibo o beni materiali dove ce n'è necessità. Questa è la prima parte del sacerdozio di Melchisedec.
Continua dicendo che Melchisedec benedisse Abraamo (14:19). Non lo criticò. Non c'è uno spirito accusatorio nell'ordine di Melchisedec. No. Solamente benedizione. E come lo benedisse? Melchisedec disse, "Benedetto sia Abramo dal Dio altissimo, Padrone dei cieli e della terra". Ricordò ad Abraamo che al suo Dio appartengono i cieli e la terra, e dunque non avrebbe avuto bisogno di prendere quel poco oro e argento vinto in guerra. Melchisedec stava cercando di salvare Abraamo dall'avarizia. Poi disse, "Benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha dato in mano i tuoi nemici." Ricordando così ad Abraamo che fu Dio a dargli vittoria, salvandolo così dall'essere orgoglioso.
Come faceva Melchisedec a sapere che Abraamo aveva questi tre problemi - che era esausto e bisognoso di cibo, e che era in pericolo di essere avaro ed orgoglioso? Come fece il suo ministero a soddisfare esattamente queste tre necessità? Il ministero di Melchisedec fu come delle frecce che vanno direttamente al centro del bersaglio. Il suo segreto era quello di essere un uomo che quotidianamente aveva l'abitudine di ascoltare Dio. Non viveva in base alle proprie brillanti idee, ma in base alla Parola di Dio. Questo è il segreto di ogni ministero profetico che va a soddisfare esattamente le necessità delle persone.
Quando un giorno, come d'abitudine, Melchisedec aspettava Dio, Dio gli disse, "Alzati. Prendi con te un gran quantitativo di cibo, per circa 400 persone. Porta con te queste due frasi come messaggio, e dai tutto ad un Mio servo, che non hai mai conosciuto e che sta viaggiando su quella strada". Come Filippo quando andò ad incontrare l'eunuco Etiope sulla strada di Gaza, Melchisedec si alzò e partì, non sapendo chi avrebbe incontrato. Quando arrivò nel posto indicato da Dio, incontrò Abraamo. Gli diede il cibo ed il messaggio - e tornò a casa. Che ministero - benedire le persone e poi sparire, senza stare attorno ad aspettare di ricevere un dono o degli apprezzamenti. Il sacerdozio di Melchisedec è un sacerdozio che svolge il suo compito e poi sparisce. Gerusalemme è costruita attraverso questi sacerdoti. Questi sono i veri re di Gerusalemme oggi.
Un giorno Dio prese Abraamo fuori dalla sua tenda e gli disse, "Guarda il cielo e conta le stelle, se le puoi contare. Tale sarà la tua discendenza" (15:5). Fino a quel momento Abraamo non aveva neanche un figlio. Ci sono milioni di stelle nel cielo. E qui le Scritture dicono che Abraamo credette al Signore (verso 6). La parola 'credere' nell'originale Ebraico è 'aman', dalla quale deriva la parola 'Amen', che vuol dire 'Io credo che sarà così'. Quindi, quando Dio disse ad Abraamo che la sua discendenza sarebbe divenuta come le stelle in cielo, Abraamo semplicemente disse, "Amen. Credo che sarà così". Tutto qui. E fu così. Oggi, i figli di Abraamo (fisicamente e spiritualmente) sono milioni.
Fede significa dire "Amen" quando Dio vi dice qualcosa. La Fede è sempre basata sulla parola di Dio. "La fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo" (Romani 10:17). Non potete avere fede se non ascoltate Dio. Abraamo prima ascoltò Dio. Poi disse "Amen".
Al giorno d'oggi, sento molti credenti dire che hanno fede per cose di cui Dio non ha parlato. Dicono: "Ho fede che Dio mi darà una Mercedes-Benz. E credo che il colore sarà nero". Questa non è fede. Questa è presunzione . È tentare Dio. La fede può nascere solo dopo aver sentito parlare Dio. Solo allora possiamo dire, "Amen. Così sia". Se ricordate questo, allora sarete salvati dalla presunzione e dalla "fede contraffatta". La Fede inizia con la promessa di Dio e non con i nostri desideri. Quello che inizia con i nostri desideri può portare solo a Babilonia. Quello che inizia con Dio porterà a Gerusalemme. Una volta che Dio ha parlato, dobbiamo continuare a dire "Amen" per tutta la vita, non importa quanto Dio ci impieghi a realizzare la Sua Parola.
Al Capitolo 16 però, leggiamo che Sara fu impaziente. Suggerì ad Abraamo di avere dei figli con Agar, la sua serva (16:2) . Cosa fece Abraamo? Sfortunatamente disse, " Amen" anche a Sara. Questo creò un problema alla discendenza di Abraamo che durò per i successivi 4000 anni.
Che cosa dobbiamo imparare da questo episodio? Semplicemente che non dobbiamo mai dire, "Amen" alla parola dell'uomo, quando Dio ci ha già detto di fare altro. Dio può risolvere ogni problema che abbiamo, senza che noi ricorriamo a soluzioni carnali. Non abbiamo bisogno del consiglio di Sara. Dio è ben capace di rendere vero quello che ha promesso.
Così nacque Ismaele (16:15). Notate qui che quando nacque Ismaele, Abraamo aveva 86 anni. Il verso dopo continua da quando Abraamo aveva 99 anni (16:16 & 17:1). Che cosa successe durante questi 13 anni? Il Signore non gli parlò. Il Signore apparve nuovamente ad Abraamo solo quando ebbe 99 anni, dopo 13 anni di silenzio. È come se il Signore stesse dicendo ad Abraamo, "Hai detto 'Amen' al suggerimento di Sara? Allora devi imparare una lezione dolorosa. Io non ti parlerò per 13 anni, fino a quando non imparerai a dare più valore alla Mia voce piuttosto che a quella degli altri." Sì, Dio è molto severo. Alcune volte ci insegna delle lezioni in modo molto duro - altrimenti la lezione non viene assimilata. 13 anni è un lungo periodo da vivere senza sentire Dio. Ma Abraamo imparò la sua lezione e non consultò mai più Sara - nemmeno quando molto tempo dopo gli venne chiesto di sacrificare Isacco.
Dio non si arrese con Abraamo. Gli disse "Il tuo nome non sarà più Abramo (padre eccelso) ma il tuo nome sarà Abraamo (padre di una moltitudine). Non avrai solo il nome; ma effettivamente sarai padre di una moltitudine". Ancora una volta Abraamo disse, "Amen" - e nel giro di un anno ebbe un figlio - quando non c'erano più speranze. Dio gli diede un figlio perché finalmente imparò a dire, "Amen" solo a Dio. Abraamo aveva imparato la lezione.
Dio gli disse anche di circoncidere ogni maschio della sua casa. La circoncisione nell'antico patto era il tagliare via la carne. Sotto il nuovo patto simboleggia il "non avere alcuna fiducia nella carne". "I veri circoncisi siamo noi che non mettiamo la fiducia nella carne" (Filippesi 3:3) . Dio stava dicendo ad Abraamo, "Non devi dipendere da te stesso. Fidati di Me".
Leggiamo qualcosa dell'ospitalità di Abraamo nel Capitolo 18. In Ebrei 13:2 ci viene detto di essere ospitali con gli stranieri, "perché alcuni hanno ospitato angeli senza saperlo". Questo fa riferimento al Capitolo 18. Un uomo di Dio è sempre ospitale, caloroso e buono - anche con gli stranieri.
Successivamente nei Capitoli 18 e 19 leggiamo di Lot che si trovò ancora nei guai. Il Signore disse ad Abraamo che stava per distruggere Sodoma e Gomorra per i loro peccati. Ancora una volta Abraamo si preoccupò per Lot. Lot non aveva ancora imparato la lezione. Anche dopo essere stato catturato e fatto prigioniero tornò a Sodoma per fare ancora più soldi. Abraamo però non lo giudicò. Come uomo di Dio, pregò per Lot per cercare di salvargli la vita. Questa è la prima intercessione registrata nella Bibbia, ed è per la salvezza delle anime. Lot fu salvato come risultato delle preghiere di Abraamo. La moglie di Lot fu però lasciata indietro trasformandosi in una statua di sale. Gesù fece riferimento a questo episodio quando disse che alla Sua seconda venuta di due nello stesso letto (marito e moglie) solo uno verrà preso. L'altro sarà lasciato indietro (Luca 17:32, 34) .
La storia di Lot è triste. Nella sua continua ricerca di ricchezze, perse sua moglie, i suoi due generi e tutte le sue proprietà. Alla fine dovette recarsi da povero nel posto che Dio gli aveva indicato fin dall'inizio! Le sue figlie commisero incesto con lui e partorirono 2 figli - Ben-Ammi e Moab (19:37, 38). Da loro vennero gli Ammoniti e Moabiti che costantemente combatterono contro Israele.
In contrasto con il modo in cui Lot crebbe i suoi figli, leggiamo il Signore testimoniare di Abraamo che Abraamo avrebbe "ordinato ai suoi figli di seguire la via del Signore" (18:19) . Dio disse che questo era il modo attraverso il quale avrebbe potuto realizzarle le promesse fatte ad Abraamo. Al giorno d'oggi Dio non può fare molto per alcune persone perché in casa non riescono a controllare i loro figli!
Al Capitolo 20, vediamo Abraamo fallire una seconda volta, sempre per aver raccontato bugie ad un re ateo con lo scopo di salvarsi la vita. Era pure disposto a permettere che sua moglie andasse a letto con un altro uomo piuttosto che perdere la sua vita. Abraamo era un uomo debole - proprio come noi. Dio però fu buono con Abraamo e salvò Sara dall'essere toccata da Abimelec. È interessante vedere che Dio lodò un re pagano per "la sua integrità di cuore" (20:6). Dio gli disse che era per l'integrità del suo cuore che lo aveva preservato dal commettere adulterio con Sara. Anche oggi Dio aiuterà qualsiasi ragazzo che ha un cuore integro, esattamente come fece con un re ateo 40 secoli fa!
Vediamo qualcosa di meraviglioso dal Capitolo 20:17 al Capitolo 21:2 . Vediamo Abraamo che pregò per molte donne sterili nella casa di Abimelec, in un momento in cui sua moglie, Sara, era sterile. Ci vuole un grande cuore per pregare che gli altri possano ricevere quello che noi non abbiamo ricevuto da Dio. Quando però Abraamo pregò in questo modo, non solo tutte quelle donne ricevettero figli, ma anche la sterile Sara concepì e diede luce ad Isacco. "Chi annaffia, sarà pure egli annaffiato (da Dio) " (Proverbi 11:25). Quando Giobbe pregò per altri, Dio benedisse gli altri e benedisse anche Giobbe (Giobbe 42:10).
Abraamo però attese pazientemente per 25 anni prima di ricevere quello che Dio gli aveva promesso. Re Abimelec, sentendo della nascita di Isacco andò da Abraamo e gli disse, " Dio è con te in tutto quello che fai" (21:22). Se siamo fedeli al Signore, il Signore farà riconoscere anche agli atei che Lui è con noi.
Al Capitolo 22, leggiamo per la prima volta nella Bibbia, Dio testimoniare di un uomo dicendo, "Ora Io so che Mi temi". Questo avvenne quando Abraamo offrì Isacco. Abraamo aveva 125 anni a quel tempo, ma nonostante l'età Dio lo mise ancora alla prova. Questa volta fu per vedere se Abraamo amasse Dio più di ogni altra cosa, come l'amava quand'era giovane. Dio gli disse, "Sacrifica tuo figlio Isacco. Non ti sto chiedendo di farlo domani mattina. No. Fallo sul Monte Moria - distante tre giorni di cammino. Prenditi questi tre giorni per pensarci su." Dio non ci chiede mai di fare le cose avventatamente. Abraamo camminò per tre giorni, cosciente del sacrificio e depose Isacco sull'altare dicendo, "Signore, eccoti. Ti amo più della cosa più cara che ho al mondo".
Questo gesto mostrò la dedizione di Abraamo e quella di Isacco. Isacco a quel tempo era un giovane di 25 anni, più forte di Abraamo che ne aveva 125 anni. Abraamo non sarebbe mai stato in grado di legare Isacco all'altare se Isacco non avesse acconsentito a farsi legare. Questo mostra come Abraamo abbia insegnato a suo figlio ad obbedirgli. Benedetto l'uomo che può crescere i suoi figli in un modo che anche se dovesse dire loro, "Sto per offrirvi a Dio. Stendetevi qui," essi si stendano dicendo, "OK, Papà. Fai pure.". Potete stare certi che un padre del genere è un uomo di Dio.
Abraamo chiamò questo gesto un atto di "adorazione" a Dio (22:5). Questa è la prima volta che si trova la parola "adorazione" nelle Scritture - ed è questo il significato della vera adorazione. Il Padre cerca questi adoratori anche oggi.
Dio vedendo la devozione che Abraamo aveva per Lui disse, "Adesso so che Mi temi" (22:12) . La prima volta che è riportato nelle Scritture che un uomo ebbe timore di Dio, fu quando un uomo obbedì totalmente a Dio dicendo, "Dio, Ti amo più di quello che ho di più caro al mondo". 50 anni prima, Abraamo lasciò Ur perché amava Dio più della sua famiglia. 50 anni dopo il suo amore per Dio non si è affievolito nemmeno un poco. Fu attraverso un uomo così che iniziò Gerusalemme. Che esempio da seguire! Siete benedetti se potete camminare per questa via tutti i giorni della vostra vita.
Abraamo chiamò questo luogo "Iavè-Irè" - il Signore provvederà (22:14). Questa è la parola alla quale possiamo pensare ogni qualvolta nella vita affrontiamo un problema, perché la Sua promessa è "Dio provvederà ad ogni vostro bisogno"(Filippesi 4:19) .
Fu qui sul Monte Moria che Abraamo intravide il cuore di Dio, che un giorno, 2000 anni più tardi, avrebbe offerto Suo figlio come sacrificio. Gesù fece riferimento a quest'episodio in Giovanni 8:56: "Abraamo ha gioito nell'attesa di vedere il mio giorno; e l'ha visto, e se n'è rallegrato" . Dio fu talmente deliziato dall'attitudine che Abraamo ebbe sul monte che 1000 anni dopo ordinò la costruzione del tempio proprio nello stesso punto (2 Cronache 3:1). Sì, anche oggi la casa di Dio è costruita da persone che hanno timore, e adorano Dio, come fece Abraamo.
Al Capitolo 24, leggiamo di Abraamo che anche se in età avanzata si prese cura del futuro di suo figlio. Mandò il suo servo a cercare una moglie per Isacco. Nelle Scritture ci sono molti matrimoni, ma tra tutti questi ne vediamo solo due essere chiaramente comandati da Dio. Uno fu quello di Adamo. Eva fu sicuramente la scelta di Dio. L'altro fu il matrimonio di Isacco. Anche Rebecca fu scelta da Dio. Le persone mi chiedono, "Credi nei matrimoni combinati?" "Sì", rispondo, "Credo nei matrimoni combinati da Dio!". Dio magari li combina attraverso i genitori (come nel caso di Isacco) o senza i genitori (come nel caso di Adamo). Quello che importa è che deve essere combinato da Dio.
Se sei un papà e sei un uomo di Dio, sarai interessato ai matrimoni dei tuoi figli. Se invece sei un ragazzo giovane e sei stato fortunato abbastanza da avere un padre che è un uomo di Dio, ti consiglierei di prendere molto seriamente i suoi consigli. Se tuo padre dice "No", alla ragazza che vuoi sposare, aspetta. Magari Dio ti sta mettendo alla prova. Il " No" di tuo padre potrebbe essere temporaneo. Dopo che Dio vede che sei disposto a rispettare il consiglio di tuo padre, allora Dio ti darà la compagna che Lui stesso ha scelto per te.
Abraamo che inviò il suo servo a cercare una moglie per Isacco, è anche un'illustrazione di Dio, il Padre che manda il Suo Spirito Santo sulla terra a scegliere la moglie per Suo Figlio Gesù Cristo. Questo è quello che succede oggi nel mondo quando viene predicato il vangelo. Leggete il capitolo e troverete delle belle analogie.
Il servo di Abraamo cercò una prova del fatto che fosse la donna scelta da Dio, osservando se la ragazza fosse disposta ad abbeverare i cammelli. Certamente sapete che i cammelli bevono tanta acqua. Quello che voleva scoprire il servo di Abraamo era se questa ragazza fosse una ragazza gentile ed incline a lavorare duramente. E Rebecca lo era. Era anche una ragazza modesta, si capisce al Capitolo 24:16, perché non era interessata a guardare gli stranieri, com'era straniero il servo di Abraamo che si trovava a quel pozzo. Infatti Rebecca riempì la sua brocca e poi se ne stava per tornare dritta a casa, quando però il servo di Abraamo gli fece la sua richiesta. Questo è il tipo di moglie di cui avete bisogno.
E questo è anche il tipo di moglie che il Padre sta cercando per Cristo nel mondo. Dio guidò sovranamente il servo di Abraamo alla persona giusta - Rebecca. Il servo portò con sé Rebecca per tutta la strada di ritorno, per 700 chilometri (viaggio che probabilmente durò un mese) dalla Mesopotamia a Canaan - un'illustrazione del viaggio che bisogna compiere in questo mondo come sposa di Cristo.
Di cosa pensate abbia parlato il servo a Rebecca per tutto il lungo viaggio? Sono sicuro che le raccontò di Isacco. Di cosa pensate che voglia parlarci lo Spirito Santo durante il nostro lungo viaggio? Di Gesù . Non di dottrine, non del cielo, ma del Signore Gesù. Sono anche sicuro del fatto che Rebecca ascoltasse interessata quello che il servo aveva da dire riguardo ad Isacco. Durante questo lungo viaggio voglio che lo Spirito Santo mi faccia conoscere sempre più cose sul mio meraviglioso Salvatore, fino al giorno in cui Lo vedrò faccia a faccia (come Rebecca vide Isacco). E poi un giorno, come Rebecca, anche io entrerò nella tenda del mio Signore per essere Sua moglie. Anche voi avete questo desiderio? Di questo parla il Capitolo 24.
Ma Rebecca aveva un problema. Rimase sterile per più di 20 anni (confrontate 25:20 con 25:26). Delle volte è possibile avere dei problemi sposandovi la donna che Dio ha scelto per voi. Sì! Potrebbe fare parte della vostra educazione spirituale. Anche se Dio vi guida in una certa direzione, è possibile che in quella direzione potreste trovare dei problemi. I problemi non indicano che siete fuori dalla volontà di Dio. No. Significano solo che dovete pregare e chiedere a Dio di risolvere i vostri problemi.
Isacco pregò ed il problema fu risolto. Rebecca concepì (25:21).
A Rebecca nacquero dei gemelli. Giacobbe uscì afferrando con la mano il tallone di Esaù (25:26). La natura di Giacobbe, cioè quella di afferrare avidamente le cose, si manifestò fin già dal grembo materno. Durante la nascita cercò di uscire per primo, ma fallì. Esaù uscì per primo, per questo Giacobbe gli afferrò il tallone. Giacobbe era così. Questo fu l'uomo che Dio scelse per essere il capo della nazione di Israele!! Dio scelse un uomo debole per essere Suo servo - un uomo interessato solamente a promuovere i propri interessi ed afferrare le cose terrene. Lo chiamarono 'Giacobbe' che significa 'Arraffone'. Questo è un grande incoraggiamento per tutti i peccatori caduti come noi. Il nostro Signore è venuto a chiamare i peccatori, non i giusti.
Isacco non fu saggio come suo padre Abraamo. La casa d'Isacco era piena di favoritismi. Isacco era dalla parte di Esaù, mentre Rebecca da quella di Giacobbe. Quest'attitudine è la strada migliore per dividere una casa. Esaù e Giacobbe divennero nemici per tutta la vita per causa dell'atteggiamento dei loro genitori. Un genitore favoriva un figlio e l'altro favoriva l'altro figlio. In questo modo i due ragazzi diventarono gelosi l'uno dell'altro. E senza dubbio questo problema separò anche Isacco e Rebecca. All'inizio fu un gran bel matrimonio, partirono come coppia scelta da Dio e si amavano profondamente! Ma la parzialità verso i loro figli rovinò tutto il loro matrimonio. La parte più triste è che la ragione del favoritismo nel caso di Isacco era dovuta al buon cibo: ad Isacco piaceva la carne di cervo che Esaù portava a casa regolarmente dalla caccia. Giacobbe non era un bravo cacciatore e quindi ad Isacco non importava molto di lui. Anche la benedizione che Isacco diede a Giacobbe (che causò tanti problemi) scaturì dall'amore per il cibo. Un mangione come Isacco non poteva certamente diventare un buon padre in quella casa, a differenza di suo padre Abraamo. Dei papà che sono anche degli uomini di Dio delle volte possono avere dei figli che agiscono in modo piuttosto folle.
Al Capitolo 26:7, leggiamo di un'altra folle azione di Isacco - qui però seguì le orme di suo papà in quando al raccontare bugie. Quando Isacco si trovò a Gherar, la gente del luogo gli faceva domande sulla sua bella moglie, Rebecca. Isacco gli disse che Rebecca era sua sorella. Questa fu la bugia che suo padre Abraamo disse in due occasioni riguardo a sua madre Sara (Capitoli 12 e 20). Isacco non imparò dagli errori di suo padre. Non dobbiamo fare gli stessi errori che i nostri genitori hanno fatto prima di noi. Un uomo saggio imparerà dagli errori degli altri, così da non ripeterli.
A favore di Isacco si deve anche dire che aveva alcune delle buone qualità di suo padre, ad esempio il modo che aveva di rapportarsi con le persone esterne alla sua famiglia. Leggiamo di un episodio (26:18) in cui Isacco scavò di nuovo i pozzi che erano stati scavati in precedenza da suo padre, e che per gelosia i Filistei avevano chiuso. Questi pozzi appartenevano ad Abraamo che li aveva scavati. Perciò ora erano di Isacco. Ma i pastori di Gherar litigarono con i pastori d'Isacco dicendo, "L'acqua è nostra!". I servi di Isacco chiesero al loro padrone che cosa dovessero fare ed egli disse "Lasciateglieli". Isacco seguì le orme di suo padre, quando Abraamo lasciò a Lot la terra che desiderava. Poi Isacco scavò un altro pozzo (verso 21) e gli abitanti di Gherar litigarono anche per questo. Per la seconda volta Isacco disse "Lasciategli anche questo". Si spostò da lì e scavò un altro pozzo. Così gli abitanti di Gherar si vergognarono e decisero di non litigare per quest'ultimo pozzo. Isacco nominò quel pozzo 'Recobot', dicendo, "Ora il Signore ci ha dato spazio libero e noi prospereremo nel paese".
Pensate a questa frase "Recobot, il Signore ci ha dato spazio". Isacco non si è fatto spazio da solo spingendo via gli altri. No. Ha rinunciato ai suoi diritti ed il Signore ha fatto spazio per lui e così Isacco prosperò. Così deve essere costruita Gerusalemme. Questo comportamento (di rinunciare ai propri diritti) iniziò con Abraamo, continuò con Isacco e molti decenni dopo si trovò anche nel nipote di Isacco, Giuseppe. Questo è il principio da seguire nelle nostre vite: " Non lotterò né cercherò di afferrare le cose terrene. Lascerò che il mondo ed i Cristiani del mondo abbiano quello che vogliono. Io prenderò quello che rimane. Con quello che rimarrà Dio farà spazio però me ed io porterò frutto nel paese." Quelli che si prendono con avidità ciò che c'è in Sodoma e Gomorra, e le sue ricchezze, resteranno sterili. La via della chiesa (Gerusalemme) è quella di rinunciare ai diritti terreni, come fece Gesù nostro Signore. Il Suo regno non era di questo mondo. Nemmeno il nostro. La via di Babilonia però è la via di ottenere avidamente.
Giacobbe iniziò la sua vita come arraffone, dovette poi essere convertito prima di diventare Israele ed essere quindi nel "gruppo di Gerusalemme". Se così non fosse stato, allora sarebbe stato nel "gruppo di Babilonia". Questi sono alcuni dei princìpi importanti che troviamo nel libro della Genesi, e sono princìpi da applicare anche oggi. Guardate al numero di credenti che cercano una posizione d'onore nel Cristianesimo. La prima vera qualità per essere un capo (o anziano) Cristiano è quella di non avere il desiderio di essere un capo perché totalmente convinti di non essere adeguati a questo ruolo. Dobbiamo permettere al Signore che sia Lui a farci spazio, e allora di renderci dei capi. Così porteremo frutto nel paese. Se cerchiamo di farci spazio da soli non porteremo mai frutto. Questo è certo.
Al Capitolo 26:28, leggiamo che alla fine il nemico di Isacco andò da lui e le disse, "Abbiamo chiaramente visto che il Signore è con te," ed Isacco preparò un banchetto. Questa è la via di Dio. Un uomo di Dio fa pace con i suoi nemici. Se il nostro nemico è affamato dobbiamo dargli da mangiare. Questa è la via in cui cammina chi appartiene a Gerusalemme.
Al Capitolo 26:34, 35, leggiamo: " Or Esaù, all'età di quarant'anni, prese in moglie Giudit, figlia di Beeri l'Ittita, e Basmat, figlia di Elon l'Ittita. Esse furono causa di profonda amarezza per Isacco e per Rebecca." Qui notiamo che Isacco a differenza di Abraamo non prestò attenzione nel trovare una moglie a suo figlio. Permise ad Esaù di sposare chiunque volesse. Isacco aveva rovinato Esaù con il suo favoritismo e la sua parzialità. Perché era più interessato al cibo che Esaù gli portava piuttosto che alla moglie che si sarebbe sposato. Questi passaggi nelle Scritture sono degli avvertimenti rivolti a noi.
La vista di Isacco diminuì verso la fine della sua vita. Non c'è niente di serio in questo. Più si invecchia, più i nostri occhi si indeboliscono. La cosa triste però, era che anche la sua vista spirituale era fioca ed annebbiata. Con l'invecchiamento l'uomo esteriore può decadere. Ma il nostro uomo interiore dovrebbe diventare sempre più forte, e la nostra vista spirituale deve rimanere sempre nitida. Quella di Isacco non lo era. Sapeva che Dio, quando i due figli erano nel grembo di Rebecca, aveva detto "Il maggiore servirà il minore" . Ma nonostante questo Isacco continuò ad andare contro la parola di Dio dando le sue benedizioni al maggiore. Notate qui la sua follia? Dice ad Esaù al Capitolo 27:2, 3: "Morirò presto. Prendi il tuo arco e frecce e prendimi un po' di selvaggina" . Quest'uomo in tarda età e con ormai un piede nella fossa pensava ancora al cibo!! Non mi meraviglia che perse la sua visione spirituale. Paolo disse in 1 Corinzi 9:27, "Se non riduco in schiavitù il mio corpo, predicherò agli altri ma io stesso sarò squalificato" . Questa è la ragione per cui la parola di Dio ci incoraggia a digiunare di tanto in tanto - così da tenere sotto controllo i nostri desideri golosi e le passioni sessuali, e adorare Dio e non i nostri stomaci. Fu l'amore per il cibo che rese Isacco cieco spiritualmente. È l'amore per il buon cibo che ha reso spiritualmente ciechi anche alcuni predicatori.
Isacco qui stava dicendo, "Esaù, vai e portami della selvaggina. Se è buona ti darò le benedizioni di Dio. Mi ricordo che Dio molti anni fa mi disse che tuo fratello minore deve ricevere la primogenitura. Ma non mi interessa quello che Dio disse molti anni fa. Sei stato un buon figlio per me e mi hai sempre portato del buon cibo. Sono quindi sicuro che Dio capirà il motivo per cui do a te le benedizioni invece di darle a tuo fratello, che nella sua vita non mai mi ha portato qualcosa di buono da mangiare!!" Pensate alla stoltezza che Isacco dimostrò in questa occasione. Ma Dio si assicurò che il piano di Isacco fallisse.
Rebecca era a favore di Giacobbe. E Anche lei si ricordava che Dio aveva detto che il minore doveva essere benedetto. Quando Rebecca sentì che Isacco stava per dare la benedizione ad Esaù preparò un piano che aiutò Dio ad adempiere la Sua promessa! Disse a Giacobbe, "Esaù ci metterà un po' per la selvaggina. Nel frattempo preparerò una gustosa pietanza, di quelle che piacciono a tuo papà. Tu vai, copriti con della pelle animale fingendo di essere peloso come Esaù e porta il piatto a tuo padre".
Dio aveva veramente bisogno dell'astuto piano di Rebecca per adempiere la Sua promessa per Giacobbe? Rebecca fece lo stesso errore che Abraamo fece con Agar. Abraamo si sentì che: "Dio avesse bisogno di aiuto! Perché qui sembra che la discendenza promessa non arriverà. Devo unirmi ad Agar per avere un figlio.". Qui Rebecca disse qualcosa di simile: "Ora Dio ha bisogno di aiuto perché qui pare che sia Esaù a ricevere la benedizione. Devo aiutare Giacobbe a prendersela.". Vi assicuro che Dio non ha bisogno del nostro aiuto per adempiere le Sue promesse. Di certo non vuole che facciamo inganni o raccontiamo bugie per portare avanti la Sua opera.
Molti Cristiani pensano che il fine giustifichi i mezzi. Questo vuol dire che se il nostro scopo finale è buono allora non importa come ci arriviamo. Ma questo è sbagliato. Il fine deve essere spirituale, e la strada per arrivarci anche. Allo stesso modo: Se è volontà di Dio che il vangelo venga predicato ad ogni creatura, allora il modo in cui lo facciamo deve essere anch'esso spirituale. Non dobbiamo con le buone o con le cattive evangelizzare o costruire la chiesa. Dobbiamo seguire Dio nel Suo operare, seguendo i Suoi metodi così da raggiungere i Suoi scopi. Se come risultato di aver scelto la via di Dio vediamo che non riusciamo a raggiungere quello che altre persone hanno raggiunto non seguendo la strada di Dio, allora che sia pure così. Non comprometteremo i princìpi spirituali per fare il lavoro di Dio. È meglio passare tutta la vita a costruire una piccola struttura fatta d'oro, argento e pietre preziose, piuttosto che costruire una struttura enorme fatta di legno, fieno e paglia che verrà bruciata all'ultimo giorno.
E voi? State costruendo secondo la volontà di Dio e con uno scopo divino?
Esaù disprezzò la primogenitura. Dice al Capitolo 27:34 che quando udì di aver mancato la benedizione, "emise un grido forte e amarissimo". In quel momento si pentì della decisione che prese molti anni prima, cioè quella di vendere la sua primogenitura. Esaù pensò di superare in astuzia suo fratello Giacobbe prendendosi prima la minestra di lenticchie e poi anche la primogenitura. Ma in quanto astuzia Dio superò Esaù. Dio sa come "prendere i sapienti nella loro astuzia"(1 Corinzi 3:19) . Dio si assicurò che Giacobbe ebbe la primogenitura. Perciò facciano attenzione tutti quelli che pensano di essere astuti nelle loro cospirazioni. Alla fine raccoglierete da Dio quello che avete seminato oggi.
È scritto in Ebrei 12:16, 17, "che nessuno sia immoraleed empio come Esaù, che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto". Quando siete giovani, ad un certo punto della vostra vita dovrete prendere una decisione. Arriverete ad un bivio nel vostro percorso e quella scelta sarà su delle questioni morali. Perché anche qui parla di persone immorali. Volete la primogenitura, le benedizioni eterne, le benedizioni spirituali, o volete le benedizioni temporanee, quelle immediate, come una minestra di lenticchie che soddisferà il desiderio del vostro corpo? Questa è una scelta che affrontano molti giovani oggi - una scelta tra quello che è eterno, spirituale e futuro - e tra - quello che è temporaneo, materiale (fisico) e disponibile immediatamente.
Tutti noi arriviamo a questi bivi. Mosè ci arrivò, e rifiutò i piaceri del peccato, la ricchezza d'Egitto e l' onore di essere il nipote del Faraone (Ebrei 11:24-26). Perciò Dio fu libero di usarlo.
Molti di voi sono a quel bivio oggi. Forse vi state dicendo, "Lasciami godere queste cose ancora per un po' di tempo. Alla fine mi pentirò e ed anche io riceverò la benedizione spirituale." Vi assicuro che non sarà così. Come Esaù, raccoglierete solo quello che avete seminato. Fate la scelta giusta adesso perché sta scritto, "Vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio" (Ebrei 12:15). Che nessuno di noi cada dalla grazia di Dio facendo la stessa fine di Esaù.
Al Capitolo 28 leggiamo di quando Giacobbe lasciò casa sua. Rebecca lo mandò da suo fratello Labano così da sfuggire all'ira di Esaù. A quel tempo Giacobbe dovrebbe aver avuto circa 70 anni e non era ancora sposato.
Dice al Capitolo 28:11, "il sole era già tramontato". Nonostante si stia riferendo ad un evento geografico, il sole era tramontato realmente nella vita di Giacobbe, anche spiritualmente parlando. Giacobbe visse per il mondo e si era preso tutto quello che poteva, anche al costo di truffare qualcuno. Nonostante questo Dio ebbe misericordia con Giacobbe e gli disse di avere un grande scopo per la sua vita. "Io sono il Dio di tuo padre Abraamo" , Dio gli disse, "La terra sulla quale sei coricato, io la darò a te e alla tua discendenza. Tutte le famiglie della terra saranno benedette in te"(versi 13, 14) .
Questa è chiamata "la benedizione di Abraamo"(Galati 3:14). Quando Dio chiamò Abraamo, gli disse, "Ti benedirò, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra" (12:2, 3) . Qui Dio lo ripeté a Giacobbe. In Galati 3:14 ci viene detto che quando siamo riempiti con lo Spirito Santo questa benedizione diventa nostra.
Perciò qual è la ragione dell'essere riempiti con lo Spirito Santo? Non certamente quella di parlare in lingue! Questo è solo uno dei doni che Dio dà ad alcuni dei Suoi figli. Sfortunatamente molti Cristiani hanno dato troppa importanza a questo dono. Ma questo non è lo scopo principale. E non lo è nemmeno il dono delle guarigioni. Paolo non fu mai guarito dalla "spina nella sua carne" . Lo scopo principale della pienezza dello Spirito Santo è che Dio ci benedica e ci renda una benedizione per ogni famiglia che incontriamo sulla terra (Galati 13:4) .
Quando Dio ci riempie di Spirito Santo allora saremo una benedizione per tutte le persone. Chiunque ci incontrerà sarà benedetto in qualche modo! È qualcosa di simile a quelle donne che hanno addosso un profumo delizioso. Riuscite a sentirlo anche se siete distanti qualche metro! Ovunque queste donne vadano le persone sentono il loro profumo. La stessa cosa sarà anche per noi. Se entreremo in una casa, allora quella casa sarà benedetta, anche se ci passiamo solo cinque minuti oppure cinque giorni. Questa è "la benedizione di Abraamo" - fiumi d'acqua viva benedetta che ovunque dissetano le persone assetate.
Dio quella notte disse a Giacobbe, "Questa è la Mia chiamata per te. Io sono con te." Quando Dio ci riempie di Spirito Santo allora Dio sarà con noi (verso 15) . Dio disse a Giacobbe, "Io sono con te, e ti proteggerò dovunque andrai, e ti ricondurrò in questo paese e non ti abbandonerò prima di aver fatto quello che ti ho detto" . Giacobbe si svegliò, e disse, "Com'è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio - Betel - la porta del cielo!".
Notate però la risposta di Giacobbe a questa meravigliosa promessa che Dio gli aveva appena fatto. In altre parole disse così (verso 20), "Signore, non sono interessato a tutte queste cose. Solo prenditi cura di me durante questo viaggio, dammi abbastanza pane da mangiare e vestiti per coprirmi e proteggimi da incidenti e rapine. Riportami sano e salvo a casa di mio padre. Questo è tutto quello che voglio. Non sono interessato ad essere una benedizione per tutte le famiglie della terra. Se mi dai tutte le cose materiali che ti ho chiesto allora io ti darò la decima e costruirò una casa per Te. Benedici i miei affari Signore e prometto che Ti darò il 10% di tutti i miei guadagni".
Sfortunatamente anche al giorno d'oggi questa è la risposta che molti Cristiani danno a Dio. Dio vuole i Suoi figli pieni di Spirito e che abbiano la benedizione di Abraamo così che possano essere una benedizione in ogni luogo. Però come sono le preghiere di molti Cristiani? Pregano dicendo, "Signore, dammi un lavoro confortevole con uno stipendio alto. Guariscimi dalle malattie. Aiutami a costruire una bella casa per la mia famiglia. Fa che i miei figli sposino una persona ricca e di bell'aspetto. E proteggici da tutti i pericoli. E noi ti daremo una percentuale di tutti i nostri guadagni"!!
Dio ci ha chiamati a questo? Molti Cristiani hanno mancato il meglio che Dio aveva pianificato per loro solo perché si sono concentrati su delle benedizioni terrene, quando invece Dio li ha chiamati ad "ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti". Ricercano qualcosa di materiale e temporaneo mentre Dio li ha chiamati ad ereditare benedizioni spirituali ed eterne. Dio vuole farci arrivare nell'eternità senza rimpianti. Ma molti sono proprio come Giacobbe. Il sole è davvero tramontato per questi credenti.
Gesù si riferì alla scala che Giacobbe vide qui, spiegando che era un'illustrazione di Sé stesso. Gesù è la scala tra la terra ed il cielo (Giovanni 1:51). Possiamo rendere lode a Dio che il piede di quella scala è sceso giù fino a toccare la terra, invece di starsene appesa a chissà quale distanza sopra le nostre teste! Gesù fu "reso simile a noi in ogni cosa" per essere il nostro Sommo Sacerdote (Ebrei 2:17) .
Dio, però, non lasciò Giacobbe. Dio era determinato a romperlo in modo da poterlo benedire. Come ci riuscì? Permise che Giacobbe finisse ad avere a che fare con una persona ancora più astuta di lui - Labano. Giacobbe che astutamente era riuscito ad ingannare suo padre e suo fratello ora trovò sul suo cammino una persona che era in grado di ingannarlo.
È interessante notare come Labano ingannò Giacobbe, ovvero facendogli sposare Lea al posto di Rachele. A quei tempi erano soliti fare delle grandi feste prima dei matrimoni. Perciò Labano, molto furbescamente, disse, "Celebriamo il matrimonio di sera" - così che le facce delle persone non sono più visibili chiaramente. Durante il banchetto fece completamente ubriacare Giacobbe in modo da non fargli più capire cosa stesse succedendo. Labano mise la mano di Giacobbe nella mano di una ragazza che indossava un velo molto spesso e gli chiese se volesse sposarla. Giacobbe immaginando che fosse Rachele disse, "Sì" e così si sposò! La notte era buia e Giacobbe non poteva vedere il viso di sua moglie che gli giaceva a fianco nella tenda. Quando si svegliò al mattino scoprì che era Lea! Giacobbe trovò in Labano una persona che in quanto ad astuzia riusciva a tenergli testa! Giacobbe lavorò sette anni per sua moglie!
Giacobbe disse a Labano "Volevo Rachele." Labano rispose, "Mi dispiace. Qui da noi è usanza far sposare prima la figlia maggiore. Se vuoi Rachele dovrai lavorare altri sette anni per me." Allora Giacobbe dovette dire "Va bene". Questo è il modo in cui Dio iniziò a rompere la forza umana che aveva Giacobbe.
Qui spunta un verso molto bello che quando ero un giovane credente benedì il mio cuore. Al Capitolo 29:20 leggiamo: "Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli parvero pochi giorni, a causa del suo amore per lei." Giacobbe non lavorò comodamente seduto in un ufficio. Ma fu un duro lavoro nei campi perché si doveva prendere cura delle pecore. Durante il giorno lavorava sotto il sole caldo e le notti fredde le passava fuori dormendo all'aperto. E si ammalò pure. Nonostante questo qui dice che per Giacobbe quei sette anni furono come pochi giorni - perché l'amore di Giacobbe per Rachele era forte ed appassionato.
Allora pensai, "Se Giacobbe servì così per una donna, come dovrei servire io il Signore che mi ha amato così tanto da dare la Sua vita per me?" Oggi posso testimoniare che dopo 56 anni passati al servizio del Signore, tutti questi anni per me sono stati come pochi giorni. Niente può eguagliare la gioia di servire il Signore, quando lo serviamo per amore e non cercando soldi, onore, comodità o fama.
Trovate che il vostro lavoro per il Signore sia pesante? Questo è perché non amate il Signore con tutto il vostro cuore.
Capitolo 30. Alla fine Giacobbe iniziò a sua volta ad ingannare Labano, rubandogli le pecore attraverso dei metodi disonesti. Messa da parte abbastanza ricchezza Giacobbe progettò di andarsene segretamente (Capitolo 31). Poi gli giunse voce che Esaù stava venendo ad incontrarlo. Giacobbe si impaurì perché immaginò che Esaù stava venendo ad ucciderlo. Ma al Capitolo 32vediamo accadere qualcosa di meraviglioso. Nonostante fossero passati 20 anni, Giacobbe era ancora lo stesso arraffone sempre incline ai complotti; ma l'angelo di Dio lo incontrò lungo il cammino. Nessuno di noi avrebbe sprecato il proprio tempo con un uomo così egoista. Quale azienda di questo mondo avrebbe mai assunto una persona colpevole di aver ingannato gli altri e per 20 anni aveva disobbedito a tutto quello che gli era stato detto? Altro che assumerla, una persona del genere la si licenzierebbe. Ma Dio non licenziò Giacobbe. E Dio non licenzia nemmeno voi o me, nonostante tutti i nostri numerosi fallimenti. Nonostante tutto Dio ancora viene e ci incontra attraverso i Suoi messaggeri.
La parola 'angelo' può anche essere tradotta 'messaggero'. Quando Dio manda un messaggero sul vostro cammino, è un segno del Suo amore per voi. Se Dio rinuncerà a voi, allora un segno sarà che non vi manderà più i Suoi messaggeri a portarvi un messaggio. Dio manda i Suoi messaggeri per mostrarci il Suo amore, specialmente quando stiamo per incontrare alcune difficoltà o alcuni mali.
Quando Giacobbe sentì che stava per arrivare Esaù, studiò un piano per scappare. Mise davanti a tutti le tre mogli che non gli piacevano. Mentre lui e Rachele stavano dietro - così se avessero ucciso le prime tre, lui e Rachele sarebbero riusciti a scappare! Giacobbe era ancora la persona egoista che era sempre stata. Questo è di grande incoraggiamento per noi, cioè il vedere che Dio ha scelto una persona così egoista per poi trasformarla in un 'Israele'.
Poi leggiamo di come Dio incontrò Giacobbe, come lottò con lui e che gli slogò un'anca. Dio fa cose drastiche per portarci là dove ci vuole. Dio lo ruppe e disse, "Da adesso sarai un principe di Dio(Israele)."(32:28) . Quando Dio poté chiamarlo "Israele"? Solo dopo 60 o 70 anni passati a lottare con lui; alla fine gli slogò l'anca e lo ruppe totalmente. Poi Dio disse, "Lasciami andare".
E alla fine Giacobbe rispose, " Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!". Quest'uomo che passò tutta la sua vita ad afferrare con avarizia soldi, primogenitura, proprietà, donne e pecore, ora stava lasciando tutto e si stava aggrappando a Dio. Come se stesse dicendo, "Dio, ho vissuto per i soldi, per le donne, per le proprietà e molte altre cose terrene. Ma adesso voglio solo Te." Dio sta aspettando che questo giorno arrivi anche nelle nostre vite. Allora Dio dirà a noi come disse a Giacobbe, "Non sarai più chiamato arraffone o ingannatore (Giacobbe). Sarai chiamato principe di Dio (Israele) perché hai lottato con Dio e hai vinto.
In quale momento vinse Giacobbe? Quando si ruppe l'anca. Questa è una grande verità che vediamo fin dall'inizio delle Scritture: Dio deve romperci prima di darci la potenza.
È quando un uomo è rotto e si appoggia al suo bastone come fece Giacobbe che allora diventa il principe di Dio e non quando è il grande e potente 'Mister Universo'. Cari fratelli e sorelle, prima di rendervi quello che Dio vuole che siate, deve rompervi.
Poi al Capitolo 32:31leggiamo queste meravigliose parole , "Il sole si levò". Ancora una volta un fatto geografico - ma era anche vero spiritualmente per la vita di Giacobbe. Vent'anni prima il sole per Giacobbe tramontò. Ma ora il sole si era levato.
Capitolo 34. Giacobbe ebbe dodici figli. Ma ebbe anche una figlia, Dina. Dina lo mise in un sacco di guai perché un giorno decise di fare una passeggiata da sola. Questo capitolo contiene un avvertimento per tutte le ragazze giovani. Tutte le ragazze dovrebbero leggere il Capitolo 34 e notare i problemi che Dina causò a suo padre. Dina credeva di essere in grado di farcela da sola. Però un uomo si innamorò di lei, la prese e la violentò. Allora i fratelli di Dina si arrabbiarono così tanto con questo uomo che uccisero tutti gli uomini di quella città. Così il nome di Giacobbe non era più ben visto in quella zona - tutto questo per una ragazza che un giorno decise di andare a fare un giro da sola. Colei che ha orecchie per intendere, intenda.
Capitolo 35. Qui il Signore disse a Giacobbe di tornare a Betel. Sotto certi aspetti tutti questi problemi furono anche colpa di Giacobbe. Perché dopo aver incontrato Dio a Peniel, avrebbe potuto procedere dritto fino a Betel, ed in questo modo, questo triste e violento interludio (Capitolo 34) non sarebbe accaduto.
Ora analizziamo la vita di Giuseppe. Fu l'undicesimo figlio dei dodici figli di Giacobbe. Vediamo che Giacobbe fece lo stesso errore che precedentemente aveva fatto suo padre. Cioè anche lui mostrava dei favoritismi nei confronti di Giuseppe! Al Capitolo 37:3: "Israele amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figli, perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece una veste di vari colori". Il modo migliore per distruggere i vostri figli è quello di mostrare favore verso uno di loro donandogli qualcosa di speciale che non donerete agli altri. Giacobbe aveva già visto le conseguenze che la parzialità aveva prodotto in casa di suo padre. Nonostante questo fece lo stesso errore in casa sua. Il risultato fu che i dieci figli maggiori diventarono gelosi di Giuseppe tanto che quasi lo uccisero. I favoritismi possono portare a serie conseguenze.
Quando i genitori lodano un figlio in presenza degli altri, qual è il risultato? Gli altri figli diventano nemici del figlio favorito - a volte anche per tutta la vita. Di chi è la colpa? La colpa è dei genitori che agiscono con stoltezza. Nelle Scritture ci sono avvertimenti per ogni ambito della nostra vita.
Al Capitolo 37:18, leggiamo di come i fratelli maggiori di Giuseppe complottarono per ucciderlo. In questo episodio vediamo anche la sovranità di Dio nel far cambiare idea ad uno dei fratelli, decidendo così di non uccidere Giuseppe ma di venderlo a dei commercianti di schiavi che passarono di lì in quel momento. Chi mandò in quell'esatto momento quei commercianti di schiavi? Dio. Dio programmò il viaggio di questi commercianti di schiavi Ismaeliti per farli arrivare al posto giusto ed al momento giusto, cioè quando Giuseppe stava per essere ucciso. E questi commercianti di schiavi erano diretti in Egitto, proprio dove Dio voleva portare Giuseppe!! È meraviglioso vedere la sovranità di Dio sempre al lavoro nella vita di Giuseppe. Dio ha un piano ed uno scopo anche per le vostre vite, e nessuno può renderlo vano. Non i vostri fratelli invidiosi, non il vostro padre che agisce con stoltezza e nessun altro. Questo è quello che vediamo qui.
Quando Giuseppe aveva 17 anni, Dio gli aveva già rivelato in sogno lo scopo della sua vita. È meraviglioso quando un uomo giovane è così sensibile alla voce di Dio, perché è in un'età dove la maggior parte dei suoi coetanei sta facendo sogni sporchi mentre lui fa sogni che riguardano Dio! Ragazzi, non lamentatevi mai del fatto che i fratelli più anziani non vi stanno dando le opportunità per servire Dio. Se vi sottomettete sinceramente a Dio allora nessuno potrà rovinare il progetto che Dio ha in mente per la vostra vita. Quando ero giovane, nella chiesa che frequentavo, alcuni fratelli anziani erano gelosi del mio dono di poter predicare ed allora non mi permisero di condividere la Parola. Dunque predicai il vangelo per strada perché lì non dovevo chiedere il permesso a nessuno! Durante gli incontri in chiesa, Dio mi disse di umiliarmi, stando in silenzio e non criticando mai gli anziani. Quelli furono gli anni in cui Dio mi ruppe, come ruppe anche Giuseppe. Ma nessuno di quegli anziani ha potuto ostacolare il progetto di Dio per la mia vita. Al momento opportuno, Dio aprì delle porte per me ed il Suo progetto per la mia vita fu compiuto. Vi sto dicendo questo per il vostro incoraggiamento. Quindi non lamentatevi mai delle persone. L'unica persona che può rovinare il progetto che Dio ha per la tua vita, sei tu. Ricordatelo. Dio usò la gelosia dei fratelli maggiori di Giuseppe per compiere il Suo progetto che prevedeva il viaggio in Egitto. Il male che le altre persone progettano contro di noi, Dio lo usa per il nostro bene e per il compimento dei Suoi scopi. Alleluia! Se Dio ci proteggesse dal male che altre persone vogliono farci, questo sarebbe già una grande cosa. Ma Dio fa anche di più! Utilizza il peggio che le persone possono farci per realizzare il Suo progetto per la nostra vita! Non è meglio così? Non è meglio vedere Dio ribaltare i piani a Satana? Pensate solo se i fratelli di Giuseppe non fossero stati gelosi di lui, ma al contrario fossero stati buoni e gentili; probabilmente Giuseppe non sarebbe mai andato in Egitto. Come riuscì Giuseppe ad andare in Egitto? Primo passo: I suoi fratelli erano gelosi di lui. Secondo passo: Lo vendettero ad alcuni commercianti di schiavi. Terzo passo: I commercianti lo portarono in Egitto e lo vendettero. Così il progetto di Dio, che era quello di portare Giuseppe in Egitto, si realizzò! Dunque se vi viene in mente qualche brutta cosa che gli altri vi stanno facendo, ricordatevi che alla fine realizzerà il progetto che Dio ha in mente per la vostra vita - questo succederà se amate Dio (Romani 8:28). Certo, potreste affrontare delle difficoltà. Anche Giuseppe visse un periodo duro quando fu in schiavitù. Ma questo finì per realizzare il progetto che Dio aveva per la sua vita. Sia lodato il Signore!
Un uomo di fede dirà, "Il Dio di Giuseppe è anche il mio Dio. Se amo Dio con tutto il mio cuore, non importa quante persone potranno essere gelose di me, e non importa nemmeno il numero di persone che proverà a farmi del male. Non saranno in grado di ostacolare la realizzazione del progetto che Dio ha in mente per la mia vita". Vi auguro di avere questo tipo di fede nel nostro Dio che opera in modo meraviglioso.
Al Capitolo 38 c'è una piccola deviazione dalla storia di Giuseppe. In questo capitolo leggiamo di Giuda che commise adulterio con sua nuora Tamar, e che Tamar diede alla luce due gemelli (38:29, 30). La cosa interessante qui è che fu dalla discendenza di uno di questi gemelli - Perez - che poi in futuro nacque Maria, la madre di Gesù. Dunque Gesù discese da questa genealogia, nella quale ci fu un incesto ed un adulterio! Il nostro Signore scelse coscientemente questa linea genealogica (Matteo 1:1-3). Perché scelse proprio questa linea peccaminosa? Quanti di noi, se ne avessimo avuto la possibilità, avremmo scelto di nascere attraverso una famiglia con un caso d'incesto al suo interno? Il Signore la scelse coscientemente dal cielo, per mostrarci che è venuto a chiamare alla salvezza i peccatori - anche quelli incestuosi. Gesù si identificò con i peggiori trasgressori della Sua genealogia.
Il Capitolo 39 è una meravigliosa storia di un giovane ragazzo che restò fedele a Dio mentre fu fortemente tentato da una donna attraente e potente. C'è solo un modo per evitare l'immoralità - ed è scappare da essa. (Vedi 1 Corinzi 6:18). E questo fu esattamente quello che fece Giuseppe. La moglie di Potifar gli fece molta pressione per fargli commettere adulterio (39:7). Ma Giuseppe rifiutò. Si rifiutò anche di starle vicino (verso 10). Non disse solamente "No". Ma scappò dalla fonte della tentazione. Non appena la donna malvagia si avvicinava Giuseppe si spostava da un'altra parte. Non potete vincere la tentazione se siete sempre circondati da persone che vi tentano. Dio sta cercando uomini così - che scappano dalla tentazione. Un giorno, quando la moglie di Potifar rimase in casa sola con Giuseppe, allora afferrò il giovane per la veste. Giuseppe le lasciò in mano il suo vestito e fuggì. Questo la fece arrabbiare così tanto che accusò Giuseppe di aver tentato di violentarla. Potifar, il marito, si infuriò e rinchiuse Giuseppe in prigione.
Notate tutte le cose che Giuseppe soffrì - la gelosia da parte dei suoi fratelli, le false accuse da parte di una donna malvagia ed ora anche la prigione. In quei giorni le prigioni erano dei posti terribili, erano sotterranee e piene di ratti, vermi e scarafaggi che strisciavano ovunque. Ma al verso 21 dice che oltre a tutte queste cose striscianti, "il Signore fu con Giuseppe". E questo fece tutta la differenza. Se il Signore è con voi non importa se siete circondati da ogni tipo di situazione sfavorevole. Lui basta. Giuseppe infatti non voleva altro che questo.
Mentre Giuseppe era in prigione incontrò il coppiere del Faraone e grazie a questo incontro poi conobbe il Faraone. Qui potete vedere che il piano di Dio stava cominciando a lavorare lentamente. Non solo Dio aveva protetto Giuseppe dal male che Potifar e sua moglie gli fecero. Ma proprio quel male, Dio lo utilizzò per la riuscita del progetto perfetto che aveva programmato per Giuseppe. In quale altro modo Giuseppe avrebbe mai potuto incontrare il maggiordomo del Faraone e poi essere introdotto al Faraone in persona, se non grazie al suo imprigionamento?!!
Se Giuseppe avesse potuto vedere tutto questo fin dall'inizio allora avrebbe lodato continuamente il Signore anche quando era in prigione - proprio come successivamente fecero Paolo e Sila. Paolo e Sila poterono lodare il Signore durante la loro prigionia a Filippi, e riuscirono a farlo perché avevano visto la sovranità di Dio nelle Scritture. Se anche noi studiamo le Scritture allora loderemo il Signore in ogni situazione difficile che deriva dal male che gli altri ci hanno fatto. Un giorno, forse, accusandoci falsamente le persone metteranno in prigione anche noi. Io sono sicuro che gli Egiziani credevano a tutte le false storie che circolavano riguardo a Giuseppe, anche se era l'uomo più retto d'Egitto. Questo a Giuseppe non importava. Anche al giorno d'oggi vengono diffuse molte false storie che riguardano i veri servitori di Dio. Cosa dobbiamo fare? Stare zitti. Lasciate che sia Dio a difendere la vostra reputazione. Vi vendicherà al momento giusto. Se onorate Dio nessuno potrà rovinare il progetto che Dio ha per la vostra vita.
Voglio che notiate come Giuseppe fu messo in contatto con il coppiere del Faraone. Giuseppe aveva già abbastanza problemi di cui preoccuparsi in prigione. Ma quando un giorno vide due nuovi arrivati con lo sguardo triste allora si dimenticò di tutte le sue preoccupazioni. Il governatore della prigione aveva affidato la sorveglianza di tutti i detenuti a Giuseppe, per questo quando Giuseppe vide i due uomini rattristati gli chiese quale fosse la motivazione della loro tristezza (40:7). Ed ecco che così interpretò correttamente i loro sogni e più avanti, un giorno ottenne, grazie ad uno di loro (il coppiere), la possibilità di interpretare il sogno del Faraone. Dio ha modi incredibili per aprire delle porte ai Suoi servi che gli sono fedeli e che riescono a dimenticare le proprie preoccupazioni preoccupandosi per gli altri. Questo è quello che impariamo da questa vicenda. Dunque non lasciamoci prendere dalle nostre preoccupazioni. Apriamo i nostri cuori alle altre persone bisognose che ci sono in questo mondo.
Alla fine Giuseppe stette davanti al Faraone. Ma questo accadde solo nel momento perfetto che Dio aveva stabilito. La Bibbia dice, "Legarono i piedi di Giuseppe con ceppi. Ma il ferro entrò nella sua anima durante il periodo in prigione. Fino al tempo scelto da Dio, Giuseppe fu testato. Poi venne la Parola di Dio e lo liberò (Salmo 105:18, 19 -parafrasando). Dio è sempre in tempo. Non è mai in ritardo. Tutti i nostri problemi hanno una durata specifica che Dio ha già determinato. Durante questo periodo Dio ci metterà alla prova. Quando il tempo sarà passato, Dio comanderà la nostra liberazione. Ma a quel punto, se siamo stati fedeli, il ferro sarà entrato nella nostra anima, e saremo diventati forti nella fede. Dio stravolge i piani di Satana, ed utilizza il peggio che Satana può farci per renderci forti. Alleluia !
Conoscete il resto della storia, di come i fratelli di Giuseppe vennero affamati dalla carestia nel paese dove dovettero andare da loro fratello ed inchinarsi ai suoi piedi, esattamente come Dio aveva mostrato a Giuseppe 20 anni prima. Dio mantiene la Sua Parola.
Capitolo 43:1, 2: Quando la carestia fu molto grave nel paese, Giacobbe disse ai suoi figli di andare in Egitto per prendere un po' di cibo. Ogni volta che c'è una carestia sarete costretti ad andare a prendere cibo da coloro che sono stati saggi prima che la carestia arrivasse . Giuseppe fu saggio nei sette anni di abbondanza. Perché immagazzinò il cibo in eccesso. Per questo quelli che furono pigri nel tempo della prosperità ora si trovarono costretti ad andare da lui. La Bibbia dice, "Va', pigro, alla formica; considera il suo fare e diventa saggio - come immagazzina il suo cibo durante l'estate per l'inverno"(Proverbi 6:6-8) .
Applicate questa verità alle cose spirituali: È in tempi come questi, dove avete tempo in abbondanza per studiare la parola di Dio tanto da arricchirvi spiritualmente, che dovete usare con saggezza il tempo che avete a disposizione. Più avanti, tra molti anni, vi troverete a non avere più molto tempo a disposizione per studiare la parola, perché ci saranno molte più pressioni nella vostra vita, ma avendo usato bene il vostro tempo avrete saggezza in abbondanza dalla quale attingere. La saggezza di Dio che immagazzinate adesso, non solo vi soddisferà pienamente, ma ne avrete anche in abbondanza da condividere con altri.
Io studiai intensamente la Bibbia durante gli anni dell'università, quando ero un ufficiale nella Marina Indiana. Studiai le Scritture ai piedi di Gesù. Quest'abitudine mi tenne anche lontano da molte tentazioni. Fu un tempo di abbondanza - perché come studente avevo tempo libero in abbondanza . Una volta sposati e con figli non avrete più molto tempo libero. Quindi se siete pigri durante gli anni in cui avete tempo in abbondanza ve ne pentirete durante i tempi di carestia. Imparate questa lezione ed applicatela nella vostra vita.
Giuseppe trattò i suoi fratelli in un modo Divino. Al Capitolo 45:5 Giuseppe disse, "Dio mi ha mandato qui prima di voi". Ed ancora al verso 7, disse, "Dio mi ha mandato qui prima di voi". E ancora una volta al verso 8: "Dio mi ha mandato".Stava dicendo ai suoi fratelli, " Non siete stati voi a vendermi agli Ismaeliti, è stato Dio. Non è stata la moglie di Potifar a mandarmi in prigione, è stato Dio". Siamo davvero benedetti se possiamo vedere Dio in tutte le nostre strade - anche nel male che gli altri ci fanno.
Avete gli occhi aperti a questa gloriosa verità? Non dite mai, "Questa persona mi sta facendo del male" oppure "Quella persona mi sta facendo del male". È Dio che permette alle persone di agire così con voi.
Giuseppe preparò una grande festa per i suoi fratelli che un tempo lo vendettero come schiavo. Diede loro anche la migliore terra d'Egitto - la terra di Goscen - trattò così quei fratelli che un tempo gli scavarono una fossa (46:34)! Questa è l'attitudine di un uomo di Dio.
Vediamo anche il tremendo rispetto che Giuseppe aveva per suo padre (46:29) . Anche se Giuseppe era il secondo sovrano nel mondo, andò incontro a suo padre mostrandogli rispetto. Un uomo di Dio rispetterà ed onorerà sempre i suoi genitori.
Verso la fine della sua vita vediamo che Giacobbe fu un profeta di Dio. Al Capitolo 47:10 benedisse il Faraone, il più grande sovrano del mondo, e benedisse anche i suoi figli. Giuseppe condusse i suoi due figli, Manasse ed Efraim a Giacobbe e disse, "Metti la tua mando destra sulla testa di Manasse (il più grande) e la tua mano sinistra sulla testa di Efraim (il più giovane)". Ma Giacobbe non fece così. Incrociò le sue mani e benedisse il minore più del maggiore. La vista di Giacobbe non si era annebbiata (a differenza di suo padre Isacco). Anche in tarda età Giacobbe ci vedeva benissimo spiritualmente, cosa che non si può dire di suo padre: Giacobbe sapeva bene chi benedire e chi no. Perché? Perché a differenza di suo padre che aveva avuto una vita confortevole, Giacobbe affrontò molte difficoltà nella sua vita. È attraverso le difficoltà che Dio affina la nostra visione spirituale.
Giacobbe fu il primo uomo a profetizzare sulla venuta di Cristo. Perché disse a suo figlio Giuda che il Leone di Giuda sarebbe arrivato attraverso il suo seme, ed avrebbe regnato (49:9, 10) .
Al Capitolo 50:20, ascoltiamo Giuseppe dire parole simili a quelle che Paolo scrisse nella lettera ai Romani 8: "Voi avete pensato del male contro di me, ma Dio lo ha convertito in bene" . Questo è l'equivalente nell'Antico Testamento del verso che si trova in Romani 8:28.Arriviamo dunque alla fine di questo meraviglioso libro delle origini - la Genesi. Guardiamo l'ultimo verso di questo libro. Il libro della Genesi inizia con le parole, "In principio Dio" ma finisce con le parole, "un sarcofago in Egitto". Questo è il risultato dovuto al peccato dell'uomo.
Ma da quel sarcofago in Egitto, Dio portò avanti una meravigliosa redenzione per l'umanità caduta!
Alleluia!!
[1] Per uno studio più dettagliato della creazione e del rifacimento della terra, leggete il mio articolo (disponibile solo in lingua inglese) "The Creation of the Earth and the Origin of Satan" (la creazione della terra e l'origine di Satana) al seguente indirizzo: http://www.cfcindia.com/article/the-creation-of-the-earth-and-the-origin-of-satan
[2] La sequenza temporale dei patriarchi è indicata a pagina ???
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e la Genesi è 'Il Libro delle Origini', possiamo intitolare l' Esodo come ' La Nascita di una Nazione' - la nazione d'Israele. Abbiamo visto le origini di questa nazione nella Genesi . Ma ora la vediamo diventare una nazione a tutti gli effetti. Nei primi 15 capitoli leggiamo della loro schiavitù in Egitto e della loro liberazione dall'Egitto. Il resto del libro tratta della ricezione della Legge, poi di un po' di tempo che passarono nel deserto e del piano che Dio gli diede per costruire il Suo tabernacolo.
Nel primo capitolo, leggiamo che il Faraone era turbato a causa degli Israeliti, anche se questi erano i suoi schiavi. Il motivo era perché gli Israeliti stavano diventando numerosi e il Faraone era preoccupato perché più numerosi diventavano, più potevano ribellarsi contro di lui e smettere di lavorare. Perciò il Faraone diede un ordine: che appena nati, tutti i figli maschi degli Israeliti dovevano essere uccisi. Sappiamo che questa tattica è stata concepita dal diavolo. Satana è sempre stato dietro ai Giudei per cercare di ucciderli - ci ha provato molte volte nella storia umana. Questa fu la prima delle occasioni dove ci provò.
Nel nostro ultimo studio abbiamo visto non solo come Dio ci protegge dai piani di Satana, ma che fa anche qualcosa di meglio: cioè che ribalta i piani di Satana e li usa per compiere i Suoi scopi. Questo mostra l'onnipotenza di Dio più che distruggere Satana o fermarlo dal compiere le sue opere. Dio ci mostra la sua potenza non soltanto proteggendoci da Satana, ma usando quello che Satana compie rivolgendoglielo contro. Il più grande esempio di questo è il Calvario - dove Satana fece crocifiggere Gesù dai suoi nemici. Ma la croce divenne il posto dove Satana fu sconfitto!! Il piano di Satana si rivoltò contro di lui - com'è sempre successo.
Dio ribaltò i piani di Satana a favore di Gesù. Dio farà lo stesso anche per noi, se viviamo con una coscienza pulita e in umiltà davanti a Lui. Qualsiasi cosa che il diavolo e i suoi agenti fanno per ferirci sarà ribaltata e gli si rivolterà contro - in questo modo si adempirà il piano di Dio per le nostre vite. Questo è uno dei messaggi principali della Bibbia - e lo vediamo succedere ancora e ancora nelle Scritture.
Qui vediamo che il Faraone diede l'ordine di uccidere tutti i bambini maschi, allora la mamma di Mosè mise il figlio in un piccolo cesto e lo fece galleggiare giù per il fiume pregando Dio. Se non fosse stato per quel malvagio editto, la mamma di Mosè non avrebbe mai fatto questa cosa. Ma siccome agì in questo modo, Mosè venne accolto dalla figlia del Faraone, e crebbe nel palazzo del Faraone - il posto dove Dio voleva che Mosè fosse istruito per i primi 40 anni della sua vita. Questo non sarebbe mai potuto succedere se il Faraone non avesse decretato quella legge malvagia, e in quel caso Mosè sarebbe cresciuto come tutti gli altri schiavi. Vedete qui come il piano di Dio è adempiuto attraverso quello che combina Satana?
Qui tutti noi possiamo imparare una grande lezione - che vediamo succedere anche nella storia della chiesa. Tutte le volte che Dio vuole fare qualcosa per il suo popolo, comincia sempre con un uomo. Dio dovette trovare un uomo adatto prima di poter liberare gli Israeliti. L'addestramento di questo uomo durò 80 anni - e non fu soltanto una formazione accademica. Mosè fu istruito nelle migliori accademie d'Egitto, ma questo non lo qualificò per il lavoro di Dio. In Atti 7, Stefano disse che Mosè fu potente in parole e in opere. Mosè era un uomo forte, e un oratore eloquente già all'età di 40 anni. Fu un grande capo militare, una persona molto ricca, e venne educato con la migliore educazione che il più avanzato paese del mondo poteva dargli - perché l'Egitto era l'unica superpotenza mondiale di quei giorni. Ma alla fine di tutto questo, Mosè era inadatto per servire Dio. Stefano disse che Mosè pensò che gli Israeliti avrebbero riconosciuto che Dio lo aveva innalzato per liberarli. Ma gli Israeliti non lo riconobbero come loro capo. Tutti questi titoli e abilità terrene non poterono preparare Mosè per il compito che Dio aveva preparato per lui.
Oggi molti Cristiani immagino che possono servire Dio solamente perché hanno della conoscenza Biblica, delle abilità musicali o molti soldi. Ma si stanno sbagliando. Devono imparare una lezione dalla vita di Mosè: 40 anni al meglio di quello che questo mondo poteva dargli non poterono prepararlo per servire Dio.
Dio dovette prendere Mosè e fargli passare altri 40 anni nel deserto, in un ambiente completamente diverso da quello del palazzo in modo da equipaggiarlo per il servizio. Dio dovette rompere la sua forza umana. Dio compì questo lasciando Mosè a guardare le pecore, permettendogli di vivere con suo suocero e lavorare per lui - per 40 lunghi anni. Vivere con il proprio suocero anche solo per un anno può essere una cosa piuttosto umiliante per un uomo! Io so che molte donne sposate in India vivono con i loro suoceri per tutte le loro vite. Ma è diverso quando un uomo deve vivere con il papà di sua moglie e in più lavorando per lui. Questa può essere un'esperienza piuttosto umiliante per un uomo. Così Dio spezzò Mosè. Ricordatevi che nello stesso modo Dio ruppe anche Giacobbe. Anche Giacobbe dovette vivere con suo suocero per 20 anni. Dio usa i suoceri e le suocere per rompere i Suoi bambini.
Quello che Mosè non poté imparare nelle università d'Egitto, lo imparò nel deserto, controllando le pecore e lavorando per suo suocero. Alla fine di questi 40 anni, Mosè era talmente rotto da dire, "Signore, io sono inadatto. Io non so parlare. Per favore manda qualcun'altro a guidare il tuo popolo" - queste parole uscirono dalla bocca di un uomo che prima con la sua eloquenza pensava di poter liberare Israele dall'Egitto. È in quell'esatto momento che Dio disse, "Ora sei pronto. Adesso ti mando dal Faraone" (4:10-17).
Qual è la lezione che possiamo imparare da Giacobbe e da Mosè? Semplicemente questa: che quando pensi di essere pronto, non lo sei. Quando pensi di essere capace, quando pensi di essere forte, quando hai conoscenza, quando sei eloquente, sai cantare o suonare uno strumento musicale, e fare cose meravigliose per Dio, Dio dice, "Sei inadatto. Devo attendere finché non sarai rotto." Questo processo nella vita di Giacobbe durò 20 anni, con Mosè ci vollero 40 anni, con Pietro ci vollero 3 anni. Quanto ci vorrà con noi? Questo dipende dalla velocità in cui impariamo a sottometterci sotto la mano potente di Dio.
Quanto tempo ci vuole per andare dal primo anno di scuola elementare fino all'ultimo anno di scuola superiore? 13 anni - se siete promossi ogni anno . Ma ci sono bambini che ci mettono anche 16 anni per completare 13 anni di scuola. Alcuni studenti di medicina ci impiegano 10 anni per completare un percorso universitario di 6 anni! Quanto tempo una persona ci impiega a finire la scuola dipende da quanto in fretta impara le lezioni. Vale la stessa cosa anche per la vita Cristiana.
È scritto al Capitolo 12:40, "Il tempo che i figli d'Israele abitarono in Egitto fu di 430 anni." Nonostante questo, quando Dio parlò ad Abraamo, gli disse che i suoi discendenti sarebbero stati in un paese straniero solamente per 400 anni (Genesi 15:13). Ma qui leggiamo che in realtà stettero per 430anni. Dio si è forse sbagliato? No. Dio è molto preciso nella sua tabella di marcia. Dio non commette nessun errore. Quando Dio parlò ad Abraamo, la Sua perfetta volontà per gli Israeliti fu che sarebbero dovuti rimanere in Egitto per 400 anni. Ma allora perché gli Israeliti rimasero in Egitto 30 anni in più?
Per trovare la risposta a questa domanda consideriamo un altro esempio. Quando Dio condusse gli Israeliti fuori dall'Egitto, il suo piano per loro fu che dovevano stare nel deserto solamente per 2 anni. Ma quanti anni hanno effettivamente passato nel deserto? 40 anni. (Vedi Deuteronomio 2:14 ). Magari Dio si è programmato di romperti in 2 anni. Ma alla fine ce ne vorranno 40. Magari Dio vuole cominciare a usarti 2 anni dopo che sei stato convertito. Ma potrebbe non poterti utilizzare per 40 anni. Tutto dipende da quanto in fretta ti rompi. Perciò anche il piano di Dio per Israele fu che sarebbero dovuti rimanere in Egitto per 400 anni. Ma alla fine ci dovettero stare per 430 anni.
Io credo che la ragione per questo ritardo fu perché il loro capo, Mosè, non era ancora pronto. Credo che quando Mosè abbandonò l'Egitto all'età di 40 anni, Dio aveva in programma di romperlo con 10 anni di corso nel deserto con suo suocero, così che per l'età di 50 anni Mosè fosse pronto per essere il capo degli Israeliti. Ma Mosè non imparò la sua lezione in 10 anni. Suo suocero dovette umiliarlo per un po' di tempo in più prima di essere rotto abbastanza. A Mosè ci vollero 40 anni per completare quel corso di 10 anni! Perciò gli Israeliti dovettero aspettare 30 anni in più. Dio per compiere il Suo lavoro sulla terra è dipendente da uomini rotti.
Questo è un messaggio e un avvertimento per noi. Dio magari ha un piano per la tua vita. Ma questo non si adempirà fino a quando non sarai rotto. Ci potrebbero volere anche 40 anni per compiere quello che Dio si è programmato di fare in te in 10 anni. Perciò è bene per noi essere veloci a umiliarci sotto la potente mano di Dio - cioè le circostanze che Dio manda nelle nostre vite.
Lamentazioni 3:27 dice, "È bene per l'uomo portare il giogo(umiliarsi ed essere rotto) della sua giovinezza." Permettete a Dio di rompervi quando siete giovani. Non combattete contro le circostanze che Dio permette nelle vostre vite, perché facendo così ritarderete soltanto il piano di Dio. Tutta la vostra conoscenza della Bibbia, le vostre abilità musicali e i vostri soldi non possono equipaggiarvi per servire Dio. L'essere rotti è essenziale. Giacobbe poté diventare Israele solamente quando fu rotto. Mosè poté diventare un capo e un profeta solamente quando era rotto.
Capitolo 2:Qui leggiamo di quando Mosè provò a liberare gli Israeliti dagli Egiziani. Mosè vide un Egiziano percuotere un Ebreo (2:11), allora Mosè picchiò l'Egiziano e lo uccise. Potete immaginare quanto deve essere stato forte Mosè per riuscire a uccidere un uomo a mani nude? Se Mosè avesse continuato a uccidere gli Egiziani in questo modo - uno per uno - quanti anni pensate ci sarebbero voluti per uccidere tutti i milioni di Egiziani che c'erano in Egitto? Mosè sarebbe morto prima di riuscire ad ammazzare tutti gli Egiziani. Ma quando Dio ruppe Mosè all'età di 80 anni, tutto quello che Mosè dovette fare fu alzare il suo bastone sopra il Mar Rosso, e in quel momento l'intero esercito Egiziano venne sepolto sotto il mare. Questa è la differenza tra quello che un uomo può fare con le sue forze e quello che un uomo rotto può fare con la potenza di Dio.
Fin dall'inizio delle Scritture il messaggio è questo: se volete costruire Gerusalemme, la vera chiesa, dovete essere rotti. Dovete essere umiliati da Dio per mezzo delle circostanze e per mezzo delle persone. Se non vi ribellate in queste circostanze, Dio può fare un lavoro veloce in voi. Ho visto molti giovani zelanti che conoscono la Bibbia con la loro testa e che pensano di poter andare là fuori e servire Dio. E lo fanno; supportati dalle loro forze vanno e servono Dio. Venti o trent'anni dopo si ritrovano frustati, scoraggiati, critici, si lamentano e incolpano questa e quell'altra persona per i loro fallimenti. Queste persone non hanno realizzato niente e hanno buttato via le loro vite. Perché? C'è solo una ragione - non hanno mai permesso a Dio di romperli.
La Bibbia dice che "la vita dell'uomo di Dio è eccitante" ( Proverbi 14:14 - Living - Trad. Ita.). Oggi ho 76 anni e sono un figlio di Dio da più di 56 anni - e posso onestamente testimoniare che la mia vita Cristiana è stata eccitante. Sono passato attraverso molte prove, ma in tutte queste ho gustato le eccitanti vie di Dio. Sono eccitato di essere in grado di vivere per Dio e servirlo. Servire il Signore è la più bella cosa che uno può fare in questo mondo. Non ho niente di cui lamentarmi con nessuno in tutto il mondo. Fino a oggi nessuno ha mai avuto successo nel farmi del male. Molti hanno provato a farmi del male e alcuni dei miei collaboratori mi hanno tradito. Ma tutto quello che hanno fatto, alla fine ha cooperato per il mio bene - come è scritto in Romani 8:28. Perciò ringrazio Dio per loro, perché Dio ha usato le loro azioni malvagie per rendermi più simile a Cristo - questo è il bene che loro azioni malvagie hanno prodotto. Questa è la via per produrre molto frutto. Più siamo rotti, più Dio può usarci per benedire gli altri.
Al Capitolo 17 leggiamo che solamente quando la roccia venne colpita che allora l'acqua cominciò a uscire. Se la roccia non viene colpita, l'acqua non uscirà. Quando la donna portò il profumo dentro il vaso di alabastro e lo ruppe ai piedi di Gesù, allora il dolce aroma riempì la casa. Nessuno poteva sentirne la fragranza finché il vaso non venne rotto. Quando Gesù prese i pani e li benedì, non successe nulla. Ma quando li ruppe, furono nutriti in cinquemila. Qual è il messaggio in tutti questi esempi? Che l'essere rotti è la via per le benedizioni. È quando si scinde un atomo che allora la potenza viene rilasciata! Da quel momento può dare elettricità a un'intera città! Immaginate quanta potenza viene rilasciata da un piccolo atomo quando viene scisso - ed è un atomo talmente piccolo che non lo potete vedere nemmeno al microscopio. Il messaggio che troviamo nella natura e anche nella Bibbia è semplicemente questo: la potenza di Dio viene rilasciata attraverso una rottura. Che questo messaggio possa fare presa nelle vostre vite.
Dio mi convinse con questo messaggio nel 1963, quando stavo cercando Dio per il battesimo nello Spirito Santo e per la Sua potenza per compiere il ministero. Dio mi mostrò che la via della rottura è la via della potenza. Non voglio dimenticarmi di questo messaggio per tutta la mia vita. Vi voglio incoraggiare a imparare questa lezione mentre siete ancora giovani.
Qui Dio attraverso Mosè fece una promessa al popolo. Disse a tutti gli anziani e a tutti i capi del popolo d'Israele (3:17), "Io vi farò uscire dall'Egitto, verso il paese dei cananei." Qui ci sono due promesse.
"Vi farò uscire dall'Egitto".
"Vi porterò nel paese di Canaan".
Solo la prima promessa si realizzò. Mentre la seconda per questi anziani che l'ascoltarono, non si realizzò. Di tutti questi anziani che udirono la promessa di Dio, "vi farò uscire dall'Egitto e vi porterò nel paese di Canaan," nessuno di essi entrò in Canaan. Soltanto metà della promessa di Dio si realizzò, perché quando arrivò il momento di entrare in Canaan, gli anziani non risposero in fede (Numeri 13). Le promesse di Dio non si realizzano fino a quando non rispondiamo in fede. Ècome un interruttore elettrico. L'interruttore è composto da due cavi che sono connessi l'uno vicino all'altro, senza però toccarsi. Nel momento in cui accendete l'interruttore, i due cavi si toccano e si accende la luce. Le promesse di Dio e la nostra fede sono i due cavi. Possono magari essere vicini l'uno all'altro. Ma se non si toccano, non succede nulla. Nel momento in cui si toccano, la potenza viene rilasciata. Potete sentir parlare delle promesse di Dio e potete anche comprenderle, ma è soltanto quando la vostra fede le raggiunge e dite, "Sì, credo che sarà fatto nella mia vita," che allora sono realizzate. Ai bordi del confine di Canaan solo Giosuè e Caleb credettero alla promessa di Dio, perciò solo per Giosuè e Caleb si realizzò.
Capitolo 4: Qui leggiamo di quando Dio chiamò Mosè. In modo da incoraggiare Mosè e insegnargli qualche lezione, Dio gli diede tre segni. Quando Mosè disse al Signore, "Loro non crederanno a quello che io gli dirò," il Signore gli domandò, "Che cosa hai nelle tue mani?" Notate questa domanda! Il Signore comincia sempre con quello che già abbiamo nelle nostre mani. Non dobbiamo guardarci attorno cercando qualcosa che non abbiamo. Eliseo domandò alla vedova, "Che cosa hai in casa?" La vedova rispose "Solo un vasetto d'olio". Eliseo le disse, "È sufficiente. Con quel vasetto d'olio tutti i tuoi problemi possono essere risolti." (2 Re 4:2, 3) . Mosè aveva in mano solamente il suo bastone da pastore. Quel bastone era sufficiente. Quando Dio è con voi, i miracoli possono succedere anche attraverso un bastone da pastore.
Come primo segno Dio disse a Mosè di gettare per terra il bastone. Quando il bastone diventò un serpente Mosè fuggì (verso 3). Il Signore disse, "Non temere. Stendi la tua mano e prendilo per la coda." Mosè stese la sua mano, lo prese e ritornò a essere un bastone. Qual è il messaggio qui?
Per prima cosa, che Satana è più vicino a noi di quanto pensiamo - tanto vicino quanto il bastone era vicino a Mosè. Pensate che Satana sia lontano da noi? No. Èsempre vicino per causare incomprensioni tra marito e moglie, tra collaboratori, ecc. Ma possiamo vincere contro Satana! Non dobbiamo essere spaventati da lui, perché è un avversario sconfitto. Dio lo stritolerà sotto i nostri piedi. Una delle prime lezioni che abbiamo bisogno d'imparare quando serviamo il Signore è di non avere paura di Satana . Satana ha le sue cittadelle e i suoi fortini, ma noi non scappiamo da lui. Dobbiamo fuggire dalla tentazione (2 Timoteo 2:22), ma Satana deve fuggire da noi (Giacomo 4:7) . Nel potente nome di Gesù le cose che Satana usa per impaurirci, diventeranno una verga autorevole nelle nostre mani - che dividerà i mari e guiderà il popolo di Dio a proseguire.
Come servi di Dio abbiamo bisogno della Sua autorità - prima di tutto non abbiamo bisogno della conoscenza Biblica ma dell'autorità Divina. Scegliendo vorrei avere ogni giorno autorità spirituale piuttosto che conoscenza Biblica. La prima cosa di cui aveva bisogno Mosè fu di autorità contro il nemico. Era Satana che stava tenendo in schiavitù gli Israeliti per mezzo del suo servo, il Faraone. E Mosè aveva bisogno di prenderlo per la coda, senza temerlo. Satana non deve riuscire a farci avere paura di lui.
Come secondo segno il Signore chiese a Mosè di mettersi la mano nel petto (verso 6). Quando Mosè fece così e poi tirò fuori la mano, era diventata piena di lebbra.
La seconda cosa che abbiamo bisogno di capire come servi del Signore è che nella nostra carne non abita alcun bene (Romani 7:18). L'egoismo e la corruzione si trovano ovunque dentro la nostra carne. Se pensate che questo non è vero, provate a mettere la mano dentro la vostra carne e vedrete! Chiedete a Dio di darvi luce sulla lebbra che abita dentro di voi. Se non imparate questa importante lezione allora andrete in giro condannando le persone, come se avessero una carne peggiore della vostra. Nessuno può commettere un peccato che noi non possiamo commettere. Se non abbiamo peccato nella stessa maniera, è soltanto per la misericordia di Dio e perché non abbiamo mai affrontato una tentazione della stessa intensità. Noi non siamo migliori dei nostri compagni - non siamo migliori degli altri esseri umani. Se pensate di essere meglio di qualsiasi altro essere umano sulla faccia di questa terra, vi voglio dire che siete totalmente inadatti per essere servi del Signore.
Come terzo segno il Signore chiese a Mosè di versare per terra dell'acqua del Nilo e una volta toccato terra sarebbe diventata sangue (verso 9). Il Fiume Nilo era un dio prezioso agli occhi degli Egiziani; mentre il sangue rappresenta la morte.
Perciò il significato spirituale di questo segno è che dobbiamo mettere a morte tutte le cose di questa terra, quelle per le quali le persone del mondo si affannano e adorano. Un servo del Signore deve essere crocifisso al mondo e il mondo deve essere crocifisso per lui. Per me il mondo non è più come acqua (cioè essenziale per la vita), ma è come sangue, che non viene nemmeno voglia di berlo. Sarebbe meglio rimanere assetati piuttosto che bere del sangue. Questo è come dobbiamo vedere tutto ciò che sta nel mondo.
Questi sono i tre requisiti essenziali per ogni servo di Dio.
Ora Mosè si convinse di andare dal Faraone. Mosè fu equipaggiato con l'autorità Divina ed entrò in azione come un uomo che Dio aveva addestrato per un periodo di 80 anni. A quel tempo, su tutta la terra, Mosè era il solo uomo che poteva compiere il piano di Dio. Oggi Dio ha molti servitori. Perciò se un uomo fallisce un altro può fare quel lavoro. Ma in quel tempo, Dio aveva solo un uomo - Mosè. Il piano di Dio dipendeva interamente da quell'uomo. Ma prima che potesse incontrare il Faraone, Mosè dovette imparare un'altra lezione molto importante.
Leggiamo al Capitolo 4:24 che il Signore provò a uccidere Mosè mentre stava andando in Egitto. Se ci fosse stato scritto che Satana provò a uccidere Mosè , avremmo potuto capire. Ma per quale motivo al mondo Dio voleva uccidere l'uomo essenziale per il suo piano sulla terra? Perché c'era della disobbedienza in casa di Mosè. Mosè sposò una donna non Israelita; e compiacendo ai desideri di sua moglie, non circoncise suo figlio. La moglie di Mosè deve essersi rifiutata di farlo circoncidere, e Mosè, "per mantenere la pace in casa", deve umilmente aver acconsentito ai desideri di sua moglie - specialmente perché stava vivendo nella casa del padre di lei. La moglie di Mosè era il capo di casa! Ma Dio non può mai permettere un tale scambio di autorità in casa di ogni suo servo. Infatti Dio disse a Mosè, in poche parole, "Mosè, non puoi guidare gli Israeliti fuori dall'Egitto, se non riesci prima a guidare casa tua."
La Bibbia dice, "Se un uomo non sa governare la propria famiglia, come potrà avere cura della casa di Dio?" (1 Timoteo 3:5). Dobbiamo comandare la nostra casa prima che di poter guidare il popolo di Dio. Ho visto uomini che si proclamano servi di Dio ma che hanno paura delle loro mogli. Come può un uomo del genere servire Dio? Se non possiamo crescere i nostri bambini (finché stanno vivendo nella nostra casa) secondo la via di Dio, come possiamo far crescere secondo la via di Dio i Suoi figli nella chiesa?
Questa è una faccenda talmente seria che Dio stava dicendo a Mosè, "Anche se per Me sei la persona più importante sulla terra, se non mi ubbidisci, ti ucciderò. Non posso compromettere i miei princìpi." La moglie di Mosè comprese subito il motivo per cui suo marito stava morendo. Perciò prese una pietra affilata, recise il prepuzio di suo figlio e arrabbiata disse a Mosè, "Tu sei per me uno sposo di sangue". Dopo questo fatto Mosè fece una cosa saggia - mandò sua moglie a casa e continuò con il suo ministero! Mosè non volle avere altri problemi avendola attorno.
Qui potete vedere quanto Dio è severo con i suoi servi. Dio permetterà alle altre persone di compromettersi in molte maniere. Ma se siete uno dei servi che Dio si è scelti, allora vi richiederà l'obbedienza nelle più piccole cose. Dio guarderà in alcune aree della vostra vita delle quali non si preoccuperà nella vita di altri. Se avete preso in prestito 1 euro o un libro da qualche persona e non l'avete ancora restituito, se siete un servo scelto di Dio, Dio continuerà a tormentare la vostra coscienza finché non l'avrete restituito. Dio non tratta tutti in questa maniera, ma soltanto i Suoi servi speciali. La maggior parte dei Cristiani sono persone che scendono a compromessi e che vivono per loro stessi. Dio semplicemente li lascia soli. Ma se siete un servo scelto di Dio, Dio stesso non vi permetterà di firmare nemmeno una dichiarazione falsa riguardo a del lavoro che avete fatto. Non vi permetterà di essere infedeli nemmeno con un euro. Altri credenti magari non saranno fedeli con milioni di euro, ma Dio li ignorerà. Non sarà così per voi. Volete essere dei servi scelti di Dio? Volete che Dio guardi a voi con una tal minuziosità e gelosia? Allora dovete voler essere ripresi da Lui per le piccole cose.
Tale fu l'uomo che alla fine stette davanti al Faraone. Quando potete stare davanti a Dio con una coscienza pulita, potete stare anche davanti all'uomo più potente del mondo. Perché chi era il Faraone agli occhi di Dio? Soltanto un mucchio di polvere con un soffio nelle sue narici. Dio ha bisogno di uomini come Mosè in India - uomini che vivono davanti alla Sua faccia. Elia disse al re Acab, "Io vivo davanti alla faccia di Dio" . Perciò non aveva paura di Acab.
Cari fratelli, non dobbiamo andare in giro cercando il favore di ministri o capi del governo, e di membri del parlamento, come molti predicatori stanno facendo oggi. Questi pensano che oggi sia l'unico modo per sopravvivere in India. Questo è perché non conoscono Dio. Sono d'accordo che se non conoscete Dio , allora è l'unico modo per sopravvivere. Ma questo non fu il modo in cui sopravvissero Mosè ed Elia. Loro vissero davanti a Dio, e Dio li sostenne.
Volete essere un servo di Dio come loro? Non guardate ai predicatori che vedete nel mondo oggi. Guardate ai servi di Dio che trovate nelle Scritture. Dio sta cercando oggi degli uomini ai quali non importa l'essere approvati da altri uomini, che non vogliono i soldi di altri uomini, che non cercano sostegno da nessuna autorità terrena, ma che vogliono essere supportati solamente da Dio. È in questo modo che Mosè stette davanti al Faraone. E Dio lo sostenne pienamente.
Ascoltate i predicatori di oggi. Io ne ho ascoltati molti. E per la maggior parte mi hanno annoiato fino alla morte. Potete dire che tali predicatori sono sostenuti da Dio? Questi che non hanno nessuna unzione nelle parole che dicono e nessuna autorità nelle loro vite ma sono insipidi, scendono a compromessi e cercano di piacere agli uomini? Paolo disse , "Se cerco di piacere anche a un singolo uomo non sarei servo di Cristo" (Galati 1:10).
Non cercate mai di piacere agli uomini. Cercate di piacere a Dio. Lasciate pure che gli uomini vi trattino come se foste dell'immondizia. Gli apostoli furono trattati come spazzatura. Gesù fu trattato come spazzatura. Ma tutti loro vissero solamente davanti alla faccia di Dio, e Dio li sostenne pienamente. Questa è l'unica maniera in cui io voglio servire Dio.
Mosè stette davanti al Faraone e Dio confermò le sue parole con piaghe di sangue, rane, pidocchi, insetti, mortalità del bestiame, ulcere, grandine, cavallette, tenebre e in fine la morte dei figli primogeniti di ogni casa - dieci piaghe in tutto. I sacerdoti Egiziani replicarono con i loro trucchi magici alcune di queste piaghe. Ma i loro trucchi a un certo punto fallirono (7:11; 8:7, 18).
Le persone religiose di ogni tempo (che hanno una forma di santità senza però averne la potenza) si sono sempre opposte agli uomini di Dio, come Iannè e Iambrè si opposero a Mosè (2 Timoteo 3:5, 8). I falsi profeti, che erano religiosi, ai loro tempi opposero sia Elia sia Geremia. E anche i Farisei, che erano religiosi, ai loro tempi opposero Giovanni il Battista, Gesù e Paolo.
Attraverso la storia della chiesa, i predicatori in carriera sono sempre stati contro i profeti che Dio inviò in vari luoghi. È sempre stata la stessa storia: Dio innalza un uomo per essere il Suo profeta. E i predicatori professionisti (con i loro titoli, i loro diplomi e lauree) si opporranno con le unghie e con i denti contro il profeta. Ma i loro attacchi non gli faranno cambiare il suo messaggio nemmeno di una virgola. Alla fine, parecchi anni dopo, il profeta sarà rivendicato da Dio stesso, come lo fu Mosè.
Se vuoi essere un uomo di Dio, non cercare mai di piacere all'istituzione religiosa vigente che non conosce Dio. Conoscere Dio è la cosa più importante di cui abbiamo bisogno. Io rispetterò quell'uomo che la sua vita e le sue parole dimostrano che conosce Dio, che vive davanti alla faccia di Dio e che comprende le vie di Dio.
Al Capitolo 12, leggiamo della liberazione degli Israeliti dall'Egitto. Agli Israeliti venne detto di usare un ramo d'issopo e di mettere del sangue di un agnello senza macchia sull'arco e sugli stipiti delle loro porte, in modo da scampare all'angelo della morte. Questa è un'illustrazione della fede applicata al sangue di Cristo nei nostri cuori. L'issopo era una pianta comune che in Egitto si poteva trovare facilmente. Allo stesso modo anche la fede è molto facile da trovare. Gli Israeliti lasciarono l'Egitto il 14esimo giorno del primo mese del loro calendario - il Signore Gesù fu crocifisso alla stessa data circa 1500 anni dopo. Dio guardò nel futuro e vide il giorno in cui Farisei avrebbero crocifisso Gesù, così scelse quella data per liberare gli Israeliti dall'Egitto!
Come furono liberati gli Israeliti? Non per merito della loro bontà o delle buone opere che avevano fatto. Dio non andò di casa in casa a guardare come ogni persona aveva vissuto la sua vita nei 30 anni precedenti. No. Dio controllò solo se avevano avuto fede per mettere sulle loro porte il sangue di un agnello innocente. Quando immersero l'issopo nel sangue e lo misero sulle porte, stavano dicendo, "Non mi sto fidando che le mie buone opere o le mie attività religiose mi proteggano. Mi sto fidando del sangue di un agnello innocente. Perciò credo che l'angelo della morte non entrerà nella mia casa." Questa è la via della salvezza. Nessun uomo si può vantare dicendo, "Siccome ho vissuto una buona vita sono stato salvato." No. Quella notte, in Egitto, sia l'uomo che aveva vissuto una buona vita sia colui che aveva vissuto una vita malvagia, furono salvati dal sangue dell'agnello. Se qualcuno in Israele avesse pensato, "Io sono stato buono per tutta la mia vita, perciò non credo che Dio mi giudicherà," e quindi non mettendo il sangue dell'Agnello sopra la sua porta, che cosa pensate sarebbe successo? Come in tutte le altre case d'Egitto sarebbe venuto l'angelo della morte e avrebbe ucciso il suo figlio primogenito.
Sono a conoscenza del fatto che molte persone si sono approfittate della verità della salvezza per grazia attraverso la fede nel sangue di Gesù Cristo, e non curanti hanno vissuto le loro vite dicendo, "Non importa la maniera in cui vivo." Ma questo non nega la verità che la salvezza non è per mezzo di opere ma è per grazia, attraverso la fede.
Efesini 2:9 dice, "Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti." Ma il verso seguente dice che dopo essere stati salvati, Dio ci ha creati per "fare le opere buone". Perciò la piena verità è questa:
Non possiamo essere salvati grazie al numero di opere buone che facciamo, anche se sono molte.
Ma se la nostra "fede" non produce buone opere dopo che siamo stati salvati, proprio questo fatto proverebbe che la nostra fede non è genuina.
È questo quello che dice Giacomo: "La fede senza le opere (buone) è morta" (Giacomo 2:26).
Dopo aver messo il sangue sulle porte, gli Israeliti erano stati istruiti che per quella notte dovevano mangiare pane non lievitato. Questa è un'illustrazione del trarre il nostro nutrimento da Cristo stesso, il Pane di Vita. Non è abbastanza che crediamo nel Suo sangue, dobbiamo anche nutrirci della Sua Vita. Siamo "riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio Suo e salvati mediante la Sua vita" (Romani 5:10).
Agli Israeliti venne ordinato di mangiare il pane indossando i loro vestiti da viaggio - pronti a lasciare l'Egitto in ogni momento. È così come anche noi dobbiamo vivere in questo mondo - sempre pronti ad andarcene, non appena Gesù ci chiama lassù per incontrarlo. Questo mondo non è la nostra casa. Dobbiamo essere pronti ad andarcene in ogni momento.
Voglio mostrarvi la giustizia di Dio al Capitolo 12:35: "I figli d'Israele domandarono agli Egiziani oggetti d'argento, oggetti d'oro e vestiti." Perché mai questo? Forse Dio dice ai Suoi figli di chiedere soldi ai non credenti? Certamente per noi è sbagliato farlo. Ma fu la cosa giusta per quegli Israeliti, perché gli Egiziani per secoli fecero lavorare 600,000 Israeliti senza mai pagargli lo stipendio. Ma prima che lasciassero l'Egitto, Dio si assicurò che gli Israeliti ricevettero lo stipendio pieno per tutti i loro 430 anni di lavoro!! La giustizia di Dio se la vedrà con tutti quelli che hanno frodato gli altri - anche se potrebbe farlo 430 anni dopo! Nessuno può scappare dalla legge di un Dio giusto. In queste piccole cose nelle Scritture possiamo vedere la giustizia di Dio.
Quando gli Israeliti raggiunsero il Mar Rosso, scoprirono di essere finiti in un vicolo cieco. Dietro di loro avevano l'esercito Egiziano che li inseguiva, da entrambi i lati si vedevano solo grandi montagne, e davanti avevano il Mar Rosso. C'era solo una direzione nella quale potevano guardare - SOPRA. Quando finiamo in situazioni come queste, dove abbiamo le spalle al muro, la nostra liberazione può provenire solamente da un posto - dal cielo.
Il Salmista disse, "Alzo gli occhi verso i monti... è da lì che verrà il mio aiuto? No. Il Signore che ha fatto i cieli e la terra mi aiuterà" (Salmi 121:1, 2).
Il Signore disse a Mosè, "State fermi e vedrete la salvezza che il Signore compirà oggi per voi. Il Signore combatterà per voi e voi ve ne starete tranquilli." (14:13, 14). Il Signore aprì in due il Mar Rosso e gli Israeliti lo attraversarono sulla terra asciutta. Addirittura si asciugò anche il fondo del mare - miracolosamente (Esodo 14:21, 22)!
1 Corinzi 10:2 dice che il passare attraverso il mare è un'illustrazione del battesimo in acqua. Per fare luce e proteggere gli Israeliti scesero dal cielo una nuvola e del fuoco. Questa fu una figura del battesimo nello Spirito Santo e fuoco.
Gli Israeliti ebbero una triplice esperienza durante la loro liberazione. Furono redenti dal sangue dell'agnello nella Pasqua ebraica, furono immersi nel Mar Rosso e nella nuvola che scese dal cielo. Queste furono le loro prime tre esperienze. Fu esattamente lo stesso per i primi Cristiani - come descritto negli Atti degli Apostoli. Anche loro furono redenti dal sangue di Cristo, battezzati in acqua e battezzati nello Spirito Santo.
Perché la colonna di nuvola e fuoco scese dal cielo sopra gli Israeliti? Di certo non per concedergli un'esperienza eccitante della quale avrebbero potuto darne testimonianza. No. Fu per guidarli nella Terra Promessa, per permettergli di conquistare i giganti che l'abitavano e per prenderne possesso - come Dio aveva deciso.
Oggi molti ricercano il battesimo nello Spirito Santo e fuoco solamente per avere un'esperienza. Ma il piano di Dio è che per mezzo della potenza dello Spirito entriamo nella Terra Promessa di vittoria e conquista sui giganti dei desideri, della rabbia, dei pensieri impuri, della gelosia, del rancore, dell'amore per i soldi ecc. che ci hanno dominato per molti anni.
Canaan apparteneva agli Israeliti e non a quei giganti. Dio, che è il proprietario di tutta la terra, 430 anni prima promise quel paese alla discendenza di Abraamo. Allo stesso modo il nostro corpo appartiene al Signore e non alle sporche concupiscenze che l'hanno governato. Molti credenti non hanno compreso che il principale scopo del battesimo dello Spirito Santo è di riconquistare il nostro corpo per il Signore - non hanno compreso perché Satana ha accecato i loro occhi a questa verità. Gesù disse ai suoi apostoli che per essere Suoi testimoni avrebbero ricevuto la potenza dallo Spirito - non solo per darne testimonianza con le loro parole, ma per ESSERE suoi testimoni con le loro vite (Atti 1:8). I nostri corpi devono essere un tempio puro per lo Spirito Santo dove Dio può essere glorificato per mezzo della potenza dello Spirito (1 Corinzi 6:19, 20). Satana non ha accecato gli occhi dei credenti riguardo alla verità della redenzione attraverso il sangue di Cristo o del battesimo in acqua. Ma ha accecato gli occhi della maggior parte di loro per non fargli capire il principale scopo del battesimo nello Spirito Santo.
L'esercito Egiziano annegò nel Mar Rosso. Il Salmo 106:12 dice che quando gli Israeliti videro gli Egiziani morti allora lodarono il Signore. L'uomo che cammina basandosi su quello che vede può lodare Dio soltanto quando riceve una risposta alle sue preghiere, quando ha visto i suoi nemici cadere. Ma l'uomo che cammina per fede dice, "Signore, mi hai preparato una tavola imbandita sotto gli occhi dei miei nemici " (Salmi 23:5). I nemici ci sono ancora. Ma noi ci sediamo festeggiando con il Signore alla Sua tavola, perché sappiamo che sarà Lui a vedersela con i nostri nemici. Nel frattempo il Signore ci unge i nostri capi e le nostre coppe traboccano delle Sue lodi (Salmi 23:5). Facile è lodare il Signore dopo che abbiamo visto la risposta alle nostre preghiere, infatti questa è una pratica di quelli che vivevano sotto il vecchio patto. Ma il Cristiano nel nuovo patto loda Dio in fede, prima di aver visto la risposta .
Satana è ancora vivo oggi, ma è stato sconfitto. Perciò non dobbiamo avere paura di lui. Nemmeno dobbiamo essere spaventati dai suoi rappresentanti che sono in questo mondo (di ogni religione) che magari cercano di farci del male. Non possono toccare nemmeno un capello sul nostro capo senza che Dio glielo permetta. Magari Dio permetterà che ci uccidano. Questo va bene, perché Dio permise ai rappresentanti di Satana di uccidere Gesù, Giacomo, Pietro e Paolo. Tutti gli apostoli eccetto Giovanni furono uccisi - ma solamente quando era giunto il tempo che Dio aveva stabilito per le loro vite - dopo che ognuno di loro finì il suo ministero qui sulla terra. Anche noi serviamo lo stesso Dio perciò non abbiamo paura.
Dal Capitolo 15 in avanti leggiamo d'Israele nel deserto. Quando gli Israeliti arrivarono alle acque amare di Mara (verso 23), cominciarono a lamentarsi. Questo fu un'altra prova per la loro fede in Dio. Dio gli stava chiedendo, "Davanti alle acque amare riuscite a fidarvi del fatto che Ho già preparato una soluzione per voi, come l'ho fatto con il Mar Rosso? Oppure ancora non vi fidate di Me brontolando e lamentandovi?" Gli Israeliti avevano appena lodato Dio per averli liberati dagli Egiziani. Ma qui vediamo che cominciarono ancora a brontolare. L'uomo che cammina secondo quello che vede brontola e si lamenta di continuo. L'uomo che vive per fede loda e ringrazia Dio costantemente.
Esodo 15 comincia con gli Israeliti che lodano Dio e finisce con gli Israeliti che brontolano contro Dio. Questo è un modo di fare che gli Israeliti ripeterono di continuo mentre furono nel deserto. "L'onda sinusoidale"(in matematica) va su e poi giù, ed è una perfetta descrizione delle vite di molti credenti - vivono lodando Dio quando ottengono quello che vogliono, ma si lamentano quando qualcosa non va per il verso giusto, poi ritornano a ringraziare Dio quando sono riusciti a risolvere il loro problema, e di nuovo dubitano quando arriva un altro problema. Questo succede perché molti credenti vivono basandosi su quello che vedono e non per fede - esattamente come gli Israeliti. Alla Domenica mattina i credenti pregano Dio a gran voce durante gli incontri (alcune volte anche in altre lingue). Ma dalla Domenica pomeriggio in poi parlano diversamente, ma questa volta nella loro lingua madre. Ovvero arrabbiandosi, mormorando e lamentandosi - sia a casa sia in ufficio!! Poi la Domenica quando l'onda sinusoidale torna su, cominciano di nuovo a lodare Dio. Poi l'onda torna giù di nuovo!! Certamente questo non è il modo in cui Dio intende che i suoi bambini vivano sotto il nuovo patto. Lo Spirito Santo che dona a una persona di parlare in altre lingue non è forse in grado di controllare anche il modo che uno ha di parlare nella propria lingua madre? Certamente può farlo. La Bibbia dice , "Rallegratevi sempre nel Signore. Ringraziando continuamente per ogni cosa" (Filippesi 4:4; Efesini 5:20). Così è come nel nuovo patto Dio vuole sempre farci vivere. Ma per fare questo dobbiamo vivere per fede. Dobbiamo credere che Dio ha già programmato una soluzione per ogni problema che affrontiamo.
Quando gli Israeliti si lamentarono con Mosè, Mosè gridò al Signore, e il Signore disse, "La soluzione del problema è lì - davanti a te" (verso 25). Il Signore gli mostrò un albero. Mosè tagliò l'albero e lo buttò nell'acqua che diventò dolce.
Chi piantò quell'albero nel deserto? Qualche essere umano o Dio? Senza alcun dubbio fu Dio a piantarlo! Gli uomini non piantano gli alberi nel deserto. Dio piantò quell'albero vicino a Mara, magari 100 anni prima, perché sapeva che 100 anni più tardi i suoi figli sarebbero arrivati a Mara e avrebbero trovato le acque amare. Perciò Dio aveva pianificato la soluzione per il loro problema 100 anni prima. Riuscite a realizzare che lo stesso Dio ha pianificato la soluzione per tutti i vostri problemi molto prima che nascano? Nessun problema che oggi può presentarsi nelle nostre vite può sorprendere Dio. Non solo Dio conosce in anticipo ogni problema che il diavolo sta preparando per noi, ma ha anche già preparato una soluzione in anticipo! Perciò potete affrontare con coraggio ogni problema. Questo lo posso onestamente testimoniare dopo aver affrontato numerosi problemi nei miei 56 anni da credente. Non ho mai affrontato un problema per il quale Dio non aveva già pianificato la soluzione! Piantò i semi per far crescere gli alberi molto prima che io passassi per le Mara della mia vita - così da rendere le acque dolci per me. Permettetemi d'incitarvi a camminare per fede nel nostro Padre meraviglioso e pieno d'amore che "in amore e silenziosamente è sempre all'opera per noi" (Sofonia 3:17-parafrasi) - in questo modo vincerete costantemente tutti i vostri problemi. Non si troveranno mai più lamentele, brontolii e rabbia nel vostro parlare, ma solamente lodi e ringraziamenti a Dio.
Al Capitolo 17, vediamo che gli Israeliti arrivarono in un altro luogo dove non c'era acqua da bere. L'onda sinusoidale andò giù e di nuovo cominciarono a brontolare. Ancora una volta il Signore gli mostrò la Sua soluzione che era proprio davanti ai loro occhi. Il Signore disse a Mosè, "Guarda la roccia davanti a te. Colpiscila" (verso 6). Mosè colpì la roccia e ne uscì dell'acqua. Quando lessi per la prima volta questo passaggio, mi immaginavo una piccola roccia dalla quale ne uscì un piccolo rivolo d'acqua da dove tutti bevvero. Ma sapete quante persone erano assetate in quel deserto? Solo gli uomini tra l'età di 20 e 60 anni erano 600.000. In più ci saranno stati molti anziani, ragazzi, donne e bambini. In totale saranno state almeno 2 milioni di persone. Quanta acqua credete ci sia bisogno per dissetare 2 milioni di persone? Poteva essere solo un rigagnolo? No! Devono essere stati parecchi fiumi che scorrevano in diverse direzioni, dato che queste 2 milioni di persone dovettero bere in fretta. Se tutte queste persone si fossero messe in fila per abbeverarsi da un piccolo rigagnolo d'acqua, molti sarebbero morti di sete prima di poter bere! No. C'erano fiumi nel deserto che scorrevano dalla roccia colpita. Questa è l'illustrazione che Gesù diede riguardo alla vita piena di Spirito Santo che fluisce da un uomo crocifisso ("la roccia spaccata") in Giovanni 7: 37-39 .
Quando Gesù fu colpito sul Calvario preparò la via per la Pentecoste. Il Calvario precede sempre la Pentecoste. Quando siamo battezzati nello Spirito Santo, i fiumi d'acqua viva non cominceranno a uscire da noi immediatamente. Se siamo onesti questo lo dobbiamo ammettere. Dio deve fare ancora un lavoro in noi, quello di colpirci e crocifiggerci in modo tale da romperci, prima che i fiumi possano cominciare a scorrere da noi per benedire gli altri. Dio cerca persone ordinarie, buone a nulla, deboli, stolte come voi e me, che può rendere delle benedizioni per milioni di persone sulla faccia della terra. Ma tutto questo dipende Se noi permettiamo o meno che Dio ci colpisca e rompa.
Immediatamente dopo che i fiumi cominciarono a scorrere, leggiamo nel verso 8 , " Allora venne Amalec." In tutto l'Antico Testamento Amalec è un'illustrazione della nostra carne. Lo Spirito e la carne sono in costante conflitto. Non appena i fiumi cominciarono a scorrere Amalec venne per combattere contro il popolo di Dio. Non appena Gesù fu unto con lo Spirito Santo, Satana venne per tentarlo (Luca 3:22; 4:1, 2). Amalec venne sconfitto grazie al lavoro congiunto di Mosè e Giosuè. Mosè alzo le sue mani pregando in cima a una collina e Giosuè combatté gli Amalechiti nella valle. Allo stesso modo è una combinazione di due elementi che ci permetterà di vincere contro la carne - la spada dello Spirito (la Parola di Dio) usata direttamente contro il nemico (come la usò Gesù nel deserto) e le nostre mani alzate in preghiera a Dio (riconoscendo la nostra debolezza e la nostra impotenza).
Quando Mosè si stancò di tenere le mani alzate, Aronne e Cur lo sostennero (17:12). Anche noi abbiamo bisogno degli Aronne e dei Cur ad aiutarci quando siamo deboli e stanchi. Una delle grandi verità che ho scoperto nella mia vita Cristiana è questa: Io non posso farcela da solo. Ho bisogno dei miei compagni credenti nel corpo di Cristo . Se oggi sono qui senza essere caduto molti anni fa lungo la via, e senza aver compromesso le mie convinzioni, una delle ragioni è che ho dei fratelli e sorelle che mi hanno costantemente incoraggiato, pregato per me ed esortato. Ho molti Aronne e Cur che hanno sostenuto le mie braccia durante questi anni e ho imparato ad apprezzarli immensamente. Aronne e Cur non erano dotati come lo era Mosè e non conoscevano Dio nella maniera in cui Mosè Lo conosceva. Ma nonostante questo Mosè aveva bisogno di loro. Aronne almeno era uno dei capi. Cur invece era un uomo sconosciuto che non appare in nessun'altra parte nelle Scritture! Ma Mosè, il grande uomo di Dio, ebbe bisogno anche dell'aiuto di questo uomo sconosciuto. Non disprezzate mai i fratelli deboli e sconosciuti nel corpo di Cristo. Avete bisogno di loro, anche se siete il più grande uomo di Dio in tutto il mondo. Persino Gesù chiese ai vacillanti Pietro, Giacomo e Giovanni di sostenergli le mani nel Getsemani! " Perfino la testa (Cristo) non dice ai piedi (I membri del nostro corpo che stanno più in basso), non ho bisogno di voi" (1 Corinzi 12:21).
Dal Capitolo 19 al 24, leggiamo di molte leggi che Dio diede agli Israeliti. I dieci comandamenti sono elencati nel capitolo 20:1-17. Tra tutti questi comandamenti ce n'è solo uno con una promessa (questo comandamento è anche menzionato in Efesini 6:1, 3), "Onora tuo padre e tua madre affinché tu sia felice e abbia lunga vita sulla terra" . Questo è l'unico comandamento che dobbiamo insegnare a tutti i nostri bambini a casa.
Dopo aver dato agli Israeliti i dieci comandamenti, Mosè disse loro, "Non temete questi comandamenti servono solo per mettervi alla prova" (verso 20). Il popolo aveva già detto a Mosè che erano disposti a obbedire a tutto quello che Dio gli avrebbe comandato (19:8). Perciò il Signore gli diede questi dieci comandamenti. Ai quali gli Israeliti disobbedirono per i successivi 1500 anni - provando così che gli uomini anche volendo non possono osservare le leggi di Dio. È per questo motivo che c'era bisogno di un nuovo patto. Il primo patto (la Legge) era difettoso (Ebrei 8:7-13).
Subito dopo che Dio diede agli Israeliti i dieci comandamenti, gli presentò anche una stupenda parabola al Capitolo 21, per insegnarli lo spirito con il quale avrebbero dovuto obbedire ai Suoi comandamenti. In questa parabola Dio parla di uno schiavo Ebreo che è stato liberato dal suo padrone perché aveva finito i sei anni di schiavitù obbligatoria. La legge di Dio stabilì che al settimo anno tutti gli schiavi Ebrei dovevano essere rilasciati. Ma al settimo anno questo schiavo andò dal suo padrone e gli disse, "Ti amo, padrone mio. Non voglio essere liberato. Voglio continuare a servirti - non più come uno schiavo in catene, ma gratuitamente perché ti amo" (verso 5). Così, da quel momento in avanti lo schiavo continuò a servire per sempre il suo padrone.
È interessante notare come questa parabola viene subito dopo che erano stati dati i dieci comandamenti. Questo fu per insegnare agli Israeliti che quello che Dio voleva veramente da loro non era un'obbedienza servile ed esteriore alla lettera della legge, ma l'obbedienza amorevole e gioiosa, che veniva dal cuore e obbediva allo spirito della legge. Gesù disse, "Se mi amate, obbedirete ai miei comandamenti" - sottintendendo così che sotto il nuovo patto se non lo amiamo allora Gesù non vuole la nostra obbedienza. Lo spirito dell'antico patto si poteva riassumere nei dieci comandamenti: "fai questo, non fare quello, fai questo, non fare quello…". Gli israeliti non avevano altra scelta. Ma Gesù è venuto dicendo, " SE qualcuno vuole seguirmi, faccia…".
Al Capitolo 15:26, Dio disse agli Israeliti, "Se tu ascolti attentamente la voce del Signore che è il tuo Dio, e fai ciò che è giusto agli occhi Suoi, porgi orecchio i Suoi comandamenti e osservi tutte le Sue leggi, Io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché Io sono il Signore, Colui che ti guarisce". Questa non fu, come qualcuno la interpreta, una promessa di guarigione. Ma fu una promessa per qualcosa di meglio della guarigione - la salute . Non pensate che essere sani sia meglio di guarire? Per guarire priva dovete ammalarvi! Ma il Signore gli disse che se avessero obbedito a tutte le Sue leggi non si sarebbero mai ammalati. La salute non gli sarebbe mancata! Questo fu uno dei motivi per cui Dio gli diede molte leggi riguardanti l'igiene. Se siete degli ingordi e finite per ammalarvi, dovete dare la colpa a voi stessi. Non c'è differenza tra un ubriacone che muore prematuramente a causa della sua dipendenza dall'alcol e un mangione che muore prematuramente a causa della sua dipendenza dal buon cibo! Le leggi di Dio possono mantenerci in salute. Se cominciate a obbedire alle Sue leggi, non avreste bisogno di chiedere così spesso che Dio vi guarisca. Dio vi manterrà in salute. Invecchierete in salute e non sarete dei vecchi pieni di malattie causate dallo stress e dal troppo cibo.
Al Capitolo 23:9, leggiamo un'altra legge: "Non opprimete lo straniero; voi conoscete lo stato d'animo dello straniero, poiché siete stati stranieri nel paese d'Egitto." Dobbiamo essere gentili e misericordiosi con le persone perché Dio è stato molto gentile e misericordioso con noi.
Al Capitolo 31:16, 17, leggiamo della legge sul Sabato. Nella comunità scientifica ci sono molte discussioni riguardo al fatto se i sei giorni nei quali Dio fece la terra furono sei giorni di 24 ore o se quei giorni rappresentano simbolicamente milioni di anni. Qui la risposta è molto chiara. Il Signore fece i cieli e la terra in sei giorni e istituì il settimo giorno della settimana come riposo.
Il sabato però è stato adempiuto in Cristo (Colossesi 2:16, 17). Perciò oggi non dobbiamo osservare fisicamente il sabato, perché, come qui disse molto chiaramente il Signore, fu un segno solamente tra Lui e gli Israeliti.
Ai Capitoli 32 e 33, leggiamo di quando gli Israeliti adorarono il vitello d'oro, e commisero adulterio durante la festa dedicata al loro idolo. Mosè era andato in cima al Monte Sinai ed erano solo 40 giorni che mancava dal campo. Ma per il popolo questi 40 giorni furono abbastanza per sviarsi. Aronne era impotente e non riuscì a controllare il popolo. Israele era preservato nel suo cammino con Dio grazie a un solo uomo - Mosè. Fino a quando Mosè era presente in mezzo a loro, il popolo lo temeva e obbediva alle leggi di Dio. Ma nel momento in cui Mosè se ne andò, il popolo cadde nel peccato. È solo grazie a quel singolo uomo che due milioni di persone furono preservate nelle vie di Dio per 40 anni. Anche per la chiesa è stato così attraverso i secoli. Durante i tre anni che Paolo fu in Efeso i lupi non potevano entrare nella chiesa. Ma nel momento in cui Paolo se ne andò allora i lupi entrarono (Atti 20:29-31). Fu lo stesso anche qui nel deserto. Nel momento in cui Mosè se ne andò, iniziò il decadimento. Oggi Dio sta cercando uomini come Mosè che possono arrestare il decadimento in mezzo al Suo popolo. Dio può fare di più attraverso un uomo come Mosè piuttosto che mille uomini inclini ai compromessi come Aronne. Quando Mosè ritornò al campo, rimise le cose a posto e riportò il popolo a Dio.
In questa occasione Mosè si rivolse alla parte del popolo che la pensava come lui, cioè che era devoto al Signore, di stare saldi contro tutto il peccato che si trovava nell'accampamento (Esodo 32:26). Quel giorno la tribù di Levi fu l'unica a stare con Mosè. Mosè gli comandò di andare per l'accampamento e uccidere tutti i capi degli idolatri e di non risparmiare nemmeno i loro parenti. La tribù di Levi andò nell'accampamento e fece come Mosè gli aveva comandato. Questo episodio fu la ragione per il quale il Signore diede alla tribù di Levi il privilegio di essere i Suoi sacerdoti. La scelta della tribù di Levi non fu casuale. Dio li scelse perché loro scelsero di stare saldi per Lui (vedi Deuteronomio 33:8-11 e Malachia 2:4, 5). Alcuni anni dopo anche il nipote di Aronne, Fineas, ebbe lo stesso spirito e Dio fece un'alleanza per il sacerdozio anche con lui (Numeri 25:7-12). Lo stesso succede oggi perché Dio userà come suoi rappresentanti coloro che tratteranno radicalmente il peccato nella chiesa.
Anche in questa occasione possiamo vedere che Mosè aveva assorbito lo spirito di Cristo durante la conversazione con il Signore sul monte. Mosè andò davanti al Signore intercedendo e dicendo che era pronto a essere mandato eternamente all'inferno se solo Dio avesse perdonato il peccato degli Israeliti (Esodo 32:31, 32). Questo è lo spirito della croce al Calvario.
Qui Dio disse a Mosè che nonostante il nome di una persona sia scritto nel libro della vita può ancora essere cancellato (Esodo 32:33). Tra i Cristiani ci sono molte credenze riguardo a questa dottrina. Ma tutte le discussioni che si possono fare vengono ammutolite quando vediamo lo stesso avvertimento ripetuto da Gesù nel Nuovo Testamento in Apocalisse 3:5 - un avvertimento al quale faremmo bene a prestargli attenzione.
Al Capitolo 32:34e33:14-16, leggiamo l'interesse che Mosè aveva per il Signorein persona. Questo è stata una caratteristica che tutti gli uomini di Dio hanno sempre avuto in comune. A loro interessava molto di più il Signorepiuttosto che il Suo lavoro. Mosè disse al Signore che lui e gli Israeliti non si sarebbero mossi da quel luogo se in mezzo a loro ci fosse stato solo un angelo dal cielo. Il Signore in persona doveva accompagnarli. Dio che ricompensa tutti quelli che lo cercano diligentemente, concesse a Mosè la sua richiesta.
L'interesse che Mosè aveva per il Signore si può notare anche al Capitolo 33:18 dove pregò di poter vedere la gloria di Dio. Dio gli disse che era impossibile per un uomo vedere la Sua faccia e continuare a vivere. Ma Dio tenne Mosè nascosto in una spaccatura nella roccia (una figura del nostro Signore crocifisso) così Mosè vide un poco della Sua gloria. Dio disse che questa gloria consiste nella " Sua bontà" (33:19). Sì, è la bontà di Dio la Sua gloria. E quando questa gloria viene nelle nostre vite, ci renderà in grado di fare del bene sia ai buoni sia ai malvagi, come fece Gesù (Atti 10:38).
Una grande parte del libro dell' Esodo dal ( Capitolo 25 al 31 e dal 35 al 40) tratta della costruzione del tabernacolo di Dio. Nel nostro studio della Genesi, abbiamo visto in Caino e Abele l'origine di due gruppi, quello della falsa e quello della vera religione, che alla fine diventano nel libro dell' Apocalisse Babilonia e Gerusalemme. Il tabernacolo è il seme dal quale più tardi nascerà il tempio di Dio. Questa è un'illustrazione della Gerusalemme definitiva, la chiesa, il posto dove Dio abita.
La traduzione letterale di Giovanni 1:14 dice così: "La Parola è diventata carne e pose il suo tabernacolo in mezzo a noi."
Perciò questo tabernacolo che troviamo nell'Antico Testamento era principalmente una figura di Gesù, e poi del Suo corpo - la chiesa , il posto dove Dio abita. E anche di ognuno di noi che siamo figli di Dio , nei quali abita lo Spirito Santo.
Dio fu molto minuzioso riguardo al fatto che ogni parte del tabernacolo doveva essere fatta esattamente in accordo al modello che aveva dato a Mosè (Esodo 25:9). Dio diede a Mosè delle istruzioni specifiche sulla dimensione delle differenti parti del tabernacolo e riguardo ai materiali che dovevano essere usati per la realizzazione di ognuna di esse. Molti Cristiani non realizzano il bisogno di fare tutto nella chiesa e nelle nostre vite, esattamente come il Signore ha comandato nella Sua Parola. Spesso molti Cristiani permettono alla loro comprensione umana di decidere quanto andare in là obbedendo a Dio e dove modificare i Suoi comandamenti.
Mosè aveva visto la costruzione delle magnifiche piramidi d'Egitto. Ma non modificò il semplice modello che Dio aveva in mente per il tabernacolo provando a renderlo più attraente agli occhi umani. Costruì tutto esattamente come il Signore gli aveva comandato (Esodo 39:1- 40:33). Questo fu il motivo per il quale la gloria di Dio riempì il tabernacolo. Se a Mosè gli fosse stato dato lo stesso modello quando aveva 40 anni, magari avrebbe completato l'opera cercando di 'migliorare' il progetto di Dio con la sua saggezza acquisita in Egitto! A quel punto il tabernacolo sarebbe stato sicuramente più impressionante - ma la gloria di Dio sarebbe stata assente. Questo è successo pure in molte chiese dove hanno modificato gli standard della parola di Dio per compiacere alla loro congregazione.
I pensieri e le vie di Dio sono molto più alte delle nostre (Isaia 55: 8, 9). Coloro che non lo realizzano aggiungeranno sempre le loro idee ai comandamenti di Dio. Solo coloro che bramano che la gloria di Dio sia manifestata nella loro chiesa cercheranno il perfetto modello di Dio e la volontà di Dio per le loro vite. Il nostro Signore ha passato la sua intera vita sulla terra adempiendo piccoli dettagli delle profezie dell'Antico Testamento, riguardanti la sua nascita, la sua vita e la sua morte. Era sempre attento ad adempiere tutto quello che stava scritto riguardo a lui "nel rotolo del Libro" (Ebrei 10:7). Questo è il motivo per il quale la gloria di Dio era sempre manifesta in Lui.
Quando Dio diede le istruzioni per la costruzione del tabernacolo al Capitolo 25:8 , disse a Mosè, "Essi mi costruiranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro ". Questa è la nostra principale chiamata - l'essere un posto Santo nel quale Dio abita. Tutto il resto - anche le cose buone - deve essere trattato come secondario. Se ci distraiamo da questa chiamata sarà facile per noi occuparci di cose buone ma secondarie come l'evangelismo, l'insegnamento della Bibbia, le raccolte fondi, eccetera. Ma se la chiesa non diventa un posto Santo dove Dio abita allora abbiamo fallito il nostro scopo primario. Si sente a casa Dio nel vostro cuore? E in casa vostra? E nella vostra chiesa? Sono queste le domande più importanti. Non il "Quante cose state facendo per Dio?" o il "Quanto state aiutando le altre persone?".
Solo quando Mosè rimase sul monte a tu per tu con Dio, digiunando e pregando per 40 giorni che vide qual era il modello per il tabernacolo (Esodo 25:40). Se oggi siamo troppo di fretta per aspettare Dio, allora non possiamo aspettarci di comprendere la perfetta volontà di Dio e il modello che Lui ha in mente per la Sua chiesa.
Dio chiamò Besaleel e Ooliab per costruire il tabernacolo; e vediamo anche che Dio gli donò tutte le abilità soprannaturali di cui avevano bisogno per svolgere questo compito - attraverso lo Spirito Santo (Esodo 31:1-3). Questo ci insegna che se oggi Dio ci chiama a costruire la Sua chiesa allora ci darà anche i doni soprannaturali dello Spirito Santo di cui abbiamo bisogno per completare il lavoro.
Il Tabernacolo nel Deserto
Notate l'ordine con il quale Dio diede le istruzioni per la costruzione del tabernacolo.
Mentre la saggezza umana avrebbe cominciato con il dare prima le dimensioni del tabernacolo e poi nei più piccoli dettagli; ma Dio iniziò dando a Mosè i dettagli sul come costruire l'arca del patto. L'arca era un piccolo pezzo d'arredamento che doveva essere piazzato nella più piccola stanza del tabernacolo - il luogo santissimo (Esodo 25:10). Ma fu in questa piccola stanza dove la gloria di Dio poi sarebbe stata manifestata. Per questo motivo venne per prima. In altre parole Dio partì con Sé stesso. È esattamente come abbiamo visto nella Genesi: "Nel principio Dio."
Le vie di Dio non sono come le vie dell'uomo. In ogni chiesa è questo il punto dal quale dobbiamo cominciare: Con Dio. Non con le attività ma con Dio nel luogo santissimo. Nella vita Cristiana dobbiamo cominciare con le cose che sono "santissime".
Adamo passò il suo primo giorno in comunione con Dio e solo dopo andò a lavorare nel giardino. Allo stesso modo deve essere anche per noi - Dio prima e poi il servizio - che sia evangelismo, insegnamento, lavori socialmente utili o qualsiasi altra cosa. Dio prima e poi le varie dottrine . È perché non seguiamo quest'ordine che tra di noi ci sono molti conflitti e molte divisioni.
Quando il Signore insegnò ai suoi discepoli come pregare, non cominciò insegnandogli di chiedere al Padre di perdonare i loro peccati, anche se era di vitale per la loro comunione con il Padre. Gli insegnò a pregare per prima che il nome di Dio fosse santificato, che venga il Suo regno e che la Sua volontà sia fatta. Questo è quello che implicitamente voleva dire Dio cominciando con l'arca. Dio sosterrà sempre chi gli concede il primo posto nella propria vita, nella propria casa e nella propria chiesa.
Il tabernacolo è una raffigurazione dell'uomo. Il tabernacolo aveva tre parti - il luogo santissimo, il luogo santo e il cortile esterno. Questo corrisponde esattamente alle tre parti dalle quali è composto l'essere umano - spirito, anima e corpo (1 Tessalonicesi 5:23).
Nel tabernacolo Dio abitò nel luogo santissimo, mostrandoci così che vuole abitare nel nostro spirito - che è la parte più profonda del nostro essere. Dio non vuole abitare nella nostra anima ( mente ed emozioni). Comprendere questo chiaramente ci può salvare da molti inganni. Per esempio, realizzeremo che un incontro della chiesa carico di emozionipuò non essere un incontro spirituale, perché magari Dio non ha per nulla visitato quel posto; questo perché Dio non abita nelle nostre emozioni. Allo stesso modo un incontro dove studiamo la parola di Dio intellettualmente potrebbe non essere un incontro spirituale, perché Dio non abita nelle nostre menti. L'anima è tanto differente dallo spirito quanto un orecchio è diverso da un occhio. Esattamente come un uomo può avere un buon udito ma una pessima vista, un uomo può avere un'intelligenza brillante ma essere morto nel suo spirito. Ma anche, un uomo può essere molto emozionato mentre loda Dio ed essere totalmente impuro nel suo cuore. L'anima e lo spirito sono totalmente differenti e Dio non abita nella nostra anima. Conoscere questa verità ci può anche salvare da molti inganni psicologici, emozionali, e logici che vengono utilizzati al giorno d'oggi da molti predicatori nelle loro predicazioni.
Il tabernacolo aveva un cortile che era lungo 45,72 metri e largo 22,86 metri. Il cortile era molto piccolo se paragonato al resto dell'accampamento, esattamente come la chiesa è una piccola comunione di persone, se paragonata a tutto il resto del mondo.
All'estremità del cortile c'era una tenda - lunga 13,71 metri e larga 4,57 metri. Questa tenda divideva l'edificio in due parti - il luogo santo (9,14 metri per 4,57 metri) e il luogo santissimo (4,57 metri quadrati). L'altezza della tenda era 4,57 metri. Questo rendeva il luogo Santissimo un cubo, dunque avente la stessa lunghezza, ampiezza e altezza.
In Apocalisse 21:16, leggiamo che anche la Gerusalemme celeste (la sposa di Cristo) è un cubo - 2414 km in lunghezza, ampiezza ed altezza. Questo simboleggia che coloro che la loro profondità (la loro vita interiore) non è uguale alla loro vita esteriore - ovvero l'apparenza che uno si costruisce per poi mostrarla agli altri - non possono vivere alla presenza di Dio. Dio rigetta gli ipocriti che danno agli altri l'apparenza di essere spirituali, perché quest'apparenza non corrisponde alla loro vita interiore (la profondità).
Il tabernacolo era circondato da tutti i quattro lati dall'accampamento degli Israeliti. C'era un posto specifico designato per ogni tribù. I tre figli di Levi - Merari, Gherson e Cheat - siccome si occupavano del tabernacolo le loro tende erano quelle posizionate più vicine a esso. Quando la tribù di Levi fu scelta tra le tribù d'Israele, la tribù di Giuseppe si spaccò in altre due tribù - Manasse ed Efraim. Perciò oltre alla tribù di Levi c'erano altre 12 tribù.
Il Cortile del tabernacolo è descritto al Capitolo 27:9-19 . Era delimitato da delle cortine di lino fino di colore bianco - che simboleggiavano la giustizia di Cristo. Questo ci insegna che la cosa che separa quelli che stanno all'interno della chiesa dagli altri che stanno fuori, non è un più alto livello di giustizia umana, ma il fatto che coloro che sono dentro sono rivestiti con la giustizia di Cristo. Il lino bianco simboleggia anche la semplicità che dovrebbe caratterizzare la chiesa. Dall'altra parte Babilonia, la prostituta, è rappresentata in Apocalisse come una donna molto agghindata - in contrasto con la semplicità trovata nella sposa di Cristo (comparate Apocalisse 17:4 con 19:8 ).
C'era solo un ingresso per il tabernacolo - una cortina larga poco più di 9 metri, posizionata nella parte est del tabernacolo, che costringeva a passare di lì tutti quelli che volevano entrare. Questo simboleggiava che Cristo è la sola e unica via per il Padre. Chi entrava nel tabernacolo voltava le spalle al sole (avendo le spalle rivolte a est), indicando così il suo rifiuto ad adorare il sole (che a quel tempo in Egitto e in tutto il mondo era molto comune). Sfortunatamente, ci sono Cristiani oggi che quando pregano continuano a rivolgersi verso est - specialmente durante le loro c elebrazioni svolte all'alba della mattina di "Pasqua"! Furbescamente il diavolo li ha riportati indietro, ad adorare il dio-sole degli Egiziani!
Nel cortile c'erano due utensili - l'altare dei sacrifici e la conca .
La tenda aveva una cortina all'entrata del luogo santo. A dividere il luogo santo dal luogo santissimo, c'era un'altra spessa cortina ("il velo" - Ebrei 10:20). Questo era il velo (poi replicato nel tempio in Gerusalemme) che si squarciò in due quando Gesù morì sulla croce, indicando così che la via per entrare in comunione con il Padre ora era aperta a tutti.
Agli Israeliti era permesso entrare nel cortile del tabernacolo. Ma solo i sacerdoti potevano entrare nel luogo santo. Il luogo santo conteneva l'altare dell'incenso, il candelabro e la tavola dei pani della presentazione . Nel luogo santissimo ci poteva entrare solo il sommo sacerdote - e non sempre solamente una volta all'anno, nel giorno delle espiazioni, con il sangue del sacrificio.
Dentro il luogo santissimo dove veniva conservata l'arca dell'alleanza , ricoperta dal propiziatorio. Lì è dove la gloria di Dio era visivamente presente.
La tenda del tabernacolo è descritta al Capitolo 26:1-27. Era costruita di assi fatte di legno d'acacia poco pregiato e ricoperto d'oro. Questo simboleggiava Gesù che sarebbe stato sia Dio (oro) e uomo (legno). Ma anche simboleggiava che i diversi membri del Corpo di Cristo oggi sono umani, e hanno preso parte alla natura Divina (2 Pietro 1:4).
Ogni asse aveva due gambe e si posava dentro due basi di argento, questo per rendere stabile la struttura sulla sabbia del deserto. Le prese d'argento parlano della redenzione venuta attraverso il lavoro di Cristo, sulla quale stiamo saldi e sicuri nel deserto di questo mondo.
Attraverso tutto l'Antico Testamento l'argento simboleggia la redenzione (vedi Esodo 38:25, 27 e 30:16). Anche Giuda Iscariota vendette il nostro Signore per 30 pezzi d'argento. Le due gambe delle assi simboleggiano la fede e l' obbedienza che dovrebbero essere trovate in ogni credente, affinché sia stabile nel deserto di questo mondo. Coloro che enfatizzano la fede senza l'obbedienza saranno tanto sbilanciati quanto una tavola con una sola gamba. Ma anche coloro che enfatizzano un'obbedienza legalista senza la fedesaranno allo stesso modo sbilanciati.
Le assi di legno erano posizionate una a fianco all'altra senza nessuna intercapedine tra di loro - simboleggiando così l'intima comunione che dovrebbe esserci tra i membri del Corpo di Cristo. Ogni asse aveva quattro anelli attraverso i quali passavano le traverse che tenevano le assi assieme. Una quinta traversa passava internamente alle assi (dalla prima all'ultima), nel mezzo delle tavole. Questo simboleggiava che oltre la fede e l'obbedienza, abbiamo bisogno anche di un'intima comunione tra gli uni e gli altri nel Corpo di Cristo, questo se vogliamo essere dei Cristiani ben saldi.
La tenda del tabernacolo era ricoperta da quattro rivestimenti. Il telo più interno era fatto di lino fino ricamato in modo intricato, simboleggiando così la bellezza della giustizia di Cristo. Il secondo telo era fatto di pelli di capra e simboleggiavano Cristo come capro espiatorio che ha preso e portato via i nostri peccati. Il terzo telo era fatto di pelli di montone tinte di rossoche simboleggiavano Gesù come nostro Sostituto, che ha sparso il Suo sangue per noi. Il telo che ricopriva la parte più esterna era fatto di pelli di delfino - all'apparenza era di colore marrone sporco e sempre ricoperto dalla sabbia del deserto.
Perciò il telo più bello era visibile solo dentro la tenda. La vera bellezza di un Cristiano deve essere interiore e non esteriore. Il Salmo 45:13 dice che "La gloria della figlia del re è dentro di lei ". In altre parole, ci dovrebbe essere più sacrificio nella vita interiore di un Cristiano rispetto a quello che le altre persone possono vedere esteriormente. Nel mondo però le cose sono al contrario - le persone sono belle esteriormente ma sporche nei loro cuori. Un tabernacolo nel quale la gloria è all'esterno non è il vero tabernacolo di Dio ma è un tabernacolo Babilonese.
La pelle di delfino che ricopriva l'esterno del tabernacolo simboleggiava "l'obbrobrio di Cristo". Da chi ne sta fuori la chiesa non verrà mai compresa e sarà sempre disonorata. Gesù venne disprezzato e rigettato dal mondo. Solo coloro che desideravano la santità andavano da Lui. Così deve anche essere con la chiesa. Le persone dovrebbero essere attirate nelle nostre chiese, non per mezzo delle attrazioni mondane o dalla musica, ma piuttosto per la santità delle nostre vite e per la nostra comunione. Quelli che appartengono a Gesù andranno da Lui "Uscendo dell'accampamento di questo mondo", entrando "oltre al velo" in comunione con Dio (Vedi Ebrei 13:13 e 10:19, 20). Nonostante questo la maggior parte dei Cristiani vive dentro all'accampamento di questo mondo e fuori dal velo! Uscire dall'accampamento vuol dire essere rigettati dal mondo. Se ai suoi tempi Gesù fu incompreso e chiamato il principe dei demoni, quanto più noi che siamo membri della Sua famiglia, saremo chiamati con nomi anche peggiori (Matteo 10:25). Il motivo per cui molti cristiani sono popolari nel mondo (diversamente da Gesù) è perché hanno ricercato di piacere agli uomini comportandosi in modo diplomatico e scendendo a compromessi.
Quando ero un giovane Cristiano, mi trovai spesso attratto da alcuni predicatori, perché le loro predicazioni erano meravigliose. Ma conoscendo questi predicatori di persona, trovai che erano orgogliosi e altezzosi. Molti di loro sì spazientivano facilmente. Spadroneggiavano sui loro collaboratori e i loro figli erano empi. Non c'era nessuna gloria dentro di loro. Tutta la loro gloria era esteriore. Oggi, ho notato che questo è uno dei più chiari segni di un predicatore babilonese. Perché la vera tenda di Dio è l'esatto opposto. La gloria interna è maggiore di quella che potete vedere esteriormente.
Il primo oggetto nel cortile del tabernacolo era l'altare per i sacrifici, che era un cassone di bronzo posizionato per terra. I sacrifici dovevano essere posti sul terreno dentro l'altare, perché Dio disse che il suo altare doveva essere fatto di terra (cioè creato da Dio e non costruito dall'uomo - simboleggiando così il Calvario della croce, un altare fatto da Dio - Esodo 20:24, 25).
L'altare non doveva avere gradini, ma soltanto una rampa inclinata (Esodo 20:26). Questo simboleggiava il fatto che non esistono "dei passaggi da compiere per ottenere la salvezza" e che non ci sono mediatori o livelli da passare per andare da Cristo crocifisso. Andate direttamente da Lui.
L'altare era fatto di legno ricoperto di bronzo. Il bronzo rappresenta il giudizio. Quando il bronzo si scaldava con il fuoco dell'altare, la carbonizzazione del legno all'interno non poteva essere vista da fuori. Questo simboleggiava le sofferenze interiori che Cristo ha vissuto e che nessuno può vedere (1 Pietro 4:1). La maggior parte dei Cristiani ha visto solamente le sofferenze esteriori di Gesù sulla croce. Non hanno idea delle sofferenze interiori che il nostro Signore sopportò durante la Sua vita terrena, affrontando ogni giorno le differenti situazioni e tentazioni (Ebrei 4:15).
Quando ci avviciniamo a Dio, impariamo di più riguardo a queste sofferenze interiori che Cristo passò durante la Sua vita sulla terra. Per esempio, quando Gesù era ragazzo, le persone lo consideravano un figlio illegittimo e si saranno rivolte a Lui dicendo, "Sua madre è Maria. Ma non sappiamo chi sia suo padre." Ci sono state molte altre sofferenze interiori che Gesù deve aver passato durante la Sua vita. La più grande di tutte fu il rompere la comunione con Suo Padre sulla croce. Questa sofferenza era molto più grande di quella dei chiodi e della corona di spine. Molti di noi non conoscono l'agonia dello "spezzare la comunione" con il Padre, perché siamo troppo abituati alla rottura di questa comunione.
Considerate questo esempio: Le persone che vivono nei bassifondi non sanno che cosa vuol dire vivere in perfette condizioni igieniche. Ma quelli che sono cresciuti in delle case dove al loro interno non hanno mai visto una lucertola o uno scarafaggio, quando vedranno questi animali presenti nelle nostre case scapperanno! Fu così per Gesù. Per tutta l'eternità aveva vissuto in perfetta comunione con Suo Padre. Poi nel Getsemani pensò alla prospettiva che su quella croce sarebbe diventato peccato e così avrebbe perso la comunione con Suo Padre. Gesù non era spaventato della sofferenza fisica. Piuttosto che rompere la comunione con il Padre Gesù si sarebbe fatto crocifiggere altre cento volte. Ma quando chiese a Suo Padre "Devo bere questo calice?" - quel calice non erano le sofferenze fisiche. Ma la comunione con Suo Padre che si sarebbe spezzata sulla croce. E questo era quello che Gesù voleva evitare a ogni costo. Gesù pregò e pregò ma il Padre gli disse, "Non c'è altro modo." Perciò il nostro Signore disse "Va bene, Padre, lo accetterò per il bene dell'umanità che è caduta nel peccato." Qui vediamo l'amore di Gesù per noi - nel Getsemani.
Sui lati dell'altare c'erano quattro corni ai quali si legava
l'animale sacrificale prima di sgozzarlo. Il Salmo 118:27 dice,
"Legate la vittima della solennità e portatela ai corni dell'altare."
Questo parla della risolutezza di Gesù nell'essere determinato ad andare
sulla croce. È scritto in Luca 9:51, "Gesù si mise
risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme". Niente avrebbe
potuto dissuaderlo. Noi che vogliamo seguire Gesù dobbiamo risolutamente
rivolgere il nostro sguardo nella stessa direzione.
La conca era un grosso contenitore pieno d'acqua, che doveva essere posizionata di fronte alla tenda. Era fatta con gli specchi d'ottone lucidati che usavano le donne d'Israele (Esodo 38:8). Prima di tutto questo simboleggiava la Parola di Dio. Giacomo 1:23-25 dice che la parola di Dio è come uno specchio. Quando i sacerdoti si avvicinavano alla conca potevano vedere se le loro facce erano sporche, lavarle ed essere puliti per servire il Signore nel luogo santo. Anche Cristo "ci lava con la parola di Dio" (come l'ascoltiamo e gli obbediamo), così che possiamo servirlo in santità (Efesini 5:26).
La conca è anche un simbolo del battesimo in acqua.
Dio ci pulisce prima con l'acqua e poi con il fuoco dello Spirito Santo - come anche l'oro grezzo deve essere pulito da entrambi; sia con l'acqua sia con il fuoco (Numeri 31:21-23). Stare nel cortile esterno ed essere lavati dai nostri peccati esteriori per mezzo della parola ci dà una buona testimonianza davanti alle persone. Ma se non puntiamo ad entrare nel luogo santissimo e non permettiamo al fuoco di Dio di pulirci interiormente, allora non saremo mai spirituali. Rimarremo delle persone religiose per sempre.
All'interno della tenda, nel luogo santo, c'erano tre oggetti d'arredamento. Al lato nord era posizionata la tavola dei pani della presentazione, a sud il candelabro, e a ovest l'altare dell'incenso.
Sulla tavola d'oro erano posizionate 12 pagnotte, rappresentanti le 12 tribù d'Israele. Questo rappresenta Gesù visto come il Pane della vita con il quale dobbiamo vivere (Matteo 4:4). Nell'antico patto c'erano 12 diverse pagnotte, perché Israele non poteva diventare un solo corpo. Ogni tribù manteneva il suo carattere distintivo. Ma nel nuovo patto, abbiamo soltanto una pagnottache rappresenta il corpo di Cristo nella cena del Signore, perché siamo tutti un solo corpo, anche se veniamo da tribù molto diverse e da passati differenti.
Sotto l'antico patto solo i sacerdoti erano autorizzati a mangiare questi
pani, e dovevano mangiarli a nome delletribù d'Israele. Ma oggi
tutti noi possiamo far parte di questo pane, perché ognuno di noi
può avere un contatto diretto con Cristo il nostro Capo, senza dover
passare per altri capi o mediatori.
Il candelabro simboleggia la testimonianza della nostra vita e la testimonianza della chiesa locale. È sia un'illustrazione di Cristo come luce del mondo e di noi come luce del mondo (Matteo 5:14). I sacerdoti dovevano assicurarsi che le luci del candelabro rimanessero sempre accese, perciò l'olio che alimentava le lampade non doveva mai mancare, simboleggiando così la nostra responsabilità di assicurarci che la nostra testimonianza sia sempre accesa radiosamente in ogni tempo, per mezzo della potenza dello Spirito Santo.
Nell'antico patto, il candelabro era solamente uno, composto da sette braccia. Questo simboleggiava Israele come una sola denominazione ma con molte diramazioni. Ma nel nuovo patto, vediamo (nel libro dell'Apocalisse) che ogni chiesa è rappresentata da un candelabro separato, e che il Signore ci cammina in mezzo come capo di ogni singolo candelabro (Apocalisse 1:20). Questo ci insegna che Dio ha pianificato le chiese del nuovo patto per essere unità indipendenti sottoposte al diretto governo di Cristo, diversamente dalle tribù d'Israele. Ma molte chiese oggi continuano a seguire il modello dell'Antico Testamento, cioè quello di essere delle ramificazioni di una più grande denominazione (un grande candelabro con molte braccia).
Ognuna delle sette lampade del candelabro (che simboleggiano ogni membro della chiesa locale) doveva essere sempre accesa e bruciare intensamente. Ogni singolo membro di una chiesa che pecca (cioè che la sua luce si spegne), dovrebbe mettere le cose a posto e riaccendere la sua lampada alla prima opportunità. Altrimenti, si dovrebbe ritirare dalla chiesa locale della quale fa parte, in modo tale che la testimonianza del Signore che è in quella chiesa non sia disonorata in nessun modo a causa sua. Soltanto quando seguiamo esattamente il modello di Dio la Sua gloria può riempire la nostra chiesa locale.
L'altare dell'incenso rappresenta le preghiere pregate nel Nome di Gesù (Apocalisse 5:8). La preghiera è un'espressione della nostra dipendenza in Dio. Le preghiere fatte nel Nome di Gesù (come questo incenso) devono salire in ogni momento a Dio dai nostri cuori (Esodo 30:8; Luca 18:1). A Mosè fu specificamente comandato che l'incenso doveva essere preparato in determinate proporzioni e solamente per il Signore , e che questa fragranza non doveva mai essere usata per gli uomini (Esodo 30:37). Questo simboleggia due cose.
Prima di tutto, simboleggia che non possiamo pregare a Dio grazie ai nostri meriti . Il Nome di Gesù non è una parola magica (o un mantra) che usiamo per andare davanti a Dio. Pregare nel Nome di Gesù implica che veniamo a Dio solamente grazie al merito del Signore Gesù. Se preghiamo come coloro che meritano di ricevere una risposta da Dio, per qualche merito che ci immaginiamo di avere, allora non stiamo offrendo queste preghiere nel nome di Gesù. Pregare nel Nome di Gesù implica che l'unico requisito che abbiamo davanti a Dio è Cristo. Coloro che si considerano meglio di altri troveranno che Dio risponde alle preghiere di questi altri e non alle loro, perché questi altri vanno da Dio senza pretendere di avere qualche merito.
Secondo, simboleggia che non dobbiamo mai pregare per qualcosa che va' a nostro beneficio . Qualsiasi cosa che facciamo, ci è comandato di farla soltanto per la gloria di Dio (1 Corinzi 10:31). Qualunque preghiera che preghiamo per noi stessi dovrebbe essere fatta anche per la gloria di Dio. Questo è il motivo per cui la preghiera di un uomo giusto è efficace - perché in ogni cosa ricerca solamente la gloria di Dio (Giacomo 5 16).
Il tabernacolo (il cortile, il luogo santo e il luogo santissimo) era un'illustrazione dell'uomo - corpo, anima e spirito (1 Tessalonicesi 5:23).
La parola di Dio è come una spada che divide l' anima dallo spirito (Ebrei 4:12). Quando leggiamo la Parola di Dio, ci entra per primo nella nostra anima (mente ed emozioni). Istruisce le nostre menti e sollecita le nostre emozioni. Ma se ci fermiamo qui e non ci fa cedere la nostra volontà in obbedienza a Dio, allora la Parola non può entrare attraverso la cortina dentro al nostro spirito - così non cresceremo spiritualmente. La cortina è la nostra volontà umana che deve sottomettersi alla volontà di Dio.
Gesù scese dal cielo non per fare la Sua volontà ma per fare la volontà di Suo Padre che l'aveva mandato (Giovanni 6:38). Per tutta la Sua vita terrena l'attitudine di Gesù nei confronti del Padre era, "sia fatta la Tua volontà e non la Mia". Qui è dove siamo chiamati a seguire Gesù. Molti non diventano spirituali perché anche se hanno compreso la volontà di Dio e le loro emozioni sono state stimolate, non cedono la loro volontà per compiere la volontà di Dio. Rinnegare la propria volontà e fare la volontà del Padre è il segreto della vera spiritualità. Oggi Gesù ha inaugurato questa via nuova e vivente per noi - così ogni giorno possiamo seguirla (Ebrei 10:19, 20). Questa non è una porta per la quale si entra una volta per tutte. Ma è una via lungo la quale dobbiamo camminare ogni giorno. Solamente in questo modo possiamo vivere nel luogo Santissimo in ogni momento.
Il luogo Santissimo conteneva l 'arca d'oro con il propiziatorio della misericordia che era il suo coperchio. Sia l'arca dell'alleanza sia il propiziatorio erano entrambi un'illustrazione di Cristo come Mediatore del nuovo patto tra Dio e gli uomini. Sul propiziatorio della misericordia è dove il sangue veniva sparso nel giorno dell'espiazione. Sopra di esso c'erano due cherubini d'oro scolpiti. I cherubini erano coloro che nel giardino dell'Eden custodivano l'albero della vita con una spada fiammeggiante (Genesi 3:24). Questa spada per primo cadde su Gesù, quando morì sulla croce. Ma questa spada è caduta anche su di noi, perché anche noi siamo stati crocifissi con Lui (Galati 2:20). Oggi l'unica via che abbiamo per raggiungere l'albero della vita (Cristo), è accettando questa spada e permettendo che la nostra volontà sia squarciata.
Dentro all'arca c'erano conservate le due tavole di pietra (dove c'erano scritti i dieci comandamenti), un vaso d'oro contenente della manna, e la verga di Aronne.
Concentriamoci prima sulla manna. Anche se la manna venne dal
cielo, se conservata per una notte, puzzava e si riempiva di vermi. Ma
quando questa manna veniva conservata alla presenza di Dio,
non marcì per tutti i 40 anni
passati nel deserto. Il significato è questo: Se la verità di Dio rimane
solamente nelle nostre menti, dopo un poco marcirà. Ma se la conserviamo in
umiltà alla presenza di Dio, rimarrà fresca eperenne. C'è
un'unzione e una freschezza quando un uomo che vive
alla presenza di Dio
predica la Parola di Dio. Ma lo stesso messaggio, se ripetuto da
altri, può essere tanto secco quanto delle ossa morte. Allo stesso modo,
potete avere un'unzione dal cielo e predicare con potenza per un giorno. Ma
se perdete l'unzione il giorno dopo, e predicate
lo stesso sermone che avevate pronunciato il giorno prima
, sarà secco e morto. Il motivo per cui molte predicazioni di oggi sono
noiose è perché i predicatori non vivono alla presenza di Dio. I
loro sermoni, come la manna vecchia, sono marci e pieni di vermi. Ci
vogliono solo 24 ore perché i nostri cuori comincino a indurirsi, questo in
accordo con Ebrei 3:13.
"Esortatevi (incoraggiatevi) a vicenda ogni giorno (24 ore), perché nessuno di voi si indurisca per la seduzione del peccato ."
Ora concentriamoci sulla verga di Aronne: un giorno il popolo mise in discussione l'autorità di Mosè e di Aronne (Numeri 16). Allora Dio chiese a ogni tribù di procurarsi un ramo secco. Le verghe furono conservate per tutta la notte alla presenza di Dio. Solamente la verga di Aronne fiorì durante la notte e produsse frutto (Numeri 17). In seguito la verga fu conservata dentro l'arca come promemoria per il popolo del fatto che Dio da testimonianza di chi sono i Suoi servi portando attraverso di loro la risurrezione di vita dove regna la morte. Anche questa verga rimase intatta per 40 anni (come la manna), insegnandoci che anche l'autorità rimane valida solo fino a quando viene esercitata alla presenza di Dio .
Ai giorni di Samuele, alcuni Israeliti curiosi aprirono il propiziatorio della misericordia per vedere cosa ci fosse dentro l'arca; furono colpiti immediatamente dal Signore (1 Samuele 6:19). Questo ci mostra quanto è pericoloso informarsi su faccende nascoste che non ci riguardano e che Dio ha scelto di non rivelarci (vedi Deuteronomio 29:28).
Il sommo sacerdote Aronne era un simbolo di Gesù che è il nostro Sommo Sacerdote. I paramenti di Aronne consistevano in tre diversi vestiti. Per primo, una tunica fatta di lino fino e bianco che simboleggiava la giustizia di Cristo. Sopra alla tunica, il sommo sacerdote indossava un abito blu, decorato con campane e melograni ricamati tutt'attorno alla cucitura in fondo al vestito. Il blu è il colore del cielo e rappresenta ciò che è celestiale. I melograni simboleggiavano i frutti dello Spirito mentre le campane rappresentavano i doni dello Spirito. Gesù aveva entrambi nella Sua vita, sia i frutti sia i doni dello Spirito - se dobbiamo servire Dio efficacemente dobbiamo averli entrambi. Sopra a questo vestito indossava un grembiule colorato che era chiamato efod.
L'efod era adornato da tre oggetti: Due spalline fatte in pietra di onice con sopra scritti i nomi delle tribù d'Israele; un pettorale nel quale erano incastonate 12 pietre che rappresentavano le dodici tribù d'Israele; e "l'Urim e il Tummin" che venivano conservati in una tasca dell'efod. (Non sappiamo che cosa fossero esattamente l'Urim e il Tummin . Ma venivano usati dal sommo sacerdote per ricercare quale fosse la volontà di Dio per gli Israeliti. Erano una sorta di luci del semaforo che dicevano agli Israeliti quando "Procedere", quando "Fermarsi" e quando "Aspettare").
Questi tre oggetti simboleggiavano la potenza di Cristo che ci sostiene, il Suo amore che ci fa continuare, e la Sua saggezza che ci guida. Queste tre qualità sono unite assieme in 2 Timoteo 1:7come delle virtù che lo Spirito di Dio ci comunica a noi oggi.
Le spalline in pietra ci insegnano che anche noi, come servi di Dio dobbiamo portare gli altri sulle nostre spalle, portando i loro pesi, come quando portiamo i bambini in spalletta. Il pettorale ci insegna che anche noi dobbiamo portare il popolo di Dio nei nostri cuori , amandoli e preoccupandoci per loro.
Un vero profeta, porterà il popolo di Dio e la parola di Dio nel suo cuore.
Il sommo sacerdote doveva vestire mettendosi una placca d'oro sulla sua fronte (attaccata al turbante) con sopra incise queste parole, "SANTO AL SIGNORE". Con questa piastra Aronne avrebbe portato così le colpe che si trovavano nelle "offerte sante" d'Israele (28:36-38). C'è del peccato anche nelle nostre "offerte sante"! Gesù prese su di Sé non solo la sporcizia dei nostri peccati, ma anche quella presente nei peccati che commettiamo nelle cose sante. Alcuni esempi di peccati che si trovano nelle nostre attività sante sono: predicare per essere onorati dagli uomini o per ricevere dei soldi, pregare per impressionare gli altri, compiere delle cose buone ma con una motivazione egoista, ecc.
Nel giorno delle espiazioni (che cadeva una volta l'anno), il sommo sacerdote si toglieva i suoi vestiti colorati ed entrava nel luogo santissimo indossando un semplice vestito bianco. E non appena usciva dal luogo santissimo, doveva subito rimettersi i vestiti colorati prima di poter presentarsi al popolo (Ezechiele 44:19). Questo simboleggiava che quando andiamo davanti al Signore, dobbiamo andare in semplicità e umiltà con una rottura nel nostro cuore. Ma quando andiamo davanti alle persone, dobbiamo ungere la nostra faccia e nascondere i nostri sacrifici, le nostre preghiere e i nostri digiuni. Dobbiamo indossare il nostro vestito bianco e santo soltanto quando andiamo davanti a Dio. Dobbiamo apparire agli uomini come se stessimo festeggiando, e non digiunando!
Quando cominciai a servire il Signore a tempo pieno, decisi che anche senza soldi mi sarei comportato come se ce ne avessi molti. In questo modo, nessuno mi avrebbe fatto un dono mosso dalla pietà o dalla carità. Molti che sono impiegati nel lavoro Cristiano danno l'impressione (attraverso il modo in cui appaiono e attraverso l'invio delle loro lettere di preghiere) che sono poveri, in questo modo ricevono doni dagli altri esattamente come fanno quelli che chiedono l'elemosina - ricevono grazie ad atti di carità. Ma c'è una dignità in colui che è un servo del Signore del cielo e della terra e non deve rendere sé stesso un oggetto di carità. Deve ungere la sua faccia e apparire come se avesse tutto quello di cui ha bisogno. Il suo Padrone è ben capace di sopperire a tutti i suoi bisogni senza dover ricevere nessun regalo caritatevole dalle persone! Perciò quando siamo di fronte alla gente togliamoci il nostro semplice vestito bianco e indossiamo sempre i nostri vestiti colorati!
Le tre parti del tabernacolo - il cortile, il luogo santo e il luogo santissimo - possono anche essere visti come tre livelli all'interno dei quali possiamo vivere la nostra vita Cristiana - nelle seguenti sette aree:
a) Tre livelli di crescita spirituale:
1. perdonato da Dio;
2. servendo Dio; e
3. in comunione con Dio.
b) Tre tipologie di Cristiani:
1. un Cristiano carnale;
2. un Cristiano mentale; e
3. un Cristiano spirituale.
c) Tre ministeri dello Spirito Santo:
1. nato dallo Spirito Santo;
2. battezzato nello Spirito Santo; e
3. guidato dallo Spirito Santo.
d) Tre attitudini verso Dio:
1. ringraziamento
2. lode; e
3. adorazione.
Nel ringraziamento, pensiamo ai doni di Dio che noi abbiamo ricevuto e ne siamo stati benedetti. Nella lode, pensiamo alla grandezza e onnipotenza di Dio che ha esercitato a nostro favore. Ma nell'adorazione, il nostro punto di riferimento si sposta da noi a Dio, e lo adoriamo per quello che Lui è.
e) Tre livelli di luce:
1. ragione umana;
2. gli insegnamenti della Parola di Dio; e
3. la natura di Dio.
Tutti noi viviamo le nostre vite con la comprensione che riceviamo da una o più di queste tre risorse elencate qui sopra. La luce nel cortile del tabernacolo e nel luogo santo erano illuminazioni create - il sole (nel cortile) e il candelabro (nel luogo santo). Ma la luce che c'era nel luogo santissimo non era stata creataperché era la luce emanata della presenza di Dio .
f) Tre livelli di fruttuosità:
1. trentavolte;
2. sessanta volte; e
3. cento volte.
Anche il buon terreno nella parabola del seminatore e dei diversi terreni era diviso in 3 tipologie - come lo era il cattivo terreno (Marco 4:1-8). La misura della fruttuosità nel buon terreno dipende dalla misura della devozione.
g) Tre livelli di maturità Cristiana:
1. bambini;
2. giovani uomini;
3. padri.
I bambini dipendono dagli altri. I giovani sono zelanti. I padri sono pieni d'amore e di saggezza (1 Giovanni 2:12-14).
La via per entrare nel luogo santissimo è attraverso il velo strappato dell'aver ceduto la volontà umana. Il velo non deve essere strappato oggi, perché è già stato strappato dal nostro Signore (Ebrei 10:20). Ma noi dobbiamo camminare ogni giorno in questa via se vogliamo stare in comunione con il Padre dentro al luogo santissimo. La volontà di Dio è che dovremmo vivere alla Sua presenza ogni giorno.
La via della croce è una via e non il nostro obiettivo. Il nostro obbiettivo non è il morire a noi stessi, ma lo stare in comunione con il Padre .
Perciò non terminiamo con il messaggio della croce ma piuttosto con quello dello stare in comunione con il Padre.
Che possa questa comunione benedetta essere in tutti i giorni della nostra vita.
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uesto è veramente uno dei libri più difficili da studiare e dal quale poter ricavare qualcosa per il cuore. Ma è la parola ispirata di Dio. Quindi Dio in questo libro ha qualcosa per noi.
Levitico è un libro che parla della santità di Dio. La santità è il tema principale di tutto il libro.
Santità è una parola di cui molti credenti hanno paura. Ma con coraggio dobbiamo proclamare gli standard della Parola di Dio - perché sono tutti realistici e attendibili.
LaSantitàè la vera natura di Dio. Lo Spirito che Dio ci dà, è uno Spirito Santo. Quando Isaia ebbe una visione di Dio, vide Dio nella Sua santità e vide sé stesso come un uomo impuro.
La Santità è come la salute. Quanti di voi sono spaventati nel sentire dei messaggi sull'ottima salute? Siamo spaventati dalla buona salute? No. Allora perché dovremmo essere spaventati dalla perfetta salute del nostro spirito - che è più importante della salute del nostro corpo? Il peccato è come la malattia. Questo viene trattato nel Levitico. Qui il Signore dà delle regole in riferimento alla santità e alla salute. Queste due sono simili - una è per lo spirito e una è per il corpo. La santità per il corpo è quella che noi chiamiamo salute. Mentre la salute per lo spirito e l'anima è quella che chiamiamo santità. Quindi dobbiamo sbarazzarci di questa paura della santità. Dobbiamo arrivare al punto di desiderare la totale santità, più di quanto desideriamo essere perfettamente sani. Proprio come vogliamo essere completamente liberi da ogni malattia nel nostro corpo, allo stesso modo dobbiamo voler essere totalmente liberi da tutto il peccato che ci contamina.
Non dobbiamo tollerare il peccato tanto quanto non tolleriamo ogni malattia. Tollerare i pensieri impuri è come tollerare la tubercolosi o la lebbra. Tollerare la rabbia, giustificandoci dicendo, "Questa è la mia debolezza; oppure questo è il mio temperamento" e quindi permetterla nelle nostre vite, è come permettere l'AIDS o la sifilide nel nostro corpo. Il peccato e la malattia sono molto simili. Per esempio, nel Levitico, Dio dice agli Israeliti di come comportarsi con una persona che ha la lebbra o simili malattie cutanee. In questo libro la lebbra è una raffigurazione del peccato, e le leggi date spiegano come comportarsi con esso.
In questo libro le parole 'santità' e 'santo' appaiono circa 100 volte, enfatizzando così che si tratta del tema principale di questo libro. Un libro di 27 capitoli in cui la santità è menzionata 100 volte, deve sicuramente essere un libro importante. Ma a differenza di molti altri libri nella Bibbia, questo libro non contiene storie. Non ci sono molti versi interessanti, e nemmeno ci sono delle promesse. Ma ci sono tante descrizioni di offerte, feste e cose così. Voglio fare emergere alcune delle parti importanti di questo libro e spiegarvele. Voglio anche spiegare alcune delle offerte e feste descritte in questo libro e vedere come possono essere applicate per noi in questa era sotto il nuovo patto. Sappiamo dalla Lettera agli Ebrei che Dio ha finito con tutte le offerte e i sacrifici. Ma questi sacrifici hanno puntato verso Cristo e verso di noi, e quindi è bene vedere come si applicano a noi e ciò che rappresentano - proprio come abbiamo visto per il tabernacolo nel capitolo precedente.
Dal Capitolo 1 fino al 7 del Levitico vengono descritte cinque offerte. Tutte loro rappresentano Cristo, la Sua vita perfetta e la Sua morte. Dio non vuole che pensiamo solo alla morte di Cristo, ma anche alla Sua vita perfetta; ci sono infatti delle offerte descritte nelle quali non viene versato sangue. Ovviamente queste offerte non fanno riferimento al Calvario, ma alla vita perfetta di Gesù. Questo mostra che Dio vuole che pensiamo molto anche alla Sua vita. Molti Cristiani pensano solo al sacrificio che Gesù fece sulla croce. Ma quello che impariamo dal Levitico è che Gesù fece anche molti sacrifici durante la Sua vita. Offrì la Sua vita giorno dopo giorno a Suo Padre, mettendo a morte la Sua volontà e tutto ciò che aveva di umano nella Sua carne.
Due di queste cinque offerte erano obbligatorie - il sacrificio per il peccato e il sacrificio per la colpevolezza.
Le altre tre offerte erano a base volontaria - l'olocausto, l' oblazione e il sacrificio di riconoscenza.
La prima offerta menzionata in Levitico 1 è l'olocausto - che è una rappresentazione dell'offrire noi stessi totalmente a Dio. L'olocausto doveva prima essere tagliato in pezzi, per assicurarsi che non ci fosse difetto in nessuna delle parti - e poi andava offerto. Le persone potevano offrire un bue o una pecora, oppure una capra, una colomba o un piccione, in base alle loro possibilità economiche. Ma ogni offerta doveva essere senza macchia o difetto.
L'olocausto è un'immagine di come Gesù, per tutta la Sua vita terrena, - e infine anche sulla croce, ha presentato il Suo corpo a Suo Padre. Per tutta la Sua vita terrena, Gesù ha mantenuto il Suo corpo perfettamente puro di fronte a ogni tentazione, prima di presentare il Suo corpo, a Suo Padre, come sacrificio sulla croce. Dio non avrebbe accettato l'offerta di Gesù sulla croce se solo ci fosse stata una singola macchia in tutti i 33 anni e mezzo di vita terrena. Questo è il motivo per il quale quando ebbe fame non trasformò le pietre in pane. Avrebbe commesso un peccato perché il Padre non gli aveva comandato di farlo. La vita di Gesù è stata una vita di totale dipendenza e obbedienza. Gesù non ha mai fatto nulla senza il suggerimento del Padre, anche se poteva sembrare una cosa innocua come trasformare delle pietre in pane per soddisfare la propria fame! Questo è lo standard di obbedienza al quale Dio ci chiama. Questo è perché la vita di Gesù è stata così trionfante, e perché il Padre si è compiaciuto di Lui.
Consideriamo ancora un altro esempio: In Luca 4:38-42 leggiamo di una grande rinascita spirituale avvenuta in un paese. Il mattino seguente la folla cercava di trattenere Gesù per continuare gli incontri di rinascita spirituale. Ma Gesù disse, "No". Perché? Perché quella mattina, prima d'incontrare le persone, Gesù andò in un luogo deserto a incontrare Suo padre, e sentì la voce di Suo Padre dirgli di andare da un'altra parte. Per questo non avrebbe mai ceduto alle pressioni della folla e se ne andò dove il Padre gli disse di andare. Se avesse ceduto alla moltitudine e condotto gli incontri per la rinascita spirituale, allora avrebbe peccato! Avete già visto il peccato in quest'ottica?
Quanti di noi credono che condurre incontri per la rinascita spirituale possa essere un peccato? Questo era il livello di sensibilità al peccato con cui viveva Gesù. Normalmente pensiamo al peccato in relazione a cose tipo arrabbiarsi, avere pensieri peccaminosi, essere gelosi o amareggiati. Anche questi sono peccati - ma sono al livello della scuola materna. Gesù ha avuto a che fare con peccati al livello di un dottorato. Sapevate che se Dio non vi ha ordinato di partecipare a degli incontri da qualche parte e invece lo fate, state peccando?
Non possiamo raggiungere il livello del dottorato dal giorno alla notte! Dobbiamo fare progressi graduali, da una classe all'altra, anno dopo anno. Progredendo scopriremo che tante cose che prima non abbiamo mai considerato come peccato diventeranno peccato per noi. Quando "il peccato diventa estremamente peccante" (Romani 7:13), possiamo essere certi che stiamo crescendo spiritualmente!
Perciò quando guardiamo alla vita di Gesù non pensiamo solo alla Sua morte al Calvario, ma anche alla Sua intera vita in cui ha presentato Sé stesso completamente al Padre dicendo, "Mi hai preparato un corpo...e Io sono venuto per fare la Tua volontà Dio (in questo corpo)" (Ebrei 10:5, 7). Nel suo corpo Gesù non ha mai fatto la Sua volontà, ma solo quella del Padre. Non fare la propria volontà, ma solo quella del Padre vuol dire offrire sé stessi a Dio come olocausto.
Questo è quello che Paolo esorta anche noi a fare in Romani 12:1. "Presentate i vostri corpi, come sacrificio vivente e santo a Dio...affinché conosciate per esperienza qual è la volontà di Dio" - esattamente come fece Gesù. La vita di Gesù fu un olocausto presentato a Dio che bruciò completamente. La Bibbia dice che era un "profumo soave per il Signore"(1:17) - significa qualcosa con cui Dio fu molto compiaciuto - "Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto."
Paolo disse che l'ambizione della sua vita era quella "di essere gradito al Signore" (2 Corinzi 5:9).
Quando offriamo i nostri corpi al Signore è molto facile dire, "Signore, ti do tutto il mio corpo." Ma non sappiamo se realmente lo abbiamo offerto tutto fino a quando non lo "dividiamo in pezzi". Altrimenti potremmo ingannarci. Che cosa vuol dire tagliarlo in pezzi e offrirlo pezzo dopo pezzo - come si faceva con l'olocausto? Significa che offriamo le parti del nostro corpo a Dio pezzo dopo pezzo.
Diciamo, "Signore, ecco i miei occhi. Li ho usati per il diavolo e per me stesso per i molti anni passati, guardando o leggendo molte cose che Ti hanno offeso. Ma adesso sto mettendo i miei occhi sull'altare. Non voglio mai più usare questi occhi per guardare o leggere qualcosa che non guarderesti o leggeresti anche Tu. Non voglio più peccare con questi occhi".
Passiamo alla lingua e diciamo, "Signore, ecco la mia lingua. Ho usato questa lingua per il diavolo e per me stesso per molti anni, dicendo quello che volevo, raccontando bugie, arrabbiandomi con le persone, sparlando ed esprimendo maldicenze contro altre persone accusandole. Ma non voglio più fare tutto questo. Qui è la mia lingua Signore. Da questo momento è Tua - totalmente e completamente.
Passiamo alle nostre mani, piedi e le passioni del nostro corpo, uno a uno , e diciamo la stessa cosa: "Signore, queste sono le parti del mio corpo e le passioni del mio corpo, con le quali ho peccato e Ti ho ferito. Non voglio mai più utilizzarle per compiacere me stesso o soddisfare le mie passioni. Sono tutte Tue."
È solo tagliando e offrendo pezzo dopo pezzo sull'altare che scopriamo se realmente stiamo offrendo totalmente il nostro corpo a Dio.
Quando l'offerta è tagliata in pezzi e posta totalmente sull'altare, potete dire "Adesso, Signore, fai scendere il Tuo fuoco sul sacrificio a bruciarlo totalmente". Leggiamo in Levitico 9:24, come il fuoco di Dio scese sulle offerte e le consumò. Questo fuoco è un'illustrazione del battesimo nello Spirito Santo e fuoco, che viene per consumare il nostro sacrificio e infiammare i nostri corpi per Dio. Ma il fuoco non scendeva fino a quando anche l'ultimo pezzo dell'olocausto era stato messo sull'altare.
Cosa fanno i Cristiani quando non vogliono pagare il prezzo di cedere i loro corpi come olocausto ma vogliono ricevere lo stesso il fuoco? Si costruiscono un falso fuoco - uno contraffatto. Questo è quello che vediamo in Levitico 10:1, 2: "Nadab e Abiu, figli di Aaronne, presero ciascuno il suo turibolo, vi misero dentro del fuoco, e offrirono davanti al Signore del fuoco estraneo, diverso da ciò che egli aveva loro ordinato". Quando non abbiamo il vero fuoco di Dio, e vogliamo essere parte di coloro che hanno il vero fuoco, c'è il rischio di imitare quello che loro hanno per essere in grado di dire, "Sì, anche noi abbiamo il fuoco. Anche noi abbiamo parlato in lingue!" Dio fu così arrabbiato con Nadab e Abiu per aver imitato il vero fuoco che fece scendere un altro fuoco dalla Sua presenza - questa volta non per consumare l'olocausto ma per consumare quei due ipocriti!
Nelle questioni spirituali l'imitazione è una cosa molto pericolosa. Nonostante questo, moltitudini di Cristiani oggi, stanno facendo proprio questo. Sono stati allenati dai loro predicatori a parlare in lingue, a elaborare le loro emozioni e sperimentare "guarigioni" psicosomatiche (immaginando che queste siano uguali all'essere guariti "nel Nome di Gesù.").
Quelli che hanno ottenuto il vero fuoco da Dio hanno pagato un prezzo per riceverlo. Hanno posto tutto sull'altare di Dio - i loro soldi, i loro occhi, le loro lingue, le loro mani, loro stessi totalmente. Hanno esaminato le loro vite e si sono assicurati che tutto sia stato messo sull'altare; e Dio ha mandato il Suo fuoco su di loro. Osservate la vita di un uomo del genere e desiderate di avere la sua stessa potente unzione. Se non siete disposti a pagarne il prezzo, ma volete mostrare agli altri che siete stati unti, allora in quel momento siete in pericolo di fare quello che fecero Nadab e Abiu - produrre un fuoco estraneo, agitare le vostre emozioni, creare il "parlare in lingue" ecc. Visto che il 95% dei credenti non ha discernimento potreste essere in grado d'ingannarli, facendogli credere di avere il vero fuoco. Ma sapete meglio di chiunque altro che quello che avete, lo avete auto-prodotto e non viene da Dio. State attenti!
Se Dio giudicasse oggi la Cristianità come fece con Nadab e Abiu, sono sicuro che tanti Cristiani morirebbero.
La seconda offerta è quella 'dell'oblazione' (Levitico 2). Non c'era sangue in questa offerta. Nessun animale veniva ucciso. Era un'offerta di farina, grano tostato, sale e olio. Una delle cose che il Signore disse in riferimento a questa offerta era "non usate lievito" (verso 11). Il lievito attraverso tutte le Scritture è sempre una raffigurazione del peccato. Ma il Signore disse di aggiungere del sale. Il sale è un'illustrazione del patto eterno. In Numeri 18:19 leggiamo: "È un patto di sale, perenne davanti al Signore". Ogni qualvolta nella Bibbia si legge di sale offerto oppure di Gesù che menziona il sale nel Nuovo Testamento, ricordate che si riferisce al perenne patto menzionato qui in Numeri. Usiamo il sale per conservare le cose per lungo tempo. Questo è il motivo per il quale il Signore usa il sale per riferirsi a quello che è eterno. Il sale quindi aggiunto all'oblazione voleva significare che chi lo stava offrendo si offriva al Signore per l'eternità - non solo per 5 o per 50 anni! È come il matrimonio, un patto eterno.
La terza offerta è il sacrificio di riconoscenza(Levitico 3). Chi offriva questo sacrificio doveva presentare l'animale appoggiandogli la mano sulla testa (verso 2). Così facendo confessava che attraverso la morte di quell'animale aveva raggiunto la pace con Dio. "Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore." (Romani 5:1) . La pace nella nostra coscienza è di vitale importanza nella vita Cristiana. Dio non vuole che nessuno dei Suoi figli viva con il dubbio di essere accettato da Lui. Dobbiamo essere assolutamente convinti che i nostri peccati sono tutti perdonati. Non ci deve essere alcun senso di colpa nelle nostre vite. Proprio come questo uomo ha posto la mano sull'animale, noi dobbiamo porre le nostre mani sul Signore al Calvario, e credere che ha pagato il prezzo per tutti i nostri peccati, saldato completamente il nostro debito e strappato il certificato di debito al Calvario (Colossesi 2:14). Perciò oggi, come il nostro Signore disse sulla croce, anche noi possiamo dire, "È compiuto". La promessa di Dio per noi è questa, "Non ricorderò i vostri peccati e le vostre iniquità." Alleluia! Il Nuovo Testamento parla dell'entrare nel riposo di Dio e rimanere lì per sempre (Ebrei 4). Sapete che Dio vi ha accettati proprio come siete - non dopo essere cambiati, ma esattamente come siete? Questo è quello che porta riposo nelle nostre vite. Questo è quello che viene illustrato nell'offerta di riconoscenza.
La quarta offerta è il sacrificio per il peccato(Capitolo 4). È interessante vedere che qui è menzionato solo il 'peccato involontario' . "Quando qualcuno avrà peccato involontariamente in qualsiasi cosa che il Signore ha comandato…" (verso 2) . Potrebbe aver peccato il sacerdote (vedi verso 3). Anche lui doveva offrire il sacrificio per il peccato. Potrebbe aver peccato uno dei capi (verso 22). Alcuni capi Cristiani si comportano come se non peccassero mai!! Quando Dio giudica il peccato inizia sempre dai capi e dai sacerdoti. Sono loro che devono per primi sistemare i conti con Dio.
Se foste stati un Israelita di quel tempo, e aveste visto il capo della vostra tribù portare un'offerta all'altare, allora vi sareste sorpresi dicendovi: "Quest'uomo è il nostro capo, ma anche lui ha peccato". Questo vi incoraggerebbe a credere che Dio sceglie persone ordinarie come voi per essere i Suoi capi. Non pecchiamo forse tutti? C'è un uomo sulla terra che non pecca? Non date quindi alle altre persone l'impressione di essere perfetti quando non lo siete. Una cosa che mi incoraggia nelle storie degli uomini di Dio nella Bibbia è che la Bibbia non nasconde i loro errori. Lo abbiamo visto nelle vite di Abraamo, d'Isacco e di Giacobbe. Anche l'apostolo Paolo ha fatto degli errori e disse al suo collaboratore Luca (che scrisse gli Atti degli Apostoli) di non nascondere nessuno dei suoi errori. Per questo Luca riportò fedelmente il fatto che Paolo litigò con Barnaba, che circoncise Timoteo, che rasò la sua testa per un voto ebraico, che gridò al sommo sacerdote verso la fine della sua vita, ecc. Queste cose sono scritte per il nostro incoraggiamento, così possiamo vedere che anche i grandi uomini di Dio sbagliano e peccano. La maggior parte delle biografie moderne però non contengono tutta la verità. Danno l'impressione che questi uomini non abbiano mai fatto errori nelle loro vite. Biografie come queste non incoraggiano nessuno. Le Scritture invece sono oneste. I capi peccano e devono sistemare le cose con Dio e con gli uomini - come chiunque altro.
Non sto chiedendo a voi capi di confessare i vostri peccati in pubblico. No. Ma sto dicendo che non dovete dare l'impressione alle persone di non sbagliare o non peccare mai. Se non chiedete mai scusa a nessuno nella vostra chiesa, questa è l'impressione che state dando. Personalmente ho dovuto chiedere scusa molte volte a mia moglie, ai miei figli, alle persone nella mia chiesa, e anche a persone che sono più giovani del mio figlio minore - tutto per una ragione: Io non sono Dio. C'è solo una persona che non ha mai avuto bisogno di scusarsi con nessuno - Dio. Quindi umiliatevi e chiedete perdono alle persone a cui avete fatto del male. Vi rispetteranno ancora di più per questo.
Quando peccava un sacerdote che aveva ricevuto l'unzione doveva portare l'offerta all'ingresso della tenda (verso 4). Non poteva farlo privatamente o in segreto, dicendo, "Io sono il sacerdote unto, perderò la mia buona reputazione se lo faccio pubblicamente". Doveva confessare il suo peccato davanti alle persone all'ingresso della tenda. Doveva appoggiare la sua mano sulla testa del toro e ammettere di aver peccato, prendere del sangue, intingerci il dito e offrirlo al Signore.
Voglio farvi notare una cosa interessante qui al Capitolo 4:13, 14 : "Se tutta la comunità d'Israele ha peccato per errore, senza accorgersene, e ha fatto qualcuna delle cose che il Signore ha vietato, anche la comunità offrirà come sacrificio un toro." Qui vengono menzionati due tipi di sacrifici diversi - per il peccato di un capo (4:22) e per il peccato di una persona comune (4:27). Quando a peccare era una persona comune, doveva portare come sacrificio una capra femmina(4:28), che non era un animale molto costoso. Ma se a peccare era tutta la comunità dovevano sacrificare un toro (molto più costoso). Se a peccare era il sacerdote, anche lui doveva sacrificare un toro . Notate che l'offerta per il sacrificio di un sacerdote caduto nel peccato era la stessa di un'intera comunità che aveva peccato. Un capo che peccava non aveva lo stesso peso di un uomo comune che peccava. No. Era equivalente al peccato di tutta la comunità. Sia la comunità sia il sacerdote dovevano sacrificare un toroper il loro peccato.
Tante persone non capiscono che Dio non guarda a tutti i peccati allo stesso modo. Quando un sacerdote che aveva ricevuto l'unzione peccava, e un uomo comune peccava esattamente allo stesso modo, quei peccati non sono uguali agli occhi di Dio. Il peccato del sacerdote che aveva ricevuto l'unzione è molto più grave. Il sacerdote doveva portare un toro, mentre la persona comune doveva portare una capra. Più siamo unti e più insegniamo agli altri (come facevano i sacerdoti dell'antico patto), più siamo responsabili davanti a Dio per le nostre vite. "A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto."(Luca 12:48) .
Notate che il sacrificio per il peccato è prescritto solo per il peccato involontario (Vedi 4:2, 13, 22, 27). Guardate all'avvertimento scritto in Ebrei 10:26. "Se persistiamo nel peccare volontariamente, non rimane più alcun sacrificio per i peccati" . Da associare a Levitico4. Se vi siete veramente girati verso il Signore e siete diventati figli di Dio, la vostra volontà sarà quella di non voler peccare. Questo è una caratteristica dell'essere nati di nuovo. Magari pecchiamo. In effetti pecchiamo tutti inconsciamente. Ma se siamo nati di nuovo non vogliamo peccare più. Non sfruttiamo la misericordia e la bontà di Dio. Una persona che pecca contro Dio perché sa che può ricevere facilmente il perdono dei peccati, quasi certamente non è nato di nuovo. Un Cristiano nato di nuovo può cadere nel peccato, ma odia il peccato.
Dobbiamo ammettere che tutti abbiamo peccato anche deliberatamente dopo essere nati di nuovo. Che dire di quei peccati? Ebrei 10:26 fa riferimento al peccare continuamente e non all'atto occasionale: "Se persistiamo nel peccare volontariamente," si riferisce al continuo approfittarsi della bontà di Dio. Allora non c'è più sacrificio per il peccato, ma solo un'attesa del futuro giudizio di Dio (Ebrei 10:27) .
La quinta offerta è il sacrificio di colpevolezza (Capitolo 5). Questo fa riferimento ai peccati commessi non solo contro Dio ma anche contro altri esseri umani. Alcuni peccati sono solo contro Dio. Se, per esempio, abbiamo pensieri peccaminosi, non facciamo del male a nessun'altra persona. Questi peccati sono solo verso Dio. Se abbiamo le motivazioni sbagliate, pecchiamo solo contro Dio. Ma molti peccati coinvolgono anche altre persone. Al verso 1, per esempio, parla di una persona che si rifiuta di testimoniare dicendo quello che ha visto o sentito, forse per non coinvolgere un suo amico, facendo quindi punire una persona innocente; la prima persona in questo caso è colpevole di peccato contro Dio ma anche contro l'uomo. Altri peccati simili sono menzionati nei versi seguenti:
Al verso 16, è menzionato il risarcimento: "Risarcirà il danno fatto al santuario, aggiungendovi un quinto in più (20%) e lo darà al sacerdote." - se il peccato è contro Dio. Questo principio si applica anche alle restituzioni da fare agli uomini (come menzionato in Numeri 5:6, 7). Se avete truffato o derubato qualcuno, quando risarcite, dategli il 20% in più di quello che avete preso . Questo vi insegnerà a non farlo più con nessuno!
Il Signore qui dice un'altra cosa che voglio farvi notare, in riferimento al sacrificio di colpevolezza (7:30), "Porterà con le proprie mani ciò che dev'essere offerto al Signore". Dovete portare personalmente i vostri sacrifici, non importa chi voi siate - grandi o piccoli. Non potete mandare un vostro servo a presentare il vostro sacrificio. Non importa quanto grandi siete, dovete andare personalmente, umiliarvi, ammettere il vostro errore e riconoscere di aver peccato. Tutti sono uguali davanti a Dio.
Da qui in poi trattiamo un numero di capitoli che si occupano di leggi sulla santità e sulla salute. Tutti questi capitoli mostrano l'interesse intenso di Dio per i dettagli più piccoli della vita di una persona. Magari immaginiamo che Dio non sia interessato ai piccoli dettagli delle nostre vite. Io invece trovo nel libro del Levitico che Dio sia interessato in ogni piccolo dettaglio. Agli Israeliti fu detto anche cosa fare nel caso che una lucertola cadesse in un vaso di cottura. Il vaso di terra in cui era caduta la lucertola doveva essere distrutto e non si doveva mangiare nulla al suo interno, perché poteva produrre un'infezione e portare alla morte (Levitico 11:33). Dio diede anche delle istruzioni sul come dovevano lavarsi quando si erano contaminati in qualche modo - in acqua corrente (Levitico 15:13). Gli disse anche di lavare i vestiti contaminati (Levitico 15:5, 7, 11e ancheCapitolo 17). Questi sono solo due esempi della cura che Dio ha per il Suo popolo. Avreste mai immaginato che Dio potesse essere così interessato al cibo che mangiate e alla vostra pulizia - alle vostre abitudini d'igiene personale, e al fatto che laviate regolarmente i vostri vestiti. Io sono pieno di gioia nel leggere queste cose. Chi ha detto che il libro del Levitico era noioso?
Questo libro da anche degli insegnamenti sulla purezza sessuale e su molti altri temi interessanti. Nel Capitolo 10:8-11, Dio disse ad Aronne, "Tu e i tuoi figli non berrete vino né bevande alcoliche quando entrerete nella tenda di convegno, altrimenti morirete. Questo perché possiate discernere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è impuro da ciò che è puro e possiate insegnare ai figli d'Israele tutte le leggi che il Signore ha date." Dio stava dicendo ai capi che non dovevano consumare nulla che avrebbe potuto inquinare i loro corpi. Come capi, dovevano essere d'esempio nelle loro condotte.
Al Capitolo 11 Dio parlò degli animali, quelli puri e quelli impuri, dei tipi di animali che potevano mangiare e quelli che non dovevano mangiare. Quello che ho imparato da questo passaggio è che Dio in cielo è anche interessato alle nostre abitudini alimentari - cioè che abbiamo delle sane abitudini alimentari. La Bibbia dice in 1 Corinzi 10:31, "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio" . Il messaggio essenziale nel Levitico in riferimento al mangiare e bere è: " Non mangiate o bevete niente che faccia male al vostro corpo". Sono sicuro che Dio avrà molto da dire ai Suoi figli sul cibo spazzatura che mangiano e bevono al giorno d'oggi.
Ci sono anche delle regole per l'igiene, come per esempio al Capitolo 11:33: "Se un animale muore e cade in un vaso di terra, tutto quello che vi si troverà dentro sarà impuro, e spezzerete il vaso," e "Se l'acqua utilizzata per pulire un oggetto impuro toccherà del cibo, tutto quel cibo sarà impuro" (11:34) . Dio qui stava dicendo agli Israeliti di avere abitudini igieniche e uno stile di vita pulito.
Non possiamo disobbedire a queste regole sulla salute e poi pregare quando siamo malati, "Signore, per favore guariscimi". Questa è stupidità. Se disobbedite alle leggi sull'igiene che Dio ha dato, allora non potrete dare la colpa a nessun altro (se non a voi stessi) quando vi ammalate. Abbiamo letto che Dio disse in Esodo 15:26,"Se obbedisci alle Mie leggi, allora sarò il tuo Guaritore". Dio vuole darci il dono della salute più della guarigione! Ma dobbiamo obbedire alle sue leggi per il nostro corpo.
Al Capitolo 11:44 leggiamo, "Poiché io sono il Signore, il vostro Dio; santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo." Questo è il tema principale del Levitico e questo verso si trova proprio al centro del libro. Pietro citò questo verso in 1 Pietro 1:16, "Siate santi, perché io sono santo".
La Santità e l'igiene sono i due temi principali del Levitico.
Il Capitolo 13 si occupa del test per la lebbra: "Quando qualcuno avrà sulla pelle del suo corpo un tumore o una pustola o una macchia lucida e vi siano sintomi di piaghe di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote Aronne o da uno dei suoi figli che sono sacerdoti. Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se i peli della piaga sono diventati bianchi e la piaga appare più profonda della pelle del corpo, essa è piaga di lebbra. Ma se la macchia lucida sulla pelle è bianca e non appare essere più profonda della pelle, e i suoi peli non sono diventati bianchi, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga" (13:2-4) .
Non voglio applicare questo alla lebbra, ma al peccato. Questo è un passaggio prezioso. Quando vedete qualcosa che pensate sia peccato in un fratello o una sorella, cosa dovete fare? Nel caso della lebbra cosa dovevano fare gli Israeliti? Non dovevano essere loro a giudicare perché avrebbero potuto sbagliarsi. Poteva non essere lebbra. Questa è la lezione anche per noi. Potrebbe non essere quello che pensate che sia. Quindi portate la questione prima al Signore (Aronne qui simboleggia Cristo), e poi agli anziani (i figli di Aronne rappresentano gli anziani della chiesa). Lasciate che si occupino loro della questione. Se seguite questo piccolo principio potete essere salvati da molte cose che distruggono voi e gli altri. Un Israelita doveva semplicemente umiliarsi e dire, "Io non sono un sacerdote. Lo porto dal sacerdote scelto da Dio", così i problemi si potevano risolvere. E se vi umiliate e fate lo stesso nella vostra chiesa non ci sarà più confusione causata dalla diffusione di storie false!
Notiamo qui che il sacerdote non giudica immediatamente basandosi sulle sue impressioni. Ma sfortunatamente molti anziani giudicano non appena sentita una questione, senza prima verificare che essa sia vera. La Bibbia dice, "È stupido decidere prima di conoscere i fatti"(Proverbi 18:13 - LivingTrad. Ita.).
I sacerdoti dovevano esaminare attentamente la persona, ponendogli delle domande, e solo dopo potevano determinare quanto era grave il caso. Se gli anziani delle chiese avessero seguito questo semplice consiglio oggi ci sarebbe una gran pace!
Il Signore dice, " Stai molto attento. Potrebbe non essere così grave come pensi; oppure potrebbe essere più grave di quello che pensi. Perciò esamina attentamente la persona, considera l'errore umano, e poi decidi se dichiarare la persona impura o no." Se la persona deve essere messa fuori dal campo come un lebbroso, allora fallo. Questo è il modo in cui i discepoli devono essere espulsi da una chiesa. Dopo un attento esame, se un fratello deve essere messo fuori, allora fatelo.
Delle volte era possibile che il sacerdote non riusciva ad arrivare a una conclusione decisiva dopo il primo esame. Allora diceva, "Non sono sicuro che si tratti di un caso grave. Aspettiamo 7 giorni e lo esaminerò ancora." (verso 4). A molti di noi non piace aspettare quando vediamo qualcosa che pensiamo possa essere sbagliato in un fratello o una sorella. Ma Dio si preoccupa di non far subire punizioni a persone innocenti - sia sotto il vecchio sia sotto il nuovo patto.
Qui c'è anche un'altra cosa molto importante: Lo scopo del sacerdote era sempre quello di riportare il lebbroso nel campo una volta che era guarito. E quindi il sacerdote avrebbe esaminato ancora una volta quella persona dopo sette giorni. Se il sacerdote non era contento di quello che aveva visto, chiedeva che la persona si ripresentasse dopo altri sette giorni. E se nel frattempo l'infezione era passata, il sacerdote doveva dire, "Lode al Signore. Adesso è puro. Può lavarsi, lavare i suoi vestiti e ritornare ancora una volta nel campo." (versi 4-6). Se invece l'uomo non fosse stato puro, per proteggere le altre persone nel campo il sacerdote lo avrebbe fatto uscire dal campo in isolamento isolato. Non c'è dubbio che il sacerdote lo avrebbe esaminato ancora dopo qualche giorno. Avete notato l'attitudine del sacerdote? Il suo scopo era quello di, se fosse stato possibile , tenere l'uomo all'interno del campo . Solo come ultima soluzione lo avrebbe messo fuori.
E questa, disse Gesù, deve essere la nostra attitudine verso un fratello che sbaglia - "guadagna tuo fratello"(Matteo 18:15) . Provate ogni strada possibile per salvarlo dal suo peccato. Se niente andrà a buon fine, allora mettetelo fuori (Matteo 18:17; 1 Corinzi 5:13) . Ma se dopo essere stato messo fuori, si ravvede sinceramente, allora riportatelo nella comunione della chiesa (2 Corinzi 2:6-11) .
Sfortunatamente questo è molto diverso dall'attitudine che ho visto nelle chiese oggi, dove non solo il credente viene espulso, ma viene anche additato fino a quando non si sarà scoraggia. Se volete essere un capo del nuovo patto allora imparate a comportarvi con gentilezza e con rigore nei confronti dei peccatori nella chiesa (Romani 11:22).
Al Capitolo 13:12, 13 troviamo una grande verità : "Se la lebbra produce delle eruzioni sulla pelle in modo da coprire tutta la pelle dell'uomo dal capo ai piedi, il sacerdote lo esaminerà e quando avrà visto che la lebbra copre tutto il corpo ," - cosa succede? L'uomo è puro o impuro? La risposta può sorprenderci. È puro! Come può essere? Se la pelle è tutta bianca , è puro. Ma se la carne viva apparirà di nuovo, egli è di nuovo impuro (verso 14). Qual è il significato di questo? L'applicazione per noi è questa: Se un uomo riconosce di essere un peccatore buono a nulla, assolutamente marcio dalla testa ai piedi, e ammette che non c'è nulla di buono in lui allora è puro agli occhi del Signore . Se invece dice, "No, non sono poi così male. Ho dei punti positivi nella mia vita," allora è impuro.
Sapete come reagisce la maggior parte delle persone quando gli viene detto che la Bibbia dice che sono peccatori corrotti, buoni a nulla e che non meritano altro che il fuoco dell'inferno? Dicendo, "Non sono poi così male. Ci sono delle cose positive nella mia vita". Una persona così è impura agli occhi di Dio. Ma se la sua reazione è, "Dio ha assolutamente ragione. Non c'è nulla di buono nella mia carne. Le mie migliori azioni nascono da motivazioni corrotte. Sono marcio fino al midollo" - in altre parole, se non si giustifica - allora è totalmente puro agli occhi di Dio. Questa è la buona notizia del vangelo. Questo è il motivo per cui i malvagi, gli assassini e gli adulteri (coloro che hanno "l'intera pelle ricoperta di lebbra" ) vennero perdonati dal Signore, mentre i Farisei presuntuosi non lo furono. Quelle parti di carne viva nei Farisei (il giustificarsi) li resero impuri.
Al Capitolo 14 leggiamo della purificazione della lebbra. Vediamo una cosa stupefacente al verso 14. Quando il lebbroso era purificato, il sacerdote prendeva del sangue del sacrificio per la colpa e lo metteva sull'estremità dell'orecchio destro del purificato, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro. Questo rappresentava la totale purificazione di ogni parte del nostro essere attraverso il sangue di Cristo. Ora, se andate a vedere nel Levitico Capitolo 8:23 , noterete che questa è la stessa cosa che Mosè fece per Aronne, il sommo sacerdote! In altre parole, lo stesso privilegio che aveva il sommo sacerdote fu dato anche al lebbroso!! Il messaggio del vangelo è questo - che noi, che siamo dei peccatori sporchi e marci, siamo amati da Dio proprio come Dio ama Gesù , e accettati da Dio tanto quanto lo è Gesù! Incredibile e fantastico, ma vero!
Ai versi 17 e 18, leggiamo di altri due passaggi nel processo di purificazione del lebbroso. Primo, il sacerdote metteva una goccia d'olio esattamente sui tre punti dove prima aveva messo il sangue - sul lobo dell'orecchio destro, sul pollice destro e sull'alluce destro. Questo rappresenta l'essere nati dallo Spirito Santo. Poi il sacerdote versava il restante olio sulla testa purificata del lebbroso. Questo rappresenta il battesimo nello Spirito Santo - lo Spirito Santo versato su di noi.
Questo è davvero un vangelo fantastico: Un peccatore lebbroso viene purificato dalla testa ai piedi per prima cosa attraverso il sangue di Cristo, portato a una nuova nascita attraverso lo Spirito Santo e poi riceve lo Spirito Santo versato su di lui. Proprio qui nel Levitico 14:17, 18 abbiamo una prefigurazione di questi compiti fondamentali che lo Spirito Santo fa per noi oggi - portandoci a una nuova nascita e ungendoci con la Sua potenza. Perciò noi che siamo "lebbrosi" purificati, non fermiamoci a ricevere la goccia di sangue e la goccia d'olio! Ma restiamo aperti a ricevere l'effusione dell'olio sulle nostre teste.
Tutto questo e altro è rappresentato in questo libro del Levitico. Un libro che forse in passato avete considerato come noioso, ora sta iniziando a diventare più interessante di quanto avevate pensato.
In questo libro ci sono molte altre piccole cose menzionate che riguardano il mostrare rispetto alle persone più anziane, trattare gli stranieri con considerazione, rigettare la chiromanzia e la stregoneria ecc. Tutte cose che hanno delle applicazioni nella nostra vita quotidiana.
Al Capitolo 21:16-24, ci viene detto che chiunque aveva "un difetto" non poteva diventare sacerdote, anche se figlio di Aronne. Questo ci insegna che anche se una persona è figlia di Dio, se ha un difetto ("un peccato non messo a posto") nella sua vita allora non può essere un anziano o un capo. I servi di Dio devono essere liberi da questi "difetti". Dio richiede un livello molto alto a coloro che stanno davanti al Suo popolo come Suoi rappresentanti. Sotto il vecchio patto, questi standard erano tutti fisici, perché quei capi dovevano guidare gli Israeliti in un regno fisico. Oggi, questi standard sono tutti spirituali , perché dobbiamo guidare il popolo di Dio verso un regno spirituale .
Al Capitolo 23 leggiamo delle sette feste che Dio aveva ordinato agli Israeliti. Nella prima parte del Leviticoabbiamo visto le cinque offerte. Dio voleva insegnare al Suo popolo che la religione non è una cosa noiosa. Doveva essere una cosa divertente ed emozionante - qualcosa che potevano praticare con gioia. Dunque Dio ordinò per loro queste feste (o festival). Una delle parole Ebraiche tradotta come "festival" era la parola "hag" che vuol dire "ballo" e questo è quello che Dio si aspettava che il Suo popolo facesse!! Il numero sette qui ha un significato. Ogni settimo giorno, ogni settimo mese, ogni settimo anno e anche l'anno che viene dopo sette volte sette anni (50esimo anno) era un periodo di festa. Tutte queste feste si tenevano nel periodo tra aprile e ottobre di ogni anno. Dio aveva scelto un periodo dell'anno in cui il meteo era buono e nel quale i contadini non erano impegnati nei campi, così che tutti potevano andare a Gerusalemme per festeggiare. I comandamenti di Dio sono tutti pratici e Dio prende in considerazione tutte le nostre esigenze terrene.
Di seguito una lista delle sette feste:
1.Il Sabato: Questo era dopo sei giorni di lavoro, ogni settimana. In questo giorno nessun lavoro doveva essere svolto. Questo giorno doveva essere passato come Adamo passò il suo primo giorno - in comunione con Dio. Rappresenta il riposo che Cristo ci porta nella nostra relazione con Dio.
2. La festa di Pasqua: La Pasqua era il quattordicesimo giorno del primo mese, in cui gli Israeliti ricordavano il tempo in cui Dio salvò i loro antenati dall'Egitto attraverso il sangue dell'agnello - un'illustrazione della nostra liberazione dal regno di Satana attraverso il sangue di Cristo.
3. La Festa dei Pani Non Lievitati (o Festa degli Azzimi): Questa festa cadeva subito dopo la Pasqua - per sette giorni - in cui mangiavano solamente pane senza lievito. Ricordava loro il pane lievitato che i loro padri lasciarono in Egitto - un'illustrazione della nostra vecchia vita che ci siamo lasciati alle spalle quando siamo stati convertiti. Questo rappresenta la vita purificata (senza lievito) che siamo chiamati a vivere sotto il nuovo patto.
4. La Pentecoste: Viene anche chiamata "la festa delle settimane" e si doveva tenere 50 giorni dopo l'inizio della festa dei pani non lievitati (azzimi). ("Pentekoste" significa "cinquantesimo"). Questa era una festa di ringraziamento a Dio dopo la racconta dell'orzo e del grano. In questo giorno, 1500 anni dopo, scese lo Spirito Santo - e questo è quello che rappresenta questa festa (Atti 2:1). In quel giorno venivano offerti due pani a Dio, rappresentazione del fatto che molti anni dopo, Ebrei e Pagani sarebbero stati uniti proprio in questo giorno. Entrambi i pani erano lievitati e salati, indicando che c'è ancora peccato in quelli che sono nati di nuovo (lievito), ma che nonostante questo Dio ha stretto un patto eterno con loro (sale).
5.La Festa delle Trombe: Era all'inizio del settimo mese. Gli Israeliti usavano le trombe per raccogliere le persone per l'adorazione, per la guerra, e qualche volta nel deserto quando dovevano mettersi in marcia. Questa festa era un momento di celebrazione per esprimere la loro gioia e gratitudine a Dio. La festa delle trombe rappresenta il giorno in cui suonerà l'ultima tromba ed il Signore ritornerà per il Suo popolo.
6. Il Giorno dell'Espiazione: Questo era il giorno più importante di tutto l'anno. Era l'unico giorno in cui il sommo sacerdote poteva entrare nel Luogo Santissimo del tabernacolo. Il sommo sacerdote aspettava questo giorno e si preparava per molte ore prima della cerimonia. Solo in quest'occasione indossava il suo vestito bianco. Sul propiziatorio della misericordia il sommo sacerdote offriva sull'altare il sangue del sacrificio, e questo come espiazione dei peccati della nazione d'Israele. Questa festa guardava al futuro, cioè al grande giorno dell'espiazione sul Calvario, quando il nostro grande e Sommo Sacerdote offrì Sé stesso per i nostri peccati.
7.La Festa dei Tabernacoli: Questa venne anche chiamata "festa delle Capanne", durante la quale gli Israeliti vivevano in piccole capanne per sette giorni, ricordandosi di come i loro antenati vagarono nel deserto. Così esprimevano il loro ringraziamento a Dio per le buone case in cui vivevano adesso. Può essere una cosa buona per noi vivere così per una settimana all'anno, perché ci può insegnare a non lamentarci dei piccoli problemi che abbiano nelle nostre belle case! Questa festa rappresenta il momento in cui il regno di Dio sarà sulla terra con Gesù come Re sovrano.
Le più importanti tra queste feste erano quelle durante le quali gli uomini dovevano recarsi a Gerusalemme; ed erano la festa dei Pani Non Lievitati (Festa degli Azzimi), la Pentecoste e la festa delle Capanne (Deuteronomio 16:16) .
Oltre a queste feste c'erano anche molti altri Sabati. Ogni settimo anno doveva esserci un sabato di riposo per la terra, durante il quale gli Israeliti non dovevano seminare i loro campi o potare i loro vigneti (Levitico 25:4). Il Signore avvertì gli Israeliti che se avessero disobbedito a questa legge sarebbero stati puniti permettendo ai loro nemici di prenderli come schiavi, così che la terra si sarebbe goduta il suo riposo sabbatico durante gli anni della loro schiavitù (Capitolo 26:34, 35)! Gli Israeliti disobbedirono a questo comandamento per 490 anni e così Dio li mandò in prigionia a Babilonia per esattamente 70 anni. 70 anni era il periodo di tempo che gli Israeliti avevano negato alla terra il riposo stabilito da Dio (2 Cronache 36:20, 21)! Se non prendiamo sul serio la Parola di Dio ne subiremo le conseguenze.
Al Capitolo 27 vengono date istruzioni a coloro che vogliono fare un dono volontario a Dio, fare un voto speciale a Lui o dedicare qualcosa al Signore (verso 2). Fino a questo momento nel Levitico il Signore aveva comandato agli Israeliti di fargli specifiche offerte. Queste erano obbligatorie. Ma il Signore diede anche il privilegio di offrire volontariamente mossi da gratitudine. Potevano dare al Signore la loro casa (verso 14), un pezzo della loro proprietà di famiglia (verso 16), un terreno che avevano comprato (verso 22) o gli animali che pascolavano su quel terreno. Se in futuro avessero voluto riscattare una di queste proprietà, il Signore diede anche delle istruzioni su come doveva essere fatto. Solitamente gli Israeliti dovevano pagare il 20% in più del valore della cosa consacrata (versi 15, 19, 27, 31) .
Negli ultimi tre versi del libro (27:32-34), leggiamo qualcosa d'interessante che serviva a liberare gli Israeliti dalla cupidigia. Un decimo delle loro mandrie e dei loro greggi doveva essere dato al Signore. Dovevano far passare i loro animali sotto una verga davanti al sacerdote, uno a uno. Il decimo capo di tutto quello che passava era da dare al Signore. Ma se il decimo animale era un animale molto buono, quello grasso, non era consentito scambiarlo con un altro animale, magari per uno malato!! Contando quindi gli animali uno a uno il Numero Dieci era di Dio, sano o malato che fosse! Non dovevano essere freddi, calcolatori e avari nel dare a Dio. Dovevano essere generosi nel donare a Dio e farlo felicemente perché il Signore avrebbe restituito molto più di quello che aveva ricevuto.
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uesto è il quarto libro scritto da Mosè e parla delle battaglie d'Israele e del suo girovagare per il deserto. Il libro si chiama Numeri perché al suo interno troviamo due censimenti del popolo d'Israele. Mosè fece un censimento degli Israeliti (Numeri 1:3) che avevano dai 20 anni in su - tutti quelli in grado di poter andare in guerra. Fecero due censimenti delle famiglie, il primo all'inizio e il secondo verso la fine del loro viaggio, che durò 40 anni (Capitolo 26).
Al Capitolo 2 trovate l'ordine con il quale furono sistemati gli accampamenti d'Israele. Dio è ordinato e questo lo possiamo imparare notando che insegnò al Suo popolo la disciplina e l'ordine. Ricordate che erano un gruppo di schiavi totalmente indisciplinati quando Dio li guidò fuori dall'Egitto. Così iniziò a insegnargli l'ordine, la pulizia e la disciplina. Queste sono lezioni molto importanti per un Cristiano. Molti credenti non hanno alcun senso di pulizia o dell'ordine nella loro vita o nelle loro case. Non c'è nessuna disciplina nel modo in cui passano il loro tempo o spendono i loro soldi.
Tutte queste cose influenzano la crescita spirituale. Qualsiasi sia l'esperienza di Spirito Santo che avete avuto, se siete indisciplinati nella vostra vita, non diventerete mai una persona di Dio. Nel libro dei Numeri leggiamo dell'importanza dell'ordine anche nei dettagli.
Se manca della disciplina nelle nostre vite allora non possiamo essere gli uomini e le donne che Dio vuole che siamo. Molti Cristiani ignorano la Parola di Dio perché non si disciplinano a studiarla. Non potete conoscere la parola di Dio senza sforzarvi di studiarla quotidianamente - specialmente quando siete giovani.
Al Capitolo 7, per esempio vengono riportati i dettagli delle offerte fatte dai capi, come: il peso di un piatto d'argento e di una coppa d'oro. Si trovano anche molte ripetizioni. Questa minuziosità può insegnarci che Dio è interessato a ogni piccola offerta fatta da ogni persona. Anche se dieci persone diverse offrirono la stessa cosa, Dio registrò separatamente quello che ogni persona gli diede; perché per Dio ogni persona è preziosa. Questo ci mostra qualcosa del cuore di Dio. Dio è interessato singolarmente a ogni persona. Nel mondo di oggi è facile perdersi e sentirsi che si è giusto qualcuno in mezzo a milioni di persone. Fatevi coraggio considerando il fatto che per Dio ogni persona è speciale.
In Numeri al Capitolo 3:40, 41, leggiamo che Dio disse a Mosè di fare il censimento di tutti i primogeniti maschi - quelli che avevano almeno un mese di età. Questo perché tutti questi primogeniti sarebbero dovuti morire in Egitto, ma si salvarono grazie alla misericordia del Signore. Per questo motivo tutti i primogeniti appartenevano al Signore, però Dio disse, "Prendi i Leviti per me invece dei primogeniti dei figli d'Israele e il bestiame dei Leviti al posto dei primi parti del bestiame degli Israeliti". Così Mosè contò tutti i primogeniti che erano 22,273 (verso 43). Poi contò i Leviti ed erano solo 22,000. Perciò per i 273 primogeniti che erano in più dei Leviti doveva essere pagato un riscatto (versi 46, 47).
Così in quanto appartenenza al Signore i Leviti presero il posto dei primogeniti. Ora i Leviti appartenevano al Signore che disse loro, "Tu non avrai nessuna eredità nel paese. Io sono la tua eredità" (Numeri 18:20). I Leviti dovevano essere esclusivamente devoti al servizio del Signore.
Capitolo 4: Qui leggiamo delle responsabilità che vennero date ai figli di Levi all'interno del tabernacolo. Non fu Levi ad aver scelto i suoi figli per il ministero nel tabernacolo. Fu Dio a sceglierli. Dio potrebbe scegliere i nostri figli per servirlo, maquesta scelta non spetta a noi. Potremmo augurarci che i nostri figli servano il Signore in un modo particolare, ma sarà Dio a sceglierli per quella chiamata e a chiamarli individualmente. Infatti fu Dio a dichiarare, "I figli di Levi avranno queste responsabilità. " Levi aveva tre figli, Cheat, Gherson e Merari. In precedenza abbiamo visto come i figli di Aaronne, Nadab e Abiu vennero uccisi perché offrirono un fuoco falso. Nadab e Abiu persero così dei privilegi meravigliosi collegati al servire Dio nel tabernacolo. I figli di Cheat, Gherson e Merari avevano la responsabilità di muovere il tabernacolo. Il lavoro più sacro nello spostamento degli Israeliti fu dato a queste tre famiglie.
Qui impariamo che non possiamo prendere alla leggera i comandamenti di Dio. Dio uccise Uzza (ai tempi di Davide) quando egli toccò l'arca perché pensava stesse cadendo - solo perché Uzza non era un Levita. Per questo motivo Uzza non aveva il diritto di toccare l'arca. Se Dio non ci ha dato una responsabilità nella Sua chiesa allora dovremmo lasciare stare quel compito. Quando sento dei credenti criticare qualche altra chiesa, gli dico sempre, "Non siete un profeta del popolo di Dio. Quindi non sono affari vostri. Lasciate quel ministero ai profeti e agli anziani." Allo stesso modo quando sento qualcuno criticare i figli di altre persone, chiedo, "Sei tu il loro padre? Se non lo sei, allora impariamo a farci gli affari nostri". Quando critichiamo i figli di qualcun altro, stiamo toccando qualcosa che Dio non ci ha dato il permesso di toccare. Siamo allora come Uzza che non aveva nessun diritto di toccare l'arca. L'arca poteva essere toccata solo da alcune persone che Dio aveva stabilito. Questo è quello che vediamo qui.
A ognuna di queste famiglie venne assegnato un compito specifico (4:4, 24, 33) .
Al Capitolo 7:2, leggiamo che i capi d'Israele fecero un'offerta al Signore. In questa lista vengono menzionati tutti i capi e le loro offerte. Al verso 3 leggiamo che portarono "sei carri coperti e dodici buoi" per il compito di dover spostare gli oggetti del tabernacolo. Se dividete 6 carri per 3 famiglie - Cheat, Gherson e Merari - ogni famiglia avrebbe dovuto riceverne 2. Se dividete 12 buoi per 3 famiglie a ogni famiglia ne spettavano 4. Notate come Mosè divise le offerte. Leggiamo che Mosè diede 2 carri e 4 buoi ai figli di Gherson secondo il loro incarico (verso 7). Poi diede 4 carri e 8 buoi ai figli di Merari (verso 8), ma nessun carro o bue ai figli di Cheat, perché dovevano portare l'arca sulle loro spalle (verso 9).
I figli di Cheat avrebbero potuto dire, "Dio ha dato quattro carri ai figli di Merari, e a noi nessuno." Anche oggi vediamo che Dio decide di dare delle macchine ad alcuni dei Suoi figli e ad altri solo delle biciclette. È facile per quelli che hanno le biciclette mettere in discussione Dio, lamentandosi e bramando quello che possiedono i loro fratelli. Dio è onnisciente e non fa mai errori. Tutto quello che Dio fa è perfetto. Non saltate questi preziosi versi nascosti al centro del libro dei Numeri. C'è un messaggio per noi che può liberarci dalle lamentele quando vediamo qualcuno che ha quattro macchine e noi nessuna . Quanto sono importanti questi libri dell'Antico Testamento per i nostri problemi di oggi.
In Numeri 5:2, leggiamo, " Ordina ai figli d'Israele che mandino fuori dall'accampamento ogni lebbroso e chiunque ha la gonorrea o è impuro per il contatto con un morto." Alcuni Cristiani immaginano (e insegnano) che siccome il Signore disse in Esodo 15:26, "Io sono il Signore, colui che ti guarisce" allora gli Israeliti malati dovevano semplicemente pregare e farsi guarire dal Signore. Ma non è vero. Qui leggiamo di persone con la lebbra che non furono guariti, e perciò dovevano essere messi fuori dall'accampamento. La Parola non dice, come alcuni predicatori direbbero oggi, "Ordina ai lebbrosi di avere fiducia nel Signore come loro Guaritore e di reclamare la loro guarigione nel nome di Geova"!! No! Dovevano essere messi fuori dall'accampamento. Il Signore avrebbe potuto guarirli? Certamente. Ma non lo fece e ordinò di farli uscire dall'accampamento.
Dobbiamo essere onesti e realisti quando parliamo della guarigione fisica. Altrimenti porteremo molti credenti deboli alla condanna e alla schiavitù. Non possiamo racchiudere Dio in una dottrina e dire: "Dio guarisce chiunque abbia fede in Lui. Tutti quelli che pongono la loro fiducia nel Signore non si ammaleranno. Quelli che si ammalano e restano malati è solo a causa della loro poca fede." Le persone che hanno preso questa posizione irrealista, hanno causato la morte di molti credenti nelle loro chiese; credenti che potevano salvarsi se si fossero fatti curare in un ospedale. Viene praticata molta follia da parte di Cristiani irrealisti che vivono molto più per logica che per rivelazione.
C'era una legge per la purificazione dei lebbrosi, che abbiamo visto in Levitico 13, 14. Gli Israeliti non avrebbero potuto imporsi a Dio e dire, "Signore, hai detto che sei il Guaritore. Allora adesso guarisci questo lebbroso. Non lo metteremo fuori dall'accampamento." Ma il Signore disse, "Mettetelo fuori dall'accampamento". È meglio umiliarci e riconoscere che ci sono molti casi in cui il Signore non guarisce per delle buone ragioni che solo Lui sa. Gesù disse, "Al tempo del profeta Eliseo c'erano molti lebbrosi in Israele; eppure nessuno di loro fu purificato". (Luca 4:27) - e questo nonostante Dio abbia detto "Io il Signore, sono colui che ti guarisce".
La Bibbia è realistica. Ma quelli che si focalizzano su un verso favorito qui o su un altro lì, vanno fuori strada. Dobbiamo dedicarci allo studio della Parola di Dio se vogliamo evitare di andare fuori strada e di sviare altre persone. Mi rattrista il cuore nel vedere quelle povere persone che soffrono perché sviate dai loro capi spirituali che non conoscono Dio o la Sua Parola.
In Numeri 5:6-8 dice che quando un uomo ha peccato contro un'altra persona e a causa della sua azione deve qualcosa a colui che ha ricevuto l'offesa, " dovrà restituire per intero il maltolto, aggiungendovi un quinto , e lo darà a colui verso il quale si è reso colpevole." È questa la giustizia - far fronte agli interessi che la persona ha perduto per quel periodo in cui è stato privato del suo bene. Se la restituzione viene fatta dopo molti anni, ovviamente la restituzione in percentuale sarà più alta del 20%. Questo è il motivo per il quale Zaccheo (che era un ragioniere astuto) sapeva che doveva restituire quattro volte quello che aveva truffato ad altri. Facendo un breve calcolo mentale sapeva che se per un debito di un anno si doveva aggiungere il 20%, per un debito di otto anni doveva essere aggiunto più del 300% (a interesse composto)! Il Signore non fermò Zaccheo dal ripagare questo debito perché sapeva che era giusto.
Poco dopo essere stato battezzato (nel 1961), una delle prime cose che il Signore mi disse, era quella di restituire allo Stato tutte le tasse truffate in passato. Quando ho calcolato il totale non ero sicuro dell'ammontare esatto della cifra che avrei dovuto restituire e nella mia mente stavo prendendo in considerazione due cifre - una il 20% più alta dell'altra. Alla fine decisi di pagare la cifra più bassa. Sapete bene come in alcune questioni, prendiamo sempre la decisione che più va a nostro favore!! Non avevo mai letto questo verso nei Numeri fino ad allora. Pensando che avrei dovuto restituire la cifra più bassa, leggendo la Bibbia, incontrai questo verso. Il Signore diede una chiara risposta alla mia domanda: "Aggiungi il 20% e restituiscilo"!! Se avete qualche dubbio, è sempre meglio restituire di più che meno. Ne varrà sicuramente la pena per avere una coscienza pulita il giorno che staremo davanti al Signore. Non volevo avere quel 20% extra sul mio conto in banca e poi non essere pronto ad incontrare il Signore!
Capitolo 5:11-31: qui leggiamo di come Dio espone il peccato di una moglie infedele. Se una moglie aveva commesso adulterio, il sacerdote doveva far bere dell'acqua mischiata con della polvere del suolo del tabernacolo, e se davvero colpevole Dio avrebbe esposto il suo peccato facendole gonfiare il ventre e dimagrire i fianchi. In quel momento ciò che la donna aveva fatto in segreto sarebbe stato rivelato. In Atti degli Apostoli 5 leggiamo che quello che Anania e Saffira fecero in segreto fu rivelato da Dio. La differenza sta nel fatto che sotto il nuovo patto, il peccato viene esposto da Dio, non tramite "l'acqua santa" ma tramite lo Spirito Santo. Pietro espose Anania e Saffira in modo soprannaturale grazie al discernimento dello Spirito. È molto importante per i capi Cristiani avere discernimento spirituale così da riuscire a vedere chiaramente la reale condizione spirituale delle persone.
Numeri 6:1-21 parla del voto di Nazireato. (Notate che non è 'Nazareno' . Non ha niente a che vedere con Nazareth. Gesù era chiamato Nazareno e non nazireo; Nazareno perché visse a Nazareth - Matteo 2:23).
Un nazireo era una persona che per un periodo di tempo faceva un voto volontario al Signore consacrandosi esclusivamente a Lui. Durante questo periodo al nazireo non era permesso tagliarsi i capelli, bere succo d'uva o vino. Sansone fu un Nazireo per tutta la vita. Qui vediamo che c'erano due modi in cui Sansone avrebbe potuto perdere la sua potenza - tagliando i capelli o bevendo succo d'uva o vino. La sua potenza non stava nei capelli ma nella sua dedizione, che era manifestata nel non tagliarsi i capelli e dal non bere vino. Una delle due avrebbe potuto fargli perdere la sua potenza. Gesù invece si tagliava i capelli e beveva vino perché non era un nazireo.
Al Capitolo 6:22-27, vediamo la benedizione con la quale ad Aaronne fu ordinato di benedire il popolo d'Israele. Questa era la più grande benedizione che Dio gli poteva dare sotto l'antico patto - e non riguardava solamente salute e prosperità. Era molto di più. Il Signore non disse ad Aaronne di benedirli dicendo, "Che il Signore vi benedica con tantissimi soldi e buona salute". No. Questa era la benedizione:
"Il Signore ti benedica e ti protegga" - Possa preservarti dal male.
"Il Signore faccia risplendere il Suo volto su di te" - Possa la Sua gloria splendere su di te.
"Il Signore ti sia propizio" - Possa il Signore essere misericordioso con te e perdonare tutti i tuoi peccati.
"Il Signore rivolga verso di te il Suo volto" - Possa il Signore mostrarti il Suo favore.
"Il Signore ti dia la pace" - Che tu possa avere un cuore pacifico, una vita pacifica e una casa pacifica.
Non c'era niente di più grande che potessero ricevere.
Al Capitolo 9:15-23, leggiamo di come il Signore guidò il Suo popolo con una colonna di nuvola e fuoco. In quel caldo deserto la nuvola forniva ombra dal sole e il fuoco mostrava la via di notte. Tutte le volte che la nuvola si alzava, il popolo d'Israele si metteva in cammino e poi si accampava dove si fermava la nuvola. A volte la nuvola si fermava per pochi giorni, mentre altre volte per molti mesi (versi 19, 22). Se la nuvola si fermava solo per una notte, quando ci si alzava al mattino gli Israeliti si mettevano in cammino (verso 21). Si sarebbero accampati la sera e rimessi in cammino il mattino. Pensate a quanta fatica dovevano fare! C'erano persone che viaggiavano con i figli piccoli, le loro tende e i loro animali - e quando la nuvola si fermava la sera dovevano piantare le loro tende e sistemare tutto per viverci. Ci avranno messo qualche ora per montare e sistemare le tende prima di poter andare a letto. All'alba del giorno dopo sentivano il grido attraversare tutto l'accampamento, capendo così che la nuvola si stava alzando nuovamente. Posso immaginare l'irritazione che travolgeva tutto l'accampamento - nel momento in cui dovevano richiudere tutto e rimettersi in viaggio. Così Dio insegnò loro la pazienza e l'obbedienza passo dopo passo!
Un vero servo di Dio non si lamenterà mai quando Dio gli dice di fare qualcosa che non è conveniente. Dio può magari dirgli di andare da una parte e poi farlo ritornare. Un vero servo di Dio obbedisce istantaneamente, come gli angeli del cielo.
Qui la colonna è un'illustrazione dello Spirito Santo. Potete essere nati dallo Spirito, battezzati nello Spirito e nonostante questo, potreste non essere guidati dallo Spirito nella vostra vita di tutti i giorni. Solo coloro che sono "guidati dallo Spirito" sono figli (maturi) di Dio (Romani 8:14).
C'è differenza tra un bambino e un figlio. Un figlio è maturo e adulto. Coloro che quotidianamente sono guidati dallo Spirito sono figli maturi e adulti.
Dio era molto severo per ogni mormorio o lamentela che sentiva nell'accampamento degli Israeliti. Infatti gli Israeliti che brontolavano nel deserto "perirono colpiti dal distruttore"(1 Corinzi 10:10). Nel verso successivo c'è un avvertimento per noi e cioè quello di non brontolare e di non lamentarci (1 Corinzi 10:11). Splendiamo come luci in un mondo pieno di mormorii e lamentele, principalmente vivendo una vita in cui "facciamo ogni cosa senza mormorii e dispute" (Filippesi 2:14) .
I mormorii e le lamentele erano una caratteristica degli Israeliti durante i 40 anni nel deserto e sono la prova più evidente che una persona che mormora e si lamenta non è ancora entrata in Canaan (la vita in vittoria). Un capo Cristiano che brontola e mormora non potrà mai guidare gli altri a una vita vissuta in vittoria. Una delle più chiare testimonianze del fatto che abbiamo smesso di "girovagare nel deserto" è quella che abbiamo smesso di brontolare e lamentarci nelle nostre case e ovunque, iniziando invece a rendere grazie sempre e per ogni cosa (1 Tessalonicesi 5:18; Efesini 5:20) .
Al Capitolo 12:1, 2 leggiamo dei capi che brontolano e mormorano: Miriam (o Maria in alcune versioni) e Aaronne criticarono Mosè per la moglie che aveva scelto. In realtà questo accadde perché erano gelosi del ministero di Mosè. Aaronne era 3 anni più vecchio di Mosè, mentre Miriam aveva 12 anni in più, e vedevano Dio usare il loro fratello più giovane come profeta e capo d'Israele. Non è facile sottomettersi a qualcuno che è più giovane di voi. Dio scelse Mosè perché era l'uomo più umile sulla faccia della terra (verso 3). In alcune versioni questo verso è scritto tra parentesi perché Mosè non scrisse questo di sé stesso. Fu aggiunto in un secondo momento, probabilmente da Giosuè. L'unica cosa sul quale potevano criticarlo è che non aveva sposato una donna Israelita. Qui dice "il Signore lo udì"(verso 2). Il Signore sente chiunque parli contro uno dei Suoi servi unti. Il Signore fece uscire tutti e tre e gli disse che mentre con i profeti parlava tramite visioni e sogni, con Mosè parlava faccia a faccia come un uomo che parla con un suo amico (versi 6-8; Esodo 33:11) .
Qui il Signore dice molto chiaramente che il Suo parlare con noi a tu per tu è superiore del Suo parlare con noi tramite una visione o un sogno. Nonostante questo molti credenti oggi immaginano che un uomo che dice di avere visioni e sogni sia più spirituale di uno che sente parlare il Signore al proprio cuore. Essere guidati dallo Spirito giorno dopo giorno è di gran lunga superiore a delle mere visioni e sogni.
Il Signore si arrabbiò con Miriam e Aaronne per aver criticato il Suo servo. La nuvola si ritirò dalla tenda e improvvisamente Miriam venne ricoperta di lebbra (verso 10). Mosè che era stato da lei criticato, dovette pregare per la guarigione della donna. La Bibbia dice, "Prega per coloro che ti perseguitano"(Matteo 5:44). Questo è un comandamento del nuovo patto, non del vecchio. Ma Mosè era un uomo del nuovo patto che viveva ai tempi dell'antico patto. Era un uomo stupefacente. Proprio come in quest'epoca del nuovo patto ci sono Cristiani che vivono al livello dell'antico patto anche a quel tempo c'erano pochi che nonostante fossero sotto l'antico patto, vivevano secondo i principi del nuovo patto. Quando la Bibbia dice che tutti coloro che sono sotto la grazia (il nuovo patto) vivranno in vittoria sul peccato (Romani 6:14), significa che coloro che non vincono il peccato stanno vivendo sotto l'antico patto - e ci sono molti credenti che sono sconfitti dal peccato nelle loro vite.
Il Signore disse che Miriam doveva essere messa fuori dall'accampamento per sette giorni, così da farle imparare la lezione (verso 15) . Se non fosse stato così, altri avrebbero scoperto l'accaduto e non avrebbero avuto paura di fare le stesse cose. Dio crea un esempio con le persone che si ribellano, in modo che gli altri temano di fare la stessa cosa. Miriam imparò la lezione di non parlare mai più così in vita sua e tornò all'accampamento. Nonostante ciò molti altri nell'accampamento non impararono la lezione - ma a questo ci arriveremo dopo.
Al Capitolo 13 leggiamo che gli Israeliti arrivarono al deserto di Cades-Barnea che si trovava ai confini di Canaan - il paese che Dio aveva promesso. Erano passati due anni dall'uscita dall'Egitto (Deuteronomio 2:14) e Dio gli disse di entrare e prendere possesso del paese. Gli Israeliti mandarono 12 spie a esplorare il paese. Tutti e dodici tornarono indietro dicendo che effettivamente il paese era fantastico. Ma dieci di loro dissero, "Ci vivono però enormi giganti che non possiamo conquistare". Due di loro - Caleb e Giosuè - risposero dicendo, "Il Signore ci aiuterà a conquistare quei giganti". I 600,000 Israeliti però, ascoltarono la maggioranza.
Cosa impariamo da questo? Primo, che è molto pericoloso seguire la maggioranza - perché la maggioranza invariabilmente si sbaglia. Gesù disse, "La via che conduce alla vita è stretta e pochi sono quelli che la trovano" . La maggioranza cammina ancora per la via larga della distruzione. Quindi se seguite la maggioranza, sarete certamente con loro sulla larga via della distruzione. Non dovete pensare che una grande chiesa equivalga a una chiesa spirituale. La chiesa di Gesù contava solo 11 membri.
Quando dieci capi diranno una cosa e altri due diranno esattamente l'opposto, da che parte starete? Qui Dio stava dalla parte dei due - Giosuè e Caleb. L'incredulità e Satana invece, stavano dalla parte degli altri dieci. Gli Israeliti, stupidamente, seguirono la maggioranza e perciò dovettero girovagare nel deserto per altri 38 anni. Non avevano il discernimento per riconoscere da quale parte stava Dio! Dio più una persona rappresentano sempre la maggioranza, e non importa quante persone questi due abbiano contro; per questa ragione io sto sempre con Dio. Abbiamo visto in Esodo 32 che Dio stava dalla parte di un uomo solo, Mosè, quando tutti gli Israeliti stavano adorando il vitello d'oro. Ma di tutte le dodici tribù solo quella di Levi riuscì a capirlo. Però in questa circostanza dove Dio stava dalla parte di Giosuè e Caleb, neanche la tribù di Levi lo riconobbe!
Tutto questo è una lezione per noi oggi. La Cristianità in generale è piena di compromessi e di mondanità. Qua e là Dio innalza pochi che sostengono la verità della parola di Dio, senza alcun compromesso. Se avete del discernimento, allora riconoscerete che Dio sta con quei pochi e starete con loro contro la maggioranza. Così entrerete nella terra promessa con loro.
Come identificate l'uomo con il quale Dio sta? Parla la lingua della fede . Giosuè e Caleb parlarono la lingua della fede: "Noi possiamo vincere" . "Possiamo sconfiggere i giganti della rabbia, della brama sessuale, della gelosia, del mormorio e dell'amore per i soldi. Possiamo sconfiggere Satana. Dio stritolerà Satana sotto i nostri piedi" - questa è la lingua usata dell'uomo con il quale Dio sta. L'uomo che non è con Dio dice: "Non dobbiamo prendere la Bibbia letteralmente. Alla fin dei conti siamo umani. Saremo sconfitti fino alla fine dalla nostra vita. Dovete capire la psicologia umana." Detto francamente a me non interessa "la psicologia umana". Io credo nella Parola di Dio.
Molti Cristiani vengono sviati dalla ragione umana, esattamente come gli Israeliti. Dio ha nascosto queste verità ai sapienti e agli intelligenti, e le ha rivelate ai piccoli. Se usate la ragione umana e l'intelligenza per studiare la Bibbia, vi posso garantisco che verrete sviati. Quello di cui avete bisogno è la rivelazione dello Spirito Santo. Questo è il motivo per il quale Gesù ha scelto dei pescatori e non dei professori come Gamaliele e i suoi studenti per essere Suoi discepoli. Più tardi Gesù scelse uno studente di Gamaliele - Paolo. Ma il Signore ha dovuto portare Paolo nel deserto per tre anni così da azzerare il suo orgoglio prima di potergli dare della rivelazione.
Dio era così arrabbiato con gli Israeliti che avevano dubitato della Sua potenza che disse, "Sicuramente tutti gli uomini che hanno visto i miracoli che ho fatto, non entreranno nella terra promessa. Quelle persone che mi hanno già tentato dieci volte, moriranno tutti (Numeri 14:22) . " Dieci volte" non era un'esagerazione. Realmente si erano ribellati per dieci volte.
Qui una lista delle loro dieci ribellioni:
1. Quando gli Egiziani li inseguirono al Mar Rosso (Esodo 14:11).
2. Quando le acque di Mara erano amare (Esodo 15:24).
3. Quando non avevano pane nel deserto di Sin (Esodo 16: 2, 3).
4. Quando conservarono la manna durante la notte (Esodo 16:20).
5. Quando uscirono il sabato per raccogliere la manna (Esodo 16:27, 28) .
6. Quando non c'era acqua da bere a Refidim (Esodo 17:3)
7. Quando adorarono il vitello d'oro (Esodo 32)
8. Quando si lamentarono a Tabera (Numeri 11:1)
9. Quando chiesero la carne (Numeri 11:4, 33)
10. Quando si rifiutarono di entrare in Canaan (Numeri 13).
Dio gli diede nove possibilità. Gli Israeliti si approfittarono del Suo perdono - proprio come fanno molti credenti oggi - non realizzando però che la nona possibilità fosse l'ultima. La pazienza di Dio finì e alla decima volta gli Israeliti vennero puniti. Non c'era più possibilità di tornare indietro. Si ravvidero quando udirono quale fosse la loro punizione e chiesero un'altra possibilità. Ma ormai era troppo tardi (Numeri 14:39-45). Molti credenti scopriranno un giorno che le loro opportunità per entrare nella vita in vittoria sui peccati non sono infinite.
Al Capitolo 16 leggiamo della ribellione di Core e dei suoi compagni. Uno potrebbe pensare che Core, Datan e Abiran avessero imparato la lezione dopo che Miriam era stata lasciata fuori dall'accampamento per sette giorni a causa della ribellione contro Mosè. Un uomo saggio impara dagli errori degli altri. Ma una persona stolta ripete l'errore che gli altri hanno già commesso. La maggior parte degli altri Israeliti avevano imparato la lezione dall'esempio di Miriam, ma non Core, Datan e Abiran. Dio punì Core, Datan e Abiran mandandoli all'inferno vivi.
Abbiamo letto di due persone che andarono nei cieli vive - Enoc ed Elia. Qui leggiamo delle uniche persone nella Bibbia che andarono all'inferno vive.
Inizialmente erano quattro uomini a ribellarsi contro Mosè - Core, Datan, Abiram e On (Numeri 16:1). Mosè gli disse di tornare il mattino seguente (verso 5). Durante la notte, uno di questi quattro uomini, On, tornò in sé, si ravvide e uscì dal gruppo. In questo modo salvò anche la sua famiglia dal venire distrutta. Mosè chiamò Datan e Abiran per avvertirli privatamente ma essi si rifiutarono d'incontrarlo (verso 12). L'orgoglio e l'arroganza nel non voler incontrare Mosè sigillarono il loro destino e quello delle loro famiglie. Il mattino seguente questi tre uomini andarono da Mosè con il loro atteggiamento ribelle invariato(verso 24).
Il Signore disse alle persone di allontanarsi dalle tende di Core, Datan e Abiran, e così fecero tutti. Qui successe qualcosa di interessante che non viene riportato al Capitolo 16, ma al Capitolo 26:11. Leggiamo infatti che i figli di Core non morirono. Devono essere stati figli adulti. Inizialmente erano rimasti fuori dalla loro tenda con il padre, in ribellione contro Mosè. Ma quando poi il Signore disse alle persone di allontanarsi dalle tende dei ribelli, i figli di Core obbedirono. Dissero a loro padre, "Papà, non stiamo con te. Stiamo dalla parte di Mosè " - e corsero dalla parte di Mosè. Alcune volte i figli hanno più senno dei propri genitori! Così sfuggirono all'inferno. Gli Israeliti però incolparono Mosè per la morte dei ribelli e così quel giorno altre 14,700 persone raggiunsero i ribelli all'inferno (16:41-49) . Ribellarsi contro un uomo di Dio è una cosa molto grave agli occhi di Dio. Non è come ribellarsi a dei capi religiosi spiritualmente morti, che a volte, può essere anche necessario!
I discendenti di quei figli di Core (che sfuggirono alla morte) furono i protagonisti degli inni del popolo di Dio ai tempi di Davide. Sono loro quelli che scrissero dal Salmo 42 al 49, e anche Salmo 84 ecc. Il Salmo 46:2, 3 parla della terra che si apre e delle montagne che scivolano all'interno e di come Dio è stato il loro rifugio in quel momento. Senza dubbio stavano pensando alla fuga dell'ultimo minuto dei loro padri, grazie alla quale ora loro erano vivi per lodare Dio. Poi al Salmo 84:10, scrissero "Io preferirei stare sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi" - (le tende di loro padre Core! È questo quello che intendevano dire qui). Questi Salmi dei figli di Core diventano più significativi per noi se conosciamo la provenienza dei loro scrittori.
Una volta per tutte Dio volle dimostrare agli Israeliti che fu Lui a scegliere Aronne come sommo sacerdote, perché fu proprio il ministero sacerdotale che Core e gli altri avevano messo in dubbio e desiderato. Dio disse a Mosè di dire ai 12 capi delle tribù di portare una verga ciascuno (Numeri 17). Dovevano staccare un ramo da un albero e portarlo con loro. Anche Aronne ne dovette portare uno, rappresentando la tribù di Levi. Dio disse di lasciare le verghe nella tenda di convegno, e il mattino seguente la verga dell'uomo scelto da Dio avrebbe portato frutto. Il mattino dopo videro che la verga di Aronne, un ramo morto, era fiorita e aveva prodotto frutto (verso 8) . Così è come il Signore approva il servo che ha scelto - attraverso il principio della risurrezione - la vita che fiorisce da un ramo morto. Questo per noi significa che in mezzo alla morte spirituale, Dio mantiene vivi i Suoi servi. Non sono stati ingoiati dalla morte spirituale della Cristianità che hanno intorno. Come la verga di Aronne, portano frutto in mezzo alla morte. La loro unzione è sempre fresca, come la frutta fresca. Oggi è così raro trovare in qualcuno la freschezza costante nel suo ministero, eppure è questa la caratteristica di un uomo scelto da Dio. La verga di Aronne rimase viva durante tutto il viaggio nel deserto.
Al Capitolo 18:20 troviamo un bel verso, nel quale il Signore dice ad Aronne, "Tu non avrai nessuna proprietà nel paese dei figli d'Israele. Io sono la tua parte e la tua eredità" . Questo è quello che il Signore dice anche a noi. Non c'è niente di male nel possedere una casa o un terreno. Ma se vi affezionate a una di queste cose, allora non potrete mai essere servi del Signore. Se volete servire il Signore, la vostra attitudine nei confronti di ogni cosa qui sulla terra deve essere, "Magari possiedo queste cose sulla terra - una casa, una macchina, un motorino o altro. Ma non sono affezionato a nessuna di queste cose. Il Signore è la mia parte e la mia eredità. Per quanto riguarda le altre cose, il Signore le può portare via in qualsiasi momento."
Al Capitolo 20, leggiamo che Mosè venne punito per un singolo atto di disobbedienza. Questa fu l'unica volta in cui Mosè cadde disobbedendo a Dio. Colui che fedelmente obbedì a Dio in tutte le cose, verso la fine della sua vita fece un errore e lo pagò con il fatto che gli fu negata l'entrata nel paese di Canaan. Era la seconda volta che le persone mormoravano perché assetate. Questa volta però Dio disse a Mosè di non colpire la roccia, ma solo di parlarle (verso 8). Il motivo era che quella roccia (Esodo 17) raffigurava Cristo, che doveva essere colpito una sola volta sulla croce. Dopo quell'unica volta oggi gli parliamo per ricevere il beneficio di quella punizione sofferta una volta per tutte. Mosè però era arrabbiato e colpì la roccia due volte. Immediatamente il Signore disse a Mosè che non sarebbe potuto entrare in Canaan (20:12).
Dio diede agli Israeliti nove possibilità e gli negò l'entrata in Canaan solo dopo essersi ribellati per la decima volta. Ma a Mosè non fu data nemmeno una possibilità. Al suo primo fallimento gli fu negato di entrare in Canaan. Perché? Perché Dio si aspetta più dai capi spirituali che dai credenti ordinari . Questo è vero anche oggi. A chi più è stato dato, più gli sarà richiesto.
Mosè supplicò Dio. Per 40 anni aveva desiderato di entrare nel paese di Canaan. Però proprio sul confine del paese gli fu negato l'accesso. Dio non avrebbe ceduto. Ogni volta che Mosè pregò chiedendo misericordia per altre persone, Dio lo esaudì sempre. Ma non quando pregò per sé stesso. Quindi Mosè si umiliò e accettò la punizione. Dio però fu buono con lui. 1500 anni dopo gli permise di entrare nella terra promessa, quando fu sul monte della trasfigurazione con il nostro Signore! Questa era la prima volta che Mosè si trovò nella terra promessa. Dio onorò il Suo servo, concedendogli un'entrata migliore di quella che avrebbe avuto se fosse entrato in Canaan con gli Israeliti ribelli. Se Mosè si fosse fidato di Dio, allora avrebbe realizzato che Dio anche allora aveva già programmato qualcosa di buono per lui. Dio sta sempre "silenziosamente pianificando con amore per noi" ( Sofonia 3:17 - parafrasi). In quel momento però, Dio ha dovuto punire Mosè pubblicamente così che il suo popolo poté riconoscere che Dio è molto severo nei confronti della disobbedienza dei Suoi servi.
Ma l'acqua scaturì dalla roccia anche se Mosè disobbedì? Sì. Anche se un uomo disobbedisce a Dio, dal suo ministero le benedizioni possono fluire comunque. Cosa vuol dire questo? Non che Dio è contento di quell'uomo. No. Prova solamente che Dio ama così tanto il suo popolo da benedirlo nonostante la disobbedienza dei Suoi servi. Era per l'amore che Dio provava per gli Israeliti che quel giorno permise all'acqua di scorrere. Quando vedete fluire benedizione dal ministero di un servo carnale di Dio, ricordate che è solo la testimonianza del fatto che Dio ama le persone. Non è la testimonianza del fatto che Dio approvi il Suo servo. Dio si occuperà di lui in un secondo momento, proprio come fece con Mosè. Gesù disse che nell'ultimo giorno molte persone andranno da Lui dicendo, "Signore, abbiamo scacciato demoni nel Tuo nome, abbiamo profetizzato nel Tuo nome, abbiamo guarito gli infermi nel Tuo nome". Tutto questo sarà vero. Le persone sono state guarite, benedette e liberate. Ma il Signore comunque dirà a questi predicatori, "Allontanatevi da Me, perché non avete vissuto una vita santa. Avete vissuto nel peccato". Qui vediamo chiaramente che siccome Dio ama le persone allora per benedirle usa anche predicatori carnali e disobbedienti.
Al Capitolo 21, leggiamo di quando Dio punì gli Israeliti mandando in mezzo a loro dei serpenti velenosi. Quando le persone gridarono a Mosè, Dio disse a Mosè di fare un serpente di bronzo e di metterlo sopra un'asta. Allora chiunque fosse stato morso, poteva guardare al serpente di bronzo e restare in vita. Gesù disse a Nicodemo che questo era un'illustrazione della croce, dove Gesù sarebbe stato innalzato per morire (Giovanni 3:14) . Siamo tutti stati morsi dal vecchio serpente Satana e dal suo veleno, che scorre nel nostro sistema e che ci sta uccidendo spiritualmente. Possiamo però essere completamente guariti se in fede guardiamo a Gesù sulla croce, non solo per il nostro perdono ma anche per liberarci dagli effetti malvagi di questo veleno che scorre nel nostro sistema. Possiamo esserne liberati in modo definitivo.
Ai Capitoli 22-24, leggiamo della storia di Balaam. Questo è un passaggio importante che si riferisce a cose diverse. Quando Re Balac chiese a Balaam il profeta di raggiungerlo e maledire Israele, Balaam ricercò la volontà di Dio. Dio gli disse chiaramente di non andare. Re Balac rispose allora che gli avrebbe dato più onore e più soldi. A quel punto Balaam disse che avrebbe cercato la volontà di Dio un'altra volta. Quale bisogno c'era di ricercare la volontà di Dio per una seconda volta, quando Dio che conosce la fine già dal principio aveva già detto a Balaam di non andare? Ma Balaam desiderava ricevere soldi e onore. La Bibbia dice che Balaam, "amò un salario d'iniquità"(2 Pietro 2:15).
Potreste trovarvi in situazioni del genere, dove cercate Dio e sentite molto chiaramente nel vostro spirito che Dio non vuole che andiate in un luogo. Poi trovate che lo stipendio è molto attraente e siete tentati a "cercare una seconda volta la volontà di Dio"!! Quando in futuro vi troverete ad affrontare una tentazione come questa, ricordatevi di Balaam. Dio non cambia idea solo perché lo stipendio è più attraente o l'onore è maggiore. Ma dove Dio vede che un uomo vuole prendere una determinata strada, non lo fermerà. Lo lascerà andare. Questo è il motivo per cui Dio disse a Balaam di andare quando Balaam glielo chiese una seconda volta. Questa non era la perfetta volontà di Dio. Dio non avrebbe calpestato il libero arbitrio che aveva dato a Balaam rendendolo un robot. Dio vide che in realtà la volontà di Balaam era quella di andare. Allora gli disse "Vai". Questa situazione è simile a quella del padre del figliol prodigo che permise a suo figlio di andare lontano. Dio ci ha dato libertà di scelta e non scavalcherà mai il nostro libero arbitrio. Dio inviò comunque il Suo angelo a fermare Balaam. Balaam non poteva vedere l'angelo, ma l'asina sì. Che lezione possiamo imparare da questo? Semplicemente questa: Quando un uomo è accecato dall'amore per i soldi, anche un'asina sarà in grado di vedere più chiaramente le realtà spirituali di quanto lo possa fare quell'uomo! L'asina fu in grado di vedere l'angelo perché un asino non ama i soldi! Ma Balaam non ne fu in grado perché amava i soldi.
Quell'asina iniziò a parlare al suo padrone. Questo è il primo esempio del "parlare in lingue" nella Bibbia - un'asina che parla fluentemente una lingua straniera - una lingua che non aveva mai imparato prima! È stata una cosa soprannaturale. Senza dubbio fu una cosa venuta da Dio. Impariamo quindi da questo primo esempio del parlare in lingue che troviamo nelle Scritture, che il parlare in lingue non rende spirituale nessuno - perché quell'asina rimase stolta anche dopo aver parlato in lingue, cioè dopo aver sperimentato la forza soprannaturale di Dio attraverso la sua lingua! Questo ricordatevelo sempre.
Balaam suggerì una tattica al popolo di Moab. Disse loro che il modo migliore per distruggere Israele era quello di far voltare il loro Dio contro di loro. E il modo migliore per far voltare Dio contro Israele era quello di renderli immorali. Perciò chiese d'inviare le belle figlie di Moab nell'accampamento di Israele, così che fornicassero con gli Israeliti. In questo modo non solo Israele cadde nell'immoralità ma anche nell'idolatria, prostrandosi agli idoli che le ragazze Moabite avevano portato nell'accampamento (Vedi Numeri 25:1 e Apocalisse 2:14 ). Certo che Dio punì severamente gli Israeliti mandando un flagello che fece morire 24,000 persone (Numeri 25:9). È questo il modo in cui Satana anche oggi ha contaminato i credenti. Perciò dall'esempio di Balaam impariamo gli schemi di Satana e stiamo attenti.
Quando la piaga iniziò a diffondersi nell'accampamento d'Israele e le persone stavano morendo come mosche, l'intera nazione era prossima per essere cancellata grazie alla tattica di Balaam, ma un uomo pieno di zelo, Fineas, il nipote di Aronne, salvò la situazione (Vedi da Numeri 25:9 in avanti ). Fineas prese una lancia, andò in una tenda e uccise un uomo e la donna Medianita che si era portato con sé. Così il flagello cessò. Per questo suo zelo nei riguardi del nome e l'onore di Dio, Dio fece un patto con Fineas dicendo che i suoi discendenti sarebbero stati sacerdoti d'Israele per sempre. Dio onora coloro che coraggiosamente stanno dalla Sua parte - anche se devono prendere decisioni forti contro altre persone e diventare impopolari per queste loro azioni.
Al Capitolo 26 leggiamo del secondo censimento. Vediamo qui la persistenza di Dio che portò di nuovo gli Israeliti nel deserto di Cades-Barnea per dargli una seconda possibilità di entrare nella terra promessa. Dio è il Dio della seconda possibilità. Questo è un grande incoraggiamento per coloro che hanno fallito. In realtà, Dio è il Dio delle milioni di possibilità!! Ci perdona ancora e ancora e concedendoci innumerevoli possibilità per entrare nella vita in vittoria sul peccato.
Al Capitolo 27:15-23 vediamo che Mosè chiese a Dio di eleggere un Suo successore come capo spirituale d'Israele per guidare il popolo in Canaan. Mosè aveva due figli. Ma non passò la guida del popolo di Dio a loro - al contrario di quello che fanno oggi molti capi Cristiani. Mosè era un uomo di Dio. Non era interessato a dare inizio a una dinastia reale!! Ricercò la volontà di Dio, e Dio gli disse di nominare Giosuè ("un uomo in cui è lo Spirito" - verso 18) come prossimo capo d'Israele. Mosè lo fece immediatamente.
Ai Capitoli 28 e 29 ci sono alcune leggi riguardanti i sacrifici. Poi nel Capitolo 30 troviamo una legge che riguarda i voti. Leggiamo qui una cosa interessante e cioè che un padre può annullare un voto fatto stupidamente dalla figlia e che un marito può cancellare un voto fatto con stoltezza da sua moglie. Se però, il padre e il marito sentono il voto e non dicono nulla a proposito, allora il voto sarà valido. Questo mostra quanto è importante per noi padri esercitare la nostra autorità sui figli, così da non farli finire in vie tortuose, e come mariti, essere capi nelle nostre case, così che le nostre mogli non commettano qualche stoltezza e portino le l'intera famiglia sulla via sbagliata.
Al Capitolo 32 leggiamo del compromesso al quale scesero le tribù di Ruben e di Gad. Dato che erano ricchissimi di bestiame cercavano buone terre da pascolo per le loro mandrie. Quando videro il paese di Galaad - sul lato orientale del Giordano (non all'interno di Canaan), chiesero a Mosè il permesso di fermarsi lì. Così rifiutarono la chiamata di Dio di entrare nella terra promessa. Anche dopo 40 anni passati a girovagare nel deserto non avevano imparato la lezione. Che cosa fa Dio con questo tipo di persone più interessate ai loro affari e al loro benessere piuttosto che a una vita in vittoria? Lascia che vadano per la loro strada. Per questo motivo Mosè acconsentì alla loro richiesta. Queste due tribù sono un'illustrazione di molti credenti che hanno scelto la ricchezza del mondo piuttosto che la ricchezza spirituale.
Le parole che Mosè rivolse a queste due tribù sono un pungente rimprovero per molti credenti che amano il benessere: "I vostri fratelli andranno dunque a combattere e voi ve ne starete qui?" (Numeri 32:6).
Alla fine acconsentirono ad aiutare le altre tribù a possedere Canaan ma confermarono la loro intenzione di voler poi ritornare alla parte orientale del Giordano.
Al Capitolo 35 leggiamo che Dio scelse sei "città rifugio" dove le persone che accidentalmente avevano ucciso qualcuno, potevano rifugiarsi dall'ira dei parenti della persona uccisa. Uccidere accidentalmente una persona non fa parte della stessa categoria dell' assassinio - e Dio ha preso provvedimenti per proteggere queste persone, senza però risparmiare gli assassini. In tutte le leggi che Dio diede, lo vediamo sempre rigido nei confronti del peccato intenzionale, mentre si prende cura in modo misericordioso per il peccato involontario. Lo abbiamo visto nel nostro studio del Levitico e lo vediamo anche qui. È davvero stupefacente che un Dio così santo ci perdoni tanto misericordiosamente, noi che abbiamo spesso peccato deliberatamente . Lodiamo Dio per la grazia e la misericordia che ha per noi.
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euteronomio' vuol dire 'seconda legge'. Si chiama così perché in questo libro c'è una ripetizione di molti aspetti importanti della legge.
Possiamo dividere questo libro in due parti.
Prima di tutto possiamo dividerlo in tre discorsi di Mosè:
1. Primo discorso (dal Capitolo 1 al 4).
2. Secondo discorso (dal Capitolo 5 al 26).
3. Terzo discorso (dal Capitolo 27 al 30).
Pensate che tutti questi discorsi furono fatti dall'uomo che al pruno ardente disse al Signore di non saper parlare!
Questo libro si conclude con una canzone di Mosè (Capitolo 32), poi prosegue con le benedizioni di Mosè (Capitolo 33) e infine con la morte di Mosè (Capitolo 34).
Il secondo modo con cui possiamo dividere questo libro è di guardarlo come se fosse rivolto in tre direzioni diverse:
1. Guardando indietro. Ci sono due messaggi che guardano indietro alla fedeltà di Dio durante i 40 anni passati nel deserto (Capitoli 1-11).
2. Guardando in alto. Ci sono due messaggi che guardano verso Dio - alle sue leggi. Perché attraverso le leggi di Dio gli uomini vedono i propri bisogni (Capitoli 12-31).
3. Guardando avanti. Ci sono due messaggi che guardano in avanti, verso le cose meravigliose che Dio farà nel futuro (Capitoli 32-33).
Tutti noi, nelle nostre vite, abbiamo bisogno di guardare in queste tre direzioni. Non dovremmo mai smettere di tenere sott'occhio queste tre direzioni, anche se ormai siamo diventati vecchi.
Abbiamo bisogno di guardarci indietro. Molte volte nella mia vita mi sono guardato indietro per vedere come il Signore mi aveva guidato - e questo ha rinnovato la mia fede. Quando affronto una situazione difficile e sembra che non ci sia una via d'uscita, mi ricordo delle promesse che sono nella Bibbia e ascolto gli incoraggiamenti che gli altri credenti mi danno. Ma la cosa che più fortifica la mia fede è il guardare indietro. Il Signore mi ha domandato, "Ti ho mai abbandonato una singola volta fino a oggi?" e io ho dovuto ammettere, "No, Signore. Nemmeno una volta." Lui poi ha aggiunto, "Allora non ti lascio andare nemmeno questa volta." Il tenere lo sguardo rivolto indietro mi incoraggia più di qualsiasi altra cosa.
Siete caduti di nuovo? Guardatevi indietro e vedrete come il Signore vi ha perdonato nel passato. Quando vi ha perdonati, non era cosciente già che in futuro sareste caduti ancora? È stata forse una sorpresa per Lui il fatto che siete caduti ancora? No. Allora vi perdonerà di nuovo. Guardatevi indietro con gratitudine. Questo fortificherà la vostra fede. Siate pieni di ringraziamento per la misericordia del Signore. Quando guardate ai vostri fallimenti del passato, imparerete a essere misericordiosi con le cadute degli altri credenti che vi stanno attorno.
Ma c'è anche un modo nel quale non dobbiamo guardarci indietro. Paolo disse, "Dimenticando le cose che stanno dietro" (Filippesi 3:13). Se ci guardiamo indietro in un modo sbagliato allora ci scoraggeremo pensando di essere inutili e di essere dei fallimenti, perché abbiamo sprecato molti anni della nostra vita.
Permettetemi di dare una parola d'incoraggiamento per coloro che si sentono che hanno sprecato le loro vite. Gesù disse una parabola di alcuni lavoratori che in una giornata di 12 ore non ne lavorarono 11. Ma all'undicesima ora venne un uomo che chiamandoli disse loro di andare a lavorare nella vigna. Così questi uomini andarono a lavorare solo per un'ora. Ma Gesù disse che costoro ricevettero per primi la loro paga! E quelli che avevano lavorato per 12 ore ricevettero per ultimi la loro ricompensa! Spero che questo vi incoraggi.
Non dovremmo guardarci indietro scoraggiandoci. E non dovremmo nemmeno guardarci indietro con orgoglio. Il "dimenticarsi le cose che stanno dietro" si riferisce a entrambi, sia alle cose che ci scoraggiano sia alle cose che ci rendono orgogliosi. Se pensate a qualsiasi cosa che vi scoraggia o che vi rende orgogliosi, vi chiedo di dimenticarvela il prima possibile. Ma abbiamo sempre bisogno di guardarci indietro con gratitudine nei confronti di Dio, per quello che nel passato ha fatto per noi. È questo lo sguardo rivolto all'indietro del quale sto parlando. Pietro disse che coloro che non si guardano indietro in questo modo, si dimenticheranno della loro purificazione dai peccati e saranno ciechi oppure miopi (2 Pietro 1:9).
Abbiamo bisogno anche di guardare in alto. Non dobbiamo mai smettere di guardare in alto, contemplando sempre più la gloria del Signore. Ci manca ancora molto da vedere della gloria del Signore Gesù. Dobbiamo essere affamati del vedere la Sua gloria, perché è a conformità di quest'immagine che lo Spirito Santo cerca di trasformarci. Come vediamo la gloria del Signore, saremo umiliati perché vedremo i nostri bisogni. Questo è il segreto per rimanere nell'umiltà fino alla fine delle nostre vite.
È molto facile diventare orgoglioso se uno è stato unto e usato potentemente da Dio. Ho visto molti predicatori in questa condizione. Siccome Dio li ha usati, sono diventati molto orgogliosi e sono molto distanti dalle persone. Che cosa può mantenerci rotti e nell'umiltà fino alla fine delle nostre vite? Solamente una cosa. Guardando a Gesù, l'Autore della nostra fede e Colui che la porta a compimento. Quando guardiamo a Gesù è impossibile essere orgogliosi. Un uomo comincia ad essere orgoglioso quando guarda agli altri, e si immagina di essere meglio di loro, o più unto di loro, o che è stato più usato da Dio rispetto agli altri ecc. Ma se quest'uomo avesse guardato in alto, cioè a Gesù, sarebbe caduto con la faccia a terra ravvedendosi - come fece l'apostolo Giovanni sull'isola di Patmos. E se quest'uomo continuasse la sua vita mantenendo lo sguardo fisso su Gesù allora rimarrebbe sempre con la sua faccia nella polvere.
Tutti noi abbiamo bisogno d'imparare a mantenere sempre la nostra faccia nella polvere. È l'unico posto sicuro. Perciò se vuoi che Dio sia felice con te fino alla fine della tua vita, continua a guardare in alto.
Non dovremmo mai guardarci dentro come prima cosa. Ma dobbiamo guardare sempre prima in alto. Dobbiamo guardare Gesù e vedendo la Sua gloria vedremo i nostri peccati. Questo è il modo migliore per vedere i nostri peccati; altrimenti ci scoraggeremo.
Ma abbiamo anche bisogno di guardare in avanti - in fede. Dio ha in piano delle cose meravigliose per noi. Ci ha preparato del gran lavoro da compiere. Non sappiamo quando dovremo lasciare questo mondo. Prima del ritorno del Signore, guardiamo in avanti per fare qualcosa che Gli sia utile qui sulla terra. La maggior parte delle persone nel mondo guardano al futuro con paura e ansia. Ma noi guardiamo in avanti in fede.
Dio disse a Mosè nel Deuteronomio di dire agli Israeliti di guardare in avanti al giorno in cui avrebbero vissuto in Canaan. Così nel Deuteronomio si profetizzò riguardo al lontano futuro d'Israele.
La ripetizione è una delle cose che vediamo nel Deuteronomio - la ripetizione di molte cose che erano già state scritte nei libri precedenti di Mosè. Non dovremmo essere infastiditi dalle ripetizioni. La ripetizione infatti è necessaria per farci afferrare meglio dalla verità. Questo è il motivo per cui Dio ha ripetuto molte cose nella Sua Parola. La storia dei re di Giuda è ripetuta due volte - prima nel libro dei Re e poi ancora nei due libri delle Cronache. Come mai il Nuovo Testamento comincia con quattro biografie di Cristo anziché una? Ci sono molte ripetizioni nei quattro vangeli. Alcune cose sono menzionate quattro volte - una per ogni vangelo. Allora ci deve essere proprio una buona ragione per queste ripetizioni. Molte cose che erano già state dette nella lettera agli Efesini, sono ripetute nella lettera ai Colossesi. Quello che possiamo imparare qui è che gli apostoli non si vergognavano di ripetersi. Alcuni predicatori temono di ripetere un sermone che tratta dello stesso tema perché potrebbero perdere la loro reputazione. Questi predicatori sono più preoccupati di quello che le persone pensano di loro piuttosto che ai bisogni di quelle persone.
Ho sentito di un evangelista che condusse in una città degli incontri che durarono sette giorni, dove predicò ogni giorno solo su di un tema: "Dovete nascere di nuovo." Un uomo non convertito che presenziò a tutti gli incontri a un certo punto si stancò di ascoltare lo stesso tema per tutti i sette giorni, perciò chiese all'evangelista il perché continuasse a predicare ogni giorno lo stesso messaggio, "Dovete nascere di nuovo"? L'evangelista rispose, "Perché devi nascere di nuovo". E questa è la risposta giusta. Il messaggio doveva essere ripetuto fino a quando quell'uomo non fosse nato di nuovo. Non aveva bisogno di ascoltare qualcosa di diverso. Allo stesso modo un pazienze ha bisogno di prendere lo stesso antibiotico fino a quando non guarisce!
Se mi doveste chiedere perché continuo a dire: "Dovete ottenere la vittoria contro il peccato", spero che già sappiate la risposta: " Perché dovete vincere contro il peccato."
I profeti dell'Antico Testamento continuavano a ripetere lo stesso messaggio perché Israele aveva bisogno di ascoltare chiaramente quello che Dio gli stava dicendo. Geremia predicò praticamente lo stesso messaggio per più di 40 anni, fino che a un certo punto era quasi esausto di ripetere la stessa cosa. Ma molte volte le persone hanno bisogno di ascoltare un messaggio dieci volte prima che la verità li raggiunga. Perciò non dovremmo mai vergognarci di predicare continuamente lo stesso tema allo stesso pubblico. Se siamo unti il messaggio rimarrà fresco ogni volta che lo predichiamo.
Se cerchiamo l'onore delle persone, non ci ripeteremo. Ma se cerchiamo il bene delle persone, allora ci ripeteremo fino a quando non avranno compreso. Questa è una delle lezioni che impariamo nel Deuteronomio - "la seconda legge"
Il libro del Deuteronomio comincia con questa dichiarazione al Capitolo 1:2: "Vi sono undici giornate dall'Oreb, per la via del monte Seir, fino a Cades-Barnea." Da Oreb, dove gli Israeliti avevano ricevuto le leggi di Dio fino a Cades-Barnea (dove gli Israeliti sarebbero dovuti entrare nel paese di Canaan) erano solo 11 giorni di viaggio. Ma non ci entrarono. Il viaggio di 11 giorni degli Israeliti alla fine durò 38 anni. Potete passare 12 classi a scuola in 12 anni o in 20 anni - questo dipende da voi.
Che differenza tra 11 giorni a 38 anni! Se abbiamo sprecato 38 anni della nostra vita, fuori dalla volontà di Dio, possiamo sempre chiedergli di perdonarci - perché si è vissuto per fare quello che volevamo, vivendo per i nostri piaceri, comodità e facendo soldi. Dopo aver fatto tutto questo, potreste dire, "Signore, per favore perdonami. Ho sprecato 38 anni della mia vita". Dio vi perdonerà? Certamente vi perdonerà. Ma dopo che vi ha perdonati può darvi indietro gli anni che avete sprecato? No. Neppure Dio Onnipotente può ridarci indietro il tempo che abbiamo perduto. Può forse Dio restituirci gli anni passati con tutte le loro opportunità che non abbiamo colto? No. Dio ci può dare gli anni a venire. Ma le opportunità che abbiamo avuto nel passato se ne sono andate per sempre. Questo è il motivo per cui è importante, che se Dio vuole farti fare qualcosa in 11 anni della tua vita, devi assicurarti di farlo in quel tempo esatto, e non di più. Il Capitolo 2:14tratta di quando gli Israeliti, due anni dopo che avevano lasciato l'Egitto, raggiunsero Cades-Barnea. Ma gli ci vollero altri 38 anni per entrare in Canaan, così facendo un totale di 40 anni passati nel deserto.
Al Capitolo 1:13 vediamo Mosè darci qualche consiglio riguardo al tipo di capi che selezionò per Israele. Voglio mostrarvi tre qualità che Mosè ricercò - saggezza, discernimento ed esperienza.
Il primo requisito era la saggezza. La saggezza è diversa dalla conoscenza. La conoscenza viene dallo studio. Perciò coloro che hanno delle buone menti eccellono in questo. La saggezza viene passando attraverso molte difficoltà. Perciò quelli che sono fedeli eccellono in questo. La saggezza è l'applicazione della conoscenza alle situazioni pratiche della vita. Magari conoscete bene la Bibbia, ma siete senza saggezza divina. Il libro dei Proverbi mette grande enfasi sull'acquisire saggezza - non nel conoscere le Scritture, ma nel conoscere Dio. La Bibbia è il mezzo attraverso il quale riceviamo saggezza e conosciamo Dio. Molte persone che studiano la Bibbia acquisiscono della conoscenza. Ma l'albero della conoscenza portò alla morte. La conoscenza gonfia (1 Corinzi 8:1). L'albero della vita porta alla saggezza che ci insegna come vivere e come reagire alle differenti situazioni della vita. Perciò la saggezza è il primo requisito per un capo spirituale.
Il secondo requisito era il discernimento. Questa è oggi una delle maggiori necessità di chi è incaricato al comando - la capacità di discernere tra quello che è Divino e quello che è umano - non tra quello che è Divino e quello che è diabolico, questo è facile, ma tra quello che viene da Dio e quello che viene dall'uomo, tra quello che è spirituale e quello che viene della mente e dalle emozioni.
Alcune volte le persone dicono "Bene, alla fine siamo solo umani". Ma Paolo rimproverò i Corinzi per " comportarsi secondo la natura umana" (1 Corinzi 3:3). Non dovremmo comportarci come semplici uomini. Dovremmo camminare come Gesù Cristo. " Chi dice di rimanere in lui, deve camminare come egli camminò" (1 Giovanni 2:6). Magari è facile discernere tra un uomo spirituale e un uomo carnale - cioè uno che sta vivendo nel peccato. Ma dobbiamo essere in grado di discernere tra un uomo spirituale e un uomo che vive con la forza della propria mente ed emozioni - uno che vive grazie alle sue abilità umane. Quando ascoltate un uomo parlare, dovreste essere in grado di discernere se quest'uomo sta parlando dal suo cuore o dalla sua testa. Quello che esce dalla testa di una persona entrerà solamente nelle teste delle altre persone. Ma quello che viene dal cuore di un uomo, entra nei cuori delle altre persone. Gesù parlò sempre dal Suo cuore. Dobbiamo imparare a parlare dal cuore. La Bibbia è stata scritta per i nostri cuori, non per le nostre teste. Il salmista disse, " Ho conservato la tua parola nel mio cuore (non nella mia memoria) per non peccare contro di te". (Salmi 119:11).
Il terzo requisito era l'esperienza. Potrete acquisire molta saggezza anche se siete giovani d'età. Magari avrete anche discernimento. Ma avete bisogno di esperienza per essere un capo con un carattere Divino - e per questo ci vuole tempo. L'esperienza viene attraverso l'essere schiacciati da diverse difficoltà e sperimentare la potenza e l'incoraggiamento di Dio durante queste difficoltà (2 Corinzi 1:4). La forza che riceviamo attraverso queste difficoltà ci dà un ministero per gli altri.
Mosè avvisò i giudici di non mostrare parzialità, di dare ascolto al piccolo come al grande (verso 17). Questo è un requisito molto importante per capi. Mai adulare i ricchi.
Quando ero un giovane credente in tutte le chiese in cui sono sta ho notato che se un uomo era una persona influente nella società - tipo un importante funzionario governativo o un ricco uomo d'affari - aveva sempre una posizione di spicco nella chiesa. Mi chiedevo perché fosse così. Sicuramente non ogni grande uomo nel mondo era un uomo spirituale. In effetti la Bibbia dice "Dio ha scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede" (Giacomo 2:5). Quindi queste persone erano ovviamente state scelte per la loro influenza che avevano nel mondo. Non meraviglia affatto che tutte quelle chiese sono ricadute nel peccato molto presto. Mostrarono parzialità, contro la quale si viene avvertiti in Giacomo 2. Ho quindi deciso che se mai il Signore avrebbe piantato una chiesa attraverso il mio lavoro, avrei nominato come anziani, uomini spirituali e non uomini influenti. Questo è ciò che abbiamo fatto in tutte le chiese che il Signore ha piantato attraverso di noi.
" Non temerete alcun uomo," disse Mosè ai capi del popolo (verso17). Se volete essere un capo, non dovreste avere paura di nessun uomo.
Al Capitolo 2:2, 3: "Il Signore mi disse: 'Avete girato abbastanza intorno a questo monte'". Il Signore disse agli Israeliti che "stavano girando in tondo". Anche a qualcuno di noi il Signore deve fare la stessa domanda? Sì, se quello che stiamo facendo è rimanere spiritualmente sempre nello stesso posto. Il movimento non è la stessa cosa del progresso! Non dovremmo essere sconfitti dagli stessi peccati che ci sconfiggevano 10 anni fa. Non dovremmo perdere la calma o bramare come lo facevamo 10 anni fa. Se siamo in questa condizione, allora ci stiamo muovendo in cerchio. Il Signore ci sta chiamando a progredire.
Al Capitolo 4:2: "Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla." Lo sapevate che anche i più piccoli comandamenti nella Parola di Dio sono importanti? Quali sono le tentazioni che affrontiamo in relazione alla Parola di Dio? Non quelle d'ignorare i comandamenti importanti, ma d'ignorare i più piccoli. Ho conosciuto numerosi credenti che dicono che certi comandamenti sono minoritari e perciò possiamo permetterci d'ignorarli. Ma Gesù disse: " Chiunque cancella uno di questi minimi comandamenti (non andrà all'inferno, ma) sarà chiamato minimo nel regno di Dio. Ma chiunque avrà messo in pratica i minimi comandamenti e insegnerà agli altri a osservarli, sarà chiamato grande nel regno dei cieli. " (Matteo 5:19).
Come possiamo mettere alla prova l'obbedienza dei nostri bambini? Non nelle cose grandi ma in quelle piccole. Immaginate di dire a vostro figlio di 5 anni mentre sta per fare il tragitto da casa a scuola, "Ora figlio mio, nel tragitto per andare a scuola oggi, non uccidere nessuno, non commettere adulterio con nessuno e non rapinare la banca." Questo bimbo tornerà a casa ogni giorno dicendo, "Papà, ho obbedito a tutti i tuoi comandamenti." Ma è così che potete testare la sua obbedienza - in questi comandamenti maggiori? No. Vi dico quando potete testare l'obbedienza di vostro figlio. Quando sta giocando di fuori con gli amici e da casa gli dite: "Bene, figlio, ora hai giocato abbastanza. Adesso vieni ad aiutare Mami con le faccende che ha da fare in casa." La sua risposta sarà invariabilmente, "Aspetta Papà. Fammi solo finire questa partita." È qui dove testate la sua obbedienza. Perciò, come pensate Dio testi la nostra obbedienza? Nei più piccoli comandamenti che si trovano nella Sua Parola.
Dunque che cosa vuol dire, 'togliere qualcosa dalla parola di Dio?' Vuol dire ignorare i piccoli comandamenti.
Che cosa vuol dire aggiungere qualcosa alla Parola di Dio? Ci sono molti gruppi Cristiani che hanno delle regole per i loro membri che non si trovano nella Scrittura.
Alcuni hanno delle regole per chi serve il Signore a tempo pieno, ad esempio devono sempre vestirsi di bianco perché è "più spirituale"! Mi piacerebbe che fosse così facile diventare spirituali. Ma non è così. Un'altra regola del genere è che quelli che servono il Signore non dovrebbero sostenersi economicamente da soli. Ma Paolo che fu il più grande servo di tutti si guadagnava da vivere con le proprie mani. Siamo forse meglio di Paolo? Alcuni invece insegnano che per diventare santi non dobbiamo sposarci. Ma tutti gli apostoli (fatta eccezione di Paolo e Barnaba) erano sposati (1 Corinzi 9:5). Oppure insegnano che dobbiamo digiunare per un grande numero di giorni l'anno o pregare per molte ore al giorno ecc. Ci sono una moltitudine di regole come queste che i predicatori hanno decretato solamente per guidare i credenti nella condanna e in schiavitù. Ma nessuna di queste regole si trova nella Scrittura. Coloro che fanno queste regole sono i Farisei del giorno d'oggi.
Credo nel digiunare. Ma non dobbiamo fare del digiuno una legge. Perché Gesù non lo ha fatto. Ci sono molte cose come queste che i predicatori insegnano - aggiungendo qualcosa alla parola di Dio. Questi predicatori stanno cercando di essere più spirituali di Dio! Il risultato di questo è che diventano carnali e legalisti. Quando Satana andò da Eva e le chiese che cosa Dio le aveva detto, Eva gli rispose aggiungendo e sottraendo qualcosa dalla parola di Dio. Disse, "Dio ci ha detto di non mangiare né toccare quest'albero, altrimenti moriremo." Ma Dio non disse nulla riguardo al toccare l'albero, ma disse solamente di non mangiarne i frutti. Eva cercò di essere più spirituale di Dio e aggiunse anche il "toccarlo". E quale fu il risultato? Eva toccò l'albero e ne mangiò il frutto! Questo succede sempre quando le persone cominciano ad aggiungere qualcosa alla parola di Dio. Cadono nel peccato. Ma Eva sottrasse anche l'intensità di ciò che Dio aveva detto dicendo, "altrimentimoriremo" - implicando che la morte non era sicura ma che sarebbe stata solo una possibilità! Ma Dio aveva detto, "Certamentemorirai." Se togliamo o aggiungiamo qualcosa dalla parola di Dio, la nullifichiamo (Genesi 2:16, 17; 3:2, 3).
Al Capitolo 4, ai versi 24 e 31, leggiamo di due dichiarazioni riguardanti Dio: "Dio è un fuoco consumante" e "Dio è misericordioso". Dio è amore, ma è anche un fuoco consumante. La gloria di Dio è stata manifestata in Gesù Cristo, piena di grazia e verità (Giovanni 1:14). Dio è misericordioso e santo. Un vero uomo di Dio sarà come Dio - santo e misericordioso. Per essere un capo spirituale, devi essere come un leone e come un agnello, perché è così che era Gesù. Le parole di Gesù sono come un fuoco che divora, ma anche tremendamente compassionevoli. Non pensate che un uomo che è pieno di compassione sia un uomo spirituale. Allo stesso tempo nemmeno uno che è ardente e severo è spirituale. Entrambi questi uomini sono sbilanciati. La gloria di Dio è piena di grazia e verità.
Al Capitolo 4:29, Mosè disse che gli Israeliti avrebbero potuto trovare Dio se lo avessero cercato con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima. Anche Geremia disse la stessa cosa in Geremia 29:13. Molte persone non trovano Dio perché Lo cercano con la stessa serietà con la quale cercherebbero 10 centesimi che hanno perso nel prato di notte. Per quanto cerchereste quella monetina? Probabilmente per poco tempo, e appena vedrete che non riuscite a trovarla, ve ne andrete. Ma se anziché di 10 centesimi aveste smarrito un rotolo da dieci mila euro, allora per quanto tempo lo cerchereste? State cercando Dio come se avete perso quei dieci mila euro? Dio ricompensa tutti quelli che Lo cercano diligentemente (Ebrei 11:6).
Quanto seriamente state cercando Dio? Quanto seriamente state cercando la vittoria sul peccato? Quanto siete appassionati per vincere contro la vostra rabbia o contro le vostre brame sessuali? Quanto siete seri nel comprendere le Scritture e per essere utili per il regno di Dio? Quanto seriamente state cercando di essere riempiti di Spirito Santo - non solo per un'esperienza, ma tutti i giorni? Quanto seri siete per essere sempre freschi nella vostra vita Cristiana? Se non avete ricevuto queste cose che ho appena menzionato, che sono tutte la volontà di Dio per voi, deve essere perché non avete ricercato Dio con tutto il vostro cuore. Gesù ci insegnò a chiedere, cercare e bussare fino a quando il nostro Padre celeste ci risponde. Questo è lo stesso principio insegnato qui da Mosè.
Al Capitolo 5, troviamo che vengono ripetuti i 10 comandamenti. Ma qui al verso 15 è data una ragione in più per osservare il Sabato: dovevano osservare il Sabato per ricordarsi che non avevano ottenuto la liberazione dall'Egitto con le loro forze. Fu il Signore che li portò fuori dall'Egitto. Gli Israeliti provarono a liberarsi dalla schiavitù per 430 anni, ma fallirono. Ma poi il Signore li liberò in una notte . Perciò questo era il messaggio del Sabato: L'uomo che confida in Dio realizza di più rispetto all'uomo che è impegnato in delle attività . Ma gli Israeliti si dimenticarono molto presto di questa lezione. Leggiamo più avanti nella loro storia che disobbedirono a Dio lavorando ancora ed ancora al Sabato, così da poter guadagnare più soldi. Ararono la loro terra al settimo anno anche se Dio gli aveva detto di non farlo. Ma che cosa ottennero per tutto il loro lavoro? Dio li mandò in prigionia 70 anni in Babilonia. Ma colui che confida in Dio, entra nel Suo riposo e si riposa dai suoi sforzi, come anche Dio riposò dalle Sue opere nel giorno di Sabato. Questo è il messaggio del Sabato (Ebrei 4:9, 10).
Al Capitolo 5:29, leggiamo di uno dei più grandi desideri che Dio ha per il Suo popolo. È raro trovare la parola "Oh" nelle Scritture. Ma qui vediamo Dio usarla: "Oh, avessero sempre un simile cuore da temermi e da osservare tutti i miei comandamenti, affinché venga del bene a loro e ai loro figli per sempre!". Dio desidera intensamente che venga del bene a noi e ai nostri figli per sempre. Sapevate questo? Dio vuole sempre il meglio per noi. E ci ha dato i Suoi comandamenti affinché ci venga del bene. La Bibbia è il libro delle "Istruzione del Produttore." Se comprate un costoso elettrodomestico, con l'acquisto riceverete anche un manuale d'istruzioni che vi spiegherà come usarlo. Farete anche molta attenzione a seguire quelle istruzioni, perché non volete che quel costoso elettrodomestico si rompa o si danneggi. A questo proposito il produttore ci avvisa che quell'elettrodomestico non dovrebbe essere utilizzato se non viene letto prima il libretto d'istruzioni. Chi ci ha prodotti? Dio! Nella Bibbia ci sono le istruzioni per come noi esseri umani possiamo funzionare al meglio. Se non seguite queste istruzioni, potrete rovinare la vostra vita e il vostro matrimonio. Molti hanno fatto così, perché non hanno prestato attenzione a fare le cose al modo di Dio. E a chi possono dare la colpa queste persone? A nessun altro se non a loro stessi.
Persino molti credenti hanno rovinato le loro vite perché non hanno prestato attenzione alle "Istruzioni del Produttore." Anche per quanto riguarda la salute fisica, credo che la prima e migliore cosa da fare sia obbedire alle Scritture. Quando il Signore dice: "Io sono il tuo Guaritore," vuole dire, "Io sono la tua salute." Abbiamo bisogno di essere sani così che possiamo servire il Signore. E se volete essere sani avete bisogno di seguire alcune regole riguardo ciò che mangiate e ciò che non mangiate. Un ingordo non potrà mai essere sano. Dio ha detto: "Sta' attento alle Mie parole, poiché sono salute per tutto il corpo" (Proverbi 4:20-22). Allo stesso modo, anche riguardo la spiritualità avete bisogno di seguire delle regole specifiche. Dovete umiliare voi stessi se volete la grazia, perché Dio dà grazia solo agli umili. Dovete credere per ricevere qualcosa da Dio, perché Dio ci dà in accordo con la nostra fede. Tutte queste sono leggi che si trovano nelle Scritture. Ci andrà bene se seguiamo queste leggi.
Al Capitolo 6:4, leggiamo, "Il Signore, il nostro Dio, è l'unico Signore!" Non adoriamo tre Dei. Ma è un Dio in tre Persone. Poi al verso 5, il primo comandamento è descritto in una maniera diversa. Questo è ciò che Gesù citò in Matteo 22:37: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente." Questo è il primo comandamento. Questo vuol dire che non abbiamo altro posto nei nostri cuori per la famiglia, le nostre proprietà, il lavoro, o i soldi - perché TUTTO il nostro cuore è dato a Dio. Questa è l'istruzione numero 1 nel manuale delle "Istruzioni del Produttore". Non utilizzate la macchina umana se prima non avete obbedito a questo comandamento. Cosa succederà quando amate il Signore con tutto il vostro cuore? Amerete meglio vostra moglie! Amerete meglio il vostro prossimo. Amerete pure i vostri nemici, perché non avrete più nessun odio nel vostro cuore.
La gelosia, l'odio, i rancori e tutti gli altri peccati contro gli altri, sono causati dal fatto di non amare Dio con tutto il vostro cuore. La parte del vostro cuore che dovrebbe amare Dio è riempita di gelosia. Non vinciamo il peccato primariamente combattendoci contro, ma amando Dio con tutto il nostro cuore. Quando amiamo Dio con tutto il nostro cuore, l'amore per i soldi e per le proprietà e i desideri malvagi se ne andranno tutti via. Pensate a una ragazza che è innamorata del signor A, che non è una buona persona. I genitori della ragazza proveranno del loro meglio per impedire che la loro figlia si innamori di un tal uomo, ma senza alcun successo. Poi, un giorno, la ragazza incontra il signor B che è molto più bello, ricco e piacevole. In un attimo tutto l'amore che la ragazza provava per il signor A scompare. Come mai? Per quello che si potrebbe chiamare "il potere espulsivo di un nuovo affetto". Il nuovo amore caccia via il vecchio amore. Applicate questo alla vita Cristiana. Ora state desiderando molte cose malvagie che Dio vieta. Provate e riprovate a smettere con queste cattive abitudini ma non ce la fate, perché amate questi desideri. Poi un giorno vedete la gloria di Gesù e cominciate ad amarlo con tutto il vostro cuore. Che è successo? Il nuovo amore ha cacciato via quei vecchi affetti. Così non abbiamo più interesse per le cose di questo mondo. È il "potere espulsivo di un nuovo affetto". Questo è il segreto della vittoria sul peccato. Amate Dio con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima - cioè con tutta la forza della vostra mente.
Se Dio ti ha dato una mente brillante, non è per essere capace di fare più soldi, o per farcela in questo mondo e diventare un grande uomo. No. L'apostolo Paolo sarebbe stato un successo in ogni campo, perché era un uomo molto brillante, e avrebbe potuto essere uno tra i più grandi uomini d'affari. E se fosse vissuto al giorno d'oggi, sarebbe stato un genio con il computer. Ma decise di usare solamente per Dio tutte le facoltà che Dio gli diede. È questo il modo in cui Paolo utilizzò la sua vita al meglio. Per che cosa hai usato le tue abilità?
Al Capitolo 6:7, leggiamo che è responsabilità dei genitori l'insegnare ai propri figli la parola di Dio, in ogni momento, dalla mattina alla sera, e in ogni circostanza.
Il Capitolo 7:1-6parla di sette nazioni più grandi e più potenti d'Israele, le quali Dio avrebbe concesso agli Israeliti di sconfiggerle totalmente. Questa è un'illustrazione della vittoria che Dio desidera darci sopra ogni peccato - perché il sette è il numero perfetto nelle Scritture (cioè quello che parla della completezza). Era chiaro che sarebbe stato Dio a consegnare i nemici nelle mani d'Israele, in quanto tutti loro erano più grandi e più forti d'Israele. Dobbiamo riconoscere che i nostri desideri concupiscenti sono molto più forti di noi. Solamente il Signore può darci l'abilità per vincerli.
Il Capitolo 8 è un capitolo molto importante. Quando Gesù fu tentato nel deserto, vinse ogni volta contro Satana utilizzando la Spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Gesù non si trattenne in una discussione con Satana. Per qualsiasi cosa che Satana disse, Gesù ebbe solo una risposta: " Sta scritto." Nelle tre tentazioni Gesù citò solamente due capitoli dell'Antico Testamento.
Deuteronomio 8:3 fu il primo: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio." Le altre due citazioni erano daDeuteronomio 6:16, "Non tentare il Signore Dio tuo." E Deuteronomio 6:13, " Adora il Signore Dio tuo, e a lui solo presta servizio."
Questo ci mostra che Gesù studiò il libro del Deuteronomio. Nella parola di Dio c'è una risposta a tutte le tentazioni e tutti i problemi che possiamo affrontare nella vita, se sappiamo dove trovarla. Non ho mai affrontato un problema nella mia vita del quale non c'era una risposta nella Parola di Dio. Questo è il motivo per cui voglio incoraggiare ogni credente a essere uno studente della Parola di Dio. Fin dalla prima adolescenza, studiate la Parola di Dio e troverete che quando incontrerete delle montagne e dei fiumi sul vostro cammino riuscirete a oltrepassarli adempiendo così lo scopo di Dio. Davide disse, "Con il mio Dio salgo sulle mura" (Salmi 18:29). Non c'è nessun ostacolo che può starvi davanti. Perché la Bibbia ha una risposta, se sapete dove trovarla. Gesù la studiò intensamente quando era un bambino e anche quando era un giovane uomo. Per questo motivo aveva una risposta per ogni tentazione. Così non poteva essere ingannato da Satana.
Al Capitolo 8:11-15, Mosè avvertì gli Israeliti: "Guardati dal dimenticare il Signore, il tuo Dio, al punto da non osservare i Suoi comandamenti, le Sue prescrizioni e le Sue leggi che oggi ti do; affinché non avvenga, dopo che avrai mangiato a sazietà e avrai costruito ed abitato delle belle case, dopo che avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento, il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, che il tuo cuore si insuperbisca e tu dimentichi il Signore, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù; che ti ha condotto attraverso questo grande e terribile deserto, pieno di serpenti velenosi e di scorpioni."
È più facile pensare a Dio quando siamo nel deserto o quando ci stiamo sforzando per obbedirgli piuttosto che quando siamo benedetti e diventiamo ricchi.
Nei giorni in cui Noè stava costruendo l'arca, era così occupato da non avere il tempo di ubriacarsi. Ma non appena uscì trionfante fuori dall'arca come il capo dell'unica famiglia sulla terra a essere sopravvissuta al diluvio, si ubriacò.
Quando Davide stava scappando di grotta in grotta per sfuggire a Saul scrisse dai salmi stupendi ed era molto vicino a Dio. Ma quando Davide fu pieno di comodità e soldi non andò più a combattere in prima persona, perché ora aveva il potere di mandare altri a combattere al suo posto, così rimase a rilassarsi nel palazzo e così peccò con Bat-Sceba. Se Davide quel giorno fosse andato a combattere non avrebbe mai visto Bat-Sceba (2 Samuele 11:1).
Salomone peccò perché era pieno di comodità e di ricchezze.
Quando Israele cominciò ad adorare gli idoli? Dopo l'incidente con il vitello d'oro, non adorarono mai più gli idoli durante i 40 anni passati nel deserto. Ma non appena si stabilirono in Canaan cominciarono velocemente ad adorare gli idoli.
Quando abbiamo molto siamo in pericolo. Se state avendo difficoltà finanziare, ringraziate Dio. Perché queste difficoltà vi aiuteranno a vivere più vicini a Dio. Ma questo non vuol dire che dobbiamo dimenticarci Dio una volta che abbiamo in abbondanza. No. Sto solo dicendo che quando abbiamo molto è più difficile. Gesù disse che è difficile per un ricco entrare nel regno di Dio. Non disse che era impossibile. Perciò non invidiate il fratello che ha in abbondanza. È più difficile per lui essere vicino a Dio. Ringraziate che avete meno di lui. Perché questo avere di meno può essere la vostra salvezza. Se non avete tanti cambi di vestiti quanti ne hanno gli altri, non invidiateli. In realtà siete messi meglio di loro, se solo riuscite a vederlo. Non invidiate la persona che ha una casa più grande o più soldi di voi. Questa persona sta correndo un pericolo di gran lunga maggiore del vostro. Lasciate che sia Dio a decidere che cosa vi deve dare. Siate contenti anche del poco. Ho visto molti predicatori distruggersi perché hanno ottenuto in abbondanza. Da loro ricavatene un avvertimento. L'uomo saggio impara dagli errori degli altri.
Dal Capitolo 9 al Capitolo 11 Mosè diede degli avvertimenti alla nuova generazione d'Israeliti, ricavandoli dalla storia dei loro padri che disobbedirono a Dio e morirono. Ripetendo l'avvertimento che Dio è un fuoco che divora (9:3).
Al Capitolo 11:21 (KJV - Trad. Ita.), Mosè disse al popolo che il grande desiderio di Dio per loro era: "Che i vostri giorni e quelli dei vostri figli si moltiplichino nel paese come i giorni del cielo sulla terra." Questa è la volontà di Dio per tutti noi - che i nostri giorni qui sulla terra siano come i giorni del cielo. Dio vuole anche oggi farci avere un assaggio della gioia, pace, amore, purezza e bontà del cielo nelle nostre case e nelle nostre chiese. Ho sperimentato un poco di questo. Perciò la mia vita e il mio ministero non sono stati un carico pesante per me. Anzi per niente. È stata una gioia e ogni giorno è stato eccitante, perché ho imparato a vivere secondo i principi del cielo, e non secondo quelli della terra.
È facile per voi che avete appena iniziato la vostra vita Cristiana vivere per questi principi. Ma spero che tra 40 anni da oggi, sarete ancora determinati a vivere per i principi del cielo e non per quelli della terra. Fissate il vostro sguardo su Gesù che ha perseverato fino alla fine - così che i vostri giorni possono essere come i giorni del cielo sulla terra . Questa è la volontà di Dio per noi.
Il Capitolo 11:24 dice, "Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà sarà vostro." La volontà di Dio è che compiamo tutta la Sua volontà in ogni luogo, e che vinciamo contro ogni debolezza. In ogni area della nostra vita dobbiamo posare il nostro piede, schiacciando il diavolo, così da vincerlo.
Dal Capitolo 12al Capitolo 26, diverse leggi sono ripetute o date per la prima volta.
Il Capitolo 13 è un passaggio interessante che tratta dei falsi profeti. Questa è una sessione molto importante per noi, perché nel Cristianesimo di oggi ci sono falsi profeti in abbondanza. Ci viene detto qui che Dio permette ai falsi profeti d'incrociare il nostro cammino - così da metterci alla prova. I falsi profeti e gli ingannatori sono i metodi principali attraverso i quali Dio mette alla prova i nostri veri desideri e le nostre brame. Il Signore disse, "Se sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti annunzia un segno o un prodigio, e il segno o il prodigio di cui ti avrà parlato si compie…" (13:1, 2). Dio permette che queste profezie ingannatrici avvengano - in modo da testarci. Nel Cristianesimo di oggi ce ne sono molti di tali falsi "profeti", che hanno i loro studi e le loro parcelle (esattamente come fanno i dottori negli studi medici privati). Dovete pagare per le loro profezie - perché si aspettano di essere pagati. I falsi profeti provano con uno di questi due metodi per provare a prendervi i vostri soldi. Prima, vi aduleranno e diranno che di sicuro prospererete nel posto dove state programmando di andare - non importa se sia nei Paesi del Golfo o in qualche altro paese più ricco del vostro, ecc. In questo modo vi faranno felici, così da ricevere un bel dono da voi! In seguito farete esattamente quello di cui vi hanno "profetizzato" e così sarete voi ad adempiere la loro "profezia". Questo è un trovata psicologica chiamata "auto-adempimento delle profezie". È un vecchio trucco da prestigiatori esperti. Qual è al netto il risultato di tutto questo? Tu sei feliceperché hai ottenuto quella che pensi sia "l'approvazione di Dio" dal "profeta" per andare dove vuoi, con lo scopo di guadagnare più soldi. Il profeta è felice perché ha ricevuto un bel dono. E anche il diavolo è felice, perché vi ha ingannato a entrambi, te e il falso profeta. Gli unici che non sono felici sono Dio e gli angeli del cielo! Il secondo metodo che questi "profeti" adottano è di avvisarvi riguardo a qualche pericolo imminente che state per affrontare e del quale ne siete completamente all'oscuro! Vi diranno che il diavolo vi sta alle calcagna, ma anche che pregheranno per voi in modo da liberarvi dal pericolo. Anche in questo modo si prendono i vostri soldi - perché gli sarete grati per avervi liberato da qualche (non esistente) pericolo!! In entrambi i casi il loro obiettivo è il vostro portafoglio! Ma come risultato vi guidano anche molto lontani dall'essere devoti a Cristo. Il Signore disse, " Tu non darai retta alle parole di quel profeta, perché il Signore, il vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate il Signore" (verso 3).
Tali falsi profeti enfatizzano sempre quello che è terreno e non quello che è celeste. Guidano le persone a essere occupate con le cose materiali e non con quelle spirituali. "Andiamo dietro a divinità straniere", è questo il loro messaggio - le divinità straniere sono le ambizioni, i soldi, le comodità, i piaceri, ecc.
Sta scritto in questo passaggio che un tale profeta deve essere messo a morte (13:5). Come possiamo applicare questo oggi? Considerando come se quella persona non esistesse - in altre parole, non avendo niente a che fare con lui. Queste sono le "Istruzioni del Produttore", seguiamole e non verremo mai ingannati.
Il Capitolo 14 elenca gli animali e le creature che gli Israeliti nondovevano mangiare. Questo capitolo è una ripetizione di quello che era già stato detto in Levitico 11alla precedente generazione degli Israeliti. Queste leggi dovevano simbolicamente insegnare agli Israeliti l'importanza di essere santi ed essere un popolo messo da parte per Dio. Queste leggi non sono più applicabili per noi oggi. Gesù dichiarò puri tutti i cibi (Marco 7:19). Paolo enfatizzava che la santità non viene dall'evitare certi tipi di cibi e dichiarò categoricamente che tutti i cibi sono santificati quando preghiamo e li mangiamo (1 Timoteo 4:1-5).
Il Capitolo 15 parla del rilascio delle persone nell'anno sabbatico. Se ci fosse stato in mezzo al popolo un uomo povero, non dovevano essere avari e duri di cuore, ma generosi nei confronti del loro fratello (versi 7, 8).Il Signore ha un grande interesse per le persone povere.
Al Capitolo 16, leggiamo delle tre feste durante le quali tutti i membri maschi del popolo dovevano andare a Gerusalemme.
Capitolo 17:14-19: non era la volontà di Dio che Israele avesse un re, perché doveva essere Lui il loro re (Vedi 1 Samuele 8:7). Ma Dio dà sempre alle persone la libertà di scegliere la seconda opzione migliore che Gli ha preparato, se non vogliono il meglio. Perciò Dio gli disse che se dovevano avere un re, questo re avrebbe dovuto leggere queste leggi ogni giorno e che avrebbe dovuto temere Dio e obbedirgli in tutto. Questo è un altro passaggio molto utile per coloro che hanno dei ruoli di responsabilità nel Cristianesimo oggi. Devono studiare attentamente la Parola di Dio, temendo Dio e ubbidendogli.
Capitolo 18:1-7: Qui Mosè diede qualche legge in più. Vietò lo spiritismo e la magia (versi 9-14). Anziché consultare gli indovini, il Signore disse che in futuro gli avrebbe mandato un Profeta al quale il popolo avrebbe dovuto prestare attenzione (versi 14-19) - un chiaro riferimento della venuta di Cristo.
Al Capitolo 18:20, il popolo viene avvertito riguardo al dire qualcosa nel Nome del Signore che però il Signore non ha comandato. Questo è un avvertimento di cui i Cristiani di oggi ne hanno molto bisogno, perché ci sono molti che "profetizzano" in alcune denominazioni Cristiane dicendo, " Così dice il Signore…" - per dare un senso di autorità a quello che stanno dicendo. Continuando però a dire quello che passa per le loro teste. Questo è un peccato talmente serio che il Signore disse che un tal profeta doveva essere messo a morte. Dio ha detto, "Io non ho parlato a quei profeti, ed essi profetizzano" (Geremia 23:21). Nonostante ci siano tutti questi avvertimenti nella Parola di Dio, raramente si alza una voce contro queste pratiche peccaminose. Moltitudini di sinceri Cristiani sono stati portati fuori strada da tutte queste false profezie che ci sono al giorno d'oggi.
Non abbiamo nessun diritto di dire "Così dice il Signore" fatta eccezione se stiamo citando qualcosa che Dio ha detto nelle Scritture. Se facciamo altrimenti stiamo aggiungendo qualcosa alla Parola di Dio .
Al Capitolo 18:21, 22,ci viene detto un modo con il quale possiamo identificare un falso profeta: Quello che ha profetizzato non si avvera. Un tale uomo è un falso profeta. Nonostante questi chiari insegnamenti nelle Scritture, ci sono moltitudini di Cristiani oggi che tollerano questi "errori" che i profeti di oggi commettono - e non solo, ma continuano anche ad ascoltarli. Ignorano questo verso completamente e lo girano in modo che non voglia più dire quello che dice chiaramente. Quello che questo verso insegna è che un vero profeta avrà un successo del 100% nelle sue profezie - non del 99%. Dio ci ha dato abbastanza avvertimenti nella Sua Parola affinché non veniamo ingannati.
Non importa quanto un uomo sia santo, buono ed evangelico, se quello che ha profetizzato non si è adempiuto esattamente - anche solo per una volta - ha profetizzato falsamente, e se non si umilia ammettendo il suo errore, è un falso profeta. Dio ha detto che non dobbiamo temere un tale uomo. Quanti Cristiani sono disposti a obbedire a Dio qui?
Il Capitolo 19 è una ripetizione delle città rifugio che dovevano essere predisposte per fungere da rifugio per qualcuno che accidentalmente aveva ucciso qualcun altro, in modo che questa persona poteva scappare in queste città.
Capitolo 20:1-7: Quando gli Israeliti dovevano andare in guerra, qui gli viene detto di andare in piena fiducia in Dio, senza avere alcuna paura. Quelli che avevano paura o quelli che erano più interessati alle loro mogli, alle loro case o alle loro vigne piuttosto che andare a combattere le battaglie del Signore, dovevano tornarsene a casa, così che non avrebbero abbassato la devozione al Signore che gli altri soldati avevano. Anche oggi Dio vuole per servirlo solo quelli che sono devoti con tutto il loro cuore - cioè coloro per i quali il Suo Nome e il Suo Regno sono più importanti dei loro interessi personali.
Al Capitolo 21,vengono date varie leggi - riguardanti il matrimonio e il lapidare i figli ribelli ecc.
Al Capitolo 21:22, 23, leggiamo che è maledetto chiunque venga appeso a un albero. Questo è il verso che Paolo cita nella lettera ai Galati 3:13 per mostrare che Cristo è diventato maledizione per noi quando era appeso sul Calvario, così da liberarci dalla maledizione che sarebbe dovuta essere su di noi per non aver obbedito perfettamente a tutti i comandamenti di Dio.
Al Capitolo 22:5, Dio diede delle leggi riguardo a come dovevano essere vestiti gli uomini e le donne. Questa era una legge dell'Antico Testamento che venne data simbolicamente per insegnarci la differenza che Dio ha fatto tra i due sessi, così che questa differenza venga mantenuta e che le funzioni diverse che Dio ha ordinato all'uomo e alla donna vengano rispettate.
Possiamo vedere l'immensa cura che Dio ha per la Sua creazione animale nella legge che diede agli Israeliti di non prendere la mamma uccello assieme ai suoi piccoli, se si trovavano entrambi nel nido (22:6, 7). La compassione che Dio ha anche per gli animali ci insegna una grande verità: Quanto più si prenderà cura di noi, che siamo i Suoi figli.
Ai Capitoli 23 e 24, leggiamo di varie leggi riguardanti la moralità, la pulizia e il divorzio, fatte per assicurarsi che i poveri non venissero sfruttati, ma che ci si prendesse cura di loro. È di gran profitto per noi leggere queste leggi date al Capitolo 24:6-21, per vedere l'intensa preoccupazione che Dio ha per i poveri.
Diverse altre leggi sono elencate ai Capitoli 25 e 26. E nel Capitolo 27 , una maledizione è pronunciata pubblicamente su coloro che commettono certi tipi di peccati.
IlCapitolo 28è un lungo capitolo che è diviso in due parti. I primi 14 versi sono le promesse di come Dio avrebbe benedetto il popolo se avesse obbedito alle Sue leggi. I rimanenti 54 versi trattano di come Dio avrebbe punito il popolo se avesse disobbedito alle Sue leggi. Questo era l'unico modo sotto la legge, con cui Dio poteva convincere un uomo a obbedirgli - con la speranza di un premio e con la minaccia di una punizione. Questo è lo stesso metodo che usiamo con i bambini piccoli. Possiamo chiamarlo il metodo "del cioccolato e della bacchetta" - cioè la promessa di dargli del cioccolato se obbediscono e di punirli con una bacchettata se disubbidiscono. Sotto l'antico patto Dio trattò tutti gli uomini come se fossero dei bambini. Ma sotto il nuovo patto, Dio ci tratta come adulti. Gesù disse "Se mi amate osservate i miei comandamenti" (Giovanni 14:15). I figli adulti obbediscono a loro padre per amore e riverenza - non perché hanno paura. In questo modo possiamo ora capire se siamo adulti o bambini. Se servite il Signore, o gli date dei soldi, o Lo pregate o digiunate - nella speranza (cioè con l'aspettativa) di riceverne qualche premio, o forse per fuggire dalla punizione allora avete ancora lo spirito dell'antico patto.
Al Capitolo 31:7, 8, vediamo Mosè incaricare Giosuè della responsabilità di guidare Israele. Ancora vediamo che Mosè diede questa responsabilità all'uomo che Dio scelse, e non a qualcuno dei suoi figli. Sfortunatamente questa è diventata una pratica universale nel Cristianesimo oggi, cioè che un uomo che inizia una chiesa o un ministero, alla fine consegna la sua autorità e il suo lavoro ai suoi figli o alle sue figlie. Queste persone si sentono che la loro famiglia abbia il diritto di raccogliere i benefici finanziari e le posizioni per le quali hanno duramente lavorato. Ma nella chiesa di Dio, ci viene comandato di non "conoscere nessuno secondo la carne" (2 Corinzi 5:16) - persino i membri della nostra famiglia. Ma nonostante questo nel Cristianesimo d'oggi è raro trovare dei capi come Mosè.
Al Capitolo 32, leggiamo il cantico di Mosè. Mosè scrisse anche un salmo - Salmo 90 - che era un'altra canzone.
Al Capitolo 33, vediamo Dio benedire le tribù d'Israele. Ai versi 2, 3 , abbiamo una bellissima dichiarazione fatta da Mosè che ci mostra come vedeva le leggi di Dio - come un'espressione d'amore intenso per il Suo popolo . "Nella mano destra di Dio, c'era una legge ardente per loro" (verso 2- Traduzione letterale). Cosa prova questo? "Che certamente Dio ama il Suo popolo"(verso 3). È bene per noi riconoscere che la legge ardente di Dio è la prova del Suo tremendo amore per noi. Al contrario una legge dolce e delicata avrebbe provato che non amava gli Israeliti.
Al Capitolo 34, leggiamo della morte di Mosè. Leggiamo anche dell'entrata d'Israele nella terra promessa, 30 giorni dopo la morte di Mosè.
I |
l libro di Giosuè ci racconta di come Israele entrò in possesso della terra promessa. Sotto molti aspetti il libro è simile a quello degli Atti degli Apostoli. In entrambi i libri c'è un nuovo inizio e leggiamo di fortissime manifestazioni della potenza di Dio. Giosuè era un grande capo e condusse gli Israeliti nella terra promessa. Vedremo nel libro dei Giudici (immediatamente dopo il libro di Giosuè ) come, dopo Giosuè, il popolo di Dio ricadde velocemente nel peccato. Anche nel Nuovo Testamento, appena dopo la morte degli apostoli, la ricaduta nel peccato delle chiese iniziò in modo rapido (Apocalisse 2, 3). Questo ci insegna che quando il popolo di Dio non ha buoni capi spirituali, ricade molto velocemente nel peccato.
Il libro di Giosuè descrive Dio come un Dio di guerra. Potrebbe risultare difficile da capire. Ma Dio è un Dio di guerra, perché è un Dio d'amore. Odia tutto quello che fa male alla razza umana, proprio come un padre amorevole scenderebbe in guerra contro tutte le malattie che hanno i suoi figli.
Il paese di Canaan non è la rappresentazione del paradiso (come alcuni credenti cantano nei loro inni) perché non ci sono giganti da uccidere in paradiso! In realtà Canaan è la descrizione della vita piena di Spirito vissuta in vittoria, una vita in cui i giganti del peccato - i desideri della nostra carne - sono crocifissi. I giganti non furono uccisi in una sola volta. Ma vennero uccisi uno a uno.
Il popolo d'Israele dovette passare attraverso due acque nel loro viaggio verso Canaan: l'acqua del Mar Rosso e l'acqua del fiume Giordano . Entrambi parlano di morte. Vediamo in 1 Corinzi 10 che entrare nel Mar Rosso è un'illustrazione del battesimo in acqua. Il fiume Giordano è l'immagine di un'altra morte. È in questo fiume che 1500 anni dopo Giovanni il Battista battezzò Gesù.
La Bibbia ci insegna che il nostro vecchio uomo fu crocifisso da Dio sulla croce (Romani 6:6). Perciò noi non possiamo crocifiggere il nostro vecchio uomo. Il nostro vecchio uomo (la mente che vuole peccare) è stato crocifisso con Cristo sulla croce. È stato Dio a farlo. Ma c'è qualcos'altro che noi dobbiamo crocifiggere - la nostra carne (il magazzino dei desideri). La lettera ai Galati 5:24 dice: "Quelli che sono di Cristo Gesù, hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri."
La carne è diversa dal vecchio uomo. La carne con i suoi desideri è come una banda di rapinatori che cercano di entrare nel nostro cuore per inquinarci. Il vecchio uomo è come un servo infedele che vive nel nostro cuore e apre la porta ogni volta che i ladri arrivano per rubare. Quale di questi uccide Dio? Dio uccide il servitore . La banda di ladri è ancora viva e vegeta. Questo è il motivo per il quale dopo la nostra conversione siamo tentati esattamente nello stesso modo di come lo eravamo prima d'essere stati convertiti. Questo prova che i ladri sono ancora vivi. Vogliono ancora entrare nel nostro cuore - anche dopo la nostra conversione. Dentro di noi però è morto qualcosa - il servitore che apriva la porta a questi ladri (il vecchio uomo). Quando siamo nati di nuovo, Dio lo ha ucciso e rimpiazzato con un nuovo servitore che non vuole aprire la porta ai ladri. Quando adesso arriva la tentazione, il nuovo servo dice "No". Ma allora come si spiega che i credenti cadano nel peccato? Perché non cibano in modo adeguato il nuovo servitore! Egli dunque non è abbastanza forte da tenere chiusa la porta contro i ladri. Perciò i ladri spingendo si fanno strada. Così è come peccano i credenti.
Ma c'è una grossa differenza tra un credente che pecca e un non credente che pecca - perché il credente non vuole più peccare mentre il non-credente vuole peccare. Infatti questa è la prova per capire se siete realmente nati di nuovo. La prova dell'essere nati di nuovo non è se peccate o meno, ma piuttosto se volete o non volete peccare. Se continuate a voler peccare, io direi che non siete convertiti. Quando le persone vengono da me a chiedere di essere battezzate in acqua, gli faccio una domanda: " Vuoi peccare ancora - anche una sola volta?" Non gli chiedo: "Peccherai ancora?", perché nessuno può dire che non peccherà mai più. È il 'voler peccare', quello è il vecchio uomo.
Queste sono le due morti di cui parla il Nuovo Testamento. Entrambe sono rappresentate in modo bellissimo nella storia d'Israele. L'esercito del Faraone fu seppellito in un attimo nel Mar Rosso. Questa è la rappresentazione del vecchio uomo. Chi ha fatto ciò? Dio. Il vecchio uomo fu crocifisso sulla croce da Dio. Poi gli Israeliti attraversarono il fiume Giordano, un simbolo di un'altra morte. Noi che accettiamo la crocifissione insieme a Cristo dei nostri desideri. Quelli che sono di Cristo hanno questo atteggiamento nei confronti dei loro desideri. I desideri ci sono ancora come i giganti governavano il paese, ma Giosuè e gli Israeliti decisero di ucciderli uno dopo l'altro. Siamo noi a dover uccidere i nostri desideri - uno a uno - quando siamo tentati. Noi dobbiamo mettere a morte le opere del nostro corpo - attraverso la potenza che lo Spirito Santo ci dà (Romani 8:13). Questo è molto diverso dall'esercito Egiziano sepolto in un attimo da Dio.
La Scrittura è esattissima quando si tratta della sua applicazione pratica nel Nuovo Testamento. Se apriamo noi stessi allo Spirito Santo, Egli ci rivelerà queste cose nascoste. La Bibbia è un libro eccitante. È perfetto ed esatto nelle sue illustrazioni dell'Antico Testamento rappresentanti la vita sotto il nuovo patto. A quei tempi gli uomini di Dio che erano sotto l'Antico Patto non compresero tutte queste cosa, ma noi oggi possiamo capire cosa rappresentano. Il paese di Canaan simboleggia il nostro corpo che è stato governato dai giganti di diversi desideri per molti anni. Ma noi ci siamo appropriati di un'attitudine nei confronti dei giganti che dice, "D'ora in poi mi considererò morto al peccato". Gesù disse che dobbiamo prendere la croce ogni giorno. Questo non è uccidere il vecchio uomo. Il vecchio uomo è già stato crocifisso. Prendere la croce è mettere la nostra volontà (che la Bibbia chiama la nostra "carne") a morte ogni singolo giorno, nella potenza dello Spirito.
Se prendete un atteggiamento rilassato nei confronti del peccato nella vostra vita, allora potete rivestirvi nuovamente del vecchio uomo (Efesini 4:22). Una persona che "continua a vivere secondo la carne" morirà spiritualmente - anche se era viva un tempo ( Romani 8:13 - che è scritto per credenti - è chiaro e cristallino su questo punto). Nel libro di Giosuè, l'illustrazione è quella dei desideri della nostra carne che noi mettiamo a morte. Il tema spirituale del libro di Giosuè è quindi: "Vincere il peccato" . Il libro ci incoraggia a essere vittoriosi nella battaglia contro i desideri della carne.
Il capo degli Israeliti in questa battaglia era Giosuè. Giosuè è la parola Ebraica per Gesù. Gesù è la parola Italiana. La parola Ebraica è Yehoshua, che significa "Il Signore è il Salvatore" . Matteo 1:21 dice, "Tu gli porrai il nome di Gesù, perché è Lui che salverà il Suo popolo dai loro peccati." Mosè non poté guidare gli Israeliti nella terra di Canaan, questo raffigura il fatto che la Legge non può guidarci in una vita di vittoria sul peccato.
Il capo che ci guida in questa battaglia è Gesù, che è stato tentato in ogni cosa come noi (Ebrei 4:15). Giosuè non rimase seduto in una tenda dicendo agli altri Israeliti di andare a combattere. No. Si è messo in prima fila ed ha combattuto e detto, "Seguitemi." Questo è quello che fece Gesù. Gesù infatti è l'Autore della nostra salvezza (Ebrei 2:10). Ci ha preceduti, e questo è il motivo per il quale ci viene detto di correre la corsa Cristiana "fissando lo sguardo su Gesù, Colui che durante la sua vita sulla terra sopportò la croce, disprezzando l'infamia, conquistando il peccato e Satana, sedendosi alla destra del trono di Dio"(Ebrei 12:1, 2) . Durante la nostra battaglia oggi, quando siamo tentati, dobbiamo guardare al nostro Condottiero che ci ha preceduti e dire, "Signore, anche Tu sei stato tentato proprio come lo sono io in questo momento; e Tu hai vinto. Dammi la grazia per poter vincere anche io." Non ci può essere sconfitta se seguiamo questo Condottiero. Siamo sconfitti solo quando non lo seguiamo.
Le persone di Canaan, che Dio comandò di uccidere, furono punite proprio come Sodoma e Gomorra e come il mondo ai tempi di Noè. Al tempo di Noè tutto il mondo era diventato corrotto dai peccati sessuali (Genesi 6:11) . Anche i Cananei furono indulgenti nei confronti dei peccati sessuali e nell'adorazione di Satana. Per questo "il paese li vomitò". (Levitico 18:24, 25) . Deuteronomio 9:4 e 18:10-12, spiega molto bene il perché Dio distrusse i Cananei. In ogni nazione in cui ci sono influenze inquinanti che contaminano e corrompono il paese, l'unica cosa da fare è punire questa nazione uccidendone le persone - per evitare che la loro influenza si espanda e possa corrompere anche altri.
Un Dio che ama, uccide alcune persone, proprio come un bravo dottore amputa il piede di un uomo quando la cancrena è così avanzata che rischia di distruggere tutto il corpo. Se vedete un medico amputare la gamba di qualcuno e non sapete niente di medicina, potreste pensare che quel medico odi quell'uomo. Ma in realtà è vero l'opposto. Il dottore lo sta facendo per amore. Anche Dio agisce per amore per il mondo quando taglia via certe persone che altrimenti lo corromperebbero. Cancellare la popolazione terrestre al tempo dell'inondazione è stato un atto d'amore, in modo da poter preservare la razza umana dall'essere completamente controllata dai demoni ( Genesi 6:2 - dove dice "i figli di Dio" si riferisce alla creazione di Dio - gli angeli caduti). In un'occasione l'apostolo Paolo colpì un uomo con una cecità perché stava sviando un'altra persona (Atti 13:8-12). Ho sentito di casi di persone che furono colpite e uccise da Dio perché si opponevano al risveglio spirituale. Quello quindi che leggiamo in Giosuè non è l' assassinio dei Cananei, ma piuttosto un intervento chirurgico per purificare il paese.
Molti anni prima, quando Abraamo viveva in Canaan c'erano anche i Cananei. Ma Dio non li distrusse in quel momento. Dio aspettò per più di 400 anni perché, come disse ad Abraamo, l'iniquità dei Cananei non era ancora "giunta al colmo" (Genesi 15:16). Raccogliamo la frutta quando è matura. Anche Dio, prima di giudicare un uomo aspetta che il suo peccato sia abbastanza maturo per il giudizio. Dio giudicò Sodoma e Gomorra quando il loro peccato era pronto per essere giudicato. Così fece anche con in Cananei.
Dopo che Israele occupò Canaan per 700 anni, e commise gli stessi peccati dei Cananei, Dio li cacciò dal paese. Vennero gli Assiri e li catturarono. 125 anni dopo, quando Giuda, il regno del sud, rigettò il messaggio dei profeti di Dio e fu pronto per essere giudicato, Dio mandò i Babilonesi per distruggere anche loro. Dio non è parziale. Sia che si tratti di Cananei, Israeliti o il popolo di Giuda, i Suoi standard sono gli stessi. Se il Suo popolo continua a violare i Suoi standard e ignorare i Suoi profeti, esegue lo stesso intervento chirurgico anche su di loro. Dio fa lo stesso anche con noi. Se Dio dovesse scusare i vostri peccati, allora proverebbe di non amarvi. Se un padre permette che i suoi figli continuino a convivere con le loro malattie, prova che non ama realmente i suoi figli.
Capitolo 1:1, 2: "Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore parlò a Giosuè, figlio di Nun, e gli disse, 'Mosè, il mio servo, è morto. Alzati dunque attraversa questo Giordano. '" Fu Dio a innalzare e nominare Giosuè come nuovo capo dopo Mosè. La guida spirituale non può essere esercitata efficacemente se Dio non ci ha nominati per quella posizione.
Il Signore promise a Giosuè di dargli ogni luogo calcato dalla pianta del suo piede (verso 3) , e che nessuno sarebbe stato in grado di resistergli per tutti i giorni della sua vita (verso 5). Questo è simbolo della promessa del Nuovo Testamento che ci viene data in Romani 6:14, "Il peccato non avrà più potere su di voi, perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia". Il paese di Canaan è stato governato da molti giganti in passato. Ma tutti questi giganti verranno sconfitti. Non un singolo peccato (non importa quanto potente) sarà in grado di vincere su di noi. Questa è la volontà di Dio per noi. Ma Giosuè doveva effettivamente poggiare il piede su un territorio e rivendicarlo nel Nome del Signore. Solo allora sarebbe stato suo. Così è anche per noi. Noi dobbiamo rivendicare la nostra eredità in fede. Se non afferriamo le promesse di Dio come nostre, allora non diventeranno delle realtà nelle nostre vite.
Paolo rivendicò i suoi diritti nel vangelo nel Nome di Gesù ed entrò nella vita gloriosa. Dice in 2 Corinzi 2:14, "Grazie siano rese a Dio, che sempre ci fa trionfare." "Sempre in vittoria" era la canzone di trionfo di Paolo - e può essere anche la nostra canzone.
Ma la maggior parte di Cristiani non entrerà mai in questa vita in vittoria. Dall'Egitto uscirono 600,000 Israeliti; ma solo due di loro - Giosuè e Caleb - entrarono in Canaan. È quasi la stessa proporzione dei Cristiani (2 su 600,000) a entrare anche oggi nella vita in vittoria. Giosuè e Caleb entrarono nella terra promessa perché avevano questa attitudine: "Se Dio ci ha detto di occupare il paese, noi possiamo farcela." Questa è la fede. La fede considera esclusivamente la promessa di Dio, e non le difficoltà da affrontare. Gli altri Israeliti dissero, "È impossibile. I giganti sono troppo grandi e potenti." Anche oggi i Cristiani pensano che sia impossibile vincere sulla rabbia e sul guardare con desiderio, perché questi desideri sono molto potenti e governano da moltissimo tempo. Questi credenti rimangono sconfitti per tutta la loro vita (spiritualmente parlando) e muoiono nel deserto.
Il fiume dello Spirito che scorre dal cielo attraverso di noi non deve trovare nel nostro cuore un canale inquinato dal quale passare - un canale inquinato da pensieri peccaminosi, mormorii, lamentele e l'amore per i soldi. No. Deve trovare un canale puro e pulito, libero dal peccato. Allora sì che quel fiume può benedire le persone attorno a noi con l'acqua cristallina del cielo. La grande tragedia della Cristianità di oggi è che i predicatori non sono puri all'interno. Non hanno vinto il peccato nei loro cuori e nelle loro vite private. Non hanno vinto l'amore per i soldi, il guardare con desiderio, l'amarezza, lo spirito di competizione con altri capi spirituali/organizzazioni Cristiane, la gelosia, il dire il falso, l'urlare con rabbia alle loro mogli e l'ingiustizia in molte altre aree. Nonostante vivano in questa condizione tali persone predicano al popolo di Dio. Che cosa potranno mai insegnare queste persone al popolo di Dio? Solo quello che praticano, cioè, possono insegnare il modo di come arrabbiarsi con la propria moglie, di come si fa a essere amareggiati, come si fa a essere gelosi e come competere con gli altri! Tutto ciò che insegnano al di fuori di queste cose sono delle teorie vuote. Tutta la conoscenza Biblica che acquisisci attraverso lo studio non serve a niente se nella tua vita non vinci sul peccato.
Il Signore assicurò a Giosuè "Io sarò con te." Questo è il motivo per il quale nessun uomo sarebbe stato in grado di resistere a Giosuè. Non vinciamo il peccato credendo ad alcune dottrine o avendo alcune esperienze. No. È la costante presenza del Signore, attraverso il Suo Spirito solamente, che ci permette di vincere. Dio sta cercando capi spirituali di questo tipo nella Cristianità di oggi; persone che Dio può supportare e appoggiare perché i loro cuori sono puri.
Il Signore disse a Giosuè: "Sii forte e coraggioso, perché tu metterai questo popolo in possesso di questo paese, che per così tanto tempo è stato governato dai loro nemici" (verso 6) . Non dobbiamo aver paura di nessun peccato. Dobbiamo uscire e permettere al popolo di Dio di vincere il peccato nei loro corpi - corpi che sono stati governati dal peccato per anni. Non basta solamente portarli alla fede e ai due battesimi - spargere il sangue sugli stipiti delle porte, attraversare il Mar Rosso, ed essere avvolti nella nuvola. Questo è solo l'inizio. Queste sono solo le lezioni della scuola materna. Ai nostri figli gli permettiamo di smettere di studiare quando hanno finito la scuola materna? No. Ma questo è quello che succede nel Cristianesimo di oggi.
La colonna di nuvola - il battesimo nello Spirito Santo - venne per guidarli nella terra promessa. Sarebbero dovuti entrare dopo 2 anni, invece non ci entrarono per 40 anni, perché i loro capi erano increduli. "La fede viene da ciò che si ascolta" (Romani 10:17) . Se queste verità non vengono insegnate ai credenti durante gli incontri in chiesa, come possono credere? Come possono dunque vincere il peccato?
Il Signore disse a Giosuè: "Sii forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutto quello che è scritto nella Parola di Dio. Non te ne sviare né a sinistra né a destra" (1:7) . Se la Parola di Dio dice, "Il peccato non avrà dominio su di voi," (Romani 6:14) , credetelo e confessatelo. Non sviate a sinistra o destra. Questo significa: Non riducete l'ampiezza di quella promessa. Non riducetela includendo solo alcuni peccati. Allo stesso modo, non dategli un significato più grande di quello ha . Non dite che possiamo essere perfetti come lo era Cristo su questa terra. Non possiamo essere perfettamente senza peccato su questa terra. Infatti questa promessa dice un'altra cosa. Si riferisce solo alla vittoria di quello che noi conosciamo essere peccato (il peccato di cui siamo coscienti). Possiamo essere totalmente come Cristo solo al Suo ritorno. 1 Giovanni 3:2 è molto chiaro in merito. Quindi non andiamo oltre le Scritture, ma nemmeno crediamo meno di quello che la Scrittura promette.
Diventare come Cristo può essere paragonato al possedere completamente tutto il paese di Canaan, oppure allo scalare una montagna molto alta. Quando veniamo convertiti i nostri peccati sono perdonati e il nostro passato viene cancellato. Ma siamo ancora schiavi di molti peccati. Possiamo paragonarlo all'arrivare ai piedi di questa montagna. Quindi iniziamo a scalare. La cima della montagna è la perfetta uguaglianza a Cristo. Raggiungeremo la cima solo al ritorno di Cristo. Ma non dobbiamo vivere ai piedi della montagna - perennemente sconfitti dal peccato. No. La Bibbia dice, "Puntiamo alla perfezione"(Ebrei 6:1).Veniamo esortati in 2 Corinzi 7:1 alla "perfetta santificazione nel timore di Dio" . Non dovremmo avere paura della parola "perfezione". Dobbiamo piuttosto puntare alla perfezione. Verso la fine della sua vita Paolo disse, "Non sono ancora arrivato alla perfezione. Ma continuo il cammino" (Filippesi 3:12-14) . Il Signore ora sta dicendo a molti di noi, "Siete stati abbastanza tempo fermi ai piedi della montagna. Ora scalatela. Puntate alla cima." . Quindi non sviamo verso sinistra o verso destra.
"Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca"(verso 8) . Abbiamo già visto che dovremmo avere la Parola di Dio nei nostri cuori. Qui vediamo che abbiamo anche bisogno di averla nella nostra bocca.Dobbiamo confessare le promesse della Parola di Dio con le nostre bocche. Il problema di molti Cristiani oggi è che confessano quello che stanno desiderando. Dicono, "Confesso che riceverò una casa grande. Confesso che avrò un lavoro migliore. Confesso che avrò una buona macchina"!! Invece di confessare tutto questo, confessiamo la Parola di Dio: "Signore, confesso che vincerò la rabbia. Confesso che smetterò completamente di desiderare con gli occhi . Confesso che vincerò l'amore per i soldi." Queste sono le cose che dovremmo confessare con le nostre bocche. Ma il diavolo non vuole che confessiamo questo. Quindi ci fa confessare il nostro desidero per le cose materiali.
Non potete costruire la chiesa con persone che sono interessate alle cose materiali. Potete costruire la chiesa solo con persone che sono interessate alle cose celesti e a una vita santa. Non attraete il tipo di persone sbagliate nella vostra chiesa offrendo prosperità terrena. La Parola di Dio forse vi promette che Dio vi darà una casa o una macchina? No. La Parola di Dio promette che potete vincere il peccato; che potete entrare in una vita in cui vi rallegrate nel Signore sempre - 24 ore al giorno, senza essere scoraggiati o sconfitti - sempre trionfanti, sempre gioendo e sempre rendendo grazie in tutto e per tutte le persone. Questa è la vita del nuovo patto (la terra di Canaan dove scorrono latte e miele) che la Bibbia promette. Allora confessatelo e dite, "Signore, questa è la vita che voglio vivere tutti i miei giorni."
Questa era la vita che volevo vivere, quando da giovane Cristiano vidi quello che la Bibbia mi offriva. Ma quando guardai ai capi Cristiani attorno a me, vidi che erano sconfitti dal peccato. Così dissi, "Signore, non li voglio giudicare. Non sono affari miei. Ma non voglio nemmeno guardare a loro come miei esempi. Voglio guardare solo la Parola di Dio. Voglio guardare solo alle Tue promesse. Voglio guardare Gesù come mio unico Esempio." Per molti anni sono stato sconfitto come credente. Ma una volta vista la mia eredità in Cristo, ho continuato a confessare le promesse di Dio nelle Scritture - che mi promettevano una vita di costante gioia e vittoria. Alla fine Dio mi diede il desiderio del mio cuore. Oggi voglio vivere così e voglio continuare su questa strada fino alla fine della mia vita terrena.
Non lasciate che le promesse di Dio si allontanino dalla vostra bocca. Se predicate questo messaggio, potreste trovarvi a volte ad essere una singola voce per Dio, in mezzo a predicatori che ricercano la popolarità. Non vi scoraggiate. Dio starà con voi fino alla fine.
A Giosuè fu ordinato di meditare sulla Parola di Dio giorno e notte. Non dobbiamo meditare sulle necessità dei peccatori in questo mondo. Può sembrare una cosa buona a cui pensare. Ma non potete aiutare questi peccatori, se non meditate giorno e notte sulla Parola di Dio. Dio promise a Giosuè prosperità e successo se avesse meditato sulla Parola di Dio (1:8) . Il vero "vangelo della prosperità" è quello in cui le nostre vite diventano prosperose e di successo in un modo celeste e spirituale. 'Prosperità e successo' sono le due cose che tutti cercano in questo mondo. Ma non sono ricercate nel modo in cui Dio lo dice in Giosuè 1:8.
Al Capitolo 2 vediamo la preoccupazione di Dio per una prostituta in un paese pagano. Gesù era preoccupato per le anime delle prostitute ai Suoi tempi. Qui vediamo la stessa preoccupazione nel cuore di Dio. Raab era una prostituta molto conosciuta in Gerico. Ma era esausta della sua professione, proprio come lo sono molte prostitute al giorno d'oggi. Maria Maddalena fu un'altra persona stanca della sua professione. Sono poche le persone che riconoscono questo. Le disprezzano e basta. Molte prostitute nelle nostre città non sono lì perché amano starci. Molte di loro sono state ingannate e forzate a vivere così. E molte di loro sono esauste di essere sfruttate dagli uomini. Hanno bisogno di sentire il vangelo. Rendo lode a Dio per uomini di Dio che negli anni hanno avuto come desiderio la salvezza delle prostitute. Questi uomini hanno condiviso il profondo desiderio del cuore di Dio per queste donne sfortunate.
Raab non era figlia di Abraamo. Ma nel suo cuore desiderava Dio. E Dio cerca in tutto il mondo le persone che sono affamate di Lui - indipendentemente dalla nazionalità, indipendentemente se si tratta di prostitute o capi religiosi. Dio vide un tale desiderio nel cuore di Raab e fu determinato a trovare una via per la sua salvezza. Il nome di Raab appare sulla prima pagina del Nuovo Testamento come la trisnonna di Davide e come antenata di entrambi Giuseppe e Maria la madre di Gesù Cristo (Matteo 1:5). È nominata nell'elenco degli eroi della fede in Ebrei 11:31 . E Giacomo cita le sue azioni come un esempio di fede seguita dalle opere (Giacomo 2:25).
Poteva immaginarsi Raab di diventare un esempio per le generazioni future? Oppure che milioni di persone avrebbero parlato della sua fede per 3000 anni? Non c'è parzialità in Dio. Qualcuno di voi magari è come Raab - che sta vivendo nel peccato e rovinando la propria vita. Magari siete in qualche angolo remoto di questa terra, con nessuno che si prenda cura di voi. Ma Dio vede il desiderio nel vostro cuore, ed Egli ha modi meravigliosi con cui può rendervi Suoi servi e rendervi una benedizione per milioni di persone.
Al Capitolo 3, leggiamo di come gli Israeliti attraversarono il Giordano. Il Signore disse a Giosuè (verso 7) , "Oggi comincerò a renderti grande agli occhi di tutto Israele, affinché riconoscano che come fui con Mosè, così sarò con te." Era molto difficile per Giosuè essere all'altezza di Mosè. Mosè era un potente uomo di Dio, temuto e rispettato da tutti per 40 anni - un uomo in grado di risolvere ogni problema. Giosuè probabilmente aveva 70 o 80 anni quando Mosè morì. E adesso doveva guidare questi 2 milioni d'Israeliti. Sicuramente si sarà chiesto se lo avrebbero mai rispettato.
Anche voi potreste trovarvi a portare avanti un ministero iniziato da un grande uomo di Dio rispettato da tutti. Magari vi chiederete come potrete mai farlo. Il Signore dice quello che disse a Giosuè, "Non ti preoccupare. Ti innalzerò davanti a loro." Dio può innalzarvi davanti agli altri in modo che le persone vi rispettino. Non aspettate che sia un uomo a darvi il posto di Direttore o a darvi un titolo per innalzarvi. Non tentate di guadagnarvi il rispetto con un dottorato " ad honorem" preso da qualche parte. Dio stesso deve far sapere alle persone che voi siete i Suoi servi. Dio deve essere con la vostra bocca. A cosa serve voler impressionare le persone con titoli e qualificazioni terrene? Ci deve essere un'unzione nella vostra vita e nelle parole che usate. Allora le persone sapranno che Dio è con voi. Gesù non aveva qualificazioni terrene per poter impressionare le persone. Nemmeno gli apostoli le possedevano. Ma avevano l'unzione dello Spirito e Dio era con loro. Questa è la cosa importante. Cercate questo più di ogni altra cosa.
Cosa qualificava Giosuè per essere un servo di Dio? Solo questo, che Dio era con lui. Qual era la qualifica di Gesù per servire Dio? Atti 10:38 dice, "Dio era con Lui". Quale era la qualifica di Mosè? Dio era con lui. Quale la qualifica che permise a Davide di uccidere Golia? Dio era con lui.
Cosa vi qualifica a servire Dio? Una laurea? Pensate che Satana sia spaventato da una laurea? Satana non è preoccupato per un uomo con dieci lauree. Satana avrà paura di voi solo se vede che Dio è con voi.
Perché Dio scelse Giosuè? Giosuè deve aver avuto delle qualità che Dio notò - specialmente la sua fede nel fatto che Dio lo avrebbe aiutato a conquistare i giganti in Canaan. Quando Dio vide questo, disse, "Questo è l'uomo che sto cercando - un uomo che crederà in Me e avrà fiducia nelle Mie promesse." Lo scelse e lo allenò sotto Mosè. Dio spesso allena un uomo al Suo servizio facendolo lavorare con un altro uomo di Dio più grande di lui. Eliseo lavorò con Elia e imparò a essere un profeta. Timoteo lavorò con Paolo e imparò a essere un apostolo. Giosuè lavorò con Mosè e imparò a essere un capo. Se Dio vi dà l'opportunità di lavorare con un uomo di Dio più grande di voi, questo è uno dei più grandi privilegi che Dio può darvi per prepararvi a servirlo. Molti Israeliti avrebbero voluto stare vicini a Mosè. Molti avrebbero voluto continuare il lavoro di Mosè. Ma Dio scelse Giosuè.
Capitolo 3:9: Avvicinatevi e ascoltate le parole del Signore vostro Dio." Dato che Giosuè aveva meditato sulla Parola di Dio giorno e notte, era anche in grado di condividere quella Parola con altre persone. Proprio come Mosè dopo aver ascoltato Dio, usciva e parlava al popolo, Giosuè ora stava leggendo al popolo la legge che Mosè scrisse, dicendo, "Voglio dirvi quello che Dio ha detto."
Questa è la nostra chiamata - raccontare alle persone quello che noi stessi abbiamo sentito e sperimentato con Dio - non teorie, idee brillanti, ma solo quello che abbiamo conosciuto di Dio. Questo è quello che fecero Mosè, Giosuè, Paolo e Pietro.
Quando gli Israeliti attraversarono il fiume Giordano, l'arca del patto era davanti a loro (3:15). Questa è un'illustrazione di Gesù Cristo che ci ha preceduto vincendo su tutto il peccato. Siamo ora chiamati a correre la corsa "fissando lo sguardo su Gesù"(Ebrei 12:1, 2). Quando i sacerdoti che stavano portando l'arca arrivarono al fiume Giordano, le sue rive traboccavano. Per fede i sacerdoti posarono i loro piedi nell'acqua, che cessò immediatamente di fluire da lontano. Allora gli Israeliti attraversarono il fiume. Nel frattempo i sacerdoti stavano al centro del fiume fino a che tutti passarono. Ancora una volta il letto del fiume era asciutto sotto i loro piedi!
Capitolo 4: Dopo aver attraversato, Giosuè disse, "Ora siamo entrati in Canaan. Ma non andiamo subito a combattere. Prima rendiamo grazie a Dio." Che fantastica lezione da imparare - inginocchiarsi, rendere grazie e lodare il Signore prima di ogni altra cosa. Giosuè ordinò di andare in mezzo al fiume e raccogliere 12 pietre (verso 8) , e farne un memoriale - così in futuro quando i figli avrebbero chiesto ai padri cosa fosse, i padri potevano raccontare del miracolo che Dio fece per i loro antenati separando le acque. Le cose che Dio ha fatto per noi devono essere condivise con i nostri figli così che anche loro possano avere fede.
Capitolo 5:5-9: Tutti i maschi Israeliti furono circoncisi a Ghilgal. Tutti questi uomini nacquero nel deserto e nessuno di loro era stato circonciso. C'erano Israeliti di 40 anni che nessuno aveva circonciso. Questa era una cosa piccola, ma era il simbolo del patto. Rappresentava infatti un taglio netto nella fiducia posta nella carne (Filippesi 3:3). Prima di andare in battaglia tutta la fiducia nella carne doveva essere eliminata. Questo era il primo passo. Non potevano vincere i giganti con le loro forze. Infine l'infamia d'Egitto gli fu tolta di dosso (verso 9) .
Capitolo 5:13, 14: Adesso il Capitano dell'esercito del Signore stava davanti a Giosuè. Notate che arriva solo dopo la circoncisione e dopo che "l'infamia d'Egitto fu tolta"(verso 9)! Questo Capitano era Gesù Cristo apparso in una visione. Giosuè pensò che fosse un uomo e chiese, "Sei tu dei nostri o dei nostri nemici?" La risposta data dal Signore è molto istruttiva: "Non sto da nessuna delle due parti. Io sono venuto per guidare l'esercito. Sei tu che devi venire dalla Mia parte."
Qualche volta diciamo, "Signore, sto andando lì. Ti prego vieni a benedirmi." Non lo farà. Dovremmo invece chiedere, "Signore, dove stai andando come Capitano dell'esercito del Signore? Dove vuoi che io vada come tuo soldato?" E il Signore risponderà, "Sto andando in tale posto. Vieni con Me." La vita Cristiana è così semplice. Non devo pianificare di andare di qua o di là e chiedere al Signore di venire con me. No. Dio non è il nostro servo. È il nostro Capitano.
Cambiate il vostro modo di servire il Signore e fatelo in questa maniera - vedrete risultati stupefacenti nel vostro ministero. Questo è quello che successe al mio ministero. In questo modo possiamo servire più efficacemente il Signore. Andremo dove il Signore ci ha già preparato il terreno per noi, piuttosto che andare dove il terreno non è ancora pronto, perdendo tempo e capendo solo dopo dieci anni di aver perso tempo e solo allora andare dalla parte giusta. Dio sa quale è il luogo migliore dove poterci usare. Aspettate le Sue indicazioni - sempre.
Capitolo 6:2, "Ho già dato Gerico in mano tua". Questo è ciò che dobbiamo sapere quando andiamo a combattere Satana - che è già stato sconfitto sul Calvario, e che il Signore presto stritolerà Satana sotto i nostri piedi (Romani 16:20). Il Signore non disse a Giosuè "Tra sette giorni metterò Gerico in mano tua". No. Gli disse, "Ho già messo Gerico in mano tua. Solo va' e prendila."
Tutto quello che gli Israeliti dovevano fare, era marciare attorno alla città per 13 volte in sette giorni e poi suonare le loro trombe il settimo giorno. Questo marciare attorno alla città e gridare, sfortunatamente è degenerato in una tecnica che alcuni credenti adottano. È solo quando è il Signore a comandare queste cose, che allora queste cose hanno un valore. La nostra chiamata è quella di stabilire la vittoria del Calvario in qualsiasi posto andiamo. Dobbiamo confessare che Satana è stato sconfitto. "Hanno vinto Satana rivolgendo a Satana la parola della loro testimonianza, dicendo, 'Satana, tu sei stato sconfitto sulla croce'" - suonando le loro trombe (Apocalisse 12:11). Per me è una grande gioia ricordare frequentemente a Satana della sua sconfitta. So che a lui non piace sentirlo.
Ricordo una volta quando una donna è stata portata a casa mia per pregare. Le ho chiesto di accettare il Signore come suo Salvatore e di dire a Satana che è stato sconfitto sulla croce. Improvvisamente la signora ha urlato con una voce diversa dalla sua dicendo, " Non sono stato sconfitto sulla croce". Ho quindi realizzato che era un demone che mi stava parlando. Ho detto al demone, "Sei un bugiardo. Sei stato sconfitto sulla croce 2000 anni fa. Esci da lei nel nome di Gesù." Immediatamente il demone se ne andò. La signora era ora in grado di dire a Satana, "Satana, tu sei stato sconfitto sulla croce". Ho imparato una cosa quel giorno - al diavolo non piace che gli venga ricordata la sua sconfitta sulla croce. Ho quindi deciso di dirglielo spesso e d'insegnare ai credenti nel mondo di ripeterglielo regolarmente.
Quante volte avete detto al diavolo che è stato sconfitto sulla croce? Iniziate oggi. Ditegli spesso che è stato sconfitto sulla croce. Vi odierà per quello che state dicendo. Ma a me piace essere odiato dal diavolo, perché allora so che sono sulla giusta strada. Non abbiate paura di Satana. Sarete in grado di stritolare Satana sotto i vostri piedi attraverso la potenza di Dio, proclamandogli la parola della vostra testimonianza. Qui non vi sto insegnando una tecnica. Se non tenete pura la vostra coscienza e cercate di resistere a Satana, allora vi deriderà dicendo "Conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?" (Atti 19:15) . Quindi sottomettetevi prima a Dio e poi resistete al diavolo (Giacomo 4:7). "Sii forte e coraggioso" disse il Signore a Giosuè (Giosuè 1:7) .
Capitolo 7: Leggiamo della prima sconfitta che Israele subì in Canaan. Giosuè chiese al Signore perché Israele fosse stato sconfitto e il Signore rispose "C'è del peccato nell'accampamento". Un uomo aveva rubato qualcosa che era stato proibito. Dio lo aveva detto molto chiaramente, "In Gerico non dovete prendere nulla per voi stessi. La città con tutto quello che contiene sarà consacrata al Signore" (6:17) . Tutti gli Israeliti obbedirono tranne Acan (7:20). Quando finalmente fu preso ed esposto, Acan confessò di aver peccato. Vide un bel mantello di Babilonia in una casa e lo desiderò ( 'Scinear' è un'altra parola per dire Babilonia). Acan disse, "Ho visto, ho desiderato, ho preso, ho nascosto" (verso 21) - i quattro passi della tentazione. Questo è come pecchiamo anche noi e poi nascondiamo il nostro peccato. Acan fu poi lapidato a morte.
Quando Acan sentì che non era permesso portarsi via niente del bottino di Gerico, probabilmente pensò, "Se dopo aver ucciso questi giganti e catturato le loro città non riceverò niente per me, da qui a vent'anni finirò per essere povero. Perciò è meglio che ne prenda un poco per me." Non realizzò che il Signore a Gerico stava solamente mettendo alla prova gli Israeliti, per vedere se si fossero fatti prendere dall'avarizia. In Giosuè 8:2 leggiamo che il Signore disse al popolo che da quel momento avrebbero potuto prendere tutto il bottino della battaglia in Canaan e tenerselo! Che stolto Acan! Se solo avesse aspettato, avrebbe potuto avere tutto l'argento, l'oro e gli abiti che voleva. Ma mancò tutto questo perché non passò il test al quale Dio lo sottopose. Dio testerà anche voi per vedere se afferrerete qualcosa con avidità. Se lo farete, mancherete il meglio che Dio ha per voi, quello che ha progettato ed ha in serbo per voi per il resto della vostra vita. Mentre, se prima cercate il regno di Dio, Dio vi darà sempre tutto quello di cui avete bisogno.
Al Capitolo 8:26 leggiamo di come Ai fu sconfitta dopo l'uccisione di Acan. Dobbiamo mettere a posto le cose del passato prima di poterci muovere in avanti; altrimenti continueremo a essere sconfitti in tutte le "Ai" della nostra vita. Qui vediamo che Giosuè aveva alzato la sua lancia su Ai, proprio come Mosè aveva alzato la sua mano sulla cima del monte. I soldati combatterono e Ai venne sconfitta.
Ora, il grande pericolo che tutti noi affrontiamo dopo aver avuto una vittoria, è quello di compiacerci. Il momento in cui nella vita Cristiana iniziamo a rilassarci, siamo in pericolo di essere ingannati. È proprio questo quello che accadde a Giosuè (Capitolo 9). Alcuni Gabaoniti - che, essendo Cananei, dovevano morire - vennero a incontrare Giosuè (9:4). Agirono con astuzia fingendo di venire da un posto lontano, indossando vecchi abiti e calzari, e portando con loro pane duro e sbriciolato (9:5). Inoltre, adularonogli Israeliti. Siamo in grande pericolo quando le persone ci lusingano. L'inganno è molto vicino. Leggiamo al Capitolo 9:14 " La gente d'Israele non consultò il Signore". Giosuè credette a queste persone e stabilì con loro un patto per il quale non li avrebbe uccisi. Tre giorni dopo scoprirono che erano dei Cananei che avrebbero dovuto uccidere (verso 16). Ma a questo punto avevano già fatto un patto con loro e avrebbero dovuto mantenere la parola data.
Cosa possiamo imparare da questo incidente? È un avvertimento per noi, di stare attenti a non farci ingannare da coloro che ci lusingano e che vogliono entrare a far parte della chiesa con motivi sbagliati. La strada più sicura da prendere in questi casi è quella di consultare il Signore e di non agire secondo la nostra saggezza.
Soprattutto dobbiamo prestare grande attenzione subito dopo le grandi vittorie. Leggiamo nei vangeli di come immediatamente dopo un momento di molte guarigioni miracolose, Gesù si ritirava nei luoghi deserti a pregare, per dare tutta la gloria a Suo Padre (Luca 5:15, 16). Questo è un esempio per noi. Quando ci troviamo in pericolo di noncercare consiglio dal Signore? Quando siamo vittoriosi! Non certo quando siamo sconfitti! Siamo più in pericolo dopo una vittoria piuttosto che dopo una sconfitta. Di solito dopo una sconfitta ci avviciniamo al Signore perché abbiamo fallito in qualche modo nei Suoi confronti. È quando siamo vittoriosi da un po' di tempo, che allora siamo in pericolo di diventare orgogliosi spiritualmente.
Capitolo 10: quando cinque re attaccarono Gabaon, e i Gabaoniti cercarono l'aiuto di Giosuè, il Signore incoraggiò Giosuè dicendo "Non li temere, perché io li ho dati in tuo potere; nessuno di loro potrà resistere di fronte a te" (verso 8) . La parola era sempre "Li ho già dati" . La vittoria era una conclusione scontata ancor prima che la battaglia iniziasse. Questo è come anche noi dobbiamo andare in battaglia contro Satana. Satana e i suoi demoni non saranno in grado di resistere di fronte a noi. Le porte dell'inferno non prevarranno mai sulla chiesa del Dio vivente. Giosuè li affrontò e li sconfisse e "nessuno osava fiatare contro i figli d'Israele" (verso 21) . Poi Giosuè chiamò tutti gli uomini d'Israele e disse ai capi dei guerrieri che erano andati con lui "Mettete il piede sul collo di questi re" (verso 24). La Bibbia dice nella lettera ai Romani 16:20 " Il Dio della pace stritolerà presto Satana (non sul Calvario) sotto i vostri piedi". Gesù ha già sconfitto Satana sul Calvario. Ma oggi Satana verrà stritolato sotto i nostri piedi.
Capitolo 13:1: Giosuè era anziano, molto in là con l'età e il Signore gli disse, "Rimane ancora una grandissima parte del paese da conquistare" . Era triste il fatto che non c'erano altri capi che poterono continuare il lavoro di Giosuè. Anche oggi nella Cristianità, gli uomini di Dio stanno morendo e c'è ancora così tanta terra da conquistare.
Al Capitolo 14:6-15, leggiamo che nonostante Caleb aveva 85 anni, la sua fede era ancora viva come 40 anni prima. Caleb chiese a Giosuè di dargli un terreno montuoso pieno di giganti, dicendo che li avrebbe cacciati via tutti. Quindi Giosuè gli diede il territorio di Ebron. Che sfida e che incoraggiamento per noi, vedere anche oggi uomini di Dio anziani, che come Caleb "hanno seguito pienamente il Signore"(verso 14), sono vincitori, e crescono sempre più forti nella fede anche in età avanzata!
In contrasto con l'esempio di Caleb, leggiamo la triste storia d'intere tribù d'Israele che non cacciarono i Cananei da molte aree in Canaan. Leggiamo tre volte che le tribù d'Israele "non scacciarono(o non riuscirono a scacciare)i Cananei"(15:63; 16:10; 17:12). Questa è un'illustrazione della stragrande maggioranza di Cristiani che non hanno scacciato peccati come la rabbia, il desiderio peccaminoso e l'amarezza - peccati dai quali Gesù è venuto per salvarci.
I capitoli restanti trattano il tema dell'occupazione del territorio di Canaan e di dove le tribù si stabilirono.
Al Capitolo 21:44 leggiamo queste fantastiche parole: "Il Signore diede loro pace da ogni parte; nessuno di tutti i loro nemici poté resistere davanti a loro." Questo è il riposo del quale leggiamo in Ebrei 4:8, 9 . Dice che il riposo e la vittoria in cui Giosuè guidò gli Israeliti era solo un'illustrazione del riposo (e della vittoria su tutti i peccati) in cui vuole portarci Gesù. Anche noi siamo chiamati a sforzarci di entrare in questo riposo affinché nessuno cada (Ebrei 4:1, 11).
Il Capitolo 21:45 dice, " Di tutte le buone parole che il Signore aveva dette alla casa d'Israele non una cadde a terra: tutte si compirono". Questa sarà anche la nostra testimonianza quando staremo con il Signore nell'eternità. Molti credenti scopriranno in quel giorno che non hanno sperimentato o goduto di molte promesse di Dio a causa della loro incredulità, proprio come i 600,000 Israeliti che morirono nel deserto. Ma quelli che hanno creduto (come Giosuè e Caleb) si rallegreranno in quel giorno, perché hanno vissuto e goduto di ogni singola promessa di Dio durante la loro vita terrena. Che rimpianto ci sarà nei cuori di molti credenti per la loro incredulità quel giorno. Poniamo quindi, con tutti i nostri cuori, la nostra fiducia nel Signore e aggrappiamoci a ogni Sua singola promessa, perché "tuttele promesse di Dio hanno il loro Sì in Cristo; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l' Amen alla gloria di Dio"(2 Corinzi 1:20) .
Al Capitolo 22:10-34 troviamo una bella storia che mostra come possono essere rimossi i malintesi e scongiurati i conflitti, adottando il semplice metodo di parlare con l'altra parte faccia a faccia prima di criticarla o giudicarla. Le 2 tribù e mezza d'Israele che decisero di non entrare in Canaan ma di rimanere ad abitare sul lato orientale del Giordano, fecero un duplicato dell'altare di bronzo del tabernacolo e lo eressero al confine tra il loro paese e Canaan. Quando le altre 9 tribù e mezza videro questo, immaginarono subito che si trattasse di un atto di ribellione verso Dio. Ma prima decisero di chiarire la questione. Poi scoprirono che non si trattava neanche lontanamente di un atto di ribellione ma bensì un assicurarsi che le generazioni seguenti delle 9 tribù e mezza non avrebbero rigettato le generazioni delle 2 tribù e mezza per la loro decisione di vivere dall'altra parte del fiume. E la questione fu risolta pacificamente. C'è bisogno che tutti i Cristiani abbiano questo buon senso di ascoltare l'altra parte prima di arrivare alle proprie conclusioni sbagliate!
Al Capitolo 23, leggiamo il discorso di addio di Giosuè agli Israeliti. Sapeva che stava per morire. Quindi esortò gli Israeliti ad applicarsi risolutamente alla Parola di Dio e rimanere separati dalle altre nazioni pagane attorno a loro. Allora il Signore sarebbe stato con loro, e "un solo Israelita sarebbe stato in grado di scacciare 1000 nemici" (versi 6-10)!! Ma se si fossero compromessi, allora il Signore avrebbe compiuto le Sue minacce proprio come compì le Sue promesse - e li avrebbe distrutti (versi 14-16) .
Al Capitolo 24, Giosuè ripercorse brevemente la storia d'Israele dai tempi di Abraamo e gli ricordò della cura che Dio aveva avuto per loro in passato. Poi li esortò a "temere il Signore e servirlo con integrità e fedeltà" . Poi disse che qualsiasi decisione avessero preso, per quanto riguardava lui e la sua casa, avrebbero servito il Signore (versi 14, 15). Vediamo qui che Giosuè prese una decisione non solo per sé, ma anche per la sua casa. Giosuè era il capo della sua casa e decise che i suoi figli avrebbero adorato e servito solo il Signore. Non diede una scelta ai suoi figli, come invece fece con gli Israeliti. I capi Cristiani hanno prima bisogno di guidare le loro famiglie, e devono avere figli che seguono e servono il Signore.
Dio oggi ha bisogno di persone come Giosuè in tutto il mondo.
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l libro dei Giudici descrive lo stato in cui si trovava il popolo d'Israele, cioè che era ritornato al peccato. Il ritorno del popolo al peccato avvenne subito dopo molti anni di grande trionfo che aveva sperimentato sotto la guida di Giosuè. Quello che impariamo qui è lo stesso di quello che abbiamo visto precedentemente e cioè che la condizione del popolo di Dio dipende dalla qualità dei suoi capi spirituali. Ogni volta che Israele era sotto la guida di buoni capi spirituali prosperava.
La maggior parte dei capi spirituali nella Cristianità odierna non è abbastanza forte da tenere le persone di Dio sulla via dritta e stretta, perché non conoscono Dio e scendono a compromessi. Cercano di compiacere gli uomini e di essere popolari come Aronne (Esodo 32), per questo Dio non può sostenerli. Mosè e Giosuè non hanno mai voluto essere popolari.
"Il popolo servì il Signore durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, che avevano visto tutte le grandi opere che il Signore aveva fatte in favore d'Israele." (2:7). Ma nel momento in cui Giosuè e gli anziani morirono, non c'erano uomini timorati di Dio che potevano rimpiazzarli. E quindi "anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; poi dopo quella, vi fu un'altra generazione che non conosceva il Signore, né le opere che egli aveva compiute in favore d'Israele" (verso 10). Non c'era nessuno che conosceva Dio.
Dopo molti anni in cui ho frequentato diversi gruppi Cristiani, devo dire che ho incontrato veramente pochi capi Cristiani che realmente conoscono Dio , e che possono dire come Elia, "Io sto davanti al Signore Dio." La maggior parte delle persone che oggi svolgono lavori Cristiani sono predicatori professionali. Studiano la Bibbia, arrivano al diploma, trovano qualcuno che li supporti e poi escono a "servire Dio". Ci può anche essere del sacrificio e dello zelo nelle loro vite. Ma lo zelo, il sacrificio e la conoscenza non servono a nulla se una persona non conosce Dio. I risultati statistici dei loro lavori saranno anche impressionanti, ma la qualità delle persone convertite sarà scarsa, perché queste persone non conoscono Dio. Potranno anche dire che hanno dei credenti nati di nuovo nella loro chiesa. Ma questi "credenti" sono discepoli di Cristo? C'è un'enorme differenza tra credenti spirituali e credenti carnali. Qualsiasi uomo di Dio sa che è meglio avere una piccola chiesa di credenti spirituali, piuttosto che una grande chiesa di credenti carnali. È come dire che è meglio avere poche lampadine da 1000-watt piuttosto che cento lampadine da zero watt.
Dobbiamo essere la luce del mondo. Ma l'intensità della nostra luce dipende da quanto conosciamo Dio. Se il capo spirituale non conosce Dio, allora neanche le persone nella chiesa conosceranno Dio. Potete studiare la Bibbia e insegnarla ai membri della vostra chiesa, e allora queste persone conosceranno la Bibbia. Ma questo è uguale all'insegnare chimica a scuola. Non li aiuterà a conoscere Dio. Le persone non possono andare da Dio ricevendo informazioni Bibliche. Potete conoscere Dio solo affrontando prove e test. Vi dovete umiliare in queste prove e dovete bramare di avere Dio nel vostro cuore. Così è come potete conoscere Dio; non stando seduti a un incontro in chiesa. Abbiamo certamente bisogno di conoscere le Scritture, ma dobbiamo andare oltre le Scritture e andare a conoscere Dio. "Il popolo di quelli che conoscono il loro Dio, mostrerà fermezza" (Daniele 11:32) . Gli Israeliti non conoscevano Dio e per questo "fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono gli idoli di Baal"(2:11). Questo accadde perché Giosuè era morto e non c'era nessun capo spirituale timorato di Dio che potesse guidarli.
La storia della Cristianità degli ultimi 2000 anni è piena di esempi di uomini che Dio ha fatto sorgere per dare inizio a una chiesa o a un movimento che mentre erano in vita hanno condotto dei risvegli spirituali. Ma una volta morti, le loro chiese (o movimenti) sono decadute proprio come le chiese e i movimenti antecedenti. La nuova generazione continua ad avere la stessa dottrina dei loro fondatori e la stessa teoria della santificazione, ma non sono santi come lo erano i loro fondatori. Molti di loro affermano di aver ricevuto lo stesso "battesimo nello Spirito Santo" ricevuto dai fondatori; ma le loro vite e i loro ministeri non hanno la stessa unzione . Manca qualcosa. Il fondatore conosceva Dio, ma i seguaci conoscevano solo il fondatore. Quindi Dio ha dovuto far sorgere un altro uomo e iniziare qualcosa di nuovo.
I più grandi lavori che Dio ha fatto nella chiesa li ha sempre fatti attraverso dei singoli uomini che innalzò nelle diverse generazioni in diversi paesi. Attorno a questo uomo, Dio raccoglie poche persone che non sono interessate alla quantità ma alla qualità - per essere una pura testimonianza per Dio nella loro generazione. Io credo che l'India abbia bisogno di molti uomini e donne così. Nel libro dei Giudici, quando Dio non fu in grado di trovare un uomo, trovò una donna - Debora. Questo è un incoraggiamento per tutte le sorelle. Quando Dio può trovare un uomo che si consegna pienamente a Dio, Dio inizierà a usarlo nella misura di quanto quest'uomo si è arreso. Non tutti i capi spirituali hanno la stessa qualità, perché non tutti si sono arresi ugualmente a Dio. Il libro dei Giudici descrive alcuni capi spirituali scelti da Dio, però nessuno di loro ha avuto le stesse qualità di Mosè o di Giosuè. Gedeone, per esempio, era un buon uomo unto da Dio quando iniziò, ma verso la fine della sua vita peccò d'idolatria. Dunque vediamo che il libro dei Giudici ha un messaggio molto importante per i giorni nostri.
Israele fallì nel conquistare i Cananei; e il Signore gli disse, (2:1, 2) "Io vi ho fatti salire dall'Egitto e vi ho condotti nel paese che avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto 'Non farete alleanza con gli abitanti di questo paese e demolirete i loro altari'. Ma voi non avete ubbidito alla Mia voce."
Gli Israeliti seguirono i loro ragionamenti - proprio come fanno molti predicatori Cristiani di oggi, che non predicano completamente la volontà di Dio, ma modificano la Parola di Dio adattandola alle loro congregazioni, all'epoca e alla cultura in cui vivono.
Anche gli Israeliti modificarono i comandamenti di Dio. Così Dio disse, "Io non scaccerò i vostri nemici." Se anche voi agite in questo modo non vincerete sul peccato e vivrete tutta la vita con i vostri problemi. "Queste persone saranno tanti nemici contro di voi e i loro dei saranno per voi un'insidia" (2:3) . Quando i figli d'Israele sentirono questo, piansero e offrirono sacrifici, ma non cambiarono nel loro cuore.
Molti Cristiani vengono smossi da messaggi come questi, piangono, digiunano e pregano; ma non cambiano. Tornano molto presto al vecchio modo di vivere perché i loro capi spirituali li guidano nella direzione sbagliata. Ce ne sono veramente pochi che dicono, "Io voglio conoscere Dio e voglio vivere secondo gli standard della Parola di Dio, non secondo gli standard predicati dal mio capo spirituale." Voi predicatori, Dio vi vuole portare al livello di Mosè e di Giosuè, in grado di guidare un numero di persone nella vostra località alla completa verità di Dio. Se volete essere un uomo così, allora non siate come gli Israeliti descritti in questo libro. Siate un uomo o una donna di Dio che conosce Dio.
Nel libro dei Giudici, dal Capitolo 3 al 16, leggiamo di 13 Giudici che Dio scelse. Il quattordicesimo giudice fu Samuele di cui leggiamo in 1 Samuele. I nomi della maggior parte dei giudici non sono molto conosciuti[1].
Il primo giudice era un uomo che si chiamava Otniel che era il genero e nipote di Caleb (3:9). Qui dice "lo Spirito del Signore venne su di lui ed egli fu giudice d'Israele" (3:10) . Questo si è verificato spesso nel libro dei Giudici. Lo Spirito del Signore venne su Gedeone e su Sansone per equipaggiarli a guidare il popolo di Dio (6:34; 14:6). Era solo l'unzione dello Spirito che gli permetteva di governare Israele. Anche oggi, solo ed esclusivamente quell'unzione può aiutarci a guidare e portare il popolo di Dio sulle nostre spalle.
Possiamo anche essere nati di nuovo, e questo è certamente un lavoro dello Spirito Santo. Ma dobbiamo comunque conoscere lo Spirito del Signore che viene su di noi donandoci la potenza per servire il Signore. Non siate soddisfatti di un'esperienza emozionale che avete avuto durante qualche riunione. Non siate nemmeno soddisfatti con il parlare in lingue. Potete parlare in lingue ma non essere riempiti con lo Spirito Santo. Non siate mai soddisfatti senza la potenza dello Spirito Santo. Non potrete mai e poi mai svolgere il lavoro di Dio senza la potenza dello Spirito Santo. Anche Gesù, che visse una vita perfetta per 30 anni - Colui che era nato dallo Spirito, Colui che aveva vissuto in obbedienza allo Spirito Santo per 30 anni - ha dovuto essere unto dallo Spirito Santo per andare e servire Suo Padre. Quando pregò al fiume Giordano, lo Spirito di Dio venne su di Lui. Seguite il Suo esempio. Qualsiasi tipo di conoscenza o quantità di doni naturali non potranno mai essere dei sostituti di questa unzione. E noi abbiamo bisogno di vivere costantemente sotto questa unzione. L'esempio di Sansone è per noi un tragico promemoria di come possiamo essere unti in un determinato momento, e in seguito perdere questa unzione.
Durante i 40 anni in cui Otniel governò in Israele ci fu pace (3:11). Ma quando Otniel morì. Ancora una volta i figli d'Israele fecero male agli occhi del Signore. Quando gli Israeliti fecero del male allora il Signore permise che vennero ridotti in schiavitù dal re di Moab per 18 anni (3:14).
Nel libro dei Giudici vediamo sette di cicli come questo - il ritorno al peccato, seguito dalla punizione, seguito da Dio che fa sorgere un giudice per liberarli. Molti credenti vivono in questo ciclo per tutta la loro vita - il ritorno al peccato, il ravvedimento, la liberazione e poi il ritorno al peccato e tutto di nuovo da capo, ancora e ancora… Continuano a girare in tondo, in un ciclo senza fine. Vanno a una riunione, vengono risvegliati e poi si dedicano a quello detto. Ma quando termina l'incontro del risveglio spirituale, il loro ritorno al peccato è imminente. Un altro giorno, un predicatore diverso dal precedente che ha ricevuto l'unzione, guida un incontro e vengono nuovamente smossi.
È forse questa la volontà di Dio, cioè che continuiamo a vivere in questo ciclo senza fine? Certo che no! Oggi possiamo avere sempre lo Spirito Santo con noi. A quei tempi lo Spirito scendeva solo su un capo spirituale, e ogni persona dipendeva da questo capo. Ma oggi non è così. Oggi possiamo tutti ricevere lo Spirito e non dobbiamo dipendere da nessun predicatore per essere scossi e risvegliati. Possiamo avere sempre il fuoco di Dio che arde nei nostri cuori.
Dopo 18 anni di schiavitù sotto il re di Moab gli Israeliti gridarono al Signore (verso 15). E Dio fece sorgere un altro liberatore - Eud. Era il secondo giudice. Mi sono chiesto perché gli Israeliti aspettarono 18 anni prima di gridare al Signore per essere liberati dalla schiavitù. Perché non hanno pianto durante il primo mese di schiavitù? Perché anche oggi una persona vive sconfitta dal peccato per 18 anni (o anche 40 anni in alcuni casi), prima di cercare la vittoria sul peccato? Non so il perché. Ma succede così.
Eud sottomise Moab e il paese ebbe pace per 80 anni (verso 30). Ma poi ritornarono di nuovo al peccato e Dio fece sorgere Samgar che uccise 600 Filistei con un pungolo da buoi. Quest'impresa fu certamente resa possibile solo dall'unzione dello Spirito; come avvenne più tardi con Sansone.
Poi, ancora una volta, i figli d'Israele fecero male agli occhi del Signore e il Signore li diede nelle mani di Iabin, re di Canaan. I Cananei, popolo che gli Israeliti avrebbero dovuto sterminare, ora avevano un re e governavano su di loro! I credenti sono chiamati a governare sul peccato; ma nella maggior parte dei casi è il peccato a governarli.
Iabin aveva 900 carri di ferro e oppresse Israele per 20 anni. Poi gridarono al Signore e il Signore fece sorgere Debora come loro giudice (4:3, 4) .
Dio nomina anche delle donne come capi spirituali del Suo popolo? La prima scelta di Dio cade sempre su di un uomo - per due motivi, come dice in 1 Timoteo 2:12-14. Primo, perché Adamo fu creato per primo, ed Eva fu creata come aiuto per Adamo. Secondo, perché Eva fu sedotta e peccò per prima. Per questo motivo il Signore attraverso Paolo dice: "Non permetto alla donna di usare autorità sull'uomo nella chiesa." Una donna può guidare e insegnare ai figli nella classe della scuola domenicale e ad altre donne. Può anche insegnare ai suoi figli a casa. Ma non può essere un'anziana nella chiesa. Questa è la perfetta volontà di Dio. Nel libro d'Isaia, Dio dice che le cose sono davvero in uno stato patetico quando il suo popolo viene guidato dalle donne (Isaia 3:12).
Ma cosa avrebbe dovuto fare Dio quando vide che tutti gli uomini in Israele (o in una chiesa) erano pigri, lenti e codardi? Anche oggi Dio fa sorgere una "Debora". Negli anni Dio ha fatto sorgere molte "Debora" nella Cristianità per essere Sue serve - e io voglio lodare Dio per ciascuna di loro. Dio ha potentemente usato donne come missionarie, come scrittrici per salvare anime e costruire il corpo di Cristo. Quando Dio non può trovare un uomo - userà una donna, in ogni ministero. Questo è quello che impariamo da Debora.
La promessa nell'epoca del nuovo patto è: "Io spanderò il Mio Spirito sui vostri figli e le vostre figlie , anche sui Miei servi - entrambi, uomini e donne - profetizzeranno (entrambi)"(Atti 2:17, 18) . Filippo aveva 4 figlie non sposate - tutte fecero loro questa promessa di Dio e profetizzarono (Atti 21:9) .
Anche se le donne non sono chiamate a essere anziane o a insegnare, possono comunque profetizzare ("edificare, esortare e consolare" - 1 Corinzi 14:3) e pregare per edificare la chiesa, 1 Corinzi 11:5 è molto chiaro a riguardo.
Debora era una profetessa (4:4). Sotto il nuovo patto non ci sono profetesse. Ma sotto il vecchio patto sì. Debora era la moglie di Lappidot. Lappidot non impedì a sua moglie di essere un giudice. Stava seduto a fianco a lei con uno spirito docile e tranquillo e la incoraggiava nel suo ministero! Magari aiutava anche nella gestione dei figli a casa. Dio non poté usare Fratello Lappidot, allora usò sua moglie.
Negli Atti degli Apostoli, leggiamo di una coppia - Aquila e Priscilla. Sembra come se Priscilla conoscesse Dio e le Scritture meglio di suo marito Aquila. Lo dico perché le cinque volte in cui vengono nominati, ci si riferisce a loro come "Priscillae Aquila", e non "Aquila e Priscilla" (Atti 18:18, 26; Romani 16:3; 2 Timoteo 4:19)! Quest'ordine ha significato. È un dato di fatto che ci sono molte mogli che conoscono Dio e le Scritture più dei loro mariti.
Priscilla, era una fantastica sorella che sapeva come sottomettersi a suo marito Aquila. Quando una volta sentì Apollo parlare nella sinagoga e realizzò che non aveva compreso pienamente la verità, lo invitò a casa e con suo marito si sedettero a spiegare ad Apollo la via di Dio, e questo rivoluzionò il ministero di Apollo (Atti 18: 24-28) . Priscilla non si alzò nella sinagoga per correggere Apollo. No. Lo invitò a casa. Questo è un bell'esempio di una sorella che conosce il suo posto come donna, ma che ha l'unzione di Dio sulla sua vita per benedire anche gli uomini. Alla fine, Apollo diventò un collaboratore dell'apostolo Paolo. Ma la prima a metterlo sulla strada giusta fu una donna - Priscilla!
Abitualmente Debora sedeva sotto una palma e i figli d'Israele salivano da lei per le controversie giudiziarie (4:5). Mentre Debora giudicava Israele forse suo marito Lappidot era a casa a cucinare. Dio ha dovuto agire in questo modo perché tutti gli uomini d'Israele erano degli effeminati. Poi Debora chiamò l'uomo più coraggioso d'Israele, Barac, per guidare Israele in guerra. Lei riconosceva i suoi limiti e sapeva, che da donna, non era in grado di andare a combattere. Aveva bisogno di un uomo, proprio come Priscilla sapeva di aver bisogno di Aquila.
Debora disse a Barac, "Prendi con te 10,000 uomini, vai e combatti contro Sisera ed il Signore li darà nelle tue mani"(4:6, 7). Questa era una profezia del Signore molto chiara e specifica. Ma cosa rispose l'uomo più coraggioso d'Israele? Barac disse, "Sorella, se vieni con me, andrò. Per favore vieni con me" (4:8) . Aveva paura di andare senza di lei! Debora acconsentì ad accompagnare Barac. Quanto era effeminato l'uomo più coraggioso d'Israele! Rappresentava bene tutti gli altri. Ma visto che Barac era molto effeminato, Debora gli disse, "L'onore di aver ucciso Sisera non andrà a te. Andrà a una donna." E infine fu proprio una donna, Iael, a uccidere Sisera (4:22) .
Qui troviamo una lezione per tutti gli uomini. Dio è deluso quando non può trovare un uomo per guidare il Suo popolo. Ma il lavoro di Dio non verrà fermato solo perché gli uomini falliscono. Al loro posto Dio userà le donne. Dio, nei secoli, in tutto il mondo, ha usato le donne per svolgere il Suo lavoro. Dio non si limita a utilizzare gli uomini per far sì che il Suo lavoro sia compiuto.
Dopo che Israele fu liberato da Sisera, Debora e Barac cantarono un cantico. È conosciuto come il "Cantico di Debora e Barac."(Capitolo 5). Al Capitolo 5:16 leggiamo di diverse tribù che vennero a combattere. E al Capitolo 5:23 leggiamo, "Maledite Meroz". Perché gli abitanti di Meroz dovevano essere maledetti? Perché non fecero nulla. Non commisero alcun peccato, ma non fecero nulla. Non andarono a combattere per il Signore quando il nemico stava arrivando.
Magari non avete commesso nessun peccato. Ma se non andate ad affrontare la battaglia spirituale, a combattere per il Signore, state peccando. È un peccato stare seduti a far niente mentre gli altri stanno combattendo la battaglia del Signore. Non è un peccato che si compie , ma è un peccato per omissione.
Ci sono due tipi di peccati - i peccati che si commettono e i peccati che si omettono. I peccati commessi sono quelli in cui facciamo qualcosa di sbagliato. I peccati di omissione sono quelli in cui non abbiamo fatto nulla, quando avremmo dovuto fare qualcosa. Nella parabola del buon Samaritano, il sacerdote e il Levita non fecero nulla. Il loro era il peccato di Meroz. Quando ci fu bisogno di guerrieri a combattere per il Signore, Meroz non fece nulla. Quindi se non supportate i guerrieri del Signore e non andate anche voi in battaglia, state peccando.
Poi gli Israeliti ebbero pace per 40 anni (4:31). Ma la nuova generazione peccò come i loro padri - questa volta il Signore permise ai Madianiti di prendere in schiavitù Israele per sette anni.
Poi Dio fece sorgere Gedeone per liberarli. La Parola di Dio dice, "Lo Spirito del Signore rivestì Gedeone" (6:34). Lo Spirito Santo scese su Gedeone come se fossero i vestiti che portava. A questo punto Gedeone, rivestito di potenza ebbe autorità, soffiò la tromba e uscì in battaglia. A combattere con lui uscirono 32,000 persone. Il Signore però disse che erano troppo numerosi (7:2). Dio non li voleva tutti perché non tutti amavano Dio con tutto il loro cuore. Perciò Gedeone disse a tutti quelli che avevano paura di andarsene a casa.
Questo è quello che il Signore dice anche a noi: "Avete paura del diavolo? Allora andatevene a casa. Avete paura che qualcuno vi chiami 'Belzebù', 'eretico', o 'falso profeta'? Allora andatevene a casa. Non perdete il vostro tempo servendo il Signore".
22,000 uomini andarono a casa quel giorno. Ne rimasero 10.000 (7:3) . Dio disse che anche quelle persone erano troppe. Pure tra queste persone non tutti erano presenti con tutto il cuore. La maggior parte di queste persone cercava il proprio interesse e doveva quindi essere rimossa. "Falli scendere all'acqua dove io li testerò", disse il Signore(verso 4). Quando arrivarono all'acqua, la maggior parte di quelle persone si dimenticò del nemico e mettendosi in ginocchio buttò la testa sott'acqua e iniziò a bere. Molti cristiani sono così. Quando vedono le cose attraenti del mondo, dimenticano tutto ciò che riguarda il Signore e le Sue battaglie, e si buttano a capofitto nel desiderio bramoso di ricchezza. In quel giorno 9,700 soldati di Gedeone furono squalificati.
Ne rimasero solamente 300. Questi uomini, una volta arrivati all'acqua, rimasero in allerta vegliando sul nemico, raccogliendo con le loro mani giusto l'acqua necessaria per placare la loro sete. Questo rappresenta i fedeli che utilizzano soldi e le cose materiali, ma non ne sono sopraffatti. Lavorano fedelmente per guadagnarsi da vivere, ma passano il resto del loro tempo a fare quello che possono per il Signore. Dio dice, "Queste sono le persone che voglio". E in quell'esercito, quel giorno ne rimasero solo 300 - meno dell'1% dei 32.000 soldati che c'erano in partenza. La percentuale è sempre bassa, perché la via per la vita è stretta e pochi la trovano. Solo 2 di 600,000 - Giosuè e Caleb - entrarono nella terra promessa. Ma il Signore è contento di queste poche persone.
Al Capitolo 7:16, leggiamo che Gedeone divise il suo esercito in tre schiere da 100 uomini ognuna. Ogni uomo portava una tromba e una brocca vuota con all'interno una fiaccola. Spezzarono le brocche affinché si vedesse la luce e suonarono le trombe. Questa è una rappresentazione di come dovrebbe essere la nostra vita e il nostro ministero. Siamo tutti dei vasi di terracotta ma "abbiamo il tesoro della Gloria di Dio all'interno del nostro vaso di terra" (2 Corinzi 4:6, 7) . Questi vasi di terra però devono essere rotti attraverso molte prove - "la morte di Gesù" - prima che la luce possa essere vista dagli altri (2 Corinzi 4:7-11) . Altrimenti, la luce sarà nascosta per sempre dentro di noi. Quando Paolo scrisse questo, stava pensando all'esercito di Gedeone, che portavano questi vasi di terracotta con all'interno una luce che divenne visibile solo una volta rotti i vasi. Dio cerca di romperci attraverso molte circostanze, affinché la luce della vita di Cristo dentro di noi possa brillare. Suonare la tromba è un immagine del nostro proclamare la Gloria del Signore e la Sua Parola senza vergogna. Dio oggi è in cerca di uomini e donne così.
Prima che Gedeone andò in battaglia il Signore gli disse "Se vuoi un po' di coraggio in più, scendi di notte all'accampamento del nemico ed ascolta quello che dicono"(7:10, 11) . Quando Gedeone scese sentì che i nemici avevano paura di lui e di tutto il suo esercito. Se oggi andate nell'accampamento del diavolo ad ascoltare, sentirete che sono impauriti di Gesù e di coloro che lo seguono. Questo dovrebbe incoraggiarci ad affrontare la battaglia contro Satana. Il diavolo è impaurito di Gesù Cristo - ed ha realmente paura anche di noi - se siamo veri discepoli. Perciò smascheriamo il suo inganno, ogni volta che cerca di spaventarci.
Anche la fedeltà di Gedeone nel Signore non durò. Questa è la storia triste di molti che sono partiti bene - sia durante l'antico patto, sia oggi. Gli Israeliti volevano che Gedeone regnasse su di loro e lui disse, "No, Io non regnerò su di voi, né mio figlio regnerà su di voi. Il Signore regnerà" (8:22, 23) . Questo suona molto spirituale. Ma ascoltate quello che dice nella frase subito dopo. Egli disse, "Vi chiedo che ciascuno di voi mi dia gli anelli del suo bottino" (8:24). Quindi tutti gli Israeliti diedero i loro pendenti d'oro e Gedeone ricavò 1700 sicli (circa 20 chilogrammi) di oro più molti altri ornamenti e vesti costose (8:26). Gedeone divenne multi milionario in un giorno, proprio come oggi molti predicatori che diventano milionari raccogliendo le decime e le offerte dal loro gregge e portando tutto a casa propria! Gedeone usò parte dell'oro per fare un efod, che diventò un idolo per tutto Israele (8:27).
Così questo grande uomo ritornò al peccato. È il modo in cui un uomo conclude la sua vita che importa, non il modo in cui la inizia. Il premio per ogni gara, è per coloro che finiscono bene e non per coloro che partono bene (1 Corinzi 9:24). Ci viene comandato di "considerare la fine della vita delle persone" (Ebrei 13:7) . Molti dei predicatori, potentemente usati da Dio all'inizio, sono ritornati al peccato come Gedeone ed hanno finito la loro vita correndo dietro ai soldi e alle proprietà! Avendo perso l'unzione, spendono i loro ultimi giorni a raccogliere oro e orecchini per i loro figli! Fatemi dire a quanti di voi sono partiti bene:
Imparate la lezione da Gedeone e dagli altri uomini per evitare che lo stesso accada anche a voi. Non potete servire Dio e i soldi. Che contrasto benedetto vediamo in persone come Samuele che alla fine della loro vita possono dire, "A chi ho preso il bue? A chi ho preso l'asino? Chi ho oppresso?"(1 Samuele 12:3) . Come lui, anche Paolo ha potuto dire alla fine della sua vita, "Non ho desiderato né l'argento, né l'oro, né i vestiti di nessuno… né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di nessuno…. Non abbiamo sfruttato nessuno" (Atti 20:33; 2 Tessalonicesi 3:8; 2 Corinzi 7:2) . Che testimonianza per un predicatore! Seguite l'esempio di uomini come Samuele e Paolo.
Dopo questo, nel libro dei Giudici, leggiamo di altri capi - Abimelec, Tola, Iair, Iefte, Ibsan, Elon e Abdon.
Iefte fu un uomo che mantenne la sua parola e offrì sua figlia a Dio e rimase nubile per tutta la sua vita, perché suo padre aveva fatto un voto a Dio (11:35) .
Arriviamo poi al tredicesimo giudice - Sansone. Al Capitolo 13 leggiamo della famiglia di Manoà che non aveva figli. Un giorno l'angelo del Signore apparve alla moglie di Manoà, dicendole che avrebbe partorito un figlio che sarebbe dovuto crescere come un Nazireo. Poi nacque Sansone. Il Signore lo benedisse e lo Spirito del Signore cominciò a muoversi su di lui (13:25). Aveva ricevuto l'unzione - questo era il segreto della sua potenza.
Sfortunatamente però, molto presto nella sua vita, anche Sansone ritornò al peccato. Ogni volta che vedeva una bella donna, non era in grado di controllare i suoi desideri. Dimenticava tutto quello che riguardava la Sua chiamata per servire il Signore e seguiva quella donna - se Ebrea o Pagana non faceva alcuna differenza, l'importante era la sua bellezza! Questa fu la sua debolezza per tutta la sua vita. Senza dubbio Dio lo usò; ma aveva una grande debolezza per le belle donne - come molti predicatori oggi. Il comportamento di Sansone è in netto contrasto con il comportamento di Giuseppe. Giuseppe visse prima che venne data la Legge e ricevette meno rivelazioni sulla via di Dio, di quelle che invece ricevette Sansone. Nonostante questo rimase ripetutamente fedele a Dio - diventando quindi un esempio eccezionale per i giovani uomini per migliaia di anni. Dall'altra parte, Sansone, diventò un eccezionale avvertimento per tutti gli uomini per migliaia di anni!
Al Capitolo 14:5, 6, leggiamo che "Sansone scese a Timna e un leoncello gli venne incontro ruggendo, e lo Spirito del Signore investì Sansone che prese il leone e lo squartò in pezzi." Fece a pezzi quel leone come noi stracciamo un foglio di carta. E lui era così umile che non raccontò a nessuno di quanto accaduto - nemmeno a suo padre e sua madre. Sansone sapeva che era stata la potenza dello Spirito Santo a permettergli di fare questo.
Al Capitolo 14:10, leggiamo che il padre di Sansone scese a Timna per incontrare la donna Filistea che piaceva a Sansone, e la sposò a Sansone. Questo era una netta disobbedienza alla Legge di Dio che chiaramente diceva che un Israelita non avrebbe mai dovuto sposare una persona non Israelita. La vita di Sansone era una vita tra alti e bassi - alcune volte alti, ma per la maggior parte bassi. Leggiamo al Capitolo 16:1 che scese a Gaza, vide una prostituta e commise fornicazione con lei. Quando fu preso, divelse i battenti della porta della città e se ne andò portandoli in spalla! Più tardi incontrò un'altra donna Filistea di nome Dalila e si innamorò di lei (16:4) . Dio deve aver parlato alla sua coscienza molte volte. Ma Sansone non ascoltava. Probabilmente si rallegrava del fatto che Dio lo stava usando - proprio come molti predicatori oggi. Molti verranno al Signore nell'ultimo giorno a ricordargli di quando Lui li ha usati in diversi ministeri. Ma il Signore getterà tutti loro all'inferno, perché hanno vissuto nel peccato nelle loro vite private (Matteo 7:22, 23). Se continuiamo a rigettare gli avvertimenti gentili di Dio alla nostra coscienza, anche noi possiamo distruggerci come si sono distrutti quei predicatori.
Alla fine Sansone appoggiò la sua testa sulle ginocchia di Dalila e le svelò il segreto della sua forza. Lei gli tagliò subito i capelli e questa fu la fine del suo ministero. Che tragedia! Un uomo che era stato un così potente liberatore, fu reso schiavo dai propri desideri e dalle proprie passioni. Paolo dice in 1 Corinzi 9:27, "È possibile per me, predicare agli altri ed essere io stesso squalificato, se non tengo in schiavitù il mio corpo" . La "Living Bible" parafrasa questo verso così, "facendo fare al mio corpo quello che deve fare, e non quello che vuole fare". Questo significa che dovremmo fare mangiare al nostro corpo quello che dovrebbe mangiare e non quello che vuole mangiare; dormire quanto dovrebbe dormire e non quanto vuole dormire. Dobbiamo controllare i nostri occhi in modo che vedano quello che dovrebbero vedere e non quello che vogliono vedere. Dobbiamo controllare la nostra lingua in modo che dica quello che dovrebbe dire e non quello che vuole dire.
Se non controlliamo le passioni del nostro corpo, magari predicheremo bellissimi messaggi e saremo ugualmente cacciati via dal Signore nell'ultimo giorno. Tanto dipende dal riuscire a disciplinare le passioni del nostro corpo. Questo è il messaggio che ricaviamo dalla storia di Sansone, che aveva un fantastico ministero che benedisse molte persone. Ma alla fine fu squalificato. Molti grandi predicatori sono caduti come prede di belle donne. Non siate impressionati dai doni che questi uomini esercitano o dalla grandezza delle loro organizzazioni!! Come abbiamo visto nel libro del Levitico, un capo spirituale che cade nel peccato è molto più grave di un credente normale che commette lo stesso peccato. A chi più è stato dato, più verrà richiesto.
Se non siete fedeli nella vostra relazione con le persone dell'altro sesso, non disonorate il nome di Dio cercando di essere un anziano o un capo spirituale. Non ingannate le persone facendo credere che siete un uomo di Dio se vivete nel peccato. Se continuate a vivere così, Dio un giorno vi esporrà pubblicamente. Magari pensate di essere abbastanza furbi da nascondere il vostro peccato. Ma non siete abbastanza furbi per Dio. Vi esporrà più di quanto siate mai stati esposti fino a ora.
Al Capitolo 16 leggiamo di come Sansone perse la sua potenza e gli furono cavati gli occhi. Quando i predicatori seguono le donne, è questo quello che succede: perdono la loro visione spirituale. Non riescono più a vedere chiaramente. Potranno magari essere ancora evangelici nelle loro dottrine, e in grado di predicare eloquentemente. Ma la loro visione spirituale se ne è andata.
Sansone diventò uno schiavo. Ma sia lodato Dio, che verso la fine della sua vita Sansone ha avuto abbastanza senno per riconoscere il suo peccato. Si pentì e alla fine con la sua morte, uccise molti Filistei (Giudici 16:23-31) .
La storia di Sansone è la storia di due leoni - uno all'esterno e uno all'interno del suo cuore. Sansone era in grado di vincere il leone esterno, ma non fu in grado di conquistare quello interno . Questo ci insegna che il leone del desiderio sessuale è molto più forte e deve essere più temuto di ogni altro leone esterno. Cosa fareste se un leone dovesse corrervi incontro in una foresta? Vi girereste e scappereste. Fate lo stesso quando vedete il leone del desiderio venire verso di voi? La Bibbia ci esorta a "fuggire dall'immoralità"(1 Corinzi 6:18). Questo è l'unico modo per vincerlo - non avvicinatevi a questa tentazione. Non avvicinatevi mai a donne che vi tentano. Evitate le donne seducenti come evitereste dei leoni affamati.
Sansone ha vissuto sotto l'antico patto. Quindi nessuno può utilizzare oggi l'esempio di Sansone come scusa per la propria immoralità. Sansone non aveva il Nuovo Testamento, ha vissuto prima della Croce sul Calvario, non aveva un Esempio come noi lo abbiamo in Gesù oggi, e soprattutto, non poteva ricevere lo Spirito Santo come Aiutante dentro al suo cuore, privilegio che abbiamo noi oggi. La strada per il luogo santissimo in comunione con il Padre non era ancora aperta a quel tempo. Sansone non aveva nemmeno la benedizione della comunione divina. Tutto questo lo abbiamo oggi. Perciò non abbiamo scuse per vivere nel peccato.
Ai Capitoli dal 17 al 21, leggiamo dell'idolatria, l'immoralità e le guerre tra gli Israeliti, che rivelano lo stato degradato di una nazione che Dio aveva scelto per essere i Suoi rappresentanti sulla terra. Ma erano scesi al livello di Sodoma e Gomorra.
Al Capitolo 17:7-13 vediamo il primo caso nella Bibbia di un predicatore di professione, disposto ad andare ovunque avrebbe ricevuto il miglior stipendio. Ecco un Levita che acconsentì di servire da predicatore al miglior offerente. Arrivò un uomo d'affari che gli offrì un buono stipendio, un completo nuovo all'anno, vitto e alloggio. Il predicatore firmò immediatamente il contratto! L'uomo d'affari che lo pagava, pensava ora di essere certamente benedetto da Dio perché aveva assunto un predicatore diplomato dalla scuola dei Leviti!! Quanto è simile a quello che vediamo succedere oggi. Uno potrebbe pensare che si tratti di una storia del ventunesimo secolo! La ragione per questo stato patetico delle cose è data nel verso immediatamente precedente alla descrizione di quanto accaduto, "Ognuno faceva quello che gli pareva meglio"(17:6) .
Questo verso riassume tutto quello che accadde in Israele nel periodo dei giudici. E quindi questa affermazione, è giustamente ripetuta come ultimo verso del libro, "In quel tempo, non c'era re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio" (21:25) .
Questo era il modo in cui vivevano gli Israeliti a quel tempo. Ed è anche il modo in cui vivono molti Cristiani oggi. Gesù non è il Re delle loro vite e quindi fanno ciò che si sentono di fare. Spendono i loro soldi come vogliono e vivono come vogliono. I predicatori vanno dove possono trovare lo stipendio maggiore. Vivono tutti senza alcun riferimento alla volontà di Dio o al progetto perfetto di Dio per le loro vite.
Oggi Dio ci ha dato Gesù Cristo come nostro Esempio. Se non lo seguiamo come nostro Signore e nostro Re, anche noi possiamo finire come gli Israeliti descritti nel libro dei Giudici.
I |
l libro di Rut è una storia interessante, perché parla di una donna Moabita. Rut non era Ebrea. Come abbiamo già visto, Moab, era uno dei figli di Lot nato dall'adulterio che lo stesso Lot aveva commesso con la sua figlia. Da questo incesto nacque una razza chiamata i Moabiti. Tra questi Moabiti c'era una giovane donna di nome Rut. Aveva veramente una brutta eredità. Nonostante questo divenne la bisnonna di Re Davide, quindi nella linea genealogica di Gesù Cristo. Qui vediamo l'amore che Dio ha per i figli nati dalla fornicazione o dalle relazioni incestuose.
Alcuni di voi possono avere una pessima eredità familiare, o aver vissuto una vita malvagia in passato. Magari vostra madre non era sposata quando siete nati. Oppure era una prostituta. O magari siete nati da un incesto. Non importa. Gli uomini potranno rigettarvi e disprezzarvi, ma Dio no. Potete ancora diventare santi. Questo è l'incoraggiamento che riceviamo dal libro di Rut. Dio non la condannò a causa della sua provenienza.
Dio diede agli Israeliti una legge che diceva, "Il Moabita non entrerà nell'assemblea del Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nell'assemblea del Signore" (Deuteronomio 23:3). Ma nel caso di Rut Dio aggirò quella legge. Dio guardò il cuore di Rut e vide che sinceramente Lo stava cercando - quindi Dio accettò Rut senza riserve. Dio ha tutto il diritto di aggirare le Sue leggi cerimoniali quando vede un cuore sincero - ed è quello che fece in questo caso. Davide, il pronipote di Rut, divenne un uomo secondo il cuore di Dio . E la quarta generazione di questa donna Moabita - Salomone - non solo poteva entrare nel tempio del Signore, ma costruì il tempio!
La storia del matrimonio di Rut è una storia interessante. C'era una carestia in Israele e quindi Elimelec e sua moglie Naomi si spostarono nelle campagne di Moab con i loro due figli. Questi due figli crebbero e sposarono donne Moabite, trasgredendo così le leggi di Dio. Poi Elimelec e i suoi figli morirono. Naomi, essendo una donna gentile, disse alle sue due nuore, Rut e Orpa, di tornare al loro paese e sposarsi nuovamente (1:8).
Entrambe, Rut ed Orpa, si misero a piangere ad alta voce quando sentirono questo (1:9, 14). Orpa poi baciò sua suocera e disse, "Addio Mamma. Devo tornare a casa e trovarmi un altro marito. Devo occuparmi della mia vita." Ma Rut restò attaccata a Naomi. Da Naomi Rut aveva imparato qualcosa del vero Dio, e voleva adorare e servire questo Dio, più di quanto volesse un marito. Orpa, invece desiderava un marito. C'era un bivio, e Orpa prese la strada sbagliata. Rut prese la strada giusta - e questo ha fatto la differenza per l'eternità. Non sentiremo mai più parlare di Orpa. Ovunque sia oggi Orpa, senza ombra di dubbio si starà pentendo della sua decisione.
Molte volte anche noi arriviamo a questi bivi. Magari ascoltate un messaggio che vi mostra due strade di fronte a voi. Forse alcuni di voi stanno affrontando questa scelta proprio ora. Questi bivi sono posti importanti in cui trovarsi, perché siete forzati a prendere una decisione. Rut disse a Naomi, "Per favore non dirmi di tornare indietro. Io andrò con te. Io starò con te. Il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio, sarà il mio Dio" (verso 16) . Quel giorno Rut prese una decisione ferma. E oggi, alla presenza di Dio, Rut non ha rimpianti.
Quando Naomi vide la determinazione di Rut, acconsentì a essere accompagnata nel suo ritorno verso Israele (1:18). Arrivarono quindi alla città di origine di Elimelec, Betlemme. E Naomi disse, "Io partii nell'abbondanza e il Signore mi riconduce qui spoglia di tutto." Se solo avesse saputo quello che l'aspettava! Alcune volte ci lamentiamo come Naomi che il Signore ci porta indietro spogli di tutto, o che il Signore sia contro di noi, o che il Signore Onnipotente ci ha afflitti! (verso 21). Che stoltezza da parte di Naomi lamentarsi di Dio in quel modo! Ma anche se sua suocera agì con stoltezza, Rut non si lamentò. Era grata di aver trovato il vero Dio. Era una nuora molto brava e si prese cura di sua suocera. E le persone notarono il suo modo di fare. E anche Dio lo notò. Dio vedeva questa donna pagana che non si lamentava e che aveva uno spirito umile e servizievole. Molte volte, coloro che dall'ateismo vengono a Cristo, sono credenti migliori di coloro che sono nati in famiglie di credenti. Rut, la ragazza di provenienza pagana, è un'esortazione per noi tutti. Perché non si comportava come di solito le nuore si comportano con le loro suocere. Amava sua suocera e se ne prendeva cura minuziosamente. Questo è il motivo per il quale Dio la premiò.
Naomi aveva un parente stretto, un uomo molto ricco di nome Boaz (Rut 2:1). Una legge in Israele diceva che se una donna fosse rimasta vedova, il parente più stretto della famiglia del marito avrebbe dovuto sposare la vedova, avere con lei dei figli e crescerli nel nome del defunto (Deuteronomio 25:5-9). Quindi Naomi pensò, "Bene, Boaz è un mio parente stretto e non è ancora sposato. Forse lui può sposare Rut."
Rut non conosceva questa legge (dato che era Moabita) e saggiamente Naomi non le disse nulla, così da evitare che Rut si facesse delle false speranze. Rut non era interessata a sposarsi di nuovo, perché non si trasferì in Israele con l'obiettivo di cercarsi un marito. L'obiettivo di Rut era quello di cercare il vero Dio. Al contrario Orpa tornò a Moab per cercarsi un marito. Dato che Rut cercò prima Dio, non solo trovò Dio, ma trovò anche un buon marito e una buona eredità per il suo futuro. Dio onora tutti quelli che Lo onorano. Cioè chiunque cerca prima il regno di Dio. Tali persone scopriranno che Dio automaticamente gli donerà tutte le altre cose necessarie per la vita sulla terra - senza nemmeno il bisogno di chiederle.
Naomi e Rut erano povere; ma Rut era una grande lavoratrice che non si vergognava di fare lavori umili per guadagnarsi quotidianamente il pane. Quindi un giorno disse a sua suocera che sarebbe andata a raccogliere i resti lasciati nei campi di grano dei ricchi. Dio aveva stabilito una legge in Israele che quando le persone mietevano il grano, non dovevano mietere gli angoli dei campi, lasciandoli per i poveri (Levitico 19:9, 10). Proprio questi avanzi sono quelli che Rut andò a raccogliere. Essendo una ragazza povera, voleva fare il possibile per prendersi cura di sé e di sua suocera.
La sovranità di Dio la guidò in modo meraviglioso al campo di Boaz. È meraviglioso vedere come Dio, nella Sua sovranità, mise insieme queste due persone, che aveva pianificato di unire come marito e moglie da tutta l'eternità. Boaz vide questa donna spigolare e chiese ai lavoratori chi fosse. Risposero che era la donna Moabita tornata con Naomi. Boaz era un uomo di Dio molto gentile. Era preoccupato che Rut venisse molestata da qualche uomo e quindi le disse di non andare a spigolare in altri campi, perché poteva essere pericoloso. Disse ai suoi servi di non toccarla. Rut, colpita da questo comportamento si prostrò con il volto a terra e chiese il perché di questa gentilezza nei confronti di una disprezzata donna Moabita. Boaz le rispose che aveva sentito di tutta la sua benevolenza mostrata nei confronti della suocera e del fatto che avesse scelto di seguire il Signore - abbandonando i suoi vecchi idoli Moabiti. Boaz disse inoltre ai suoi lavoratori di strappare delle spighe e lasciarle per terra affinché Rut potesse raccoglierle.
Perché Dio scelse proprio Rut per essere moglie di Boaz, dunque antenata di Davide e perciò dentro all'albero genealogico del nostro Signore? Prima di tutto, perché Rut era una ragazza molto umile che non aveva un'alta opinione di sé stessa. Era laboriosa e gentile, una donna con una fede incrollabile, che aveva abbandonato la sua casa e i suoi parenti per seguire il Signore; e una ragazza che trattava sua suocera con rispetto, con gentilezza e amore. Queste sono qualità che Dio cerca nelle giovani donne anche oggi.
Una volta che Rut tornò a casa sua suocera le chiese dove avesse spigolato quel giorno. Rut le raccontò quello che era accaduto e allora Naomi le consigliò che fosse arrivato per lei il giusto tempo di provare a sistemarsi per il futuro. Aggiunse anche che Boaz era un suo parente stretto. Sicuramente Naomi spiegò a Rut che cosa dicesse la legge di Dio riguardo all'obbligo che un parente stretto aveva di riscattare la proprietà della vedova e di sposarla.
Quando i due si incontrarono nuovamente Rut chiese a Boaz di sposarla avvalendosi della legge del riscatto (3:9). Boaz fu molto contento di vedere che Rut non avesse scelto tutti i ragazzi più belli e giovani presenti in quel luogo. Infatti Boaz era molto più grande di Rut e le ragazze giovani di solito non sono attratte dagli uomini molto più grandi di loro. Boaz però informò Rut del fatto che ci fosse un altro parente ancora più stretto di lui. Essendo un uomo giusto, Boaz disse a Rut che prima avrebbe dovuto chiedere a quest'uomo se aveva intenzione di far valere il suo diritto di riscatto e dunque sposarla (3:12, 13).
Il giorno dopo Boaz salì prontamente alla porta della città chiedendo all'altro parente (essendo il parente più stretto aveva la precedenza) se avesse voluto riscattare la proprietà di Naomi (4:3, 4). Il parente rispose, "Sì, lo riscatterò". A questa risposta Boaz gli ricordò che questa decisione comportava il fatto che avrebbe dovuto sposare Rut e avere dei figli con il nome del defunto. Udendo ciò il parente stretto rifiutò l'offerta. Motivò il suo rifiuto dicendo che non voleva avere problemi di eredità tra i suoi figli e quelli che avrebbe avuto con Rut. A queste condizioni il parente si rifiutò di riscattare la proprietà. Ora Boaz era il primo ad aver diritto al riscatto della proprietà e dunque poteva sposare Rut. Cosa che fece subito.
Sposare una ragazza Moabita era un passo molto coraggioso per un uomo importante come Boaz. Quest'uomo però aveva visto in Rut alcune qualità eccezionali e la rispettava perché aveva scelto di lasciare la sua famiglia pagana. Spesso i ragazzi Cristiani sono esitanti a sposare una ragazza (che ha genuinamente fatto esperienza della salvezza) solo perché è nata e cresciuta in una famiglia non Cristiana. Attenzione però perché in molti casi queste ragazze sono Cristiane più forti e devote rispetto ad altre nate in famiglie di credenti.
Boaz e Rut si sposarono ed ebbero un figlio di nome Obed, che fu il padre di Isai, che a sua volta generò Davide (4:17).
Così Dio onorò una donna che discendeva da un incesto, di provenienza pagana, ma che decise di onorare Dio. Quello che impariamo dal libro di Rut è la verità che troviamo in 1 Samuele 2:30, "Io onoro quelli che Mi onorano." Dio non fa favoritismi.
Questa storia mostra la grande cura di Dio nel trovare un buon coniuge per i Suoi figli che sono disprezzati dagli altri credenti. Possiamo dunque fidarci di Dio anche per queste questioni terrene. Dio si prende cura di noi e vuole prendersi cura di ogni nostro bisogno terreno, qualunque esso sia.
Questa storia è anche una bella rappresentazione della nostra unione spirituale con Cristo. Rut è il perfetto esempio di quello che siamo noi nel peccato. Gesù Cristo deve diventare nostro "parente stretto", prima di poterci riscattare e sposare. Per questo motivo Gesù venne nella nostra carne e sangue e fu reso "simile ai Suoi fratelli in ogni cosa" (Ebrei 2:17). Così Gesù è diventato il nostro Parente-Redentore . Dio pianificò l'unione tra Rut e Boaz. Questo stesso Dio pianificò prima della fondazione del mondo l'unione tra Cristo e noi!
Alleluia!
s |
amuele fu principalmente un profeta - il primo dei grandi profeti d'Israele in Canaan. Era anche un sacerdote e un giudice - l'ultimo giudice d'Israele. Ha vissuto circa nello stesso periodo di Sansone, ma in un'altra parte d'Israele. [1]
La storia di Samuele inizia con sua madre Anna, che era sterile. È interessante vedere quante donne vengono menzionate nelle Scritture che prima di aver partorito un figlio erano sterili - Sarah, Rebecca, Rachele, Anna. Tutte loro chiesero a Dio in preghiera e ognuna di loro partorì un figlio che ebbe un posto particolare nel progetto di Dio. Non accettarono la loro sterilità. Pregarono Dio ardentemente per dei figli. Dio concesse loro questa richiesta e ognuna di loro ebbe un figlio attraverso il quale Dio adempì uno scopo particolare. Molte madri pregano per i loro figli quando ancora sono nel loro ventre. Queste donne pregarono con un'intensità inusuale. È fantastico quando un bambino viene al mondo grazie a preghiere intense come queste. Così nacque Samuele.
Anna pregò il Signore per molti anni affinché le desse un figlio. Alla fine fece un voto dicendo, "Signore, se hai riguardo all'afflizione della Tua serva e ti ricordi di me, se non dimentichi la Tua serva e dai alla Tua serva un figlio maschio, io lo consacrerò al Signore tutti i giorni della sua vita" (1:11) . Ci fu un cambiamento nel focus della sua preghiera. All'inizio pensava solo al suo bisogno: "Ho bisogno di un figlio." Poi iniziò a dire, "Se avrò un figlio, lo consacrerò al Signore, perché anche il Signore ne ha bisogno." Quando il centro d'interesse della nostra preghiera si sposta dal nostro bisogno al bisogno di Dio, è qui che iniziamo a ricevere risposte alle nostre preghiere. Il Signore ci ha insegnato a pregare, "Sia santificato il Tuo nome" prima di tutto.
A quel tempo in Israele c'era un grande bisogno spirituale. Il popolo di Dio era ritornato al peccato in modo rovinoso. I suoi capi spirituali, come Eli, erano anche loro ritornati al peccato in modo terribile. Dai tempi di Mosè, Israele non aveva avuto alcun profeta. Anna era una persona attenta a ciò che la circondava. Infatti riconobbe che c'era bisogno di un profeta per Israele. Così continuò a pregare, "Signore, non solo consacrerò mio figlio a Te, ma un rasoio non passerà sulla sua testa. Sarà un Nazireo, consacrato a Te. Se lo puoi usare per far sì che questa nazione torni a Te, lui è Tuo." La sua intera preghiera si spostò dai suoi bisogni a quelli di Dio. Molto spesso le nostre preghiere non ricevono risposta perché sono concentrate su noi stessi. È meraviglioso vedere che Samuele nacque da una madre così.
Quando Anna partorì Samuele non dimenticò la sua promessa. Portò suo figlio al tempio e disse, "Pregai per avere questo bambino; il Signore mi ha concesso quel che io gli avevo domandato. Perciò anch'io lo dono al Signore; finché vivrà, egli sarà donato al Signore" (1:27, 28).Non lo avrebbe mai più riportato a casa e così insegnò a quel bambino a inginocchiarsi in quel posto e ad adorare il Signore. È meraviglioso avere una madre così devota a Dio. In seguito cantò un bellissimo cantico di ringraziamento al Signore (2:1-10) . È molto probabile che il cantico di ringraziamento di Maria (Luca 1:46-55) fu ispirato dal cantico di Anna - perché le parole dei due canti sono molto simili.
Samuele cresceva per diventare il giovane uomo che avrebbe cambiato la nazione d'Israele attraverso il suo ministero profetico - portando Israele dallo stato caotico nel quale viene descritto nel libro dei Giudici alla gloria del regno di Davide.
I figli del sommo sacerdote Eli erano uomini scellerati, non conoscevano Dio e non ne avevano timore (2:12). È molto triste quando i figli dei capi spirituali sono immorali e senza Dio. La cosa peggiore era che Eli gli aveva permesso di prendere parte al ministero nel tabernacolo. Rubarono dai sacrifici e commisero adulterio con le donne nel tempio. E quale fu la risposta di Eli a tutto questo? Anziché chiamarli e dirgli di uscire immediatamente dal lavoro del Signore, gli disse, "Figli miei, quello che odo di voi non è buono"(verso 24). Era un capo spirituale inutile e senza spina dorsale.
In contrasto a questi uomini senza Dio, Samuele cresceva "gradito sia al Signore sia agli uomini"(2:26)
Dio allora mandò ad Eli un messaggero che gli disse che il suo ministero era finito perché aveva onorato i suoi figli più di quanto avesse onorato Dio (2:27-29). Poi troviamo queste belle parole che Dio disse - dovremmo ricordarcele per tutta la vita: "Io onoro quelli che Mi onorano, e quelli che mi disprezzano saranno disprezzati" (1 Samuele 2:30). Se onorate Dio, potete essere certi che Dio vi onorerà.
In mezzo ad un ambiente senza Dio, Samuele cresceva puro. Questo è un esempio per tutte le persone giovani che si trovano in case o ambienti senza Dio. Potreste anche essere in una chiesa piena di compromessi; ma non fatevi influenzare. Se potete essere come Samuele, fermi nella vostra devozione per il Signore, senza farvi corrompere, Dio può innalzarvi ad essere la Sua voce in quella situazione, proprio come lo fu Samuele.
Una notte, mentre Samuele dormiva, sentì una voce chiamarlo "Samuele, Samuele." Si alzò ed uscì a cercare Eli perché pensava fosse lui a chiamarlo. Ma non era lui. La voce continuò a chiamare Samuele fino a quando Eli disse a Samuele di chiedere al Signore di parlare con lui. "Poi il Signore venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte, 'Samuele, Samuele'. E Samuele disse, 'Parla, poiché il Tuo servo ascolta'"(3:10) . Questa è l'attitudine che tutti noi dobbiamo avere per tutto il giorno nei confronti della voce del Signore: "Parla Signore, il Tuo servo ascolta."
Dio non aveva dato un avvertimento a Samuele dicendo, "Stanotte a mezzanotte verrò e ti parlerò." No. Samuele doveva stare allerta tutto il tempo. Nelle Scritture vediamo ancora ed ancora Dio chiamare improvvisamente i Suoi profeti e parlargli. Poi per due o tre mesi non sentivano nulla. Poi Dio tornava e gli parlava ancora. Perciò dovevano restare costantemente in uno stato di allerta. Ma Dio parla solo a coloro che sono desiderosi di sentire la Sua voce. La vostra vita ed il vostro ministero possono essere cambiati totalmente se sviluppate l'abitudine di ascoltare Dio, almeno da oggi in avanti.
Dio può parlarvi nel mezzo della notte, o magari vi parla mentre state leggendo la Sua Parola o mentre state viaggiando sul bus. Magari vi parla attraverso un fratello o una sorella. Può parlare con voi quando siete in mezzo ad altre persone o quando siete da soli. Ci sono molti modi in cui Dio parla. Ma dobbiamo sempre essere pronti ad ascoltare: "Parla Signore, il Tuo servo sta ascoltando." Questo è quello che permise a Samuele di crescere e di diventare un profeta di Dio. Quando Samuele ascoltava allora poteva dire agli altri quello che Dio gli aveva detto.
Dio quel giorno disse a Samuele, "Giudicherò Eli per i suoi peccati." Al mattino quando Eli andò da Samuele a chiedere, "Cosa ti ha detto il Signore?" Samuele gli raccontò tutto (3:18). Anche se si trattava di una brutta notizia per Eli, Samuele gli disse tutto. Un servo di Dio deve essere così. Anche se Eli era stato molto gentile con Samuele, Samuele non esitò a dirgli, "Dio ha detto che ti giudicherà. I tuoi figli si sono procurati una maledizione, e tu non li hai rimproverati."
Il Capitolo 3:19, è un verso meraviglioso ed una grande esortazione per tutti coloro che diffondono la parola: "Samuele cresceva e il Signore era con lui e non lasciò andare a vuoto nessuna delle sue parole." Non è meraviglioso essere capaci di predicare la Parola di Dio in modo tale da non fare andare a vuoto nessuna delle parole che diciamo, ma che ogni singola parola vada direttamente a casa nel cuore delle persone? Questo dovrebbe essere il nostro obiettivo - non solo mentre stiamo predicando, ma anche nelle nostre conversazioni private. Il segreto era: Il Signore era con Samuele. Abbiamo visto nel libro della Genesi che questo era anche il segreto dell'efficacia di Giuseppe: Il Signore era con lui. Dobbiamo tutti desiderare di parlare in questo modo, sia durante il ministero sia nelle nostre conversazioni. Così tutto Israele riconobbe Samuele come profeta del Signore (verso 20).
Queste cose accaddero in un periodo in cui "la parola del Signore era rara e le visioni non erano frequenti" (3:1) . Per 300 anni, dopo Mosè, Israele non aveva più avuto un profeta. Per tutto il periodo dei giudici non ci furono profeti. Le parole del Salmo 74:9 "Non c'è più profeta" (se lette nel contesto del Salmo) sembrano indicare che quando Dio non manda un profeta al Suo popolo vuol dire che ci ha rinunciato.
Per più di 3 secoli non ci fu profeta con una parola dal Signore per Israele. Ma alla fine Israele riconobbe che Dio aveva fatto sorgere un giovane uomo - e lo ascoltò. Tutti voi giovani dovreste essere incoraggiati da questo: Samuele era giovane quando iniziò a profetizzare. Così lo furono anche Geremia, Ezechiele e Zaccaria (Geremia 1:6; Ezechiele 1:1; Zaccaria 2:4) . Non dovete aspettare di arrivare a 40 anni per servire il Signore. Samuele iniziò a servire il Signore quando di anni ne aveva 10. All'età di 20 anni era un profeta. Qual era il suo segreto? Ascoltava. La sua attitudine era sempre, "Parla Signore, il Tuo servo sta ascoltando."
Capitolo 4:3: Leggiamo di un tempo in cui gli Israeliti stavano combattendo i Filistei e furono sconfitti. Gli anziani si chiesero, "Perché oggi il Signore ha permesso la nostra sconfitta? Sarà perché non abbiamo portato qui l'arca del patto". Non realizzarono invece che vennero sconfitti a causa dei loro peccati. L'arca era solo un simbolo. Avevano il simbolo senza avere Dio - proprio come oggi lo spezzare il pane è un simbolo. Potete spezzare il pane e bere il calice e comunque non avere comunione con il Signore. Quindi portarono l'arca in mezzo a loro. Quando arrivò l'arca gridarono così forte che ne rimbombò la terra (verso 5). Anche oggi molti Cristiani credono che Dio sia in mezzo a loro solo se gridano.
Cosa accadde? Prima dell'arrivo dell'arca i Filistei avevano ucciso in battaglia 4000 Israeliti (verso 2). Dopo l'arrivo dell'arca e le grida di gioia di Israele, "Alleluia, sia lodato il Signore", i Filistei uccisero 30,000 Israeliti (verso 10)!!
Possiamo imparare qualcosa da questo: non potete portare Dio in un luogo, portando i simboli ed i rituali o urlando e lodandolo. Ci sono molte chiese in cui abbiamo entrambe le cose, simboli e grida. Ma le persone all'interno sono sconfitte dal peccato. E molto spesso, le persone che gridano più forte sono le persone che sono maggiormente sconfitte - proprio come nell'esempio qui sopra!!
Dio è presente in chiese libere dal peccato, non nelle chiese che gridano ed urlano più forte. Dio cerca persone che hanno una coscienza pulita, che non adorano gli idoli del piacere, dei soldi e dell'intrattenimento. Solo in quel momento le loro grida e la loro lode a Dio diventano significative. Ovunque ci sia Dio, lì c'è vittoria - che siano o meno presenti le grida, le scosse emotive e le manifestazioni fisiche. Ma se sono presenti solo queste ultime cose e le persone sono sconfitte dal peccato - allora Dio certamente non è presente in mezzo a loro. La comprensione di questa semplice verità ci salverà da molti inganni in questi ultimi giorni.
Capitolo 7:15-17: Samuele andava ogni anno a fare il giro di Betel, di Ghilgal e di Mispa, e giudicava Israele in tutti questi posti. Ma viaggiava così tanto da non aver tempo per la sua famiglia. Quale fu il risultato? I suoi figli si deviarono. Ma Samuele li nominò ugualmente per essere suoi successori come giudici in Israele. I suoi figli iniziarono a prendere bustarelle, pervertire il giudizio e a guadagnarci del denaro (8:1-3). Questo fu l'errore più grande che Samuele fece nella sua vita. Non avrebbe dovuto nominare i suoi figli come giudici, quando non era Dio ad averli chiamati a svolgere questo ministero.
Molti predicatori oggi fanno lo stesso errore di nominare i propri figli come loro successori. La parzialità e l'amore per i nostri figli possono assordare le nostre orecchie, così che non ascolteremo più quello che Dio ha da dire. Possiamo smettere di ascoltare Dio quando si tratta della nostra famiglia. Anche un uomo di Dio come Samuele diventò sordo in quel momento. Da giovane, Samuele aveva predicato ad Eli su come crescere i suoi figli. Adesso lo vediamo fallire in casa sua nel modo in cui ha cresciuto i suoi figli. Perché una volta visto che i suoi figli non stavano seguendo il Signore, non avrebbe dovuto nominarli come giudici del popolo di Dio. Era un profeta, un giudice ed un uomo con discernimento. Ascoltava Dio fin dalla sua infanzia. Ma quando si trattò dei suoi figli Samuele smise di ascoltare Dio. Non chiese al Signore, "Chi devo scegliere come prossimi giudici per il Tuo popolo Signore? Parla Signore, il Tuo servo ascolta." Dio gli disse di scegliere i suoi figli come giudici? No. Era così sicuro di sé che seguì il proprio ragionamento influenzato dalla parzialità e scelse i suoi figli. E così distrusse le vite di molte persone.
Questo è quello che è successo a molti capi spirituali Cristiani che hanno iniziano molto bene da giovani. Ma, crescendo, hanno smesso di ascoltare quello che Dio stava dicendo a causa della loro parzialità nei confronti dei propri figli - anche se i figli non seguivano Dio.
Questo è un avvertimento per tutti noi. Non dobbiamo giudicare nessuno. Ma possiamo certamente giudicare noi stessi ed imparare molto da questo episodio. Qui una domanda per coloro che predicano: Siete così impegnati nel vostro ministero da non avere tempo di crescere i vostri figli secondo le vie di Dio? Ci sono molti servi di Dio oggi con figli che non stanno seguendo le vie del Signore. Non giudicateli. Non sapete nulla della pressione con la quale questi servi del Signore stanno vivendo e lavorando. Non sapete quanto loro e le rispettive famiglie siano il bersaglio degli attacchi di Satana. Io non li giudicherei mai. Se volete fare qualcosa per loro, vi direi, "Pregate per loro". Se non pregate per loro, almeno non giudicateli. Ma traetene un avvertimento per la vostra vita.
1 Timoteo 3:5 è chiaro sul fatto che se un uomo non riesce a controllare i suoi figli (mentre vivono ancora in casa), non sarà in grado di controllare i figli di Dio nella Sua casa, e non dovrebbe quindi essere scelto come anziano in nessuna chiesa. Questa persona non dovrebbe nemmeno predicare la parola di Dio agli altri. Perché se non sa gestire adeguatamente la propria casa, come può insegnare ad altri? Una volta che i suoi figli lasciano la casa, devono decidere se seguire o meno il Signore. La loro condizione spirituale dopo questa scelta non squalificherà un padre dal servire il Signore. Ma quando i figli sono ancora in casa, la loro condotta in casa è un requisito fondamentale per il ruolo di anziano nella chiesa.
Questa fu forse l'unica area in cui Samuele fallì. In molte altre aree, era un eccezionale esempio di un uomo che non si deviò mai dalle vie di Dio, dalla sua infanzia fino alla fine della sua vita. La sensibilità di Samuele verso il peccato era molto grande nella sua vita, tanto che siccome Dio lo aveva scelto per essere il capo spirituale in Israele, il solo non pregare per il popolo per Samuele era diventato un peccato (1 Samuele 12:23: "Quanto a me, lungi da me il peccare contro il Signore cessando di pregare per voi") .
Quanti capi spirituali Cristiani credono di commettere peccato se non pregano per il loro gregge? A molti piace essere dei capi. Ma avete realizzato che se diventate un capo spirituale e non pregate per gli altri state commettendo un peccato?
Sappiamo che l'omicidio, l'adulterio, i pensieri cattivi e la rabbia sono peccati. Qui avete un altro peccato da aggiungere alla vostra lista: Il non pregare per coloro che state guidando.
Gesù pregava regolarmente per i Suoi 12 discepoli. Anche Samuele lo aveva capito. Era un uomo di preghiera. Tutti i grandi servi di Dio sono stati uomini di preghiera. Guardate cosa Dio dice a Geremia 400 anni dopo riguardo a Samuele. Riferendosi al fatto che Israele era ritornata al peccato, Dio disse, "Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, io non cambierei idea." (Geremia 15:1) . Dio non ascolta le preghiere di tutti? Certamente lo fa. Ma "la preghiera efficace del giusto ha una grande efficacia"(Giacomo 5:16). Tra tutti gli Israeliti che vissero durante gli 800 anni passati da Mosè a Geremia, Dio scelse solo due uomini che furono due grandi uomini di preghiera - Mosè e Samuele. I due più grandi profeti possono essere stati Mosè ed Elia. Ma i due più grandi uomini di preghiera furono Mosè e Samuele.
Anche Mosè, come Samuele, aveva avuto due figli. Ma non fece lo stesso errore di Samuele scegliendo i suoi figli come suoi successori. Mosè ascoltò e scelse colui che il Signore gli aveva detto di scegliere - Giosuè.
Vediamo che anche un potente uomo di preghiera come Samuele poteva fallire nell'ascoltare Dio e commettere dunque un grave errore. La parzialità e l'amore per il nostro sangue ci riguardano da vicino. Questo è il motivo per cui Gesù disse che dobbiamo porre fine all'attaccamento emotivo nei confronti dei nostri genitori, moglie ed altri membri della famiglia, se vogliamo essere Suoi discepoli (Luca 14:26). Un uomo saggio impara dagli errori degli altri. Un uomo stolto ripeterà gli stessi errori che altri hanno già commesso. Ci sono moltitudini di Cristiani che fanno gli stessi errori dai quali veniamo avvertiti più e più volte dalle Scritture.
Ora arriviamo al ministero di Saul. Inizialmente vediamo Saul come un giovane ragazzo umile che non aveva alcun interesse nel diventare re. Il popolo d'Israele voleva un re. Ed un giorno il Signore disse a Samuele: "Domani, a quest'ora, ti manderò un uomo del paese di Beniamino e tu lo ungerai come capo del mio popolo, Israele" (1 Samuele 9:15-17) . Quando Samuele vide Saul, il Signore gli disse: "Ecco, questo è l'uomo." Samuele parlò a Saul e "prese un vasetto d'olio, lo versò sul capo di lui e disse 'il Signore ti ha unto perché tu sia capo della sua eredità'" (1 Samuele 10:1) . Saul ne rimase sorpreso perché non se lo aspettava. Dopo tutto era solo un uomo comune.
Ma se Dio lo aveva scelto, vuol dire che aveva visto in lui molte qualità. Quindi Samuele gli disse, "Lo Spirito del Signore t'investirà, e profetizzerai, e sarai cambiato in un altro uomo"(10:6) .
In effetti questa è una fantastica parola che descrive quello che succede ad un uomo quando viene riempito dello Spirito Santo: Viene cambiato in un altro uomo. Questo è quello che tutti noi abbiamo bisogno di vivere continuamente.
Saul però doveva essere riconosciuto dal popolo come l'uomo scelto da Dio per essere il loro re. Samuele quindi convocò tutto il popolo e gli disse che Dio avrebbe scelto un re in mezzo a loro. Samuele non nominò Saul. Fece un sorteggio - prima per tribù, poi per famiglia e poi per nome - credendo che il Signore avrebbe sovranamente controllato la sorte. La sorte infine scelse Saul. Ma quando lo cercarono era scomparso. Si era nascosto perché non voleva diventare re.
Notate dieci qualità di Saul.
1. Era fedele e scrupoloso nel suo lavoro. Al Capitolo 9:3 , leggiamo che le asine di suo padre Chis si erano smarrite. Chis disse a Saul di andare a cercarle. Saul le cercò scrupolosamente in tutta la regione montuosa di Efraim e per il paese di Salisa. Suo padre gli aveva dato un lavoro da fare e lui lo svolse scrupolosamente. Non andò solo in cerca per qualche minuto per poi tornare e dire "Non le ho trovate." Dio sceglie persone che sono fedeli nelle piccole cose, come ad esempio il cercare delle asine smarrite!
2. Era saggio. Dopo che era passato molto tempo senza aver trovato le asine, disse al suo servo, "Vieni, torniamo indietro, altrimenti mio padre smetterà di pensare alle asine e comincerà a preoccuparsi per noi." (9:5) .
3. Sapeva come rispettare i servi di Dio. Quando il suo servo gli suggerì di andare in città ad incontrare un servo di Dio, Saul disse, "Prendiamo un regalo da offrirgli"(9:7) .
4. Aveva un'opinione umile di sé. Quando Samuele gli disse che Dio lo aveva scelto, Saul rispose, "Chi sono io? Non sono io un Beniaminita, di una delle più piccole tribù di Israele? La mia famiglia non è la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino?"(9:21).
5. Non si vantava. Quando suo zio gli chiese di raccontargli quello che Samuele gli aveva detto, Saul gli disse che le asine erano state trovate ma non disse a suo zio che Samuele lo aveva unto come re (10:15,16).
6. Stava in disparte. Quando lo selezionarono per essere re, si nascose tra i bagagli. Era un uomo che voleva restare nascosto (10:22) .
7. Era paziente. Quando Saul andò a casa sua, alcuni uomini malvagi dissero, "Come potrebbe salvarci costui?" Lo disprezzarono e non gli portarono dei doni. Ma Saul rimase in silenzio anche se era stato pubblicamente scelto per essere il re (10:27) .
8. Era zelante nell'aiutare chi aveva bisogno. Quando alcune persone d'Israele furono attaccate dai loro nemici, inviarono dei messaggeri a Saul che immediatamente radunò le persone per andare ad aiutarli (11:1-7) .
9. Era coraggioso. Saul andò coraggiosamente a battersi contro i nemici Ammoniti e salvò gli Israeliti (11:11) .
10. Perdonava i nemici. Quando Saul tornò vittorioso dalla battaglia, alcune persone volevano uccidere quelli che in un primo tempo avevano rigettato Saul come re. Ma Saul non permise l'uccisione di nessuno (11:12, 13) .
Questo era l'uomo scelto da Dio, un uomo con tutte queste fantastiche qualità. Tuttavia in pochi anni perse il contatto con Dio, perse l'unzione dello Spirito, perse la sua umiltà, perse il suo carattere, perse il suo regno; perse tutto. Questa è anche la triste storia di molti servi di Dio oggi, anche se erano partiti bene.
Al Capitolo 13:8, troviamo la prima ragione per cui Saul perse il suo regno. Samuele aveva detto a Saul di aspettarlo prima di andare in battaglia perché Samuele avrebbe offerto un olocausto al Signore. Saul aspettò 7 giorni, ma Samuele non arrivò. Così Saul decise di offrire l'olocausto (13:9) . Sapeva di non essere un sacerdote, e che per lui, offrire un sacrificio a Dio voleva dire disobbedire alla legge di Dio. Ma siccome era stato molto benedetto nel suo ruolo come re, immaginò di poter varcare il confine che Dio aveva segnato attorno a lui, ed entrare in un altro ministero. Molti predicatori hanno fatto lo stesso errore. Dobbiamo riconoscere il ministero che Dio ci ha dato e restare nei confini che Dio ha delineato. Solo perché Dio ci ha benedetti in un ministero non vuol dire che possiamo andare a svolgere un altro ministero per il quale Dio non ci ha chiamati. Dio non mi ha donato il dono dell'evangelizzazione, ma di insegnare. E sono rimasto nei miei confini, nonostante le pressioni che a volte ho ricevuto da altre persone per farmi uscire dai miei limiti. Non voglio ripetere l'errore di Saul. Io apprezzo le persone che sono state dotate da Dio per essere degli evangelisti, lavoro con loro - mi sottometto a loro nell'ambito del loro ministero. Ma io resto nei miei limiti.
Uzzia fu un altro re che cercò di essere un sacerdote. Dio lo colpì con la lebbra (2 Cronache 26). Qui vediamo che Dio tolse il regno a Saul quando il re cercò di fare il sacerdote. Voi però riconoscete il vostro ministero e state nei suoi limiti. E permettete alle altre persone di compiere i loro ministeri. Questa è una semplice legge che vige nel corpo di Cristo.
Qui vediamo anche l'impazienza di Saul. Pochi minuti dopo aver offerto l'olocausto, Samuele arrivò come promesso. Quanto diversa sarebbe stata questa storia se Saul avesse aspettato qualche minuto in più! Per il suo orgoglio e la sua impazienza, perse tutto. Ma rimase seduto sul trono di Israele per altri 30 anni. Ci sono molte persone nella Cristianità di oggi, che, come Saul, sono seduti sul trono dopo aver perso l'unzione di Dio da molto tempo. Ma siccome hanno ricevuto soldi e dell'autorità umana, stanno seduti su dei troni a dirigere le loro organizzazioni. Saul degenerò dall'essere un meraviglioso giovane uomo che iniziò in grande umiltà, fino a diventare un uomo inutile per Dio!
Samuele disse a Saul, "Il tuo regno non durerà. Hai agito stoltamente. Il Signore si è cercato un uomo secondo il Suo cuore" (13:13, 14) .
Notate qui l'enfasi posta sul cuore. Quando Saul fu scelto come re, la Bibbia dice che la sua testa era al di sopra di tutte le altre persone, perché era più alto di tutti (1 Samuele 10:23). Si distingueva per la sua testa - il suo cervello. Ma Dio stava cercando un uomo che si distinguesse per il suo cuore. Davide era diverso dagli altri, non per la sua testa, ma per il suo cuore! Era un uomo secondo il cuore di Dio (1 Samuele 13:14).
C'è una grande differenza tra una "Cristianità di testa" ed una "Cristianità del cuore". Saul rappresenta la prima e Davide la seconda. Questa è la differenza essenziale tra le persone religiose e le persone spirituali. Il Signore cercò un uomo secondo il Proprio cuore e trovò Davide. La nostra testa rappresenta il nostro cervello, la nostra intelligenza, la nostra astuzia. Il nostro cuore rappresenta la nostra devozione e adorazione per il Signore. Il Padre cerca degli adoratori e non degli studenti (Giovanni 4:23). Se non siete adoratori, se non siete devoti a Gesù Cristo, non importa quanto siete intelligenti, potete fare la stessa fine di Saul. Davide concluse la sua vita in trionfo, anche se commise degli errori, perché il suo cuore era giusto.
Al Capitolo 14:35, leggiamo del primo altare costruito da Saul. E qui vediamo la ragione per il suo fallimento: Non era un adoratore prima di tutto. L'antenato di Saul, Abraamo, fu un adoratore. Ovunque Abraamo andava costruiva un altare per adorare il Signore. Ma Saul era solo un uomo intelligente ed astuto, non un adoratore. Gesù disse in Matteo 4:10, che dobbiamo prima adorare Dio per poterlo poi servire. State attenti ad una Cristianità che risiede solo nella vostra testa, e che non vi porta ad una devozione a Gesù Cristo e all'adorazione di Dio il Padre.
Al Capitolo 15 leggiamo del secondo errore di Saul. Dio gli aveva detto di uccidere tutti gli Amalechiti ed i loro animali; ma Saul risparmiò alcune pecore buone - forse per tenerle per sé. Quando Samuele espose il suo errore, Saul diede la colpa al popolo per aver risparmiato le pecore ed i buoi buoni, e si giustificò fornendo una motivazione pia, dicendo "volevano farne un sacrificio per il Signore" . Modificò il comandamento di Dio seguendo la sua ragione. E proprio come Adamo diede la colpa a sua moglie, Saul la diede al popolo. Una persona che non sa come riconoscere un errore e prendersene la responsabilità, non è adatto ad essere un capo. È la nostra attitudine verso le piccole cose che determina se siamo qualificati per essere capi spirituali del popolo di Dio o meno. Gesù disse che le persone più grandi nel Suo regno saranno coloro che obbediscono ai minimi comandamenti di Dio; al contrario, saranno minime le persone che li avranno ignorati (Matteo 5:19) . Dio ci valuta per la nostra attitudine verso i comandamenti più piccoli che ci ha dato.
Saul avrebbe potuto confessare onestamente il suo peccato. Ma non lo fece. Continuava ad insistere dicendo di aver obbedito al Signore. Disse a Samuele, "Ho seguito l'ordine del Signore…. Ho ubbidito alla voce del Signore." (versi 13, 20) . Ma quando Samuele continuò ad esporre il suo errore, alla fine Saul ammise, "Ho temuto il popolo e ho dato ascolto alla sua voce." (verso 24) . Un uomo che ha paura dell'opinione del popolo piegandosi alla loro voce, non potrà mai essere il loro capo spirituale.
Ma poi disse a Samuele, "Riconoscerò a te in privato che ho peccato. Ma non farmi cadere in pubblico. Onorami ti prego in presenza degli anziani. Ritorna con me ed adorami, fai finta che non ci sia niente di sbagliato" (verso 30).Saul Cercava l'onore dal popolo. Voleva mantenere l'apparenza di uomo santo. Non voleva far vedere che Samuele aveva smesso di sostenerlo. Voleva che il popolo pensasse che Dio fosse ancora con lui.
Lo Spirito di Dio lasciò Saul, e venne sostituito da uno spirito malvagio. Ora sospetti, paure, gelosie e spiriti malvagi occupavano il cuore di Saul che una volta era pieno di umiltà, saggezza e zelo per Dio. È molto pericoloso conoscere la potenza dello Spirito ed essere poi infedeli - perché finirete per essere peggio di come lo eravate prima della conversione. In questo caso è molto meglio non aver mai conosciuto la potenza dello Spirito.
In seguito lo Spirito di Dio scese sul giovane Davide che andò con la potenza dello Spirito Santo e uccise Golia, il nemico degli Israeliti. Quando Saul sentì che le donne lodavano Davide per questo, divenne geloso (18:9), e cercò di uccidere Davide più di una volta (18:11; 19:10) . Quando si permette alla gelosia di regnare nel cuore, si degenera molto velocemente. La pazzia di Saul diventò così profonda che una volta provò ad uccidere suo figlio Gionatan con una lancia. Saul era molto desideroso di lasciare il suo ministero a Gionatan, anche se sapeva che Gionatan non aveva ricevuto l'unzione di Dio per quel ministero. Molti Cristiani stanno facendo la stessa cosa nella Cristianità odierna, dimostrando di avere anch'essi lo spirito di Saul.
Saul passò il resto della sua vita ad inseguire Davide, nel tentativo di ucciderlo. La sua rabbia diventò incontrollabile. Una volta uccise 85 sacerdoti Leviti e le loro famiglie, solo perché non gli avevano riferito che Davide era passato dal loro paese (Capitolo 22). Ma, per più di una volta, quando Davide ebbe occasione di uccidere Saul lo risparmiò. E ancora, nonostante questo, Saul non si ravvide. Le cose nella sua vita andarono di male in peggio. Questo è quello che succede quando diventate gelosi di qualcuno che è stato benedetto da Dio più di voi. Molti capi Cristiani cercano di spingere fuori dalle loro chiese coloro che sono più unti di loro. Ma il livello spirituale di questi uomini continua a scendere, fino ad arrivare alla completa distruzione.
Saul poi ebbe a che fare con la stregoneria (28:8) e si suicidò (31:4, 5). Che finale triste per un uomo che aveva iniziato così bene.
C'è una bella differenza tra Saul e Davide - l'uomo secondo il cuore di Dio.
Il Signore disse a Samuele di smettere di pregare per Saul, perché stava per ungere un'altra persona come re d'Israele (1 Samuele 16) . A Samuele venne detto di andare a casa di Isai dove Dio gli avrebbe mostrato quale dei figli di Isai sarebbe stato il prossimo re.
Isai aveva otto figli. Quando Samuele disse a Isai di radunare tutti i suoi figli per un sacrificio, Isai chiamò i primi sette. Non pensò nemmeno di chiamare il più giovane, Davide - ovviamente perché nessuno pensava molto a Davide. Era il piccolo di casa - forse aveva solo 15 anni. Davide pascolava le pecore. Eliab, il maggiore, che era l'intelligente ed il bello, andò per primo da Samuele (16:6) . E Samuele pensò, "Lui è certamente l'unto del Signore". Ma Dio disse "No". Dio disse a Samuele di non badare all'aspetto esteriore.
Arriviamo così a questo delizioso verso che dice: "L'uomo guarda all'apparenza, ma Dio guarda il cuore." (1 Samuele 16:7) . Notate ancora una volta l'enfasi posta sul cuore, e non sulla testa.
Poi Isai chiamò il secondo figlio. Ed ancora il Signore disse "No". Così tutti i sette figli passarono davanti a Samuele e ad ognuno di loro il Signore disse "No". Samuele era perplesso e confuso. Chiese a Isai, "Sono questi tutti i tuoi figli?" Isai disse, "No, ce n'è ancora uno - il più giovane. Ma non è ancora adulto. È un adolescente. Perciò non abbiamo nemmeno pensato di chiamarlo. Non è così intelligente come gli altri sette fratelli. Passa le sue giornate a strimpellare la sua arpa e cantare inni a Dio! Quindi gli abbiamo dato il compito di badare alle pecore. Ma se vuoi, lo chiamiamo".
Così chiamarono il giovane Davide. Davide non era nemmeno al corrente di cosa stesse succedendo. Ma Dio lo aveva osservato ed aveva visto la sua devozione ed il suo amore per il Signore. Appena arrivò, il Signore disse a Samuele, "È lui." Samuele lo unse, e lo Spirito del Signore scese con potenza sul giovane adolescente.
Dio cercò per tutto Israele qualcuno che lo amasse e trovò un ragazzo giovane. Dio sta cercando per tutta l'India (o l'Italia) giovani ragazzi e ragazze (perché sotto il nuovo patto, lo Spirito scende su entrambi i sessi) che può ungere ed usare. Possono esserci persone come i sette figli più grandi di Isai, persone che sono più in risalto di voi. Non vi preoccupate di questo. Dio non valuta con gli stessi criteri dell'uomo. Svolgete fedelmente il vostro lavoro - anche se si tratta di badare alle pecore. Il Signore potrebbe avere i Suoi occhi su di voi. Siate fedeli ed un giorno vi chiamerà e vi ungerà come ha unto Davide. Il Signore sceglie persone giovani, in età adolescenziale, per addestrarli a servirlo. Dio li addestra per un lungo periodo e poi li guida ad un ministero.
Appena lo Spirito del Signore investì Davide, lo Spirito si ritirò da Saul (16:13, 14) .
Quando Davide vide Golia minacciare Israele, notate la sua intensa preoccupazione per la gloria del nome di Dio e l'onore del popolo di Dio: "Chi è questo Filisteo, questo incirconciso, che osa insultare le schiere del Dio vivente?" (17:26) . Mentre gli Israeliti erano tutti increduli come i loro avi che girarono per 40 anni nel deserto, Davide sapeva cosa Dio aveva fatto ai giganti Cananei attraverso Giosuè e Caleb. Quindi si offrì di andare a combattere contro Golia.
Quando Saul rise di Davide dicendo che era solo un ragazzo (Davide aveva probabilmente 17 anni in quel momento), Davide gli raccontò di alcuni avvenimenti della sua vita privata, che non aveva ancora raccontato a nessuno - nemmeno ai suoi genitori. Disse a Saul, "Mentre pascolavo il gregge di mio padre, talvolta veniva un leone o un orso a portare via una pecora dal gregge. Allora io gli correvo dietro, gli strappavo dalle fauci la preda ed uccidevo l'animale. Ho ucciso entrambi il leone e l'orso." (17:34-36) . Davide sapeva cosa aveva fatto Sansone investito dallo Spirito. Quindi dopo essere stato unto da Samuele, Davide si sentiva che Dio avrebbe aiutato anche lui, proprio come aveva aiutato Sansone. E Dio fece proprio così.
Quanti pastori in Israele avrebbero rincorso un leone solo per salvare un piccolo agnellino? Quando Dio vide la cura che Davide aveva per l'agnello più piccolo del suo gregge, decise che Davide era pronto ad essere il pastore d'Israele. Quando Satana si impossessa di un fratello debole, è compito del pastore entrare in guerra spirituale contro Satana e salvare quel fratello dalle sue grinfie. Questo è il tipo di pastore che Dio sta cercando oggi.
Questa storia ci insegna anche che dobbiamo prima uccidere le bestie nella nostra vita privata, prima di affrontare pubblicamente Golia. Se non avete sconfitto il leone e l'orso nella vostra vita privata, non pensate che Dio vi chiami ad affrontare Golia in pubblico. Molti vorrebbero avere un ministero pubblico che distrugge le fortezze di Satana. Ma si deve prima iniziare a distruggere le fortezze di Satana nella propria mente. Si deve prima mostrare privatamente la preoccupazione per il nome di Dio e per gli agnellini.
Saul disse a Davide di indossare almeno la sua (di Saul) armatura, che gli avrebbe offerto protezione contro Golia. Ma Davide doveva avere fiducia nell'armatura di Saul o in Dio? Alla fine Davide si tolse tutto di dosso ed avanzò con fiducia in Dio solo. Disse a Golia, "Tu vieni verso di me con la spada, con la lancia e con il giavellotto; ma io vengo verso di te nel nome del Signore" (verso 45) . Così uccise Golia solo con una pietra e poi usò la spada di Golia per tagliargli la testa.
Questo è come dobbiamo affrontare Satana oggi. Dio usa le armi di Satana (la spada di Golia) per distruggerlo. "Con la Sua morte, Egli ha distrutto colui che aveva il potere sulla morte" (Ebrei 2:14) . Una volta ucciso Golia, gli altri Filistei scapparono (1 Samuele 17:51). Questo ci insegna che una volta che abbiamo ucciso il peccato che è "il gigante" nella nostra vita ("il peccato che così facilmente ci avvolge" - Ebrei 12:1), troveremo che assieme a lui molti altri peccati saranno sconfitti.
Al Capitolo 18, leggiamo dell'amorevole attitudine che Gionatan, figlio di Saul, aveva nei confronti di Davide. Gionatan era sicuramente più grande di Davide ed era anche l'erede al trono. Avrebbe dovuto odiare Davide per essere molto famoso in Israele e quindi rappresentare per lui una minaccia. Ma invece, nel suo cuore, vediamo un amore puro e un grande rispetto per Davide. Questo sta a significare che Gionatan si preoccupava più della gloria di Dio e del bene d'Israele che del proprio interesse personale. Gionatan non era minimamente geloso di Davide, a differenza di suo padre Saul. Il suo cuore era strettamente legato a Davide. Gli diede il suo mantello , la sua spada ed il suo arco dicendo così, "Tieni Davide. Dandoti queste cose, sto dicendo che sei il legittimo erede al trono (il mantello) e che non combatterò mai contro di te (spada ed arco). Mi sottometto a te" (18:4).
Gionatan era un giovane di pregio. Al Capitolo 14, leggiamo della sua fede in Dio attraverso la quale sconfisse i Filistei. E qui vediamo la sua completa libertà dalla gelosia ed il suo discernimento nel riconoscere colui che Dio aveva unto.
È meraviglioso quando un fratello più grande può riconoscere l'unzione di un fratello più giovane, e permettere al fratello più giovane di prendere la sua responsabilità nel ministero. Possiamo vedere un bellissimo esempio di questo con Barnaba. In Atti 13:2, leggiamo che Dio chiamò 'Barnaba e Saulo' per il Suo lavoro. Barnaba era sia più anziano nella fede che più grande di età di Saul, perciò era naturale mettere prima il suo nome. Ma molto presto questa coppia diventò ' Paolo e Barnaba' (verso 42). Come? Barnaba gentilmente si mise in secondo piano quando vide una maggiore unzione su suo fratello più giovane Paolo. Che potenza potrebbe essere la chiesa di Gesù Cristo sulla terra se avesse al suo interno più persone come Gionatan e Barnaba; persone che non cercano il proprio vantaggio, completamente libere dalla gelosia, che cercano esclusivamente la gloria di Dio, veloci e pronti a sostenere un fratello più giovane con un'unzione più grande della loro.
Davide prosperava in qualsiasi cosa, perché Dio era con lui (18:5, 14). La presenza di Dio che era con questo giovane di 17 anni gli permise di "comportarsi con più saggezza" di altre persone dell'esercito e del palazzo di Saul molto più anziane di lui (18:30). Che grandissima benedizione nelle nostre vite e negli altri quando "Dio è con noi".
Davide doveva fuggire da Saul che voleva ucciderlo. Ma nessuno può uccidere una persona sulla quale Dio ha fatto un progetto, prima che questo progetto sia portato a termine. Al Capitolo 22:1, 2, leggiamo di pochi Israeliti che avevano riconosciuto che lo Spirito si era ritirato da Saul e che ora era su Davide. Si raggrupparono attorno a Davide e si spostarono costantemente con lui da una grotta all'altra! Come questi uomini, anche noi dobbiamo riconoscere dove si è mosso Dio oggi - e non dove si è mosso ieri. Dobbiamo stare con coloro sui quali l'unzione di Dio sta oggi.
Per farsi guidare, Davide viveva quotidianamente in dipendenza dal Signore. Si era rivolto al Signore prima di andare a combattere i Filistei, ed il Signore gli aveva detto di andare, ed andò, agendo contro il parere dei suoi stessi uomini (Capitolo 23:1-5). Questo è come è diventato un uomo secondo il cuore di Dio: Ascoltava più il Signore che i suoi amici.
Saul aveva sentito che Davide si trovava a Cheila, dopo aver liberato il popolo di Cheila dall'oppressione dei Filistei, e andò lì sicuro di poter finalmente catturare Davide, perché la città di Cheila era chiusa con doppie porte e sbarre. Dal punto di vista umano, Davide avrebbe potuto tranquillamente pensare che ora il popolo di Cheila, per gratitudine, non lo avrebbe mai tradito e messo nelle mani di Saul. Ma decise comunque di chiedere a Dio, anche in una questione così semplice. E Dio gli disse che le persone di Cheila lo avrebbero tradito. Davide ascoltò Dio e se ne andò da Cheila e così salvò sé stesso ed i suoi uomini (23:6-13). "Dio non lo diede nelle mani di Saul" (23:14). Questo era il segreto dell'inizio della vita di Davide - come Samuele, ascoltava Dio quotidianamente.
Vediamo l'atteggiamento nobile di Davide quando al Capitolo 24:4, 5 , risparmiò la vita a Saul anche se aveva l'occasione di ucciderlo. La coscienza di Davide lo portò a tagliare solo un piccolo pezzo del mantello di Saul, e lo aveva fatto solo per mostrare a Saul che avrebbe potuto ucciderlo se avesse voluto. Anche se Saul, sapendo dell'accaduto, si era commosso fino a piangere e se ne andò a casa, dopo poco iniziò nuovamente ad inseguire Davide (26:2). La gelosia, la rabbia e l'odio trovano sempre un modo di tornare ancora ed ancora come le onde sulla spiaggia, se non ce ne si sbarazza totalmente.
Al Capitolo 30 vediamo alcune cose interessanti. Davide si trovò in una situazione difficile. Mentre lui ed i suoi uomini erano andati in battaglia, gli Amalechiti distrussero la città dove erano accampate le famiglie dei suoi uomini, prendendole come prigionieri. La situazione era così terribile che gli uomini iniziarono a piangere e ad incolpare Davide per i loro problemi. Volevano lapidarlo (verso 6). E poi leggiamo queste bellissime parole: "Ma Davide si fortificò nel Signore, nel suo Dio" (verso 6). Un esempio da seguire per noi quando anche i nostri amici ci voltano le spalle. Ancora una volta, Davide cercò il Signore, ed il Signore gli disse di inseguire gli Amalechiti e gli assicurò che avrebbe recuperato ogni cosa (verso 8) .
Ma Davide non sapeva in che direzione andare per trovare gli Amalechiti. È meraviglioso vedere come Dio lo guidò. Fu attraverso un semplice gesto di gentilezza verso uno straniero in fin di vita. Davide ed i suoi uomini videro un uomo Egiziano steso nel deserto in coma, mezzo morto. Si occuparono di quest'uomo dandogli qualcosa da mangiare e da bere. Quando si riprese scoprirono che era stato abbandonato dagli Amalechiti nel deserto, perché malato (30:11-13). Fu la persona che poi guidò Davide verso gli Amalechiti. Questo ci insegna che Dio ci premia se siamo gentili verso gli stranieri.
In questo modo Davide trovò e sconfisse gli Amalechiti. Poi è scritto tre volte che "Davide recuperò tutto" quello che era stato rubato dagli Amalechiti (versi 18-20) - una bella illustrazione di Gesù che recupera tutto quello che Satana ci ha rubato!
A battaglia finita, quando Davide ritornò all'accampamento, c'erano 200 dei suoi uomini che non lo avevano seguito in battaglia perché erano esausti, per questo motivo erano rimasti all'accampamento a fare la guardia ai beni di Davide. Alcuni degli uomini malvagi che erano con Davide iniziarono a dire che il bottino non doveva essere diviso con quelli che non erano andati in battaglia. Ma qui vediamo la grandezza del cuore di Davide. Disse che quelli che erano rimasti a casa a custodire i bagagli dovevano ricevere la stessa parte di bottino di quelli che erano andati a combattere. Da quel giorno in avanti, questa diventò una legge in Israele.
Al Capitolo 31, leggiamo di come Saul si suicidò. Dio sa come trattare coloro che perseguitano i Suoi figli - a Suo modo e a Suo tempo. Davide non ha mai dovuto mettere mano su Saul. Lasciò che fu Dio ad occuparsene. Quando 1000 anni dopo, Alessandro il ramaio procurò molti mali all'apostolo Paolo, l'attitudine di Paolo fu la stessa: "Il Signore lo ripagherà"(2 Timoteo 4:14). Possiamo essere sicuri che un giorno Dio farà raccogliere ad ogni uomo quello che ha seminato, e che Dio vendicherà ognuno dei Suoi servi che è stato perseguitato. Perché la vendetta appartiene al Signore ed ha promesso che un giorno darà la retribuzione (Romani 12:19). Fino a quel momento, il nostro compito è quello di fare del bene ai nostri nemici, come Davide fece a Saul.
Fu attraverso tutte queste difficoltà e prove (per un periodo di circa 13 anni) che Davide infine diventò un uomo di Dio ed un re di successo. Leggiamo queste parole nel Salmo 66:10-12: "Mi hai messo alla prova o Dio. Mi hai raffinato come si raffina l'argento. Mi hai fatto cadere nelle reti. Hai posto fardelli pesanti ed opprimenti sulla mia schiena. Hai permesso agli uomini di cavalcare sulla mia testa. Mi hai portato attraverso il fuoco ardente e poi attraverso acqua ghiacciata. Ma infine, mi hai portato in un posto di abbondanza spirituale ed unzione, dove il mio calice ora sta traboccando di benedizioni per moltitudini di persone. Lode al Signore ( Salmo 66:10-13 - parafrasi libera). Non si sa chi abbia scritto questo salmo. Ma queste parole riflettono bene l'esperienza di Davide.
Dall'altra parte, Saul, era cresciuto in una casa benestante, e passò direttamente da quella vita confortevole al diventare re. Non affrontò mai prove o difficoltà. Quindi non ha mai conosciuto Dio ed è stato un fallimento come re.
Anche Salomone, che venne dopo Davide, non affrontò mai prove o difficoltà. È cresciuto nell'agio e nella comodità come un principe nel palazzo reale. Anche lui fu un fallimento come re.
Questi esempi ci insegnano che è solo attraverso prove e difficoltà che possiamo conoscere Dio, essere efficaci ed avere successo nel nostro ministero. Questo è anche quello che ha reso Paolo un apostolo di successo (Leggete2 Corinzi 1:4-11; 11:23-33) . Questo è il motivo per il quale molti predicatori oggi, che si sono arricchiti predicando il vangelo, e che vivono nella comodità, non sono spirituali e non sono esempi santi per il loro gregge.
Dio magari vi ha chiamato ad essere Suoi servi. Ma non immaginate di poter essere pronti a servire Dio solo perché siete stati chiamati. Se non attraversate fedelmente lunghi periodi di prove, non potete essere un capo spirituale per il popolo di Dio. Finirete come Saul e Salomone, distruggendovi. Quindi Dio vi deve prima fare attraversare lunghi periodi di prove e difficoltà. Permetterà alle altre persone di fraintendervi e di essere gelose di voi. Permetterà alle altre persone di reprimervi e di opprimervi. Se vi umiliate (come fece Davide) ed avete fiducia in Dio, in tutte queste circostanze, Dio vi porterà avanti un giorno, in un posto di abbondanza e benedizione.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.
[1] La cronologia dei profeti si trova a pag. ??? (For Onesimus: you can see this note in the TTB margin, page 161)
I |
n questo libro leggiamo del regno di Davide - di come diventò re, di come ottenne un certo numero di vittorie, di come cadde nel peccato, e dei problemi che ebbe all'interno della sua famiglia fino alla fine della sua vita.
Capitolo 1: Leggiamo della morte di Saul. Saul aveva odiato così tanto Davide da inseguirlo per tutto Israele per più di dieci anni tentando di ucciderlo. Alla fine a morire fu Saul. Se eravate voi al posto di Davide, quale sarebbe stata la vostra reazione alla notizia della morte di Saul? Notate la reazione di Davide.
Sappiamo che Saul commise il suicidio (1 Samuele 31). Ma un uomo Amalechita, andò da Davide cercando di guadagnare il suo favore e gli disse una bugia. Disse a Davide di aver ucciso Saul sotto espressa richiesta di Saul e diede il diadema ed il braccialetto di Saul a Davide. L'Amalechita si sarebbe aspettato una reazione felice da parte di Davide e di ricevere un premio per la sua azione. Ma invece, Davide si stracciò le vesti, pianse e digiunò fino a sera in cordoglio per Saul (1:1-11). Poi Davide chiese a quest'uomo come mai non aveva avuto paura di uccidere l'unto del Signore? Chiamò uno dei suoi giovani uomini e gli disse di uccidere l'Amalechita per aver osato uccidere Saul. Quest'uomo pagò un caro prezzo per la bugia che aveva detto.
Ma notate l'attitudine di Davide in questo episodio. Questa fu una cosa che rese Davide un uomo secondo il cuore di Dio. Sappiamo che Gesù disse, "Amate i vostri nemici. Benedite chi vi maledice, fate del bene a chi vi ferisce e vi fa del male, pregate per quelli che vi perseguitano" (Matteo 5:44) . Davide lo fece. Aveva un'attitudine del nuovo patto anche se era sotto l'antico patto. Davide non odiava Saul. Anche se Saul aveva perduto la sua unzione, Davide si era sempre detto, "Io non lo toccherò."
Poi Davide compose un canto funebre per Saul e Gionatan con parole di lode meravigliose per entrambi, con tutta sincerità e dal suo cuore. Qui c'è per noi una lezione da imparare, su come si dovrebbe comportare un uomo di Dio verso una persona che è cattiva nei suoi confronti. Davide disse "Il fiore dei tuoi figli, o Israele, giace ucciso sulle tue alture … Come mai sono caduti quei prodi?"(1:19, 25, 27) . Possiamo capire la sua lode per Gionatan, perché era un suo amico stretto. Ma lodò anche Saul chiamandolo un uomo potente che vinse molte vittorie. Apprezzò il buono che vedeva in Saul e si fermò lì. Si rifiutò di giudicarlo, ed il giudizio lo lasciò a Dio. Questo era un uomo secondo il cuore di Dio. Fu un uomo così ad essere scelto da Dio e posto sul trono di Israele.
Capitolo 2:1: "Davide consultò il Signore…". Come abbiamo visto precedentemente in 1 Samuele 23:2-4 e 30:8, l'abitudine costante di Davide era quella di cercare la volontà di Dio per ogni cosa. In 2 Samuele 5:17-25, leggiamo di due battaglie contro i Filistei in cui Davide cercò la volontà di Dio. La seconda volta, il Signore gli disse di cambiare strategia e di attaccarli da dietro. Ogni volta il Signore cambiava strategia. Davide era un uomo di guerra, ma ogni volta riceveva la strategia dal Signore, e questo era il motivo delle sue vittorie. Quando ci fu una carestia nel paese, chiese al Signore il perché di questa carestia (2 Samuele 21:1). C'erano però alcune questioni, in cui Davide non cercò la volontà del Signore. Tre esempi sono:
1. quando sposò sei mogli (2 Samuele 3);
2. quando chiamò Bat-Sceba (o Betsabea) al suo palazzo (2 Samuele 11) e
3. quando fece il censimento d'Israele (2 Samuele 24).
E per tutti questi fallimenti, pagò un caro prezzo. Ma ogni volta che attese la guida del Signore, non uscì mai fuori strada. Per noi questa è una lezione ed un avvertimento.
Era un uomo secondo il cuore di Dio, ma anche lui fallì miseramente. Anche la descrizione dei suoi fallimenti ci incoraggia, perché impariamo che Dio può usare le persone che hanno fallito. I fallimenti dei servi di Dio descritti nella Bibbia, sono per noi incoraggiamenti più grandi che la descrizione dei loro successi - perché anche noi abbiamo fallito il Signore in numerose occasioni. Tutti noi sbagliamo, cadiamo e facciamo cose stupide, specialmente quando siamo giovani - perché da giovani, siamo tutti pieni di zelo ma abbiamo poca saggezza. Facciamo e diciamo molte cose in modo poco saggio durante la nostra giovinezza. Ma Dio è misericordioso. Sceglie persone come noi che abbiamo fallito, e ci rende, nonostante tutto, uomini e donne secondo il Suo cuore.
Gli uomini di Giuda vennero e nominarono Davide re sulla casa di Giuda. In un secondo momento fu nominato re su tutto Israele (5:3-5). Aveva 30 anni quando diventò re di Giuda. Ma ne aspettò altri 7 ½ prima di regnare su tutto Israele. Quindi in totale dovette aspettare più di 20 anni affinché Dio adempisse la Sua promessa per lui. Il suo periodo di attesa fu quasi lungo come quello di Abraamo! Ma Davide aspettò pazientemente. Siamo chiamati a seguire l'esempio di questi uomini che attraverso fede e pazienza ereditarono le promesse di Dio. Davide non afferrò il trono con le sue forze. Ma attese che fu Dio a darglielo secondo i Suoi tempi. Se solo avesse mantenuto lo stesso atteggiamento anche nei confronti di Bat-Sceba (o Betsabea), allora la storia sarebbe andata diversamente.
Se volete essere un uomo secondo il cuore di Dio, imparate a non afferrare con avidità. Giacobbe era una persona sempre intenta a prendere, e finché fu così non poté diventare Israele.
I bambini vengono al mondo con i pugni chiusi. Se mettete un dito nella mano di un neonato, immediatamente afferrerà il vostro dito. Crescendo impara ad afferrare giocattoli e molte altre cose. Questa è la natura dell'uomo: afferrare le cose per sé. Passiamo tutta la nostra vita ad afferrare cose per noi stessi. Cerchiamo di afferrare le posizioni che il mondo ci offre, l'onore e molte altre cose. Gesù era differente. Non afferrò mai nulla per sé. I suoi pugni non erano chiusi. I palmi delle sue mani erano sempre aperti verso tutte le persone. Infine aprì anche i palmi delle Sue mani per essere crocifisso sul Calvario. Questo è l'esempio da seguire per tutti noi. Arrendetevi. Rinunciate ai vostri diritti. Date agli altri, e Dio vi restituirà in abbondanza. Dio vi darà un ministero, una posizione e tutto quello di cui avete bisogno - se solo aspettate i Suoi tempi. È molto meglio ricevere le cose da Dio che afferrarle con le nostre forze. Giacobbe non avrebbe avuto bisogno di afferrare la sua primogenitura ingannando suo padre. Avrebbe potuto aspettare Dio per riceverla - come fece Davide. E Dio gliel'avrebbe data. Esprimiamo la nostra mancanza di fede in Dio ogni volta che afferriamo avidamente qualcosa.
Supponete di essere attratti da un ragazzo o una ragazza, che volete sposare; potreste iniziare a pensare in questo modo: "Se non la/lo prendo subito, qualcun altro la/lo sposerà. " Questa è incredulità. Se avete fiducia in Dio, non sarete impazienti e non afferrerete. Direte invece, "Signore, quello che hai riservato per me, lo riceverò senza dubbio. Nessuno può sposare la persona che hai riservato per me ." Lo stesso principio si può applicare a qualsiasi ministero che Dio ha pianificato per voi. Nessuno può afferrarlo. Dio vi guiderà a quel ministero, se sapete aspettarlo.
Imparate a fidarvi di Dio ed a non lamentarvi delle persone. Se Dio vi fa aspettare 20 anni, aspettate. Diventerete un capo spirituale migliore alla fine di questa attesa. Come abbiamo visto, Saul e Salomone non impararono mai ad aspettare. Nacquero nella comodità e vissero senza essere provati o schiacciati dalle pressioni. A me dispiace per chiunque viva una vita tanto comoda e tanto facile da non avere prove o pressioni lungo il cammino. Dio concede un ministero a colui che è stato rigettato dagli uomini.
Anche nella vita di Davide possiamo vedere questo principio, appena divenne re, quando la sua vita diventò confortevole e facile, iniziò a fare un errore dietro l'altro. Leggiamo al Capitolo 3:2-5, che ebbe sei figli - ma da sei mogli diverse!!
Una volta diventato re, l'uomo secondo il cuore di Dio iniziò a sviarsi. Cercò la volontà di Dio per molte cose. Ma non chiese a Dio se avesse dovuto sposarsi una seconda, terza e sesta volta! Isacco ebbe solo una moglie, e Mosè ebbe solo unamoglie. E da quello che sappiamo anche Giosuè ebbe solo una moglie. Perché allora Davide ebbe così tante mogli? Perché decise di essere come tutti gli altri re del mondo. E come risultato di questa scelta, soffrì tremendamente. Questo è un grande avvertimento per noi che ci insegna a non seguire lo spirito del mondo.
Non dobbiamo però dimenticare che Davide visse sotto l'antico patto, quando i cuori delle persone erano duri, perché non avevano lo Spirito Santo. Per questo Mosè permise anche il divorzio (come disse Gesù in Matteo 19:8). Non possiamo giudicarli. Adesso il livello di Dio, per noi che abbiamo ricevuto lo Spirito Santo è diverso. Oggi viviamo sotto il nuovo patto. Ma molti Cristiani che oggi cadono nell'adulterio si giustificano dicendo, "Bene, anche Davide cadde". Ma Davide visse sotto l'antico patto. Non aveva lo Spirito Santo che abitava in lui. Lo Spirito del Signore stava solo sopra di lui. Ma noi possiamo avere lo Spirito del Signore che dimora in noi. I santi dell'antico patto potevano avere lo Spirito Santo solo per il loro ministero. Ma oggi abbiamo lo Spirito Santo in noi per cambiare il nostro carattere. Non possiamo quindi scusare i nostri peccati paragonandoci a Davide o Sansone.
Al Capitolo 4:8, leggiamo di due uomini che uccisero Is-Boset (figlio di Saul) e che portarono la sua testa a Davide, sperando che Davide li avrebbe premiati per questo. Ma Davide si arrabbiò così tanto con loro che ordinò che venissero uccisi immediatamente. Davide credeva che la vendetta spettasse a Dio, e quindi non si vendicò mai e non permise a nessuno di vendicarsi.
Questo è un principio importante che dobbiamo ricordarci sempre. Romani 12:19 è molto chiaro su questo punto. Dio non ha bisogno del nostro aiuto per amministrare la giustizia o per vendicarsi. Cosa fareste se qualcuno si prostrasse ai vostri piedi per adorarvi? Fareste quello che fece Pietro - lo alzereste e direste, "Non adorarmi. L'adorazione appartiene a Dio." Proprio come l'adorazione appartiene a Dio, anche la vendetta appartiene a Dio. Se cerchiamo quindi di vendicarci contro qualcuno, non è molto diverso dall'accettare l'adorazione dalle persone. Non abbiamo diritto di vendicarci tanto quanto non abbiamo diritto di accettare di essere adorati. Qualsiasi sia il male che qualcuno ci ha fatto, dobbiamo lasciare che Dio si occupi di quella persona, a Suo modo e a Suo tempo. Non dobbiamo nemmeno desiderare qualcosa di male per quella persona. Quando serviamo il Signore, incontreremo altri credenti che parleranno male di noi o che cercheranno di distruggere il nostro ministero. Ho scoperto che non possiamo servire efficacemente il Signore senza avere molte persone che parlano male di noi, che raccontano storie false sul nostro conto, che ci accusano di insegnare false dottrine, ecc. Allora potremmo essere tentati di vendicarci contro di loro. Ma dobbiamo resistere fermamente a quella tentazione e lasciare la vendetta nelle mani di Dio. La Bibbia dice che c'è solo un Giudice che ha il diritto di distruggere (Giacomo 4:12). Dobbiamo quindi lasciare il loro destino nelle mani di quell'unico Giudice.
Se il Signore vi ha unti, nessuno può distruggere il vostro ministero perché viene dal cielo. Molte persone accusarono Gesù e Paolo di essere dei falsi insegnanti. Gesù fu anche accusato di cacciare i demoni con il potere del principe dei demoni. Ma Gesù non sprecò mai il Suo tempo rispondendo a queste accuse. Quelli che erano sinceri non furono sviati dalle false accuse, ma i disonesti sì.
Leggiamo in Giacomo 2:6 che in quei giorni, i credenti ricchi stavano opprimendo i credenti poveri, trascinandoli personalmente davanti al tribunale. Questo è incredibile. Ma sta succedendo anche oggi! Uno deve essere sia ricco e sia malvagio per portare un altro credente in tribunale. È sorprendente quanto ciechi possono essere i credenti. Paolo dice in 1 Corinzi 6 che la stessa cosa stava accadendo a Corinto. Questi credenti ricchi non avevano compreso che c'è solo un Giudice che ha il diritto di giudicare e vendicarsi. Allora decisero di sedersi sul trono di Dio. Paolo li avvertì chiaramente, dicendogli che chi fa questo non entrerà mai nel regno di Dio.(1 Corinzi 6:9 leggete nel contesto dei primi 8 versi).Se qualcuno vi ha fatto qualcosa di male, Dio non l'ha forse visto? Forse Dio non è in grado di gestire questa persona? Se credete che è capace e credete che Dio è Onnipotente, allora lasciate che sia Dio ad occuparsi di lui.
Capitolo 6: Davide desiderava fortemente portare l'arca di Dio a Gerusalemme. Era un buon desiderio. Ma non lo fece nel modo che Dio aveva comandato nella Sua Legge. Il risultato fu una calamità - uno degli uomini fedeli di Davide morì. Una volta, quando i Filistei presero l'arca, Dio li punì con una malattia e decisero di restituire l'arca ad Israele. Rimandarono indietro l'arca su di un carro trainato da dei buoi. Davide aveva sentito di quell'incidente. Sapeva che la legge di Mosè aveva detto molto chiaramente che l'arca doveva essere portata solo dai Cheatiti, figli di Levi. Ma Davide pensò che questo metodo poteva essere adatto per le brevi distanze. Ma siccome si trattava di un viaggio lungo, pensò che il metodo dei Filistei era meglio e meno faticoso. Pose quindi l'arca su di un carro trainato dai buoi. I buoi inciamparono sulle strade accidentate e fecero inclinare l'arca. Uzza stese la sua mano per reggerla e non farla cadere. Dio lo colpì immediatamente per la sua irriverenza ed egli morì.
Quello che Uzza fece, lo fece per un buon motivo. Ma violò comunque la legge di Dio. Anche se la nostra motivazione è buona, se andiamo contro la Parola di Dio, soffriremo ugualmente. Fare una cosa giustacon un motivo sbagliato è inaccettabile per Dio. Ma è ugualmente inaccettabile per Lui se facciamo una cosa sbagliata per un motivo giusto. Il fine non giustifica i mezzi. Qui vediamo che la motivazione di Uzza era giusta - evitare la caduta dell'arca. Ma Uzza sapeva anche, che la legge di Mosè diceva che nessuno doveva toccare l'arca. Anche i Cheatiti che portavano l'arca non avevano il permesso di toccarla. Dovevano coprire l'arca con il velo del tabernacolo prima di portarla, così non l'avrebbero toccata (Numeri 4:15). Dio aveva precisamente dichiarato che la punizione per chiunque toccasse l'arca era la morte.
Possiamo porci questa domanda quando evangelizziamo. Come lo dovremmo fare - secondo la via di Dio o quella dell'uomo? Dobbiamo imitare i metodi delle compagnie multinazionali quando svolgiamo il lavoro di Dio?
Oggi molti Cristiani dicono di aver bisogno di soldi per evangelizzare. Siete dipendenti dai soldi o dallo Spirito Santo? Quello che dovreste dire è, "Abbiamo bisogno della potenza dello Spirito Santo per evangelizzare." Se avete la potenza dello Spirito Santo, che abbiate o meno i soldi, il lavoro di Dio verrà svolto. Solamente le società ed organizzazioni del mondo hanno bisogno dei soldi per sopravvivere. Se anche le chiese arrivano al punto di dire, "Possiamo andare avanti solo se abbiamo i soldi", dobbiamo dire che anche loro sono scese al livello delle organizzazioni del mondo. Negli Atti degli Apostoli, non c'è alcun riferimento ai soldi in relazione all'evangelizzazione o al lavoro di Dio. Occasionalmente, raccoglievano i soldi per i credenti poveri, ma mai per pagare gli apostoli! Non pregarono mai Dio per essere sempre più ricchi, come fanno molte persone oggi. Pregarono per la potenza dello Spirito Santo. Oggi, i metodi usati nel mondo (il carro trainato dai buoi) hanno sostituito i metodi di Dio. Questo è il motivo per cui c'è morte spirituale. Abbiamo bisogno di comprendere quello che Dio sta cercando di dirci in questo passaggio.
In seguito Davide portò l'arca a Gerusalemme nel modo corretto - sulle spalle dei Leviti. Questa volta fu così pieno di gioia che danzò con tutta forza davanti al Signore (6:14). Questo era uno dei modi in cui a quel tempo, esprimevano la loro lode a Dio. Non solo usavano strumenti musicali, battevano le mani e gridavano, ma ballavano anche. Non appena Davide si avvicinò alla città, sua moglie Mical (la figlia di Saul) lo vide ballare e si arrabbiò molto (verso 16). Lo disprezzò nel suo cuore. Disprezzò un servo unto di Dio che stava lodando Dio in un modo che a lei non piaceva. Ci sono magari persone oggi che stanno lodando Dio in un modo che voi non apprezzate. Non siete tenuti ad imitarli. Ma non dovete nemmeno disprezzarli. A Mical non le fu imposto di iniziare a ballare come stava ballando Davide. Ma non doveva disprezzare suo marito. Non dovremmo mai immaginare che il modo in cui noi lodiamo Dio, sia l'unico modo giusto.
Molti gruppi Cristiani sentono che il modo particolare in cui loro lodano Dio le domeniche mattina, sia l'unico modo giusto per farlo. E poi chiedono a tutti di lodare esattamente come fanno loro. In alcuni gruppi Cristiani, le domeniche mattina stanno tutti seduti silenziosamente come durante un funerale. Questo a me personalmente non piace, perché il servizio della Domenica mattina non deve essere come un funerale. Deve essere un momento di gioia, perché stiamo celebrando il fatto che la croce è vuota, che Gesù ha conquistato la tomba, risorgendo dai morti. Guardando però queste persone, sembra che Gesù sia ancora morto! Poi ci sono altri Cristiani che sono all'estremo opposto. Sentono che lo Spirito Santo è presente in un incontro solo quando raggiungono un certo livello di decibel - e continuano quindi ad alzare la loro voce, a scuotere le loro emozioni, per "portare lo Spirito Santo in mezzo a loro". Questo è un inganno. Lo Spirito Santo non arriva ad un incontro quando il volume viene aumentato sull'amplificatore. Lo Spirito Santo è con coloro che hanno una coscienza pulita.
Non voglio disprezzare nessuno di questi gruppi. Ma non li voglio nemmeno imitare. Sono libero di lodare il Signore a modo mio. Non disprezzate il modo in cui un'altra persona loda il Signore, e non immaginate che il vostro modo di farlo sia l'unico modo corretto. Date libertà agli altri. Dio guarda al cuore e non all'espressione esteriore.
Capitolo 6:20: "Davide tornò a benedire la sua famiglia." Che cosa bella - benedire la propria famiglia - specialmente tornando a casa esausto dopo aver ballato in strada per molte miglia! Vorrei che ogni marito tornasse a casa dopo una faticosa giornata di lavoro per benedire la sua famiglia, invece di arrivare a casa di cattivo umore e facendo richieste alla moglie. La moglie di Davide, Mical, era una persona assillante, ma questo non spegneva la gioia di Davide nel Signore! Appena varcò la soglia di casa, lei iniziò a lamentarsi, ad urlargli addosso e a criticarlo per aver ballato per le strade come le persone comuni, invece di essersi comportato con la dignità di un re. Cosa rispose Davide? Disse che non era disturbato dall'opinione della moglie, avrebbe continuato a ballare davanti al Signore per il resto della sua vita (verso 21). Il Signore giudicò Mical per aver disprezzato suo marito e rimase sterile per tutta la sua vita.
Capitolo 7: Ora Davide voleva costruire un tempio al Signore. Nessuno gli disse di farlo. Ma pensò nel suo cuore, "Io abito in un bel palazzo, ma l'arca di Dio sta sotto una tenda" (verso 2). Vorrei che più credenti la pensassero così: "Signore, che casa confortevole che mi sono costruito. Quanti soldi e tempo spesi per costruire la mia casa. Quanto poco ho sacrificato per il Tuo lavoro! Quanto poco mi preoccupa il Tuo lavoro!" Il lavoro di Dio richiede lavoratori che sacrificheranno loro stessi, le loro ambizioni, il loro tempo ed i loro soldi. Molti credenti fanno straordinari sul posto di lavoro e generano profitto per le loro aziende. Non possiamo noi, come servi di Dio, fare qualche straordinario per Lui - senza venire pagati e senza lamentarci?
Davide era un uomo secondo il cuore di Dio, ed era preoccupato per la casa di Dio. Tutti noi possiamo avere un cuore come quello di Davide, fino alla fine dei nostri giorni - sempre preoccupato più per la casa di Dio che per la nostra. Dio si prenderà cura della vostra casa, se voi vi prendete cura della Sua. Molti anni fa, dissi al Signore, "Signore, io ho una casa (famiglia) e Tu hai una casa (famiglia). Per favore dammi la grazia per occuparmi della Tua casa (famiglia), mentre Tu guardi alla mia". Ho fatto questo piccolo scambio con il Signore, e voglio dire che Dio è stato più fedele nell'occuparsi della mia casa di quanto io lo sia stato nei confronti della Sua.
Dio non permise a Davide di costruire la Sua casa. La ragione di questo era perché Davide era un uomo di guerra e solo un uomo di pace poteva costruire la casa di Dio (1 Cronache 28:3) .
Notate questo principio: Un uomo di guerra non può costruire la casa di Dio. Dobbiamo andare oltre la guerra ed entrare nel riposo di Dio. È necessario iniziare con la guerra; ma dobbiamo entrare nel riposo.
Davide preparò il terreno per Salomone sconfiggendo tutti i nemici d'Israele. Raccolse anche tutto l'oro e l'argento necessario per il tempio. Ma fu Salomone a costruire. Siamo disposti a questo? Possiamo fare tutto il lavoro pesante, e poi lasciare che sia un'altra persona a prenderne l'onore per aver compiuto il lavoro? O vogliamo l'onore per noi stessi? Un uomo secondo il cuore di Dio, farà tutto il lavoro dietro le quinte, rendendolo più semplice per gli altri e lasciando che siano gli altri a riceverne l'onore.
2 Samuele 8:15: Questo verso nella versione della "Living Bible" è scritto così: "Davide fu equo con tutte le persone". Questo è un requisito molto importante per un capo - l'equità nell'amministrare la giustizia e la totale imparzialità.
Al Capitolo 9, leggiamo della gentilezza di Davide nei confronti di Mefiboset, il figlio di Gionatan, che era storpio. Mefiboset si considerava come "un cane morto" che non meritava nulla (verso 8). Ma Davide ordinò che Mefiboset mangiasse regolarmente alla sua tavola. Questa è una rappresentazione della grazia di Dio, dove Cristo ci innalza, noi cani morti, per farci sedere con Lui alla Sua tavola.
Al Capitolo 11 vediamo la storia della grande caduta di Davide. Dal modo in cui Davide cadde, possiamo imparare una lezione. "Accadde in primavera, quando i re uscivano in battaglia…" I re non uscivano in battaglia durante l'inverno quando era freddo, ma lo facevano in primavera. In ogni battaglia, Davide era sempre il capo, guidando gli eserciti d'Israele a combattendo contro i nemici. Ma questa volta Davide sentì che era meglio rilassarsi. È quando smettiamo di combattere e ci rilassiamo che iniziamo a peccare. È quando non siamo nel posto in cui Dio ci vuole, che cadiamo nel peccato. Il posto di Davide era sul campo di battaglia. Invece stava dormendo nel palazzo. Se fosse stato sul campo di battaglia, magari non sarebbe mai caduto in quel modo.
È quando le cose vanno bene che smettiamo di combattere le battaglie del Signore, ed iniziamo a mandare i nostri collaboratori più giovani a fare il lavoro del Signore. Molti capi Cristiani stanno seduti come dei re nei loro palazzi e tutto il lavoro duro sul campo lo fanno svolgere ai loro fratelli minori .
Voglio sempre essere un fratello minore nella chiesa del Signore, fino alla fine della mia vita. Voglio stare fuori sul campo, a lavorare e combattere per il Signore anche a 90 anni. Voglio stare sul campo di battaglia fino alla fine della mia vita. Spero che anche voi vogliate essere lì. Non c'è pericolo spirituale sul campo di battaglia. Ma i pericoli ci sono nei palazzi. Davide era completamente al sicuro fino a quando era sul campo di battaglia. Ma a palazzo fu in pericolo.
Cadiamo nel peccato quando stiamo affrontando prove, pressioni, malattie o difficoltà economiche? No. Quando le cose si fanno semplici, quando abbiamo soldi in abbondanza, quando le nostre imprese prosperano, e nessuno a casa è malato - è in quel momento che pecchiamo. Questo è il periodo nel quale dovete stare più attenti.
Davide rimase a casa a Gerusalemme (11:1). Davide non era come Mosè che pregò mentre Giosuè stava combattendo. Se Davide si fosse messo a pregare per Ioab che era sul campo di battaglia, si sarebbe salvato. Ma stava dormendo. "La sera Davide si alzò dal letto"(11:2). Personalmente non conosco se Davide aveva dormito tutto il giorno e si alzò che ormai era sera oppure se si svegliò da un riposino pomeridiano. Ma si alzò dal letto, ed invece di mettersi a pregare, salì sul tetto del palazzo. Lì vide quella bella donna, Bat-Sceba (o Betsabea), e fu tentato. Se avesse spento la tentazione sul nascere, e si fosse fermato al primo stadio, non avrebbe mai raggiunto lo stadio finale.
Quando guardò e fu tentato, avrebbe potuto girarsi e dire "Questo è pericoloso. Meglio se sto attento". Avrebbe potuto andarsene ed utilizzare il suo tempo pregando per Ioab. Quando si informò e scoprì che era la moglie di un altro, almeno allora avrebbe potuto fermarsi e dire, "Non è possibile per me averla"! Se avesse pregato per Bat-Sceba (o Betsabea), chiedendo a Dio di renderla una sposa pura e santa per Uria, questa sola preghiera gli avrebbe impedito di peccare. Ma in quel momento, dimenticò tutto ciò che conosceva del Dio che lo aveva reso re. Adesso era un potente monarca che poteva avere chiunque avesse voluto. E quindi commise adulterio con quella donna.
Non critichiamo Davide. Avete mai ammirato la bellezza della moglie di un altro? Magari non siete riusciti ad afferrarla, perché non siete dei potenti re. Quindi siete rimasti solo a guardare e bramare! Non c'è in realtà alcuna differenza tra voi e Davide!
Quando Bat-Sceba (o Betsabea) rimase incinta, Davide si trovò in difficoltà. Adesso doveva coprire il suo peccato. Dunque richiamò Uria, il marito di Bat-Sceba (o Betsabea), dal campo di battaglia e gli disse di stare a casa con sua moglie quella notte. Ma Uria era un uomo con un così grande senso di responsabilità nei confronti dei suoi compagni soldati che non tornò a casa quella notte. Disse a Davide, "I miei compagni stanno combattendo sul campo. Come posso andare a casa e giacere con mia moglie?" In quel momento Uria fu un uomo migliore di Davide. Molti collaboratori più giovani che sono impegnati sul campo, sono spesso molto meglio dei loro responsabili che li hanno mandati in missione. Davide non sapeva che fare. Iniziò dunque a pianificare. Una volta che avrete peccato, sarete tentati di commettere molti altri peccati per coprire il vostro primo peccato. Sarebbe dovuto andare da Uria, in tutta onestà, e chiedere perdono. Invece di fare ciò, cercò di proteggere la sua reputazione. Davide rimandò Uria sul campo di battaglia, e tramite una lettera comandò al Generale Ioab di schierare Uria proprio in prima fila, dove la battaglia era più pesante, in modo che nel fervore della battaglia rimanesse ucciso.
Che malvagità! Ringrazio Dio che la Scrittura è assolutamente onesta e non copre i fallimenti dei suoi più grandi eroi. Più guardiamo alla corruzione della nostra carne, più scopriamo che non siamo affatto meglio di Davide. Abbiamo tutti la stessa carne e siamo capaci di commettere lo stesso peccato. Che Dio ci preservi.
Capitolo 12: Grazie a Dio c'era un profeta coraggioso, Natan. A quei tempi era una cosa molto pericolosa affrontare un re dicendogli che era un peccatore. Anche oggi, il 99% dei pastori, non oserebbe andare da un ricco membro della chiesa, o da un alto funzionario del governo, a sottolineare un suo peccato. Ma Natan era diverso. Andò da Davide e gli raccontò una storia: "C'erano due uomini in una città. Uno era ricco ed aveva molte greggi di pecore. L'altro era un uomo povero che aveva solo un'agnellina. Quando un ospite andò a casa dell'uomo ricco, il padrone di casa volle preparare un piatto a base d'agnello; ma non prese uno dei suoi tanti agnelli. Prese invece l'agnellina dell'uomo povero, la uccise e la cucinò." Davide si adirò moltissimo quando sentì questo racconto (12:5). È facile arrabbiarsi per i peccati degli altri. Poi Natan disse, " Tu sei quell'uomo. Avevi così tante mogli. Uria ne aveva solo una, e tu l'hai presa." Improvvisamente Davide realizzò la verità.
Che cosa disse Davide dopo aver ascoltato la storia di Natan? In preda alla rabbia disse, "Come è vero che il Signore vive, colui che ha fatto questo merita la morte"(12:5).Ma la Legge non diceva che un uomo doveva essere messo a morte per aver rubato l'agnello di un'altra persona. Ma quando si trattava dei peccati degli altri Davide era più severo della Legge. Questo è come siamo anche noi. Siamo ciechi ai peccati più grandi che sono presenti nella nostra vita.
Davide disse anche, "Deve pagare quattro volte il valore dell'agnello" (12:6) . Siccome aveva preso quell'agnellina, l'uomo benestante doveva renderne quattro. Questo divenne il prezzo che anche Davide dovette pagare per aver ucciso Uria. Natan disse a Davide, "Dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa. Io farò venire addosso a te delle sciagure dall'interno della tua stessa casa" (versi 10, 11). Quattro dei figli di Davide dovettero morire - il figlio nato da Bat-Sceba (o Betsabea), Amnon, Absalom e Adonia. Raccogliamo quello che abbiamo seminato ed il giudizio con cui verremo giudicati sarà concorde alle nostre parole. Gesù disse che saremo giudicati nella stessa maniera in cui noi giudichiamo gli altri. Quindi è molto saggio essere misericordiosi con gli altri e non giudicarli.
Ora vedete un uomo secondo il cuore di Dio tornare in sé. Davide disse a Natan, "Ho peccato contro il Signore"(12:13), e scrisse quel meraviglioso salmo - Salmo 51. "Signore, ho peccato contro di te. Per favore non togliermi il tuo Spirito Santo" (Salmi 51: 4, 11) . Non tentò di coprire il suo peccato come fece Saul. Saul disse, "Ti prego onorami. Fai che nessuno sappia del mio peccato" (1 Samuele 15:30). Ma Davide non disse questo a Natan. Scrisse un Salmo e raccontò a tutti questo fatto. Questa è la cosa fantastica che vediamo in Davide. Non voleva apparire come una persona spirituale quando non lo era. Quando peccava lo ammetteva.
Cos'altro possiamo imparare da questo incidente? Non importa quanto siete grandi davanti al Signore, se qualcuno sottolinea qualcosa della vostra vita che non va bene, ammettetelo. Non diventate mai così orgogliosi ed arroganti fino al punto in cui nessuno può venire da voi e dirvi che vi siete sbagliati, o che avete bisogno di cambiare in una determinata area. Davide si umiliò pubblicamente e scrisse il Salmo 51, riconoscendo il suo peccato al mondo intero, e chiedendo la misericordia di Dio.
Ma nonostante Davide si era pentito, aveva confessato la sua colpa, aveva digiunato e pregato, Dio comunque colpì il figlio di Bat-Sceba (o Betsabea) che morì. Dio si occupa di noi con grazia, perdonandoci. Ma poi si occupa di noi anche disciplinandoci.
Lasciate che vi dia un esempio di questo: Considerate un uomo che ha riempito la sua mente con materiale pornografico, letture e film per molti anni. Si ravvede e chiede a Dio di perdonarlo. Dio lo perdona immediatamente. Il sangue di Cristo lo purifica completamente. Dio lo giustifica e lo guarda come se non avesse mai peccato. Tuttavia l'uomo sarà ancora tormentato per molti e molti anni dalla sua memoria con immagini sconce e sessuali. Ma Dio che ha purificato totalmente il cuore di quest'uomo perché non gli rimuove queste immagini sconce dalla sua memoria? Perché attraverso il ripresentarsi di immagini sconce, l'uomo imparerà a stare attento a non guardare mai più ad immagini di questo tipo, perché ora non vorrà più essere tormentato da sogni sconci per molti e molti anni ancora. Se Dio rimuovesse tutte le immagini, appena perdonato, l'uomo sarebbe facilmente tentato di riguardare immagini sconce, sapendo che verrebbero cancellate facilmente. Se, invece, questo uomo è fedele da resistere a questi pensieri sporchi, e riempire la sua mente regolarmente con la Parola di Dio, queste immagini scenderanno gradualmente verso il fondo delle sua memoria. Non andranno mai via totalmente. Ma scendono così in fondo da non disturbarlo più durante i suoi sogni. Altri pensieri, quelli puri, si posizioneranno in cima alla sua memoria e comporranno i suoi sogni.
Al Capitolo 13, leggiamo di Amnon che "si innamorò" della sua sorellastra Tamar ed infine la violentò. Una volta soddisfatto il suo desiderio, la odiò. Dice qui, "l'odio per lei fu maggiore dell'amore di cui l'aveva amata prima" (verso 15) . Come si è potuto trasformare improvvisamente in odio questo "grande amore" per Tamar? Perché quello che lui chiamava "amore" in realtà altro non era che "desiderio sessuale" . Qui c'è una lezione che devono imparare tutti i giovani. Molti ragazzi affermano di " essere innamorati" di una giovane. Quello che entrambi non realizzano è che, come nella maggior parte dei casi, quello che il ragazzo chiama "amore" effettivamente è solamente "desiderio sessuale". Soprattutto le ragazze devono riconoscere questo e stare attente, prima di finire sfruttate dagli uomini.
L'amore umano cerca sempre il proprio guadagno.
L'amore Divino si distingue per il fatto che cerca sempre il bene del prossimo.
Davide non poteva rimproverare suo figlio Amnon per questo peccato - perché aveva fatto lo stesso con Bat-Sceba (o Betsabea)! Così è come molti padri perdono la loro autorità spirituale sui propri figli.
In seguito Absalom vendicò sua sorella Tamar uccidendo Amnon. Davide iniziò a raccogliere, nella sua stessa famiglia, quello che aveva seminato con Bat-Sceba (o Betsabea) ed Uria - adulterio ed omicidio. Dio è molto esatto nei suoi giudizi. Prima o poi inizieremo a raccogliere quello che abbiamo seminato.
Al Capitolo 15leggiamo di Absalom, figlio di Davide, che iniziò a cospirare per diventare re. Si mise ogni giorno alle porte della città, chiedendo alle persone quali fossero i loro problemi. Poi gli diceva che avevano una causa buona e giusta ma che sfortunatamente Re Davide non aveva delegato nessuno che si occupasse di queste cose. Diceva poi, che se fosse stato lui a governare, avrebbe potuto aiutare velocemente tutti. Così vinse i cuori delle persone allontanandole da Davide.
Alcune volte vediamo succedere le stesse cose nei circoli Cristiani - qualcuno ruba i cuori delle persone allontanandoli dal loro capo spirituale, così da diventare lui il loro nuovo capo. Paolo disse agli anziani di Efeso, "Io so che dopo la mia partenza alcuni di voi attireranno i discepoli verso sé stessi." (Atti 20:29, 30) Absalom lo fece, ma non gli andò bene. Ed anche oggi, chiunque segue le orme di Absalom finisce male.
Davide dovette lasciare il trono e fuggire per salvarsi la vita. Ma Dio fece uscire qualcosa di buono da tutto questo, perché Davide scrisse alcuni salmi durante il suo periodo nel deserto - Salmi 55, 61 e 63 . Questi Salmi non avrebbero fatto parte della Bibbia, se Absalom non avesse cacciato Davide da Gerusalemme. Questi Salmi sono diventati una benedizione per milioni di persone negli ultimi 3000 anni. Quindi le difficoltà attraverso le quali Dio ci porta, sono i mezzi con i quali Dio ci dà un ministero per gli altri.
Considerate il Salmo 55:22: "Getta sul Signore il tuo affanno, ed egli ti sosterrà. Egli non permetterà mai che il giusto vacilli." Davide imparò a gettare il suo affanno sul Signore durante la fuga per salvarsi la vita, e non mentre era comodamente seduto a palazzo.
Molte persone cambiarono parte appena Absolom iniziò a regnare. Davide aveva un consigliere fidato di nome Aitofel, e per Davide un consiglio dato da Aitofel era come una parola data da Dio (16:23). Ma non appena iniziò a regnare Absalom, Aitofel cambiò schieramento. Aitofel era il nonno di Bat-Sceba (o Betsabea)(confrontate 2 Samuele 23:34 con 11:3) e stava aspettando una buona opportunità per vendicare il male che Davide aveva fatto a sua nipote. Consigliò quindi ad Absalom di commettere adulterio con le mogli di Davide in modo da umiliarlo (16:21, 22).
Poi iniziò a dare consigli ad Absalom sul come avrebbe potuto uccidere Davide. Ma Davide, con una preghiera di una frase, aveva già chiesto a Dio di rendere vani i consigli di Aitofel (15:31). È stupefacente vedere cosa può fare una preghiera di una sola frase. Dio rispose a questa preghiera - Absalom quindi rigettò il consiglio di Aitofel e seguì un consiglio opposto, datogli da un'altra persona. Così Davide scampò dalla morte. Non smettete mai di pregare preghiere di una frase! Aitofel, però, era un uomo orgoglioso e rimase così tanto offeso da questo episodio che si suicidò (17:23).
Mentre Davide era in fuga da Absalom, un uomo chiamato Simei uscì dalla sua casa lanciando sassi contro Davide e pronunciando ripetute maledizioni (16:5). Simei era un parente di Saul ed aveva covato per molto tempo un rancore verso Davide, perché aveva sostituito Saul sul trono d'Israele. Simei non aveva potuto fare nulla fino a quando Davide era sul trono. Ma ora che ne ebbe l'opportunità gridò a Davide dicendo, "Vattene via assassino e farabutto. Il Signore ti sta ripagando per aver ucciso Re Saul e la sua famiglia. Hai rubato il suo trono, ed ora il Signore lo ha dato a tuo figlio Absalom. Alla fine assaggerai un po' della tua stessa medicina, assassino." (verso 8 - versione Living Trad. Ita.). Simei non conosceva la verità. Vale la stessa cosa per tutti coloro che oggi accusano i servi del Signore di molte cose.
Uno dei soldati di Davide disse, "lasciami andare a mozzare la testa di Simei" (16:9). Ma Davide disse, "No. Se il Signore gli ha detto (gli ha permesso) di maledirmi, perché dovrei combattere contro il Signore? (16:10). È meraviglioso vedere la comprensione che Davide aveva dell'assoluta sovranità di Dio. Era convinto che nessuno potesse parlare contro di lui senza che Dio lo avesse permesso. Se solo capissimo questa verità vivremmo in gran pace.
Mentre Ioab stava andando in battaglia contro Absalom, Davide gli disse: "Per amor mio, trattate con riguardo il giovane"(18:5). Queste sono le esatte parole che il Signore ci rivolge quando anche noi dobbiamo disciplinare i giovani. Infine l'esercito di Davide vinse la battaglia.
Al Capitolo 18:19-32 leggiamo di un giovane di nome Aimaas che voleva essere il primo a riportare la notizia della vittoria a Davide, così da riceverne gli onori. Ma Ioab mando un Etiope a dare la notizia. Ma Aimaas insistette così tanto che Ioab gli permise di andare. Corse così velocemente che superò l'Etiope e raggiunse Davide per primo. Ma Davide era più interessato a sapere se Absalom fosse ancora vivo. Sfortunatamente Aimaas non lo sapeva. Quindi dovette mettersi da parte ed aspettare l'Etiope con la notizia che Davide voleva ricevere. Questa è la rappresentazione di due tipi di predicatori - uno che è desideroso di andare a predicare anche se Dio non lo ha mandato; l'altro invece è quello mandato da Dio. Solo quello mandato da Dio avrà il messaggio completo - il pieno vangelo - anche se arriva dopo e non è così umanamente "talentuoso" come il primo. Ci sono molti profeti come Aimaas oggi, che non sono stati mandati da Dio e che stanno "profetizzando" ed ingannando i Cristiani. Come credenti, dobbiamo giudicare ogni "profezia" e non accettare ciecamente tutto quello che vediamo e sentiamo.
Quando Davide sentì della morte di Absalom, pianse dicendo, "Figlio mio, figlio mio Absalom. Fossi morto io al tuo posto" (18:33). Qui vediamo lo Spirito di Cristo in Davide, perché desiderò di morire al posto di quelli che si ribellarono contro lui. Davide era un uomo che in sé portava tracce dello spirito del nuovo patto, perché non odiava nemmeno quelli che avrebbero voluto ucciderlo.
Absalom venne ucciso e Davide venne ristabilito sul trono. Dio aveva messo alla prova Davide da giovane per vedere se si fosse appropriato del trono di Saul. Ed ora che era una persona anziana, Dio lo mise nuovamente alla prova per vedere se si fosse appropriato del trono di Absalom. In entrambi i casi, Davide aspettò che fu Dio a consegnargli il trono. Non andò mai a prenderselo da solo. Dio ci metterà alla prova da giovani e pure da anziani - anche dopo averlo seguito per 50 anni. La prima volta, Davide dovette fuggire per più di 10 anni. La seconda volta, dovette scappare per salvarsi la vita solo per pochi giorni. Dio determina la lunghezza di ogni prova. E mai ci metterà alla prova oltre alle nostre capacità.
Al Capitolo 21 leggiamo di una carestia in Israele che pareva non cessare. Per i primi due anni, Davide pensò si trattasse solo di una calamità naturale. Ma quando continuò anche per il terzo anno, Davide iniziò a cercare il Signore per capire la ragione di questa carestia. Quando attraversiamo difficoltà economiche che sembrano non avere fine, o quando troviamo continuamente una mancanza della benedizione di Dio sulle nostre vite, è bene per noi cercare la faccia di Dio per scoprirne la ragione. C'è sempre una ragione. In questo caso, Dio disse a Davide che il motivo era che Saul molti anni prima aveva ucciso i Gabaoniti. I Gabaoniti erano Cananei che Dio aveva comandato a Giosuè di uccidere. Ma Giosuè venne ingannato e siglò un patto con loro, ovvero che nessun Israelita avrebbe mai più ucciso un Gabaonita o un loro discendente. Saul violò questo patto. Dio prende molto seriamente se non manteniamo la nostra parola - anche quella data ad un nemico! Una volta sistemata la questione, Dio benedì il paese con raccolti di grano.
Capitolo 22: Questo è un inno di liberazione che è ripetuto parola per parola nel Salmo 18. Dal verso 17 al 20 vediamo una bella rappresentazione della nostra salvezza.
Capitolo 23:2-4. Davide fu un grande capo d'Israele. Prima di morire scrisse poche parole su alcune qualità che un capo spirituale dovrebbe avere. Un capo dovrebbe essere unto dallo Spirito Santo, dovrebbe avere la parola di Dio sempre sulla propria lingua. Deve condurre gli uomini rettamente e nel timore di Dio. La sua vita deve essere come una luce splendente e la sua testimonianza come un cielo mattutino senza nuvole.
Al Capitolo 23:8-39, troviamo una lista di alcuni degli uomini potenti di Davide e delle loro gesta. Davide era un uomo coraggioso, e raccolse attorno a sé altri uomini coraggiosi. Anche oggi nella chiesa Dio ha bisogno di capi senza paura che combatteranno contro Satana, e attraverso i quali il "Signore può concedere grandi vittorie" - se necessario, anche con una sola mano (versi 10, 12). Il Signore ha bisogno di uomini che "si schiereranno" coraggiosamente per Lui (verso 12). Davide aveva una grande responsabilità come capo d'Israele e sapeva come delegare le sue responsabilità a questi uomini coraggiosi. Davide non lavorò da solo.
Al Capitolo 24, leggiamo del secondo peccato serio che Davide commise. Decise di fare un censimento d'Israele - o per sapere su quante persone stava regnando o per sapere quanto fosse forte il suo esercito. Il suo generale Ioab (che conosceva il Signore meno di lui) lo esortò a non farlo (verso 3). Ma Davide era testardo, dunque continuò e fece il censimento. Il Signore lo punì per questo e 70,000 persone in Israele morirono per una malattia (verso 15). Dio stava dicendo a Davide che il suo censimento non aveva nessuna utilità, perché, Dio poteva ridurre la popolazione di Israele di 70,000 persone in un giorno solo!
Davide si ravvide e decise di fare un'offerta al Signore, nel luogo che Dio gli indicò - l'aia di Arauna, che si trovava sul Monte Moria, dove Abraamo offrì Isacco a Dio. Appena Arauna vide il re, gli offrì i suoi buoi e la sua legna per l'olocausto. Ma Davide rifiutò l'offerta dicendo che li avrebbe pagati, "Non offrirò mai al Signore quello che non mi costa nulla" (24:24) . Questo è per noi un buon motto da portarci dietro per tutta la vita.
Qui c'è un verso che dovreste ricordare per tutta la vita. Non date mai a Dio quello che non vi costa nulla.
Fu proprio in quel posto che Dio comandò la costruzione del tempio qualche anno dopo (2 Cronache 3:1) Il posto in cui entrambi, Abraamo e Davide offrirono "un sacrificio che gli era costato qualcosa" , e Dio scelse proprio questo luogo per costruire la Sua casa.
È lo stesso oggi. La vera casa di Dio - la chiesa - è costruita da persone che hanno uno spirito di sacrificio. La Cristianità è piena di persone che cercano il proprio interesse, che danno a Dio quello che non costa nulla, oppure che gli costa molto poco.
Ma Dio sta cercando coloro che avranno quest'attitudine tutti i giorni della loro vita terrena: "Non offrirò mai a Dio quello che non mi costa nulla."
A voi cosa è costato servire il Signore?
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uesto libro inizia con Davide, l'uomo secondo il cuore di Dio e finisce con Acab, il peggior re che abbia mai regnato su Israele. Israele parte come una potente nazione e finisce come una nazione divisa, con molti re malvagi che regnarono su entrambi i regni - specialmente su Israele.
Come abbiamo ripetutamente visto, la condizione del popolo di Dio dipende per la maggior parte delle volte dalla spiritualità o dalla mancanza di spiritualità dei capi spirituali. Ogni volta che Israele era guidata da un uomo di Dio, il popolo proseguiva con devozione. Ogni volta che avevano un capo carnale, si allontanavano da Dio verso la carnalità. La grande necessità per il popolo di Dio è sempre stata quella di avere come capi spirituali dei veri uomini di Dio. Ai Suoi tempi, Gesù guardò le moltitudini e li vide come pecore senza un pastore. Disse ai Suoi discepoli di pregare che Dio inviasse dei pastori in mezzo al Suo popolo (Matteo 9:36-38). Quando Dio guarda le chiese in India oggi, vede che c'è il bisogno di uomini di Dio in grado di essere dei veri capi spirituali. Noi, nella nostra generazione, siamo dunque esortati ad essere gli uomini e le donne che Dio sta cercando, compiendo così il desiderio che giace nel cuore di Dio.
In ogni generazione Dio ha bisogno di uomini di Dio che siano dei capi spirituali. Non possiamo dipendere dalla saggezza dei capi delle generazioni precedenti. Davide non poteva regnare per sempre su Israele. Morì e qualcun altro dovette continuare. Quello che Israele sarebbe diventata, dipendeva interamente da che tipo di persona fosse il re successivo.
Dio fa sorgere un uomo di Dio per iniziare un lavoro in una generazione. Quest'uomo poi invecchia e muore. Ma che cosa succede se i capi spirituali delle nuove generazioni hanno solo una conoscenza del fondatore del loro movimento e delle sue dottrine, ma non il suo livello di santità e la sua conoscenza di Dio? Succede che certamente il popolo andrà fuori strada. Dio al giorno d'oggi ha bisogno di molti "Davide" e di molte "Debora".
Negli ultimi giorni di vita di Davide vediamo delle cose molto tristi.
Mentre Davide stava morendo, suo figlio Adonia con superbia disse "Sarò io il prossimo re" (1:5). Adonia non era come suo padre Davide, che a suo tempo attese che fosse Dio a farlo diventare re. Uno dei motivi del comportamento di Adonia era che Davide non lo aveva mai punito (verso 6). Davide non aveva mai usato la verga con Adonia e non lo aveva nemmeno rimproverato quando sbagliava.
Potete immaginare che cosa succederà ad un bambino se dovesse crescere in questo modo? - soprattutto se è di bell'aspetto? Davide non fu un buon padre. Da questo possiamo trarne un avvertimento per noi. Davide fu così impegnato sul campo di battaglia che non ebbe tempo per la sua famiglia. Anche voi potete essere così presi dal vostro lavoro o dal vostro ministero da non vedere come stanno crescendo i vostri figli. È molto triste se un uomo "serve il Signore" ma perde i suoi figli lasciandoli nelle mani del diavolo. Non è questo il modo di servire il Signore.
Adonia sfruttò il momento in cui Davide, suo padre, era steso sul letto di morte per progettare il modo di prendergli il regno. Non appena sentì questo, Natan, il profeta, andò a parlare con Bat-Sceba (o Betsabea) e le disse di ricordare a Davide la sua promessa e di scegliere Salomone come suo successore. Natan andò anche da Davide e gli raccontò il piano malvagio che Adonia aveva in mente (verso 22). Così il profeta Natan riferì come Dio la pensava riguardo a questa situazione. Una chiesa è benedetta quando ha almeno un profeta che riesce a parlare profeticamente riguardo ad una determinata situazione.
Davide disse ai sacerdoti di ungere Salomone come re, e Sadoc lo fece prontamente (versi 32-34).
Capitolo 2: Quando Davide stava morendo, incaricò Salomone di alcune questioni. Ma le ultime parole di Davide furono molto deludenti. La Parola di Dio è onestissima quando ci racconta dei fallimenti dei Suoi più grandi servi.
Davide avrebbe dovuto dire a Salomone di come poteva essere un capo spirituale devoto e come onorare Dio. Avrebbe dovuto avvertire Salomone di stare attento con le donne, di non fare lo stesso suo errore di avere più mogli ecc. Invece che cosa gli disse? Gli disse di uccidere Ioab che per tanti anni fu un generale leale e fedele a Davide (2:5, 6). È triste vedere che questo fu il modo con cui Davide ricompensò Ioab. Penso che la ragione di questo fu che Davide non perdonò mai a Ioab di aver ucciso suo figlio Absalom, anche se qui Davide menzionò solo Abner ed Amasa.
Poi Davide disse a Salomone di uccidere Simei che lo aveva maledetto (2:8, 9). Quando Simei maledì Davide, Davide rispose che non lo avrebbe ucciso perché era stato Dio a permettergli di maledirlo. E quando Davide tornò a Gerusalemme lo perdonò e promise di non fargli del male. Ma sul suo letto di morte Davide disse a suo figlio che la promessa che aveva fatta a Simei non era vincolante per Salomone e dunque avrebbe dovuto assicurarsi che Simei venisse ucciso! Davide non volle uccidere Ioab e Simei con le sue mani. Ma li fece uccidere da Salomone. Fece come quelli che pagano oggi dei malavitosi per uccidere i loro nemici.
E quali sono le parole successive in 2:10? "Davide morì".
Dunque queste parole di vendetta furono le ultime parole che Davide disse prima di morire! È triste. Davide aveva iniziato la sua vita così bene. Si era rifiutato più volte di uccidere Saul (nonostante le ripetute sollecitazioni da parte dei suoi amici). Ma nei momenti conclusivi della sua vita voleva la morte di due persone che aveva preteso di aver perdonato. Da questo risulta ovvio dire che Davide aveva perdonato Ioab e Simei solo esteriormente. Nutrì del rancore nei loro confronti e permise spesso alla sua mente di ripensare al male che Simei e Ioab gli avevano fatto. Fino a quando la sua mente diventò abbastanza forte da riuscire a mantenere la finzione di averli perdonati. Ma invecchiando e con l'indebolimento della sua mente, quello che aveva nel cuore uscì: Non li aveva mai realmente perdonati . Questo è un grande avvertimento per noi!
Davide viveva sotto l'antico patto, dove Dio perdonava anche chi non aveva perdonato gli altri. Dio permise molte cose sotto l'antico patto perché i cuori delle persone erano duri (Matteo 19:8). Non avevano dentro di loro lo Spirito Santo. Ma sotto il nuovo patto Gesù insegnò chiaramente e ripetutamente che non ci sarebbe stato perdono per coloro che non perdonano gli altri dal profondo del loro cuore (Matteo 6:14, 15; 18:35). Gesù insegnò anche che i peccati che già ci sono stati perdonati da Dio, ci rivengono addebitati se non perdoniamo "di cuore"gli altri (Matteo 18:22-35) .
È possibile che molte persone che credete di aver perdonato in realtà non le avete perdonate affatto. La Bibbia parla del pericolo di avere una radice velenosa (Ebrei 12:15). L'attitudine a non perdonare può sviluppare molto velocemente radici velenose. Ripassate quindi la lista delle persone che vi hanno fatto del male, ed assicuratevi di aver radicalmente estirpato ogni radice velenosa contro ognuno di loro; altrimenti vi distruggerete. Estirpate queste radici adesso, mentre la vostra mente è forte e non quando siete sul letto di morte. Un giorno potreste essere troppo vecchi per occuparvi di queste radici.
Capitolo 2: Salomone iniziò il suo regno uccidendo il suo fratellastro Adonia (versi 19-27) , il suo primo cugino Ioab (versi 28-35) e Simei (versi 36-46). Che brutto modo di iniziare a regnare! E pensare che fu Davide, l'uomo secondo il cuore di Dio che gli suggerì tutto questo, facendo così iniziare il regno a Salomone sulla via della distruzione! Questo è il risultato a lungo termine del rancore di cui molti sono contaminati. Nonostante tutto questo Salomone immaginava che ancora Dio lo avrebbe benedetto (verso 45). Questo è quanto una persona riesce ad ingannare sé stessa!
Capitolo 3: Una volta iniziato sulla strada sbagliata vi allontanerete sempre e sempre di più da Dio! La cosa successiva che fece Salomone fu quella di sposarsi con una donna straniera - la figlia del Faraone. Se solo Davide avesse speso gli ultimi giorni della sua vita dando dei consigli a Salomone sul come sposarsi saggiamente anziché insegnargli a vendicarsi! La vita di Salomone avrebbe preso una strada differente. Che consigli date ai vostri figli? Quali sono le cose che nella vita contano di più per voi?
Leggiamo che "Salomone 'amava il Signore', soltanto offriva sacrifici e profumi sugli alti luoghi" (3:3) . Che contraddizione! Alla fine Salomone si distrusse a causa di questi compromessi. Viveva una doppia vita - una nel tempio ed una privata. Sfortunatamente è così che vivono anche molti Cristiani oggi. Esprimono fortemente il loro amore per il Signore; ma privatamente, vivono senza giustizia e nel peccato. Infine i loro piccoli ritorni al peccato diventano grandi e li distruggono.
Nonostante questo Dio fu buono con Salomone, perché voleva che cambiasse. Una notte apparve a Salomone e gli disse, "Chiedi ciò che vuoi che Io ti conceda" (verso 5). E Salomone rispose dicendo, "Dammi un cuore intelligente. Dammi un cuore grande per includere tutto il popolo di Dio. Dammi un cuore per giudicare il Tuo popolo, per discernere tra il bene ed il male, perché è così difficile giudicare" (verso 9) .
Al Signore piacque quello che Salomone gli aveva richiesto e gli disse, "Poiché non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, Ti ho dato un cuore saggio e che possa discernere, così che nessuno è stato simile a te nel passato e nessuno sarà simile a te in futuro. Oltre a questo ti ho dato ricchezze ed onore e non vi sarà nessun re come te" (3:10-13) .
Il grande bisogno che c'è oggi nella Cristianità è quello del discernimento, e solo Dio può donarcelo. Le persone che sono capi spirituali hanno bisogno del discernimento sul reale stato dei fratelli e delle sorelle nella chiesa - specialmente se si danno delle responsabilità ad uno di loro. Se Salomone lo ricevette chiedendolo a Dio, perché non dovremmo riceverlo anche noi? Dio non ci ama ancora di più sotto il nuovo patto? Non si preoccupa forse più della chiesa che stiamo costruendo che di Salomone che regnava su Israele? Certamente lo fa. Quindi, se ci manca il discernimento, è forse perché nella nostra auto sufficienza non lo abbiamo chiesto.
Capitolo 3:16-28: Qui abbiamo un esempio della saggezza di Salomone. Due prostitute si trovarono un giorno davanti a lui per un giudizio. Vivevano nella stessa casa ed avevano partorito a pochi giorni di distanza. Una notte, una di loro, accidentalmente si coricò sopra suo figlio mentre dormiva e lo uccise. Quando realizzò cosa era successo scambiò immediatamente suo figlio con l'altro neonato che era ancora vivo. Al mattino, quando l'altra donna capì cosa era successo pretese indietro suo figlio. Nacque tra loro una discussione per decidere a chi appartenesse il neonato vivo. Che cosa avrebbe potuto fare Salomone in una situazione come questa? Dio gli diede saggezza. Salomone suggerì che il bambino vivo andava diviso in due parti, una metà per ciascuna. La prima donna, vera madre di questo bambino, disse, "No, per favore non lo uccidere. Dallo all'altra donna." Ma la seconda donna disse, "No, uccidilo. Tu puoi averne metà ed io l'altra metà." Immediatamente tutti capirono chi fosse la vera madre. Allora Salomone disse "Date il bambino alla prima donna." Tutto Israele sentì di questo giudizio ed ebbe timore del re perché videro come Dio gli diede saggezza.
Così è come possiamo applicare la saggezza di Salomone al giorno d'oggi: Pensate a due fratelli che lavorando insieme nella stessa chiesa hanno un litigio. Uno dei due divide la chiesa in due e se ne esce con il suo gruppo. È lui la vera madre? Assolutamente no. La vera madre avrebbe detto, "No. Non dividere la chiesa. Puoi avere tutta la chiesa."
Non dividete mai una chiesa di credenti. È molto meglio che voi usciate da quella chiesa e ve ne andate da un'altra parte ad iniziare un nuovo lavoro senza causare una rottura nella prima chiesa. Dio vi benedirà. Se Dio vuole darvi la guida di quella chiesa perché voi siete la vera madre, Dio potrà anche uccidere l'altra donna un giorno e darvi il figlio. Dio uccise Saul e diede il regno a Davide. Può fare questo anche oggi. Ma non tagliate mai un bambino a metà. Non dividete una chiesa. Andate e lavorate da un'altra parte. Lasciate che sia Dio a darvi tutto dalla Sua mano. Mai afferrare avidamente o dividere.
Questo è il principio che ho seguito quando non ero d'accordo con la guida della chiesa in cui ero. Non ho provato a dividere la chiesa cercando che alcuni di loro mi seguissero. Sono andato da un'altra parte e ho detto, "Signore, fammi iniziare da capo un'altra volta. Dammi un altro figlio. Non combatterò per questo figlio." Ed oggi posso testimoniare che siccome ebbi questa attitudine Dio mi ha benedetto abbondantemente nel mio lavoro. Per questo motivo la vorrei consigliare anche a voi.
Al Capitolo 4:29 della versione King James (Re Giacomo) leggiamo: "Dio diede a Salomone saggezza, un grandissimo discernimento, un'ampiezza di mente ed una grandezza di cuore come la sabbia che sta sulla riva del mare" (traduzione letterale dall'inglese all'italiano). Ricordate che Salomone era un ragazzo molto giovane. Quindi le persone giovani possono chiedere a Dio di dar loro tutti questi quattro doni citati qui. Non solo saggezza, discernimento ed ampiezza di mente, ma anche "una grandezza di cuore come la sabbia sulla riva del mare". Questo significa (per noi) un cuore così grande che può contenere tutto il popolo di Dio che è come la sabbia sulla riva del mare (Genesi 22:17) .
Considerate un fratello che appartiene ad un'altra denominazione e che non è d'accordo con noi per quanto riguarda il battesimo in acqua o il parlare in lingue. Ma Dio lo ha accettato. La nostra preghiera dovrebbe essere, "Signore, donami la grandezza del cuore per riceverlo calorosamente - anche se non lavora con me o non è d'accordo con me." Voglio tanti fratelli e sorelle quanti sono i figli di Dio!
Considerate un figlio di Dio che su un argomento ha una convinzione diversa dalla vostra. Possiamo accettare questa persona? Ricordo di una volta che una sorella venne da me per il battesimo e stava portando alcuni gioielli d'oro. Io ho la convinzione che i credenti non debbano portare l'oro. Questa è la mia comprensione di 1 Timoteo 2:9 e di 1 Pietro 3:3 . E questa sorella indossava dell'oro. La dovevo battezzare o no? In quel momento il Signore mi pose una domanda: "Secondo te Io l'ho accettata?" Ed Io risposi, "Signore, per quanto posso vedere, lei è veramente nata di nuovo e quindi Tu l'hai accettata." Poi il Signore disse, "Come puoi rigettare una persona che Io ho accettato?" Quindi l'ho battezzata - con tutto il suo oro! Magari in seguito riceverà luce su quest'argomento. Ma non è il mio compito giudicarla. Voglio accettare tutti quelli che Dio ha accettato - anche se le loro convinzioni sono diverse dalle mie.
Ricordo una volta in riferimento ad una questione, il Signore mi chiese, "Quanto ci hai messo a capire questa cosa?" Io ammisi che ci avevo impiegato qualche anno. Quindi perché non potevo essere paziente con quella persona che aveva bisogno di tempo per capire quella stessa cosa?
Abbiamo tutti bisogno della larghezza di cuore. Quando siamo giovani, tendiamo ad essere zelanti e di mentalità e cuore stretto, ed accettiamo solo coloro che sono d'accordo con noi su ogni questione. Mi vergogno di dire che ero così quando ero giovane. Era una delle molte attitudini stolte che avevo. Ma crescendo e conoscendo meglio il Signore, ho scoperto che avevo bisogno della larghezza di cuore.
Al Capitolo 6:7, leggiamo qualcosa di bello su come fu costruito il tempio. Il tempio fu costruito con pietre che venivano tagliate e preparate lontano - nella cava da dove venivano estratte. Quando le pietre venivano portate sul cantiere, erano già perfettamente levigate e preparate su tutti sei i lati, e non si sentiva rumore di martello durante la costruzione del tempio. È così che deve essere costruita anche la chiesa. Dobbiamo giudicare noi stessi nel segreto, nelle nostre vite private, così quando ci ritroviamo assieme non ci sia rumore di conflitti o contese!
Salomone ci impiegò sette anni a costruire il tempio del Signore (6:38), e tredici anni a costruire casa sua (7:1). Così sappiamo a quale casa dava più valore!! Questa è una descrizione discreta di molte persone che oggi stanno svolgendo il lavoro Cristiano. Svolgono bene il lavoro "Cristiano". Ma il loro interesse primario sta nella propria casa e nel benessere della propria famiglia. Il lavoro di Dio e la casa di Dio sono secondari. Predicare il vangelo li ha resi ricchi.
Il ritorno al peccato di Salomone fu graduale - come lo sono tutti i ritorni al peccato. Iniziò il suo regno uccidendo delle persone. Avrebbe potuto facilmente essere in disaccordo con suo padre Davide e rifiutarsi di uccidere Simei e Ioab. Avrebbe potuto perdonare Adonia e non ucciderlo. Una volta che iniziò a scendere, la pendenza si fece sempre più ripida. Successivamente, sposò la figlia del Faraone - ovviamente per la sua ricchezza. Poi spese tredici anni a costruire la propria casa. Tutto questo nonostante il fatto che Dio gli aveva dato una tale saggezza! Molte volte ho visto nei lavoratori Cristiani una spinta verso il mondo fin dall'inizio delle loro vite. Costoro iniziano a cercare il proprio interesse appena iniziano il loro ministero. Quando li si vede anni dopo, sono diventati esperti nella ricerca dei propri interessi.
Ma Dio, nonostante il ritorno al peccato dei loro capi, continuò ad amare il Suo popolo. Quindi riempì il tempio con la Sua gloria quando fu costruito (8:10, 11). Fu proprio come il giorno in cui Mosè completò il tabernacolo. Il tempio fu costruito sullo stesso modello del tabernacolo, ma in scala più grande.
Salomone pregò una bella preghiera devota (8:22-61). Il Signore gli apparve per la seconda volta e gli disse di aver sentito la sua preghiera ed ancora una volta lo esortò a camminare con integrità di cuore e rettitudine , in modo da stabilire il suo regno. Il Signore avvertì anche Salomone che se si fosse allontanato dal seguire il Signore, Israele sarebbe stata sterminata ed il tempio sarebbe diventato un mucchio di rovine (9:3-9).
Questo fu esattamente quello che accadde quando i Babilonesi catturarono Giuda e distrussero il tempio. Dio era stato chiaro, "Non pensate di poter continuare a vivere come volete e che io continuerò a benedirvi." Il Signore ci avvisa molto prima che iniziamo a sviarci.
Al Capitolo 10 leggiamo della Regina di Seba (o Saba) che venne in visita a Salomone perché aveva sentito della sua meravigliosa saggezza. Nonostante la sua saggezza riconosciuta in tutto il mondo, Salomone era un uomo doppio. In pubblico poteva rivolgere bellissime preghiere al Signore, come la maggior parte dei Cristiani. Ma nella sua vita privata, era senza Dio come tutti gli altri - di nuovo come la maggior parte dei Cristiani. Rivaleggiò con Sansone nella lussuria - perché sposò 700 mogli e come se non fosse abbastanza, tenne anche 300 concubine - la maggior parte provenienti dalle nazioni pagane attorno a lui (11:1-3). Deve aver visto ognuna di loro una volta ogni tre anni! Queste mogli alla fine lo allontanarono dal Signore e finì per adorare gli idoli.
Quando pensate di sposarvi, non cercate solamente un bel viso. Guardate se la ragazza ha il desiderio di vivere una vita santa e devota a Dio. A lungo termine questo è molto più importante. Una donna che ha solamente un bel viso può rovinare e distruggere la vostra vita. Una donna di Dio invece vi farà bene tutti i giorni della vostra vita. Ci sono molti avvertimenti nelle Scritture. Ma non so se darete loro ascolto quando arriverà il momento. Molti annuiscono con la testa quando sentono queste cose durante gli incontri. Ma quando arriva il momento di sposarsi, scelgono comunque una ragazza del mondo, solo per il suo bell'aspetto. E sorelle, lasciate che esorti anche voi: Pregate che Dio vi guidi verso un uomo di Dio come marito. Non cedete ai suggerimenti dei vostri genitori, se vi suggeriscono una persona non convertita. Il vostro partner può portarvi fuori strada guidandovi all'adorazione degli idoli - gli idoli del denaro, del piacere e dell'intrattenimento senza Dio ecc.
Quando Salomone si sviò, Dio si arrabbiò con lui e gli disse che avrebbe diviso il regno in due (11:9-11). Ma siccome Davide fu un uomo di Dio, Dio non lo fece durante la vita di Salomone (11:12). Qui possiamo vedere quanto sono benedetti i figli grazie alla santità dei loro padri! Dio fece sorgere dei nemici per creare problemi a Salomone, ma lui ancora non si ravvide (11:14). Quando Salomone ebbe timore che Geroboamo si fosse ribellato contro di lui, cercò di ucciderlo (11:26, 40). In seguito Geroboamo diventò re del regno diviso. Così Salomone morì (11:43).
Durante la sua vita, Salomone scrisse tre libri delle Scritture - due di questi - I Proverbi ed il Cantico dei Cantici - sono come dei libri del nuovo patto inseriti all'interno dell'Antico Testamento. I Proverbiè il libro più bello dell'Antico Testamento. Tutti i giovani dovrebbero leggerlo regolarmente e frequentemente. È composto da 31 capitoli. Leggete un capitolo al giorno e potrà preservarvi da molta malvagità.
Il Cantico dei Cantici è una rappresentazione meravigliosa della nostra devozione a Gesù Cristo, vedendo noi come Sua moglie.
Ecclesiaste fu scritto dopo che Salomone si sviò. In questo libro ci avverte dei pericoli della saggezza del mondo.
Quest'uomo che scrisse tre meravigliosi libri della Bibbia, alla fine andò all'inferno! Non pensate che chiunque stia in piedi a predicare meravigliosi sermoni andrà in cielo.
Come sappiamo che Salomone andò all'inferno? È possibile che lo Spirito Santo abbia scritto due biografie di Salomone ( 1 Re e 2 Cronache ), senza fare cenno in entrambe che Salomone alla fine della sua vita si fosse ravveduto? Questo silenzio è molto eloquente. Ci dice che Salomone è morto senza ravvedersi. Manasse regnò per molto più tempo di Salomone e compì anche molte più malvagità. Ma alla fine della sua vita si ravvide, e lo Spirito Santo lo menziona nella Scrittura (2 Cronache 33:12, 13) . È impensabile che se ci fosse stato, lo Spirito Santo non abbia menzionato il ravvedimento di Salomone.
Perché molti Cristiani sono così appassionati nel "mandare Salomone in cielo" ? Perché pensano che chiunque serva il Signore andrà definitivamente in cielo, indipendentemente da come vive. Gesù disse che molti verranno a lui nell'ultimo giorno a dire "Signore, abbiamo profetizzato nel Tuo Nome, abbiamo cacciato demoni nel Tuo Nome, abbiamo fatto miracoli nel Tuo Nome." Ma il Signore gli dirà, "Allontanatevi da me, voi che avete vissuto nel peccato" (Matteo 7:22, 23) . Anche Salomone in quel giorno andrà dal Signore a dire, "Signore, io ho scritto tre libri delle Scritture che hanno benedetto milioni di persone." E quel giorno il Signore gli dirà esattamente quello che dirà agli altri, " Allontanati da me, perché hai vissuto nel peccato." Lasciamo che la vita di Salomone sia un avvertimento per tutti noi. Paolo disse, "Posso predicare ad altri, ma infine essere io stesso squalificato" (1 Corinzi 9.27) .
A partire dal Capitolo 12 fino alla fine di 1 Re leggiamo del regno diviso. Salomone fu un re molto crudele che fece lavorare duramente le persone per costruire il suo palazzo e per servirlo in molti altri modi. Così, quando suo figlio Roboamo salì sul trono, alcune persone andarono da lui e gli dissero, "Tuo padre ha reso duro il nostro giogo. Ora rendilo più lieve." (12:4). Il re gli chiese di tornare dopo tre giorni. Durante questi tre giorni, Roboamo si consultò con gli anziani che gli dissero di essere gentile con i suoi sottoposti in modo che lo avrebbero servito per sempre con gioia. Poi si consultò con i giovani, che gli dissero di essere ancora più duro e di dire a queste persone, "Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre. Se mio padre vi ha castigati con la frusta, io vi castigherò con gli scorpioni" (12:11). Come molti altri stolti dopo di lui, Roboamo diede ascolto ai giovani piuttosto che agli anziani. Il risultato fu che perse l'85% del suo regno. Dieci tribù si staccarono da lui. Questa è vera stoltezza! Roboamo divise il suo regno a causa di una dichiarazione fatta con stoltezza .
Solamente le tribù di Giuda e Beniamino (nel sud) rimasero fedeli a Roboamo. Geroboamo diventò il re delle altre dieci tribù al nord, che si diedero il nome di Israele. Geroboamo realizzò che avrebbe potuto perdere il controllo sulle persone che gli erano suddite perché come richiesto dalle loro feste annuali, gli Israeliti sarebbero dovuti andare tre volte all'anno a Gerusalemme, mischiandosi così con le persone del regno del sud. Per fermarli dall'andare a Gerusalemme, Geroboamo fece costruire un posto di adorazione a Sichem, così le persone avrebbero potuto festeggiare lì. Geroboamo fece costruire un idolo e portò tutto il regno del nord all'idolatria.
Capitolo 13: Qui leggiamo di un giovane profeta che diede un messaggio di giudizio contro il Re Geroboamo. Andò fedelmente a portare questo messaggio al re, ed il Signore confermò la sua profezia in modo sovrannaturale. Il re invitò a casa sua il profeta, offrendogli un pranzo ed un riconoscimento. Ma il Signore aveva precedentemente detto al profeta di non mangiare né bere nulla fino a quando non sarebbe tornato a casa sua. Il giovane profeta fu fedele al Signore, e disse al re che anche se gli avesse dato metà del suo regno, non sarebbe andato a casa con lui. Che uomo fedele! Se solo avesse continuato in questo modo!
C'era anche un altro profeta, più anziano, che viveva da quelle parti e sentendo quello che era successo, si indignò del fatto che Dio aveva scelto un uomo più giovane di lui per portare questo potente messaggio al re. Il profeta più anziano si ingelosì. Andò ad incontrare il giovane profeta e gli raccontò una bugia, cioè che "Il Signore gli aveva detto" di invitare a casa il giovane profeta per un pasto. Il giovane, stoltamente, invece di obbedire al primo ordine datogli da Dio, ascoltò il vecchio profeta e andò a mangiare da lui, immaginando che il Signore avesse cambiato idea senza informarlo!! Per la sua disobbedienza, il Signore punì il giovane profeta permettendo che un leone lo uccidesse.
Che lezione possiamo imparare da questo episodio? Ci sono molti "profeti" in pensione oggi, che sono gelosi dei profeti più giovani, e possono spesso cercare di distruggerli. I giovani profeti devono stare attenti a questi "profeti" in pensione che sono ritornati al peccato nelle loro vite. State attenti a chiunque vi dica, " Il Signore mi ha detto di dirti questo..." Non credetegli. Se Dio vuole dirvi qualcosa, ve lo dirà direttamente - perché oggi vi ha dato il Suo Spirito Santo a differenza dei tempi in cui vigeva l'antico patto.
Al Capitolo 17 leggiamo di Elia.
La prima cosa che voglio farvi notare di Elia sono le sue parole al re Acab: "Com'è vero che vive il Signore, Dio d'Israele, che io servo" (17:1). Questi veri profeti non avevano paura dei re per una sola ragione: Stavano davanti al Signore. I re erano semplici granelli di polvere davanti a Dio. In India c'è un grande bisogno di giovani uomini che siano dei profeti del genere. La conoscenza della Bibbia è importante. Ma questo è più importante: Dovete vivere davanti alla faccia di Dio. Per vivere davanti alla faccia di Dio dovete mantenere la vostra coscienza pulita al 100% - non al 99%, ma al 100%. E dovete umiliarvi completamente. La vostra faccia deve stare continuamente nella polvere. È così che visse Elia.
Se Dio non trova giovani uomini così, spero che troverà giovani sorelle che vivono davanti alla faccia di Dio e che possono essere una voce per Lui in India. Potete anche non parlare dal pulpito, ma potete influenzare le persone dalle vostre case. Dio ha bisogno di molti fratelli e sorelle nel nostro paese che vivono davanti alla Sua faccia.
Elia fu un uomo che obbedì immediatamente ad ogni piccola cosa che Dio gli disse. Dio un giorno gli disse di andare a nascondersi preso il torrente di Cherit - ed Elia ci andò immediatamente (17:3). Dei corvi lo nutrivano portandogli del pane e della carne, e si dissetava al torrente (verso 6). Ogni mattina ed ogni sera un corvo gli portava della carne. Anche se i corvi gli avessero portato delle verdure sarebbe già stato un miracolo. Ma per un corvo, portare della carne (che ama mangiare) è un miracolo ancora più grande. Questo è il modo in cui Dio si prese cura di Elia. Ma dopo qualche giorno Elia iniziò a dipendere dai corvi anziché dal Signore!
Molti servi del Signore hanno iniziato fidandosi del Signore per i loro bisogni economici. Ma dopo qualche anno, non dipendono più dal Signore, ma da alcuni corvi - esseri umani che regolarmente gli inviano dei fondi! Quindi il torrente rimase asciutto ed il Signore fermò i corvi. Dio voleva rompere la dipendenza di Elia dal torrente e dai corvi, in modo da insegnargli ancora una volta a dipendere solamente dal Signore. Ringraziate Dio quando i corvi smettono di arrivare - quando il supporto che era stato promesso non arriva. Imparerete nuovamente ad affidarvi solo al Signore per i vostri bisogni. Io ho vissuto esperienze come queste. Ringrazio Dio per quelle volte in cui ha distolto i miei occhi dai corvi per guardare a Lui, che possiede "il bestiame sui monti a migliaia"(Salmo 50:10), e che ha detto che provvederà a tutti i miei bisogni "secondo la sua gloriosa ricchezza, in Gesù Cristo" (Filippesi 4:19) .
Poi il Signore cambiò metodo e disse ad Elia di andare a Sarepta. Sarepta era al di fuori di Israele. Elia potrebbe aver immaginato che una volta arrivato a Sarepta ci sarebbero stati dei ricchi uomini d'affari che si sarebbero presi cura di lui. Ma quando arrivò a Sarepta non trovò ad accoglierlo un ricco uomo d'affari, ma una povera vedova che stava per mangiare l'ultima cosa che gli era rimasta in casa! Allora il Signore disse ad Elia, "Sarà questa vedova che ti supporterà"! Le vie di Dio sono veramente stupefacenti. Dio fa cose del genere perché è un Dio geloso. Vuole che riponiamo la nostra fiducia in Lui e non nei corvi o nei ricchi uomini d'affari. Userà una persona debole, l'ultima persona che vi aspettate possa aiutarvi, e la userà, affinché nessuno si vanti di fronte a Dio (1 Corinzi 1:29) .
La vedova disse, "Stavamo per mangiare il nostro ultimo pasto e poi morire" (17:12). Elia le disse, "Non temere. Fai prima una piccola focaccia per me. La farina nel vaso non si esaurirà e l'olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il Signore manderà la pioggia sulla terra." (17:13, 14) . E la farina nel vaso non si esaurì e l'olio nel vasetto non calò.
Ci sono molti predicatori che oggi usano questo episodio per insegnare ai poveri a dargli dei soldi. Ma questa è un'interpretazione completamente errata. Prima di tutto, la maggior parte dei predicatori di oggi non sono profeti come Elia. Seconda cosa è che a differenza di Elia la maggior parte dei predicatori di oggi amano il denaro. Già solo questi due fatti mettono Elia ad un livello totalmente differente da quello dei predicatori di oggi, che sfruttano le persone povere. Inoltre, Elia chiese alla vedova solamente un semplice pasto per poter sopravvivere durante una carestia, mangiando lo stesso cibo che mangiarono anche la vedova e suo figlio. I predicatori di oggi chiedono soldi non per sopravvivere, ma per mantenere alti i loro sfarzosi stili di vita. Ed infine, Elia mangiò un solo pasto; e come ricompensa del loro sacrificio, per molti mesi a venire provvide ai pasti per la vedova ed il figlio - fino alla fine della carestia. Quindi lei ricevette cento volte più di quanto diede al profeta. Che predicatore fa così oggi? Ci sono moltitudini di falsi profeti in giro. Sfortunatamente, visto che la maggior parte delle persone di Dio non sanno come distinguere un profeta vero da quello falso, vengono ingannati.
Al Capitolo 18, leggiamo di un uomo chiamato Abdia. Era il sovrintendente del palazzo di Acab ed è scritto che "era molto timorato del Signore"(verso 3). Questo sta solo a significare che era una persona religiosa. In 2 Re 17:33 è anche scritto di altre persone che "erano timorate di Dio e servivano i loro dèi". Io non riesco a capire come chiunque è realmente timorato di Dio possa continuare a vivere come sovrintendente nel palazzo di un re malvagio ed idolatra. Abdia stava ovviamente cercando una vita religiosa e comoda allo stesso tempo. Ci sono molte persone così. Non vogliono pagare il prezzo del discepolato. Giuseppe d'Arimantea fu così. Non voleva lasciare il Sinedrio Ebraico e diventare un disprezzato discepolo di Gesù. Sapeva che Gesù era il Messia, ma voleva seguirlo in segreto perché cercava l'onore degli uomini. Questi credenti non potranno mai diventare apostoli. Ma come nel caso di Giuseppe di Arimatea servono a qualcosa. Quando il corpo di Gesù doveva essere tirato giù dalla croce, l'influenza di Giuseppe su Pilato ebbe un certo valore. Come anche Abdia fu d'aiuto ad alcuni dei profeti del Signore.
Leggiamo del compito che Elia diede ad Israele. Elia disse ad Acab "Raduna tutto Israele sul Monte Carmelo" (verso 19). Anche se Acab era il re, aveva timore di Elia. Quindi fece quello che gli fu detto e chiamò tutti gli Israeliti al Monte Carmelo. Poi Elia disse ai 450 profeti di Baal, "Prendiamo un toro a testa, prepariamo l'altare per il sacrificio senza il fuoco. Poi voi invocate il vostro dio e chiedete di mandare il fuoco. Ed io invocherò il mio Dio. Il dio che risponderà mediante il fuoco, lui è il vero Dio." Tutto il popolo disse, "Questa è una buona idea. Facciamolo"(18:23, 24) .
Poi i profeti di Baal sistemarono il toro sull'altare ed iniziarono a saltare, gridare ed urlare. Non accadde niente. È opportuno notare qui che molti "Cristiani" che saltano, gridano ed urlano possono essere carnali o non convertiti come lo erano gli adoratori di Baal! Elia si beffò di loro e disse "Gridate più forte. Magari sta dormendo e dovete svegliarlo. O magari è al bagno!"(18:27) . Si misero a gridare più forte, a farsi delle incisioni e a delirare per più di sei ore. Ma non accadde niente.
Quante ore hanno pregato! Qualche volta penso a quegli adoratori di Baal; mi capita quando vedo i Cristiani che non hanno una coscienza pulita gridare Alleluia; quando fratelli che non vanno d'accordo partecipano allo stesso incontro e lodano Dio ad alta voce; quando mariti e mogli che hanno litigato tra di loro vengono all'incontro della Domenica e parlano in lingue ecc. Molti incontri Cristiani hanno tanto rumore, ma non c'è fuoco. Potete urlare per sei ore, o anche fare un incontro di preghiera per tutta la notte ma non accade nulla, perché Dio cerca una coscienza pulita. Dico sempre ai Cristiani, "Prima di iniziare a pregare, assicuratevi che Dio abbia alzato la cornetta e che vi stia ascoltando. Se avete peccato nel vostro cuore, Dio non vi ascolterà."(Salmo 66:18) .
Poi fu il turno di Elia. Prese 12 pietre per costruire l'altare. Ricordate che il popolo di Israele era diviso - 10 tribù in una nazione, 2 in un'altra. Elia però non credeva in nazioni e denominazioni - quindi prese 12 pietre. Credeva nell'unità di tutto il popolo di Dio. Alcune persone che erano lì, si saranno magari arrabbiate con Elia per aver incluso la tribù di Beniamino e Giuda. Ma a Elia non importava della loro opinione.
Per provare che non ci fosse alcun fuoco segreto sotto l'altare, chiese che fossero versati sull'olocausto e sulla legna 12 vasi d'acqua. Poi pregò - per meno di un minuto. "O Signore, fa che si conosca che tu sei Dio, ed io il Tuo servo"(18:36). Il fuoco cadde e tutte le persone caddero con le facce a terra riconoscendo che il Signore era il vero Dio. Con tutta Israele dalla sua parte Elia catturò i 450 profeti di Baal e li uccise.
Solo il fuoco dal cielo è il marchio distintivo di un vero servo di Dio. Questo è quello di cui abbiamo bisogno per riportare le persone a Dio oggi.
Ora che le persone si erano ravvedute, Elia disse ad Acab che stava per arrivare la pioggia. Non aveva piovuto per 3 anni e mezzo. Elia poi salì sulla cima del monte e pregò. Si gettò a terra, mise la faccia tra le ginocchia e pregò (verso 42). Mandò il suo servo a vedere se stesse arrivando la pioggia. Ma non c'era nuvola in arrivo. Poi mandò ancora il servo, e ancora - per sette volte. Alla fine ci fu una nuvola.
Qui vediamo la persistenza di Elia nel pregare. "Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Pregò di nuovo ed il cielo diede la pioggia." (Giacomo 5:17, 18) . Anche la precedente siccità fu il risultato delle persistenti preghiere di Elia. Ora arrivò anche la pioggia come risultato della sua preghiera persistente. Il suo esempio di persistenza nella preghiera è una sfida per tutti noi. Molte volte, non riceviamo quello che Dio avrebbe voluto darci perché abbiamo smesso di pregare troppo presto.
Poi si alzò dalla preghiera, e con la potenza sovrannaturale di Dio corse per sei miglia verso Izreel, davanti al carro di Acab sorpassando i cavalli (verso 46).
Quando Izebel sentì che tutti i suoi falsi profeti furono uccisi, si arrabbiò molto e mandò un messaggio ad Elia dicendogli che lo avrebbe ucciso presto. Il potente profeta che non ebbe paura del re, dei 450 profeti oppure di un'intera nazione, si impaurì alla minaccia di una donna. Elia era molto simile a noi.
Non è forse un bene che la Bibbia ci racconti onestamente delle debolezze e degli errori dei suoi più gradi uomini? Lodo Dio per questo. Dio non ha scelto dei supereroi, ma degli uomini ordinari per servirlo.
Elia aveva attraversato 3 anni e mezzo di carestia ed ora era esausto. Tutto questo lo scoraggiò molto e scappò da Israele verso le montagne e si mise a sedere sotto una ginestra (19:5). Un angelo venne dal cielo. L'angelo non diede ad Elia delle esortazioni ma del cibo. Dio è molto "con i piedi per terra" e pratico nel modo in cui ci aiuta. Molte volte quello di cui un uomo scoraggiato ha bisogno è un po' di cibo e di un po' di riposo. Un piccolo incoraggiamento, un po' di cibo ed un piccolo regalo possono incoraggiare le persone molto più di molti sermoni. Abbiamo bisogno di saggezza per essere in grado di aiutare gli altri.
Elia comunque visse sotto l'antico patto. Noi non ci possiamo paragonare con il suo scoraggiamento. Oggi non corriamo la gara guardando ad Elia, ma a Gesù, che non è mai stato scoraggiato. Non dobbiamo mai essere scoraggiati. Tutto dipende da chi seguiamo.
Elia immaginò di essere rimasto l'unico in Israele a stare dalla parte di Dio e chiese a Dio di prendersi la sua vita (19:10, 4). Ma il Signore gli mostrò che c'erano altre persone oltre a lui in Israele. In effetti, il Signore aveva già preparato qualcuno per prendere il posto di Elia come prossimo profeta. Elia doveva ungere Eliseo per fargli prendere il suo posto (19:16). Inoltre il Signore disse ad Elia che c'erano 7000 persone in Israele che si rifiutarono di inginocchiarsi a Baal (19:18). Dio aveva preservato un resto di persone che non si era compromesso con gli idoli.
C'era una grande differenza tra queste 7000 persone ed Elia. È vero che non si inginocchiarono a Baal. Ma nessuno di loro avrebbe potuto far cadere il fuoco di Dio dal cielo e riportare la nazione a Dio. Solo Elia ha potuto farlo. Questa è un'illustrazione di due tipologie di credenti: Un gruppo la cui testimonianza è negativa - non adorano idoli, non fumano, non bevono ecc. L'altro, come Elia, la cui testimonianza è positiva: Stanno davanti a Dio e sono ardenti del fuoco di Dio. Un profeta che non scende a compromessi può compiere da solo di più per Dio che 7000 credenti non devoti con tutti i loro cuori.
Capitolo 19:19-21: Qui leggiamo di quando Elia chiamò Eliseo. Eliseo stava lavorando duramente nei campi con i suoi buoi quando Elia lo chiamò.
Notate prima di tutto che Dio chiama sempre coloro che lavorano duramente e fedelmente nel loro lavoro terreno. Mosè stava fedelmente guardando le pecore di suo suocero quando Dio lo chiamò. Davide stava guardando le pecore e lottando con leoni ed orsi. Amos era un pastore che lavorava duramente. Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea erano dei pescatori che lavoravano duramente. Matteo stava seduto al tavolo a lavorare al bilancio delle imposte. Non c'è nemmeno un'occasione, sia nell'Antico sia nel Nuovo Testamento, dove Dio abbia chiamato al Suo servizio una persona pigra.
Non leggiamo di Elia andare a casa di Eliseo a chiamarlo mentre dormiva - perché avremmo potuto pensare che fosse un uomo pigro. Nemmeno Gesù andò di sera a chiamare Pietro mentre era a casa sua. Lo chiamò mentre stava pescando. Tutti questi esempi ci mostrano che Dio ci vuole fedeli e dei gran lavoratori nei nostri lavori terreni prima di poterci chiamare per servirlo. Se non siete fedeli nelle questioni terrene, come fate ad esserlo nelle questioni spirituali? Se sei giovane e vivi ancora a casa allora sii un figlio o una figlia fedele.
Notate anche che non appena Dio li chiamò, tutti questi uomini lasciarono tutto subito e andarono. Lo vediamo con Pietro, Giovanni e Matteo, ed anche qui con Eliseo. Dio chiama coloro che risponderanno alla Sua chiamata immediatamente e con tutto il cuore. Magari potrebbero metterci un po' di tempo per avere la conferma della chiamata di Dio per le loro vite, ad esempio la conferma può arrivare attraverso altri uomini di Dio, così da avere una certezza in più di non stare agendo spinti dalle proprie emozioni. Ma una volta sicuri, agiscono prontamente. Dio può usare solamente questo tipo di persone per servirlo, perché per servire Dio c'è bisogno di obbedienza immediata, dedizione totale e duro lavoro. Quindi Dio ci testa nei nostri lavori terreni per vedere se siamo fedeli o meno. Se vi viene chiesto di pulire una stanza e lo fate con noncuranza e superficialità, dubito che Dio vi chiami mai a servirlo. Perché se questo è il modo in cui pulite una stanza allora molto probabilmente sarà il modo in cui pulirete anche il vostro cuore. Come può quindi Dio usarvi per pulire la sua chiesa? È la fedeltà nelle piccole cose che Dio cerca.
Al Capitolo 21, leggiamo di un uomo chiamato Nabot, un vicino di Acab. Nabot aveva una vigna che Acab voleva acquistare. Ma in accordo con la legge di Dio (Levitico 25:23), Nabot si rifiutò di venderla. Izebel però, riuscì a far accusare falsamente ed uccidere Nabot, così che Acab poté impossessarsi della vigna. Ma il coraggioso Elia, diretto da Dio, affrontò Acab e gli disse che Dio lo avrebbe giudicato per aver ucciso Nabot e che un giorno dei cani avrebbero leccato il suo sangue e la sua famiglia sarebbe stata distrutta. Acab ne fu così spaventato che si stracciò le vesti e digiunò (verso 27). Allora Dio disse che avrebbe avuto misericordia di Acab e che avrebbe rimandato alla prossima generazione il giudizio sulla sua famiglia. È stupefacente vedere quanto è misericordioso Dio. Dio valuta così tanto l'umiltà che quando Acab (che era malvagio) si umiliò, ne prese nota e sospese il giudizio.
Al Capitolo 22, leggiamo della stoltezza di Giosafat, re di Giuda. Acab gli chiese di unirsi a lui nella battaglia contro il re di Siria. Giosafat acconsentì immediatamente e solo dopo aver acconsentito decise di ricercare la volontà di Dio (22:4, 5). Acab immediatamente radunò 400 falsi profeti che prontamente "profetizzarono" che il Signore gli avrebbe dato la vittoria (22:6). Mi meraviglia vedere che anche se era passato poco tempo dalla caduta del fuoco dal cielo, Israele era già pieno di falsi profeti! Questo è successo in tutte le epoche. In ogni generazione (e ovunque) i falsi profeti e falsi predicatori sono sempre stati presenti in abbondanza per sviare le persone. Ma Giosafat ebbe abbastanza discernimento da capire che nessuno di quei 400 profeti era genuino. Acab disse che c'era un altro profeta, Micaia - ma Acab lo odiava perché Micaia gli aveva sempre detto che meritava il giudizio. Micaia fu chiamato e predisse la sconfitta dell'esercito d'Israele. Acab era così arrabbiato con lui che lo chiuse in prigione. Stoltamente Giosafat si unì ad Acab comunque e lo fece nonostante Dio avesse chiaramente parlato. Con questa sua scelta, Giosafat rischiò di perdere la vita perché il nemico credeva che fosse lui il re di Israele. Acab si travestì per evitare di essere ucciso. Ma non riuscì a sfuggire al giudizio di Dio perché una freccia vagante lo prese e lo uccise - ed i cani leccarono il suo sangue, come Dio aveva detto (21:19; 22:38).
Questo libro iniziò con Davide che governava Israele come una nazione unita e finisce con la nazione divisa in due in uno stato di totale ritorno al peccato - da una parte regnato dal malvagio Acab e dall'altra da Giosafat che scendeva a compromessi. In questo libro abbiamo visto anche il tremendo effetto che un singolo profeta può avere su di una nazione. Dio oggi ha bisogno di profeti nella chiesa. Solo loro possono arrestare il decadimento del popolo di Dio.
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uesto libro narra la restante parte della storia delle due nazioni - quella d'Israele e quella di Giuda - e dei re che hanno regnato su di esse. In Israele, quasi tutti i re erano cattivi. Mentre in Giuda alcuni erano buoni. Leggiamo anche di come entrambe le nazioni furono rese prigioniere. Vennero gli Assiri e catturarono il regno del nord, Israele, circa nel 730 a.C. Alcuni di loro si sposarono con i Giudei in Samaria, ed è così che nacquero i Samaritani, con cui gli altri Giudei non avevano alcun rapporto (ai tempi di Gesù).
Circa 150 anni dopo il regno del sud, Giuda venne catturato da Babilonia (che diventò la successiva potenza mondiale dopo l'Assiria). La tragedia fu che Giuda non imparò alcuna lezione dal fallimento d'Israele.
Un uomo saggio impara dagli errori degli altri. Un uomo stolto non impara mai. La Parola di Dio ci è stata data per farci diventare saggi. Un modo per diventare saggi è quello di imparare dagli errori degli altri. Possiamo imparare delle lezioni dagli esempi dei fallimenti dati dalle Scritture - di Adamo ed Eva, Caino, Abraamo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Giosuè, Davide ecc. Possiamo anche imparare dagli errori delle chiese e dai predicatori che abbiamo visto attorno a noi. Perciò non dovremmo più fare i loro errori.
Capitolo 1: Acazia era il nuovo re d'Israele ed era molto arrabbiato con Elia per averlo rimproverato per la sua idolatria. Mandò quindi cinquanta soldati a catturare Elia. Elia disse al capitano dell'esercito, "Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo e consumi te e i tuoi cinquanta uomini" (1:12). Il fuoco scese immediatamente e li uccise tutti. Successe anche una seconda volta con un altro gruppo di cinquanta persone. Il terzo capitano implorò Elia di essere misericordioso con lui ed Elia andò con lui dal re, e disse al re che sarebbe morto per la sua idolatria.
Fu proprio a questi fatti che si riferirono Giacomo e Giovanni, quando Gesù passò per questa regione - la Samaria - e non lo ricevettero. Volevano far scendere il fuoco dal cielo come fece Elia. Ma Gesù li rimproverò dicendo, "Voi non realizzate che spirito avete. Io sono venuto per salvare le vite degli uomini, non per distruggerle." (Luca 9:55, 56) . Qui vediamo la differenza tra lo spirito di Cristo del nuovo patto, e lo spirito dei profeti dell'antico patto.
Capitolo 2: Qui leggiamo della persistenza di Eliseo quando Elia lo mise alla prova. Quando Elia stava per essere portato in cielo, Eliseo lo accompagnò fino a Ghilgal. Elia disse ad Eliseo di rimanere a Ghilgal, così che lui sarebbe andato fino a Betel. Eliseo disse, "No. Vengo con te." Una volta a Betel, Elia disse ancora ad Eliseo di fermarsi lì, e che lui avrebbe proseguito per Gerico. Eliseo rispose ancora, "No. Vengo con te." A Gerico, si ripeté la stessa scena. Elia allora andò al Giordano. Quando arrivarono al Giordano, Elia percosse le acque che si divisero in due, ed entrambi ci passarono attraverso. Allora Elia chiese ad Eliseo "Perché mi stai seguendo? Cosa vuoi?"
E voi? Voi che cosa volete? State cercando uno stipendio migliore, o una macchina nuova, oppure una nuova casa?
Ma Eliseo disse, "Voglio una parte doppia del tuo spirito"(2:9). Non voleva altro al mondo. Voleva l'unzione dello Spirito che era su di Elia. Questo è perché aveva seguito Elia.
Dio metterà alla prova anche noi prima di affidarci un ministero. Ci darà una certa esperienza - ci porterà a Ghilgal - per vedere se ci accontentiamo di questo. Alcuni Cristiani si accontentano, ma altri diranno, "No. Signore. Non sono soddisfatto." Dio guiderà ancora queste persone e darà loro un'esperienza più profonda - Betel. Magari vi darà delle visioni. Alcuni si accontenteranno. Altri diranno, "No, Signore. Voglio ricevere ancora qualcosa di Te." Magari farà un miracolo attraverso di voi. Ed alcuni dopo il miracolo si accontenteranno. Altri diranno, "Signore, voglio che lo Spirito che dimorava su di Te, dimori su di me, per trasformarmi a Tua somiglianza. Non sarò soddisfatto con niente meno di questo." Avete questo desiderio? Se sì, lasciate che vi assicuri che Dio non vi deluderà.
Ho visto molti Cristiani che si sono fermati per qualcosa di molto meno del meglio che Dio avrebbe potuto dargli - 25%, 50% o 75% Siate come Eliseo che nella sua generazione puntò al meglio che Dio potesse dare. Ricevette una doppia parte dell'unzione, grazie alla sua persistenza. E compì il doppio dei miracoli di Elia.
Se oggi andate da molti predicatori e dite, "Voglio il battesimo nello Spirito Santo", diranno, "O, è facile. Lascia che io ponga le mani sulla tua testa." Pregerà per voi e vi chiederà di borbottare qualcosa e vi dirà, "Ecco, lo hai ricevuto." Ma che cosa disse Elia? Elia disse ad Eliseo, "Vuoi una doppia porzione dello Spirito Santo? Non è per niente una cosa facile . Hai chiesto una cosa veramente difficile. Tuttavia se Dio ti permette di vedermi quando io ti sarò rapito in cielo, ti sarà dato" (2:10). Elia lasciò la questione nelle mani di Dio. Elia qui è una raffigurazione di Cristo. E questo è quello che dice il Signore a noi, "Se potete vedermi in cielo, alla destra del Padre che ho conquistato tutto per voi, e credete in Me, potete avere l'unzione."
La doppia unzione è una cosa difficile da ricevere. Ma potete averla se guardate solamente al Signore e non agli uomini. Questa è la parola del Signore per voi.
Anche oggi è Gesù che battezza nello Spirito Santo - nessun uomo può farlo. Anche Giovanni il Battista disse, "Io posso solo battezzarvi in acqua . Ma Lui vi battezzerà nello Spirito Santo e fuoco." Nessun uomo può battezzarvi nello Spirito Santo. Solo Gesù Cristo è l'Immersore. Quindi andate direttamente da Lui.
Mentre Elia ed Eliseo stavano parlando, arrivò un carro di fuoco ed Elia fu portato in cielo. Eliseo lo vide, prese il mantello che era caduto e ricevette la doppia parte d'unzione. Ci fu anche un'immediata prova di ciò. Quando arrivò al fiume Giordano, percosse le acque e passò in mezzo a loro. L'unzione si manifesterà nelle nostre vite. Non dobbiamo gridare, urlare o raccontare a qualcuno della nostra esperienza. Saranno la nostra vita ed il nostro ministero a parlare - anche a persone che ci criticano.
Leggiamo inoltre dei differenti tipi di miracoli che Eliseo fece. In una città, l'acqua non era potabile. Eliseo chiese di portargli una scodella nuova piena di sale. Gettò il sale nelle acque e le acque furono sanate (2:20) .
Al Capitolo 3:11, vediamo altre persone in Israele usare un bel termine per descrivere il profeta Eliseo: " Colui che versava l'acqua sulle mani di Elia." Ogni volta che Elia finiva di mangiare, Eliseo prendeva dell'acqua e la versava sulle mani di Elia. Svolse il suo lavoro così regolarmente e fedelmente che gli altri lo osservarono e gli diedero quel titolo! Questo è come iniziò il ministero di Eliseo. Dio testerà la nostra fedeltà nelle piccole cose prima di affidarci un ministero. Giosuè servì Mosè fedelmente per molti anni prima di diventare il capo. Timoteo servì Paolo fedelmente e diventò un apostolo.
Eliseo non era conosciuto come un grande predicatore o un grande profeta quando iniziò. Era conosciuto solo come un servo. Molte persone giovani mancano il meglio di Dio perché cercano la fama nel ministero e non l'opportunità di servire gli altri. Gesù insegnò con il Suo esempio che dovremmo lavare i piedi delle persone fino alla fine delle nostre vite. Non è che iniziamo a lavare i piedi delle persone per pochi anni, e poi ci muoviamo verso ministeri maggiori! No. Siamo chiamati a lavare i piedi delle persone fino alla fine delle nostre vite. Dobbiamo sempre essere pronti a svolgere i compiti più bassi.
Gesù disse che era venuto per servire gli altri, e non per essere servito dagli altri (Matteo 20:28). Siate sempre servi - fino alla fine dei vostri giorni terreni. Se volete essere un servo del Signore per sempre, siate per sempre servi delle persone. Considerate voi stessi sempre e solo come servi degli altri, e nient'altro. Se servite il Signore, altri saranno gentili con voi e vi serviranno. Ma non compiacetevi di questo. Non guardateli mai come vostri servi. Sono vostri fratelli. Siate volenterosi di servirli e di lavare i loro piedi. Molti predicatori oggi sono diventati dei "signori", ed è questo il motivo per cui l'unzione ha lasciato il loro ministero.
Voglio mostrarvi un'altra cosa che riguarda il ministero profetico. Quando Eliseo ricercava la mente di Dio per poter poi profetizzare, chiedeva a qualcuno di suonare un'arpa (3:15). E mentre il suonatore iniziava ad arpeggiare, la mano del Signore veniva sopra Eliseo che profetizzava potentemente. Qui vediamo il valore della musica che Dio approva. Posso pensare a numerose volte nella mia vita, in cui durante un momento di adorazione e lode alla domenica mattina, la mano del Signore è scesa su di me e mi ha dato una parola che non avevo al mio arrivo all'incontro. Anche la musica che portava una parola unta e profetica ad Eliseo era così.
A volte anche un profeta ha bisogno di un aiuto dai musicisti. Questo è il motivo per il quale coloro che guidano la musica devono essere unti. Non devono solo essere buoni musicisti. Devono essere unti, ed avere una buona coscienza. Davide nominava cantanti e musicisti, e dovevano essere unti. Come Asaf, che scrisse dodici meravigliosi salmi (Salmi 50:73-83). Due dei direttori musicali erano chiamati veggenti (profeti) - Eman (1 Cronache 25:5) e Iedutun (2 Cronache 35:15) .
Quindi Dio ha bisogno di musicisti che hanno l'unzione per incoraggiare e supportare i profeti unti. Così viene costruita la chiesa. Magari alcuni di voi non sono chiamati ad essere profeti, magari siete chiamati ad essere dei musicisti. Siate dei musicisti con l'unzione. Non credo che quel giorno Eliseo avrebbe ricevuto l'ispirazione se il suonatore avesse imitato qualche stile musicale del mondo. No. C'era qualcosa di celestiale in quella musica. C'è la musica del mondo e la musica celestiale. Potete sentire quando la musica è celestiale, perché innalzerà il vostro spirito a lodare Dio. Mentre certa musica vi fa solo ammirare il musicista! Siete un musicista con l'unzione se guidate le persone a lodare Dio e riuscite a portare lo spirito di profezia in un incontro.
Capitolo 4: Qui dal verso 1 al 7, leggiamo della vedova di un predicatore che era in debito. È triste quando un marito muore e lascia la moglie con dei debiti. È una cosa che tutti noi dovremmo evitare a tutti i costi. E soprattutto i predicatori dovrebbero evitare di avere debiti, perché è una cattiva testimonianza. Il creditore era quindi venuto a prendere i due figli della vedova come schiavi, così da risanare il debito. Eliseo le chiese cosa avesse in casa. Lei rispose, " Niente, tranne un vasetto d'olio." La donna chiamò il vasetto d'olio "nulla" eppure fu la soluzione a tutti i suoi problemi. Il Signore chiese a Mosè una cosa simile nel deserto, "Cosa hai in mano?" Mosè aveva solo un bastone da pastore. Era abbastanza. Con quel bastone divise il Mar Rosso, fece scaturire l'acqua dalla roccia, e portò Israele proprio fino ai bordi della terra promessa. La vedova di Sarepta (che Elia visitò) aveva solo una ciotola di farina ed un piccolo vasetto d'olio. Ma queste contenevano la soluzione a tutti i suoi problemi familiari e salvarono la sua vita e quella di suo figlio. Anche noi magari abbiamo delle abilità a cui non diamo valore e diciamo, "non posso farci niente con questo." Magari però è proprio quella la cosa che il Signore vuole usare.
Questo vasetto d'olio è un'illustrazione dello Spirito Santo. Alcune volte, quelli che servono il Signore dicono, "Non ho molti soldi o conoscenza. Non sono talentuoso o intelligente. Non ho nessuno che mi sponsorizzi. Sono così grandi i bisogni per il lavoro del Signore. Cosa dovrei fare?" Poi gli chiedete, "Avete ricevuto lo Spirito Santo?" "Sì." "Allora di che altro avete bisogno?"
Quella donna non aveva realizzato che la soluzione a tutti i suoi problemi era in quel vasetto d'olio. Eliseo le disse, "Va' fuori, chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei grandi vasi vuoti. Poi vai nella tua stanza, chiudi la porta, e continua a versare l'olio dal tuo vasetto nei vasi. Si riempiranno tutti. Non mostrare ad altri questo miracolo. Fallo in segreto." (verso 3) . Questo era molto simile a quello che insegnò Gesù, "Vai nella tua stanza, chiudi la porta e prega, digiuna e fai le tue offerte. Non lasciare che gli altri vedano che fai queste cose." (Matteo 6:1-18) .
Un uomo di Dio deve avere un cammino segreto con Dio, deve stare in comunione con Dio prima di poter stare in piedi in pubblico. Chiudete la porta e potete sperimentare lo Spirito Santo che provvede a tutti i vostri bisogni. Poi aprite la porta e condividete con gli altri. Così potete ripagare il vostro debito.
Abbiamo un debito con tutto il mondo - dare loro il vangelo . Paolo disse, "Io sono un debitore verso i Giudei ed i non Giudei, verso i sapienti come verso i barbari - verso tutti - in debito di dare loro il vangelo di Dio." (Romani 1:14) .
Abbiamo anche un debito verso tutta la chiesa - verso ogni credente - in debitodi mostrargli amore. La Bibbia dice "Non abbiate altro debito con nessuno, se non quello di amarvi gli uni e gli altri." (Romani 13:8) .
Come possiamo saldare questo doppio debito? - cioè quello di condividere il vangelo con il mondo e di amare ogni figlio di Dio? Abbiamo bisogno principalmente di soldi o di abilità umane? No. Abbiamo bisogno della potenza dello Spirito Santo. Ed è questo quello che Gesù disse ai suoi discepoli di aspettare (Atti 1:8). E questo è anche quello che Paolo disse a Timoteo di ravvivare in lui (2 Timoteo 1:6).
Chiudete la porta e ricercate Dio in segreto. Perseguite l'amore e ricercate diligentemente per i doni sovrannaturali dello Spirito Santo, specialmente per il dono di profezia (1 Corinzi 14:1). Ricevuto questo potete andare e saldare il vostro debito. Questo è il messaggio di questo passaggio delle Scritture.
La vedova riempì ogni vaso che poté trovare. Grazie a quell'olio non solo saldò il suo debito, ma ne ebbe anche per benedire ed arricchire i suoi vicini - perché deve avergli restituito i vasi pieni. E questa è anche la nostra chiamata - di benedire i nostri vicini e chiunque incontriamo. Questo è il motivo per il quale abbiamo bisogno di essere riempiti con lo Spirito Santo.
Al Capitolo 4:8-37 leggiamo di un'altra donna - una donna altolocata, ricca, benestante ed influente - e anche lei fu benedetta dal ministero di Eliseo. Dio non sceglie solo di benedire i poveri e gli analfabeti o quelli che non hanno ricevuto un'educazione. Dio non è di parte. Scelse un analfabeta come Pietro, ma scelse anche un acculturato Paolo. Pietro non sapeva molto delle Scritture, ma Paolo invece era uno studioso delle Scritture. C'erano delle donne ricche che supportavano Gesù ed i suoi discepoli finanziariamente, e Gesù accettava i loro doni, perché queste donne erano delle donne di Dio (Luca 8:3).
Qui vediamo una donna benestante che decise di finanziare Eliseo. Anche lei era una donna di Dio, perché quando Eliseo veniva a visitarli occasionalmente, diceva a suo marito, "Ecco, io so che questo è un santo uomo di Dio." Come poté questa donna riconoscere che Eliseo era un santo uomo di Dio senza nemmeno ascoltare un suo sermone? La donna osservò semplicemente il modo di fare che Eliseo aveva a tavola quando cenavano. Che grande esempio per noi! Sono le piccole cose che identificano un uomo di Dio - il modo in cui si siede e parla alle persone, il modo in cui mangia il suo cibo e il modo in cui si comporta nelle cose di tutti i giorni. Non abbiamo bisogno di ascoltare i suoi sermoni.
Perciò questa donna decise di preparare una piccola camera degli ospiti in casa sua, così che Eliseo poteva starci - con un letto, un tavolo, una sedia ed una luce. Eliseo non aveva mai detto di aver bisogno di una di queste cose. Ma questa donna era una donna attenta ai bisogni degli altri - come lo sono tutte le donne di Dio. Dio si prende cura dei suoi servi provvedendo per loro dei posti dove poter riposare, e questo senza che i Suoi servi nemmeno se lo aspettino. Ma un vero uomo di Dio non rimarrà mai in debito con queste persone. Perciò Eliseo chiese al suo servo Gheazi che cosa avrebbe potuto fare per la donna. Gheazi gli disse che quella donna non aveva bambini. Perciò Eliseo pregò per lei e le disse che avrebbe avuto un figlio in quell'anno. E la donna ebbe un figlio.
Poi il figlio crebbe, si ammalò e morì (4:20). Pensate alla fede di questa mamma che non seppellì immediatamente suo figlio, ma piuttosto disse, "Fammi prima contattare l'uomo di Dio" (4:25). E se ne andò ad incontrare Eliseo. Quando Eliseo vide la donna a distanza, disse a Gheazi di chiederle, "Stai bene? Sta bene tuo marito? Ed il bambino sta bene?" (verso 26). Ascoltate la risposta di fede che questa donna diede riguardo a suo figlio morto: "Sta bene." Che fede aveva! Eliseo andò e pregò per il bambino e lo risuscitò dai morti. È stupefacente vedere quello che la fede di questa madre ha fatto per quel bambino. La donna ricevette secondo la sua fede. Questo è il motivo per cui la troviamo menzionata nella galleria degli eroi della fede: "Ci furono donne che riebbero per risurrezione i loro morti; tutte costoro hanno avuto buona testimonianza da Dio per la loro fede"(Ebrei 11:35, 39). Se questa madre non avesse avuto fede allora avrebbe seppellito suo figlio. Il Signore fa grandi miracoli quando trova qualcuno che ha fede!
Al Capitolo 4:38-44: Leggiamo di una volta che dell'uva velenosa fu messa accidentalmente nel cibo che poi era stato cotto. Le persone informarono Eliseo a riguardo. Eliseo mise della farina nella minestra che diventò buona. Questo fu seguito da un altro miracolo - la prima volta che si legge della moltiplicazione di cibo nella Bibbia. Le pagnotte non erano sufficienti per le cento persone. Ma Eliseo moltiplicò il cibo e dopo che tutti ne avevano mangiano ne avanzò anche!
Capitolo 5: Qui arriviamo alla storia di Naaman. Dio usò una piccola ragazza Israelita, una schiava, per guidare Naaman alla fede nel vero Dio e così essere guarito dalla sua lebbra. La ragazza testimoniò alla moglie di Naaman riguardo alla potenza miracolosa che aveva Eliseo. Questo fu il primo passo che guidò Naaman a fidarsi del Dio d'Israele. Dio può usare anche una piccola ragazza, anche se è una schiava, per benedire il suo padrone con poche parole. Al Capitolo 4, abbiamo visto la fede di una donna ricca ed influente. Qui vediamo la fede di una povera, piccola donna schiava. Dio si servì di entrambe. Non è importante chi siete. Anche se sei una ragazza schiava, Dio può usarti per guidare le persone a Lui. Magari non avete l'abilità di dare a qualcuno il vangelo. Ma, come questa ragazza schiava, Dio può usarvi per guidare una persona verso qualcuno che può dargli il vangelo. Potete dirigere quella persona verso un profeta, e così avrete anche voi la vostra ricompensa.
Prima di tutto Naaman andò dal re, ed il re non sapeva cosa fare. E lo mandò da Eliseo. Notate come Eliseo trattò questo potente generale. Questo passaggio ci mostra quello che un vero uomo di Dio è veramente. Ad un vero uomo di Dio non importa se un uomo è grande o piccolo. Eliseo mostrò più onore alla povera vedova, quando venne da lui con i suoi problemi finanziari piuttosto che a Naaman. Perché quando il grande generale Siriano (che era abituato che le persone gli si inginocchiassero davanti) venne a lui, Eliseo non andò nemmeno ad incontrarlo. Naaman, il generale dell'esercito più potente al mondo, dovette stare fuori dalla baracca del profeta. Ad Eliseo importava meno di niente che posizione avesse Naaman. Mi sarebbe piaciuto tanto che l'India avesse avuto dei profeti del genere. Se in India avessimo avuto dei profeti ai quali non interessa nulla degli uomini, ma che vivono solamente davanti alla faccia di Dio, allora oggi avremmo un taglio differente di Cristianità. Eliseo voleva aiutare Naaman. Ma prima doveva umiliare l'orgoglio del generale.
Eliseo mandò il suo servo Gheazi a dire a Naaman, "Va', lavati sette volte nel Giordano" (verso 10). Il fiume Giordano era un fiume sporco e fangoso. Naaman si infuriò e disse, "Ecco, io pensavo: Egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome del Signore, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso. Perché dovrei entrare in questo sporco fiume? I fiumi di Damasco, L'Abana e il Parpar, non sono forse migliori di tutte le acque d'Israele?" (versi 11, 12) . Il generale era così arrabbiato che disse, "Raccogliamo le nostre cose e andiamocene a casa."
Delle volte un profeta deve irritare le persone così da sgonfiare il loro orgoglio. Dio dà ad alcuni profeti questo ministero, perché questo è l'unico modo con il quale può rivelare ad un uomo la propria presunzione ed il proprio orgoglio. Spesso Gesù irritò le persone che erano orgogliose, per umiliarle e mostrargli che non erano niente agli occhi di Dio. A Dio non importa la posizione ricoperta da un uomo o quanto viene onorato.
Naaman si adirò con Eliseo. Ma uno dei suoi servi aveva una certa sensibilità e disse, "Padrone, vi ha chiesto di fare una cosa così semplice. Perché non ci provate?" Così Naaman si convinse e si immerse nel fiume Giordano. Immaginate questo grande generale che si tolse le vesti mostrando la sua lebbra davanti a tutti. Dovette umiliarsi ed ubbidire. Quando doveva smettere di immergersi? Quando la sua pelle sarebbe diventata come quella di un bambino. Quando ti trovi umiliato da qualche circostanza o persona, la parola del Signore per te è: "Va' e umiliati, finché non sei diventato come un piccolo bambino ." Non dobbiamo mai fermarci fino a quando non diventiamo come dei piccoli bambini, perché è a questi che appartiene il regno dei cieli. La pelle di Naaman diventò come quella di un bambino e fu purificato. Quando anche la vostra carne diventerà come quella di un bambino piccolo, anche voi sarete puri. Ma non fino a quel momento.
Tutti noi siamo troppo grandi ai nostri occhi. Non siamo come i bambini piccoli. Guardate negli occhi di un bambino piccolo. Non si sente importante. E questo è il posto dove Dio vuole portarci - il posto dell'essere nulla. Quando arriverete al punto di realizzare che non siete niente, allora anche voi sarete puri. Fino a quel momento, che siano sette volte o settanta volte sette, dovete continuare ad abbassarvi.
In seguito Naaman tornò da Eliseo meravigliato e grato per la potenza miracolosa del Dio d'Israele. Diede molti soldi e vestiti ad Eliseo. Ma Eliseo disse, "Come è vero che vive il Signore di cui sono servo, io non accetterò nulla" (verso 16). La Bibbia dice che non dobbiamo ricevere soldi dai non credenti (3 Giovanni 7). I non credenti non hanno diritto di finanziare un servo di Dio. Solo il popolo di Dio ha il diritto ed il privilegio di finanziare un servo di Dio. Eliseo riceveva doni dalle persone di Dio. Abbiamo appena visto che una donna ricca gli diede una stanza dove stare. Ma Eliseo non avrebbe ricevuto nulla da Naaman. Qui è dove molti servi di Dio hanno mancato la volontà di Dio per le loro vite.
Ma nonostante Eliseo disse, " No" a Naaman, il servo di Eliseo, Gheazi, disse, "Che stolto che è il mio maestro! Non ha chiesto soldi (o inviato delle lettere di preghiere!). Ed anche quando i soldi erano offerti, ha detto 'No.' Bene, se il maestro non li vuole, io li voglio." Gheazi era avaro e dunque non era preoccupato del fatto che ad offrire i soldi ad un servo di Dio era un adoratore di idoli. Gheazi corse dietro a Naaman per i soldi (verso 21) - esattamente come molti predicatori oggi corrono dietro alle persone ricche. Così Gheazi si inventò una bugia e disse a Naaman, "Due studenti sono appena arrivati dalla Scuola Biblica ("figli dei profeti"). Per favore puoi dargli un talento d'argento e due cambi di vestiario?" (verso 22). Naaman credette a questa bugia e gli diede più di quello che aveva chiesto. Quando l'avidità governa il tuo cuore diventa facile giustificarsi con dei resoconti falsi riguardo al lavoro di Dio.
Vediamo le stesse menzogne nei resoconti di oggi. Ad esempio "50,000 persone sono venute all'incontro oggi. 15,000 persone hanno alzato le loro mani per ricevere Cristo. Una grande rinascita è cominciata qui", ecc. Se poteste leggere tutti i resoconti che vengono mandati dall'India all'America, pensereste che l'India è cosparsa di rinascite Cristiane ovunque! Ma noi che viviamo qui in India sappiamo che nulla del genere sta succedendo. Ma molti credenti di buon cuore, che vivono in America, credono a queste storie e inviano i loro soldi (con sacrificio) a questi corrotti in India che scrivono questi resoconti! Al giorno d'oggi ci sono molti Gheazi nel nostro paese.
Gheazi raccolse i soldi, li nascose in casa e poi con faccia innocente andò davanti ad Eliseo. Ma Eliseo era un uomo di Dio e non poteva essere ingannato. Eliseo chiese a Gheazi dove era andato. Eliseo diede a Gheazi l'opportunità di confessare il suo peccato. Ma Gheazi era disonesto e mentì. Eliseo rispose, "So tutto Gheazi. Dio mi ha mostrato in una visione tutto quello che hai fatto. Ho visto Naaman fermarsi ed ho visto che tu hai preso delle cose da lui. È forse questo il momento di ricevere dei soldi da questi stranieri , di ricevere vestiti, uliveti, vigne, pecore e buoni nel nome del Signore?" Queste parole sono rivolte anche ai predicatori di oggi!
Gheazi era il servo di Eliseo, come Eliseo fu il servo di Elia. Eliseo ottenne una doppia porzione dell'unzione che aveva Elia, e Gheazi avrebbe potuto avere una doppia porzione di quella di Eliseo. Questa sarebbe stata quattro volte l'unzione che aveva avuto Elia! Ma mentre Eliseo seguì Elia persistentemente per ottenere l'unzione, Gheazi corse dietro a Naaman per i soldi. Eliseo ottenne l'unzione che aveva Elia. E Gheazi ricevette la lebbra che aveva Naaman!! Non solo Gheazi, ma anche i suoi figli si ammalarono di lebbra. La lebbra spirituale ha contagiato anche molti predicatori oggi, non appena sono andati dietro alle persone ricche delle organizzazioni Cristiane dell'Occidente, raccontando bugie e facendo dei resoconti falsi, in modo da ottenere i soldi. Anche i figli di questi predicatori ne hanno sofferto. Chi ha orecchi per intendere, intenda.
Al Capitolo 6 vediamo un altro miracolo che fece Eliseo. Quando alcuni studenti della Scuola Biblica erano impegnati a fare dei lavori di costruzione, una scure che avevano affittato cadde nel fiume. Allora gli studenti andarono a dirlo ad Eliseo. Subito Eliseo prese un pezzo di legno e lo gettò nel fiume così che la scure di ferro tornò a galla! Qui ancora vediamo il principio della risurrezione (la vita fuori dalla morte) che si manifestò - come negli altri miracoli che Eliseo fece, come nel resuscitare il ragazzo Sunamita che era morto, la guarigione della minestra velenosa, e la guarigione della lebbra di Naaman.
Ora vediamo un altro incidente che ci mostra che cos'è la vera profezia. Il re dei Siri che stava combattendo contro Israele disse ai suoi servi che avrebbe posizionato l'accampamento dell'esercito in un certo posto (6:8). Ma Dio mostrò il piano del re ad Eliseo - ed Eliseo avvisò il re d'Israele a riguardo. Così di il re d'Israele più volte mise al sicuro il suo esercito dai Siri. Il re dei Siri si meravigliò di come fosse possibile, e sospettò che qualcuno nel suo accampamento stava facendo la spia per Israele. Ma qualcuno che conosceva la verità disse al re che in Israele c'era un profeta che stava avvisando il re d'Israele riguardo ai movimenti dei Siri.
Questo è lo scopo della vera profezia oggi nella chiesa. Che cosa fece Eliseo? Avvisò Israele che il nemico stava arrivando in un certo posto per la settimana seguente e gli disse di prepararsi. Questo è quello che la profezia in una chiesa dovrebbe fare. Settimana dopo settimana, lo Spirito di profezia negli incontri della chiesa dovrebbe avvertire il popolo di Dio riguardo a quando arriverà il nemico. Certamente una chiesa che ha un tal ministero profetico è benedetta. Non fu una benedizione per Israele avere un profeta come Eliseo? Allo stesso modo è meraviglioso per una chiesa avere un profeta che può avvertire le persone attraverso la Parola riguardo a quello per cui si devono preparare ad affrontare. Per questo motivo la Bibbia dice, "Desiderate ardentemente il dono di profezia"(1 Corinzi 14:1).
Al Capitolo 6:24-29 leggiamo di una grande mancanza di cibo in Samaria, perché l'esercito dei Siri stava circondando la città. Le cose erano talmente messe male che le donne mangiarono i propri figli. Ma fuori dalla città c'erano quattro lebbrosi (che, essendo lebbrosi, non gli era permesso entrare in città) (7:3). I lebbrosi decisero di andare all'accampamento dei Siri a chiedergli del cibo. Si dissero tra loro, "La cosa peggiore che possono farci è ucciderci. Ma tanto moriremo di fame qui in ogni caso. Perciò andiamo a chiedere." Quando raggiunsero l'accampamento nemico, scoprirono che tutti i soldati erano scappati perché il Signore gli aveva fatto sentire il suono di cavalli al galoppo! Così i lebbrosi trovarono un sacco di cibo. Ma poi si dissero, "Dobbiamo dirlo agli altri. Non dobbiamo tenere questa buona notizia solo per noi." Così andarono e dissero la buona notizia alla città di Samaria ed in questo modo la città fu salvata dalla morte. Questo è il motivo per il quale dobbiamo predicare il vangelo agli altri. Noi eravamo lebbrosi, spiritualmente parlando, ma Dio ci ha benedetti e ci ha dato del cibo che ha salvato le nostre vite. Ma ci sono milioni di persone nel mondo che stanno ancora morendo, perché non conoscono questa buona notizia ("vangelo"). Dobbiamo andare e dirgliela.
Al Capitolo 9, leggiamo della morte di Izebel, la moglie di Acab. Izebel fu una donna che si oppose sempre ai veri profeti di Dio, ed il suo nome oggi è diventato un simbolo di coloro che si oppongono ai servi di Dio. In Apocalisse 2:20, il Signore disse all'anziano della chiesa in Tiatiri, "Stai permettendo a tua moglie Izebel di condurre i miei servi fuori strada" (traduzione letterale). La forte moglie di questo anziano stava controllando la chiesa - e viene soprannominata 'Izebel'. Sfortunatamente oggi ci sono molti anziani deboli come questo che permettono alle loro mogli di essere delle Izebel che controllano la loro chiesa - esattamente come la vera Izebel controllò Acab. Se sei un profeta di Dio come Eliseo, dovrai affrontare queste Izebel mettendole al loro posto. Altrimenti la tua chiesa verrà distrutta da tali Izebel. Leggiamo qui che la regina Izebel fu gettata giù dalla cima di un edificio ed il suo corpo fu ridotto a pezzi. A nessuna donna deve essere permesso di avere potere nella chiesa.
Al Capitolo 13:14, leggiamo che Eliseo si ammalò e morì di questa malattia. Perché Eliseo non si avvalse di Esodo 15:26 ("Io sono il Signore, Colui che ti guarisce") , come farebbero oggi molti predicatori? Un uomo come Eliseo aveva abbastanza fede per risuscitare i morti. Perciò se Eliseo non venne guarito, non fu certo dovuto ad una mancanza di fede! Come mai Dio permette che i suoi servi si ammalino è uno dei misteri che probabilmente non saremo mai in grado di spiegare pienamente. Ma possiamo credere che c'è sempre uno scopo che glorificherà Dio. Dio aveva qualche scopo nel permettere che Eliseo morisse di malattia, come quando diede a Paolo una spina nella sua carne. Dio avrebbe potuto prendere Eliseo e portarlo in cielo con un carro di fuoco come aveva fatto con Elia. Ma Dio decise di portare Eliseo nel cielo in un modo più umiliante. Dobbiamo sottometterci al modo che Dio ha di trattarci e mai paragonare quello che tocca a noi con quello che tocca agli altri. Ma il seguito sensazionale di questa storia è che quando dei Moabiti seppellirono un uomo nella stessa tomba di Eliseo, appena il morto venne in contatto con le ossa di Eliseo, risuscitò (13:20, 21). Quindi Eliseo aveva più unzione nelle sue ossa morte rispetto a quella che hanno molti predicatori oggi anche se sono vivi!! Di sicuro non c'era nessuna mancanza di fede nel caso di Eliseo.
Al Capitolo 17, leggiamo della prigionia d'Israele, che avvenne circa 730 anni prima di Cristo. Vennero gli Assiri, catturarono Israele e li portarono via. Sta scritto riguardo a questi Assiri in 17:33 che "temevano il Signore e servivano al tempo stesso i loro dèi . " Questo è il falso "temere il Signore" che si trova in molto Cristianesimo di oggi. Molti Cristiani oggi hanno un certo rispetto per Dio, ma nella pratica servono i loro dèi cioè i soldi, il loro lavoro, il loro onore, la loro posizione sociale, ecc.
Al Capitolo 18 leggiamo del re di Giuda Ezechia. Il papà di Ezechia, Acaz, fu un re molto malvagio, che gettò il fratello maggiore di Ezechia nel fuoco sacrificandolo a degli idoli stranieri (2 Re 16:3). Ma Ezechia fu diverso da suo padre e fu un buon re. Sia lodato il Signore per i figli che sono disposti ad essere differenti dai loro padri perché temono Dio.
Al Capitolo 18:4, leggiamo che il popolo di Giuda stava ancora adorando il serpente di rame che Mosè aveva costruito nel deserto più di 700 anni prima. Ezechia fu il primo che finalmente ruppe questa superstizione in Giuda distruggendo il serpente. Pensate a tutti gli uomini di Dio che avevano vissuto in Israele durante questi 700 anni - Giosuè, Samuele, e Davide (l'uomo secondo il cuore di Dio). Ma nessuno di questi uomini di Dio comprese che questo serpente doveva essere distrutto. Tutti questi uomini di Dio devono aver tollerato il serpente dicendo che era diverso da un idolo, perché era stato Dio a comandarne la costruzione. Ma Ezechia vide chiaramente che era un idolo. Sia lodato Dio per uomini come Ezechia.
Credete che ci sia differenza da un idolo di Gesù (o di Maria) da un idolo di un'altra religione? No. Entrambi sono idoli che Dio odia. Anche un serpente di rame che era stato al tempo comandato da Dio, non era accettato da Dio come oggetto di adorazione. Gli Uomini non sono fatti per adorare serpenti di rame o ogni altro idolo! Ma pure Davide non aveva avuto luce su questa verità elementare. Ma Dio diede la capacità di comprendere ciò ad un re minore. Delle volte i credenti ordinari possono avere luce sulle verità delle Scritture più di Cristiani ben conosciuti. Non dimentichiamoci mai questo fatto.
Al Capitolo 19, leggiamo che dopo che il re di Assiria catturò Israele, marciò anche contro il regno del sud di Giuda. Ezechia allora gridò al Signore per essere aiutato (19:15). Quella notte un solo angelo venne e distrusse 185,000 soldati Assiri (verso 35) . Gesù disse a Pietro nel Getsemani che avrebbe potuto chiamare 72,000 angeli per aiutarlo, se avesse voluto. 72,000 angeli avrebbero potuto distruggere 13 miliardi di persone (72,000 x 185,000) - più del doppio della popolazione della terra oggi!! Questa è l'abilità di Dio che ha per difendere il Suo popolo contro la potenza del mondo. Questo è il motivo per cui Gesù non aveva mai paura. Anche noi non dobbiamo mai vivere nella paura.
Dopo questo fatto, Ezechia affrontò un altro problema. Si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte, ed il Signore gli disse, "Dà i tuoi ordini alla tua casa. Perché tu morirai; non guarirai" (20:1). Quando Dio ci dice che è tempo per noi di morire, dobbiamo essere disposti a lasciare la terra immediatamente. Perché solo Dio sa cosa è meglio per noi. Perciò, quando Dio ci dice che è tempo di andare, non dovremmo più voler restare in questo mondo corrotto. Andarsene ed essere con Cristo è molto meglio. Ma Ezechia non volle andarsene e supplicò per un allungamento della sua vita. Il Signore gli concesse quello che chiedeva e gli aggiunse altri 15 anni. Ma che cosa successe durante quei 15 anni? Ezechia ebbe un figlio, Manasse. Manasse aveva 12 anni quando diventò re (21:1). Ovviamente Manasse nacque durante questi 15 anni che erano stati dati in più ad Ezechia. Manasse regnò per 55 anni e fu il peggior re che Giuda ebbe mai avuto (2 Cronache 33:9). E Manasse nacque perché Ezechia non volle morire quando Dio gli disse che il suo tempo sulla terra era compiuto.
Al Capitolo 24, leggiamo che l'Assiria venne sconfitta da Babilonia che così diventò la nuova super potenza mondiale. Successivamente Babilonia marciò contro Giuda e distrusse Gerusalemme. La tradizione ci dice che Isaia profetizzò durante i primi anni del regno di Manasse, che fu perseguitato per le sue forti condanne contro Giuda, e che dovette nascondersi dentro un tronco vuoto. Isaia venne trovato, e Manasse segò il tronco in due, tagliando a metà anche Isaia. Leggiamo in Ebrei 11:37 di persone che furono "segate in due".
Il Secondo Libro dei Re comincia con Elia che viene rapito in cielo e finisce con il popolo di Giuda che viene deportato a Babilonia. Che contrasto! Anche noi possiamo scegliere di andare in cielo o a Babilonia. Tutto dipende da chi decidiamo di compiacere. Queste sono alcune delle lezioni che possiamo imparare da II Re.
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rimo e Secondo Cronache sono stati scritti, per quanto ne sappiamo, dopo che i figli d'Israele ritornarono dai 70 anni di esilio in Babilonia. Probabilmente fu Esdra a scrivere questi libri. Questi due libri sono diversi dai due libri dei Re, perché trattano solo della storia di Giuda.
Dopo la morte di Salomone Israele si divise in due regni. Roboamo a capo di un regno e Geroboamo a capo dell'altro. Il regno del nord era chiamato Israele ed era composto da dieci tribù, mentre il regno del sud era chiamato Giuda ed aveva due tribù - Beniamino e Giuda. I re d'Israele erano generalmente tutti malvagi. Mentre in Giuda alcuni re erano buoni ed altri cattivi. I libri dei Re trattano di entrambe le nazioni. Mentre i libri delle Cronache trattano solamente i re di Giuda - partendo con Saul e Davide. In questi libri ci sono un po' di ripetizioni di quello che si trova nei Re - ma questo serve ad enfatizzare alcune lezioni - come nel caso dei quattro vangeli. La maggior parte di quello che sta scritto nelle Cronache è una narrazione storica e l'abbiamo già trattata quando abbiamo studiato 1 e 2 Re.
I primi nove capitoli di 1 Cronache ci danno l'albero genealogico di Davide partendo da Adamo. Una delle ragioni per cui Dio ci ha dato queste lunghe genealogie di Ruben, Simeone, della linea sacerdotale e delle altre tribù è per mostrarci che Dio è interessato nei singoli individui. Dio non è interessato alle tribù ma ai singoli individui. Anche l'ingresso nel libro della Vita di Dio è una cosa per singoli individui. In questo libro non sta scritto "Molte migliaia di persone nel Lazio sono nate di nuovo e altrettante in Lombardia," ecc. No. Il nome di ogni persona è scritto singolarmente, insegnandoci che Dio è personalmente interessato in ognuno di noi. Dio conosce tutto anche riguardo al vostro albero genealogico - da voi fino ad Adamo. Conosce tutta l'intera storia della vostra vita ed ha un piano per la vostra vita. Questo dovrebbe incoraggiarci a tutti - sapere che non siamo solo un numero tra i miliardi di abitanti della terra, ma individui che Dio conosce per nome! Dio conosce tutto riguardo a noi ed i nostri antenati. Conosce ogni piccolo dettaglio delle nostre vite. Dio conosce persino il numero dei capelli che abbiamo sulla testa!!
Voglio mostrarvi qualche verso nel Capitolo 4. Leggiamo qui di un uomo chiamato Iabes (4:9). " Iabes fu più onorato dei suoi fratelli." Notate che quando Dio scrive di uomini diversi, enfatizza il fatto che qualcuno era più onorabile di un altro! Quando l'apostolo Paolo scrisse una lista dei suoi collaboratori (Romani 16), anche lui disse che alcuni erano più devoti di altri. Anche se siamo tutti figli di Dio, Dio comunque prende nota di quelli che sono "più onorabili" di altri.
Quest'uomo fu chiamato Iabes perché sua mamma lo partorì con dolore. Sta scritto che Iabes invocò il Dio d'Israele (4:10). Pregò dicendo, "Signore, benedicimi, ti prego; allarga i miei confini; sia la Tua mano con me e preservami dal male in modo che io non debba soffrire." E Dio gli concesse quanto aveva richiesto.
Possiamo applicare spiritualmente questa preghiera. Prima di tutto: Il diventare più onorabile di altri è strettamente collegato con l'ammontare di dolore e sofferenza che siamo disposti ad affrontare. Una persona che è passata attraverso dolori e sofferenze e ne è uscito trionfante è più onorabile agli occhi di Dio degli altri. Perciò non dovremmo disprezzare il dolore. Dovremmo desiderare intensamente la benedizione di Dio nelle nostre vite e chiedergli costantemente di allargare i nostri confini spirituali. Non dobbiamo mai essere soddisfatti con quello che abbiamo ottenuto. Dovremmo chiedere a Dio che la Sua mano - la Sua potenza - sia con noi sempre. Dobbiamo chiedergli di proteggerci dal male e dagli uomini malvagi, così da non essere feriti - sia spiritualmente sia fisicamente. Dio concesse a Iabes quello che gli aveva chiesto, e Dio concederà anche a noi le nostre richieste.
Al Capitolo 12, leggiamo di quelli che stettero con Davide quando Saul lo stava perseguitando. Era facile unirsi a Davide dopo che diventò re. Ma qui leggiamo di persone che si unirono a lui nel momento in cui era rigettato e ricercato per essere messo a morte. È facile vivere pienamente per il Signore nel cielo, ma un'altra faccenda è seguirlo totalmente qui sulla terra dove è rigettato e disprezzato. Allo stesso modo, è facile unirsi ad una chiesa dopo che è diventata famosa e popolare, ma è tutta un'altra cosa diventarne parte quando è disprezzata perché avete visto che c'è dell'unzione in quel luogo.
Coloro che poi diventarono generali dell'esercito di Davide furono quelli che lo avevano seguito quando era perseguitato da Saul e rigettato da Israele. Anche ai giorni nostri vediamo qualcosa del genere. Dio innalza un uomo per fare il Suo lavoro in un certo posto, ma pochi hanno gli occhi per riconoscere l'unzione di Dio che sta su di lui e sul suo ministero. Questi pochi staranno con lui e non gli importerà quello che 'Saul' o chiunque altro abbia da dire a suo riguardo. In questo modo adempieranno il lavoro eterno del Signore nella loro generazione. Abbiamo bisogno di allenare i nostri sensi per riconoscere dov'è l'unzione di Dio oggi.
Un vero servo di Dio non sarà mai popolare, così come il suo Maestro non fu popolare. Gesù disse, "Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché i padri loro facevano lo stesso con i falsi profeti. Ma beati voi, quando tutti gli uomini parleranno male di voi, perché è così che vennero trattati tutti i veri profeti."(Luca 6:22, 26). Pochissime persone hanno compreso questo fatto. Un vero profeta non è quasi mai pienamente riconosciuto o valorizzato nel corso della sua vita.
La storia della chiesa mostra che anche i veri apostoli furono rigettati e disprezzati dagli altri nel corso delle loro vite. Paolo fu rigettato dai credenti in Corinto. Paolo disse in 2 Timoteo 1:15, "Tutti quelli che sono in Asia mi hanno abbandonato." Paolo fu fedele a Dio fino alla fine della sua vita, ma la maggior parte dei suoi compagni credenti lo abbandonarono. Gesù fu fedele a Suo Padre e la maggior parte delle persone lasciarono anche Lui.
Alcuni dei figli di Beniamino vennero da Davide mentre era nella fortezza (12:17). Davide li accolse e gli disse, " Se venite da me in pace, il mio cuore sarà unito al vostro. Ma se venite per tradirmi e darmi nelle mai dei miei avversari - mentre io non commetto nessuna violenza - allora Dio faccia giustizia su di voi." Dobbiamo stare attenti, perché anche oggi ci sono persone che possono venire da noi fingendo di essere nostri amici. Ma se la nostra coscienza è pulita, Dio se la vedrà con loro.
Ma notate il meraviglioso esempio di Amasai (12:19) : "Allora lo Spirito di Dio rivestì Amasai, capo dei trenta, che esclamò, 'Noi siamo tuoi, o Davide. Siamo con te, o figlio d'Isai. Pace, pace a te e a coloro che ti soccorrono. Poiché il tuo Dio ti soccorre' Allora Davide accolse queste persone e li fece capitani del suo gruppo." Le persone come Amasai riconobbero l'unzione di Dio che era sopra Davide, nonostante le circostanze nelle quali Davide si trovava, perché lo Spirito Santo era su di loro.
Se leggete la storia della chiesa troverete che i veri uomini di Dio che sono stati saldi contro il sistema religioso vigente nel Cristianesimo, sono stati sempre perseguitati. Avete udito come Martin Lutero fu perseguitato dalla chiesa Cattolica Romana. Forse avete anche udito di John Calvin. Ma in quel tempo ci fu anche un altro gruppo di credenti devoti con tutto il loro cuore chiamati Anabattisti, che non solo furono perseguitati dalla chiesa Cattolica Romana, ma anche dai seguaci di Martin Lutero e di John Calvin!! Gli Anabattisti erano le persone di Dio che cercavano di vivere delle vite che compiacevano Dio, separandosi totalmente dallo spirito di questo mondo - e vennero perseguitati per questa presa di posizione. Si incontravano nelle foreste e molti dei loro capi furono uccisi. La storia della chiesa non ha scritto molto a loro riguardo. Ma il giorno che Gesù ritornerà, scopriremo che queste persone furono coloro che stettero saldi nella loro devozione per Dio nei loro giorni. E questo vale anche al giorno d'oggi.
Cercate dove Dio ha messo la Sua unzione su di un uomo - e non per i doni soprannaturali (anche Satana ha doni soprannaturali), ma per l'unzione e la grazia di Dio - sono queste le prove che dimostrano che Dio è con un uomo. E se Dio approva un uomo, è bene che lo approviamo anche noi! Amasai ci aveva visto bene!
Notate un'altra caratteristica di Davide (al 13:1): "Davide tenne consiglio con i capi di migliaia e di centinaia, con tutti i capi del popolo." Un vero uomo di Dio lavora in comunione con gli altri. Una delle ragioni per cui Davide aveva gran sostegno dalle persone era perché rendeva gli altri partecipi delle proprie discussioni. L'attitudine di Davide fu, "Sono un fratello debole ed ho bisogno della vostra opinione. Che ne pensate di questa cosa?" Davide si sedeva a discutere con persone che erano più giovani di lui ed insieme prendevano una decisione. Poi leggiamo al verso 4, "Tutta l'assemblea rispose che si facesse così poiché la cosa sembrava buona agli occhi di tutto il popolo."
Al Capitolo 22, leggiamo di Davide che prepara i materiali per la costruzione del tempio. Dio aveva detto a Davide che non sarebbe stato lui a costruire il tempio, ma che lo avrebbe costruito suo figlio Salomone. Ma notate cosa fece Davide in preparazione della costruzione. Chiamò gli scalpellini per tagliare le pietre e arrangiò tutto quello necessario per la costruzione, così che le cose sarebbero state più facili per Salomone. Davide diede anche molto oro, argento, bronzo, legname e ferro in grandi quantità per fare i chiodi per il tempio. Anche se Davide sapeva che non sarebbe stato lui ad avere il privilegio di costruire il tempio, che in origine fu una sua idea, continuò a fare tutto il possibile per aiutarne la costruzione. Se Dio non ti dà un ministero, fai tutto il possibile per supportare gli altri ai quali Dio ha dato quel ministero. Questo è quello che possiamo imparare dall'esempio di Davide.
Davide fu molto previdente e disse, "Salomone, mio figlio, è giovane, di tenera età, e la casa che si deve costruire al Signore sarà talmente magnifica da acquistarsi fama e gloria in tutti i paesi, io voglio dunque far dei preparativi per lui." (22:5). È un'eredità meravigliosa quella che lasciamo ai nostri figli quando facciamo i preparativi per loro finché seguano il Signore nella loro generazione. Davide disse a Salomone "Con le mie fatiche ho preparato per la casa del Signore 100,000 talenti d'oro, 1,000,000 talenti d'argento, rame e ferro da non potersi pesare, ho preparato pure legname abbondante e pietre, e procurato operai e muratori in abbondanza. Alzati dunque mettiti all'opera, che il Signore sia con te." (22:14-16). Il lavoro di Salomone fu molto facilitato da quello che suo padre aveva fatto. Gli uomini di Dio sono così nei confronti dei loro figli.
Davide poi disse a tutti, "Disponete dunque il vostro cuore e l'anima vostra a cercare il Signore vostro Dio. Ma poi alzatevi e costruite il santuario di Dio, il Signore, per trasferire l'arca del patto del Signore e gli utensili consacrati a Dio nella casa che deve essere costruita a nome del Signore."(22:19) .
Dal Capitolo 23 al 27, abbiamo una lista di nomi dei vari Leviti, la divisione dei musicisti, i portinai, i comandanti dell'esercito, ecc. Davide era interessato ad ognuno di loro, tutti i loro nomi sono elencati. Poi Davide disse a Salomone, "Sii forte e fatti coraggio. Non temere, non ti sgomentare perché il Signore Dio sarà con te." (28:20). Se Salomone avesse perseverato fino alla fine fortificato da questa esortazione di Davide, la sua vita sarebbe stata molto differente.
Al Capitolo 29:3-5, Davide fa la lista di parte dell'oro e dell'argento che diede in più rispetto a quello che aveva già dato a motivo della "devozione che portava alla casa del suo Dio." Davide aveva già dato moltissimo per il lavoro del Signore. Dopo un po' di tempo si sentiva che non aveva dato abbastanza e ne diede ancora un po'. Dio ama un donatore gioioso e Davide era un uomo secondo il cuore di Dio. Com'è con noi invece? Siamo freddi e calcolatori nel nostro donare? Ci chiediamo delle volte se abbiamo dato troppo?!
Poi Davide pregò lodando il Signore (29:10-19). Tutta l'assemblea benedì il Signore Dio e Lo adorò (verso 20). Poi Salomone diventò re e Davide morì.
Un'ultima cosa: Il Capitolo 29:29 si riferisce a Samuele e Gad come "veggenti". Per quale motivo questi profeti venivano chiamati veggenti? Perché potevano guardare al futuro e vedere quello che gli altri non potevano vedere.
Il più grande bisogno nella chiesa di oggi è di veggenti - uomini e donne che hanno una visione spirituale, che possono vedere nel futuro, e che possono comprendere quello che succederà nei prossimi anni, ad esempio se qualche pratica particolare (che oggi sembra innocente) viene permessa nella chiesa. Un veggente è una persona che può vedere quando una chiesa è in pericolo di uscire della strada giusta. Oggi potrebbe sembrare che la deviazione dalla verità sia piccola - magari solo di un grado - e la distanza dalla verità molto poca - forse di soli pochi centimetri. Ma in pochi anni, questa distanza può diventare molti chilometri! Un veggente vede i pericoli che stanno davanti, rifiutandosi di acconsentire anche al più piccolo compromesso.
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primi nove capitoli di 2 Cronache trattano del regno di Salomone, del quale abbiamo già visto molto studiando 1 Re.
Dal Capitolo 10 al 36 leggiamo di 20 re di Giuda:
Roboamo, Abiia, Asa, Giosafat, Ieoram, Acazia, Atalia (regina), Ioas, Amasia, Uzzia, Iotam, Acaz, Ezechia, Manasse, Amon, Giosia, Ioacaz, Ioiachim, Ioiachin e Sedechia. Questi capitoli descrivono cinque periodi di ritorno al peccato di Giuda e le quattro volte che sono ritornati a Dio. Alla fine il libro termina con Giuda che viene deportato in Babilonia.
Dal Capitolo 14 al 16 leggiamo del re Asa che cominciò il suo regno eccellentemente(14:2-6). Quando venne attaccato dall'esercito Etiope composto da milioni di soldati, re Asa chiamò il Signore con una delle più belle preghiere richiedenti aiuto che si possono trovare nell'Antico Testamento: "Signore, per te non c'è differenza tra il dare soccorso a chi è in gran numero, e il darlo a chi è senza forza; soccorrici, Signore nostro Dio! Poiché su di te noi ci appoggiamo e nel tuo nome siamo venuti contro questa moltitudine. Tu sei il Signore nostro Dio, non vinca l'uomo contro di Te! " (14:10). Questa espressione di fede fu abbastanza per far distruggere dal Signore l'esercito avversario. Questa preghiera di totale dipendenza sul Signore è una buona preghiera da pregare quando anche noi affrontiamo qualche difficoltà davanti alla quale siamo impotenti.
Ma dopo la vittoria, venne un profeta ad avvisare Asa dicendo, "Se continuate a cercare il Signore, Egli si farà trovare da voi; ma, se lo abbandonate, Egli vi abbandonerà" (15:2) . Dio sapeva che dopo la vittoria Asa correva il pericolo di confidare nella sua forza e quindi smettere di essere costantemente dipendente dal Signore. Questo è il pericolo che tutti noi affrontiamo.
Sono abbastanza sicuro che questo è quello che è successo. Dopo questo episodio per altri vent'anni le cose andavano bene con Asa. Ma poi il re affrontò un altro nemico - Israele - che aveva un esercito molto più debole di quello Etiope. Ma questa volta, anziché ricercare il Signore, Asa decise di cercare l'aiuto di un re pagano (16:1-6). Perciò al momento il suo problema fu risolto, ma come risultato Asa perse la sua spiritualità. Perciò Dio mandò il Suo profeta Canani per mostrare ad Asa quello che aveva fatto.
Nelle parole che Canani rivolse ad Asa, abbiamo una delle più belle promesse nell'Antico Testamento: "Il Signore percorre con lo sguardo tutta la terra per spiegare la Sua forza in favore di quelli che hanno il cuore completamente per Lui." (2 Cronache 16:9). Notate che qui dice che gli occhi del Signore non stanno cercando coloro che sono devoti con tutto il cuore - perché Dio quelli devoti con tutto il cuore già li conosce. Ma qui sta dicendo che i Suoi occhi percorrono la terra ricercando in quale modo possa spiegare la Sua forza per coloro che sono devoti con tutto il cuore. Questa è una meravigliosa promessa che ci assicura, se siamo discepoli di Gesù devoti con tutto il cuore, che il Signore si muoverà al posto nostro su tutta la terra per sostenerci.
Una delle preghiere che ho pregato per molti anni fino ad oggi è, "Signore, guidami alle persone che stanno ricercando per una vita che ti compiaccia nella mia città, così che ci possiamo benedire gli uni e gli altri. Guidami a queste persone nel mio paese, e anche in tutto il mondo." Se il tuo cuore è completamente del Signore, se la tua ambizione è solamente quella di glorificare Dio e compiere la Sua volontà come è fatta in cielo, allora il Signore ti guiderà ad altre persone che hanno il tuo stesso obiettivo, vi unirà da tutte le parti del mondo. Dio ti benedirà attraverso di loro e userà te per benedirli. Questa è stata la mia esperienza per molti e molti anni fino ad oggi.
Molti Cristiani hanno le giuste dottrine, ma i loro cuori non sono completamente del Signore. Perché hanno altre ambizioni. Anche molti lavoratori Cristiani a tempo pieno hanno le loro ambizioni personali. Stanno ricercando l'onore, i soldi e le comodità. Perciò non vivono mai l'adempimento di questa promessa.
Cedete le vostre ambizioni carnali e date tutto il vostro cuore al Signore per compiere solamente la Sua volontà, e sarà Lui a lavorare miracolosamente per conto vostro. Se state aspettando che il Signore vi trovi un compagno da sposare, sarà Lui a portarvi qualcuno, e se è necessario ve lo porterà anche dall'altra parte del mondo, perché i suoi occhi si stanno muovendo su tutta la terra per conto vostro. Vi aprirà anche delle porte su tutta la terra per servirlo, senza che voi dobbiate muovere un dito. Dio vi darà tutto quello di cui avrete bisogno anche prima che glielo chiediate. Ci sono delle benedizioni stupefacenti pronte per coloro i cui cuori sono completamente Suoi!
Ma dopo aver sentito il messaggio di Canani re Asa non si pentì. Piuttosto che pentirsi, si arrabbiò a tal punto da far imprigionare il profeta. Le cose andarono di male in peggio per Asa. Cominciò persino ad opprimere gli Israeliti più poveri (16:10). Tre anni dopo Asa affrontò un'altra crisi - questa volta riguardava il suo corpo. Si ammalò di una malattia che afflisse severamente i suoi piedi - forse una cancrena dovuta al diabete. Essendo il re, Asa aveva abbastanza soldi per essere curato dai migliori medici del paese. Ma quello che Asa non fece e che avrebbe dovuto fare prima di chiamare i dottori, era di: Giudicare sé stesso e cercare il Signore. Perciò nonostante le migliori cure mediche Asa morì (16:12, 13).
Capitolo 18: Qui leggiamo di Giosafat che si alleò con Acab per andare in battaglia. I due vollero una parola dal Signore prima di combattere, perciò chiamarono il profeta Micaia per dargli una parola di profezia. Micaia era un vero profeta di Dio. Ma qualcuno disse a Micaia, "Per favore fa che il tuo messaggio sia come quello di tutti gli altri profeti che hanno già profetizzato la vittoria per Acab." Ma questi altri "profeti" erano tutti falsi profeti. Anche io sono stato invitato a degli incontri dove mi dissero che cosa avrei dovuto dire e che cosa non avrei dovuto dire. Ma Micaia disse, "Quello che il Signore mi dirà di dire, io lo dirò." Noi non dobbiamo essere influenzati nel nostro predicare da quello che gli altri ci dicono di dire. Se ascoltate Dio, vi dirà di cosa parlare. Molti predicatori oggi leggono dei libri che sono stati scritti dai predicatori Americani e poi ripetono quello che hanno letto. Ma Dio parla solo alle persone in America? Non parla anche alle persone in India? (o in Italia). Sii un uomo di Dio e sii un uomo che ascolta Dio. Siccome Micaia disse solamente quello che Dio gli comandò di dire, allora lo perseguitarono. Lo schiaffeggiarono e lo chiusero in una prigione (18:23). Per tutto il corso della storia i veri profeti sono sempre stati perseguitati.
Al Capitolo 20, abbiamo una delle più straordinarie storie dell'Antico Testamento che ci mostra la potenza del lodare Dio. Ci sono molte lezioni che possiamo imparare qui. Una grande moltitudine di nemici si radunò per fare guerra contro il Re Giosafat. Giosafat, che aveva imparato la lezione dopo l'essersi compromesso con Acab, ora decise di cercare il Signore. Pregò una delle più raffinate preghiere di fiducia nel Signore - che rientrava nella stessa classe di preghiere pregate da suo papà Asa (14:10) . Notate sette cose che Giosafat ricordò a Dio e a sé stesso riconoscendole nella sua preghiera:
1. L'assoluta sovranità di Dio (verso 6) .
2. Quello che Dio aveva fatto per Israele nel passato (verso 7) .
3. Le promesse di Dio (versi 8, 9) .
4. Che Israele era l'eredità di Dio (verso 11) .
5. La loro totale impotenza (verso 12)
6.La loro totale mancanza di saggezza (verso 12) .
7. La loro totale dipendenza in Dio (verso 12) .
Dio rispose immediatamente a questa preghiera inviando un messaggio attraverso un profeta e disse, "Non temete. La battaglia non è vostra ma di Dio. Andate ed affrontate i vostri nemici. Il Signore è con voi" (versi 15-17).
Così Giosafat inviò i cantanti in battaglia e li posizionò in prima linea davanti all'esercito! E non appena questi cantanti cominciarono a lodare il Signore, il Signore sconfisse tutti i nemici di Giuda. Fu così che anche Giuda diventò ricco grazie a tutte le ricchezze che avevano prelevato dai loro nemici.
Questa storia ci illustra la via della vittoria: Attraverso il confessare la sovranità e le promesse di Dio in fede, lodando il Signore in anticipo, anche quando i nostri nemici (i problemi) sono ancora presenti. La nostra fede è espressa nella lode. "Allora credettero alle Sue parole - e cantarono la Sua lode"(Salmi 106:12). Perciò anche il contrario di questo è vero: Quando non cantiamo le lodi di Dio, prova che non crediamo alla Sue parole!
Al Capitolo 26 leggiamo del Re Uzzia. Isaia il profeta, ebbe una visione datagli dal Signore nell'anno in cui Uzzia morì (Isaia 6:1). Il Re Uzzia partì bene e "finché cercò il Signore, Dio lo fece prosperare"(26:5). Ma "quando fu divenuto potente, il suo cuore, insuperbitosi, si pervertì e commise un'infedeltà" (26:16). Negli ultimi 2000 anni la stessa storia si è ripetuta spesso nel Cristianesimo. Dio benedice un uomo e poi quest'uomo si insuperbisce. È molto difficile rimanere umili quando Dio ti ha benedetto ed usato potentemente. Uzzia si insuperbì a causa dei suoi successi e decise di servire anche come sacerdote. Quello che era successo 300 anni prima con re Saul non insegnò ad Uzzia quanto era folle il comportarsi in tal modo. Azaria, un sacerdote senza paura, assieme ad altri ottanta sacerdoti si oppose ad Uzzia (26:17, 18) e disse, "Non è il tuo compito, Uzzia, bruciare incenso al Signore, ma spetta ai sacerdoti." Grazie a Dio per questi uomini che non hanno paura anche se si tratta rimproverare dei re. Abbiamo bisogno di qualche uomo così nel Cristianesimo di oggi. Uzzia si arrabbiò con i sacerdoti. Ma mentre era ancora arrabbiato, il giudizio di Dio gli cadde addosso e la sua fronte si ricoprì di lebbra. Uzzia fuggì dal tempio (26:20), fu separato dal popolo, non poté più entrare nella casa del Signore e morì con la lebbra (26:21) . È una cosa molto pericolosa provare a compiere un ministero che Dio non ti ha dato.
Al Capitolo 32, leggiamo dell'esperienza miracolosa di guarigione che Ezechia ricevette dal Signore. Il Signore gli diede anche un segno (32:24)- il sole retrocesse nel cielo (2 Re 20:1-11) . In altre parole, la terra ruotò di dieci gradi nella direzione opposta! Ai tempi di Giosuè il sole si fermò. Ma al tempo di Ezechia retrocesse (Isaia 38:8). Le persone in Babilonia notarono l'accaduto e sentirono che era connesso ad Ezechia. Perciò alcuni dei Babilonesi andarono in Israele per incontrarlo (verso 31). Ezechia si insuperbì, e mostrò tutti i suoi tesori ai Babilonesi. Molto presto, il profeta Isaia andò da Ezechia e gli disse che tutto quello che aveva mostrato ai Babilonesi un giorno quei Babilonesi glielo avrebbero portato via. (2 Re 20:13-17) . Ma notate cosa disse al Capitolo 32:31. Quando i governanti andarono da Ezechia per chiedergli di quel prodigio, "Dio lo abbandonò per metterlo alla prova", per vedere se avrebbe umilmente dato tutta la gloria a Dio, o se con superbia se ne fosse preso la gloria. Ezechia fallì la prova.
Molte volte dopo che Dio ha fatto qualcosa per noi, ci testerà, per vedere se ci prendiamo la gloria per noi oppure se ci umiliamo e diamo la gloria a Lui. Potrebbe essere che Dio abbia benedetto il tuo ministero in un modo unico. E dando una testimonianza o scrivendo a riguardo del tuo ministero lo farai in un modo tale da prendertene il credito. Questo è quello che fece Ezechia. Ezechia partì bene ed era proprio un buon re. Ma è brutto vedere che abbia concluso la sua vita in questa maniera!
Al Capitolo 33:12, 13, leggiamo qualcosa riguardo a Manasse che non è riportato in 2 Re. Verso la fine della sua vita, Manasse, dopo essere stato deportato in Babilonia, si pentì. Quando Manasse fu angosciato, supplicò il Signore. Re Manasse aveva fatto dei mali terribili in Gerusalemme per 50 anni. Aveva guidato le persone lontano dal Signore, adorato idoli ed aveva pure offerto i suoi figli per essere bruciati come sacrifici. Ma poi si pentì e pregò - e sorprendentemente Dio lo ascoltò! Dio fu mosso dalla sua preghiera e lo riportò a Gerusalemme. Allora Manasse riconobbe che il Signore è Dio (33:13). Distrusse gli idoli, ristabilì l'altare del Signore, ci offrì sopra dei sacrifici di riconoscenza ed ordinò a Giuda di servire il Signore.
Se anche Salomone si fosse ravveduto in questo modo, sicuramente sarebbe stato registrato nella Scrittura. Ma a differenza del caso di Manasse, Salomone non viene riportato. Ed è per questo motivo che possiamo sapere che Salomone è andato all'inferno. Mentre Manasse si pentì. Come un uomo finisce la sua vita conta di più di come l'ha iniziata.
Al Capitolo 36:21, ci viene fornita la ragione per la quale gli Israeliti furono deportati in Babilonia per 70 anni. La legge aveva comandato che gli Israeliti avrebbero dovuto dare ai loro terreni un riposo Sabbatico di un anno ogni sette anni - perciò quell'anno non dovevano seminare (Esodo 23:10, 11). Ma nella loro avidità disobbedirono a Dio e furono puniti, come Dio li aveva avvertiti (Levitico 26:34, 43). Per 490 anni gli Israeliti disobbedirono a Dio, non concedendo alla terra il suo riposo Sabbatico. Perciò Dio li fece deportare per 70 anni. I giudizi di Dio sono esatti e prima o poi arrivano.
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sdra visse nel periodo in cui gli Israeliti ritornarono dalla loro deportazione durata settant'anni.
Nell'Antico Testamento sono riportati due viaggi d'Israele. Il primo viaggio fu dall'Egitto a Canaan, e questo è simbolo della salvezza di ogni singolo Cristiano - redento dal sangue di Cristo (L'agnello Pasquale), battezzato in acqua (il fuori e dentro dal Mar Rosso), battezzato nello Spirito Santo (la nuvola che scese dal cielo) e la conquista dei desideri della carne (i giganti in Canaan). Il secondo viaggio fu quello dove gli Israeliti ritornarono da Babilonia a Gerusalemme , dopo la loro deportazione. Questo viaggio è simbolo del costruire la chiesa. Il primo viaggio simboleggia il nostro cammino personale con Dio. Mentre il secondo simboleggia il nostro uscire da un sistema religioso morto (Babilonia), per poi costruire il Corpo di Cristo (Gerusalemme). Molti profeti parlarono a riguardo di questo spostamento del popolo di Dio da Babilonia a Gerusalemme. Nel Nuovo Testamento Babilonia ha un significato spirituale e si riferisce ad un Cristianesimo corrotto e prostituito che però professa di seguire il Signore, senza però realmente farlo (Apocalisse 17). Mentre Gerusalemme (Apocalisse 21) si riferisce alla vera chiesa, la Sposa di Cristo.
Esdra fu un uomo che Dio usò nel secondo movimento dell'Antico Testamento. Il suo libro tratta del ritorno degli Israeliti sotto la guida del loro capo, Zorobabel (Capitoli 1, 2), la costruzione del tempio (Capitoli 3-6), e la riforma sotto la sua stessa (Esdra) guida (Capitoli 7-10).
Prima di tutto leggiamo che Dio utilizzò Re Ciro per emettere un editto che ordinò la costruzione del tempio. Ciro disse, "Il Signore, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra e mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme" (Esdra 1:2) . Notate la sovranità di Dio che mosse un re straniero per ordinare la costruzione del Suo tempio in Gerusalemme!
Ciro continuò dicendo, "Chiunque tra voi è del Suo popolo salga a Gerusalemme e costruisca la casa di Dio." (Esdra 1:3). Ciro non obbligò nessun Israelita ad andare. Li lasciò liberi di scegliere. La stessa cosa vale anche per oggi - siamo liberi di rimanere in un sistema religioso morto oppure allontanarcene per salire a Gerusalemme.
Infine Ciro disse, "Gli uomini del popolo del Signore che rimangono supportino quelli che sono andati con delle offerte volontarie per la casa di Dio" (1:4) .
Per costruire Gerusalemme, il Corpo di Cristo, la prima cosa che dobbiamo riconoscere è che Dio è sovrano su ogni persona. Ha mosso re stranieri in quel giorno e lo può fare anche oggi, così da compiere il Suo piano. Se non crediamo a questo, non possiamo costruire Gerusalemme.
La seconda cosa che abbiamo bisogno di riconoscere è che Dio non obbliga mai nessuno a lasciare Babilonia. Tutti sono invitati ad andarsene. Ma nessuno è forzato a farlo. Dobbiamo lasciare alle persone la libertà di scegliere, perché Dio ama solo i donatori gioiosi.
La terza cosa che vediamo è che chi non va personalmente a Gerusalemme può comunque supportare il lavoro di Dio con "un'offerta volontaria" (1:4). Se non possiamo costruire Gerusalemme personalmente, possiamo comunque supportare la sua costruzione con delle offerte volontarie.
Per quale ragione il re Ciro di Persia sostenne così tanto il popolo di Dio?
Probabilmente la risposta giace qui: Più o meno 200 anni prima che Ciro nacque, il profeta Isaia profetizzò a suo riguardo menzionandolo per nome: "Io (il Signore) dico di Ciro: 'Egli è il mio pastore; egli adempirà tutta la mia volontà dicendo a Gerusalemme: 'Sarai ricostruita' e al tempio: 'le tue fondamenta saranno gettate' . Così parla il Signore al Suo unto, a Ciro, che io ho preso con la mia destra per atterrare davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui le porte, in modo che nessuna gli resti chiusa. "Io camminerò davanti a te e appianerò i luoghi impervi; frantumerò le porte di bronzo, spezzerò le sbarre di ferro; io ti darò i tesori nascosti nelle tenebre, le ricchezze riposte in luoghi segreti, affinché tu riconosca che io sono il Signore che ti chiama per nome, il Dio d'Israele. Per amore di Giacobbe, mio servo, e d'Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho designato, sebbene non mi conoscessi. Io sono il Signore e non ce n'è alcun altro; fuori di me non c'è altro Dio! Io ti ho preparato, sebbene non mi conoscessi, perché da oriente a occidente si riconosca che non c'è altro Dio fuori di me. Io sono il Signore, e non ce n'è alcun altro."' (Isaia 44:28-45:6) .
Daniele, che a quel tempo era ancora vivo, deve aver mostrato questa Scrittura a Ciro - Ciro probabilmente ne rimase enormemente sorpreso nel vedere che due secoli prima, Dio Onnipotente aveva profetizzato a suo riguardo chiamandolo per nome. Questo deve averlo umiliato; e poi fece esattamente quello di cui Isaia aveva profetizzato a suo riguardo - comandando ai Giudei di ritornare a Gerusalemme e ricostruire il tempio!! Le vie di Dio sono veramente meravigliose.
Al Capitolo 2, leggiamo di una lista di persone che lasciarono Babilonia. Anche oggi Dio fa una lista dove si annota ogni persona che lascia Babilonia. I Giudei a quel tempo avevano Zorobabel come capo. Perché Dio ha sempre bisogno di un uomo per guidare il Suo popolo fuori da Babilonia. Dio si fa una lista di ogni persona che ha lasciato il Cristianesimo corrotto per venire nella vera chiesa del Dio Vivente.
Di certo Babilonia è un posto più comodo in cui vivere rispetto a Gerusalemme. Era così allora e lo è anche oggi. In quei tempi era difficile, pericoloso e costoso andare a Gerusalemme. Molti Israeliti forse si saranno detti, "Perché dobbiamo andare? Stiamo già bene qua a Babilonia." Molti credenti che sono in un sistema che non compiace Dio oggi, dicono la stessa cosa. Perché possono "sposarsi" ed essere "sepolti" con più grande onore in Babilonia. Ma coloro che sono devoti con tutto il cuore vogliono stare dove Dio si sta muovendo nei loro giorni, vogliono essere dove c'è l'unzione di Dio. Costoro non guardano alle loro comodità e all'onore che possono ricevere. In questo modo viene effettuata una cernita del popolo di Dio anche oggi.
Al Capitolo 2:40, leggiamo che solamente 74 Leviti lasciarono Babilonia per andare a Gerusalemme. Perché così pochi? Ai Leviti venne comandato da Dio di non avere nessuna proprietà. I Leviti dovevano essere finanziati dalle decime prelevate dal popolo di Dio. Questi Leviti videro che il popolo che stava tornando a Gerusalemme era molto povero e pensarono che quei poveri non avrebbero mai potuto pagargli le decime, e anche se l'avessero fatto di certo non sarebbero state molte! Perciò la maggior parte dei Leviti decise di starsene in Babilonia. Perché era più sicuro per loro starsene lì. Solamente 74 di loro ebbero fiducia nel fatto che Dio si sarebbe preso cura di loro anche a Gerusalemme! È la stessa storia anche oggi. I predicatori continuano ad andare dove ci sono i ricchi che possono dargli dei grandi doni!
Al Capitolo 2:59-63, leggiamo di alcune persone che non potevano mostrare la loro provenienza familiare per provare il fatto che fossero dei veri Israeliti. Questa è un'illustrazione di coloro che oggi non sono sicuri riguardo alla loro salvezza. Alcuni che si dicevano della tribù sacerdotale non erano in grado di ritrovare i loro nomi nei registri dei loro antenati. Perciò furono esclusi dalle funzioni sacerdotali fino a quando un sacerdote era in grado di mostrare cosa Dio ne pensava a riguardo (con l'Urim ed il Tammin), cioè se veramente erano sacerdoti. Vediamo qui che i capi erano molto severi riguardo agli antenati di quelli che volevano costruire Gerusalemme. Anche noi dobbiamo stare molto attenti a domandare degli alti livelli di purezza da coloro che vogliono essere capi nella chiesa. Dobbiamo essere certi dell'esperienza della salvezza che hanno avuto quelli che vogliono fare parte della nostra chiesa. Oggi viviamo in dei giorni in cui il livello è stato abbassato per permettere alle persone di essere facilmente battezzate ed unirsi alla chiesa. Il motivo di questo è la dipendenza per i grandi numeri e per le statistiche. Dobbiamo essere sicuri che le persone sono veramente convertite prima di permettergli di unirsi alla nostra chiesa. Giovanni il Battista non battezzò i Farisei perché non si erano ravveduti. Questo è un buon esempio da seguire.
Dal Capitolo 3 al 6 di questo libro, ci sono un serie di interessanti parallelismi che successero anche nei primi giorni della chiesa nel libro degli Atti degli Apostoli.
Al Capitolo 3 leggiamo dell'inizio dei lavori per la costruzione del tempio. Tra le persone impiegate c'era un grande spirito di unità. "I figli d'Israele si furono stabiliti nella loro città, il popolo si adunò come un sol uomo a Gerusalemme" (3:1) . Questo era simile ai 120 che aspettavano per lo Spirito Santo come un sol uomo nella stanza di sopra.
"Iesua, con i suoi fratelli sacerdoti, e Zorobabel, con i suoi fratelli si misero a costruire" (3:2). Fu un ministero che lavorava come un sol corpo, cioè composto da diverse parti che lavorano assieme; non era un lavoro portato avanti da un singolo uomo.
Per primo costruirono l'altare e ci offrirono degli olocausti (3:2). Questo parla del posto di preminenza che viene dato al messaggio della croce per costruire il Corpo di Cristo. Poi, secondo quanto era scritto nel Libro celebrarono la 'Festa delle Capanne'. Così facendo onorarono la Parola di Dio. Quando i costruttori posero le fondamenta del tempio celebrarono e lodarono il Signore (3:10). I sacerdoti si alzarono e con trombe e cembali cominciarono a lodare il Signore. Questa è un'altra cosa che deve esserci a Gerusalemme (la vera chiesa) - uno spirito di lode e di adorazione.
A queste lodi seguirono "pianti ad alta voce"(3:12). Anche l'essere afflitti ed in lutto per i nostri peccati è una parte necessaria per costruire la chiesa.
Capitolo 4:1: Subito dopo questi eventi affrontarono delle opposizioni. Nessun genuino lavoro di Dio rimarrà senza nemici. Questi nemici pretendevano di prendere anche loro parte alla costruzione del tempio. Ma Zorobabel disse, "Non è compito vostro costruire insieme a noi una casa al nostro Dio"(4:3). Noi non collaboriamo con i non credenti, anche se si definisco Cristiani. Potrebbero dire, "Anche noi serviamo il vostro Dio. Anche noi siamo Cristiani." Ma noi diciamo "No". Grazie a Dio per uomini come Zorobabel e Iesua che puntarono i piedi e dissero, "Questo non si può fare." Grazie a Dio per persone come Giovanni il Battista che si rifiutò di battezzare i Farisei, dicendo, "Prima vi dovete ravvedere." Nella chiesa abbiamo bisogno di più persone come Giovanni il Battista, Zorobabel e Iesua.
In seguito, queste persone che vennero rifiutate si unirono alla gente del paese e (4:4) cominciarono a scoraggiare e molestare il popolo. Questa fu un'opposizione religiosa, che cercava di impaurirli e di impedirgli di continuare. Corruppero persino dei consiglieri (4:5) perché facessero fallire il piano - pensate a quanta opposizione dovettero affrontare queste semplici persone che volevano solamente costruire il tempio! Quando provate a costruire la casa di Dio come Corpo di Cristo affronterete un sacco di opposizione. Se siete interessati solamente nell'uscire dall'Egitto e vivere una vita Cristiana individualista, allora potrebbero non esserci molti problemi. Ma se vi spingete più in là al secondo movimento, quello da Babilonia a Gerusalemme, allora affronterete un sacco di attacchi da parte di Satana. Ma la vostra vita sarà eccitante perché Dio è sovrano su tutto e tutti. È Dio che permette questa opposizione e poi sarà Lui ad andare oltre a quello che i re ed i decreti dicono. I nemici del popolo inviarono al re una richiesta, ed un decreto fu emanato dal re (4:17-22). Perciò queste persone andarono con in mano il decreto del re a Gerusalemme e fermarono il lavoro. In questo caso il re fu influenzato da dei resoconti falsi. Potete stare sicuri che quando provate a servire il Signore ci saranno un sacco di resoconti falsi a vostro riguardo. Le persone religiose, le autorità al potere, la polizia e molte altre persone si schiereranno contro di voi. Ed è proprio in questo modo che si fermò il lavoro a Gerusalemme.
Allora che cosa fece Dio? Uccise il re che aveva fatto l'editto e ne mise un altro al suo posto - Dario (4:24)!
Al Capitolo 4:24, vediamo che anche se erano passati 16 anni dopo il ritorno del popolo a Gerusalemme, i Giudei non erano andati oltre dal porre le fondamenta del tempio. Il motivo di ciò era perché i Giudei ebbero un'attitudine casuale nei confronti della costruzione del tempio ed erano tutti occupati nel costruire le proprie case (vedi Aggeo 1:1-4). Allora i profeti Aggeo e Zaccaria esortarono il popolo a mettere Dio al primo posto e a costruire il Suo tempio (5:1, 2).
Ma ancora una volta ritornarono i nemici e dissero, "Chi vi ha comandato di costruire questo tempio?" E poi leggiamo questo verso meraviglioso, "Ma l'occhio del loro Dio vegliava su di loro e quelli non poterono fargli sospendere i lavori"(verso 5). I nemici inviarono un resoconto a Re Dario, e Dario emanò un altro decreto, perché aveva trovato il decreto che precedentemente aveva emanato Ciro. Notate il totale controllo che Dio ebbe in questa operazione. Dario scrisse, "Lasciate continuare quella casa di Dio. Le spese per costruire quella casa siano puntualmente pagate a quegli uomini attingendo dalle entrate del re . Tutto quello che è necessario per gli olocausti - vitelli, montoni, frumento e sale - gli sia fornito" (6:7, 8) .
Chi era il consigliere di Dario? Daniele. Dio ha i Suoi uomini ovunque affinché possano aiutare i Suoi servi. Dunque vediamo che l'opposizione cooperò per il loro bene, perché alla fine il Popolo di Dio ricevette di più di quello che avevano prima: Il governo pagò l'intero costo della costruzione!
Alla fine grazie alla cooperazione di tutti il tempio venne costruito - lavorarono assieme come un sol corpo. Questo lavoro cominciò in un modo molto piccolo, come è solito di tutti i lavori di Dio. Ma alla fine queste persone completarono un edificio del quale Dio era felice. Ed è così anche nella costruzione della chiesa. Allora il popolo celebrò la Pasqua e si rallegrò - "Perché il Signore li aveva rallegrati, ed aveva piegato in loro favore il cuore del re in modo da fortificare le loro mani e l'opera della casa di Dio" (Esdra 6:22) .
Dopo questi fatti, abbiamo un buco di 60 anni dalla fine del Capitolo 6 all'inizio del Capitolo 7. Ed è proprio in questo periodo che abbiamo la storia di Ester.
Dal Capitolo 7 in avanti, leggiamo del ritorno dall'esilio e della riforma sotto la guida di Esdra. Il primo gruppo di esiliati era sotto la guida di Aggeo, Zaccaria, Zorobabel e Iesua. Mentre Esdra venne con il secondo gruppo. Quando un servo di Dio muore, Dio ne innalza un altro. Sia lodato Dio che generazione dopo generazione ha innalzato uomini per guidare il Suo popolo avanti.
Esdra era un insegnante - uno scriba esperto nella legge di Mosè, un uomo che aveva studiato la parola di Dio in profondità - (7:6). Leggiamo che Esdra si era dedicato con tutto il suo cuore allo studio della Parola di Dio, alla pratica della legge e ad insegnarla (7:10) . Questo è un grande esempio per noi da seguire. Dio ha bisogno di uomini che studiano, praticano ed insegnano la Sua Parola - facendo le cose proprio in quest'ordine! Ricordati questo se vuoi che Dio ti usi.
Se Esdra fosse rimasto in Babilonia, non avremmo mai sentito parlare di lui. Il cielo riconosce coloro che lasciano Babilonia per andare a Gerusalemme. Sei volte in questo libro, leggiamo che Esdra " partì per SALIRE" da Babilonia a Gerusalemme. Spostarsi da Babilonia a Gerusalemme è sempre un passo fatto "VERSO L'ALTO" ed è il risultato del "fatto che un uomo è assistito dalla benefica mano del suo Dio" (7:9). Coloro che lasciarono Babilonia e salirono a Gerusalemme sarebbero poi diventati gli antenati dei dodici apostoli di Gesù. I nostri figli e le nostre discendenze saranno tutti influenzati dalle decisioni che facciamo noi oggi.
A quel tempo, il re di Persia era un parente di Ester. E questo rese le cose facili per i Giudei.
Al Capitolo 7:12, leggiamo di un contrasto interessante in questo titolo: Artaserse re dei re, ed Esdra scriba della legge del Dio del cielo!! Sappiamo tutti qual è il titolo più grande tra i due.
Il Capitolo 7:18 ci indica la tremenda fiducia che il re aveva in Esdra in quanto uomo integro, a tal punto che il re poté dirgli: "Dell'argento e dell'oro che avanzeranno farete, tu e i tuoi fratelli, quello che vi sembra meglio conformandovi alla volontà del vostro Dio" . Ogni servo di Dio dovrebbe essere un uomo di una tal integrità nel modo in cui gestisce i soldi che pure gli atei si fidano di lui. Ma ahimè oggi è molto raro trovare persone del genere.
Nonostante tutte quello che il re fece per i Giudei, Esdra fece attenzione a dare tutta la gloria a Dio e non al re. Perché fu Dio a mettere dei buoni pensieri nella mente del re. Esdra fu anche attento a dare la gloria a Dio per avergli donato la forza di guidare il popolo di Dio fuori da Babilonia (7:27, 28) .
Al Capitolo 8:1, leggiamo di un'altra lista di persone che uscirono da Babilonia. Questa volta notiamo che il numero dei Leviti era diminuito a sole 38 persone (7:18, 19). Il numero delle persone che riescono a fidarsi di Dio vivendo per fede continua a diminuire!
Al Capitolo 8:21, leggiamo che Esdra proclamò un digiuno. Questo fu un modo per esprimere la loro umile dipendenza da Dio per fare un viaggio sicuro e raggiungere Gerusalemme. Esdra si vergognò di chiedere al re dei soldati che li avrebbero protetti lungo il cammino, dopo che avevano fatto una coraggiosa confessione di fede nel loro Dio Onnipotente davanti al re: "La mano del nostro Dio assiste tutti quelli che lo cercano, ma la Sua potenza e la Sua ira sono contro tutti quelli che lo abbandonano"(8:22) .
Al Capitolo 8:24-30, vediamo la saggezza di Esdra nel maneggiare l'argento e l'oro che veniva trasportato a Gerusalemme. Disse ai sacerdoti, " Queste sono delle offerte sacre. Fateci attenzione. Quando arriverete a Gerusalemme dovete consegnarle tutte quelle che vi ho dato ai capi in città." Questo ci insegna l'importanza di essere fedeli nell'uso dei soldi quando costruiamo il Corpo di Cristo.
Troviamo questa frase "la mano benefica del nostro Dio è su di noi" comparire un po' di volte nel libro di Esdra, indicando quanto questi esiliati erano dipendenti, deboli e bisognosi dell'aiuto di Dio in ogni cosa. Ed è questo il modo in cui anche oggi viene svolto il lavoro di Dio. Non ci fu nessuna colonna di nuvola o fuoco che guidò Esdra ed il suo gruppo di esiliati a Gerusalemme - solamente la presenza invisibile di Dio.
Ai Capitoli 9 e 10, leggiamo che Esdra dovette trattare con il problema dei matrimoni misti in Israele. La prima cosa che Esdra fece dopo aver sentito l'accaduto, fu di essere in lutto per il fallimento del popolo di Dio (9:3). In seguito riunì altre persone come lui che temevano la Parola di Dio ed organizzò un incontro di preghiera insieme a loro, e confessarono i loro peccati, piuttosto di incolpare e giudicare gli altri (9:5-15). Esdra pregò confessando i suoi peccati, pianse e si prostrò (10:1). "Esdra non mangiò pane e non bevve acqua, perché faceva cordoglio per l'infedeltà di quelli che erano stati in esilio"(10:6). Esdra fu un uomo retto e uno scolaro della Parola di Dio. Ma nonostante questo pianse e pregò perché i suoi compagni Giudei avevano peccato. Questo è anche oggi il miglior modo per mettere a posto i problemi nella chiesa. Nella chiesa dobbiamo avere il suono delle lodi al Signore ed anche il suono dei pianti per i nostri peccati.
Esdra ed i suoi compagni Giudei si radunarono assieme davanti a Dio, e nei loro cuori avevano una sincera preoccupazione per il nome di Dio. Potreste chiedervi perché Dio non fermò la pioggia dal cadere su di loro, perché sta scritto che piovve pesantemente per tutto il tempo che il popolo stette nella piazza davanti al tempio (10:9). Probabilmente fu perché Dio poté testare chi era devoto con tutto il cuore e chi no!
Esdra insegnò alle persone di restituire quello che dovevano agli altri, di non avere debiti con nessuno, e di confessare i loro peccati (10:11). Poche persone si opposero, ma la maggioranza lo seguì. Ancora una volta c'è una lista di quelli che si compromisero (10:18-44). Anche oggi Dio si fa una lista di quelli che si compromettono.
E così è come finisce il libro di Esdra.
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ell'Antico Testamento ci sono descritti in modo molto dettagliato due grandi spostamenti che Israele fece.
Il primo viaggio fu dall'Egitto a Canaan, che simboleggia la nostra vita personale - cioè l'uscire dal peccato, il liberarsi dalla presa di Satana, uscendo dal mondo e dal legalismo, per mezzo del sangue di Cristo, il battesimo in acqua ed il battesimo nello Spirito Santo, entrando in una vita di vittoria sul peccato ed in un cammino personale con Dio.
Il viaggio da Babilonia a Gerusalemme simboleggia la nostra vita comunitaria - cioè il lasciare il Cristianesimo falso per giungere ad una comunione con altri in una genuina espressione del Corpo di Cristo.
Molti Cristiani pensano che Babilonia si riferisce ad alcune denominazioni nel Cristianesimo e si immaginano che una volta che hanno lasciato queste denominazioni, hanno lasciato Babilonia. Questo è falso.
Babilonia è un sistema commerciale. Il principio di tutti i sistemi commerciali è il profitto - cioè il guadagnare qualcosa per sé stessi. Fino a quando un uomo vive con il principio del "guadagno personale attraverso la Cristianità" - Cioè quello che può guadagnare facendo qualcosa per il Signore, o quello che può guadagnare unendosi ad una certa chiesa o organizzazione, ecc. - allora è motivato dal principio di Babilonia. Un Cristiano che vive secondo la carne e cerca il proprio interesse, anche se è nella migliore denominazione del mondo, rimane un membro di Babilonia. Lo spirito di Babilonia si può trovare primariamente dentro un uomo, e non necessariamente in una denominazione.
D'altro canto Gerusalemme è la città del sacrificio. Questo spirito è l'opposto dello spirito del profitto che si trova in Babilonia. Lo spirito di Gerusalemme si trova nelle parole di Davide quando disse, "Non offrirò al Signore qualcosa che non mi costi nulla"(2 Samuele 24:24) . Per costruire il Corpo di Cristo - "la Gerusalemme celeste"- è necessario uno spirito non egoista, ci vuole uno spirito che è preoccupato solo per la gloria di Dio e dunque che non cerca il proprio interesse. Ed una persona con un tal spirito delle volte si può trovare anche in una denominazione morta. Perché anche lo spirito di Gerusalemme è primariamente una cosa interiore, e non qualcosa di visibile dall'esterno.
Se stiamo cercando di costruire il Corpo di Cristo, è importante che riuniamo assieme coloro che hanno compreso questo principio del sacrificio . Altrimenti costruiremo un altro sistema come quello dal quale siamo usciti. Questo è quello che molte così dette 'chiese separate' hanno fatto, e oggi sono tanto morte (o anche più morte) delle denominazioni principali.
Neemia fu un uomo che Dio usò nel movimento del Suo popolo da Babilonia a Gerusalemme. Neemia visse circa 70 anni dopo Zorobabel, Giosuè, Aggeo e Zaccaria. Il tempio era stato costruito, Esdra era già arrivato a Gerusalemme - più o meno 13 anni prima.
Il desiderio nel cuore che Dio diede ad Aggeo, Zaccaria e Zorobabel fu di costruire il tempio. Il desiderio nel cuore di Esdra fu quello di insegnare al popolo la Parola di Dio. Ma il desiderio nel cuore di Neemia fu quello di costruire le mura di Gerusalemme, organizzare l'amministrazione cittadina, e riportare il popolo al patto che aveva abbandonato. Neemia fu un riformatore. Spiritualmente, fu un uomo con una grande visione e dedito alla preghiera. Nella pratica, fu un organizzatore ed un motivatore. Quindi Neemia aveva tutte le qualità necessarie per essere un capo del popolo di Dio in quel periodo.
Neemia stava vivendo a Susa, che era la capitale dell'unica superpotenza mondiale di quei tempi - l'impero Medio-Persiano - ed era impiegato nel personale del re Artaserse.
Capitolo 1:1-3: Quando Anani ed altri Israeliti vennero a Susa da Giuda, Neemia si preoccupò di capire quale fosse lo stato del popolo ritornato dall'esilio e le condizioni di Gerusalemme. Questa è la caratteristica primaria di ogni uomo che Dio usa - siccome ha un interesse per il popolo di Dio, Dio gli mette un desiderio nel cuore. Se vuoi servire il Signore, comincia con un interesse per gli altri. Dio non usa mai un uomo che non ha interesse per gli altri. Neemia chiese ad Anani, "Come vanno le cose laggiù?" E Anani gli disse che le mura erano abbattute e le porte bruciate.
In Isaia 60:18, leggiamo che le mura di Gerusalemme simboleggiano la salvezza e le porte simboleggiano la lode.
Le mura parlano della separazione dal mondo e della sicurezza. Dio vuole che la chiesa sia separata dal mondo. Le mura devono essere alte, così che una persona con la mente settata alle cose del mondo non può entrare nella chiesa. Per essere parte di Gerusalemme, una persona deve essere un discepolo, cioè uno che ama Gesù più di tutto ciò che c'è sulla terra. Attraverso gli ultimi 20 secoli, i predicatori hanno abbassato gli standard che Gesù e gli apostoli avevano posto, perciò oggi le mura sono così basse che chiunque può fare un salto ed entrarci. Gesù una volta disse che chi si arrampica ed entra dal muro è un ladro (Giovanni 10:1). C'è un modo per entrare - che è per la porta - e la porta di Gerusalemme è molto piccola. Ma i predicatori hanno abbassato gli standard così che le mura della separazione oggi sono molto basse. In alcuni posti, le mura sono state abbattute completamente, tanto che non c'è più differenza tra la chiesa ed il mondo. Infatti tante persone del mondo si comportano molto meglio di tanti così detti "credenti". Questa è la caratteristica di una chiesa con le mura abbattute.
Le porte simboleggiano lo spirito vittorioso di lode che deve essere sempre presente nella chiesa. Le porte sono anche il posto dove gli anziani della città si siedono - il posto riservato all'autorità. La chiesa oggi ha perso il suo spirito vittorioso di lode e ci sono pochi uomini che hanno autorità spirituale.
Neemia era profondamente interessato al fatto che le mura erano abbattute e le porte bruciate. Quando sentì questa notizia, pianse, fu avvolto da grande tristezza, digiunò e pregò. Dio sta cercando un uomo del genere anche oggi - uno che è profondamente interessato e con un peso nel suo cuore quando vede le condizioni della chiesa di Dio.
Quand'è l'ultima volta che siete stati afflitti, non per problemi vostri, ma perché oggi la chiesa di Gesù Cristo è in una condizione patetica in India? Quando è stata l'ultima volta che avete digiunato e pregato perché preoccupati dal fatto che il nome di Gesù dovrebbe essere glorificato nella chiesa di Gesù Cristo in India oggi? Ma se non abbiamo questa preoccupazione nei nostri cuori, non saremo mai gli uomini e le donne che Dio vuole farci essere.
Neemia viveva sotto l'antico patto. Non aveva lo Spirito Santo che abitava in lui a differenza nostra. Non aveva tutta la Bibbia, nessuna comunione nella chiesa, libri, registrazioni o conferenze come le abbiamo noi oggi in abbondanza. Non sapeva niente riguardo alla croce. Ma nonostante tutto ciò aveva un profondo peso nel suo cuore. Neemia non "lavorava a tempo pieno" servendo il Signore. Ma era impiegato in un lavoro. Si finanziava con quello che guadagnava e serviva il Signore. Neemia è un grande esempio di un uomo totalmente non egoista e che era preoccupato solo per la gloria del Nome di Dio. Se prendiamo questo esempio e siamo determinati ad emularlo, Dio allora sarà in grado di fare qualcosa anche con le nostre vite.
Il movimento del popolo di Dio da Babilonia a Gerusalemme cominciò con Daniele. Daniele fu un uomo che digiunò e pregò in Babilonia. Poi il movimento continuò per mezzo di Giosuè, Zorobabel, Aggeo e Zaccaria. Tutte queste persone avevano un peso nei loro cuori per costruire Gerusalemme. In questi libri che riguardano il movimento di uscita da Babilonia, il digiuno e la preghiera sono menzionati frequentemente. Anche Esdra e Neemia digiunarono e pregarono. Alcuni di noi forse digiunano e pregano quando abbiamo disperatamente bisogno di una risposta alle nostre preghiere - per esempio la guarigione di un membro della famiglia, oppure per trovare un posto di lavoro o un coniuge. Tutte queste cose sono giuste. Ma Esdra e Neemia non digiunarono e pregarono per ottenere qualcosa per loro stessi. Ma digiunarono e pregarono affinché il nome di Dio fosse onorato a Gerusalemme. Anche noi dovremmo digiunare e pregare con queste motivazioni.
Uno dei lavori di Neemia era di assaggiare il vino che avrebbe bevuto il re. In quei giorni i re avevano paura di essere avvelenati dai loro nemici. Perciò i re prima di bere il loro vino avevano qualcuno che lo assaggiava per loro. Ovviamente, chi assaggiava il vino doveva essere un uomo totalmente leale e non corrompibile. È pazzesco che questo re pagano non scelse per questo compito importante uno dei suoi uomini, ma un Giudeo! Questo ci fa capire qualcosa riguardo alla testimonianza che Neemia aveva della sua integrità. Il re si affidò al 100% a Neemia - perciò Neemia diventò un uomo molto influente nel palazzo del più grande re che il mondo aveva in quel tempo.
Prima di quel giorno Neemia non era mai stato triste davanti al re (2:1). Neemia non era un tipo di persona malinconica. Il re lo aveva sempre visto felice. Ma ora era triste. La cosa importante è che Neemia non era triste per qualche cosa che riguardava lui o la sua famiglia. Ma era triste perché Gerusalemme era nel caos. Oh se ci fossero più persone così anche oggi, che sono tristi perché hanno visto il triste stato in cui è la chiesa di Gesù Cristo!
Il re disse, "Hai una faccia triste! Non può essere altro che per una preoccupazione del tuo cuore." Allora Neemia fu colto da grande paura (2:2). In quei giorni era una cosa terribile sconcertare l'opinione che un re aveva di una persona. Qui amo vedere l'onestà di Neemia che ammise di essere impaurito. La paura è qualcosa che non possiamo eliminare completamente dalle nostre vite. Avvertiremola paura fin tanto che saremo qui sulla terra, ma non dobbiamo mai agire mossi dalla paura . Paolo disse che aveva paura(2 Corinzi 7:5). Ma non agì mai sulla base di queste sue paure. Se stai vivendo in un posto pericoloso, o se stai andando a servire il Signore in un posto dove la tua vita potrebbe essere minacciata - ci sono molti posti così in India oggi - naturalmente avrai paura. Non devi vergognarti. Sei un essere umano. Ma non devi mai agire basandoti sulla paura. Possiamo essere prudenti stando attenti al modo in cui agiamo, ma non dobbiamo muoverci basandoci sulla paura. La paura è l'opposto della fede, e quando agiamo mossi dalla paura, stiamo agendo nell'incredulità. Non dovremmo mai dimenticarci che Dio si prende cura di noi.
Anche se Neemia era impaurito, disse al re, "Il mio volto deve essere triste a causa della città dove sono le tombe dei miei padri, perché è distrutta e le sue porte sono consumate dal fuoco." Allora il re gli chiese, "Che cosa domandi?" Allora Neemia pregò una piccola e veloce preghiera (che è la cosa migliore da fare in queste situazioni) e rispose, "Se ti sembra giusto mandami in Giudea a ricostruire la città." Il re rispose, "Quanto durerà il tuo viaggio? Quando ritornerai?" Decisero il tempo nel quale Neemia si sarebbe assentato e poi partì (2:3-6) .
Neemia andò a Gerusalemme e stette tre giorni da solo senza andare da nessuna parte - probabilmente digiunando e pregando (2:11). Poi di notte si alzò e prese con sé pochi uomini. Neemia non aveva detto a nessuno quello che Dio gli aveva messo in testa, perché sapeva che c'erano dei nemici che avrebbero provato ad ostacolarlo (2:10). Sapeva anche che non serviva a niente unire assieme delle persone che non avevano nei loro cuori un profondo desiderio per compiere il lavoro di Dio. Perciò prese con sé solo pochi uomini ed ispezionò le mura e le porte.
Appena si diffuse la notizia subito cominciò l'opposizione, esattamente com'era successo con Esdra. Non appena qualcuno è preoccupato del fatto che il nome di Gesù sia onorato, l'opposizione comincia subito. Il diavolo è in allerta per monitorare questi movimenti tra il popolo di Dio. Questa è una delle ragioni del perché molte persone non ricercano di vivere totalmente per Dio e servirlo. Perché sono spaventati dall'opposizione che viene dal diavolo.
Ma in realtà uno dei modi per sapere se si è nella volontà di Dio è quello di trovarsi spesso affrontati dal diavolo. Se il diavolo ti lascia in pace, puoi stare certo che sei completamente fuori dalla volontà di Dio. Per quanto mi riguarda, una delle indicazioni del fatto che sono sulla strada giusta è che il diavolo scatena persone contro di me e crea tutti i tipi di situazioni per ostacolarmi. Attraverso tutta la storia della chiesa questa è stata l'esperienza di tutti coloro che hanno cercato di servire il Signore sinceramente.
Quando Samballat e Tobia lo seppero si fecero beffe e disprezzarono i Giudei dicendo, "Che cosa state facendo? Volete forse ribellarvi al re?" (2:19). Ma Neemia rispose dicendo, "Il Dio del cielo ci farà ottenere successo. Noi, suoi servi, ci alzeremo e costruiremo. Ma voi non avete né parte né diritto né memoria a Gerusalemme. Noi non lavoreremo con voi" (2:20).
Neemia era un ottimo organizzatore ed un uomo che era in grado di motivare le persone. Il popolo lavorò felicemente con lui, perché Neemia lavorava assieme a loro. Questo è il tipo di leader di cui Dio ha bisogno in India oggi - cioè un uomo che digiuni, preghi, con una profonda preoccupazione per il nome di Dio, che sia bravo ad organizzare, a motivare le persone a compiere il lavoro del Signore, e che lavori anche con le proprie mani.
Vediamo al Capitolo 3 che Neemia organizzò il lavoro molto velocemente. Questo fatto non è menzionato in questo libro, perché Neemia era un uomo umile e dunque lo ha omesso. Ma vediamo che ad ognuno era stato dato uno specifico compito da svolgere. Anche ai sommi sacerdoti gli venne dato un compito da svolgere (3:1). Il sommo sacerdote era la persona più rispettata della città. Ma non gli fu permesso di fare da supervisore. No. Anche lui dovette prendere i mattoni e la malta con le sue mani aiutando a ricostruire la città. È stupefacente vedere come Neemia poté coinvolgere questi capi e anche farli lavorare con le proprie mani. Perciò qui vediamo qualcosa della grandezza di Neemia. Era un uomo che dava alle persone il sentore che nessuno fosse troppo importante per evitare di sporcarsi le mani. Perché erano tutti fratelli e sorelle. Ed è questo lo spirito di cui abbiamo bisogno anche nella chiesa.
Notate questa espressione che si ripete più volte in questo capitolo: "Accanto a loro" (3:2, 4, 7, 8). Questo vuol dire che le mura furono costruite senza nessuna intercapedine tra di loro. Erano tutte persone diverse, ma lavorarono tutte assieme, cooperando gli uni con gli altri così da non lasciare un minimo spazio nelle mura. Pure le donne lavorarono con le loro mani (3:12). Sallum era il capo della metà del distretto di Gerusalemme e anche le sue figlie si sporcarono le mani lavorando con la malta e i mattoni.
Al Capitolo 4, vediamo che Samballat, il nemico, non appena vide le mura si infuriò. In realtà le mura non causavano nessun problema a Samballat. Allora perché se ne preoccupò tanto? Perché era istigato da Satana. Anche oggi vediamo succedere la stessa cosa. Quando come Cristiani compiamo il lavoro per il Signore in qualche posto, non facciamo del male a nessuno. Ma nonostante questo molte persone ci si oppongono con vigore! Potremmo domandarci il perché! Dato che in realtà stiamo facendo del bene a tutti e stiamo benedicendo la società. Allora per quale ragione le persone sono così arrabbiate? L'unico modo per spiegarci questa opposizione e rabbia è quello di sapere che queste persone sono istigate da Satana. Perché le persone in India sono arrabbiate con i Cristiani che stanno aiutando le persone povere? Non stanno facendo del male a nessuno. Queste persone sono arrabbiate perché Satana odia chiunque glorifica il Nome di Cristo in qualche modo. Questo è un principio che si può trovare attraverso tutta la Scrittura. Ai tempi di Neemia i nemici dei Giudei s'infuriarono e provarono a fargli pressione chiedendo al governo di ostacolarli. Vediamo succedere la stessa cosa in India oggi.
Poi Samballat provò ad influenzare i ricchi affinché si opponessero al lavoro dei Giudei e Tobia si prendeva gioco del loro lavoro. Che cosa fece Neemia? Non litigò né discusse con loro. Ma pregò dicendo, "Ascolta, o Dio nostro come siamo disprezzati. Queste persone sono contro di noi. Noi stiamo solamente costruendo le mura ma questi ci si oppongono" (verso 4). Ma nonostante l'opposizione la costruzione delle mura continuava, perché "il popolo aveva preso a cuore il lavoro"(4:6). In seguito Samballat e Tobia cospirarono di combattere contro Gerusalemme e di causare dei problemi in città (versi 7, 8). Nonostante questo Neemia continuò le sue preghiere e mise giorno e notte delle sentinelle per difenderli dagli attacchi dei nemici (verso 9). In altre parole, vegliarono e pregarono. Il popolo era allerta e vegliava sul nemico, ma pregava anche. Ed è così che anche noi dobbiamo lavorare oggi.
Uno dei più grandi problemi che affrontiamo nel lavoro Cristiano è che oltre ai nemici che ci attaccano da fuori, affrontiamo anche quelli che mormorano e ci scoraggiano da dentro. Negli Atti degli Apostoli leggiamo che quando i discepoli aumentarono grandemente di numero, cominciarono dei mormorii tra le vedove Greche che dicevano, "Noi non riceviamo la stessa quantità cibo che ricevono le vedove Ebree. C'è della parzialità qui" (Atti 6:1). I mormorii che sorgono dall'interno furono qualcosa che anche Neemia dovette affrontare. Perché le persone in Giuda cominciarono a mormorare dicendo, "Le macerie sono molte perciò non riusciremo a costruire" (verso 10). Allora Neemia si prese cura dei mormorii e dello scoraggiamento. I Giudei che abitavano vicino a loro erano molto spaventati e passarono la loro paura agli altri, dicendo per dieci volte, "Di stare attenti che i nemici arriveranno da ogni parte" (verso 12).Anche nella chiesa troveremo molti che cercano di mettere paura e scoraggiamento nei nostri cuori.
Ma Neemia non si spaventò. Disse al popolo, "Non li temete. Ricordatevi del Signore grande e tremendo. Combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e per le vostre figlie" (verso 14). "Se temiamo Dio non dobbiamo temere nient'altro"( Isaia 8:12, 13 - Living Bible Trad. Ita.). Se veramente crediamo che il Dio Onnipotente ci sta sostenendo in quello che facciamo, è stupido e ridicolo avere paura di qualcuno.
Al Capitolo 5:1-13, vediamo la grande cura che Neemia aveva per i poveri, gli oppressi e coloro che erano in debito in mezzo a loro. Neemia andò a parlare con i loro creditori e gli fece cancellare i debiti. Al verso 18, vediamo il meraviglioso esempio di Neemia che non prese nessun soldo che gli spettava come governatore della provincia - anche se stava lavorando duramente, dando da mangiare ogni giorno a 150 Giudei e a molti altri che provenivano da altre nazioni! Neemia era un uomo ospitale che servì Dio, come fecero anche Noè e Paolo, cioè tutto era a loro spese. Neemia usò tutti i soldi disponibili per costruire le mura. Fu un uomo che visse con grandi sacrifici e non usò per sé nessun soldo che era stato dato per il lavoro di Dio. Ovunque Dio vede un Suo servo che è fedele con i soldi, non ci sarà limite nel modo in cui Dio potrà usarlo. Dio abbandona molti dei Suoi servi perché li vede approfittarsi finanziariamente dei propri fratelli.
Capitolo 6: Qui leggiamo chiaramente che le mura vennero completate senza nessun difetto o fessura. Perciò Samballat provò un'altra tattica. Dicendo, "Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono"(6:2). Ma Neemia non si fece ingannare. Sentì nel suo spirito che era un modo per fargli del male. Dio si prende cura dei Suoi servi e li protegge. Allora Neemia gli diede una bellissima risposta, che dovremmo dare anche noi in circostanze simili: "Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere"(6:3). Quando Dio ci ha dato un compito da fare, dobbiamo attenerci a quel compito, e mai perdere il nostro tempo in discussioni inutili. Con quest'attitudine Neemia finì le mura in soli 52 giorni (verso 15). Per 90 anni dal tempo in cui i primi esiliati ritornarono a Gerusalemme le mura non vennero ricostruite. Dio dovette aspettare fino a quando non trovò un uomo. Quando trovò quest'uomo, Neemia compì il lavoro in meno di due mesi. Molte cose che Dio vorrebbe fare oggi non vengono fatte. E molti anni sono passati. Che cosa sta aspettando Dio? Sta aspettando un uomo che avrà una grande peso nel suo cuore, che non sarà scoraggiato dall'opposizione, e che compirà il lavoro a proprie spese. Neemia affrontò anche altri problemi che provenivano dalle persone notabili in Giuda, perché si erano sposati delle parenti di Tobia, che era il nemico dei Giudei. Neemia era circondato da governatori corrotti in Giuda. Ma andò dritto per la sua strada e portò a termine il compito che Dio gli aveva dato.
I Capitoli 8 e 9 ci mostrano la tremenda rinascita che Dio riportò tra i Giudei in tutta la loro nazione attraverso l'influenza di due Suoi uomini - Esdra e Neemia.
Al Capitolo 8, leggiamo quello che Dio fece attraverso Esdra. Esdra prese la Parola di Dio e riunì tutti gli uomini, le donne e i bambini che erano al di sopra dell'età della comprensione. E poi condusse per loro uno studio di 6 ore della Bibbia! E sta scritto che "tutto il popolo era attento tendendo l'orecchio per sentire il libro della legge" (8:3) . Cominciarono il loro incontro lodando Dio (verso 4). Ed Esdra si affaticò spiegando al popolo il significato di tutto quello che leggeva dalla Parola (verso 8). Ovviamente Esdra aveva speso molti mesi ed anni della sua vita studiando la Parola, così da essere in grado di spiegarla chiaramente a tutto il popolo. Dio preparò in segreto Esdra affinché fosse pronto per il suo compito. La Rinascita irruppe ed il popolo cominciò a piangere per i loro peccati (verso 9). Poi il popolo venne esortato a condividere con gli altri le buone cose che Dio gli aveva dato. Facendo questo, "la gioia del Signore sarebbe stata la loro forza" (8:10). Le persone uscirono da quell'incontro obbedendo a questa esortazione. Il giorno dopo Esdra condusse un incontro di studio della Bibbia per i capi (verso 13). Quando videro che la Parola di Dio comandava agli Israeliti di celebrare ogni anno, al settimo mese "la festa delle capanne" , obbedirono immediatamente. Questa fu la prima volta che la festa delle capanne venne celebrata in circa 900 anni - perché questo comandamento non era stato obbedito fin dai giorni di Giosuè (versi 14-17). Nemmeno Davide, l'uomo secondo il cuore di Dio, guidò gli Israeliti ad obbedire a questo comandamento. Esdra continuò per altri sette giorni a condurre studi Biblici per il popolo (verso 18) .
Al Capitolo 9, leggiamo di quello che Dio fece attraverso Neemia. Il Capitolo comincia con gli Israeliti che digiunano, confessano i loro peccati e si separano dagli stranieri (versi 1, 2). Poi ebbero un incontro di studio Biblico che durò tre ore, poi tre ore di lode al Signore e confessione dei loro peccati. Ancora una volta era una rinascita su ogni fronte (verso 3). I Leviti si alzarono ed invocarono ad alta voce il Signore (verso 4). Dal verso 6 al 31, abbiamo riportata la più lunga preghiera di tutta la Bibbia. I Leviti ripresero la storia d'Israele fin dal tempo di Abraamo, i loro fallimenti durante i quarant'anni nel deserto, i fallimenti durante il tempo dei Giudici ed i fallimenti durante il tempo dei re, riconoscendo che ogni giudizio che Dio aveva mandato fu meritato e giusto. Il popolo si pentì e firmò un documento davanti a Dio, dove Neemia fu il primo a firmare (10:1).
Tutto questo avvenne sotto l'influenza di questi due uomini timorati di Dio, Esdra e Neemia. Il loro ministero congiunto fu praticamente lo stesso di quello che vediamo nella chiesa nel nuovo testamento guidato da due anziani. Questo è un grande esempio per noi oggi da emulare.
Il Capitolo 10 elenca un numero di decisioni che gli Israeliti fecero come risultato del loro ravvedimento. Ancora non era una cosa popolare vivere a Gerusalemme, perché la vita era difficile in quella città. Ma alcuni si offrirono volontari per viverci (11:1, 2) .
Al Capitolo 12 leggiamo di come Neemia organizzò il popolo a guardia delle porte e per condurre le lodi. Notate che nel movimento del popolo di Dio da Babilonia a Gerusalemme c'è una costante enfasi nel digiuno, nella preghiera, nella confessione dei peccati, in molte ore di studio della Bibbia, ed in lunghi incontri e tante lodi a Dio.
Al Capitolo 13, vediamo lo zelo che Neemia aveva per la purezza nella casa di Dio. Andò nel tempio e fece qualcosa di simile a quello che aveva fatto Gesù quando ripulì il tempio a Gerusalemme. Neemia trovò che le persone avevano permesso ai loro parenti non convertiti di stare nel tempio. Eliasib, il sacerdote, essendo imparentato con Tobia, (13:4) gli aveva fatto allestire una grande stanza. Neemia cacciò fuori tutto. Fece "gettare fuori dalla camera tutte le masserizie appartenenti a Tobia, e purificare la casa di Dio" (13:8). Neemia notò anche che molte persone stavano guadagnando dei soldi vendendo cose di Sabato (13:15). Li sgridò, avvertì e minacciò di usare la forza contro di loro (13:21). Se le persone non temono Dio allora devono temere un uomo di Dio. Neemia scoprì anche che alcuni Giudei avevano sposato delle donne non Giudee. Perciò "Li rimproverò, li maledisse, ne picchiò alcuni, gli strappò i capelli e la barba, e li fece giurare nel nome di Dio che non avrebbero più dato i loro figli in matrimonio a delle persone non Giudee." (13:25). Così Neemia purificò senza parzialità il sacerdozio, diede dei compiti da svolgere ai sacerdoti e andò al nocciolo della questione organizzando le cose per il supporto del legname che serviva per i sacrifici (13:30, 31)!
Neemia era un uomo senza paura e che non stava cercando di avere una reputazione come persona dolce e gentile. Molti capi Cristiani non sono fermi ed autorevoli quando si tratta di mantenere gli standard di Dio nella chiesa. Quando Dio non può trovare un uomo che è forte ed autorevole, in un modo spirituale come anche Gesù lo era, allora il lavoro di Dio ne soffre. Così però si finisce per costruire Babilonia.
Ho osservato per molti anni che se Dio non riesce a trovare un capo forte, non può costruire la vera chiesa - Gerusalemme. Ho anche scoperto che il motivo per cui molti capi non sono forti è perché sono preoccupati di avere una reputazione di essere delle persone gentili. Pensano, "Che cosa penseranno le persone se mi comporto in questo modo? Voglio che gli altri mi conoscano come persona umile, graziosa e gentile." Lasciatemi dire questo: Se siete preoccupati per la vostra reputazione, fareste meglio a dimenticarvi di costruire la chiesa. Perché costruirete solo Babilonia, anche se tutte le vostre dottrine sono corrette.
Neemia non era un uomo del genere. Non si preoccupava della sua reputazione - per questo motivo Dio lo poté utilizzare.
I |
l libro di Ester è l'unico libro della Bibbia nel quale le parole 'Dio' e ' Signore' non appaiono mai. Ma vediamo la mano di Dio operare ovunque - invisibilmente mentre compie il lavoro nel retroscena, supportando ed aiutando il Suo popolo.
I libri di Esdra e Neemia trattano di quei Giudei che avevano lasciato le comodità di Babilonia e della Media-Persia tornando a Gerusalemme per compiere la difficile opera di ricostruirla. I Giudei tornarono a Gerusalemme perché avevano un grande desiderio di stabilire una testimonianza per Dio a Gerusalemme. Perciò Dio apertamente si manifestò a loro favore.
Gli eventi trattati in Ester avvennero tra i capitoli 6 e 7 del libro di Esdra - dopo che il primo gruppo di Giudei era ritornato a Gerusalemme. In Ester, leggiamo dei Giudei che non vollero pagare il prezzo di tornare a Gerusalemme, ma vollero vivere nelle comodità di Babilonia e della Media-Persia. Perciò Dio non permise che il Suo Nome fosse apertamente associato con loro. Questo è il motivo per cui il Nome di Dio non si trova in questo libro.
Molti credenti si immaginano di essere delle persone molto devote solamente perché si sentono emozionalmente stimolate quando nelle domeniche mattine cantano delle canzoni di devozione al Signore. Ma il cuore umano è ingannevole, e questi credenti possono partecipare a questi incontri solo per loro stessi, cercando i loro interessi, senza nessuna preoccupazione per il lavoro del Signore o per la costruzione della Sua chiesa sulla terra. Questi credenti non hanno nemmeno una rivista missionaria da leggere nelle loro case. Ma sono interessati ad andare in cielo e ricercano Dio per avere una buona salute e per la loro prosperità. Quando affrontano un problema, sono veloci a correre verso Dio chiedendogli aiuto. Ma quando il problema è risolto, ritornano al loro vecchio modo di vivere - vivendo per sé stessi. Tali credenti nelle loro vite vanno alla deriva; sono inutili a Dio ed inutili agli uomini.
Se vuoi che Dio si manifesti pubblicamente con te, devi essere totalmente Suo. Devi dire, "Signore, non vivrò per le comodità, soldi, onore o piacere. Vivrò solo per Te. Sono disposto ad essere quello che Tu vuoi che io sia." Questo è il tipo di persone di cui leggete i nomi elencati nei libri di Esdra e Neemia.
Ma nel libro di Ester non c'è nessun elenco di nomi, perché Dio non si identificò con queste persone. Ma continuò a prendersi cura di loro. Dio fa sorgere il sole sui buoni e sui malvagi. Dona benedizioni materiali e la salute ad entrambi, credenti e non credenti. Per questo Dio non smise di proteggere anche i Giudei che erano rimasti in Persia.
Re Assuero, che era il governatore della prima super potenza mondiale del suo tempo, un giorno si ubriacò e disse alla sua regina Vasti di uscire ed apparire davanti a tutti gli altri uomini (1:10, 11). Vasti era una regina modesta e disse, "No, non verrò." Il re si arrabbiò e la rigettò per avergli disobbedito, e cominciò a guardarsi in giro per trovare un'altra regina. Ester era una bella ragazza Giudea. Così suo zio Mardocheo la incoraggiò per iscriversi alla selezione per quel posto di lavoro!
Mardocheo era un uomo timorato di Dio che aveva molte buone qualità. Ma era uno che scendeva a compromessi. In quel periodo le mura e le porte di Gerusalemme erano distrutte. Ma Mardocheo non si preoccupò di tutto questo. Al contrario, Neemia che visse 35 anni dopo nello stesso paese, era preoccupato per Gerusalemme. È in questo che vediamo la differenza qualitativa tra Neemia e Mardocheo. Perché Mardocheo era interessato alla sua sicurezza, mentre Neemia era interessato al piano di Dio.
Mardocheo e Neemia rappresentano due tipologie di credenti - quelli che rimangono nei sistemi Babilonesi e quelli che lasciano quei sistemi e si spostano a Gerusalemme. Dio non abbandona coloro che sono in Babilonia. No. Provvede per loro e li protegge dal farsi male. Ma se vuoi compiere il piano di Dio, devi uscire da Babilonia e dire, "Signore, mostrami la tua volontà per la mia vita."
Mardocheo sapeva perfettamente che le Scritture insegnavano che una ragazza Giudea non doveva mai sposare un uomo non Giudeo. Questo era un peccato molto grave. Anche Neemia qualche anno dopo dovette affrontare il problema dei matrimoni misti (Neemia 13:25). Ma Mardocheo incoraggiò questo matrimonio, solamente perché lo sposo era il re!
Credete che Mardocheo capì di aver fatto qualcosa di sbagliato incoraggiando Ester a sposare un re straniero? No. Perché? Perché una volta che una persona ha cominciato a compromettersi in una sola area, si abitua molto in fretta al compromesso anche nelle altre aree, senza avere nessun problema nella sua coscienza.
Anche se quello che il re chiese di fare a Vasti era sbagliato, e quello che Mardocheo fece era sbagliato, il Signore nella Sua sovranità dominò sui loro errori e portò Ester sul trono, così da poter salvare il popolo Giudeo dall'essere distrutto.
Un giorno Mardocheo udì di un complotto che si era formato per assassinare il re. Allora informò la Regina Ester che a sua volta informò il re. Si fecero degli accertamenti e quelli che stavano complottando contro il re furono catturati ed impiccati (2:23). Dopo queste cose il re promosse un uomo chiamato Aman per essere il secondo governatore (3:1). Tutti i servitori del re si inginocchiarono davanti ad Aman (verso 2). Ma Mardocheo era un uomo timorato di Dio e si rifiutò di prostrarsi davanti ad Aman. Aman si domandò perché Mardocheo non si era prostrato, e scoprì che il motivo era perché era Giudeo. Così Aman si infuriò con il popolo Giudeo. Decise di distruggere l'intera razza Giudaica e molto astutamente fece passare un ordine dal re che decretava una data nella quale tutti i Giudei dovevano essere uccisi. A questo scopo, Aman promise di pagare un milione di euro al tesoro reale! Era un uomo ricco ed influente.
Aman fu l'Hitler del V secolo a.C. Ma Aman non ebbe successo. E 25 secoli dopo, nemmeno Hitler ebbe successo. Nessuno può avere successo nello sterminare i Giudei, perché 4000 anni fa Dio promise ad Abraamo che avrebbe benedetto la sua discendenza. Gli Aman verranno e se ne andranno, così come gli Hitler, ma il piano di Dio sarà compiuto.
Aman era un Agaghita (3:1) - un discendente del Re Agag l'Amalechita. Re Saul non uccise tutti gli Amalechiti anche se Dio glielo aveva comandato (1 Samuele 15). Probabilmente un piccolo ragazzo Amalechita sopravvisse e ora 600 anni dopo la sua discendenza si mosse per creare problemi ai Giudei. Il peccato che non viene trattato totalmente oggi, ritorna a tormentarci anni dopo.
Quando Mardocheo udì di questo piano, mandò un messaggio ad Ester dicendole, "Sei diventata regina appunto per un tempo come questo." (4:14). Mardocheo le disse, "Non immaginarti che perché vivi al palazzo reale potrai scappare. Che cosa succederà se rimani in silenzio questa volta? I Giudei verranno liberati in qualche altro modo." Nemmeno qui troviamo la parola 'Dio' - e nemmeno la parola 'preghiere'. Pure Ester disse ai Giudei di digiunare per lei per tre giorni e tre notti. Non gli disse di pregare, ma solo di digiunare (4:16).
L'autorità del re ai quei tempi era tale che nemmeno la Regina Ester poteva andare davanti a lui senza essere stata invitata. La punizione per uno che andava alla presenza del re senza un invito era la morte. Ma l'attitudine di Ester fu "Se devo morire, che io muoia!"(4:16). Ester era pronta a rinunciare alla sua vita per salvare il popolo di Dio e così andò davanti al re. Ottenne il favore del re ed invitò lui ed Aman ad un banchetto.
Al banchetto Dio arrangiò le circostanze in modo che Ester non poté avere l'opportunità di rivelare al re il piano malvagio di Aman. Questo ostacolo fece sì che si rivelò la piena malvagità di Aman - perché Aman non aveva ancora costruito la forca da impiccagione che costruì più tardi quella notte. C'è una ragione per il quale Dio ritarda il suo giudizio. Dio disse ad Abraamo che gli abitanti di Canaan non sarebbero stati giudicati durante il corso della sua vita, perché non erano ancora pronti per il giudizio. Ma furono pronti per essere giudicati solo 400 anni più tardi (Genesi 15:13-16).
Aman ne fu molto orgoglioso del fatto di essere stato invitato al banchetto di Ester. Tornò a casa vantandosi dell'invito e di quanto fosse ricco (5:11). Si vantò riguardo i suoi dieci figli (9:10) e si vantò anche di come il re lo aveva promosso. "Ma", Aman disse, "tutto questo non mi soddisfa finché vedrò quel Giudeo Mardocheo inginocchiarmisi davanti" (5:13) . Allora Zeres sua moglie, e tutti i suoi amici, suggerirono ad Aman di costruire un'enorme forca alta 25 metri, sulla quale avrebbe impiccato Mardocheo. 25 metri è l'altezza di un palazzo di 7 piani. Non c'è bisogno di una forca di 25 metri per impiccare un uomo. Basta una forca di 2,5 metri. Perché Aman ne costruì una di 25 metri? Così da umiliare Mardocheo esponendolo impiccato davanti a tutta la città. Ma mentre Aman e sua moglie stavano pianificando questa malvagità e costruendo la forca per tutta la notte, Mardocheo stava dormendo. Non c'era nessun bisogno per Mardocheo di rimanere sveglio quando Dio era sveglio e stava lavorando per proteggerlo (Vedi Salmi 127:2). Dio stava guardando le azioni di Aman ed aveva già programmato di fare qualcosa a riguardo.
Una delle cose meravigliose che vediamo in Ester è il modo in cui Dio lavora sovranamente con la sua potenza per il meglio del Suo popolo.
Quella notte il re non riuscì a prendere sonno (6:1) . Perché il re non riuscì dormire? Perché Dio lo teneva sveglio. Quando le persone stanno complottando contro di noi, Dio lavora per conto nostro e ci protegge da loro. Mardocheo stava dormendo profondamente e non sapeva che una forca di 25 metri era stata costruita quella notte per impiccarlo la mattina seguente.
Siccome il re non poteva prendere sonno, chiese che i libri della storia dell'impero gli fossero letti. Probabilmente pensò che ascoltando un libro di storia avrebbe preso sonno!! Così gli vennero letti i libri di storia - ma non riuscì a prendere sonno. Dio si assicurò che non si addormentasse. Andarono avanti a leggere i libri al re per tutta la notte. Circa alle 6 del mattino, arrivarono alla storia di come Mardocheo salvò la vita del re. Quando il re sentì questo, disse, " Che cosa abbiamo fatto per Mardocheo visto che mi ha salvato la vita?" (6:3). Risposero, " Non si è fatto nulla per lui." Perciò il re programmò di onorare Mardocheo.
In quell'istante - potete vedere l'incredibile puntualità di Dio qui - Aman venne al palazzo reale per chiedere il permesso al re di impiccare Mardocheo. Prima che Aman potesse parlare, il re gli disse, "Voglio onorare qualcuno. Come pensi dovrei farlo?" Aman, uomo vanitoso che era, immediatamente pensò che il re stava pensando di onorarlo. Perciò disse, "Gli faccia indossare la veste reale, lo si faccia percorrere con il cavallo reale le vie della città, e si gridi davanti a lui 'così si fa all'uomo che il re vuole onorare'" . Il re disse, "Va' e fa come hai detto a Mardocheo"(6:10). Avrei voluto tanto vedere la faccia di Aman in quel momento!
È meraviglioso vedere come Dio ribalta i piani di Satana. Ma questo fu solo l'inizio dell'umiliazione di Aman.
Quando quella notte Aman andò al banchetto di Ester, Ester espose al re il piano che Aman aveva in mente. Aman si inginocchiò davanti ad Ester e supplicò la sua misericordia. Colui che aveva voluto che i Giudei gli si inginocchiassero davanti era inginocchiato davanti ad una Giudea. Il Signore disse ad una delle Sue chiese fedeli, "Li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato" (Apocalisse 3:9) .
Siccome Aman si era vantato con molti della forca che aveva costruito per Mardocheo, gli altri ne erano a conoscenza. Perciò suggerirono al re di impiccarci sopra Aman. Sarebbe stato meglio se Aman fosse stato zitto riguardo alla forca. Aman, che voleva umiliare Mardocheo davanti a tutta nazione ora era lui ad essere umiliato.
"Chi scava una fossa ci cadrà dentro"(Proverbi 26:27).
"Il giusto è salvato dalla tribolazione e l'empio ne prende il posto" (Proverbi 11:8) .
Al Capitolo 8 leggiamo che Mardocheo fu promosso e gli venne dato da fare il lavoro di Aman.
Al Capitolo 9, i Giudei distruggono i loro nemici.
Mardocheo diventa come Giuseppe e Daniele, cioè un consigliere del più grande re che c'era sulla terra.
Dio fu buono con i Giudei anche se avevano scelto di rimanere in Persia.
Tutto ciò è scritto per noi, così da insegnarci che nessuno può farci del male in nessun modo, fino a quando giunge il tempo che Dio ha deciso. Due volte sta scritto di Gesù, "Cercavano perciò di arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché la Sua ora non era ancora venuta." (Giovanni 7:30; 8:20). Non poterono nemmeno tagliare la testa a Paolo fino a quando il tempo che Dio aveva deciso per lui sulla terra fosse finito; perché Dio lavora in favore dei Suoi servi proteggendoli.
Se Dio lavorò per conto di queste persone che scendevano a compromessi, che cercavano i loro interessi in Persia, quanto più farà per noi oggi che vogliamo totalmente vivere per Lui. Questo è il grande incoraggiamento che ci arriva dal libro di Ester. Quando stiamo dormendo, Dio lavora per conto nostro per proteggerci da uomini malvagi che potrebbero cercare di distruggerci.
Se abbiamo questa fede, possiamo andare e servire Dio in ogni situazione, non importa quanto difficile sia. Se il diavolo riesce a metterci paura nei nostri cuori e farci agire sulla base della paura, allora non saremo mai in grado di servire Dio. Ricordatevi che quando agiamo con paura, stiamo glorificando il diavolo e proclamando che il diavolo è onnipotente e che Dio non può proteggerci. Ci sono molti credenti che vivono con questo tipo di paura. Ma uno che ha fede in Dio dirà, "Dio è onnipotente. Tutto nella Scrittura mi mostra che Dio lavora per conto del Suo popolo. Veglia continuamente su di noi. Gli occhi del Signore corrono su tutta la terra per lavorare per il nostro bene. Il Signore che veglia su di me non sonnecchierà mai né dormirà. Lui mi protegge."
Non dobbiamo mai avere paura, anche se una moltitudine di persone complotta contro di noi. Quando serviamo il Signore, Satana radunerà molte persone per provare a farci del male e ferirci. Ho avuto molte esperienze dove delle persone malvage complottarono e pianificarono per ferirmi ed intrappolarmi. Ma le cose non hanno funzionato come si aspettavano, perché Dio nel cielo stava osservando tutti i loro complotti malvagi. Dio ha fatto fallire i loro piani, ribaltandoli contro di loro, facendosi beffe di loro e del diavolo che stavano servendo. Che cosa ho dovuto fare io? Solamente avere fiducia in Dio - e dormire come fece Mardocheo!
Questo è il Dio che adoriamo e serviamo.
Nel libro di Esteri Giudei erano trionfanti ed i loro nemici sconfitti.
Sarà così anche nelle nostre vite.
I |
l libro di Giobbe è l'unico dei 39 libri dell'Antico Testamento che venne scritto da qualcuno che non aveva nessun legame con Abraamo.
La ricchezza di Giobbe è descritta in pecore e bestiame, esattamente come lo era quella di Abraamo; ed era il sacerdote nella sua famiglia, esattamente come lo fu anche Abraamo. Giobbe visse più a lungo di Abraamo. Tutti questi fatti indicano che Giobbe deve essere vissuto nel periodo tra Noè ed Abraamo. Perciò Giobbe è uno dei primi uomini di Dio che conosciamo, dopo Enoc e Noè.
Questo libro deve essere stato scritto durante la vita di Giobbe - perché le conversazioni private che Giobbe ha avuto con sua moglie ed i suoi amici sono riportate dettagliatamente. E questo non sarebbe stato possibile se questo libro fosse stato scritto anche solo pochi anni dopo che quegli eventi erano successi. Perciò il libro di Giobbe è il primo libro ispirato da Dio nella Scrittura - scritto centinaia di anni prima della Genesi (che fu scritta da Mosè circa 1500 anni prima di Cristo).
È interessante vedere che quando Dio decise di scrivere le Scritture, il primo libro che scrisse non fu riguardo alla creazione ma riguardo ad un uomo di Dio. Questo ci insegna quello che Dio sta cercando. Dio era alla ricerca di uomini di Dio al tempo di Enoc, al tempo di Noè e al tempo di Giobbe. Dio pianificò fin dal principio di darci 66 libri nella Scrittura. E nel primo di questi libri, Dio scrisse ciò che era più importante nel Suo cuore - un uomo di Dio.
Il libro di Giobbe ci mostra alcune cose che non si trovano da nessun'altra parte nella Bibbia. Vediamo qui cosa successe nei "luoghi celesti" quando uno dei figli di Dio stava soffrendo sulla terra. Mentre Giobbe stava soffrendo non sapeva cosa stava succedendo lassù. Se solo lo avesse saputo, sarebbe stato confortato e fortificato nel mezzo dei suoi problemi. Ma questo oggi ci è stato rivelato. Perciò noi oggi siamo in una posizione di gran lunga migliore di quella in cui si trovava Giobbe.
Giobbe deve avere scoperto questo fatto grazie ad una rivelazione Divina, solo dopo essere passato attraverso le sofferenze ed essere stato benedetto da Dio. Per questo motivo possiamo comprendere perché Giobbe si lamentò molto. Ma noi non possiamo sederci sulle lamentele di Giobbe ed immaginare che possiamo fare la stessa cosa - perché a noi ci è stata data molta più rivelazione di quella che Giobbe aveva. A chi più è stato dato, più verrà richiesto.
Anche se è vero che Dio lavora attraverso la cooperazione della chiesa, spesso usa un uomo per influenzare molti altri nella chiesa. L'apostolo Paolo è un esempio di questo. Sarebbe stata una grave perdita per la chiesa, se Paolo non fosse stato totalmente a disposizione per Dio. Da solo, Paolo prevenne per tre anni ai lupi di entrare nella chiesa di Efeso. Non appena Paolo se ne andò, i lupi entrarono (Atti 20:29, 30). Anche oggi Dio ha bisogno di uomini di Dio (e donne) come Giobbe e Paolo.
Notate la prima frase nel primo libro ispirato da Dio nella Scrittura: "C'era nel paese di Uz un uomo che si chiamava Giobbe. Quest'uomo era integro e retto; temeva Dio e fuggiva il male" (Giobbe 1:1) . Riuscite a vedere il cuore di Dio nella prima frase della Scrittura? Si tratta di un uomo - un uomo conosciuto con il suo nome proprio - Giobbe - e dal posto in cui viveva - Uz (in questo modo non si poteva confondere con qualche altro Giobbe che viveva da qualche altra parte). E Dio diede la Sua approvazione a quest'uomo - non riguardo alla sua intelligenza, o salute, o reputazione, ma solo riguardo al suo carattere. Qui vediamo quello a cui Dio dà valore - rettitudine, timore di Dio e fuggire il male. Spero che questo sia per noi un'esortazione.
Primariamente Dio non sta cercando persone che hanno una buona conoscenza biblica. Giobbe non aveva conoscenza biblica perché a quel tempo non c'era nessuna Bibbia. E non aveva nemmeno qualcuno attorno ad incoraggiarlo a vivere una vita per Dio. Anche i predicatori del suo tempo non fecero che scoraggiarlo con le loro parole. Ma nonostante tutto questo, Giobbe visse una vita retta.
Quando leggiamo che Giobbe ha sofferto così tanto - perdendo tutte le sue proprietà ed i suoi dieci figli in un solo giorno - possiamo pensare che questa storia sia solo una parabola. Ma 1400 anni dopo la morte di Giobbe, Dio disse in Ezechiele 14:14 (ripetuto anche al verso 20), che Giobbe fu uno dei tre uomini più giusti che siano mai vissuti, con Noè e Daniele a fargli compagnia. (È stupefacente che Dio abbia incluso anche il giovane Daniele, che in quel tempo stava vivendo in Babilonia!!). E lo Spirito Santo, attraverso Giacomo, scrive riguardo alla perseveranza di Giobbe (Giacomo 5:11). Questo prova che la storia di Giobbe è una storia vera.
Al Capitolo 1:4, 5 vediamo come Giobbe si preoccupava per i suoi figli. Il primo libro della Scrittura ci mostra l'importanza di avere una famiglia devota a Dio. Un uomo di Dio cresce i suoi figli nello stesso modo in cui li crescerebbe Dio.
Giobbe aveva sette figli e tre figlie. Erano tutti adulti e vivevano nelle loro case. Giobbe era molto preoccupato del fatto che nessuno di loro si allontanasse da Dio. I suoi figli avevano l'usanza di celebrare i loro compleanni con qualche giorno di festa nelle loro case, invitando anche le loro sorelle. Quando questo periodo di festa era finito, Giobbe chiamava a lui i suoi figli. Si alzava di buon mattino (Anche questa significativa abitudine di un uomo di Dio è menzionata nella prima pagina delle Scritture ispirate.) offrendo differenti olocausti, uno per ogni suo figlio, e di nuovo consacrava ogni suo figlio al Signore. Giobbe faceva questo perché pensava che i suoi figli avessero peccato nei loro cuori durante i loro festeggiamenti. Notate che Giobbe era preoccupato dal fatto che i suoi figli potevano aver peccato nei loro cuori. Giobbe non stava pensando solamente a dei peccati esteriori come adorare degli idoli o l'adulterio che i suoi figli avrebbero potuto commettere. Ma era preoccupato per dei peccati nei loro cuori che avrebbero potuto disonorare Dio. Giobbe pregò Dio di perdonare i loro peccati. Un uomo diventa santo perché è sensibile al peccato nel cuore. Un tale uomo chiude dietro di sé la porta, sta da solo con Dio, giudica sé stesso e tratta con Dio riguardo ai peccati nel suo cuore dei quali le altre persone non ne sanno nulla.
C'erano molte buone cose che Giobbe fece, ad esempio prendersi cura dei poveri, dei ciechi e delle vedove (29:12-16). Ma primariamente crebbe i suoi figli nel modo in cui li avrebbe cresciuti anche Dio. Pregava per i suoi figli - e sta scritto che lo faceva continuamente. Questa è un abitudine che un uomo di Dio pratica costantemente. Praticando la sua fede continuamente e non solo in modo occasionale. Molte persone cercano Dio quando sono nei guai. Ma Giobbe non era così. Viveva vicino a Dio anche quando le cose andavano perfettamente.
Al Capitolo 1:6, leggiamo dei "figli di Dio". Questo si riferisce agli angeli. Questa frase viene usata in riferimento alle dirette creazioni di Dio. Noi non siamo nati come dirette creazioni di Dio, al contrario di Adamo. Adamo veniva chiamato figlio di Dio perché Dio lo aveva creato direttamente. Mentre noi siamo nati attraverso i nostri genitori. Ma quando siamo nati di nuovo, questa è una diretta creazione di Dio - la nuova creazione - perciò anche noi siamo chiamati "figli di Dio".
Anche Satana fu creato assieme a questi angeli. E perciò anche lui è una diretta creazione di Dio. Ma non poteva entrare nel terzo cielo all'immediata presenza di Dio perché da lì venne cacciato fuori per sempre. Ma comunque può parlare a Dio dal secondo cielo, dove ha il suo quartiere generale. Satana disse a Dio che aveva "percorso tutta la terra passeggiando per essa" (1:7). Satana è un giramondo. Non vi immaginate che girare il mondo sia una grande cosa da fare. Se Dio vi chiama a farlo per la Sua gloria, va bene. Ma ricordatevi che nell'intera Sua vita, Gesù non ha mai viaggiato oltre un raggio di 160 km da casa Sua, Nazaret - perché questa era la volontà di Dio per Lui. Perciò non immaginatevi che quelli che viaggiano in giro per il mondo siano le persone più fortunate.
Dio e Satana lavorano in modi diversi. Satana è sempre agitato - e va sempre di qua e di là. C'è sempre fretta in tutti i lavori che fa. Ma Dio lavora lentamente e pazientemente.
Satana viaggia in giro per il mondo specialmente per vedere cosa fanno i credenti. Va in giro come un leone ruggente cercando chi possa divorare (1 Pietro 5:8). Quando Dio chiese a Satana, "Hai notato il Mio servo Giobbe?" Satana gli rispose, "Sì, so tutto di lui." Satana conosce la vera condizione spirituale di ogni persona. Anche i suoi demoni vanno dappertutto esaminando le vite delle persone e riportando il resoconto a Satana. Perciò Satana conosce tutto di tutti in tutto il mondo.
Il Signore elencò a Satana le qualità di Giobbe: "Non c'è nessun altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male" (1:8). Il timore di Dio - o la riverenza per Dio - è qualcosa che viene menzionato spesso in questo primo libro della Scrittura ispirata. Qui vediamo che Dio paragonò Giobbe con le altre persone sulla terra. Dio fa questo anche oggi.
In Apocalisse 12:10 leggiamo che Satana è l'accusatore dei figli di Dio. Quando Satana accusa un credente davanti a Dio dice la verità. Per esempio, può dire a Dio: "Guarda quell'uomo là che dice di essere Tuo figlio. Ha perso le staffe, gridando dietro al/alla suo/sua coniuge a casa. Non è fedele con i soldi. Dice di servire Dio, ma è solo interessato a guadagnare soldi per sé attraverso il suo ministero", ecc., ecc. Dio essendo un Dio giusto, deve ammettere che quello che Satana sta dicendo è vero. Ma nel mezzo di milioni di credenti carnali che portano disonore al Nome di Cristo, Dio è deliziato quando trova un uomo che è retto. Dio sta cercando persone che Satana non può accusare in nessun modo. Satana non può accusare chiunque confessi il suo peccato immediatamente a Dio mantenendo così la sua coscienza pulita in ogni momento (Atti 24:16). Una tal persona è " giustificata (dichiarata giusta da Dio) per mezzo del sangue di Cristo " (Romani 5:9) e vince contro tutte le accuse di Satana (Apocalisse 12:11). Sarai anche tu una persona così?
Gesù disse, "Viene il principe di questo mondo ed in Me non può trovare nulla" (Giovanni 14:30). Questo è il motivo per cui il Padre poteva dire, "Questo è il Mio figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto." Il Padre era così deliziato dal fatto che in quel momento sulla terra c'era una Persona che poteva indicare a Satana dicendo, "Guarda un po' come sta camminando."
1 Giovanni 2:6 dice, "Chi dice di rimanere in Lui, deve camminare come camminò Cristo."
Quello che pensano di noi i nostri compagni credenti non importa nulla. Quello che importa è quello che Dio pensa a nostro riguardo. È molto importante che Dio possa indicarci a Satana dicendo nel mezzo di una moltitudine di Cristiani carnali che scendono a compromessi, " Satana, so che molti che si chiamano Miei figli scendono a compromessi e sono carnali. Ma hai notato quest'uomo che vive in quella strada di quella città? Lui è diverso. È retto e sincero. Hai visto invece quella donna che vive in quella strada di quella città? Lei è differente. È una donna di Dio." Così a Satana gli viene chiusa la bocca - perché sa bene che quello che Dio sta dicendo è vero. Sei uno di quelli che possono chiudere la bocca a Satana quando Dio gli indica la tua vita?
Se sei ricco o povero non fa nessuna differenza. E se pensi che devi essere povero per essere spirituale, ricordati che il primo uomo di Dio menzionato nella Scrittura, nel primo vero libro della Bibbia, era un uomo molto ricco .
Infatti, fu questa ricchezza che provocò la gelosia delle persone che stavano vicine a Giobbe. Non potevano tollerare di vedere qualcuno che era sia ricco sia spirituale. Gli altri sarebbero stati contenti se Giobbe fosse stato povero e spirituale. Alcune persone hanno l'idea che uno deve essere povero in modo da essere spirituale. La quantità di soldi che abbiamo non importa nulla. Quello che importa è la nostra attitudine nei confronti dei soldi . Paolo e Pietro erano molto poveri. E così anche Gesù. Ma Giobbe ed Abraamo erano molto ricchi. È Dio che decide quanti soldi abbiamo. È come il colore della vostra pelle, o il livello della vostra intelligenza. Dio ha determinato anche queste cose - perciò non contano nulla. La spiritualità riguarda il nostro carattere e non il nostro conto in banca.
Non è una sorpresa che Satana abbia fatto di Giobbe il suo obiettivo, perché Satana odia le persone rette. A quei tempi odiò Giobbe - ed odia i retti anche oggi. Questo è il motivo per cui Satana fa tutto quello che è in suo potere per non farci diventare uomini di Dio. Satana disturbò Giobbe attraverso sua moglie ed attraverso dei predicatori carnali. Ma nessuno di costoro poté cambiare la devozione di Giobbe al suo Dio. Che uomo che era Giobbe! E che esortazione è per noi oggi! Anche noi possiamo essere come lui.
È bene cercare l'approvazione di Dio e non quella degli uomini. Personalmente, non mi disturberebbe per nulla se pure tutte le 6 miliardi di persone che sono nel mondo mi accusano falsamente di essere un eretico, un falso profeta, un ingannatore, un ingordo, un ubriacone, un adultero, un ladro o qualsiasi altro nome malvagio che possono pensare - se solo Dio può indicarmi a Satana e dire, "Hai notato Zac Poonen, un uomo retto che Mi teme e fugge il male." Questo elogio da parte di Dio varrebbe per me più di qualsiasi altra cosa sulla terra. Spero che anche voi abbiate lo stesso desiderio.
Anche il fatto che Satana ci riconosca è più importante di avere il riconoscimento degli uomini. Satana riconobbe che Paolo apparteneva ad una classe diversa rispetto ai figli di Sceva (Atti 19:15).
Alla fine, quando staremo davanti al Signore, le opinioni di tutte le miriadi di persone sulla terra non conteranno niente. Quel giorno conterà solo l'opinione di Dio. Pure le lodi che ricevete dai vostri compagni credenti sono buone per essere buttate nella spazzatura. È solo quello che Dio pensa a vostro riguardo che conta. Le persone possono cantare le tue lodi fino al cielo quando in realtà non sei niente agli occhi di Dio. Al contrario, le persone possono calpestarti ma Dio ti considera essere il più grande Suo uomo nella tua generazione. Sono pochi quelli che hanno un discernimento spirituale per riconoscere il valore di uomo durante la sua vita. Perciò non scoraggiarti se le persone non comprendono la via per la quale stai camminando. Se Dio vede che sei umile, ti darà grazia e vincerai il peccato ed il mondo.
Satana accusa tutti gli uomini di Dio! Satana ha anche a disposizione molti agenti (anche tra i credenti) pronti ad accusarvi. Aveva delle persone pronte ad accusare Gesù. Non pensate che oggi sia in grado accusare anche voi?
Leggiamo nel libro di Giobbe che pure i suoi tre amici lo accusarono. Il quarto, Eliu, era più dolce nelle sue accuse, ma comunque accusò Giobbe. Le accuse sono parte del carattere di Satana e dei suoi agenti. Ma un vero uomo di Dio non si permetterà di essere influenzato da tali accuse. Coloro che hanno discernimento spirituale saranno in grado di riconoscere un uomo di Dio, nonostante quello che le persone dicano di lui.
Satana disse a Dio, "Non lo hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa e tutto quel che possiede" (verso 10) . Da quello che Satana ha detto, ne impariamo tre grandi verità. Dio mette una tripla protezione attorno ad un uomo di Dio: Primo attorno a lui, secondo attorno alla sua famiglia, terzo attorno a tutto quello che possiede, finanze e proprietà. Siccome Satana può vedere nel mondo spirituale conosce questa cosa. Noi non possiamo vedere questi confini, ma sono lì.
Satana è uno spirito e riconobbe di non poter attaccare Giobbe, la sua famiglia o tutto ciò che possedeva. Questo mi è di grande conforto, cioè il sapere che se vivo una vita che compiace Dio, ci sono questi tre confini anche attorno a me. E nessuno di questi ripari può essere aperto senza il permesso di Dio. Qui nel libro di Giobbe, vediamo che Satana dovette chiedere a Dio il permesso di toccare ed entrare in questi confini.
Molti anni dopo, il Signore Gesù disse a Pietro qualcosa di simile: "Satana ha chiesto di vagliarti" (Luca 22:31).
Nel caso di Giobbe Dio diede a Satana il permesso di oltrepassare solo un confine per volta. Dio non permise a Satana di entrare in tutti i confini allo stesso tempo. Prima Dio permise a Satana di attaccare solo quello che Giobbe possedeva e la sua famiglia. Dopo, Dio permise a Satana di attaccare il corpo di Giobbe, ma anche se poteva toccare il corpo, Dio non permise a Satana di toccargli la vita. Perciò Satana non poteva uccidere Giobbe. A Satana sarebbe piaciuto ucciderlo ma non poteva. L'unica cosa che poteva fare era riempire il corpo di Giobbe di ulcere.
Quando il Confine Numero Unovenne aperto, Satana ci entrò e distrusse tutto quello che Giobbe possedeva. La ricchezza di Giobbe scese da milioni a zero in un solo giorno!
Poi fu aperto il Confine Numero Due. Dentro a questo confine c'erano la moglie ed i figli di Giobbe. Così Satana uccise tutti i dieci figli di Giobbe. Avrebbe potuto uccidere anche sua moglie. Ma Satana non lo fece, perché la moglie di Giobbe gli era più utile viva che morta! Perché poteva usarla per infastidire ed irritare Giobbe. Una moglie petulante (o un marito) è un arma molto utile nelle mani di Satana - perciò il diavolo è felice di vedere queste persone vivere a lungo!
Dalle prime pagine della Scrittura ispirata possiamo anche imparare qualcosa riguardo a Satana.
Prima di tutto, Satana può essere solo in un posto alla volta . Dio è ovunque. Ma se Satana è in un luogo, non può essere in un altro perché è una creatura. Ma ha molti demoni che girano attorno alla terra per compiere il suo lavoro.
Secondo, Satana non può vedere il futuro. Se avesse potuto vedere il futuro, avrebbe visto che alla fine Giobbe sarebbe stato più benedetto che in partenza, e allora lo avrebbe lasciato solo. Se Satana avesse saputo il risultato della morte di Cristo sulla croce al Calvario, cioè che Satana stesso sarebbe stato sconfitto, pensate che avrebbe convinto le persone a crocifiggere Cristo? Ovviamente no! Se Satana avesse saputo che Aman sarebbe stato appeso alla forca, non lo avrebbe aiutato a costruirla. Satana sa tutto quello che le persone stanno facendo in tutto il mondo, e può immaginare (come possiamo farlo noi) quale sarà il risultato finale delle loro azioni, ma non può sapere cosa succederà nel futuro.
Terzo, Satana non può leggere i vostri pensieri. Può solo vedere dal di fuori quello che state facendo. Tutto quello che poteva sapere di Giobbe era la parte esteriore. Satana non poteva vedere i pensieri di Giobbe.
Quarto, Satana ha bisogno del permesso di Dio per attaccare i figli di Dio.
Per me è di grande conforto sapere che questo nemico che combatto non sa nulla riguardo al futuro, o riguardo ai miei pensieri e che è totalmente sotto il controllo di Dio. E sopra tutto questo, ora è anche stato sconfitto sulla croce. Queste cose mi liberano da tutta la paura che posso avere di Satana.
Quando il secondo confine venne aperto, Giobbe perse tutti i suoi dieci figli. Non criticate mai un uomo di Dio se vedete che i suoi figli stanno soffrendo o affrontando dei problemi. Pregate per loro. Perché i suoi figli sono un bersaglio di Satana, in un modo particolare rispetto a quello che potrebbero essere i tuoi - forse perché sei uno che scende a compromessi, al contrario di lui. Per questo Satana lascia solo te e la tua famiglia!
Ora vediamo come Giobbe reagì a tutto questo. Gli giunse la notizia che tutto era perduto. A cascata, uno dopo l'altro, i suoi servi vennero da lui e gli dissero che tutto era perduto. Allora Giobbe si alzò, stracciò il suo mantello, si rase il capo, si prostrò a terra e adorò Dio (1:20). Questa è un'altra cosa che possiamo vedere nella prima pagina delle Scritture ispirate: Un uomo di Dio è un adoratore. Più che sapere la Bibbia e più di servire il Signore, un uomo di Dio è principalmente un adoratore. Devi essere un adoratore quando hai tutto e devi essere un adoratore quando hai perso tutto. Gesù disse, "Dio è Spirito e quelli che lo adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori(Giovanni 4:23, 24). Adorare Dio vuol dire dargli tutto.
Giobbe disse, "'Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Sia benedetto il Nome del Signore.' In tutto questo Giobbe non peccò né incolpò Dio." (1:21, 22). Giobbe si stava probabilmente riferendo alla Madre Terra dalla quale è entrato nudo e alla quale ritornerà nudo, come polvere. Giobbe accettò volentieri tutto quello che il Signore permise nella sua vita.
Quando penso alla devozione di Giobbe per il Signore, sono stupefatto. Giobbe non aveva come abbiamo noi l'esempio di Gesù e degli apostoli. E non aveva altri esempi da seguire. Non aveva la potenza dello Spirito Santo come abbiamo noi oggi. Non aveva la Bibbia come abbiamo noi. Non aveva l'incoraggiamento ed il supporto di compagni credenti e nemmeno da sua moglie. Giobbe aveva solo Dio - e Dio era abbastanza. Se Giobbe poteva arrivare ad una vita così gloriosa, cosa ci ostacola dal viverla anche noi oggi?
Capitolo 2: Il diavolo era triste perché Giobbe non reagì nella maniera in cui aveva pensato. Il Signore disse a Satana, "Hai notato il Mio servo Giobbe? Egli si mantiene saldo nella sua integrità, benché tu Mi abbia incitato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo" (verso 3). Satana rispose, "questo è successo perché la cosa più importante per Giobbe è la sua vita. A Giobbe non importa né delle sue proprietà e neppure dei suoi figli. L'unica cosa che ama è sé stesso. L'uomo dà tutto quello che possiede per la sua vita." Satana conosce l'egoismo degli uomini e quello che dice è vero di tutti quelli che non sono discepoli di Gesù, perché danno tutto ciò che possiedono per salvarsi la pelle. L'uomo è egoista e quando viene messo sotto pressione, pensa principalmente solo a sé.
Satana qui stava dicendo che Giobbe non era diverso da tutti gli altri. Allora sfidò Dio dicendo, "Ora tocca il suo corpo e fammi vedere se ancora Ti è fedele." Il Signore rispose, "Vai e mettilo alla prova. Solo non toccare la sua vita." Allora Satana andò e colpì Giobbe con delle ulcere che lo ricoprirono da testa a piedi. Immaginate quanto dev'essere terribile avere delle ulcere dalla testa ai piedi. Così Giobbe non poté più vivere in casa sua. Allora uscì dalla città e si sedette in mezzo a dove si buttavano i rifiuti, grattandosi in mezzo alla cenere. E sua moglie arrivò a punzecchiarlo, dicendogli, "Ancora stai saldo nella tua integrità? Maledetto sia questo miserabile tuo Dio, vai e ammazzati" (2:9) .
Fin dal principio della Scrittura, vediamo che Satana tenta le persone a commettere suicidio, tendandoli attraverso quelli che li amano. Adamo venne tentato attraverso Eva. Giobbe venne tentato attraverso sua moglie. Pietro si oppose a Gesù affinché non andasse sulla croce. Satana ci può tentare attraverso coloro che amiamo.
Non pensate che ogni uomo di Dio abbia a fianco una moglie che sia una donna di Dio. Ma Dio può usare la carnalità di una moglie per renderlo santo e farlo risaltare ancora di più, esattamente come le stelle che brillano nel buio della notte.
Quando la moglie di Giobbe gli suggerì il suicidio, Giobbe le rispose dicendo, "Tu parli da donna insensata. Abbiamo accettato il bene dalla mano del Signore e rifiuteremo di accettare le avversità?" (2:10). Spero che ci possano essere più mariti come Giobbe, che anziché provare a compiacere le loro mogli senza Dio, stiano saldi contro le idee delle loro compagne.
Si dice che quando una calamità ti colpisce, non devi mai porti questa domanda, "Perché è successo proprio a me?", a meno che ti sei posto la stessa domanda anche quando hai ricevuto qualche benedizione!! Quando ti capita di essere benedetto inaspettatamente, ti chiedi mai, "Perché è successo proprio a me? Perché io sono stato benedetto e gli altri no?".
Quando i tre amici di Giobbe - Elifaz, Bildad e Zofar - udirono delle avversità di Giobbe, decisero di andare a trovarlo per, a detta loro, confortarlo (2:11). Ma non lo confortarono per niente, più avanti approfondiremo il modo in cui gli parlarono. Lo criticarono e lo accusarono. Tutti e tre questi amici erano in comunione con il diavolo, che è l'accusatore dei fratelli.
Questi tre uomini erano gelosi di Giobbe, perché Giobbe era un uomo di Dio, un uomo ricco, e tutto andava per il meglio per lui e la sua famiglia.
Molti credenti sono gelosi degli uomini di Dio quando guardano alla loro influenza e al loro ministero - e spesso aspettano che qualche calamità li colpisca. Sappiamo che il diavolo desidera che qualche calamità cada addosso al popolo di Dio. Ma ci sono anche dei credenti che desiderano la stessa cosa, perché sono segretamente felici quando succede qualcosa del genere.
Questi tre uomini pretesero di essere molto dispiaciuti per Giobbe. Quando videro Giobbe piansero, stracciarono i loro mantelli, e si cosparsero con polvere le loro teste. In realtà erano dei buoni attori. Ma segretamente erano felici, perché erano gelosi di Giobbe. Questi tre predicatori sapevano qualcosa riguardo Dio. Ma non conoscevano Dio personalmente. Questo è il motivo per cui Dio non poteva indicare a Satana la vita di nessuno di loro.
Gli uomini di Dio soffrono gli attacchi del diavolo, delle volte questi attacchi provengono dalle loro mogli, delle volte vengono feriti fisicamente, e delle altre volte anche finanziariamente; tutto ciò perché Dio li fa passare attraverso molte prove per santificarli. Ma può essere che la più grande delle loro prove provenga dai loro amici e fratelli che sono gelosi di loro! Sfortunatamente questa cosa è molto presente nel lavoro Cristiano, perché alcuni lavoratori Cristiani sperano che succeda qualcosa di male a chi è più unto di loro, così che il suo ministero sia distrutto. Quando la benedizione e l'unzione di Dio sono su di un uomo, e qualcuno è geloso di lui, potrebbe succedere che Dio permetta che qualche male fisico colpisca il Suo uomo, perché solo così la malvagia gelosia dell'altra persona sarà messa in luce. Non appena la gelosia verrà messa in luce, Dio guarirà la malattia del Suo uomo.
Tutti e tre questi uomini non poterono veramente comprendere perché Giobbe stava soffrendo in quel modo. L'unica cosa che potevano fare era trovare delle colpe a Giobbe. Il motivo di questo era perché erano dei religiosi come lo furono più avanti i Farisei al tempo di Gesù. C'è differenza tra un uomo spirituale ed un uomo religioso. Le persone spirituali sono sempre e in tutte le generazioni state incomprese dalle persone religiose. La Bibbia dice " tutti quelli che vogliono vivere pienamente in Cristo saranno perseguitati" (2 Timoteo 3:12). A questa regola non ci sono eccezioni. Perciò, se non volete essere incompresi dalle altre persone, allora non dovete vivere pienamente in Cristo!
1 Corinzi 2:15 dice che "l'uomo spirituale non può essere compreso da coloro che non sono spirituali." Perciò un uomo di Dio è un uomo molto solo - perché in pochi possono comprenderlo. Le sue azioni e le sue parole non vengono capite, anche da coloro che conoscono bene le Scritture. Le persone religiose conoscono solo dei fatti riguardo a Dio. Ma non conoscono Dio in Persona. Nel mezzo di molte persone religiose, se ne potranno trovare solo poche che conoscono Dio personalmente. Giobbe fu uno di questi rari casi. Se sei una persona che conosce Dio, non verrai capito dalle persone che conoscono qualcosa di Dio solo per sentito dire.
Ricordatevi che le persone religiose non poterono riconoscere Gesù e pensarono che era il principe dei demoni. Come potranno queste persone riconoscere un uomo di Dio oggi? C'erano due gruppi religiosi al tempo di Gesù, i Farisei ed i Sadducei. I Farisei erano i fondamentalisti, mentre i Sadducei erano i liberali. Ma tra questi due, i Farisei opposero Gesù più dei Sadducei. Allo stesso modo, oggi, saranno i fondamentalisti a criticare un uomo di Dio più dei liberali.
Ma anche se un uomo di Dio potrà essere una persona molto sola in questo mondo, Dio non lo abbandonerà. Dio gli permette di affrontare dei problemi affinché da essi ne riceva un'educazione. Giacomo disse, "Ecco, noi definiamo felici quelli che hanno sofferto pazientemente. Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e conoscete la sorte finale che gli riservò il Signore perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso" (Giacomo 5:11). La testimonianza di ogni uomo di Dio sarà: "Il Signore è pieno di compassione e misericordioso. Anche se non posso comprendere questa via tortuosa per la quale mi sta guidando, sicuramente ha uno scopo glorioso nella mia vita, e anche di più, questo fatto glorificherà Dio nel cielo nel Suo conflitto tra Lui e Satana."
Nel primo libro della Bibbia, vediamo l'inizio del moderno "vangelo della prosperità e della salute" . Questi tre predicatori dissero a Giobbe che aveva perso la sua prosperità e la sua salute perché aveva perso la benedizione di Dio. Il loro messaggio era che la benedizione di Dio porta sempre prosperità e salute. Notate che questo vangelo della prosperità e della salute fu predicato per la prima volta da delle persone che non conoscevano Dio. La stessa cosa succede oggi. Ricordatevelo. Giobbe anche se aveva perso la salute e prosperità era nella perfetta volontà di Dio. Mentre i tre predicatori che predicavano il "vangelo della prosperità e della salute" erano totalmente fuori dalla volontà di Dio . E il fatto che erano fuori dalla volontà di Dio è chiaro dalle parole che Dio gli disse: "La Mia ira è accesa contro di voi. Chiedete a Giobbe di pregare per voi affinché non vi punisca"(42:7, 8) .
Il Libro di Giobbe è un grande incoraggiamento per noi perché affrontò le stesse cose che affrontiamo noi oggi.
Questi tre predicatori non sono una illustrazione dei nostri nemici o dei non credenti. Sono un'illustrazione di credenti che ci causano problemi, non ci comprendono e ci criticano. Fa sempre molto più male quando un credente ci attacca o ci accusa rispetto a quando un non credente fa le stesse cose. Negli ultimi 50 anni ho ricevuto centinaia di critiche in più dai credenti che dai non credenti. Questa è anche la storia di ogni altro servo di Dio lungo l'arco di tutta la storia della chiesa. Gesù ricevette più opposizione dai Farisei che dai Greci e dai Romani. Pilato voleva rilasciarlo, ma Anna e Caiafa volevano ucciderlo. Perciò non vi sorprendete quando vedete che la massima opposizione la ricevete da credenti che diffondono storie false riguardo a voi. Sono dei seguaci di Elifaz, Bildad e Zofar.
Prima di guardare quello che questi tre dissero a Giobbe, vediamo quello che Dio disse a loro. Alla fine Dio disse ad Elifaz: "La Mia ira è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di Me secondo la verità " (42:7). Mentre studiamo quello che dissero questi tre predicatori, dobbiamo ricordarci queste parole che Dio disse. Alcune cose dette dai predicatori appariranno giuste. Ma Dio disse che si stavano sbagliando completamente.
Per quale motivo disse che erano in errore? Perché lo spirito dietro alle loro parole era sbagliato. È lo spirito dietro alle nostre parole quello che conta. Possiamo anche dire la cosa giusta, ma se lo facciamo con una motivazione sbagliata, Dio dirà che le nostre parole sono sbagliate. Possiamo anche riuscire a giustificare le nostre parole davanti ad un tribunale. Ma agli occhi di Dio, siamo in errore, se la nostra attitudine o le nostre motivazioni sono sbagliate. La motivazione è quello che conta davanti a Dio. Perciò, se volete dire qualcosa, ma la vostra vera intenzione è quella di ferire l'altra persona, allora qualsiasi cosa direte sarà sbagliata.
Verso la fine del libro ad Elifaz, Bildad e Zofar si aggiunse un altro predicatore - Eliu.
Questi quattro sono un'illustrazione di quattro tipi di predicatori nel cristianesimo di oggi.
Il primo predicatore - Elifaz - era un uomo specializzato in visioni ed angeli. Ci sono predicatori di questo tipo anche oggi, che parlano sempre di angeli e visioni, cercando così di dare "autorità" alle loro parole. Elifaz disse a Giobbe, "Quello che sto condividendo con te mi è stato dato in segreto. È stato sussurrato alle mie orecchie. Ho avuto una visione di notte mentre gli altri stavano dormendo. Mi sono spaventato. Ho tremato quando la potenza di Dio è scesa su di me. Ero scosso dal terrore. Uno spirito mi è passato davanti. I peli mi si sono rizzati addosso. Stava fermo davanti a me. Non riuscivo a vederne il volto ma ho visto la sua forma. Poi una voce disse, 'Può un mortale essere giusto davanti a Dio? Può l'uomo essere puro davanti al suo Creatore?'" (4:12-17) .
Le parole sono giuste: Può un mortale essere giusto davanti a Dio? Può l'uomo essere puro davanti al suo Creatore? Ma lo spirito che parlò non era lo Spirito Santo - perché lo Spirito Santo non spaventa e terrorizza i cuori di nessuno. Il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Perciò lo Spirito Santo porta sempre gioia e pace. Non vi fate ingannare dalle persone che parlano di visioni, sogni e spiriti. Perché sono come Elifaz. Non sto dicendo che tutte queste persone sono dei bugiardi. Le visioni ed i sogni possono avere tre origini differenti.
Prima di tutto, una piccola percentuale di visioni e sogni viene da Dio: Lo Spirito Santo dà visioni e sogni - ma sono sempre in linea con la Parola di Dio (Atti 2:17). Ma coloro che ricevono una visione genuina, esiteranno nel raccontarla. Paolo una volta fu elevato al terzo cielo, ma non ne parlò per 14 anni - e quando lo disse, lo disse solo ad una chiesa - e solo per stabilire la sua autorità che aveva nello scrivere le Scritture dato che era un apostolo. Ma oggi non abbiamo bisogno di stabilire la nostra autorità per questi motivi. E anche quando ne parlò, Paolo disse che non gli fu permesso di raccontare a nessuno quello che aveva sentito in cielo. Queste sono le caratteristiche di un uomo che ha avuto una visione genuina.
Secondo, una piccola percentuale delle visioni ha origini Sataniche. Le persone che hanno un disperato desiderio di avere una visione, per poi riceverne l'onore delle persone alla quali la raccontano, apriranno sé stessi a Satana che darà loro tutte le visioni che vorranno.
Terzo, la stragrande maggioranza delle visioni vengono dalla fervida immaginazione di una persona. Tutti noi siamo diversi come esseri umani - ed alcuni hanno un'immaginazione più fertile di altri. Tutto quello che queste persone devono fare per avere una visione è chiudere gli occhi per pochi istanti ed iniziare ad immaginare!! Immediatamente inizieranno a "vedere" e "sentire" qualcosa nella loro mente. Magari sono anche sinceri, ma in merito alle loro visioni sono stati ingannati!
L'autorità nelle nostre parole deve arrivare dalla parola scritta di Dio, e non da rivelazioni, visioni o sogni privati che immaginiamo essere venuti da Dio.
Il secondo predicatore - Bildad - credeva nel seguire le tradizioni dei padri. Diceva, "Considera quello che ci hanno insegnato i nostri padri. Sarà più facile che abbiano ragione loro piuttosto che noi nuovi arrivati. Ascoltiamo quindi le loro parole." (8:8-10). Bildad è l'esempio di un altro gruppo di predicatori che troviamo nella Cristianità. Queste persone non desiderano mettere in discussione nessuna delle tradizioni che per centinaia di anni sono state trasmesse dagli antenati nella "loro chiesa" - non importa se giuste o sbagliate. Non vogliono né visioni né sogni - e non vogliono neppure alcun cambiamento. Non vogliono muovere la barca. E non vogliono nemmeno cambiarle la direzione in cui sta andando - anche se si tratta della direzione sbagliata!!
Bildad era una persona gentile. Ma nonostante questo accusava Giobbe. Ci sono molte persone che possono dire con toni gentili parole che fanno molto male! Le loro parole sono morbide ma all'interno sono come il morso di un serpente. Mogli e mariti possono parlare tra di loro con toni tranquilli, usando però parole che fanno più male di quelle dette urlando e con rabbia.
Il terzo predicatore - Zofar - credeva nell'essere arrabbiato e critico su tutto. Fu quello che con il suo discorso colpì più severamente Giobbe. Chiamò Giobbe "un insensato che parlava troppo" (11:2, 12). Zofar rappresenta quei "profeti che si sono auto proclamati tali" e che immaginano di essere i moderni Elia e Giovanni il Battista. Sono critici nei confronti di tutto quello che vedono e colpiscono continuamente con le loro parole. Anche Gesù criticò i Farisei. Ma la sua critica era una critica divina e non dettata dalla carne. Gesù chiamò i Farisei vipere. Paolo disse ad un uomo che era nemico della giustizia. Ma Dio rese testimonianza alle loro parole. Ma se qualcuno prova ad imitarli, Dio non lo supporterà.
Giacomo 3:1(Amplified Bible Trad. Ita.), dice, " Non vi autoproclamate censori delle azioni degli altri." Un censore è colui che esamina ogni parola che gli altri dicono. I Farisei erano così. Aspettavano come avvoltoi di catturare Gesù in fallo per qualcosa che diceva, così da poterlo accusare (Marco 12:13; Luca 11:54) .
Ho conosciuto persone così anche io - che ascoltano i miei messaggi o leggono i miei libri per trovare qualcosa con cui accusarmi. Tali avvoltoi sono in giro anche oggi!! Questi critici auto proclamati non fanno mai nulla per Dio, ma sono solo interessati a puntare i loro microscopi sulle parole degli altri che servono il Signore, così da poter trovare qualcosa di sbagliato in loro. I predicatori che non hanno nessuna unzione nei loro ministeri spesso non hanno nient'altro da fare che criticare gli altri predicatori che sono unti.
Zofar era un censore che si era eletto da solo per interpretare questo ruolo. Usò parole severe e dure per criticare Giobbe. Zofar tentava di mostrarsi come un uomo radicalmente devoto alla giustizia. Ma non c'era unzione in quello che diceva.
Il quarto predicatore - Eliu - era un giovane zelante che non aveva sperimentato personalmente i dolori e le sofferenze. Era giovane e pieno di parole, ma senza esperienza (32:6, 18). Era meglio degli altri tre. Insegnava la verità accuratamente. Dio non era arrabbiato con lui, come lo era con gli altri tre, perché lo spirito di Eliu non era malvagio. Eliu rappresenta quei predicatori che insegnano verità meravigliose ma che non sono mai passati attraverso le acque profonde della sofferenza e delle difficoltà. Sono persone pie che sono pronte a dare consigli agli altri, su cose però nelle quali non hanno esperienza.
Il ministero di Paolo scaturì dalla sofferenza. Paolo disse "Ho affrontato pressioni, prove e tremende sofferenze; e la forza che Dio mi ha dato in quei momenti, è quella che posso condividere ora con voi"(2 Corinzi 1:4-8). Questo era in tutto e per tutto un ministero diverso. Un ministero derivato dall'esperienza. Ed è così che dovrebbe essere il nostro ministero.
Questi quattro predicatori che vediamo nel libro di Giobbe sono quattro predicatori che nessuno di noi dovrebbe imitare. Erano tutti predicatori della "salute e della prosperità" - Eliu un po' meno degli altri.
Nessuno di loro poté compiere qualcosa di utile per Giobbe. Gli avevano solo fatto perdere un sacco di tempo, come molti predicatori fanno oggi!
Queste tre discussioni tra Giobbe ed i primi tre predicatori sono descritte nel dettaglio dal Capitolo 3 al 31. Elifaz e Bildad parlarono tre volte ciascuno mentre Zofar due. Alla fine di queste discussioni Eliu parlò una sola volta (Capitoli 32-37). Poi Dio parlò nei Capitoli 38-42 . Questo a grandi linee è il libro di Giobbe.
Noi guarderemo solamente ad alcunidei versi significanti in tutte queste discussioni.
Riassumendo Elifaz disse a Giobbe, "Stai soffrendo perché hai peccato". Elifaz non sapeva niente riguardo alla vita privata di Giobbe. Ma questo non lo trattenne dall'accusarlo, come molte persone fanno oggi. "La mia esperienza mi mostra che coloro che arano iniquità e seminano tormenti, ne mietono i frutti. Perciò tu, Giobbe, stai mietendo i frutti del male che hai coltivato e dei tormenti che hai seminato nel tuo passato"(4:8). Elifaz si stava completamente sbagliando.
Giobbe rispose dicendo, "Le persone si lamentano quando il loro cibo non è salato abbastanza. Il tuo messaggio è come cibo senza sale e come un bianco d'uovo che non è stato cotto."(6:6, 7). Giobbe senza mezzi termini disse ad Elifaz che il suo sermone era senza sapore e buono a nulla!
Allora Bildad parlò dicendo, "Sono i tuoi figli che devono avere peccato. Ovviamente avranno peccato contro Dio. Perciò la loro punizione è meritata… Se sei puro e vivi in modo integro, Dio restaurerà la tua dimora" (8:4, 6). Bildad si comportò come un uomo pio e santo che sapeva tutto riguardo ai figli di Giobbe (quando in realtà non ne sapeva nulla). Vi capita mai di criticare i figli degli altri? Pretendete mai di essere Dio, cioè conoscendo perché gli altri stanno soffrendo? Allora siete come Bildad.
Giobbe rispose a Bildad dicendo, "So che il principio che mi stai dicendo è vero. Tu vuoi che io sia perfetto davanti a Dio. Ma davvero una persona può essere perfetta agli occhi di Dio? Io ho bisogno della Sua misericordia" (9:2, 15). Anche oggi ci sono molti predicatori che predicano teorie impraticabili riguardo alla perfezione ed alla santificazione che non possono essere applicate nella vita reale. Giobbe conosceva Dio così bene che sapeva di non aver bisogno di una teoria sulla santificazione ma di un mediatore vivente che poteva stare tra lui e Dio, unendoli assieme (9:33). Ed è questo quello che Giobbe non aveva. Oggi noi ne abbiamo Uno in Cristo. Sia lodato il Signore!
Poi Zofar parlò dicendo, "Posso forse rimanere in silenzio mentre tu continui con le tue ciance? Dio conosce quelli che sono falsi e si prende nota di tutti i loro peccati… Un idiota con la testa vuota non può diventare intelligente tanto quanto un'asina selvatica non può partorire dei bambini umani" (11:3, 12). Che parole forti! Zofar si azzardò a chiamare Giobbe (che era l'uomo più vicino a Dio nella sua generazione) un idiota testa vuota! Zofar stava sfogando la sua rabbia su qualcuno del quale era geloso. Anche oggi ci sono predicatori che usano il pulpito per citare delle Scritture sfogando la loro rabbia contro qualcuno seduto nella congregazione - contro il quale hanno qualcosa.
Giobbe rispose a Zofar con sarcasmo: "Suppongo che quando morirai, in questo mondo non ci sarà più saggezza. Dunque, anche io conosco qualcosa. E tu non sei meglio di me"(12:1-3). Poi Giobbe fece una delle dichiarazioni di fede più belle che possiamo trovare in tutto l'Antico Testamento: "Anche se Dio mi uccidesse, Io continuerò a fidarmi di Lui" (13:15). Una tal dichiarazione è degna di nota in qualsiasi circostanza venga fatta. Ma quando notate in quali circostanze era Giobbe - non sapendo se la prossima calamità che lo avrebbe colpito sarebbe stata la morte - questa dichiarazione diventa ancor più degna di nota.
Giobbe si domandava se fosse stato punito da Dio per "i peccati della sua giovinezza" (13:26). Questo fu qualcosa che preoccupò anche Davide (Salmi 25:7). Questi due uomini di Dio - Giobbe e Davide - quando erano giovani caddero in dei peccati di gioventù, e questi peccati erano abbastanza seri da tormentarli decine di anni dopo. Oggi, abbiamo delle promesse specifiche da Dio riguardo ai nostri peccati. Se abbiamo confessato i nostri peccati al Signore - non è importante quanto gravi erano - sono stati perdonati (1 Giovanni 1:9). Dio inoltre ci fa questa promessa dicendo, "Non mi ricorderò più dei loro peccati"(Ebrei 8:12). Vinciamo contro le accuse che Satana ci rivolge con "il sangue dell'Agnello"(Apocalisse 12:11). Ma Giobbe non avendo questa sicurezza visse con la coscienza dei suoi peccati di gioventù anche quando era anziano abbastanza da essere nonno. Noi, sotto il nuovo patto siamo molto privilegiati. Spero non che ci dimenticheremo mai di questo.
In questa seconda discussione vediamo Elifaz dire a Giobbe, "Tu sei solo uno che dice parole al vento… Gli empi sono tormentati tutti i giorni delle loro vite. Questi empi possono essere grassi e ricchi ma comunque le loro città cadranno in rovina"(15:2, 20). Ora Elifaz si fece coraggio e seguì l'esempio di Zofar, cioè quello di disprezzare Giobbe, e lo chiamò "uno che parla al vento". Dire queste cose all'uomo che Dio aveva scelto è davvero qualcosa di molto arrogante.
Giobbe rispose, "Siete tutti dei consolatori molesti. Anch'io potrei parlare come voi se voi foste al mio posto. Anch'io potrei mettere insieme delle parole contro di voi" (16:2-5). Giobbe riconobbe che c'era Satana dietro questi attacchi, perché disse, "Il mio nemico aguzza gli occhi su di me"(16:9). Satana è sempre concentrato nel guardarci da vicino, per vedere se falliamo, così da poterci accusare. Anche i suoi agenti sulla terra (credenti specialmente) aguzzano i loro occhi per vedere quando cadiamo. Ma Giobbe riconobbe che era stato Dio a permettere tutto questo, perché disse, "Dio mi dà balia degli empi, e mi getta in mano a dei malvagi"(16:11). L'aver realizzato che era Dio ad aver permesso tutto questo deve aver confortato Giobbe. Infatti andò avanti dicendo, "Il mio Testimone è nel cielo. A Dio si volgono piangenti gli occhi miei. Sostenga Egli le ragioni dell'uomo presso Dio" (16:19, 20). Quanto siamo benedetti noi che sappiamo che quel "Egli" è alla destra di Dio per intercedere per noi. Anche Giobbe assaporò qualcosa della "partecipazione alle sofferenze di Cristo", perché disse, "sono divenuto uno a cui si sputa in faccia"(17:6).
Allora Bildad disse, "Per quanto ancora Giobbe dovrai parlare prima di stare zitto? Se vuoi risponderci parla con senno. Credi che siamo delle bestie? Pensi che siamo privi di intelligenza? Ti puoi anche strappare i capelli dalla rabbia ma pensi che questo faccia muovere le rocce da dove sono? La verità rimane, cioè che la luce degli empi si spegne. Dio fa spegnere la luce degli empi. La luce si oscura nella loro tenda. Il loro passo confidente si accorcia. Gli empi camminano in una rete. Cadono in una fossa che Dio ha scavato per loro sul loro cammino." (18:2-8). Questo è quello che Bildad stava dicendo e stava implicitamente dicendo che Giobbe fosse un empio.
La risposta di Giobbe fu "Sono già dieci volte che mi insultate. Dovreste vergognarvi di malmenarmi in questo modo. E anche se ho peccato, questo è un problema mio e non vostro. Sarà Dio a trattare con il mio peccato. Perché a voi interessa così tanto? State solo cercando di prevaricare su di me utilizzando la mia attuale umiliazione come se fosse l'evidenza del mio peccato" (19:2-5) .
Giobbe andò avanti dicendo che Dio ha rimosso i suoi fratelli, i suoi parenti, i suoi amici intimi, i membri della sua famiglia e pure sua moglie e lo ha reso oggetto di derisione della servitù e dei bambini. (19:13-18). Ma nonostante tutto questo, Giobbe trionfando disse, "Ma io so che il mio Redentore vive. E che all'ultimo giorno si alzerà sulla terra. Anche se la mia pelle è distrutta, nella mia carne vedrò Dio. Io vedrò Dio" (19:25-27). Qui Giobbe stava parlando come un profeta. Attraverso la sofferenza Giobbe diventò un profeta. Probabilmente non avrebbe mai visto questa meravigliosa visione del futuro se non fosse passato attraverso questa intensa sofferenza. Ed è questo il modo in cui Dio opera.
Da questo momento in avanti possiamo dire che l'attitudine di Giobbe cambiò. Nonostante non sia ancora riuscito ad uscire dalla fossa del sentirsi in colpa, da ora in avanti notiamo Giobbe utilizzare un altro tono. Questo è quello che succede anche a noi quando pensiamo al futuro e fissiamo la nostra speranza nell'essere risorti, vedendo il nostro Signore e Redentore faccia a faccia.
A questo punto Giobbe avvisò i suoi amici predicatori che chiunque accusa i servi di Dio verrà giudicato (19:28, 29).
Allora Zofar parlò una seconda volta accusando Giobbe di essere un empio che "ha oppresso e abbandonato il povero, e si era impadronito di case che non erano sue perché loro non potevano pagargli l'affitto", ed anche di "essere un avaro ed ingordo" (20:19, 20). Zofar concluse dicendo che era questo il motivo per il quale Giobbe "aveva perso le sue proprietà, la sciagura lo aveva colto e Dio gli aveva dato un sacco di problemi" (20:22, 23). Qui vediamo che le accuse di Zofar diventarono ancora più vigorose.
Ora ascoltate la saggezza di Giobbe nella sua risposta. Giobbe rispose in modo calmo ed anche più cortese rispetto a prima. E questo risultò nel calmare anche quelli che gli si opponevano, così che l'arrabbiato Zofar tacque!! ("La risposta gentile calma il furore" - Proverbi 15:1).
Giobbe disse, "In realtà la verità è che delle volte gli empi vivono fino in età avanzata. Prosperano e riescono a vedere i loro figli e pure i loro nipoti. Le loro case sono al sicuro, il loro bestiame prospera, e spendono i loro giorni con allegrezza e poi vanno nella tomba" (21:7-13). E questo è proprio vero. Giobbe non era un predicatore della prosperità. Ed è esattamente questo quello che vediamo negli empi che ci circondano oggi. Giobbe andò avanti dicendo che gli empi vivono in questo modo, anche se rigettano Dio, non lo servono mai, né gli obbediscono e non hanno fede nelle preghiere (versi 14-16). Giobbe disse ancora, "La loro prosperità non dipende da loro"(verso 16) - o in altre parole, la loro prosperità non è un premio da Dio per la maniera in cui hanno vissuto . Giobbe disse "Lungi da me avere qualcosa a che fare con quella vita," - una risposta certamente molto sensata.
Ora arriviamo alla terza discussione. Qui parlarono solo due persone - Elifaz e Bildad.
Qui Elifaz pretese di avere del discernimento soprannaturale - come alcuni Cristiani pretendono di avere oggi. Elifaz era colui che aveva prima parlato di visioni, spiriti ecc. Ed ora disse a Giobbe, "So cosa è successo. Hai prestato dei soldi ad un tuo amico e poi non gli hai restituito il vestito che ti aveva dato in pegno. Lo hai lasciato nudo. Non hai dato acqua da bere allo stanco. Ti sei rifiutato di dare cibo all'uomo affamato che venne da te. Alcune vedove vennero a casa tua e le mandasti via senza aiutarle. Hai lasciato gli orfani senza forze. Ed è questa la ragione per la quale oggi sei circondato da queste trappole e paure, e non sei in grado di guardare avanti quando il giudizio di Dio ti ricopre. Tu, Giobbe, credi forse che la terra appartiene ai potenti e agli uomini influenti? Siccome tu sei un uomo molto influente, credi che tutto ti appartiene? E così tu immagini che Dio non possa vederti né giudicarti" (Giobbe 22:6-13).
Tutte queste erano solo delle mere immaginazioni. Non c'era nemmeno una briciola di verità in tutte queste parole. È molto facile per noi giudicare le persone ed immaginare il peggio possibile a loro riguardo!
Come rispose Giobbe? Prima di tutto fece questa stupenda dichiarazione: "Dio conosce tutti i dettagli di quello che mi succede. Quando avrà finito di esaminarmi, mi dichiarerà completamente innocente - puro come oro" ( Giobbe 23:10 - versione Living Trad. Ita.). O come un'altra traduzione dice: "Quando avrà finito di testarmi ne uscirò fuori puro come l'oro." Giobbe era sicuro che Dio conosceva ogni dettaglio di quello che gli stava succedendo - questo era di grande conforto a Giobbe. Ma oggi abbiamo una sicurezza ancora più grande: Dio fa cooperare per il nostro bene ogni dettaglio che succede nelle nostre vite (Romani 8:28). Alleluia!! Un'altra cosa della quale Giobbe era sicuro è che alla fine di quel periodo di prova, ne sarebbe uscito puro come l'oro. È stupefacente vedere la luce che Giobbe aveva anche senza poter consultare una Bibbia.
Poi Giobbe domandò, "Perché gli uomini di Dio devono aspettare così a lungo per il giudizio di Dio?" Elencando una lista di ingiustizie ed umiliazioni che i poveri e le vedove ricevono dalle persone ricche, cioè come le persone malvage li sfruttano in molti modi. E disse anche dei ladri, degli assassini e degli adulteri che sembrano averla passata liscia dopo aver commesso i loro peccati (24:1-16). Ma Giobbe sapeva che alla fine il giudizio li avrebbe colpiti (24:18-25).
A questo punto Bildad aveva veramente poco da dire. Domandò solamente, "Come può un uomo mortale stare davanti a Dio e dichiararsi giusto? Chi è puro su tutta la terra - quando Dio è così glorioso che pure la luna e le stelle poco brillano se paragonate a Lui?"(25:4, 5) .
Giobbe rispose ancora una volta con sarcasmo dicendo, "Come avete ben aiutato voi il debole! Come avete sorretto bene voi le persone senza forze! Come hai illuminato la mia stupidità con la tua saggezza! Che parole sagge mi hai detto! Dove hai imparato tutte queste cose sagge?"(26:1-3). E poi Giobbe fece la domanda più importante di tutte: "Di chi è lo spirito che parla per mezzo tuo?"(26:4). Giobbe andò avanti parlando della grandezza di Dio che "davanti a Lui la terra è come un nulla" e che ha creato molte meraviglie. Poi disse che tutta la creazione non è altro che "un briciolo del Suo operare", perciò ne sappiamo poco riguardo a questo grande Dio (26:5-14). È importante per tutti noi ricordarci queste parole affinché non abbiamo alti pensieri riguardo a noi stessi. Giobbe concluse dicendo, "la mia coscienza è pulita"(27:6). Questa fu la risposta finale di Giobbe.
Dopo aver dato questa risposta a Bildad, Giobbe continuò a giustificarsi, elencando tutte le cose buone che aveva fatto nella sua vita per aiutare gli altri ecc. (Capitoli 26-31). Nel leggere questi capitoli, è stupefacente vedere la grande luce che Giobbe aveva riguardo a Dio e alle Sue vie, e gli alti standard di vita con i quali Giobbe visse anche se era ai suoi tempi, senza la Bibbia e senza che lo Spirito Santo che potesse abitare dentro di lui. È bene dare un'occhiata a questi capitoli perché le cose dette ci fanno vergognare ed esortano a farci vivere ad uno standard molto più alto.
Giobbe cominciò dicendo che di certo è stolto l'uomo che scava a fondo per cercare l'oro ma non ricerca la saggezza (28:1, 12, 13). Poi disse che "temere il Signore è la saggezza e fuggire il male è l'intelligenza" (28:28). 1000 anni dopo Salomone disse esattamente la stessa cosa nei Proverbi 9:10. Senza dubbio Salomone comprese questo leggendo il libro di Giobbe.
Al Capitolo 29, Giobbe andò avanti parlando del suo passato, quando visse in amicizia con Dio, aiutando i poveri, gli orfani, le vedove, i ciechi, gli zoppi e i bisognosi.
Al Capitolo 30, Giobbe si lamentò che nonostante tutto il bene che aveva fatto agli altri, stava soffrendo e Dio lo aveva umiliato.
Al Capitolo 31, Giobbe parlò della giustizia della sua vita. Era stato attento ai suoi occhi per non desiderare le donne (31:1). Giobbe aveva avuto luce di questo peccato 2000 anni prima che Gesù ne parlò in Matteo 5. Giobbe camminò in tutta integrità senza nessuna falsità (31:5, 6), non fu mai infedele a sua moglie (31:9-12) , trattò i suoi servitori con gentilezza (31:13-15), aiutò i poveri e le vedove, e crebbe degli orfani come figli suoi (31:16-23), non si era affidato all'oro o agli idoli (31:24-28), non si era rallegrato quando il suo nemico era stato sconfitto (31:29, 30), si prese cura degli stranieri (31:31, 32), confessò i suoi peccati ogni volta che peccò (31:33), non si era fatto intimorire dal disprezzo delle persone (31:34), e si prese cura della sua terra (31:38-40). Ed ora piangeva a Dio perché gli rispondesse (31:35).
Quello che possiamo vedere in questi capitoli è che uomo di Dio era Giobbe. Aveva molta luce in parecchie aree della sua vita ed era un uomo sempre pronto ad aiutare gli altri. Nonostante questo, su una cosa non aveva luce: l'Orgoglio Spirituale - cioè essere orgoglioso della propria giustizia. Dio amava Giobbe ed era determinato ad insegnargli questa virtù di umiltà prima che Giobbe lasciasse la terra. Perciò in questo immenso amore che Dio aveva per Giobbe, lo fece passare attraverso queste profonde sofferenze così da renderlo sia un uomo di Dio sia un uomo umile.
Quando il santo apostolo Paolo fu in pericolo di diventare orgoglioso, Dio lo fece passare attraverso una sofferenza. Gli diede una spina nella carne, che era un messaggero di Satana (2 Corinzi 12:7). Anche Giobbe aveva un messaggero di Satana. Ma Paolo sapeva il perché gli era stato dato, mentre Giobbe no.
Ed è questo il motivo per cui Dio fa passare i Suoi uomini attraverso sofferenze, incomprensioni, opposizioni e persecuzioni - così da umiliarli e romperli, affinché possa spandere la Sua grazia su di loro, perché Dio dà grazia solo agli umili.
Non possiamo incolpare Giobbe per essersi lamentato. Giobbe non aveva la Bibbia, lo Spirito Santo che abitava dentro di lui, o un fratello che lo incoraggiasse.
Ma Paolo non si lamentò mai; e nemmeno noi dobbiamo farlo.
Ora arriviamo all'ultimo predicatore, Eliu. Era più giovane degli altri tre predicatori, ma era più saggio di tutti loro. Ma la sua saggezza aveva delle carenze. È scritto che "l'ira di Eliu si accese e poi parlò"(32:5-9).
Il mio consiglio è sempre questo: "Se sei arrabbiato, tieni la bocca chiusa. Non parlare a nessuno e definitivamente non predicare, perché la rabbia dell'uomo non può compiere la giustizia di Dio" (vedi Giacomo 1:20). Potete essere salvati dal commettere centinaia di peccati se seguite questa semplice regola. Ma Eliu non aveva questa saggezza. Si arrabbiò e parlò. Siccome Eliu si riteneva giusto si arrabbiò perché Giobbe si rifiutava di ammettere che aveva peccato contro Dio.
Alla fine tutti questi predicatori stavano dicendo, "Giobbe, tu hai peccato. I tuoi figli avevano peccato. Dio sa tutto questo e conosce che siete degli ipocriti." Ma il fatto era che nessuno di questi predicatori la pensava come Dio. Avevano molta conoscenza - e probabilmente Eliu ne aveva più degli altri tre. Ma Eliu era un giovane uomo zelante che non era mai passato attraverso la sofferenza. E quando queste persone cominciano a predicare e dare consigli, tutto quello che possono dire è soltanto teoria. Se ci fosse stato lì Paolo, avrebbe potuto spiegare a Giobbe il motivo delle sue sofferenze - perché Paolo le aveva vissute.
Forse Eliu era anche un uomo migliore degli altri. Ma senza l'aver vissuto personalmente delle difficoltà e delle sofferenze, per questo motivo il suo ministero era insipido. Eliu non era arrabbiato solo con Giobbe ma anche con gli altri tre predicatori (verso 3).
Eliu disse delle cose buone, le quali dovremmo considerare seriamente:
"Sono pieno di parole. Lo spirito che è dentro di me mi costringe" (32:18) . Il nostro cuore dovrebbe sempre essere riempito con la Parola di Dio e dovremmo parlare solo quando lo Spirito Santo ci spinge a farlo.
"Lasciate che io parli senza riguardi personali e senza adulare nessuno" (32:21) . Dio odia i riguardi personali e l'adulazione. Questi due peccati non si devono trovare in nessuno di noi.
"Nessuno dovrebbe avere paura di me. Né il peso della mia autorità dovrà schiacciare qualcuno" (33:7). Nessuno deve essere spaventato di noi o terrificato dalla nostra presenza. Nessuno dovrebbe essere mai forzato a fare qualcosa sotto la nostra pressione, perché questo lo priverebbe del suo libero arbitrio.
Al Capitolo 33:14-30, Eliu disse delle verità meravigliose riguardo a tre differenti modi in cui Dio parla agli uomini: Prima di tutto direttamente, una volta o anche due (verso 14). Se non lo ascoltano, allora parla in sogni mentre gli uomini stanno dormendo (verso 15). Se continuano a non ascoltare, allora Dio gli parla tormentandoli con una malattia (versi 19-22). Lo scopo di questo parlare è il salvare l'uomo dall'orgoglio che poi risulterà nella condanna all'inferno (versi 17, 18). Ma ci deve essere un messaggero che dice e spiega tutte queste cose all'uomo, così che può pregare e confessare i suoi peccati a Dio, essere completamente guarito e salvato dall'inferno (versi 23-28).
Ma la cecità di Eliu si manifestò quando fece delle dichiarazioni tipo: "C'è mai stato un uomo tanto arrogante quanto Giobbe?"( 34:7 - versione Living Trad. Ita.). In altre parole, "Da Adamo in poi, c'è mai stato sulla terra un uomo orgoglioso come Giobbe?" Ma qual era l'opinione di Dio riguardo a Giobbe? "Non ce n'è un altro sulla terra che come lui sia integro e retto." Eliu era totalmente fuori dalla comunione con Dio, per questo la sua opinione di Giobbe era esattamente opposta a quella di Dio.
Eliu era come gli studiosi della Bibbia al tempo di Gesù - i Farisei, Anna e Caiafa - che erano sicuri che Gesù fosse il principe dei demoni! Al contrario le persone che non avevano studiato, come Pietro, sapevano che Gesù era il Messia, il Figlio di Dio. Non fu l'intelligenza o la conoscenza Biblica di Pietro che gli insegnò questo. Fu Dio ad insegnarglielo.
Attraverso le ere, molte persone intelligenti e religiose hanno avuto l'idea opposta a quella che Dio aveva riguardo ad un Suo uomo. Perciò non essere scoraggiato se le persone religiose pensano che ti stai sbagliando. Solo un uomo di Dio può apprezzare il vero valore di un altro uomo di Dio.
Eliu continuò dicendo delle grandi verità riguardo a Dio:
"Dio è potente, ma non disprezza nessuno."(36:5) . Siccome Dio è perfetto, non disprezza nessuno. Al contrario noi che siamo imperfetti, disprezziamo gli altri esseri umani. Più perfetti diventiamo, più saremo come Dio e non disprezzeremo nessuno!
"Notate, Dio è grande e va oltre a quello che possiamo comprendere. Non possiamo immaginare la potenza dell'Onnipotente. Nonostante questo Lui è così giusto e misericordioso tanto da non opprimerci. Per forza le pers one in ogni luogo Lo temono. Chi è veramente saggio ne avrà timore" (36:26; 37:23, 24).
Ma Eliu disse anche delle cose sbagliate riguardo a Dio. Disse, "Se le persone ascoltano Dio e Gli obbediscono, saranno benedette con prosperità per tutte le loro vite. Tutte le loro vite saranno piene di salute e ricchezza. Ma se si rifiutano di ascoltarlo, periranno in battaglia e moriranno" (Giobbe 36:11, 12). Dunque vediamo che anche Eliu era un predicatore del vangelo "della salute e della prosperità". Questo è il falso vangelo che ascoltiamo da molti predicatori anche oggi.
E come rispose Giobbe ad Eliu? Stando zitto!
Poi Dio rispose a Giobbe (Capitoli 38-41) .
Notate il modo completamente diverso in cui Dio parlò a Giobbe, se paragonato con quello dei quattro predicatori, (che dicevano di essere dei rappresentanti di Dio). Dio non accusò mai Giobbe di avere peccato in segreto e né gli disse che era stato punito per i suoi peccati, ecc. Ma nonostante questo Giobbe immediatamente fu convinto e si pentì!!
Che lezione che tutti noi possiamo imparare da questo episodio, cioè come parlare alle persone e come predicare! Il modo di operare di Dio non è come il nostro. Molti predicatori immaginando dei peccati che altri hanno commesso provano a convincerli denunciando questi peccati. Il risultato di questo approccio è nullo, eccetto che i predicatori che fanno questo aumentano la loro colpa davanti a Dio per aver parlato con lo spirito dell'Accusatore. Ma Dio nella Sua grande misericordia e compassione, parla ad un uomo in un modo molto diverso - e subito la persona è completamente convinta dei suoi peccati e dice, "O Dio, sono corrotto, sono niente. Mi pento. Per favore perdonami." Dio guida le persone al ravvedimento attraverso la Sua gentilezza (Romani 2:4).
Le tre domande di base che Dio rivolse a Giobbe (in questi Capitoli) sono:
1. "Se non puoi comprendere le meraviglie della creazione, come puoi capire le realtà spirituali?"
2. "Se Io controllo tutta la Mia creazione, pensi che non sono in grado di controllare il lampo che ha distrutto le tue pecore, oppure i Sabei e i Caldei che hanno ucciso i tuoi servi, o la tempesta che ha distrutto la casa dei tuoi figli?"
3."Se non puoi stare di fronte ad un coccodrillo che Io ho creato, come credi di poter stare davanti a Me?"(41:9-11) .
Dio mostrò a Giobbe la Sua sovrana potenza e controllo su tutta la creazione. Questo era tutto quello che c'era bisogno di dire. Così Giobbe fu umiliato. Ore di attacchi diretti dei quattro predicatori non portarono a nulla. Mentre l'approccio indiretto di Dio raggiunse lo scopo in pochi minuti. La fede nel controllo sovrano di Dio su tutta la Sua creazione, è quello che darà riposo anche ai nostri cuori quando affronteremo problemi, afflizioni e nemici.
Il Signore domandò a Giobbe, "Vuoi ancora discutere con l'Onnipotente?" (Giobbe 40:2). Giobbe, che fino a questo punto aveva sempre avuto la risposta pronta ad ogni argomento, ora rimase in silenzio. Giobbe disse, "Signore, io non sono nulla e non ho niente da dire. Non parlerò più" (40:4, 5) .
Il primo libro della Scrittura ispirata ci insegna che Dio vuole farci riconoscere la nostra nullità in modo che Lui può essere tutto nelle nostre vite. Allora le nostre vite adempiranno il Suo scopo e saranno una benedizione per moltitudini di persone. Prima che Dio può usare qualcuno deve ridurlo in niente.
Paolo disse "Che cosa è Paolo e che cosa è Apollo? Io ho piantato, Apollo ha innaffiato, ma è Dio che fa crescere. Perciò né chi pianta né chi annaffia è qualcosa" (1 Corinzi 3:5, 6). In altre parole, quello che fa evangelismo è niente e anche quello che fa insegnamento Biblico è niente. Dio solo è tutto e solo Lui merita tutta la gloria. Questo era il segreto della vita di Paolo - fino alla fine della sua vita si considerava zero.
Ci sono predicatori che bramano di prendersi il merito delle anime che sono state salvate da qualche parte. Ci sono pastori che si lamentano dicendo, "Quell'altro pastore ha rubato le mie pecore dalla mia chiesa", ecc. Perché parlano in questo modo? Perché ancora non sono diventati zero. Quando dicono, "la mia chiesa" , di quale chiesa stanno parlando? Noi conosciamo la chiesa di Gesù Cristo. Ma qual è la loro chiesa? I membri della "loro chiesa " devono essere presi ed inseriti nella chiesa di Gesù Cristo!! E la " loro chiesa" deve essere distrutta.
A Giobbe ci volle molto tempo per arrivare al punto dove poté riconoscere che era insignificante e di decidere di non giustificarsi mai più. Da lì in poi, per tutto il resto della sua vita, Giobbe deve essere stato un uomo che era "pronto ad ascoltare e lento a parlare"(Giacomo 1:19). Il lungo discorso che Giobbe fece in quei sei capitoli (Capitoli 26 - 31) è la più lunga auto-giustificazione che si trova in tutta la Bibbia. È piena ovunque di auto-giustificazione. In quel momento Giobbe non poteva ancora riconoscere il suo orgoglio.
Ma alla fine quell'uomo che si credeva giusto era diventato zero. Quale predicazione lo portò ad essere zero? È stato grazie alla predicazione di colui che parlava di visioni e sogni? Oppure grazie all'uomo che reputava le tradizioni dei padri come sacre? O forse grazie all'auto-proclamatosi "profeta"? O dall'uomo che era molto corretto in quello che diceva? Nessuno di questi quattro predicatori poté aiutare Giobbe. Fu Dio che aiutò Giobbe ad arrivare a questo punto. Fu il Quinto Predicatore. Ed è Quello che noi dovremmo imitare. "Siate dunque imitatori di Dio"(Efesini 5:1).
È meraviglioso quello che il breve messaggio di Dio fece a Giobbe, cosa che gli altri predicatori non fecero nonostante i loro lunghi e ripetitivi sermoni. Per quale motivo non funzionarono? La risposta è: Dio amava Giobbe . Mentre i quattro predicatori no. Quando amiamo le persone dal nostro cuore, Dio ci darà le giuste parole da dire. Quando non li amiamo, l'unica cosa che faremo è criticarli ed accusarli, dunque non saremo in grado di benedirli . Impariamo ad amare le persone che serviamo, e Dio ci darà sempre delle parole da dirgli.
Un profeta di Dio deve avere la parola di Dio nel suo cuore ed il popolo di Dio sul suo cuore . Allora Dio gli darà dei messaggi profetici per loro.
Mentre gli altri quattro predicatori cercarono di convincere Giobbe del suo peccato, Dio cercò di rendere Giobbe un adoratore. Dio ebbe successo. Come chiesa Cristiana in India è questo quello che abbiamo bisogno di mostrare ad una generazione incredula - cioè che il nostro Dio è Onnipotente ed il Governatore Sovrano di questo universo. Non dobbiamo farci intimidire dalle minacce di quelli che ci si oppongono - perché senza il permesso del nostro Sovrano, Padre Celeste, nemmeno un capello sul nostro capo può essere toccato.
Impariamo a comportarci con compassione piuttosto che essere sempre pronti a criticare. Non giudichiamo mai quando non conosciamo i fatti. E anche quando pensiamo di sapere i fatti, riconosciamo che ci potrebbero essere altri fatti che ancora non conosciamo. Dunque umiliamoci sempre dicendo, "Signore, io non sono nulla. Metto la mano davanti alla mia bocca e sto zitto."
Giobbe disse anche, "Signore, prima avevo sentito parlare di Te, ma ora Ti ho visto" (Giobbe 42:5). C'è una grande differenza tra l'aver sentito qualcosa riguardo a Dio ed il conoscerlo personalmente. Quando Giovanni vide Gesù sull'isola di Patmos, cadde a terra e Lo adorò. Anche Giobbe cadde a terra ed adorò Dio.
Giobbe si pentì anche radicalmente dell'aver accusato Dio e ritirò ogni parola che aveva detto (42:6). E come vediamo subito dopo, Dio lo perdonò immediatamente.
Poi il Signore disse ad Elifaz, "Sono arrabbiato con te e con i tuoi due amici. Ora offri un sacrificio per il tuo peccato (di avere parlato al Mio servo Giobbe) e chiedi al Mio servo Giobbe di pregare per te. Colui che hai accusato adesso sarà il tuo mediatore tra Me e te." Notate come Dio riconobbe Giobbe come Suo servo (42:7, 8).
Il Signore disse alla chiesa in Filadelfia, "Io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che Io ti ho amato" (Apocalisse 3:9). Questa è la stessa cosa che successe qui con Giobbe ed i suoi amici.
Giobbe aveva detto molte cose contro Dio. Ma nel momento in cui si pentì e ritirò le sue parole, venne perdonato e tutto quello che aveva detto fu cancellato dalla registrazione che Dio aveva fatto. In quella registrazione rimasero solo le cose buone che Giobbe aveva detto!
Queste cose buone erano delle dichiarazioni tipo:
"Anche se Dio mi togliesse la vita, Io continuerei a fidarmi di Lui" (13:15) .
"Io so che il mio Redentore vive e starà sulla terra l'ultimo giorno. E dopo che il mio corpo sarà deceduto, in questo corpo vedrò Dio, con questi miei occhi" (19:25) .
"Dio conosce ogni dettaglio di quello che mi sta succedendo"( 23:10 - versione Living Trad. Ita.).
Queste sono solo poche delle grandiose confessioni di fede che fece Giobbe. Tutte le parole arrabbiate che aveva detto erano state cancellate. Questo è un grande incoraggiamento per tutti noi. Oggi sappiamo che il sangue di Cristo è talmente potente da cancellare ogni registrazione dei peccati che abbiamo commesso e dei quali ci siamo pentiti confessandoli a Dio . Oggi nella registrazione di Dio si trovano solo le buone confessioni di fede che abbiamo fatto.
Elifaz, Bildad e Zofar andarono da Giobbe e gli chiesero di pregare per loro. Giobbe li perdonò prontamente e pregò per loro. Non so se questi predicatori si sono veramente pentiti. Ma ad ogni modo non volevano essere giudicati da Dio.
Non appena Giobbe pregò per i suoi amici, il Signore ristabilì le fortune di Giobbe (42:10). Presto ricevette dal Signore il doppio di quello che aveva perso.
Giobbe ebbe pure altri dieci figli. E questo mi suggerisce che, dopo che la moglie di Giobbe aveva visto quanto Dio era stato buono con la loro famiglia, si pentì anche lei e diventò una donna di Dio ed un vero aiuto per suo marito.
Perciò, "ama i tuoi nemici, fai del bene a quelli che ti odiano, benedici coloro che ti maledicono e prega per quelli che ti perseguitano" . E vedrai nella tua vita l'inizio di un miracolo. Ti troverai doppiamente benedetto del Signore.
Qui sono elencate alcune delle gloriose verità che possiamo imparare dal primo libro della Scrittura ispirata:
1. Dio ricerca su tutta la terra degli uomini di Dio che Lo adorino.
2. Gli uomini di Dio e le loro famiglie diventano bersagli degli attacchi di Satana.
3. Satana può attaccarci solamente dopo aver ricevuto il permesso da Dio.
4. Un uomo di Dio può avere una moglie difficile. Ma Dio può cambiarla.
5. Gli uomini di Dio saranno incompresi dalle persone religiose.
6. Le azioni degli uomini di Dio sono osservate da vicino sia da Dio sia da Satana.
7. Il cammino verso la perfezione è attraverso la sofferenza e l'incomprensione.
8. La salute e la prosperità non sono il segno della benedizione di Dio.
9. Quando vediamo Dio com'è veramente, vedremo noi stessi come niente.
10. Dio pianifica ogni cosa per il nostro bene ultimo.
I |
l libro dei Salmi è il libro dell'Antico Testamento più spesso citato nel Nuovo Testamento. Di 150 salmi nel Nuovo Testamento ne troviamo citati almeno 50. Gesù spesso citò dai Salmi.
Il Libro dei Salmi è diviso in cinque sezioni, ognuno delle quali termina con una benedizione.
Più di 70 Salmi sono stati scritti da Davide, alcuni da Asaf, altri dai figli di Core, due da Salomone, uno da Mosè, uno da Eman, e uno da Etan. Gli altri autori sono sconosciuti.
Il libro dei Salmi è diviso in 5 libri. Il primo libro è dal Salmo 1 al 41. Il secondo libro è dal Salmo 42 al 72 . Il terzo libro è dal Salmo 73 all'89. Il quarto libro è dal Salmo 90 al 106, e il quinto libro è dal Salmo 107 al 150. Ognuno di questi cinque libri tratta soggetti molto diversi. Ma alcune persone paragonano questi cinque libri dei Salmi ai primi cinque libri di Mosè - ed in effetti ci sono delle similarità tra di loro.
Molti salmi mettono in contrasto la porzione che spetta ai giusti con quello che spetta agli empi. Un tema che frequentemente viene trovato in molti dei salmi è il chiedere a Dio di essere liberati dai propri nemici. 72 dei 150 salmi hanno dei riferimenti ai nemici del salmista.
Tratteremo alcuni salmi con grande dettaglio, mentre per altri vedremo solo il tema o alcuni versi importanti.
Il Salmo 1 è un'introduzione a tutto l'intero libro dei Salmi . Questo salmo descrive un uomo beato che evita i sentieri peccaminosi e medita sulla Parola di Dio. Non è abbastanza evitare il male. Il cuore che è stato ripulito dal male deve essere riempito con la Parola di Dio. Il meditare sulla Parola di Dio giorno e notte vuol dire pensare frequentemente alle parole che abbiamo letto lasciando che scendano in profondità nei nostri cuori - esattamente come il cibo che mangiamo deve essere digerito, e solo dopo molte ore viene convertito in sangue, carne ed ossa. L'atto di mangiare in sé ci porta via poco tempo. Ma il processo di digestione dura molte ore. Perciò potremmo spendere solo poco tempo leggendo la Parola di Dio. Ma il meditarci sopra è importante. Se facciamo così, saremo come alberi piantati lungo il fiume che portano sempre frutto ed in ogni cosa che faremo prospereremo. La benedizione di Dio sarà sopra il lavoro delle nostre mani e sulle parole che diciamo. Questo è il modo in cui Dio vuole che tutti noi viviamo.
Il Salmo 2 è un salmo Messianico che parla del regno di Cristo. In 13 salmi ci sono almeno 18 profezie riguardo al Messia (Cristo). E il salmo 2 tratta il Messia come un Re al potere. Pietro citò negli Atti questo salmo: "Colui che siede nei cieli ne riderà." Questo Re è rigettato dal mondo (verso 2). Ma Dio dice, "Tu sei Mio Figlio. Chiedimi e Io ti darò in eredità le nazioni e in possesso l'estremità della terra. Tu le spezzerai con una verga di ferro"(versi 7-9). Un giorno, Gesù governerà sulla terra. Ci viene fortemente consigliato di "baciare il Figlio" prima che venga quel giorno.
Il Salmo 3 fu scritto da Davide quando venne spodestato da suo figlio Absalom, perciò dovette scappare da Gerusalemme. Davide qui esprime la sua fiducia in Dio. Dice, "Signore, Tu sei la mia Gloria e Colui che mi rialza il capo" (verso 3). Di solito cantiamo questo verso la Domenica mattina stando in un edificio confortevole. Ma Davide lo cantò mentre stava scappando da Absalom per salvarsi la vita!! Molti di questi salmi furono scritti da Davide, ma non quando stava nel suo palazzo, anzi quando era sotto pressione, scappando di grotta in grotta. Molti di questi salmi ispirati non sarebbero mai stati scritti se Davide non avesse affrontato delle pressioni. Alcune delle più grandi lezioni che Dio ci insegna le impariamo nei momenti in cui siamo sotto pressione. È attraverso queste pressioni che Dio ci rende una benedizione per gli altri. È solo quando il dentifricio viene spremuto che allora può uscire. Allo stesso modo Dio ci spreme attraverso i nostri nemici in modo che la Sua parola possa uscire attraverso di noi. Più sono le pressioni, più ricco diventa il nostro ministero.
Il Salmo 4 è una preghiera serale (4:8) . Mentre il salmo precedente era una preghiera per il mattino (3:5) . Entrambi esprimono la fede nella potenza che Dio ha di proteggerci. "Il Signore ha messo da parte i Suoi per Sé stesso" (verso 3). Siamo stati presi fuori dal mondo e messi da parte da Dio per essere esclusivamente Suoi. Poi siamo avvertiti contro il peccato della rabbia: " Tremate (dalla rabbia) ma non peccate ," ( verso 4 - NASB margine Trad. Ita.). Poi il salmo va avanti dicendo, "Sui vostri letti ragionate in cuor vostro e tacete". Sotto il vecchio patto non potevano vincere contro la rabbia. Perciò gli veniva detto di sdraiarsi nei loro letti fino a quando si erano calmati. E sui loro letti, dovevano "offrire sacrifici di giustizia al Signore" (verso 5) - e poi alzarsi solamente quando la loro rabbia veniva rimpiazzata dalla gioia, così potevano dire "Signore, Tu mi hai messo la gioia in cuore"(verso 7). Questo è un consiglio pratico anche per i Cristiani che non hanno ancora vinto contro la rabbia. Nel nuovo patto, questo verso è citato in Efesini 4:26 e dice, "Arrabbiatevima non peccate". Ma poi siamo esortati a "rimuovere da noi ogni ira"(Efesini 4:31). Questo è il nostro privilegio sotto il nuovo patto.
Il Salmo 5 è una preghiera di protezione dai nemici. "O Signore, al mattino Tu ascolti la mia voce. Al mattino offro a Te la mia preghiera" (verso 3) - un buon modo per cominciare ogni giornata. "Si rallegrino tutti quelli che confidano in Te perché Tu li proteggi."(verso 11).
Il Salmo 6 è una preghiera per la misericordia di Dio. "Tutti i miei nemici siano confusi e grandemente smarriti"(verso 10) - una confessione di fede.
Il Salmo 7 è una preghiera perché Dio faccia giustizia. Davide aveva una coscienza pulita: "Signore, se c'è dell'ingiustizia nelle mie mani, se ho fatto del male a quelli che erano in pace con me, allora lascia che i miei nemici mi perseguitino." (versi 3-5). Fare del male agli altri è una cosa molto grave. Ci sono due tipi di peccati - i peccati dove fai del male a te stesso ed i peccati dove fai del male agli altri. La dipendenza da una droga ed il fumare sono peccati che fanno del male alla persona che li commette. Spettegolare , al contrario, distrugge la reputazione degli altri. Perciò il diffondere dei pettegolezzi è più grave. "Dio è sempre arrabbiato con gli empi che commettono questo peccato"(verso 11). Ma quanti Cristiani credono a questo?
Il Salmo 8 paragona la piccolezza dell'uomo con la grandezza di Dio. Questo è un altro salmo Messianico. Gesù citò questo salmo quando i bambini Lo stavano lodando al tempio ed i Farisei erano disturbati dalle lodi rumorose: "Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto la Tua lode"(Matteo 21:16). I Farisei, come molti Cristiani oggi, credevano che bisognava adorare Dio con una solennità da funerale e non con lodi rumorose ed adorazione! Ma Gesù gradì le lodi dei bambini, perché gli ricordavano il cielo che è pieno di lodi rumorose e preghiere! Notate che qui il verso 2 usa la parola "forza", mentre Gesù usò la parola "lode". Qui ci dice che lo scopo della lode è quello di "zittire il nemico" (verso 2). Lodando Dio diventiamo forti per chiudere la bocca a Satana. Una lode sincera che viene dal cuore è quello che il diavolo odia. Verso 4: " Che cos'è l'uomo perché Tu lo ricordi? Eppure Tu lo hai fatto solo di poco inferiore agli angeli" è citato in Ebrei 2:6-8 - si riferisce a Gesù che per un po' ha preso una posizione più bassa degli angeli - perché è morto, mentre gli angeli non muoiono. Ma ora Gesù è stato coronato di gloria e onore e tutte le cose sono sotto i Suoi piedi. E siccome siamo il Suo Corpo, tutto è sotto anche ai nostri piedi.
Il Salmo 9 è una preghiera di ringraziamento a Dio per aver punito i nemici del salmista. " Quelli che conoscono il Tuo Nome (il Nome di Gesù) confideranno in Te perché Tu non li abbandoni."(verso 10). Dio è il Dio della risurrezione: "Tu mi fai risalire dalle porte della morte"(verso 13).
Il Salmo 10 è una preghiera che chiede a Dio di distruggere gli empi. "L'empio con viso superbo non cerca Dio. Ma Dio è Colui che si prende cura degli orfani e delle persone che sono oppresse sulla terra affinché gli uomini malvagi del mondo non li opprimano o spaventino più" (versi 4, 18) .
Il Salmo 11 riguarda il Signore che protegge i giusti. Sta scritto qui che Dio mette alla prova entrambi, sia i giusti sia gli empi ( verso 5). Ed odia coloro che cercano di fare del male agli altri. Quando Dio ci mette alla prova, è perché sta cercando di farci promuovere alla classe superiore - esattamente come uno studente affronta gli esami per essere promosso.
Il Salmo 12 è un salmo che riguarda l'uso della lingua. Comincia dicendo che le persone fedeli, uomini e donne di Dio stanno diventando sempre meno e meno. E poi va avanti nei successivi tre versi parlando della lingua - falsità, adulazione, arroganza e il non essere sinceri sono espressi attraverso la lingua. Il segno primario di uomo di Dio è la grazia che ha nel parlare. Gli uomini senza Dio dal lato opposto, dicono, "Le nostre labbra sono per noi. Diremo qualsiasi cosa vogliamo."(verso 4). È l'uomo che riesce a controllare la sua lingua ad essere perfetto (Giacomo 3:2). Un uomo di Dio riconosce che "le parole del Signore sono parole pure, sono come argento purificato sette volte nella fornace"(verso 6). Perciò prima che quest'uomo parli, pensa a quello che sta per dire. Se ha un dubbio, getta le parole che sta pianificando di dire, dentro la fornace del suo cuore e si pone qualche domanda: "È necessario che io dica questo? C'è un modo più gentile per dirlo? Sto dicendo la verità? Sto parlando con amore?" ecc. Dopo queste domande decide cosa dire e come dirlo. Se sta scrivendo una lettera per correggere qualcuno, prima di mandarla la riscriverà sette volte se necessario.
Il Salmo 13 è una preghiera che chiede aiuto al Signore durante le difficoltà. Conclude con, "Io canterò al Signore perché mi ha fatto del bene."
Il Salmo 14 descrive l'empio. Ogni ateo è uno stolto (verso 1). I versi 2 e 3 descrivono la condizione dell'umanità caduta nel peccato, e sono riportati in Romani 3:10-12.
Il Salmo 15 descrive quello di cui un uomo ha bisogno per vivere alla presenza di Dio. Deve dire la verità nel suo cuore. Deve onorare quelli che temono Dio. Nella chiesa di Dio, certamente onoriamo le persone - ma non come si fa nel mondo, perché nel mondo sono onorati quelli ricchi e famosi, ma nella chiesa onoriamo quelli che temono Dio. Leggi lentamente questo salmo e nella sua luce esamina il tuo cuore, perché dice che quelli che vivono così "non saranno mai smossi"(verso 5). Presto molte cose nel mondo verranno smosse. Ma un tal uomo non sarà mai smosso.
Il Salmo 16 è un altro salmo Messianico dove Davide dice che il Signore e i santi sono tutto quello che desidera. Al verso 3, dice che il popolo di Dio sono le persone nelle quali ripone tutto il suo affetto! Tutti riconosceranno che siamo discepoli di Gesù quando vedranno che ci amiamo gli uni e gli altri. Ilverso 8, "Io ho sempre posto il Signore davanti ai miei occhi. Siccome Egli è alla mia destra, io non sarò affatto smosso", venne citato da Pietro riferendosi al Signore Gesù (Atti 2:25). Dobbiamo seguire l'esempio di Gesù e porre il Signore sempre davanti a noi in tutto quello che diciamo o facciamo. Allora sarà anche alla nostra destra per sostenerci. Alla presenza di Dio, c'è "pienezza di gioia" , e alla Sua destra ci sono delizie in eterno (verso 11). Solo alla presenza di Dio la gioia e il piacere si trovano nella loro forma più pura, perché durano per sempre. Mentre la gioia ed i piaceri terreni sono superficiali e di corta durata.
Il Salmo 17 è un altro salmo dove Davide chiede protezione dai suoi oppressori. Il verso 15 parla del giorno della risurrezione, quando "contempleremo nella nostra giustizia il volto del Signore e saremo soddisfatti con il nostro essere uguali a Lui." Questo può voler dire due cose: che saremo soddisfatti quando Lo vedremo e che saremo anche soddisfatti quando saremo come Lui. La nostra speranza è doppia - di vederlo e di essere come Lui (1 Giovanni 3:2).
Il Salmo 18 è un altro salmo che parla della liberazione. Dal verso 16 al 19 troviamo delle belle illustrazioni della nostra salvezza. "Il Signore illuminerà le nostre tenebre e renderà perfette le nostre vie" (versi 28, 32). Questo salmo è citato per intero in 2 Samuele 22 .
Il Salmo 19 parla delle opere di Dio e della parola di Dio. Ci sono due testimonianze di Dio sulla terra. Una sono i cieli (versi 1-5), e l'altra è la Sua parola scritta (versi 7-11). Nei versi 12 e 13, Davide chiede a Dio di preservarlo da quattro tipi di peccati - errori, i peccati che non conosce , i peccati volontari, e da grandi trasgressioni - in ordine progressivo per gravità. In ultimo, un peccato dal quale possiamo starne lontani - i peccati nelle nostre conversazioni. "Signore, Ti siano gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore" (verso 14) .
Il Salmo 20 è una preghiera che chiede la vittoria contro i nemici. La confidenza di Davide è solamente in Dio: " Alcuni confidano nei carri, gli altri nei cavalli (oggi, alcuni confidano nei soldi e altri nell'aiuto degli uomini) ma noi confideremo nel Nome del Signore." (verso 7).
Il Salmo 21 è un salmo di lode a Dio per aver concesso la liberazione. "Tu hai soddisfatto il desiderio del suo cuore e non hai respinto la richiesta delle sue labbra. Egli ti aveva chiesto la vita, e Tu gli hai dato vita eterna"(versi 2, 4).
Il Salmo 22 è un altro salmo Messianico con preghiere e lodi. Questo salmo e i prossimi due sono salmi del "Pastore". Il Salmo 22 parla del passato (la croce), il Salmo 23 parla del presente (Il Signore è il nostro Pastore) e il Salmo 24 parla del futuro (quando Gesù regnerà come Re di Gloria). Al salmo 22:1 troviamo quello che Gesù disse sulla croce "Mio Dio, Mio Dio perché mi hai abbandonato?" Sulla croce, Gesù fu come un verme e come acqua che si sparge (versi 6, 14). I cani lo circondarono e si divisero la Sua veste (versi 16, 18). Ma al verso 22, veniamo alla risurrezione: "Io annunzierò il Tuo Nome ai Miei fratelli." Gesù chiamò per la prima volta i Suoi discepoli Suoi fratelli proprio al giorno della Sua risurrezione (Giovanni 20:17). Nello stesso contesto della risurrezione questo verso è citato anche in Ebrei 2:12. Va avanti dicendo, "Ti loderò in mezzo all'assemblea (chiesa). Voi che temete il Signore, lodatelo"(versi 22, 23). Gesù è Colui che nella chiesa guida le nostre lodi al Padre. Solo coloro che temono il Signore, sono esortati a lodarlo perché saranno solo le loro lodi ad essere sincere. Vediamo il risultato del lavoro della croce e della resurrezione dal verso 22 al verso 30: Abbiamo tre versi di lode a Dio (versi 22, 23, 26) e due versi di adorazione a Dio (versi 27, 29), seguiti da un verso che parla del servire Dio (verso 30). Perciò sono lode , lode e lode, seguite da adorazione e adorazione , e solo poi servire. Sono pochi quelli che hanno compreso l'importanza del lodare e dell'adorare come preparazione per un servizio efficace!
Il Salmo 23 è il salmo del Pastore. Quando il Signore è il nostro Pastore, non mancheremo di nulla(verso 1). LUIci darà riposo. LUI ci condurrà. LUIci ristorerà. LUI ci guiderà. Molto spesso pensiamo a quello che noi dobbiamo fare per il Signore. Ma qui l'enfasi è SU quello che il Signore fa per noi. Possiamo essere efficaci per Dio solamente quando gli permettiamo di fare prima un lavoro in noi. Non temiamo nessun male, perché LUI è con noi. È LUIche ci prepara la tavola, ed è LUI che unge le nostre teste con olio. Allora le nostre coppe cominciano a traboccare e la bontà e la misericordia ci seguiranno ovunque, fino a quando non raggiungeremo la nostra casa eterna.
Il Salmo 24 è un salmo profetico che si riferisce al tempo in cui Gesù regnerà come Re sulla terra e "la terra apparterrà al Signore". Qui descrive coloro che abiteranno con Lui sul Suo monte santo (versi 1, 3). Il salmo va avanti chiedendo alle persone di accogliere il Signore, il Re di gloria, che ha vinto la battaglia contro le forze del male.
Il Salmo 25è un salmo che cerca la guida e la protezione di Dio. La preghiera di Davide è, "Signore, mostrami le Tue vie. Insegnami i tuoi sentieri"(verso 4). L'essere guidati dal Signore è una promessa per coloro che riconoscono di essere peccatori(verso 8), che si umiliano(verso 9), che osservano il Suo patto e le Sue testimonianze (verso 10), che lo temono (verso 12) , e che hanno gli occhi sempre rivolti al Signore (verso 15). Dio rivela i Suoi segreti a coloro che lo temono (verso 14).
Il Salmo 26 è un salmo dove Davide proclama la sua integrità al Signore e chiede di essere protetto dai suoi nemici. Quando la nostra coscienza è pulita, possiamo con confidenza chiedere a Dio di difenderci.
Il Salmo 27 è un salmo sulla fiducia in Dio così da non avere paura. Qui Davide proclama che non temerà, "nemmeno se un esercito si accampa contro di lui", perché il Signore è la sua difesa (versi 1-3). Davide desidera solo una cosa dal Signore - di vedere la bellezza del Signore e di abitare sempre nel tempio di Dio (verso 4). Questa dovrebbe essere l'unica cosa che anche noi desideriamo.
Il Salmo 28 è una preghiera che chiede l'aiuto a Dio seguito da una lode perché ha risposto prontamente. Il Signore è la forza e lo scudo di Davide (verso 7).
Il Salmo 29 parla della voce del Signore. È menzionata sette volte. Abbiamo visto l'importanza di udire la voce di Dio fin da Genesi Capitolo 1. " Tutto nel Suo tempio (la chiesa) esclama, 'Gloria'" (verso 9).
Il Salmo 30 è un salmo di ringraziamento per essere stato salvato dalla morte. "Tu hai mutato il mio dolore in danza perché io possa salmeggiare a Te, senza mai tacere."(versi 11, 12). Non dovremmo mai smettere di lodare Dio per tutto quello da cui ci ha liberati.
Il Salmo 31 è un altro grido d'aiuto seguito da una lode. "Quanto è grande la bontà che Tu riservi a quelli che ti temono, e confidano in Te in presenza dei figli degli uomini. Tu li nascondi all'ombra della Tua presenza, lontano dalle cospirazioni degli uomini. Tu li custodisci in una tenda al riparo dalle maldicenze"(versi 19-20). Questo è il miglior posto dove possiamo nasconderci - alla Sua presenza - da tutte le maldicenze dei nostri nemici.
Il Salmo 32 parla della benedizione dell'essere stati perdonati e dell'avere i propri peccati coperti. Certamente è una benedizione, ma non tanto benedetta quanto per noi sotto il nuovo patto, perché i nostri peccati sono stati purificati. Non c'era nessuna purificazione dei peccati sotto l'antico patto. Il sangue dei tori e dei capri poteva solo coprire i peccati, mentre il sangue di Gesù ci purifica . L'avere i peccati ricoperti può essere illustrato così: Tutti i nostri peccati vengono scritti su una lavagna e coperti con una tovaglia. Ma se provate ad alzare la tovaglia, potete vedere ancora i peccati. Mentre la purificazione è come cancellarli con il cancellino! Davide riconobbe che la sua malattia era dovuta ad un peccato che non aveva confessato (verso 4). Quando lo confessò, venne guarito. C'è un "periodo nel quale il Signore può essere trovato" e dovremmo pregare a Lui in questo periodo - che sono i giorni in cui viviamo, oggi sono i giorni della grazia (verso 6). Inoltre il Signore ci promette di insegnarci e guidarci (verso 8).
Il Salmo 33 proclama che solo il Signore è l'aiuto del Suo popolo. "L'occhio del Signore è costantemente su quelli che lo temono per liberarli dalla morte e conservarli in vita in tempo di fame" (versi 18, 19).
Il Salmo 34 descrive il Signore come l'Aiuto dei giusti. Davide scrisse questo salmo quando il Signore lo liberò da morte certa, quando finse di essere matto davanti al Re Abimelec. Perciò Davide disse, "Io benedirò il Signore in ogni tempo. Questo afflitto ha gridato ed il Signore lo ha esaudito. Provate e vedrete quanto il Signore è buono."(versi 1, 6, 8). Davide riconobbe che "l'angelo del Signore si accampa intorno a quelli che Lo temono e li libera"(verso 7). Davide notò anche che "Gli occhi del Signore sono sui giusti e le Sue orecchie sono attente al loro grido ", e che "il Signore è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto"(versi 15, 18) . Davide andò avanti dicendo che dalla sua esperienza notò che "molte sono le afflizioni del giusto"(verso 19). Non vi immaginate mai che se siete giusti non avrete problemi. Anzi al contrario avrete più problemi. "Ma il Signore vi libererà da TUTTI i vostri problemi"(verso 19). Poi c'è un'altra profezia Messianica: "Egli preserva tutte le Sue ossa; non se ne spezza neanche uno"(verso 20) - che si adempì sulla croce.
Il Salmo 35 è un'altra preghiera che chiede al Signore di combattere contro i propri nemici. Dei perfidi testimoni erano insorti contro Davide, anche se Davide gli aveva fatto del bene in passato (versi 11-21). Questa fu la stessa esperienza di Gesù; perché anche Lui era stato buono con Giuda Iscariota. Questa è stata pure l'esperienza di molti altri santi.
Il Salmo 36 contrasta gli uomini empi con la bontà di Dio. "Quelli che confidano nel Signore si saziano dell'abbondanza della Sua casa"(verso 8). Il verso 9 è un verso molto importante: "Per la Tua luce noi vediamo la luce." Questo ci insegna che non dobbiamo mai guardarci dentro, perché questo ci porta solo alla condanna. Solamente quando veniamo alla luce di Dio possiamo vedere la nostra vera condizione. E allora non ci sentiremo mai condannati.
Il Salmo 37 tratta della benedizione dei giusti e della distruzione degli empi. Il giusto è descritto non solo come una persona che fa le cose giuste, ma anche che "trova la sua gioia nel Signore". Tale persona vedrà "appagati i desideri del suo cuore"(verso 4). I passi di quest'uomo sono diretti dal Signore. È stato detto, "Anche quando un uomo giusto si ferma, il suo fermarsi è diretto dal Signore." Dio guida il Suo popolo passo dopo passo e delle volte gli dice di fermarsi. Quando un tale uomo cade, non sarà una cosa seria, perché il Signore lo tiene per mano (versi 23, 24). Se aspettiamo pazientemente il Signore, "possederemo la terra" (verso 34). Come disse Gesù, saranno i mansueti ad ereditare la terra.
Al Salmo 38 c'è Davide che chiede al Signore di sbrigarsi ad aiutarlo, perché era malato ed attaccato dai suoi nemici.
Il Salmo 39 parla della corta durata della vita e finisce con una preghiera che chiede misericordia. "Signore, fammi conoscere la mia fine. Fammi sapere quanto sono fragile"(verso 4). Davide riconosce che Dio punisce le persone in modo da salvarle dal loro peccato (verso 11).
Il Salmo 40 parla delle meraviglie che Dio fa per i Suoi servi ed è una richiesta di liberazione dai propri nemici. Questo è un altro salmo Messianico. I versi dal 6 all' 8 sono citati in Ebrei 10:5-7. Ma notate una grande differenza. Davide poteva solamente dire, "Dio mio, desidero fare la Tua volontà". Gesù andò oltre e disse, "Ecco, vengo, per fare, o Dio, la Tua volontà." Questa è la differenza tra quello che le persone sotto l'antico patto potevano vivere e quello che noi sotto il nuovo patto possiamo vivere oggi. I santi sotto l'antico patto potevano soltanto desiderare di fare la volontà di Dio. Mentre oggi noi possiamo farla.
Il Salmo 41 è una richiesta di guarigione e di vittoria contro i propri nemici. Il Signore benedice chiunque si prende cura dei poveri - entrambi, sia quelli economicamente poveri (che hanno bisogno di soldi) e quelli che sono spiritualmente poveri (che hanno bisogno del vangelo). Il Signore promette a chi compie queste cose di liberarlo dai problemi, proteggerlo dai suoi nemici e guarirlo quando è malato. Nella seconda parte di questo salmo, Davide chiese l'aiuto di Dio per essere salvato dai suoi nemici - tra cui un caro amico che mangiava con lui. Questo verso è citato in Giovanni 13:18 riferito a Giuda Iscariota. Al verso 11 Davide disse che l'unica prova che Dio è compiaciuto con lui è il fatto che i suoi nemici sono sconfitti. Nel nostro caso, è lo stesso ma riferendosi alla vittoria sui desideri della nostra carne.
I primi otto salmi di questo libro (dal Salmo 42 al 49) furono scritti dai figli di Core che scamparono alla morte lasciando l'idea del loro padre Core, quando si ribellò contro Mosè nel deserto (Numeri 26:9-11). Sia che questi salmi siano stati scritti dalla prima generazione o altre generazioni dei figli di Core, comunque non sarebbero stati scritti se i figli di Core fossero stati concordi con la ribellione di loro padre. Decisero di stare con il capo che era stato unto da Dio, Mosè. Le persone possono perdere molto del piano che Dio ha per loro, se non stanno con coloro che Dio ha postoin autorità.
Il Salmo 42 riguarda un'anima assetata per Dio "come la cerva desidera i corsi d'acqua"(verso 1). Quando avete questo tipo di desiderio per Dio, potete stare certi che Dio vi risponderà molto velocemente. "Un abisso chiama un altro abisso"(verso 7). Questo si riferisce a qualcosa di profondo nel nostro cuore che raggiunge le profondità del cuore di Dio. E se siamo così, anche se le persone attorno a noi dicono, "Dove è il tuo Dio?"(verso 10), noi continuiamo a fidarci di Dio, lodandolo e vincendo lo scoraggiamento (verso 11).
Il Salmo 43 è una preghiera per essere guidati e liberati. "Signore, manda la Tua luce e la Tua verità. Mi conducano al Tuo santo monte"(verso 3). Il salmista qui sta chiedendo luce (rivelazione) e non solamente conoscenza della verità. Solo la luce di Dio sulla Sua verità ci mostrerà la via per stare alla Sua presenza.
Il Salmo 44 è una preghiera a Dio di operare subito come aveva fatto in passato. Il verso 22 - "Per causa Tua siamo ogni giorno messi a morte, considerati come pecore da macello" - si riferisce profeticamente alla via della croce nella quale dobbiamo camminare oggi ed è anche citato da Paolo in Romani 8:36, 37.
Il Salmo 45 è un altro salmo Messianico che parla del matrimonio dell'Agnello e descrive la sposa e lo Sposo. La sposa è descritta come gloriosa dentro di sé(verso 13) - interiormente. Ed è qui dove anche noi dovremmo essere gloriosi. Al verso 10, abbiamo una parola da Dio per tutte le spose riguardo al cosa fare dopo essersi sposate. "Dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre" - e rimanete unite a vostro marito! Questo mette in equilibrio quello che Dio dice ai mariti in Genesi 2:24. Allora il Re (il vostro Sposo) desidererà grandemente la vostra bellezza. Lui è il vostro Signore. Adorate Lui (verso 11).
Il Salmo 46 descrive Dio come rifugio del Suo popolo. È interessante leggere questo salmo inserendolo nel contesto di quello che Core ed i suoi compagni ribelli avevano vissuto. I figli di Core ora cantano che non temeranno nemmeno se la terra si aprisse ed inghiottisse i loro genitori, e le montagne fossero trascinate nelle profondità della terra. Rimarranno a riposo sapendo che Dio è sul trono governando tutto (verso 10).
Il Salmo 47 è una canzone di lode per la sovranità di Dio. Il verso 4 è un verso meraviglioso: "Dio sceglierà la mia eredità." Questo è quello che un vero discepolo dice: Dio sceglierà mia moglie al posto mio. Dio sceglierà il mio ministero al posto mio. Dio sceglierà il tipo di casa dove vivrò e in tutto il resto sarà Dio a scegliere. Io non sceglierò nulla.
Il Salmo 48 parla della gloria di Sion, che è un'illustrazione della chiesa. Un vero discepolo di Gesù non apprezzerà solamente il Signore ma anche il Suo Corpo, la chiesa, cioè il popolo del Signore, come vediamo al verso 1: "Grande è il Signore e degno di lode. Bello si erge e rallegra tutta la terra il Monte Sion." La chiesa è la più bella cosa sulla terra. "Questo è Dio, il nostro Dio in eterno e sarà la nostra guida fino alla morte"(verso 14).
Il Salmo 49 descrive la stoltezza del fidarsi delle ricchezze terrene. "Molte persone si fidano della loro ricchezza. Ma nessuno di loro può riscattare il proprio fratello o pagare a Dio il prezzo del suo riscatto. Ma Dio riscatterà l'anima mia"(versi 6, 7, 15).
Il Salmo 50 venne scritto da Asaf, uno dei capi del coro che Davide aveva stabilito per guidare il popolo di Dio nell'adorazione. Qui Asaf descrive Dio come il Giudice di tutti gli uomini - sia del giusto sia del peccatore. Dio chiama a Sé "coloro che hanno fatto un patto con Lui mediante il sacrificio" - del Calvario (verso 5). Dio dice, "Se avessi fame, non te lo direi, perché mio è il mondo, con tutto quello che contiene"(verso 12). Un vero servo di Dio dice la stessa cosa - non rende noti i suoi bisogni terreni a nessuno tranne che a Dio - che è il proprietario del mondo. L'apostolo Paolo è un grande esempio in questo campo. Al verso 15 il Signore ci dà una meravigliosa promessa: "Invocami nel giorno della sventura e Io ti salverò". Nei versi 19 e 20, Dio ci avverte contro il peccato del parlare male dei nostri fratelli. Siccome Dio è paziente con quelli che parlano male degli altri, queste persone possono immaginarsi che il loro peccato non è grave. "Io ho taciuto", dice Dio, "E tu hai pensato che Io fossi come te"(verso 21). Dio minaccia di fare a pezzi queste persone (verso 22). Infine al verso 23 si trova una bellissima promessa per coloro che anziché usare le loro lingue per parlare